Come si affronta una frenata d’emergenza in moto?

Quando si viaggia in moto, una delle manovre più pericolose, che qualsiasi pilota vorrebbe evitare, è senza dubbio la frenata di emergenza. Eppure purtroppo capita di doverla effettuare, a causa del comportamento distratto del pilota stesso, della velocità di percorrenza eccessiva su strade sconosciute o ancora per colpa di altri utenti della strada sbadati o inesperti. È fondamentale quindi imparare a gestire la frenata d’emergenza in maniera ottimale, per evitare incidenti e rischi inutili. Vediamo cosa bisogna sapere quindi sull’argomento, alcuni consigli utili.
Come affrontare la frenata d’emergenza con la moto
Tutti coloro che utilizzano una moto, ma anche un scooter, sanno bene che, sebbene si cerchi di evitare, molto spesso accade di dover frenare improvvisamente a bordo della propria due ruote, e non è mai piacevole. I rischi sono tanti, ma purtroppo capita di dover effettuare questa manovra d’emergenza in differenti casi, per evitare incidenti o problemi. Degli esempi:
- l’auto che si ha davanti decide di svolta a sinistra all’ultimo momento, senza preavviso;
- un pedone si ‘lancia’ in strada, attraversando senza nemmeno guardare.
Sono solo due delle infinite situazioni simili che si possono verificare, e cosa fare per evitare incidenti anche molto gravi? Frenare bruscamente. Ma la frenata d’emergenza deve essere affrontata nel modo migliore, per riuscire a controllare la propria moto, senza rischiare di cadere al suolo, facendosi male.
Come frenare quando ci si trova in queste situazioni:
- prima di tutto premere la leva del freno anteriore progressivamente, arrivando alla pressione massima. In questo modo il peso va all’anteriore, comprime sospensione e gomma, che espande la superficie a contatto con la strada, e così acquista più aderenza;
- evitare assolutamente di frenare bruscamente, si rischia infatti di non sfruttare totalmente l’aderenza dello pneumatico anteriore;
- sarebbe meglio usare tutti e due i freni, aiutandosi anche con il posteriore, in modo che anche la gomma dietro possa mantenere il contatto con l’asfalto e offrire un po’ di trazione, per rallentare prima;
- attenzione però a non contare solo sul freno posteriore;
- controllate la situazione attorno a voi: se frenate al massimo e in maniera perfetta, ma avete un’auto vicinissima dietro, è praticamente inutile. Non è facile, ma bisognerebbe creare attorno a sé una ‘zona sicura’, per rimanere ‘isolati’ in qualsiasi situazione, senza essere d’intralcio. Questo permette di avere sempre lo spazio per una eventuale frenata d’emergenza.
Fate attenzione anche a questi dettagli, che possono essere molto utili per una guida sicura in moto:
- se davanti a voi c’è un veicolo che oscura la visuale, allora spostatevi, non stategli dietro, gestite voi la situazione per evitare pericoli;
- controllate sempre le condizioni del traffico attorno alla vostra moto;
- guardate più avanti possibile, in modo da verificare se ci sono dei potenziali rischi sulla strada, prima di ritrovarli troppo vicini a voi, quando ormai sono un problema;
- una cosa molto importante da fare, quando si ha meno esperienza, è prendere confidenza con la propria moto e provare a frenare fino al massimo in un parcheggio vuoto;
- altra cosa fondamentale è conoscere a fondo la propria moto, quindi sapere quanto velocemente può frenare, cosa succede se la ruota posteriore si alza da terra, quando si può usare il freno dietro prima che blocchi e molto altro.
Attenzione a non avere mai paura di frenare per evitare situazioni di pericolo, tenete presente tutto quello che avete letto finora, ma quando è necessario cercate di fermare prima possibile la vostra moto. È possibile che la ruota posteriore si sollevi, ma è fondamentale ridurre la velocità dell’impatto.
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MotoGP 2021: Bagnaia vince anche a Misano, a San Marino primo podio per Bastianini

Ancora Francesco Bagnaia: il centauro torinese della Ducati ha conquistato nel GP di San Marino 2021 a Misano la seconda vittoria (in carriera e consecutiva) in MotoGP. Un successo costruito ieri con la pole position e consolidato oggi restando in testa per tutta la gara e difendendosi nel finale dagli attacchi del leader del Motomondiale Fabio Quartararo (secondo con la Yamaha).
La sorpresa del giorno è arrivata invece da Enea Bastianini, capace di conquistare il primo podio nella classe regina arrivando terzo (dopo essere partito dodicesimo) in sella a una Ducati del team privato Esponsorama.
MotoGP 2021 – GP San Marino: le pagelle

Francesco Bagnaia (Ducati)
Francesco Bagnaia ha dominato il GP di San Marino a Misano per tutto il weekend: ieri ha conquistato la pole position e oggi, dopo una partenza eccezionale, ha conservato il primo posto senza mai subire un sorpasso tirando nel finale per impedire a Quartararo di attaccare.
Per il pilota piemontese si tratta del secondo trionfo consecutivo e del terzo podio nelle ultime quattro gare della MotoGP 2021.

Fabio Quartararo (Yamaha)
Fabio Quartararo ha duellato nei primi giri con Miller e Martín e si è scatenato nella seconda parte del Gran Premio di San Marino superando il rivale australiano al 14° giro e andando a prendere Bagnaia (senza però riuscire a superarlo).
Il leader del Motomondiale ha ancora un buon vantaggio sui concorrenti: merito della grande continuità (quinto piazzamento in “top 5” negli ultimi sette appuntamenti iridati).

Jack Miller (Ducati)
Con una Ducati così Jack Miller dovrebbe salire regolarmente sul podio e invece non ottiene un piazzamento in “top 3” da oltre tre mesi.
Il centauro australiano è riuscito a tenersi dietro Quartararo al via e nella prima parte del GP di San Marino (commettendo però un paio di errori): al 19° giro si è fatto superare da Bastianini e ha tagliato il traguardo in quinta posizione.

Joan Mir (Suzuki)
Joan Mir ha disputato un discreto GP di San Marino: partito undicesimo, arrivato sesto.
Per il campione del mondo in carica si tratta della nona gara consecutiva in “top ten” ma c’è bisogno di qualcosa in più.

Ducati
Un GP di San Marino decisamente soddisfacente per la Ducati.
La Casa di Borgo Panigale ha a disposizione in questo momento la moto migliore della MotoGP 2021 e ha portato a casa un primo, un terzo e un quinto posto.
MotoGP 2021 – I risultati del GP di San Marino
Prove libere 1
1 Maverick Viñales (Aprilia) 1:32.666
2 Joan Mir (Suzuki) 1:32.746
3 Francesco Bagnaia (Ducati) 1:32.801
4 Jack Miller (Ducati) 1:32.859
5 Álex Rins (Suzuki) 1:32.885
Prove libere 2
1 Johann Zarco (Ducati) 1:42.097
2 Francesco Bagnaia (Ducati) 1:42.650
3 Jack Miller (Ducati) 1:42.719
4 Joan Mir (Suzuki) 1:42.910
5 Marc Márquez (Honda) 1:42.921
Prove libere 3
1 Francesco Bagnaia (Ducati) 1:31.936
2 Fabio Quartararo (Yamaha) 1:31.975
3 Jack Miller (Ducati) 1:32.089
4 Joan Mir (Suzuki) 1:32.136
5 Maverick Viñales (Aprilia) 1:32.200
Prove libere 4
1 Fabio Quartararo (Yamaha) 1:32.197
2 Álex Rins (Suzuki) 1:32.287
3 Francesco Bagnaia (Ducati) 1:32.333
4 Johann Zarco (Ducati) 1:32.505
5 Joan Mir (Suzuki) 1:32.578
Qualifiche
1 Francesco Bagnaia (Ducati) 1:31.065
2 Jack Miller (Ducati) 1:31.314
3 Fabio Quartararo (Yamaha) 1:31.367
4 Jorge Martín (Ducati) 1:31.663
5 Johann Zarco (Ducati) 1:31.836
Warm up
1 Álex Rins (Suzuki) 1:32.521
2 Fabio Quartararo (Yamaha) 1:32.623
3 Francesco Bagnaia (Ducati) 1:32.780
4 Joan Mir (Suzuki) 1:32.790
5 Aleix Espargaró (Aprilia) 1:32.877
Le classifiche
La classifica del GP di San Marino 2021
| Francesco Bagnaia (Ducati) | 41:48.305 |
| Fabio Quartararo (Yamaha) | + 0,4 s |
| Enea Bastianini (Ducati) | + 4,8 s |
| Marc Márquez (Honda) | + 10,2 s |
| Jack Miller (Ducati) | + 10,5 s |
Classifica Mondiale Piloti
| Fabio Quartararo (Yamaha) | 234 punti |
| Francesco Bagnaia (Ducati) | 186 punti |
| Joan Mir (Suzuki) | 167 punti |
| Johann Zarco (Ducati) | 141 punti |
| Jack Miller (Ducati) | 140 punti |
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Peugeot 2008, la tecnologia sigla per sigla

La Peugeot 2008 – arrivata alla seconda generazione – è una piccola SUV francese a trazione anteriore offerta anche nella variante elettrica e-2008. Una crossover ricca di stile e tecnologia rivolta a chi ha bisogno di versatilità.
Di seguito troverete un glossario per capire meglio cosa significano le sigle che identificano tutti gli accessori tecnologici della Sport Utility transalpina.
Peugeot 2008: la tecnologia sigla per sigla
Active Safety Brake
La frenata automatica Active Safety Brake serve a evitare una collisione o a limitarne la gravità riducendo la velocità del veicolo. Il sistema interviene se il conducente non aziona il freno della vettura.
Advanced Grip Control
L’Advanced Grip Control comprende un sistema antipattinamento avanzato e l’Hill Assist Descent Control.
AFU
Il sistema AFU è l’assistente alla frenata d’emergenza: un dispositivo che in caso di pericolo applica la massima potenza frenante anche se il pedale non è stato premuto a fondo.
Android Auto
Il sistema Android Auto consente a tutti i possessori di smartphone Android (da 5.0 Lollipop in su) di utilizzare a bordo della vettura numerose funzioni del telefono.
Apple CarPlay
Apple CarPlay porta sul display dell’auto le funzioni più utili dell’iPhone (dal 5 in su).
Autonomous Emergency Braking System 3
L’Autonomous Emergency Braking System 3 è un sistema di frenata anticollisione attivo giorno e notte tra 5 e 140 km/h.
Blind Corner Assist
Il Blind Corner Assist avvisa il conducente della presenza di un altro veicolo negli angoli ciechi.
BlueHDi
La sigla BlueHDi identifica i motori diesel della Peugeot 2008.
DAB
La sigla DAB (Digital Audio Broadcasting) indica la radio digitale.
Distance Alert
Il Distance Alert è un allarme di possibile rischio di collisione. Quando viene rilevato un veicolo si accende una spia luminosa mentre in caso di collisione imminente è prevista anche un’allerta sonora.
Driver Attention Alert
Il Driver Attention Alert valuta lo stato di vigilanza del conducente identificando le deviazioni di traiettoria rispetto alle strisce a terra. Una volta che il sistema determina che l’andamento del veicolo suggerisce un certo livello di stanchezza o disattenzione da parte del conducente si attivano gli allarmi.
EAT8
La sigla EAT8 identifica il cambio automatico (convertitore di coppia) a 8 rapporti della Peugeot 2008.
Head-up Digital Display
L’Head-up Digital Display è un nuovo quadro strumenti inserito in una posizione rialzata (che offre una maggiore sicurezza perché non si distoglie lo sguardo dalla strada) completamente digitale.
High Beam Assist
L’High Beam Assist è un sistema che effettua una commutazione automatica da abbaglianti ad anabbaglianti se si incontra un veicolo.
Hill Assist
La tecnologia Hill Assist aiuta il conducente a rimettersi in moto in salita. Immobilizza il veicolo per circa 2 secondi, lasciando il tempo di passare dal pedale del freno a quello dell’acceleratore.
i-Cockpit
i-Cockpit è un innovativo layout degli interni realizzato da Peugeot che comprende un volante compatto, un quadro strumentazione davanti agli occhi del conducente e un ampio touchscreen.
Keyless
Il sistema keyless consente di chiudere/aprire e mette in moto l’automobile senza dover estrarre la chiave dalla tasca.
Lane Keeping Assist
Il Lane Keeping Assist è il sistema attivo di superamento della linea di carreggiata.
Lane Positioning Assist
Il Lane Positioning Assist funziona con l’aiuto di una telecamera che identifica le linee di delimitazione sulla strada. Il sistema posiziona il veicolo all’interno della carreggiata nel punto desiderato dal conducente.
Park Assist
Il sistema Park Assist aiuta a trovare un parcheggio adatto alle dimensioni del veicolo e, dopo che il posto è stato individuato, effettua una manovra automatica (sia negli spazi ristretti che nei parcheggi a pettine).
Peugeot Connect SOS & Assistance
I servizi Peugeot Connect SOS e Peugeot Connect Assistance offrono la chiamata d’emergenza in caso di incidente e la possibilità di essere messi in contatto diretto con la piattaforma d’assistenza della Casa del Leone.
PureTech
La sigla PureTech identifica i motori benzina della Peugeot 2008.
REF
La sigla REF identifica la ripartizione elettronica della frenata.
Speedcam
La funzione speedcam permette di ricevere avvisi in tempo reale riguardo agli autovelox, ai tratti pericolosi della strada e alle zone a rischio.
Speed Limit Detection
Lo Speed Limit Detection è un dispositivo di lettura dei cartelli stradali con raccomandazione del limite di velocità.
Visiopark 180°
Il sistema Visiopark 180° della Peugeot 2008 offre una visione 180° grazie a una telecamera posteriore.
Il mondo Peugeot
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Come funziona un motore a benzina

Il motore a benzina – il propulsore più amato dagli italiani – è molto usato da chi non percorre molti chilometri e da chi vuole un’unità più economica da acquistare rispetto a quelle diesel o ibride.
Di seguito scopriremo il funzionamento di un motore a scoppio benzina a 4 tempi, una guida completa alle quattro fasi del ciclo Otto, su cui si basano quasi tutti i motori a benzina.
Come funziona un motore a benzina: aspirazione
Il pistone si muove verso il punto morto inferiore. Attraverso le valvole di aspirazione viene aspirata la miscela aria benzina.
Come funziona un motore a benzina: compressione
Il pistone inverte la sua corsa comprimendo la miscela aria benzina. Al momento opportuno, poco prima che il pistone raggiunga il punto morto superiore, scocca la scintilla e si avvia la fase di combustione.
Come funziona un motore a benzina: espansione
La temperatura all’interno della camera di combustione aumenta e la pressione sale. Il pistone viene spinto verso il punto morto inferiore.
Come funziona un motore a benzina: scarico
Il pistone inverte nuovamente la sua corsa spostandosi verso il punto morto superiore. Inizia la fase di scarico dei gas combusti attraverso le valvole.
Cos’è il motore a ciclo Atkinson e come funziona
Il motore a ciclo Atkinson è un propulsore a combustione interna utilizzato soprattutto sulle auto ibride. Si differenzia dalle unità a ciclo Otto per una maggiore efficienza (merito dell’ottimizzazione della fase di compressione della miscela aria benzina) e per una potenza specifica inferiore.
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Come si guida davvero bene in montagna?

L’estate sta finendo, e c’è chi parte per i suoi ultimissimi giorni di ferie oppure chi inizia a raggiungere la sua casa in montagna ogni week end, per passare un paio di giornate di svago prima di rientrare al lavoro il lunedì mattina. Una cosa è certa, soprattutto durante l’inverno o ad altitudini elevate, è bene sapere come guidare in montagna per evitare pericoli e come prepararsi a eventuali imprevisti comuni.
Lo stile di guida più sicuro per la montagna
Per guidare in sicurezza sulle strade di montagna, è bene tenere presente tutte le condizioni in cui è possibile trovare l’asfalto. Quindi potrebbero esserci delle lastre di ghiaccio o la neve se fa molto freddo, ma anche fango e acqua, tutti elementi che possono chiaramente rendere la guida più difficoltosa. La prima regola è guidare con prudenza, quindi mantenendo la giusta distanza di sicurezza dai veicoli che ci precedono, andare piano, evitare manovre brusche.
Sulle strade in salita, soprattutto in condizioni di neve e ghiaccio, bisognerebbe cercare sempre di mantenere una marcia bassa (ancor più se l’auto è carica e pesante). Questo consente al conducente di non dover rallentare o scalare improvvisamente, facendo slittare le ruote e rendendo molto difficile il proseguimento della marcia.
Lo stesso vale per la discesa, qui bisogna fare attenzione anche a non usare in maniera impulsiva e nervosa i freni, anche se istintivamente spesso si fa. Questo può provocare una perdita di aderenza e il rischio di testa coda. Se necessario, è bene guidare con le catene da neve, altrimenti diventa impossibile (in base alle condizioni della strada) per esempio viaggiare su una strada in pendenza e ghiacciata.
Gli accessori giusti per la guida in montagna
La guida in montagna comporta spesso un utilizzo più frequente dell’impianto di riscaldamento dell’aria, per disappannare i vetri, e dell’illuminazione, quando si percorrono determinati tratti di strada completamente bui. Questi sono elementi che, insieme alle basse temperature atmosferiche, potrebbero far scaricare la batteria dell’auto più facilmente.
Prima della partenza quindi sarebbe bene ricaricarla o addirittura cambiarla se è vecchia o se ha già dato alcuni segnali di malfunzionamento. Attenzione: portate sempre con voi i cavi di emergenza, per collegare l’auto nel caso in cui sia in panne per batteria scarica.
Per guidare in montagna, soprattutto durante la stagione più fredda, è bene montare pneumatici invernali o gomme quattro stagioni, che devono comunque essere in ottimo stato, oppure avere le catene da neve a bordo.
Come guidare in montagna e affrontare le soste durante le ore notturne
L’auto, e in particolare il motore, sono sottoposti a condizioni di guida più dure quando ci si reca in montagna, soprattutto se fa molto freddo. Infatti sia il liquido refrigerante che il carburante e il liquido lavavetri potrebbero congelare. Come risolvere questa situazione:
- nel serbatoio si può aggiungere un additivo anticongelante apposito per il carburante ghiacciato;
- esiste un liquido lavavetri specifico per l’inverno;
- per il refrigerante, se diluito con acqua e vecchio, nascono dei problemi durante eventuali soste notturne all’aperto.
Attenzione anche all’olio motore, chi va spesso in montagna con la sua auto usa degli oli di gradazione SAE più bassa, per chi invece va in montagna occasionalmente, il nostro consiglio è controllare il livello e farlo scaldare guidando in maniera tranquilla.
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Cosa sono e a che cosa servono le corsie di canalizzazione?

Parliamo di strada e di come utilizzare delle particolari tipologie di corsie. In questo articolo poniamo il focus sulle corsie di canalizzazione o anche dette di preselezione, che possiamo trovare su molte delle nostre strade. Vediamo come bisogna comportarsi quando si incontrano durante il proprio tragitto, quali sono le regole da rispettare per evitare di prendere una multa o addirittura di essere di intralcio alla circolazione e provocare un incidente, più o meno grave.
Corsie di canalizzazione su strada: di che cosa si tratta
Innanzitutto le corsie di canalizzazione sono quelle che chiamiamo anche corsie di preselezione. Come suggerisce il nome stesso, sono quelle create con lo scopo specifico di poter incanalare i mezzi in transito in base alla direzione che gli stessi hanno intenzione di prendere.
Come si presenta la corsia di canalizzazione? Innanzitutto si trova di fianco alla strada che si percorre abitualmente, spesso viene segnalata con delle frecce che sono disegnate direttamente sull’asfalto, proprio per indicare quali sono le direzioni consentite ai veicoli in transito.
In particolare, le direzioni possono essere sia a freccia unica che a freccia combinata e quindi bidirezionale, e possono anche mostrare delle scritte sulla carreggiata, che stanno ad indicare la località che si può raggiungere appunto prendendo quella particolare via (segnalata dalla freccia).
Attenzione: nel primo tratto di queste corsie è sempre presente la riga tratteggiata che indica, come ben sappiamo, che il conducente al volante del suo veicolo ha la possibilità ovviamente di immettersi nella corsia di canalizzazione che sceglie. C’è un mito da sfatare che riguarda le corsie di destra, bisogna sapere infatti che non sono riservate ai mezzi lenti come tanti credono, è una ‘diceria’ popolare molto diffusa e ritenuta quindi veritiera, ma non è assolutamente così.
Corsie di canalizzazione: come devono essere usate
Per usare le corsie di canalizzazione senza infrangere il Codice della Strada e senza diventare un pericolo o un intralcio per la circolazione stradale, è meglio sapere quindi come bisogna immettersi in maniera corretta. Innanzitutto è semplice, lo sottolineiamo, ma ci sono alcune regole base da seguire.
Prima di tutto fate attenzione, se vi accorgete di aver sbagliato corsia ma la striscia è già diventata continua (fino ad un certo punto è tratteggiata), allora è obbligatorio proseguire nel senso che è indicato dalle frecce che fanno parte della segnaletica orizzontale, anche se non vi portano dove avete intenzione di andare. Non fate manovre azzardate, come retromarcia o altro, fino al punto in cui le linee sono tratteggiate, per cambiare corsia. Non cercate inoltre di cambiare direzione all’ultimo momento, potrebbe essere molto pericoloso per voi e per gli altri utenti che circolano sulla stessa strada.
C’è un’altra cosa importante da tenere presente, se l’autista percorre una corsia di canalizzazione senza frecce direzionali, allora vuol dire che può proseguire dritto, e usare solo la corsia di sinistra e di destra per la relativa svolta.
Corsie di canalizzazione: le multe per chi viola il Codice della Strada
Chi si accorge di aver sbagliato la corsia di canalizzazione e cerca di immettersi all’ultimo momento in quella corretta, quando però ormai la striscia è continua e non più tratteggiata, rischia una multa da 42 a 173 euro. Chi addirittura fa inversione di marcia nei pressi delle intersezioni, rischia da 87 a 345 euro di sanzione, che diventano da 167 a 666 euro per chi sorpassa.
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Multa e stato di necessità: che cosa bisogna sapere

Lo stato di necessità è una condizione in cui si può trovare un soggetto, tale che lo stesso sia condizionato nel compimento di azioni che possono assumere delle condotte giuridicamente rilevanti dal punto di vista penale, amministrativo e civile. Può accadere infatti che determinate infrazioni al Codice delle Strada siano indotte da circostanze urgenti e contingenti, come motivi di salute o di lavoro, che possono addirittura giustificare il soggetto che ha violato una delle norme di legge.
Anche la situazione di pericolo è compresa nel concetto di stato di necessità, se una persona compie un atto chiaramente qualificabile come negativo dal punto di vista del rispetto della legge e quindi giuridico, ma in qualche modo originato per evitare un danno grave e imminente alla persona. Il pericolo chiaramente non deve derivare dalla condotta volontaria e colpevole del soggetto che agisce.
Quindi se, per esempio, una persona supera i limiti di velocità per andare urgentemente a casa dove è scattato l’allarme antifurto, non può essere giustificata dal cosiddetto stato di necessità (in questo caso, a parte che si parla di eventuali danni alle cose e non alle persone, la cosa fa fare è allertare le Forze dell’Ordine).
Nello stato di necessità è compresa anche l’urgenza dell’azione, il pericolo quindi deve essere attuale e imminente e non futuro o già scongiurato. Commettere un fatto che va contro la legge è giustificato solo ed esclusivamente se questo era l’unico modo per evitare il pericolo.
La condotta illecita può rientrare infine nello stato di necessità solo se il danno che si cerca di scongiurare è di grave entità (e deve essere comunque proporzionato al pericolo che si procura).
Multa per stato di necessità: come fare ricorso
Se quindi esistono i presupposti indicati, allora potrebbe essere possibile giustificare la condotta antigiuridica del soggetto, che può beneficiare dell’annullamento della sanzione amministrativa applicata per la violazione di norme del Codice della Strada.
Un esempio che possiamo fare è il passaggio col semaforo rosso, giustificato ad esempio da chi in quel preciso istante stava portando una donna incinta con le doglie in ospedale, o ancora il superamento del limite di velocità in autostrada, permesso solo per urgenza, come quella di dover raggiungere la piazzola di sosta più vicina per dare a un passeggero in crisi respiratoria i farmaci di emergenza.
Possono esserci infiniti altri casi simili in cui l’automobilista, nonostante il comportamento antigiuridico, potrebbe far riferimento appunto allo stato di necessità (art. 54 del codice penale). La norma esonera chi commette il fatto illecito per necessità di salvare sé o altri da un pericolo e dispone che, per chiedere lo stato di necessità, non dovevano esserci alternative per evitare il danno (oltre al fatto che il comportamento illecito e antigiuridico tenuto deve essere comunque proporzionato al pericolo, come già sottolineato).
Quali sono gli elementi che devono concorrere per ottenere l’annullamento della multa per stato di necessità:
- il bisogno di salvare qualcuno da un danno;
- il danno deve essere grave e diretto alla persona, non a beni materiali;
- il pericolo deve essere attuale, deve essere verificata l’urgenza di agire;
- la causazione del danno non deve essere volontaria.
Quindi, per quanto riguarda le norme del Codice della Strada, lo stato di necessità si può ottenere in prevalenza per cause determinate da motivi di emergenza sanitaria.
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Alcuni consigli fai da te per profumare l’auto

L’abitacolo dell’auto può prendere un odore sgradevole, e le cause sono differenti. La prima in assoluto è il fumo della sigaretta in macchina, ma anche trasportare animali domestici, oppure la puzza dei tappetini pregni d’acqua quando piove, la vettura che rimane chiusa per molto tempo, possono essere altri motivi che creano la formazione di cattivo odore in auto. Vediamo alcuni consigli utili per profumare la propria auto e assorbire gli odori sgradevoli con rimedi naturali, ma che possono rivelarsi molto efficaci.
Auto profumata: cosa fare
La prima cosa da fare per evitare la formazione di odori sgradevoli nell’abitacolo è senza dubbio fare una pulizia a intervalli regolari e completa. Bisogna eliminare lo sporco, i detriti sedimentati, la polvere, aspirare sedili e tappetini e ogni angolo in cui si possono accumulare briciole, peli, capelli o sostanze che non vediamo, formando a lungo andare muffe maleodoranti.
Assorbire gli odori dell’abitacolo con il bicarbonato
Se anche dopo la pulizia dell’auto rimane la puzza di umidità nell’abitacolo, dovuta ai tessuti che sono stati a lungo bagnati, allora il primo consiglio è quello di arieggiare per bene l’ambiente. Un’alternativa molto efficace invece è l’utilizzo del bicarbonato, che assorbe gli odori. Basta metterlo in una ciotola e lasciarlo per una notte intera sui tappetini o sul cruscotto, è molto semplice, ma la sostanza è in grado di eliminare o comunque ridurre l’intensità degli odori più sgradevoli. Il bicarbonato non entra in contatto coi tessuti dell’auto e quindi non può rovinarli.
Le palline in legno per profumare gli interni auto
Per deodorare l’abitacolo dell’auto con metodi fai da te ci sono anche le palline di legno profumate, che aiutano a eliminare i cattivi odori di umidità, muffa, fumo e altro. Si possono tenere nel vano della portiera, oppure nei cassetti, nel portavivande, nel posacenere o in qualsiasi altro angolo sicuro. Si possono comprare palline in legno già profumate, oppure possiamo realizzarle con delle essenze comodamente a casa.
Ci sono delle tipologie di legno, come per esempio il sandalo, che hanno una nota olfattiva molto gradevole in natura, altrimenti basta usare delle essenze profumate.
I sacchetti profumati per eliminare i cattivi odori dall’auto
Gli stessi sacchettini di cotone che si possono usare per profumare gli armadi possono essere molto utili anche per la macchina. Basta crearli con dei lembi di stoffa cuciti su tre lati, lasciando quello superiore aperto e infilandovi lavanda o altri fiori o sostanze profumate a piacere. Alcune persone usano le bucce d’arancio o le foglie di the. In alternativa si possono usare dei batuffoli di cotone imbevuti di essenze.
I sacchettini possono essere posti in qualsiasi angolo dell’abitacolo della macchina; altrimenti si possono creare, col cotone o col feltro, dei profumatori da appendere allo specchietto retrovisore, come i classici alberelli che troviamo in commercio (tra l’altro efficaci). Anche in questo caso basta saper cucire delle piccole creazioni in cotone o feltro e usare delle gocce di oli essenziali, in base ai propri gusti.
Si possono scegliere forme e fantasie differenti, a piacere, e infine si fa un foro in alto per poter appendere il profumatore fai da te con un nastrino colorato allo specchietto. Una volta che la creazione è terminata, basta inumidirla con alcune gocce di essenza, in base ai propri gusti, dai profumi più delicati ai più forti.
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Dacia Duster restyling: ritocchini di sostanza

La Dacia Duster ha ceduto al ritocchino anche se non ne aveva bisogno: già prima del restyling era una delle crossover del “segmento C” più interessanti in commercio. A tre anni dal lancio la seconda generazione della SUV compatta rumena – disponibile a trazione anteriore o integrale – ha beneficiato di un leggero lifting che ha portato alcune modifiche estetiche e tecniche.
Nel nostro primo contatto abbiamo avuto modo di guidare la Dacia più “sportiva” di sempre: la Duster restyling spinta dal motore 1.3 turbo benzina TCe da 150 CV tornato in listino dopo qualche mese di assenza. Una versione grintosa offerta esclusivamente a due ruote motrici nel ricco allestimento Prestige: scopriamo insieme i suoi pregi e difetti.
Dacia Duster: cosa è cambiato con il restyling
Non molto: per quanto riguarda lo stile segnaliamo i gruppi ottici rivisti (davanti ci sono le luci diurne a forma di Y come sulla Sandero e – al debutto assoluto su una Dacia – gli indicatori di direzione a LED), la vernice Orange Arizona e il nuovo look della mascherina. Un cambiamento estetico, quest’ultimo, che ha inciso positivamente anche sull’aerodinamica (e, di conseguenza, sulla riduzione dei consumi) insieme al redesign dello spoiler posteriore e dei cerchi in lega. Dentro spiccano invece le sellerie inedite e la consolle centrale rialzata dotata di un ampio bracciolo scorrevole (7 cm) che presenta un vano portaoggetti chiuso da 1,1 litri e due prese USB di ricarica per i passeggeri posteriori.
Al capitolo “tecnica” segnaliamo il ritorno del motore 1.3 turbo benzina TCe da 150 CV e l’addio del 1.5 turbodiesel Blue dCi meno potente, quello da 95 CV. Senza dimenticare il serbatoio più grande (49,8 litri) per la versione GPL e il servosterzo ricalibrato per la guida a medie e alte velocità (a nostro avviso, però, ancora troppo turistico nella taratura).

Dacia Duster restyling: come va la 1.3 TCe
Il motore 1.3 turbo benzina TCe da 150 CV – già presente nella gamma della Dacia Duster nel 2019 e nel 2020 e sparito dal listino per alcuni mesi – è un piccolo gioiello che purtroppo verrà acquistato da pochi clienti (la maggioranza punterà sul più economico 1.0 turbo tre cilindri a GPL). Un propulsore silenzioso, ricco di coppia (250 Nm) e pronto ai bassi regimi abbinato a un cambio automatico a doppia frizione a sei rapporti rapido e fluido nei passaggi marcia.
Nonostante le prestazioni briose (“0-100” in 9,7 secondi) e un impianto frenante potente la seconda generazione della SUV compatta rumena non nasce per fare le corse e punta più sul comfort: lo sterzo leggero e poco sensibile non aiuta. Eccellente in compenso il comportamento sulle superfici sconnesse: merito dell’altezza libera dal suolo di 21,7 cm e di angoli caratteristici di tutto rispetto (dosso 21°, attacco 30° e uscita 34°). Non male per una crossover a trazione anteriore.

Dacia Duster restyling: i motori
La gamma motori della Dacia Duster restyling è composta da quattro unità sovralimentate:
- un 1.0 turbo tre cilindri benzina TCe da 90 CV
- un 1.3 turbo benzina TCe da 150 CV
- un 1.0 turbo tre cilindri GPL TCe da 101 CV
- un 1.5 turbodiesel Blue dCi da 116 CV

Dacia Duster restyling: costa il giusto e offre tanto
La Dacia Duster 1.3 TCe protagonista del nostro primo contatto ha un prezzo in linea con quello delle concorrenti (22.150 euro) e può vantare una ricca dotazione di serie (con qualche lacuna relativa ai sistemi di assistenza alla guida):
- Climatizzatore automatico
- Retrocamera di parcheggio + sensori di parcheggio posteriori
- Media Nav 8″: navigatore, radio DAB, smartphone replication con wifi, connessione Bluetooth, 6 speakers (4 speakers + 2 tweeters), touch screen 8″
- Consolle centrale con bracciolo scorrevole e portaoggetti
- Blind Spot Warning
- Cerchi in lega da 17″ design Tergan
- Barre tetto con inserti cromati
- Retrovisori esterni cromati regolabili elettricamente
- Scarico cromato
- Sellerie Prestige
- Sedile con regolazione lombare
- Luce centrale per i passeggeri posteriori
- Cruise Control
- Alzacristalli elettrici anteriori e posteriori
- Sedile del conducente regolabile in altezza
- Fari fendinebbia
- Maniglie delle porte in tinta carrozzeria
- Volante in TEP regolabile in altezza e profondità
- Parti decorative cromo satinate
- Panchetta posteriore frazionabile 1/3-2/3
- Modalità Eco
- Vano centrale portaoggetti
- Chiusura centralizzata
- Limitatore di velocità
- Nuova griglia anteriore
- Luci anteriori e posteriori a LED Y shape
- Spoiler posteriore
- Paraurti in tinta carrozzeria

Dacia Duster restyling: le novità in 5 punti
- Mascherina ridisegnata
- Luci diurne a forma di Y
- Indicatori di direzione anteriori a LED
- Servosterzo ricalibrato
- Ritorno del motore 1.3 turbo benzina TCe da 150 CV
Scheda tecnica
| Lunghezza | 4,34 metri |
| Larghezza | 1,80 metri |
| Altezza | 1,69 metri |
| Acc. 0-100 km/h | 9,7 s |
| Bagagliaio | 445/1.623 litri |
| Caratteristiche motore | turbo benzina, 4 cilindri, 1.332 cc, 150 CV e 250 Nm di coppia |
| Prezzo | 22.150 euro |
Dove l’abbiamo guidata
Nel nostro primo contatto abbiamo guidato la Dacia Duster restyling tra Parigi e Ermenonville attraversando le regioni dell‘Île-de-France e dell’Alta Francia: un percorso variegato nel quale abbiamo affrontato tutte le situazioni possibili (città, statali e autostrade) fatta eccezione per i tornanti di montagna, introvabili da queste parti.
La SUV compatta rumena spinta dal propulsore 1.3 turbo benzina ha offerto consumi non esagerati – intorno ai 15 km/l guidando in modo normale – mentre per quanto riguarda il resto conserva i pregi e i difetti della variante pre-restyling. Le note positive sono relative all’abitacolo (spazioso per le gambe e la testa di chi si accomoda dietro) e al bagagliaio ampio e sfruttabile mentre non convincono del tutto le finiture (gli assemblaggi sono buoni, i materiali meno) e le dimensioni esterne ingombranti: 4,34 metri di lunghezza non sono pochi da gestire nel traffico, per fortuna i sensori di parcheggio e la retrocamera sono di serie.
NON TUTTI SANNO CHE – il filosofo svizzero Jean-Jacques Rousseau è morto a Ermenonville.

Dove vorremmo guidarla
Abbiamo potuto guidare la Dacia Duster restyling in quasi tutte le condizioni possibili e questo ci ha permesso di valutare in modo completo la Sport Utility compatta esteuropea, una delle proposte più interessanti della categoria. Una crossover pronta a tutto rivolta a chi cerca spazio e comfort. Si spende poco e si riceve in cambio tanto ma non tutto: bisogna rinunciare necessariamente a qualcosa in termini di finiture e sicurezza (oltre alla carenza di ADAS bisogna segnalare le sole tre stelle ottenute nei crash test Euro NCAP).
Le concorrenti
| DR 5.0 1.5 Turbo | La SUV compatta cino-molisana è più potente della Duster e costa ancora meno ma è inferiore alla rivale rumena in tutte le altre voci della pagella. |
| Jeep Compass 1.3 T4 Limited | Anche lei monta un motore 1.3 turbo benzina da 150 CV abbinato a un cambio automatico a doppia frizione ma il suo prezzo è fuori categoria. |
| Opel Mokka 1.2 Turbo 130 CV aut. Edition | Piccola fuori e dentro, monta un eccellente cambio automatico (convertitore di coppia) a 8 rapporti e punta più sul piacere di guida che sul comfort. |
| Volkswagen T-Roc 1.5 TSI DSG Style | 150 CV, un cambio automatico a doppia frizione e prezzi di listino sensibilmente più alti di quelli della Duster. |
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MotoGP 2021 – GP San Marino a Misano: gli orari TV su Sky, DAZN e TV8

Il GP di San Marino a Misano – quattordicesima tappa della MotoGP 2021 – sarà trasmesso in diretta in chiaro anche su TV8 (oltre che su Sky e DAZN). Di seguito troverete gli orari TV.
In una delle corse più attese dagli appassionati italiani delle due ruote vedremo il gradito ritorno di due protagonisti del nostro Paese: Franco Morbidelli al debutto con la Yamaha ufficiale e Andrea Dovizioso in sella alla Yamaha del team Petronas.
MotoGP 2021 – GP San Marino: cosa aspettarsi
Il circuito di Misano – sede del GP di San Marino, quattordicesima tappa della MotoGP 2021 – è un tracciato tortuoso molto amato dai centauri italiani e spagnoli: l’ultimo a rompere questo dominio è stato Casey Stoner nel lontano 2007. La pioggia prevista per sabato potrebbe scombussolare l’esito delle qualifiche.
Di seguito troverete il calendario del Gran Premio di San Marino, gli orari TV su Sky, DAZN e TV8 e il nostro pronostico.
MotoGP 2021 – Misano, il calendario e gli orari TV su Sky, DAZN e TV8
Venerdì 17 settembre 2021
| 09:00-09:40 | Moto3 – Prove libere 1 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN) |
| 09:55-10:40 | MotoGP – Prove libere 1 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN) |
| 10:55-11:35 | Moto2 – Prove libere 1 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN) |
| 13:15-13:55 | Moto3 – Prove libere 2 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN) |
| 14:10-14:55 | MotoGP – Prove libere 2 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN) |
| 15:10-15:50 | Moto2 – Prove libere 2 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN) |
Sabato 18 settembre 2021
| 09:00-09:40 | Moto3 – Prove libere 3 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN) |
| 09:55-10:40 | MotoGP – Prove libere 3 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN) |
| 10:55-11:35 | Moto2 – Prove libere 3 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN) |
| 12:35-13:15 | Moto3 – Qualifiche (diretta su Sky Sport MotoGP, DAZN e TV8) |
| 13:30-14:00 | MotoGP – Prove libere 4 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN) |
| 14:10-14:50 | MotoGP – Qualifiche (diretta su Sky Sport MotoGP, DAZN e TV8) |
| 15:10-15:50 | Moto2 – Qualifiche (diretta su Sky Sport MotoGP, DAZN e TV8) |
Domenica 19 settembre 2021
| 08:20-08:40 | Moto3 – Warm-up (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN) |
| 08:50-09:10 | Moto2 – Warm-up (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN) |
| 09:40-10:00 | MotoGP – Warm-up (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN) |
| 11:00 | Moto3 – Gara (diretta su Sky Sport MotoGP, DAZN e TV8) |
| 12:20 | Moto2 – Gara (diretta su Sky Sport MotoGP, DAZN e TV8) |
| 14:00 | MotoGP – Gara (diretta su Sky Sport MotoGP, DAZN e TV8) |
MotoGP – I numeri del GP di San Marino
| LUNGHEZZA CIRCUITO | 4,2 km |
| GIRI | 27 |
| RECORD IN PROVA | Maverick Viñales (Yamaha) – 1’31”411 – 2020 |
| RECORD IN GARA | Andrea Dovizioso (Ducati) – 1’32”678 – 2018 |
MotoGP – Il pronostico del GP di San Marino 2021

1° Marc Márquez (Honda)
Il secondo posto in Aragona ha ridato morale a Marc Márquez.
Il sei volte campione del mondo MotoGP può vantare nel GP di San Marino tre successi e cinque podi totali. Può bastare per considerarlo uno dei favoriti?

2° Fabio Quartararo (Yamaha)
Fabio Quartararo – reduce da quattro piazzamenti in “top 3” negli ultimi sei appuntamenti della MotoGP 2021 – punterà a consolidare il primato iridato e secondo noi ci riuscirà.
I suoi precedenti nel Gran Premio di San Marino a Misano? Un secondo posto nel 2019.

3° Joan Mir (Suzuki)
Joan Mir si sta riprendendo dopo un inizio di stagione poco scoppiettante: tre podi negli ultimi cinque GP del Motomondiale.
Il campione del mondo in carica lo scorso anno arrivò terzo in questa corsa.

Da tenere d’occhio: Maverick Viñales (Aprilia)
Aspettarsi un podio – che manca da quasi tre mesi) – da Maverick Viñales è un po’ prematuro ma il centauro spagnolo può già regalarci una buona gara a Misano.
Tutto dipenderà da quanto sarà in grado di adattarsi all’Aprilia.

La moto da seguire: Honda
La Honda è alla ricerca del secondo successo in MotoGP 2021 dopo il primo posto in Germania.
La Casa giapponese ama molto Misano: quattro vittorie nelle ultime sei edizioni del GP di San Marino.
Passione MotoGP
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