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Mercedes, la tecnologia sigla per sigla

Mercedes è un brand amato dagli automobilisti di tutto il mondo: un marchio versatile presente in quasi tutti i segmenti con proposte eleganti e/o sportive ricche di tecnologia capace di trionfare anche nel motorsport.
Di seguito troverete un glossario per capire meglio cosa significano le sigle che identificano tutti gli accessori tecnologici presenti sulle auto Mercedes.
4MATIC
Le Mercedes 4MATIC sono quelle dotate della trazione integrale.
A
Active Lane Keeping Assist
L’Active Lane Keeping Assist interviene in caso di abbandono involontario della corsia di marcia.
Air-Balance
Il pacchetto Air-Balance permette di profumare in maniera personalizzata l’abitacolo della vettura.
Air Body Control
Le sospensioni pneumatiche Air Body Control possono essere regolate a scelta con una taratura più sportiva o più confortevole.
Airmatic
Con la sigla Airmatic Mercedes indica le sospensioni pneumatiche.
Attention Assist
L’Attention Assist evita possibili colpi di sonno grazie a segnali visivi e acustici.
B
Blind Spot Assist
Il Blind Spot Assist è il sistema di monitoraggio dell’angolo cieco.
Blind Spot Assist attivo
Il Blind Spot Assist attivo controlla mediante sensori radar orientati lateralmente all’indietro le zone laterali del veicolo non visibili al guidatore. Una spia di avvertimento integrata negli specchi retrovisori esterni richiama l’attenzione del guidatore su eventuali veicoli presenti nella zona sorvegliata. Quando viene attivato l’indicatore di direzione per effettuare il cambio di corsia viene inoltre emesso un segnale ottico e acustico di avvertimento. Se viene riconosciuto un pericolo di collisione laterale, al fine di evitare l’impatto può essere eseguito un intervento frenante per correggere la traiettoria di marcia. Prima di un intervento frenante per correggere la traiettoria di marcia il Blind Spot Assist attivo valuta lo spazio libero in direzione di marcia e lateralmente.
Brake Assist attivo
Il Brake Assist attivo aiuta a evitare incidenti con veicoli che precedono e con pedoni in attraversamento o a mitigarne le conseguenze.
C
Car-to-X
Le auto collegate in rete tramite Car-to-X rilevano automaticamente le situazioni di pericolo e scambiano queste informazioni tra di loro.
Collision Prevention Assist Plus
Il sistema Collision Prevention Assist Plus avvisa il guidatore con un segnale ottico e acustico quando la distanza tra la vettura e il veicolo che la precede o l’ostacolo fermo è inferiore al limite di sicurezza. In caso di rischio impatto effettua una frenata parziale automatica.
Comand Online
Il Comand Online è un sistema multimediale di infotainment.
Comfortmatic
Comfortmatic è il climatizzatore automatico Mercedes.
D
DAB
La radio digitale DAB riceve programmi radiofonici in digitale terrestre con un’antenna integrata nel lunotto e un sintonizzatore digitale.
Digital Light
Il sistema Digital Light Mercedes proietta segnali sull’asfalto per migliorare la sicurezza.
Distronic
Il Distronic è il sistema attivo alla regolazione della distanza.
Dynamic Select
Il sistema Dynamic Select permette di selezionare diversi setup per la dinamica di marcia.
E
Easy-Pack
L’Easy-Pack è il portellone posteriore ad apertura e chiusura elettrica.
Energizing
Il pacchetto Energizing riunisce una serie di equipaggiamenti premium che permettono di affrontare lunghi viaggi in totale relax.
EQ-BOOST
La sigla EQ-Boost identifica le Mercedes mild hybrid.
EQ-POWER
La sigla EQ-Power identifica le Mercedes ibride plug-in.
F
Frigobox
Il frigobox consente di conservare nella vettura bevande e cibi freschi.
H
Hands-free Access
La funzione Hands-free Access consente di aprire e chiudere il cofano del bagagliaio in modo completamente automatico, senza usare le mani.
K
Keyless-Go
Il pacchetto Keyless-Go permette di aprire, avviare e chiude l’auto con la chiave elettronica.
Keyless Start
Il Keyless Start permette di avviare il motore con la semplice pressione di un pulsante.
Kneebag
Il kneebag – l’airbag per le ginocchia – si apre sotto il piantone dello sterzo per ridurre il rischio di lesioni alle ginocchia e nella parte inferiore delle gambe del guidatore.
L
Lane Tracking Package
Il pacchetto Lane Tracking Package comprende il sistema antisbandamento attivo e il Blind Spot Assist.
Live Traffic Information
Il Live Traffic Information consente di ricevere dati sul traffico in tempo reale.
LTE Advanced
LTE Advanced è il modulo di comunicazione per l’utilizzo dei servizi Mercedes me connect.
M
Magic vision control
Il Magic vision control è un sistema di lavaggio del parabrezza composto da spazzole del tergicristallo riscaldate dotate di piccoli fori dai quali fuoriesce il liquido detergente o l’acqua.
MBUX
MBUX è il sistema multimediale Mercedes.
Mercedes me connect
Mercedes me connect consente ai clienti di essere sempre connessi al veicolo.
Multibeam LED
I fari Multibeam LED presentano LED attivabili singolarmente.
Multicontour
I sedili Multicontour montano cuscini d’aria integrati con funzione massaggio che permettono ampie possibilità di regolazione.
O
OLED
OLED – acronimo di “organic light emitting diode” – è una tecnologia che utilizza strati sottilissimi di materiale organico elettroluminescente disposti su una lastra di vetro. Una soluzione che garantisce un fascio luminoso molto omogeneo in tutte le direzioni.
P
Pacchetto chauffeur
Con il pacchetto chauffeur della Mercedes classe S è possibile spostare il sedile lato passeggero e rimuovere anche il poggiatesta, lasciando così una migliore visuale sulla strada al passeggero posteriore seduto su questo lato. Senza dimenticare il poggiapiedi estraibile dietro il sedile lato passeggero.
Parktronic
Il Parktronic è un sistema di assistenza al parcheggio composto da sensori a ultrasuoni.
Pre-Safe
Il sistema Pre-Safe sfrutta il tempo che precede il rischio di un incidente, mettendo in atto una serie di interventi che possono ridurre le sollecitazioni a carico dei passeggeri.
Pre-Safe impulse side
Il Pre-Safe impulse side è in grado di preparare a un impatto laterale i passeggeri anteriori imprimendo loro un impulso laterale, riducendo così il rischio di collisioni. Il sistema li allontana dal lato esposto all’urto, spingendoli verso il centro per mitigare le conseguenze dell’impatto laterale.
Pre-Safe Plus
Il Pre-Safe Plus è in grado di rilevare un possibile tamponamento imminente e di allertare di conseguenza i conducenti che seguono attivando le luci posteriori di emergenza con una frequenza di lampeggio più rapida. Allo stesso tempo mantiene in posizione l’auto ferma per impedire che venga spinta in avanti, riducendo così le sollecitazioni sui passeggeri e il rischio di collisioni conseguenti. Appena prima dell’impatto si possono anche attivare i pretensionatori Pre-Safe reversibili.
R
RDK
Il sistema RDK è quello che si occupa di monitorare la pressione degli pneumatici.
S
Speed limit assist
Il sistema Speed limit assist con l’ausilio di una telecamera legge i cartelli stradali con il limite di velocità e lo visualizza sul display della strumentazione.
T
Tempomat
Il Tempomat accelera e decelera il veicolo autonomamente per mantenere la velocità memorizzata in precedenza.
Tirefit
Il Tirefit è il kit di riparazione pneumatici Mercedes.
Touch Control
Il sistema Touch Control comprende due piccole superfici “touch” sul volante – simili a quelle già presenti sugli smartphone – che consentono di gestire l’infotainment
Traffic sign assist
Il Traffic sign assist è il dispositivo che riconosce i segnali stradali.
U
Urban Guard
Il pacchetto protezione vettura Urban Guard Mercedes comprende un impianto di allarme antifurto-antiscasso e una protezione antirimozione in grado di rilevare le variazioni di posizione. Anche i movimenti all’interno dell’abitacolo attivano segnali ottici e acustici di avvertimento. Il rilevamento di tentativi di furto e collisioni da parcheggio di Mercedes me informa tramite l’app.
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Quanti tipi di barre portapacchi esistono?

Le barre portapacchi costituiscono un valido aiuto per trasportare oggetti sulla propria auto, durante un trasloco oppure quando si parte per andare a trascorrere qualche giorno di vacanza, al mare o in montagna: rappresentano una soluzione facile ed economica per espandere lo spazio della vettura e aumentare la capacità di trasporto.
Acquistare delle barre portapacchi significa poter viaggiare più comodi senza andare a occupare i sedili posteriori dell’auto: questi strumenti offrono la possibilità di organizzare al meglio lo spazio del proprio veicolo, aumentando anche la sicurezza degli occupanti. Sul mercato esistono diversi tipi di barre portapacchi adatte a ogni esigenza: eccone alcuni esempi.
Barre portapacchi: cosa sono
Le barre che vengono posizionate sulla cappotta dell’automobile sono accessori che consentono di sfruttare la superficie del tetto della vettura come un comodo bagaglio supplementare. Chi le usa, grazie a un semplice ed efficace sistema di barre longitudinali e trasversali, fissato direttamente sul tetto dell’auto, può caricare e trasportare qualsiasi tipo di oggetto ingombrante che altrimenti non sarebbe entrato nel bagagliaio o sui sedili posteriori.
Cosa trasportano le barre portapacchi
Grazie alla loro versatilità, le barre portapacchi offrono la possibilità di trasportare una vasta gamma di oggetti. Oltre alle valigie e ai pacchi, consentono di fissare e trasportare le biciclette, le tavole da surf e kayak, gli sci e lo snowboard.
Grazie alle barre, inoltre, è possibile installare anche il Box da tetto: un baule rigido in plastica e completamente impermeabile, adatto alle varie esigenze di trasporto. L’importante è verificare sempre la lunghezza del carico in modo tale da non superare i limiti di sporgenza previsti dal Codice della Strada.
Come scegliere le barre portapacchi per la propria auto
Per scegliere i modelli di barre portapacchi più adatti per la propria vettura, bisogna controllare le sedi di aggancio posizionate sul tetto: le automobili, infatti, differiscono tra di loro per la posizione delle sedi di aggancio. Esistono auto a tetto nudo che non hanno alcun tipo di scanalatura, altre con tetto a punti fissi di serie che presentano quattro insenature, solitamente coperte da uno sportellino mobile e predisposte con punti di fissaggio dove avvitare la barra.
Alcune automobili presentano il tetto con il corrimano basso, detto anche railing basso: sono profili sporgenti longitudinali ancorati direttamente sul tetto del veicolo in modo da non presentare alcuna distanza tra tetto e corrimano. I tetti con barre longitudinali di serie, invece, chiamati anche railing o barre americane, presentano un profilo con uno spazio tra il tetto dell’auto e il corrimano. I tetti con profilo a T sono caratterizzati da due scanalature longitudinali dove inserire la barra che una volta montata, risulterà aderente alla tettoia. Il tetto con grondine, infine, presenta guide sporgenti longitudinali dove stringere gli agganci del portapacchi.
I materiali delle barre portapacchi
I diversi modelli di barre portapacchi presenti sul mercato differiscono tra di loro in base ai materiali. Sostanzialmente sono due i materiali usati: l’alluminio e l’acciaio. Le barre in alluminio si riconoscono facilmente perché la loro linea è arrotondata e studiata per essere il più possibile aerodinamica e offrire una minore resistenza al vento. Le barre in acciaio, invece, hanno una sezione rettangolare e linee meno innovative: sono più pesanti rispetto a quelle in alluminio e più indicati per i veicoli commerciali, i camper o le roulotte.
I prezzi delle barre portapacchi
I prezzi delle barre portapacchi variano a seconda del modello, della Casa costruttrice e delle caratteristiche. Le barre dotate di kit di montaggio universale, generalmente, possono arrivare a costare un po’ di più rispetto a un modello specifico per una o l’altra auto. In media i prezzi oscillano tra i 60 e gli 80 euro, ma si possono trovare anche modelli che arrivano fino a 200 euro perché dotati di traverse estendibili in lunghezza e oppure dei kit di montaggio forniti di molti pezzi che in altre sono solo opzionali.
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I consigli per consumare meno con la tua auto elettrica

L’energia per ricaricare l’auto elettrica ha un costo, è più basso rispetto a quello della benzina e del diesel, è vero, ma comunque ha un prezzo ovviamente. È possibile risparmiare energia per salvaguardare sia il portafoglio che l’ambiente, vediamo alcuni consigli utili per spendere meno con l’auto elettrica.
Scegliere un’auto con la giusta autonomia
Il primo consiglio è quello di comprare una vettura senza esagerare con l’autonomia e con pacchi batterie eccessivi in base alle proprie esigenze. Il motivo? Ogni batteria ha un peso e quindi un costo, bisogna calcolare che per la maggior parte degli automobilisti oggi un pacco da 50 kWh potrebbe bastare, in genere assicura un’autonomia di circa 350-400 chilometri.
Frenata rigenerativa: utile per risparmiare con l’auto elettrica
Si tratta di uno dei maggiori vantaggi dei veicoli elettrici, frenando o decelerando infatti questo sistema va a generare energia, che ricarica la batteria. L’efficacia della frenata rigenerativa aumenta guidando in maniera pacata e ‘dolce.
SUV elettrici: gli svantaggi
Oggi i modelli di auto più venduti sono SUV e crossover, anche per quanto riguarda l’elettrico. L’unico problema è che questa moda non va d’accordo con i consumi, si tratta infatti di auto pesanti che, insieme all’aerodinamica e alle ruote di grandi dimensioni, consumano più energia rispetto ad altre tipologie di vetture più piccole e leggere.
Come consumare meno energia in autostrada
L’auto elettrica non va molto d’accordo con le percorrenze ‘da autostrada’, percorsi in cui infatti in genere si viaggia a velocità costante, senza poter sfruttare i vantaggi della frenata rigenerativa. Un consiglio che può servire a non consumare eccessivamente è quello di impostare la velocità tra i 110 e i 120 km/h, procedendo così in sicurezza, senza sprecare la carica della batteria in pochissimo tempo. Attenzione: meglio evitare la modalità ECO, per eventuali accelerazioni e esigenze di sicurezza infatti è importante avere a disposizione tutta la potenza possibile. Questa modalità di guida dovrebbe essere impostata esclusivamente per gli spostamenti in città, limitando la velocità di punta e lasciando all’auto la possibilità di decidere quanta potenza rilasciare, a seconda della pressione sull’acceleratore.
Altro consiglio utile: usare le gomme giuste
Anche per le auto elettriche, come avviene per le vetture tradizionali, spesso viene trascurata la scelta degli pneumatici. Servono gomme che assicurino una bassa resistenza al rotolamento, in modo da generare meno attrito. Oggi moltissimi produttori hanno immesso sul mercato le versioni ECO dei loro pneumatici, studiate proprio per le auto elettriche, con la caratteristica del basso rotolamento.
Come usare l’aria condizionata su un’auto elettrica, per non consumare troppa energia
Un altro consiglio fondamentale riguarda l’utilizzo del condizionatore in auto che, come ben sappiamo, fa aumentare i consumi anche per le auto con motorizzazione diesel e benzina. Utilizzare l’impianto di condizionamento dell’aria in auto infatti assorbe molta energia e quindi è sempre meglio non abusarne, per evitare di andare a penalizzare quella che è l’autonomia della vettura stessa senza un valido motivo.
Il mercato auto oggi offre vetture elettriche dotate di pompe di calore, che consentono di riscaldare o di raffreddare l’abitacolo con un consumo energetico basso; è un’alternativa valida agli impianti di resistenza tradizionali. Ci sono molti modelli di auto elettrica per i quali è possibile attivare l’aria condizionata anche a distanza, con il precondizionamento, che consente di risparmiare nei consumi e non sprecare energia inutilmente. Basta utilizzare l’app apposita dal proprio smartphone.
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Alfa Romeo Stelvio: modelli, prezzi, dotazioni e foto

L’Alfa Romeo Stelvio – nata nel 2017 e sottoposta a un restyling nel 2019 – è una SUV media disponibile a trazione posteriore o integrale sviluppata sullo stesso pianale della Giulia.
In questa guida all’acquisto dell’Alfa Romeo Stelvio – una delle migliori proposte del segmento – vi mostreremo nel dettaglio tutte le versioni presenti in listino dell’unica (per ora) Sport Utility del Biscione: prezzi, motori, accessori, prestazioni, pregi, difetti e chi più ne ha più ne metta.
Le foto dell’Alfa Romeo Stelvio
Alfa Romeo Stelvio: le caratteristiche principali
Difficile trovare in commercio una SUV più piacevole da guidare dell’Alfa Romeo Stelvio: agilissima nelle curve e coinvolgente con qualsiasi motore, fa quasi dimenticare di trovarsi a bordo di una crossover a guida alta.
Ma i pregi non finiscono qui: l’abitacolo è rifinito con cura e il divano posteriore offre tanto spazio in larghezza. Migliorabili, invece, i centimetri a disposizione delle gambe di chi si accomoda dietro e delle valigie.

Alfa Romeo Stelvio: gli allestimenti
Gli allestimenti dell’Alfa Romeo Stelvio sono otto: Rosso Edizione, Business, Sprint, Executive, Veloce, Ti, Veloce Ti e Quadrifoglio.
Alfa Romeo Stelvio Rosso Edizione
La dotazione di serie dell’Alfa Romeo Stelvio Rosso Edizione comprende:
Interni
- Nuovi sedili in tessuto con cuciture rosse
- Batticalcagno in alluminio
- Cornici interne nere
- Volante in pelle con comandi multifunzione e tasto di avviamento integrato
- Sedili anteriori con 6 regolazioni manuali
- Quadro strumenti con display TFT a colori da 7″
- Specchio retrovisore interno elettrocromico
Esterni
- Cerchi in lega da 19″ Sport
- Fari anteriori Bi-Xenon 35W con Adaptive Frontlight System (AFS)
- Doppio terminale di scarico cromato
- Lavafari
- Fari posteriori LED
- Pinze freno rosse by Brembo
Tecnologia sicurezza comfort
- Nuovo Alfa Connect 8,8″ Multitouch (Radio, Mp3, Aux-in, Bluetooth)
- Sintonizzatore radio DAB
- Sensori di parcheggio posteriori
- Portellone elettrico
- Alfa Connected Services
- Hill Descent Control
- Accensione automatica degli anabbaglianti con sensore crepuscolare
- Sensore pioggia
- Climatizzatore automatico bizona
- Start & Stop
- Alfa DNA Drive Mode System
- Autonomous Emergency Brake (AEB) con riconoscimento pedoni
- Lane Departure Warning (LDW)
- Forward Collision Warning (FCW)
- Integrated Brake System (IBS)
- Specchietti esterni ripiegabili elettricamente
- Integrazione Apple Car Play – Android Auto
- Sensori di parcheggio anteriori
- Telecamera posteriore con griglie dinamiche
Alfa Romeo Stelvio Business
L’Alfa Romeo Stelvio Business – ricca ma cara – costa 1.000 euro più della Rosso Edizione a parità di motore e offre:
Interni
- Batticalcagno standard (no alluminio)
- Specchio retrovisore interno elettrocromico
Esterni
- Cerchi in lega da 17″ a razze
Tecnologia sicurezza comfort
- Nuovo Alfa Connect Navi 8,8″ Multitouch (Radio, Navigatore, Mp3, Aux-in, Bluetooth)
- Adaptive Cruise control
- Keyless entry (porte anteriori)
- Luce di cortesia su maniglie porte
- Presa 12V nel bagagliaio
Alfa Romeo Stelvio Sprint
L’Alfa Romeo Stelvio Sprint costa 2.000 euro più della Business a parità di motore e offre:
Interni
- Sedili in tessuto tecnico con inserti soft-touch
- Pedaliera sportiva in alluminio
- Nuovo volante sportivo in pelle
- Inserti in alluminio
- Specchio retrovisore interno elettrocromico
Esterni
- Cerchi in lega da 19″ Sport
- Finiture esterne Dark miron su calandra, skidplate, terminali di scarico, logo Stelvio
- Pinze freno nere by Brembo
Tecnologia sicurezza comfort
- Sensori di parcheggio anteriori
- Telecamera posteriore con griglie dinamiche
- Adaptive Cruise control
- Presa 12V nel bagagliaio
Alfa Romeo Stelvio Executive
L’Alfa Romeo Stelvio Executive – ricca ma cara – costa 3.000 euro più della Business a parità di motore e aggiunge:
Interni
- Sedili in tessuto tecnico con inserti soft-touch
- Nuovo volante sportivo in pelle
- Batticalcagno in alluminio
Esterni
- Cerchi in lega da 19″ Lusso
Tecnologia sicurezza comfort
- Active Blind Spot
- Driver Attention Assist
- Traffic Sign Recognition (TSR)
- Lane Keep Assist
- Sensori di parcheggio posteriori
- Telecamera posteriore con griglie dinamiche
- Accensione automatica degli abbaglianti
- Specchi retrovisori esterni elettrocromici
Alfa Romeo Stelvio Veloce
L’Alfa Romeo Stelvio Veloce – contraddistinta da un eccellente rapporto prezzo/dotazione – offre:
Interni
- Sedili sportivi in pelle
- Sedile guidatore con reg. elettriche a 6 vie e memoria
- Sedile pas. con regolazioni elettriche a 6 vie
- Sedili anteriori con fianchetti regolabili
- Sedili anteriori riscaldati
- Nuovo volante in pelle sportivo riscaldato
- Imperiale scura
Esterni
- Cerchi in lega bruniti da 20″
- Nuovi paraurti e passaruota in tinta vettura
Tecnologia sicurezza comfort
- Nuovo Alfa Connect Navi 8,8″ Multitouch (Radio, Navigatore, Mp3, Aux-in, Bluetooth)
- Keyless entry (porte anteriori)
- Luce di cortesia su maniglie porte
- Accensione automatica degli abbaglianti
- Specchi retrovisori esterni elettrocromici
- Active Blind Spot
- Driver Attention Assist
- Traffic Sign Recognition (TSR)
- Lane Keep Assist
Alfa Romeo Stelvio Ti
La ricca Alfa Romeo Stelvio Ti costa 4.500 euro più della Executive a parità di motore e aggiunge:
Interni
- Sedili in pelle “Pieno Fiore”
- Plancia e pannelli porta rivestiti in pelle
- Sedili anteriori con regolazione elettrica a 8 vie riscaldati
- Inserti in vero legno quercia o noce su plancia e tunnel centrale
- Nuovo volante in pelle Lusso riscaldato
- Pedaliera in alluminio
Esterni
- Cerchi in lega da 19″ Design
- Cornice cristalli esterna cromata
- Nuovi paraurti e passaruota dark miron
Tecnologia sicurezza comfort
- Traffic Jam Assist
- Highway Assist System
- Intelligent Speed Control
- Wireless Charger
- Hand’s Free Tailgate
Alfa Romeo Stelvio Veloce Ti
L’Alfa Romeo Stelvio Veloce Ti – l’allestimento che ci sentiamo di consigliare – è ricca ma cara, costa 6.000 euro più della Veloce a parità di motore e aggiunge:
Interni
- Sedili sportivi Quadrifoglio in pelle e Alcantara
- Paraurti anteriore e posteriore sportivo
- Plancia e pannelli porta rivestiti in pelle
- Sedili anteriori con 6 regolazioni manuali
Esterni
- Cornice cristalli nero lucida
Tecnologia sicurezza comfort
- Alfa Dynamic Suspension
- Traffic Jam Assist
- Highway Assist System
- Intelligent Speed Control
- Wireless Charger
Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio
La dotazione di serie dell’Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio, caratterizzata da un prezzo non esagerato in rapporto alla concorrenza, comprende:
Interni
- Sedili sportivi Quadrifoglio in pelle e Alcantara
- Sedili anteriori con 6 regolazioni manuali
- Nuovo volante Quadrifoglio in pelle con tasto di avviamento integrato di colore rosso
- Inserti in fibra di carbonio
- Plancia e pannelli porta rivestiti in pelle
- Palette cambio al volante in alluminio
- Pedaliera sportiva in alluminio
Esterni
- Cerchi in lega da 20″ Quadrifoglio
- Fari anteriori Bi-Xenon 35W con Adaptive Frontlight System (AFS)
- Pinze freno con finitura anodizzata
- Finiture esterne Dark miron su calandra, skidplate, terminali di scarico, logo Stelvio
- Vetri posteriori privacy
- Cornice cristalli nero lucido
- Quattro terminali di scarico Quadrifoglio
- Paraurti specifici Quadrifoglio
- Minigonne Quadrifoglio
- Passaruota in tinta vettura
- Cofano con prese d’aria
- Badge Quadrifoglio
- Fari posteriori bruniti LED
Tecnologia sicurezza comfort
- Nuovo Alfa Connect Navi 8,8″ Multitouch (Radio, Navigatore, Mp3, Aux-in, Bluetooth)
- Apple CarPlay/Android Auto
- Accensione automatica degli anabbaglianti con sensore crepuscolare
- Accensione automatica degli abbaglianti
- Sensori di parcheggio anteriori e posteriori
- Telecamera posteriore con griglie dinamiche
- Adaptive Cruise Control
- Climatizzatore automatico bizona
- Keyless entry (porte anteriori)
- Portellone elettrico
- Parabrezza atermico a infrarossi
- Specchio retrovisore interno elettrocromico
- Specchietti retrovisori esterni elettrocromici e ripiegabili elettricamente
- Active Blind Spot
- Driver Attention Assist
- Traffic Sign Recognition (TSR)
- Lane Keep Assist
- Traffic Jam Assist
- Highway Assist System
- Intelligent Speed Control
- Wireless Charger
- Alfa Chassis Domain Control (CDC)
- Alfa Active Suspension – Sospensioni attive
- Alfa Active Torque vectoring
- Hill Descent Control – Sistema di controllo in discesa
- Lane Departure Warning (LDW)
- Forward Collision Warning (FCW)
- Autonomous Emergency Brake (AEB) con riconoscimento pedoni
- Integrated Brake System (IBS)

Alfa Romeo Stelvio: modelli e prezzi di listino
Di seguito troverete tutte le caratteristiche delle versioni dell’Alfa Romeo Stelvio. La gamma motori della SUV media lombarda è composta da sei unità sovralimentate, tutte abbinate a un cambio automatico (convertitore di coppia) a 8 rapporti non molto reattivo nella guida sportiva:
- un 2.0 Turbo benzina da 200 CV
- un 2.0 Turbo benzina da 280 CV
- un 2.9 V6 Bi-Turbo benzina da 510 CV
- un 2.2 Turbodiesel da 160 CV
- un 2.2 Turbodiesel da 190 CV
- un 2.2 Turbodiesel da 210 CV
Alfa Romeo Stelvio 2.0 Turbo 200 CV (da 57.500 euro)
L’Alfa Romeo Stelvio 2.0 Turbo 200 CV (prezzi fino a 60.500 euro) – versione “base” a benzina della crossover milanese – monta un motore ricco di cavalli e di coppia (330 Nm), grintoso (“0-100” in 7,2 secondi) ma anche caratterizzato da un’erogazione non eccezionale: la spinta inizia tardi e si esaurisce presto. A causa delle emissioni elevate di CO2 bisogna pagare l’Ecotassa.
Alfa Romeo Stelvio 2.0 Turbo 280 CV (da 67.200 euro)
L’Alfa Romeo Stelvio 2.0 Turbo 280 CV (prezzi fino a 73.200 euro) è la versione a benzina che ci sentiamo di consigliare: una Sport Utility vivace (5,7 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h) spinta da un motore non particolarmente pronto ai bassi regimi.
Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio (102.000 euro)
L’Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio è la variante più sportiva della SUV media del Biscione ma sa anche essere comoda nell’uso quotidiano. Il motore 2.9 ha una cilindrata relativamente contenuta rispetto alle rivali e nonostante la doppia sovralimentazione predilige gli alti regimi: peccato per il sound del V6 non cattivo quanto il resto della vettura.
Alfa Romeo Stelvio 2.2 Turbodiesel 160 CV (da 52.500 euro)
L’Alfa Romeo Stelvio 2.2 Turbodiesel 160 CV (prezzi fino a 53.500 euro) – variante diesel “entry level” della Sport Utility italiana – è disponibile esclusivamente a trazione posteriore e ospita sotto il cofano un motore 2.2 turbodiesel da 160 CV e 450 Nm di coppia.
Alfa Romeo Stelvio 2.2 Turbodiesel 190 CV (da 56.000 euro)
L’Alfa Romeo Stelvio 2.2 Turbodiesel 190 CV (prezzi fino a 66.200 euro) – variante a gasolio intermedia della crossover lombarda – monta un propulsore brioso (7,6 secondi sullo “0-100” e ricco di coppia (450 Nm) penalizzato da una cilindrata elevata che non aiuta a risparmiare sull’assicurazione RC Auto e da un’erogazione debole ai bassi regimi e poco virtuosa in allungo. Migliorabili anche i consumi e il comfort acustico.
Alfa Romeo Stelvio 2.2 Turbodiesel 210 CV (da 66.200 euro)
L’Alfa Romeo Stelvio 2.2 Turbodiesel 210 CV (prezzi fino a 72.200 euro) non è solo la versione diesel più potente della Sport Utility tricolore ma anche la variante a gasolio che ci sentiamo di consigliare. Una Sport Utility potente, scattante (“0-100” in 6,6 secondi) e ricca di coppia (470 Nm) che non brilla alle voci “erogazione” e “consumi”. Anche in questo caso la cilindrata elevata non è di grande aiuto per risparmiare sull’assicurazione RC Auto.

Alfa Romeo Stelvio: gli optional
La dotazione di serie dell’Alfa Romeo Stelvio andrebbe a nostro avviso arricchita con due optional fondamentali: il tetto panoramico apribile elettricamente (1.700 euro) e la vernice metallizzata (1.100 euro).
Sugli allestimenti Rosso Edizione, Ti, Veloce, Veloce Ti e Quadrifoglio aggiungeremmo il sistema di allarme perimetrale e volumetrico (500 euro) mentre sulle varianti Business, Sprint ed Executive ci vorrebbe il Pack Driver Assistance Plus (2.200 euro, 1.000 per la Executive: Active Blind Spot Monitoring con cross path detection, specchio retrovisore interno elettrocromico, accensione automatica degli abbaglianti, specchi retrovisori esterni elettrocromici, Driver Attention Assist, Lane Keep Assist, Traffic Jam Assist, Highway Assist System, Intelligent Speed Control e Traffic Sign Recognition).
Alfa Romeo Stelvio usata
L’Alfa Romeo Stelvio è una delle SUV medie più amate dagli italiani e si trova senza problemi sul mercato dell’usato: bastano poco più di 21.000 euro per portarsi a casa una 2.2 Turbodiesel 180 CV a trazione posteriore del 2017 nell’allestimento Business.
Il mondo Alfa Romeo
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Come si installano i sensori di parcheggio in auto?

I sensori di parcheggio sono praticamente i primi sistemi di assistenza alla guida installati sulle auto. Ormai da anni siamo abituati ai loro segnali sonori, che ci aiutano a parcheggiare in maniera praticamente perfetta, senza mai toccare il muro o un’altra macchina parcheggiata.
Il loro funzionamento tra l’altro è abbastanza semplice. Si tratta di sistemi in grado di inviarci un impulso sonoro man mano che ci si avvicina ad un ostacolo durante le manovre di parcheggio. Sono quindi dei dispositivi di grande aiuto in auto, che possono supportate il conducente ad effettuare ogni tipologia di manovra, anche quelle più difficili, negli spazi più angusti e ristretti che, senza sensori, diventano quasi impraticabili per la maggior parte degli automobilisti. Vediamo in particolare di che cosa si tratta e come si montano i sensori fai da te.
Sensori di parcheggio: oggi sempre più richiesti
Gli autoveicoli su strada sono aumentati in maniera esponenziale negli ultimi anni, questo è uno dei motivi per cui è diventato sempre più difficile riuscire a trovare un parcheggio libero e disponibile quando ci si sposta da casa, qualunque sia la meta (per non parlare dei centri urbani). Ecco perché le Case automobilistiche hanno studiato delle nuove tecnologie sempre più all’avanguardia, per poter supportare i conducenti di auto nelle manovre di parcheggio, rendendo più semplici anche quelle effettuate in angoli difficoltosi e stretti, all’interno dei quali il parcheggio senza sensori è praticamente impossibile con qualsiasi auto di medie dimensioni.
C’è da dire però che ancora oggi non tutte le auto sono dotate di sensori di parcheggio, soprattutto quelle più datate e quindi uscite dalla Casa madre senza questi dispositivi tecnologici. Ecco perché esistono dei sensori aftermarket, che si possono installare in un secondo momento. Vediamo insieme come procedere al montaggio autonomamente.
Montaggio sensori di parcheggio: che cosa serve
Per montare i sensori di parcheggio fai da te, questo è l’occorrente:
- nastro adesivo;
- un trapano;
- un cacciavite;
- filo di ferro o sondino da elettricista.
Quanto costano i sensori di parcheggio?
I kit segnalatori di parcheggio hanno dei prezzi differenti, che chiaramente cambiano a seconda della tipologia di modello scelto; si parte comunque da cifre alla portata di tutti, di circa 10 euro, fino ad arrivare anche a 200 euro. Si trovano nei negozi ricambi auto o online.
Come montare i sensori di parcheggio
I sensori di parcheggio sono segnalatori in grado di emettere poi delle onde ultrasoniche, una volta montati, e captare eventuali ostacoli vicini all’auto. Una volta che intercettano un ostacolo, i sensori mandano l’informazione alla scheda elettronica, che infatti è l’elemento portante che deve essere installato all’interno del veicolo. Le informazioni vengono poi elaborate e il controller emette dei suoni che segnalano la presenza di ostacoli al guidatore, durante le manovre di parcheggio.
Come procedere al montaggio fai da te:
- fare quattro fori sul paraurti con il trapano;
- aprire il bagagliaio e togliere il pannello delle luci di destra;
- prendere filo della luce di retromarcia e farlo passare attraverso i fori appena fatti, fino a farlo arrivare nel bagagliaio;
- collegare il cavo alla centralina dei sensori;
- posizionare i sensori sui fori del paraurti, seguendo l’ordine indicato sulla centralina;
- installare la centralina nel bagagliaio;
- sistemare i fili sotto il pannello con la moquette.
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Che succede se prendi una multa in una città dove non sei mai stato?

A diversi automobilisti è successo di ricevere la notifica di un verbale per un’infrazione riferita a un’automobile con la stessa targa ma rilevata in una città dove non erano mai stati. Sembra impossibile ma può accadere, spesso a causa di un semplice errore di rilevamento della targa oppure all’errata trascrizione di chi ha compilato il verbale.
A volte, però, può trattarsi anche di una vettura con una targa clonata, magari modificata utilizzando del nastro isolante oppure del bianchetto. Sono diversi i “furbetti” che attraverso questo stratagemma riescono a evitare multe, passando indenni a grande velocità davanti agli autovelox. Tale condotta, ovviamente considerata illecita dal Codice della Strada, può provare diverse spiacevoli sorprese ai malcapitati, i reali intestatari della vettura. Ecco come comportarsi di fronte a una situazione del genere.
Multa in una città dove non si è stati: cosa fare
Se arriva una multa comminata in una città o in un luogo dove non si è stati, lo strumento a cui ricorrere è il ricorso in autotutela: questo va presentato al comando che ha elevato la contravvenzione, chiedendo l’annullamento dell’atto in quanto illegittimo o infondato. Così facendo si chiede all’ente che ha emanato l’atto di riesaminarlo al fine di revocarlo oppure annullarlo in maniera definitiva.
L’autotutela consente di ottenere l’annullamento della multa senza affrontare le spese legali di un processo, perché può essere presentato in prima persona dal contribuente proprietario della vettura senza la necessità di rivolgersi a un avvocato. Per il ricorso in autotutela, però, bisogna avere elementi di prova certi e inconfutabili: chi lo presenta deve dimostrare che nel momento in cui è stata commessa l’infrazione, la sua auto non poteva in alcun modo trovarsi in quel luogo.
Per dimostrarlo si può allegare la fattura di un’officina se l’auto si trovava dal meccanico, l‘estratto conto del Telepass oppure il biglietto del parcheggio nel caso in cui il mezzo fosse in sosta magari nei pressi dell’ufficio dove si lavora. Nel presentare il ricorso, inoltre, è sempre bene allegare una copia del verbale di contravvenzione ricevuto e la copia di un documento di identità come la carta d’identità e il passaporto, oppure quella patente di guida del proprietario della vettura.
A chi presentare il ricorso in autotutela
Il ricorso in autotutela dopo aver ricevuto una multa per un’infrazione commessa in una città dove non si è stati, va presentato allo stesso comando di Polizia Municipale, Carabinieri o Polizia Stradale che ha emesso la contravvenzione. Allo stesso modo, bisogna inviare la domanda anche alla Prefettura, in quanto organo accertatore che può disporre l’archiviazione degli atti che non sono ancora usciti dalla propria sfera, come il preavviso di fermo compilato per errore.
Nel ricorso bisogna dichiarare che la multa è frutto di un errore materiale, oppure che in circolazione c’è un’automobile con una targa clonata o falsificata. Con il ricorso in autotutela si presenta domanda per archiviare il verbale.
Alternativa al ricorso in autotutela
La pratica di presentare il ricorso in autotutela non sospende automaticamente i termini per proporre ricorso al Prefetto o al Giudice di pace e nemmeno quelli per effettuare il pagamento. Se non si riceve risposta, bisogna trovare un’alternativa. Si hanno a disposizione 30 giorni dalla contestazione o dalla notifica del verbale per proporre il ricorso al Giudice di pace. Sono 60, invece, i giorni a disposizione a partire dalla contestazione o dalla notifica per proporre il ricorso al prefetto.
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F1 2021: Hamilton torna re a Silverstone

Il Mondiale F1 2021 è ufficialmente riaperto: come da noi previsto Lewis Hamilton si è aggiudicato il GP di Gran Bretagna con la Mercedes davanti a Charles Leclerc (Ferrari) e a Valtteri Bottas. Il tutto nonostante una penalità di 10 secondi per aver causato al primo giro l’incidente – piuttosto brutto, fortunatamente senza conseguenze – del rivale Verstappen.
Una gara anomala, quella di Silverstone: le qualifiche del venerdì (che hanno visto Hamilton ottenere il miglior tempo) hanno determinato la griglia della Sprint Race del sabato, una corsa di 100 km che oltre a stabilire la griglia dell’evento di oggi ha anche assegnato punti bonus ai primi tre classificati (3 a Verstappen, 2 a Hamilton e 1 a Bottas).
Nel Gran Premio di Gran Bretagna abbiamo inoltre visto la migliore Ferrari della stagione: oltre al secondo posto di Leclerc (al comando fino a tre giri dalla fine) segnaliamo il sesto posto di Carlos Sainz Jr., penalizzato da un pit-stop troppo lungo.
Mondiale F1 2021 – GP Gran Bretagna: le pagelle

Lewis Hamilton (Mercedes)
Un GP di Gran Bretagna ricco di alti e bassi quello di Lewis Hamilton: nella corsa di casa il sette volte campione del mondo F1 ha ottenuto il miglior tempo nelle qualifiche del venerdì ma è arrivato secondo nella Sprint Race perdendo contro Verstappen. Oggi al via ha faticato a superare il rivale olandese e alla Copse ha provocato l’incidente che ha messo fine alla gara del leader del Mondiale 2021: dopo la ripartenza in seguito alla bandiera rossa dietro a Leclerc, ha scontato i dieci secondi di penalità e dopo un’eccezionale rimonta nel finale si è preso il primo posto al 50° giro.
Un successo meritato arrivato dopo oltre due mesi di digiuno: 24 punti soffiati a Verstappen e un distacco nella graduatoria iridata che è ora di soli otto punti.

Charles Leclerc (Ferrari)
Charles Leclerc – velocissimo per tutto il weekend del GP di Gran Bretagna – è scattato quarto a Silverstone ma è riuscito a superare Hamilton dopo l’incidente di Verstappen e, di conseguenza, a ripartire davanti a tutti dopo la bandiera rossa.
Il driver monegasco – al primo, meritatissimo, podio stagionale – è riuscito a rimanere in testa fino a tre giri dalla fine grazie a una gestione eccezionale delle gomme e a una guida pulita. Nel finale, però, ha potuto fare poco contro un Hamilton così veloce.

Valtteri Bottas (Mercedes)
Terzo nelle qualifiche del venerdì, terzo nella Sprint Race di ieri, terzo al traguardo: il pilota finlandese a Silverstone ha portato a casa il terzo podio consecutivo e ha regalato alla Mercedes 16 punti utilissimi per il Mondiale Costruttori.
Valtteri Bottas ha faticato nella ripartenza post-bandiera rossa ed è riuscito a rientrare in “top 3” grazie anche alla lentezza dei meccanici Ferrari e McLaren nel cambiare le gomme a Sainz Jr. e Norris.

Max Verstappen (Red Bull)
Max Verstappen – secondo in qualifica – ha conquistato la Sprint Race (e di conseguenza la pole position e tre punti) di Silverstone grazie a un’ottima partenza. Oggi è scattato di nuovo alla grandissima riuscendo a difendersi dagli attacchi di Hamilton ma è finito contro le barriere a una velocità molto elevata dopo un contatto con il rivale britannico (per lui dieci secondi di penalità).
Una corsa da dimenticare in un Mondiale F1 2021 improvvisamente riaperto.

Mercedes
Dopo cinque GP a secco di successi la Mercedes è tornata a trionfare e a dominare.
Nel Gran Premio di Gran Bretagna a Silverstone le monoposto della Stella hanno conquistato (grazie al primo e al terzo posto e ai punti bonus delle qualifiche sprint di ieri) 43 punti contro i tre della Red Bull. Risultati che hanno permesso di riaprire il Mondiale F1 2021 Piloti e anche quello riservato ai Costruttori.
Mondiale F1 2021 – I risultati del GP di Gran Bretagna
Prove libere 1
1 Max Verstappen (Red Bull) 1:27.035
2 Lando Norris (McLaren) 1:27.814
3 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:27.815
4 Charles Leclerc (Ferrari) 1:27.828
5 Valtteri Bottas (Mercedes) 1:27.897
Qualifiche
1 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:26.134
2 Max Verstappen (Red Bull) 1:26.209
3 Valtteri Bottas (Mercedes) 1:26.328
4 Charles Leclerc (Ferrari) 1:26.828
5 Sergio Pérez (Red Bull) 1:26.844
Prove libere 2
1 Max Verstappen (Red Bull) 1:29.902
2 Charles Leclerc (Ferrari) 1:30.277
3 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:30.507
4 Esteban Ocon (Alpine) 1:30.707
5 Sergio Pérez (Red Bull) 1:30.800
Qualifiche sprint
1 Max Verstappen (Red Bull) 25:38.426
2 Lewis Hamilton (Mercedes) + 1,4 s
3 Valtteri Bottas (Mercedes) + 7,5 s
4 Charles Leclerc (Ferrari) + 11,3 s
5 Lando Norris (McLaren) + 24,1 s
Le classifiche
La classifica del GP di Gran Bretagna 2021
| Lewis Hamilton (Mercedes) | 1h58:23.284 |
| Charles Leclerc (Ferrari) | + 3,9 s |
| Valtteri Bottas (Mercedes) | + 11,1 s |
| Lando Norris (McLaren) | + 28,6 s |
| Daniel Ricciardo (McLaren) | + 42,6 s |
Classifica Mondiale Piloti
| Max Verstappen (Red Bull) | 185 punti |
| Lewis Hamilton (Mercedes) | 177 punti |
| Lando Norris (McLaren) | 113 punti |
| Valtteri Bottas (Mercedes) | 108 punti |
| Sergio Pérez (Red Bull) | 104 punti |
Classifica Mondiale Costruttori
| Red Bull-Honda | 289 punti |
| Mercedes | 285 punti |
| McLaren-Mercedes | 163 punti |
| Ferrari | 148 punti |
| AlphaTauri-Honda | 49 punti |
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Quali sono le regole per guidare bene in una rotonda?

Le rotatorie sono state realizzate per rendere il traffico stradale più sicuro e per eliminare molti semafori (dove possibile), i più odiati dagli automobilisti. L’unico problema è che il funzionamento delle rotonde non è proprio chiaro a tutti, vediamo di spiegare come bisognerebbe affrontarle in sicurezza.
L’utilità delle rotatorie su strada
Il fattore primario per cui sono state create le rotonde è senza alcun dubbio la sostituzione dei semafori agli incroci, l’utilità delle rotonde è per questo motivo innegabile. La rotatoria infatti permette di affrontare con maggiore velocità alcuni incroci, consente allo Stato di risparmiare nelle spese di manutenzione e energia e soprattutto è pratica per gli automobilisti e tutti gli utenti della strada, che non devono stare ad aspettare che scatti il verde.
Come funzionano le rotatorie in Italia
La maggior parte dei patentati in Italia oggi è rappresentata da automobilisti che hanno conseguito la loro patente di guida nel momento in cui ancora nel nostro Paese non erano così tanto diffuse le rotonde, per questo erano trascurate quando si studiava a scuola guida e quindi non è chiaro a tutti il loro funzionamento. Anche il Codice della Strada infatti, in realtà, ancora oggi non prevede una normativa specifica a riguardo.
Prima cosa da sapere, vi sono due tipologie di rotatorie:
- quelle cosiddette all’italiana, in cui la precedenza è di chi viene da destra e quindi le auto all’interno della rotonda devono darla a coloro che vi si immettono (sono quelle anticipate semplicemente dal segnale stradale che indica la rotatoria);
- le rotonde all’europea, in queste invece la precedenza è di coloro che stanno già percorrendo la rotatoria e quindi vi si trovano all’interno. Questo significa quindi che tutti gli altri utenti che si devono immettere devono rallentare oppure fermarsi, se la rotonda non è sgombra. Come si riconoscono? Oltre al segnale di rotatoria è presente in questo caso anche quello che indica l’obbligo di dare la precedenza.
Come usare gli indicatori di direzione
Secondo quanto chiarito dal Ministero dei Trasporti, è necessario usare la freccia a sinistra quando ci si immette nella rotatoria mentre quella a destra per uscire dalla rotonda stessa. Mentre si percorre la rotonda invece non bisogna utilizzare gli indicatori di direzione, in genere la freccia va messa una volta superata l’uscita precedente a quella che ci interessa e per cambiare eventualmente corsia nelle rotatorie più grandi, che ne prevedono più di una.
Come percorrere le rotatorie con più di una corsia
Quando gli automobilisti affrontano le rotonde con più di una corsia, allora la questione può diventare più complicata. La cosa più difficile da capire è quale corsia impegnare e come spostarsi. La regola dice che bisogna occupare la corsia più a destra, ma quando le corsie sono due o più e si esce dalla rotatoria a una delle ultime uscite, allora è possibile anche tenere occupata nel frattempo una delle corsie centrali o anche quella più a sinistra.
Per uscire dalla rotonda, lo spostamento verso la corsia più esterna deve avvenire in modo graduale, in sicurezza e soprattutto deve essere segnalato con anticipo usando le frecce. È chiaro che per ogni tipo di manovra che viene effettuata nella rotonda bisogna usare la massima cautela e attenzione, per non tagliare la strada a nessun altro utente e veicolo e segnalando gli spostamenti con anticipo.
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Auto e inquinamento acustico: tutte le regole del Codice della Strada

I rumori provocati dai veicoli che viaggiano su strada sono responsabili di quello che possiamo definire inquinamento acustico. Il Codice della Strada, all’articolo 155, prescrive le norme per la limitazione dei rumori.
Limitazione dei rumori: cosa dice la legge
Secondo quanto scritto nel Codice della Strada, i veicoli, durante la loro circolazione, dovrebbero evitare di emettere qualsiasi tipologia di rumore molesto, che può essere causato sia dal modo di guidare i veicoli stessi, soprattutto per quanto riguarda chiaramente i mezzi a motore, sia dal modo in cui viene per esempio sistemato un eventuale carico, ma anche da altri atti connessi con la circolazione stessa.
Quando viene prescritto per legge il dispositivo silenziatore, il veicolo lo deve possedere e il possessore deve prestare attenzione al fatto che sia sempre tenuto in buone condizioni di efficienza e non deve mai essere alterato. Se a bordo di un’auto o altro veicolo si usano apparecchi di riproduzione sonora oppure strumenti radiofonici, è importante che non vengano mai superati i limiti sonori massimi di accettabilità che sono fissati dal regolamento.
Secondo quanto prescritto dalla normativa vigente, tutti i dispositivi di allarme acustico antifurto installati sui veicoli “devono limitare l’emissione sonora ai tempi massimi previsti dal regolamento e, in ogni caso, non devono superare i limiti massimi di esposizione al rumore fissati dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1 marzo 1991”. Se un soggetto viola le disposizioni dell’articolo 155 del Codice della Strada in ambito di limitazioni dei rumori, allora rischia la sanzione amministrativa del pagamento di una multa che va da un minimo di 42 a un massimo di 173 euro.
Quali sono i disturbi più comuni dovuti all’inquinamento acustico
Secondo alcune ricerche recenti, molti disturbi del sonno sono collegati all’inquinamento acustico e quindi più frequenti nelle persone che vivono in città molto rumorose, lo stesso vale per ipertensione, ictus, infarti e altre malattie.
I volumi molto alti infatti possono incidere sulla salute dell’uomo, sul benessere fisico, mentale e sociale. Si possono verificare danni fisici uditivi ed extrauditivi. I primi portano una diminuzione dell’udito causata dal rumore, irreversibile e con vari sintomi, i secondi invece si manifestano nel nostro organismo, come pressione alta, frequenza respiratoria, disturbi all’apparato, alterazioni al sistema nervoso, stress, accelerazione del ritmo cardiaco, ecc.
Inquinamento acustico: il traffico su strada
Il rumore può provenire da varie sorgenti, tra cui anche il traffico stradale, ferroviario e aereo, che è sicuramente la principale forma di disagio per i cittadini, coinvolge infatti la maggior parte della popolazione. Tra i rumori più acuti ci sono le segnalazioni acustiche, l’attrito degli pneumatici sulla strada o delle ruote dei tram sulle rotaie, il rombo del motore, le azioni dinamiche tra carrozzeria e aria.
Inquinamento acustico: come si misura
È possibile misurare l’inquinamento acustico si attraverso i fonometri, strumenti in grado di rilevare il livello di pressione sonora alle varie frequenze, andando a ricavare un valore che considera la diversa sensibilità dell’orecchio umano a queste ultime. Un indicatore che descrive questo problema ambientale è dato dalla popolazione esposta al rumore. All’interno di questa categoria rientra la fascia di popolazione che è costretta a sopportare continui livelli equivalenti di rumore che superano i 65 decibel nel periodo diurno, e i 55 decibel invece durante il periodo notturno.
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Revisione scaduta e coronavirus: tutte le proroghe

Come si concilia la revisione scaduta con l’emergenza coronavirus? Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha pubblicato un elenco con tutte le proroghe per le diverse categorie di veicoli immatricolati in Italia previste dalle ultime norme nazionali e dall’Unione Europea. Scopriamolo insieme.
Revisione scaduta e coronavirus: le proroghe per i veicoli di categoria M, N, O3 e O4
I veicoli di categoria M sono quelli con almeno quattro ruote riservati al trasporto persone (automobili, autocaravan, autobus, etc…).
I veicoli di categoria N sono quelli con almeno quattro ruote riservati al trasporto merci (camion, autoarticolati, etc…).
I veicoli di categoria O3 e O4 sono i rimorchi con massa massima superiore a 3,5 t.
Questi veicoli se hanno la revisione scaduta nel mese di settembre 2020 possono circolare su tutto il territorio UE fino al 31 luglio 2021.
Se la revisione è scaduta nel mese di ottobre 2020 possono circolare su tutto il territorio UE fino al 31 agosto 2021.
Se la revisione è scaduta nel mese di novembre 2020 possono circolare su tutto il territorio UE fino al 30 settembre 2021.
Se la revisione è scaduta nel mese di dicembre 2020 possono circolare su tutto il territorio UE fino al 31 ottobre 2021.
Se la revisione è scaduta nel mese di gennaio 2021 possono circolare su tutto il territorio UE fino al 30 novembre 2021.
Se la revisione è scaduta nel mese di febbraio 2021 possono circolare su tutto il territorio UE fino al 31 dicembre 2021.
Se la revisione è scaduta nel mese di marzo 2021 possono circolare su tutto il territorio UE fino al 31 gennaio 2022.
Se la revisione è scaduta nel mese di aprile 2021 possono circolare su tutto il territorio UE fino al 28 febbraio 2022.
Se la revisione è scaduta nel mese di maggio 2021 possono circolare su tutto il territorio UE fino al 31 marzo 2022.
Se la revisione è scaduta nel mese di giugno 2021 possono circolare su tutto il territorio UE fino al 30 aprile 2022.
Revisione scaduta e coronavirus: le proroghe per i veicoli di categoria L, O1 e O2
I veicoli di categoria L sono le moto, i ciclomotori e le minicar.
I veicoli di categoria O1 e O2 sono i rimorchi con massa massima inferiore a 3,5 t.
Per i veicoli immatricolati in Italia appartenenti a queste categorie non ci sono proroghe applicabili perché quelle previste dalle precedenti norme nazionali sono scadute.
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