Category Archives: Guida Acquisto
Cupra Formentor: le fotografie e i dati ufficiali

Cupra ha svelato la versione definitiva della Formentor che arriverà in commercio nel secondo semestre del 2020 come primo modello progettato esclusivamente per il marchio sportivo spagnolo.
Il design esterno della Cupra Formentor
La carrozzeria bicolore richiama quella di un solido fuoristrada, ma le soluzioni estetiche adottate nel design della vettura ne affinano il profilo. La nuova Cupra Formentor unisce le qualità di un SUV alla compattezza e all’anima sportiva di un’hatchback in formato coupé. In questo senso, le dimensioni della vettura incarnano perfettamente la fusione di questi concetti. Misura 4.450 mm in lunghezza e 1.839 mm in larghezza. È alta 1.511 mm e vanta un passo di 2.680 mm, con un bagagliaio di 450 litri di capacità. I cerchi da 19 pollici di serie montano un impianto frenante firmato Brembo, mentre le colorazioni disponibili per la carrozzeria sono le quattro tonalità pastello e metallizzate (Argento Urban, Nero Midnight, Grigio magnetico e Bianco), le tre tonalità speciali (Grigio Grafene, Verde Camouflage e Rosso Intenso), e le due opzioni matte (Petrol Blue Matt e Magnetic Tech Matt).
Cupra Formentor: gli interni
L’abitacolo della Cupra Formentor sfoggia sedili avvolgenti e una plancia sospesa che integra uno schermo da 12” sospeso, con funzioni di navigazione online, compatibile con Apple CarPlay e AndroidAuto. Il quadro strumenti è affidato al moderno Digital Cockpit mentre al posto guida troviamo il nuovo volante con pulsante di avviamento del motore e selettore delle modalità di guida.
Le motorizzazioni della Cupra Formentor
Per la CUPRA Formentor ci saranno due motorizzazioni al lancio: un 2.0 benzina TSI turbocompresso da 310 CV e 400 Nm di coppia con trazione 4Drive e un ibrido plug-in caratterizzato da un 1.4TSI da 150 CV abbinato a un motore elettrico da 115 CV con batteria agli ioni di litio da 13 kWh, per un totale di 245 CV e 400 Nm. Infine, ampia anche la gamma di sistemi di assistenza alla guida e di sicurezza, per una guida autonoma di livello 2. Tra le funzioni più importanti ricordiamo: Predictive Adaptive Cruise Control, Emergency Assist, Travel Assist, Side and Exit Assist. Le consegne sono previste entro la fine del 2020.
L’articolo Cupra Formentor: le fotografie e i dati ufficiali proviene da Icon Wheels.
Rc Auto, cosa cambia nel 2020

Con il 2020 sono entrate in vigore delle importanti novità nell’ambito dell’assicurazione auto. Parliamo principalmente della nuova Rc Auto familiare, una opzione per la copertura assicurativa che è entrata in vigore a partire dal 16 febbraio scorso e che amplia l’applicazione di quella che tutti oggi conosciamo come Legge Bersani.
In effetti, questa nuova norma dà la possibilità di usare la stessa classe di merito assicurativa, ovviamente la più vantaggiosa, su tutte le assicurazioni per i veicoli che vengono usati all’interno dello stesso nucleo familiare. Questo, nella pratica, sta a significare che la nuova Rc Auto familiare non vincola più veicoli della stessa categoria, come la Legge Bersani (moto-moto, auto-auto), ma che oggi è possibile assicurare anche il motorino del figlio con la classe di merito del genitore, usando quella della sua auto (ciclomotore-auto). In questo modo si può così ottenere un buon risparmio sulla cifra che viene pagata ogni anno come premio assicurativo.
Rc Auto familiare, a chi si può applicare
Il principio secondo il quale si può applicare la nuova tipologia di Rc Auto cosiddetta familiare, entrata in vigore quest’anno, di preciso il 16 febbraio 2020, è che tutti i membri della stessa famiglia possono utilizzarla. Basta che siano conviventi sotto lo stesso tetto e quindi registrati in quello che dichiariamo come lo stesso “stato di famiglia”. È indispensabile dimostrarlo grazie ad un documento che viene rilasciato dal proprio Comune di residenza, ma che può essere anche autocertificato, e che deve essere mostrato al fine di richiedere lapossibilità di stipulare un contratto assicurativo nella formula “familiare”.
Le novità introdotte nel 2020 con la Rc Auto familiare
Il decreto fiscale approvato dal secondo Governo Conte ha introdotto l’applicazione della nuova Rc Auto familiare, in vigore dal 16 febbraio 2020. Qual è l’obiettivo di questa nuova possibilità, che estende il principio sul quale funzionava prima la Legge Bersani? Lo scopo è dare la possibilità a tutti gli utenti in Italia di chiedere la classe di merito più conveniente (che corrisponde ad un premio meno costoso) già prevista in passato appunto dalla Legge Bersani del 2007; questa volta ci sono due novità importanti: la stessa tariffa può essere richiesta anche per veicoli di tipologia differente rispetto a quello che ha maturato la classe di merito più vantaggiosa e oltretutto si può richiedere anche per un rinnovo dell’assicurazione, e non più solo nel momento dell’apertura di un nuovo contratto assicurativo. Vediamo nel dettaglio i due casi:
- caso 1: la tariffa più conveniente quindi può essere usata da qualsiasi membro dello stesso nucleo familiare. Ad esempio un genitore può assicurare il motorino del figlio mantenendo la stessa classe di merito. Questo permette di non pagare un premio molto alto, visto che di norma ogni nuovo contratto assicurativo dovrebbe partire dalla classe di merito numero 14 (che corrisponde al pagamento di un premio più costoso);
- caso 2: la propria classe di merito può essere abbassata anche in occasione del rinnovo del contratto di assicurazione, grazie alla nuova Rc Auto familiare. In questo modo si può cambiare la classe di merito passando a quella più conveniente (di uno dei propri conviventi), senza dover per forza stipulare un nuovo contratto. C’è una sola condizione da rispettare, ovvero non aver avuto alcun sinistro con responsabilità esclusiva, principale o paritaria nel corso degli ultimi 5 anni.
Si sta discutendo proprio in questi giorni della possibilità di approvare un emendamento che potrà annullare tutti i benefici della Rc Auto familiare in caso di incidente, vediamo quali decisioni verranno prese in merito.
L’articolo Rc Auto, cosa cambia nel 2020 proviene da Icon Wheels.
Nuova Audi A3 Sportback: le foto e i dati

La nuova Audi A3 Sportback arriverà in Italia nel secondo trimestre 2020. Di seguito troverete le foto e i dati della quarta generazione della compatta tedesca, sviluppata sullo stesso pianale delle Seat Leon e Ateca e della Volkswagen Golf e disponibile, come sempre, a trazione anteriore o integrale.
Nuova Audi A3 Sportback: le dimensioni
La nuova Audi A3 Sportback è lunga 4,34 metri, larga 1,82 metri (3 cm più di prima), alta 1,43 metri e con un passo – invariato – di 2,64 metri. La seduta del conducente lievemente ribassata ha consentito, tra le altre cose, di ricavare più spazio nella zona della testa mentre il bagagliaio (380 litri che diventano 1.200 quando si abbattono i sedili posteriori) offre un piano di carico regolabile su diversi livelli di altezza e prevede come optional il portellone a comando elettrico.

Nuova Audi A3 Sportback: i motori
La gamma motori al lancio della quarta generazione dell’Audi A3 Sportback sarà inizialmente composta da tre unità sovralimentate: un 1.5 TFSI a benzina da 150 CV e due 2.0 diesel TDI da 116 e 150 CV.
Più avanti arriveranno un 1.0 tre cilindri TFSI benzina da 110 CV, un 1.5 TFSI MHEV mild hybrid 48V benzina e altre varianti ibride plug-in (ossia ricaricabili attraverso una presa di corrente) e a metano.

Audi A3 Sportback: l’assetto
La nuova Audi A3 Sportback offre due diverse tipologie di retrotreno: assale posteriore a ruote interconnesse per i modelli “standard” e multilink con molle e ammortizzatori non coassiali per tutte le versioni con almeno 150 CV di potenza.
Gli amanti del piacere di guida possono inoltre attingere al ricco listino degli optional con gli ammortizzatori adattivi a controllo elettronico (che portano a un ribassamento dell’assetto di 1 cm) o con l’assetto sportivo – di serie per il pack S line – con una taratura più rigida di molle e ammortizzatori e una riduzione dell’altezza da terra di 1,5 cm.

Audi A3 Sportback: design sportivo
L’Audi A3 è sempre stata molto apprezzata per il suo stile elegante e “pulito”: la quarta serie della compatta dei quattro anelli offre invece un design sportivo caratterizzato da fiancate completamente svasate dall’andamento concavo e da montanti posteriori molto inclinati che enfatizzano la dinamicità.
La linea di spalla collega i gruppi ottici anteriori e posteriori seguendo uno sviluppo cuneiforme mentre la sezione laterale inferiore della carrozzeria si raccorda alla parte superiore dei passaruiota posteriori. Nel frontale spicca la voluminosa calandra single frame esagonale con griglia a nido d’ape abbinata ad ampie prese d’aria squadrate, dietro svettano invece i fari privi di sbalzi, l’estrattore e le uscite trapezoidali degli scarichi. I cerchi in lega hanno dimensioni da 16” a 19” con pneumatici fino a 235/35.

Nuova Audi A3 Sportback: gli interni
L’abitacolo della nuova Audi A3 Sportback – contraddistinto da un look dark per plancia e consolle – presenta inedite maniglie apriporta e il selettore del cambio automatico (shift-by-wire) completamente ridisegnato. Le linee orizzontali sottolineano l’ampiezza della plancia e le bocchette d’aerazione proseguono la palpebra della strumentazione.
A bordo c’è tanta digitalizzazione: comandi touch (tra cui quello della regolazione del volume, sensibile ai movimenti circolari delle dita), cruscotto digitale da 10,25” (optional l’Audi virtual cockpit plus da 12,3” e l’head-up display) e piattaforma di infotainment MIB3.

Nuova Audi A3 Sportback: connettività in primo piano
L’Audi A3 Sportback monta di serie la radio digitale DAB+ e il listino degli optional comprende la radio online e la hybrid radio (che commuta automaticamente tra FM, DAB e streaming per offrire la migliore ricezione possibile). La connettività è garantita da Audi Connect, Car-to-X e Amazon Alexa.

Audi A3 Sportback: gli ADAS
Le versioni più costose della nuova Audi A3 Sportback montano un radar a medio raggio per il monitoraggio di quanto accade dinanzi all’auto e due radar posteriori, a cui si aggiungono una telecamera frontale, quattro telecamere perimetrali e dodici sensori a ultrasuoni.
La dotazione di sicurezza della “segmento C” di Ingolstadt comprende, tra le altre cose, l’Audi pre sense front (che previene gli impatti con altri veicoli, pedoni e ciclisti), l’assistente agli ostacoli, l’assistenza al mantenimento di corsia (a partire da 65 km/h) e il collision avoid assist (che assiste il pilota mediante una frenata mirata applicando al tempo stesso una ridotta coppia sterzante).
Tra gli optional troviamo invece l’assistenza al cambio di corsia, l’avviso di uscita, l’assistente al traffico trasversale posteriore, l’assistente al parcheggio, il sistema di ausilio al parcheggio plus e l’adaptive cruise assist. Quest’ultimo è una specie di cruise control adattivo che mantiene la vettura all’interno della corsia fino a 210 km/h e – in abbinamento al predictive efficiency assistant – frena e accelera la vettura anche senza un’auto antistante in caso di segnalazioni provenienti dal sistema Car-to-X, dal navigatore e dai segnali stradali.

Audi A3 Sportback edition one
L’esclusivo pacchetto edition one offerto al lancio sulla nuova Audi A3 Sportback è contraddistinto da elementi esterni in grigio opaco basati sulla versione business advanced e da interni che prendono spunto dal pack S line. Qualche esempio? Nuovi sedili sportivi con appoggiatesta integrati e logo S lungo gli schienali, volante traforato con logo S, inserti in alluminio, cielo dell’abitacolo nero, pedaliera in acciaio inox, proiettori a LED Audi Matrix bruniti e cerchi in lega da 18” grigio titanio.
L’articolo Nuova Audi A3 Sportback: le foto e i dati proviene da Icon Wheels.
Mercedes-Benz Classe E 2020: svelato il restyling
Tra le novità che in queste ore le Case automobilistiche stanno svelando in streaming online, dopo la cancellazione all’ultimo momento del Salone di Ginevra 2020, Mercedes ha alzato i veli sulla nuova Classe E.
Dal punto di vista estetico la Mercedes Classe E 2020 presenta importanti novità, tra cui i paraurti ridisegnati e i fari che seguono le orme stilistiche dei modelli di ultima generazione della gamma tedesca. Inoltre la griglia frontale sfoggia molti più elementi cromati.
La nuova Mercedes Classe E 2020 sarà proposta ancora una volta con la carrozzeria berlina, in formato station wagon (Estate) e nella versione All Terrain che sfoggia nuove protezioni in stile off-road. Inoltre saranno disponibili tre nuovi colori per la carrozzeria e cerchi dal nuovo design.
Ci sono novità anche per gli interni della Mercedes Classe E 2020 che dentro monta un nuovo volante più minimalista e i due schermi da 10,25 pollici del sistema di infotainment MBUX con intelligenza artificiale.
La Mercedes-Benz Classe E 2020 potrà contare su ben sette motorizzazioni ibride plug-in tra la berlina e la Estate. Tra queste spicca soprattutto il nuovo powertrain micro-ibrido a 48 volt con 268 CV più i 20 CV del sistema elettrico.
L’articolo Mercedes-Benz Classe E 2020: svelato il restyling proviene da Icon Wheels.
Ami, la risposta Citroën alla Renault Twizy

La Citroën Ami è la risposta del Double Chevron alla Renault Twizy: una microcar elettrica a due posti guidabile a partire dai 14 anni con la patente AM (il patentino, per intenderci), un quadriciclo leggero a emissioni zero ricaricabile in tre ore con una semplice presa 220 V in grado di raggiungere una velocità massima di 45 km/h.
Di seguito troverete le foto, i dati e i prezzi della Citroën Ami, ordinabile tra qualche mese in Italia (prime consegne previste in Francia per giugno): tutto quello che c’è da sapere sulla “baby” a batteria che vuole rivoluzionare la mobilità urbana, un mezzo rivolto soprattutto a chi affronta spesso tragitti frequenti su brevi distanze.
Citroën Ami: le dimensioni
La Citroën Ami è lunga 2,41 metri, larga 1,39 metri (retrovisori esclusi) e alta 1,52 metri. La microcar elettrica francese pesa meno di 500 kg (485 chilogrammi, per la precisione) e può vantare un diametro di sterzata di soli 7 metri.

Citroën Ami: design simmetrico
Il design simmetrico della Citroën Ami punta a ridurre i costi di produzione e a offrire un prezzo di listino contenuto: le due portiere sono identiche e hanno un’apertura differenziata (controvento per il guidatore, “normale” per il passeggero) e anche i paraurti anteriori e posteriori e la parte inferiore della scocca si ripetono.
Tra le altre soluzioni di stile apportate dai designer del Double Chevron segnaliamo le ampie superfici vetrate, il tetto panoramico di serie e i finestrini basculanti laterali che si aprono manualmente verso l’alto come sulla mitica 2CV.

Citroën Ami: gli interni
L’abitacolo della Citroën Ami è – a differenza di quello della rivale Renault Twizy – chiuso e riscaldato. Senza contare che a bordo della microcar del Double Chevron i due sedili sono affiancati – in posizione sfalsata – e non uno dietro l’altro.
Il sedile del guidatore è scorrevole su guide mentre quello del passeggero (fisso) presenta una nicchia che consente di riporre un bagaglio delle dimensioni da “cabina” e un altro vano nella parte posteriore. Molto interessante, infine, l’alloggiamento per lo smartphone posizionato a destra del volante.

Citroën Ami: batteria, autonomia e ricarica
La batteria agli ioni di litio da 5,5 kWh della Citroën Ami pesa poco più di 60 kg, è situata sotto il pianale e si ricarica facilmente in tre ore con una presa elettrica standard da 220 V tramite un cavo posizionato nella portiera lato passeggero. L’autonomia? Fino a 70 km.

Citroën Ami: il prezzo
I prezzi per l’Italia della Citroën Ami non sono ancora stati comunicati ufficialmente mentre in Francia si parte da 6.000 euro. La Casa transalpina offre inoltre la possibilità di completare tutte le fasi di acquisto con una procedura 100% online e con la consegna della vettura a domicilio.
Tra le altre formule disponibili per chi intende guidare il quadriciclo elettrico francese segnaliamo il noleggio a lunga durata (per il mercato francese è previsto un anticipo di 2.644 euro, un bonus ecologico di 900 euro e un canone di 19,99 euro al mese che non comprende l’assicurazione) o il car sharing: in primavera a Parigi entreranno in servizio i primi esemplari contrassegnati dal logo “Free2Move”.

Citroën Ami: gli optional
La Citroën Ami offrirà tante possibilità di personalizzazione estetica e avrà una lunga lista di optional. Qualche esempio? La rete centrale di separazione, la rete di contenimento da fissare sulla portiera, il vano portaoggetti sulla parte superiore della plancia, l’appendiborsa, il supporto per smartphone e la connect-box DAT@MI connessa all’applicazione my Citroën per ritrovare sul cellulare tutte le informazioni relative alla vettura.
L’articolo Ami, la risposta Citroën alla Renault Twizy proviene da Icon Wheels.
Pedaggio autostradale, tutte le modalità di pagamento

In Italia, su quasi tutte le tratte autostradali che attraversano il Paese da nord a sud, è obbligatorio pagare il pedaggio alle società concessionarie, che si occupano della realizzazione e della manutenzione delle strade. Si tratta di un corrispettivo dovuto per il transito degli autoveicoli, si paga praticamente un servizio, visto che a fronte di questa somma di denaro versata da ogni automobilista, la società che gestisce l’autostrada deve garantire agli utilizzatori un buono stato dell’infrastruttura, la sicurezza e l’ottima percorribilità.
La maggior parte delle autostrade in Italia, come ben sappiamo, è dotata di caselli in entrata e in uscita di ogni tratta. In genere all’uscita, e quindi alla fine del proprio percorso, si paga il pedaggio; capita anche di dover pagare in anticipo, all’ingresso in autostrada, ma è più raro. Vediamo quali sono le modalità previste per il pagamento del pedaggio autostradale in Italia e cosa succede a chi invece non paga.
Pedaggio autostradale, pagamento in contanti o con bancomat
Il primo metodo di pagamento della tratta autostradale percorsa è con contanti, c’è una corsia riservata a questo metodo, contrassegnata dal cartello a fondo bianco, dove sono raffigurati dei soldi e il simbolo di una mano. Questo indica che alla cassa del casello ci sarà un operatore pronto a incassare l’importo dovuto. Ci sono anche le corsie per il pagamento self service, dove si paga alla cassa automatica, senza bisogno del personale al casello, e si può versare l’importo del pedaggio sia con contanti che con il bancomat. Anche queste corsie sono identificate con un cartello a fondo bianco, ma oltre al simbolo dei contanti ci sono anche delle carte di colore blu, che stanno a indicare che è consentito pagare anche con bancomat, carta di credito e Viacard, carta erogata da Autostrade per l’Italia.
Chi paga alla cassa automatizzata deve inserire il biglietto di ingresso in autostrada e attendere di vedere impresso sul display l’importo dovuto. Dopodiché può usare il bancomat, se abilitato, anche con la modalità Fastpay, che non obbliga ad inserire il PIN e soprattutto che permette il versamento dell’importo senza commissioni.
Pedaggio autostradale, come funziona il Telepass
Il più moderno e evoluto sistema di pagamento dell’autostrada è il Telepass, un dispositivo che viene installato all’interno dell’auto e che permette il pagamento automatico del pedaggio al solo passaggio dal casello. Le corsie dedicate a questa tipologia di versamento sono identificate con un cartello di colore giallo, indicano l’unica possibilità di pagamento con modalità elettronica, per cui non è necessario fermarsi in coda.
Cosa fare in caso di mancato pagamento del pedaggio autostradale
A volte capita, soprattutto a chi si serve del Telepass, di uscire dall’autostrada senza pagare il pedaggio a causa di un malfunzionamento dell’apparecchio. Raramente invece può succedere che il sistema di pagamento self service dia problemi all’utente, che non riesce a versare la somma dovuta. Se per uno o l’altro motivo non si riesce a pagare il pedaggio, allora viene emesso uno scontrino che indica il mancato versamento della somma dovuta. Si tratta di un rapporto di mancato pagamento, su cui vengono segnalati i dati utili del veicolo, quindi la classe e la targa, e i dati di transito dell’auto, nel dettaglio data, ora, casello di uscita e, se possibile, casello di entrata. Ovviamente alla fine appare l’importo dovuto.
Entro 15 giorni dal mancato pagamento ci si può mettere in regola senza pagare penali, basta:
- recarsi in un Punto Blu, oppure
- pagare in un punto Sisal, con una maggiorazione di 2 euro, oppure
- fare un bonifico ad Autostrade per l’Italia S.p.A. o
- in uno dei caselli autostradali gestiti da un operatore, o ancora
- online, con la carta di credito abilitata.
L’articolo Pedaggio autostradale, tutte le modalità di pagamento proviene da Icon Wheels.
Volkswagen svela le Golf sportive: GTI, GTD e GTE

Alla vigilia del Salone di Ginevra 2020, che aprirà i battenti la prossima settimana (dal 3 al 15 marzo, Volkswagen ha svelato le tre versioni sportive dell’ottavagenerazione Golf. La GGTI a benzina, la GTD a gasolio e la GTE ibrida plug-in.
Tutte sono caratterizzate da elementi estetici che le distinguono dalle altre Golf convenzionali. Prima di tutto spiccano le varie sigle GTI, GTD e GTE sui rispettivi modelli, tutti invece accomunati dalla doppia griglia frontale con i fari fendinebbia a X integrati nella parte inferiore. Il posteriore è dominato dal pronunciato spoiler sul tetto e i cerchi proposti variano in dimensioni da 17 a 19 pollici. La Golf GTE ha i terminali dis carico nascosti e la griglia frontale retroilluminata in blu, come altri dettagli della sua carrozzeria e degli interni.
Volkswagen Golf GTI
Il motore della Volkswagen Golf GTI è il benzina TSI da 2.0 litri e quattro cilindri che sviluppa una potenza massima di 245 CV e 370 Nm di coppia. Di serie questo propulsore è abbinato al cambio manuale a sei marce o, in optional, al collaudassimo DSG a doppia frizione e sette rapporti.
Volkswagen Golf GTD
La nuova Volkswagen Golf GTD è equipaggiata con il motore diesel 2.0 TDI da 200 CV di potenza e 400 Nm di coppia massima, abbinato esclusivamente al cambio sequenziale a doppia frizione DSG a sette rapporti e dotato di due catalizzatori SCR a doppia iniezione di AdBlue.
Volkswagen Golf GTE
Sotto il cofano della nuova Golf GTE trova posto il 1.4 TSI da 150 CV abbinato a un piccolo motore elettrico da 85 kW (116 CV), per una potenza complessiva di 245 CV e 400 Nm di coppia. La trasmissione è affidata al cambio automatico DSG a sei marce, con una nuova batteria agli ioni di litio da 13 kWh. Questa permette alla Volkswagen Golf GTE di percorrere fino a 60 km in modalità elettrica al 100%, con una velocità massima di 130 km/h.
L’articolo Volkswagen svela le Golf sportive: GTI, GTD e GTE proviene da Icon Wheels.
Revisione auto, cosa dice la normativa

Lo scorso anno è cambiata la normativa relativa alla revisione auto, è stato introdotto infatti un nuovo obbligo. Questo prevede che, dopo aver eseguito le solite verifiche alla macchina, da parte di meccanici ovviamente autorizzati, oltre ad applicare un’etichetta che riporta la dicitura ‘regolare’ sulla Carta di Circolazione, deve essere emesso un certificato di revisione. Si tratta di un documento in cui devono essere indicati i dati identificativi dell’auto e anche i vari risultati dei test effettuati per la revisione.
Un’informazione molto importante che deve essere scritta nero su bianco riguarda il chilometraggio: la novità mira a combattere il fenomeno della truffa del contachilometri. Purtroppo infatti molti utenti negli anni hanno cercato di vendere la propria auto usata ad un prezzo superiore rispetto al valore reale, camuffando il numero di km percorsi. Il certificato di revisione auto è quindi un nuovo documento ufficiale che ACI, Motorizzazione Civile e Centri di Revisione devono rilasciare ai proprietari delle vetture, una volta effettuati i test.
Revisione auto, ogni quanto è obbligatorio farla
In questo senso la normativa invece non è cambiata, visto che le scadenze per la revisione auto sono rimaste le stesse. In particolare, la prima revisione di un’auto deve essere eseguita dopo 4 anni dall’immatricolazione, dopodiché ogni due anni. Le scadenze vengono applicate a tutte le tipologie di auto, senza distinzioni, e agli autoveicoli indicati come mezzi per trasporto promiscuo, gli autocaravan e gli autoveicoli con massa inferiore a 3.500 kg per usi speciali o il trasporto di cose. Dal 2003 anche cicli e motocicli seguono queste tempistiche. La revisione per i veicoli con più di nove posti destinati al trasporto di persone deve essere invece effettuata ogni anno, come anche quella per taxi, veicoli per noleggio con autista e mezzi per usi speciali e trasporto di cose con massa superiore a 3.500 kg, autobus, autocaravan e rimorchi, autoambulanze e vetture atipiche.
Revisione auto, quando bisogna farla per evitare le sanzioni
Il Ministero dei Trasporti stabilisce i tempi in cui effettuare la revisione dell’auto, per evitare multe e sanzioni pesanti da parte delle Forze dell’Ordine. Secondo la normativa è necessario prendere come riferimento di scadenza della revisione auto il mese in cui è stata effettuata la verifica precedente sul proprio veicolo. Quindi, una volta passati due anni esatti dagli ultimi test da parte del meccanico, è necessario rifare la revisione entro l’ultimo giorno dello stesso mese di riferimento.
Cosa succede per la mancata revisione auto? Le sanzioni previste
È chiaro quindi che la revisione auto, per la maggior parte dei veicoli, debba essere effettuata ogni due anni; per alcune categorie particolari addirittura annualmente. Qualsiasi automobilista che venga scoperto alla guida di una vettura non sottoposta a revisione rischia una sanzione amministrativa che va da 169 a 679 euro, che può anche raddoppiare nel caso in cui il mezzo non è stato revisionato nemmeno in passato. Le Forze dell’Ordine che scoprono il veicolo sprovvisto di revisione sono tenute ad annotare sul libretto che il veicolo non potrà circolare fino al momento in cui verrà eseguita la revisione della macchina da parte di un centro autorizzato.
Sarà permessa la circolazione dell’auto incriminata solamente nel giorno in cui dovrà essere condotta presso la Motorizzazione o il Centro specializzato per la revisione. Chi viene scoperto al volante di una vettura dichiarata ‘sospesa dalla circolazione’ riceverà una multa salatissima, questa volta la somma da pagare andrà da un minimo di 1.957 ad un massimo di 7.953 euro, oltre al fermo del mezzo di 90 giorni. Purtroppo spesso si verificano anche casi in cui l’automobilista dichiara il falso, dicendo di aver fatto la revisione, quando invece non è mai stato fatto il controllo dell’auto. La multa in questi casi varia da 419 a 1.682 euro, con il ritiro della carta di circolazione.
L’articolo Revisione auto, cosa dice la normativa proviene da Icon Wheels.
MotoGP 2020, Valentino Rossi contento a metà in vista del motomondiale

È un Valentino Rossi ottimista a metà quello che conclude i test ufficiali in Qatar in vista della stagione 2020 della MotoGP, il cui inizio è in programma in Qatar tra pochissime settimane. “Oggi (l’ultimo giorno di test) siamo un po’ preoccupati, non per la posizione, sfortunatamente sono caduto con la seconda gomma e credo che posso migliorare il giro secco – ha detto il Dottore, come riporta MotoGP.com.
Lo sono di più per il ritmo. Abbiamo fatto alcuni long run però soffriamo con le gomme, una situazione molto simile all’anno scorso. Però adesso che il Test si è concluso, vedremo che cosa succederà durante il Gran Premio. In gara la situazione è sempre diversa, vedremo” sentenzia prima di parlare delle sensazioni avute con la sua M1.
“Mi sento bene con la moto. Sono abbastanza veloce, soprattutto nei primi cinque o sei giri il mio ritmo è buono. Sfortunatamente, non è abbastanza per cercare di vincere. In questi Test invernali Rins, Viñales e Quartararo sono stati molto veloci però oggi lo sono stati anche Franco Morbidelli e Marquez nella parte finale. Però non siamo molto lontani. Le sensazioni sono molto buone”, conclude il nove volte campione del mondo.
Il motomondiale, lo ricordiamo, prenderà il via il prossimo 8 marzo con la consueta gara in notturna a Losail, in Qatar, e si concluderà il 15 novembre con la gara di chiusura a Valencia, in Spagna.
L’articolo MotoGP 2020, Valentino Rossi contento a metà in vista del motomondiale proviene da Icon Wheels.
Coronavirus: Motodays 2020 rimandato ad Aprile

Visti gli ultimi sviluppi legati alla diffusione del Coronavirus che sta paralizzando l’Italia e non solo, Fiera Roma ha deciso di rimandare l’edizione 2020 del Motodays ad aprile, precisamente nel periodo che va dal 17 al 19 aprile. La scelta è stata presa dopo un attento confronto con gli operatori del settore e mira alla tutela della salute e dell’economia.
“Abbiamo ritenuto, nonostante il protocollo pubblico non prescrivesse il rinvio, che questa fosse la decisione più giusta da prendere, a tutela sia della salute dei nostri visitatori, espositori e lavoratori, sia degli interessi economici delle aziende coinvolte e di Fiera Roma stessa – spiega Pietro Piccinetti, Amministratore unico e Direttore generale di Fiera Roma. – In questo delicato frangente è fondamentale mantenere la calma, evitando di soffiare su facili allarmismi e di alimentare dannose isterie. È responsabile cercare soluzioni che salvaguardino il più possibile la salute pubblica, ma anche il diritto al lavoro di centinaia e centinaia di famiglie, che il contraccolpo economico legato alla situazione mette a repentaglio. Le nostre istituzioni – sottolinea Piccinetti – stanno affrontando il pericolo del virus con scrupolosità ammirevole, auspichiamo che altrettanto si faccia in Europa, con politiche comuni di controllo del contagio, attualmente non pervenute”.
Tutto lo staff di Roma Motodays ha lavorato per espletare al meglio il proprio compito e cercare di portare a termine lo svolgimento dell’evento nelle date prestabilite. Solo nelle ultime ore, preso atto della situazione a carattere nazionale si è optato per lo spostamento. La nuova data inserita nel calendario del polo fieristico garantisce al settore delle due ruote la massima visibilità nel momento più importante per il mercato e nel periodo durante il quale il pubblico può essere facilitato nell’acquisto dopo aver visionato e provato concretamente il prodotto.
L’articolo Coronavirus: Motodays 2020 rimandato ad Aprile proviene da Icon Wheels.

























