McLaren, la storia

Per raccontare la storia della McLaren bisogna necessariamente partire dalla scuderia di F1, fondata all’inizio degli anni ’60 da un giovane pilota 26enne e diventata la seconda più vincente (per numero di GP) del Circus dietro solo alla Ferrari.
La McLaren, però, è molto di più della Formula 1: la Casa britannica ha infatti vinto in quasi tutte le categorie del motorsport e negli ultimi 25 anni ha realizzato capolavori di serie. Scopriamo insieme la storia di questo marchio.
McLaren: la storia
La McLaren nasce ufficialmente nel 1963 come scuderia grazie al giovane pilota (26 anni) neozelandese Bruce McLaren. Il team debutta in F1 nel 1966 – con una monoposto guidata da Bruce – con un ritiro a Monte Carlo e conquista i primi punti grazie a un sesto posto in Gran Bretagna.
Le prime vittorie: F1 e Can-Am
La McLaren inizia a farsi notare nelle corse grazie ai cinque successi consecutivi nel campionato Can-Am tra il 1967 e il 1971 (due con Bruce, due con il neozelandese Denny Hulme e uno con lo statunitense Peter Revson) mentre le prime soddisfazioni in F1 arrivano nel 1968: primo podio (Bruce secondo in Spagna), prima vittoria (sempre con Bruce in Belgio) e altri due successi con Hulme in Italia e in Canada.
I successi e la tragedia
Nel 1969 Hulme conquista il GP del Messico e la McLaren realizza la sua prima auto stradale: la M6GT, derivata dalla M6A dominatrice due anni prima del campionato Can-Am e dotata di un motore 5.7 V8 Chevrolet.
La vettura viene realizzata in un solo esemplare e il progetto di costruirne 250 si interrompe in seguito alla morte di Bruce McLaren, scomparso il 2 giugno 1970 sul circuito di Goodwood (Regno Unito) durante un test.
La risalita
La McLaren torna a vincere in F1 nel 1972 grazie a Hulme (primo in Sudafrica) e nello stesso anno lo statunitense Mark Donohue si aggiudica la 500 Miglia di Indianapolis. Altre tre vittorie nel Circus arrivano nel 1973 grazie a Revson (Gran Bretagna e Canada) e a Hulme (Svezia).
I primi Mondiali
Il 1974 è l’anno in cui la McLaren si aggiudica per la prima volta il Mondiale F1: il brasiliano Emerson Fittipaldi si laurea campione del mondo tra i piloti con tre successi (Brasile, Belgio e Canada) e Hulme contribuisce al primo titolo Costruttori vincendo in Argentina. Nello stesso anno arriva anche il secondo trionfo a Indianapolis grazie allo statunitense Johnny Rutherford (che bissa il successo nel 1976).
Il britannico James Hunt conquista il Mondiale F1 1976 (una stagione raccontata nel film “Rush”) grazie a sei vittorie: Spagna, Francia, Germania, Olanda, Canada e USA Est.
Arriva Ron Dennis
La svolta per la McLaren arriva nel 1981 con l’ingresso di Ron Dennis come team principal: nasce la MP4/1 – la prima monoposto di F1 di sempre con telaio in fibra di carbonio – e la scuderia torna a vincere dopo quattro anni di digiuno grazie al britannico John Watson primo in Gran Bretagna.
Lauda e Prost
Nel 1982 viene ingaggiato l’austriaco Niki Lauda (due GP vinti – USA Ovest e Gran Bretagna – che si aggiungono ai due conquistati da Watson: Belgio e USA Est). Watson sale sul gradino più alto del podio anche nel GP degli USA Est nel 1983.
Lauda diventa campione del mondo F1 nel 1984 con cinque vittorie (Sudafrica, Francia, Gran Bretagna, Austria e Italia) con mezzo punto di vantaggio sul compagno francese Alain Prost (sette volte primo: Brasile, San Marino, Monte Carlo, Germania, Olanda, Europa e Portogallo). I due regalano alla McLaren, dopo dieci anni, il titolo Costruttori.
Nel 1985 arriva un’altra doppietta iridata, questa volta con Prost che si laurea campione del mondo con cinque successi (Brasile, Monte Carlo, Gran Bretagna, Austria e Italia) e con Lauda vincitore in Olanda mentre l’anno seguente Prost è ancora una volta campione iridato con quattro trionfi (San Marino, Monte Carlo, Austria e Australia).
Gli anni d’oro
Tra il 1988 e il 1991 la McLaren domina il Mondiale F1 con otto Mondiali (quattro Piloti e quattro Costruttori). Nel 1988 la scuderia inglese ottiene 15 successi in 16 gare – otto con il campione del mondo, il brasiliano Ayrton Senna (San Marino, Canada, USA, Gran Bretagna, Germania, Ungheria, Belgio e Giappone) e sette con Prost (Brasile, Monte Carlo, Messico, Francia, Portogallo, Spagna e Australia) – mentre l’anno successivo si deve “accontentare” di dieci vittorie: quattro con l’iridato Prost (USA, Francia, Gran Bretagna e Italia) e sei con Senna (San Marino, Monte Carlo, Messico, Germania, Belgio e Spagna).
Nel 1990 Senna bissa il titolo iridato (vincitore di sei Gran Premi: USA, Monte Carlo, Canada, Germania, Belgio e Italia) e si ripete nel 1991 con sette successi (USA, Brasile, San Marino, Monte Carlo, Ungheria, Belgio e Australia, più il trionfo dell’austriaco Gerhard Berger in Giappone).
La McLaren F1
Nel 1992 nasce la McLaren F1, la vettura stradale più famosa di sempre della Casa britannica ma soprattutto una delle auto più evolute del XX secolo. Sviluppata da Gordon Murray (13 Mondiali Formula 1 come progettista per Brabham e Williams) e prodotta in 106 esemplari (di cui 72 destinati a uso stradale), è la prima automobile di sempre con scocca in fibra di carbonio.
Motore 6.1 V12 aspirato di origine BMW da 627 CV (680 per le versioni LM), abitacolo con tre sedili (e quello centrale destinato al guidatore) e tre bagagliai (uno anteriore e due laterali ricavati nella zona davanti alle ruote posteriori): queste le caratteristiche principali della supercar inglese, capace di aggiudicarsi nel 1995 (con la variante GTR guidata dal francese Yannick Dalmas, dal finlandese JJ Lehto e dal giapponese Masanori Sekiya) nientepopodimeno che la 24 Ore di Le Mans.
L’era Häkkinen
La McLaren torna a vincere dei GP nel 1997 dopo quattro anni di digiuno grazie al britannico David Coulthard (primo in Australia e in Italia) e al finlandese Mika Häkkinen (Europa). Il driver scandinavo si laurea campione del mondo l’anno seguente con otto successi (Australia, Brasile, Spagna, Monte Carlo, Austria, Germania, Lussemburgo e Giappone) e regala alla scuderia britannica l’ultimo titolo Costruttori della sua storia grazie anche alla prima piazza rimediata da Coulthard a San Marino.
Häkkinen porta a casa anche il Mondiale 1999 salendo sul gradino più alto del podio in cinque occasioni: Brasile, Spagna, Canada, Ungheria e Giappone.
L’ultimo Mondiale
Il terzo millennio della McLaren si apre con lo sviluppo della supercar Mercedes SLR, lanciata nel 2003. Risale invece al 2008 l’ultimo Mondiale F1 conquistato dal team britannico: merito dell’inglese Lewis Hamilton, campione del mondo Piloti con cinque vittorie (Australia, Monte Carlo, Gran Bretagna, Germania e Cina). L’anno seguente Ron Dennis lascia il Circus per concentrarsi sulle auto di serie.
Le auto di serie
Gli anni ’10 del XX secolo vedono la McLaren impegnata più nella produzione di serie che in F1 (l’ultimo GP vinto risale al 2012 con il britannico Jenson Button in Brasile).
Nel 2011 vede la luce la MP4-12C (la prima McLaren stradale di sempre progettata, disegnata e costruita in casa) dotata di un motore 3.8 V8 biturbo da 600 CV mentre risale al 2013 il lancio della P1, una supercar ibrida con tecnologia derivata dalla Formula 1 prodotta in 375 esemplari e in grado di generare una potenza totale di 916 CV.
L’ultima sportiva di rilievo realizzata dal brand inglese è la Senna del 2018: destinata agli amanti del piacere di guida e prodotta in 500 esemplari, monta un motore 4.0 V8 biturbo da 800 CV.
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Venturi 300 Atlantique: la sportiva francese anni ’90

Venturi oggi è un brand impegnato nella salvaguardia dell’ambiente: auto elettriche, Formula E, veicoli innovativi; ma negli anni ’90 produceva sportive che bruciavano benzina verde senza piombo.
La più famosa tra le Venturi è la 300 Atlantique, una coupé a due posti compatta lunga 4,2 metri e larga 1,84. Presentata al Salone di Parigi nel 1995, l’auto montava un motore V6 3,0 litri 24 valvole da 210 CV di potenza, ma nella versione turbo raggiungeva i 281 CV.

Una potenza sufficiente a toccare i 280 km/h di velocità massima, un risultato abbastanza impressionante. Ma non era la velocità il problema, bensì la ripresa. La turbina singola impiegava parecchio tempo a “gonfiarsi”, così il turbo-lag assumeva dimensioni esasperate.
La macchina però era (ed è ancora) bellissima: un po’ Ferrari 456 e un po’ Lotus Esprit; elegante, sportiva, con interni curati e una buona agilità in curva.
Vennero prodotte solo 57 vetture, tra le versioni aspirate e quelle turbo, anche perché il proprietario della Casa automobilistica Hubert O’Neill era più concentrato sulle versioni da competizione che su quelle stradali.

L’azienda poi venne acquistata nel 1996 da una società tailandese, che decise di migliorare l’Atlantique per renderla più competitiva nei confronti delle rivali Porsche e Ferrari.
Il motore venne dotato di due turbine, così la potenza aumentò a 310 CV e il turbo lag diminuì notevolmente. La crisi economica però finì con intralciare i piani di produzione, così vennero prodotti solo 13 esemplari della Venturi Atlantique biturbo.
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Nuova Audi A6 allroad: le foto e i dati

Audi ha svelato le foto e i dati della nuova A6 allroad: la quarta generazione dell’elegante station wagon tedesca che strizza l’occhio al mondo delle SUV arriverà nelle concessionarie italiane nel terzo trimestre 2019. I prezzi? Non ancora comunicati.
Audi A6 allroad: cosa cambia nel look rispetto alla A6 Avant
Facile distinguere esteticamente un’Audi A6 allroad da una “semplice” Avant: single frame con lamelle verticali in alluminio, mancorrenti al tetto specifici, modanature alle cornici dei finestrini, protezioni sottoscocca, inserti in corrispondenza dell’estrattore, fascia nera o in look alluminio che collega visivamente i gruppi ottici posteriori e modanature ai passaruota grigie (optional in tinta carrozzeria o nere lucide). I cerchi in lega standard sono da 18” ma le dimensioni possono salire fino a 21”.

Audi A6 allroad: i motori
La gamma motori della nuova Audi A6 allroad è composta da tre unità 3.0 mild hybrid 48V turbodiesel V6 TDI da 231, 286 e 349 CV. Tutte abbinate a un cambio automatico tiptronic a 8 rapporti.

Audi A6 allroad: i contenuti off-road
La quarta serie dell’Audi A6 allroad può vantare una capacità di traino di 2,5 tonnellate, la possibilità di tenere sotto controllo mediante il monitor MMI l’inclinazione longitudinale e trasversale della vettura e l’assistente alla discesa che limita automaticamente la velocità in un range compreso tra 2 e 30 km/h.
La dotazione di serie comprende anche, tra le altre cose, le sospensioni pneumatiche adattive (altezza da terra variabile in funzione della velocità e del programma di marcia: in “auto” e “comfort” l’assetto è a 13,9 cm dal suolo, oltre i 120 km/h viene ribassato di 1,5 cm, con il programma “allroad” la luce da terra aumenta di 3 cm fino a 80 km/h e di 4,5 cm fino a 35 km/h con la modalità “offroad/lift”).
Per quanto riguarda gli optional segnaliamo invece il differenziale posteriore sportivo e lo sterzo integrale dinamico. Quest’ultimo consiste in uno sterzo dinamico con rapporto di trasmissione variabile tra 9,5:1 e 16,5:1 sull’assale anteriore abbinato a un sistema di sterzatura posteriore (fino a 60 km/h le ruote posteriori sterzano in controfase rispetto alle anteriori fino a un massimo di cinque gradi, oltre i 60 km/h sterzano nella stessa direzione delle anteriori fino a un massimo di due gradi).
Il mondo Audi
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Mercedes-Benz CLA35 AMG 4Matic Shooting Brake

La nuova generazione della Mercedes-Benz CLA Shooting Brake, la variante familiare della gamma, era stata presentata lo scorso mese di marzo al Salone di Ginevra 2019. Oggi la Casa della Stella ha svelato la sua declinazione sportiva che prende il nome di 35 4Matic Shooting Brake.
Segni di riconoscimento
La nuova Mercedes-Benz CLA 35 4Matic Shooting Brake si distingue esteticamente per la griglia specifica, lo splitter anteriore, le appendici aerodinamiche, i cerchi in lega con design specifico da 18 pollici (in optional da 19 pollici), l’imponente diffusore posteriore e diversi pacchetti opzionali per darle un carattere ancora più sportivo.
Gli interni sono caratterizzati per i sedili sportivi in pelle sintetica e microfilma Dinamica, cuciture a contrasto in rosso, pedaliera in acciaio inossidabile, tappetini AMG neri, battitacco in acciaio, quadro strumenti digitale e sistema multimediale MBUX con due schermi uniti da un’unica cornice.
Strumentazione da vera sportiva
Il quadro della strumentazione offre inoltre tre diversi stili: Classic, Sport e Supersport. Oltre ad aggiungere nuovi menu specifici come quello della posizione del cambio, la temperatura dell’olio del motore e della trasmissione, il cronometro, la Forza G e altri dati del motore (potenza, coppia, etc.). Anche il volante è di nuova generazione , con rivestimenti in pelle e con la parte inferiore schiacciata.
0-100 In meno di 5 secondi
Per quanto riguarda la meccanica, la nuova Mercedes-AMG CLA 35 4Matic Shooting Brake si affida al quattro cilindri 2.0 turbo (M260), con 306 CV di potenza a 5.800 giri e una coppia massima di 400 Nm disponibile tra i 3.000 e i 4.000 giri. A questa unità è abbinata la trasmissione automatica a doppia frizione e sette rapporti DCT-7 con funzione Race Start e il sistema di trazione integrale AMG Performance 4 Matic con la distribuzione della coppia tra i due assi variabile e in grado di arrivare a scaricare il 50% della potenza all’asse posteriore. Con questo powertrain la familiare compatta della Stella promette uno sprint da 0 a 100 km/h in 4,9 secondi e una velocità di punta di 250 km/h.
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Ferrari 410 Superamerica (1956): un’auto da corsa vestita da GT

La Ferrari 410 Superamerica – prodotta dal 1956 al 1959 in soli 35 esemplari – era, alla fine degli anni ’50, la Rossa più esclusiva e più desiderata. Fuori sembrava un’elegante GT ma sotto la pelle si nascondeva in pratica un’auto da corsa.
Ferrari 410 Superamerica (1956): le caratteristiche principali
La Ferrari 410 Superamerica nasce verso la metà degli anni ’50 per rimpiazzare la 375 Superamerica: creata principalmente per soddisfare le richieste dei clienti statunitensi (motori potenti e dalla cubatura generosa), viene svelata staticamente al Salone di Parigi 1955 mentre il debutto ufficiale risale al Salone di Bruxelles del 1956.
Trovare due esemplari identici è impossibile visto che tutti i (facoltosi) proprietari della supercar del Cavallino – disponibile coupé e spider e con due differenti lunghezze di passo (2,60 e 2,80 metri) – all’epoca si rivolsero ai carrozzieri più prestigiosi per “vestire” adeguatamente la loro sportiva.
Ferrari 410 Superamerica (1956): la tecnica
Sono tre le serie della Ferrari 410 Superamerica, l’ultima auto del Cavallino a ospitare sotto il cofano il mitico V12 Lampredi. La prima, svelata nel 1956 e realizzata in 14 esemplari, ha un passo di 2,80 metri e monta un possente motore 5.0 V12 da 340 CV.
Un gioiello – abbinato a un cambio manuale a quattro marce – che permette alla sportiva di Maranello di raggiungere i 262 km/h di velocità massima e che presenta due soluzioni tecniche derivate dal mondo delle corse: le due candele d’accensione per cilindro e le bielle ricavate dal pieno.
La seconda serie della Ferrari 410 Superamerica (prodotta in 7 esemplari) si distingue dalla prima esclusivamente per il passo corto (2,60 metri) mentre la terza (costruita in 12 esemplari) può vantare un motore più potente (360 CV) con le teste cilindri riprogettate – con le candele d’accensione all’esterno della V per la prima volta nella storia della Casa emiliana – e con il rapporto di compressione più alto.
A queste 33 vetture vanno aggiunte le due fuoriserie Superfast realizzate da Pininfarina.
Ferrari 410 Superamerica (1956): le quotazioni
Le quotazioni della Ferrari 410 Superamerica recitano 4 milioni di euro ma lo scorso anno una coupé prima serie è stata venduta in un’asta a una cifra compresa tra 5 e 6 milioni di dollari (tra 4,5 e 5,4 milioni di euro).
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BMW X3 e X4 M: la nuova linea Performance Parts

Con l’annuncio del nuovo catalogo Performance Parts, BMW rende ancora più desiderabili le già sexy e sportive X3 M e X4 M, le versioni ad alte prestazioni delle SUV medie della gamma. Come di consueto la Casa bavarese ha pensato per le due sport utility arrabbiate una serie di aggiornamenti aerodinamici, elementi in fibra di carbonio e nuovi accessori per gli interni.
Gli elementi esterni in fibra leggera sono la nuova griglia frontale, nuove prese d’aria su misura e le cornici delle porte con la scritta M Performance. Inoltre per la X4 M sono previsti dettagli posteriori verniciati in nero lucido, mentre alla X3 M è riservato un alettone più imponente che fuoriesce dal tetto. Entrambe, infine, sfoggiano nuovi proiettori a LED, montati lateralmente sulle portiere, che proiettano una serie di grafiche sull’asfalto.
La nuova gamma di accessori Performance Parts offre inoltre diversi accessori esclusivi per gli interni della BMW X3 M e BMW X4 M. Tra questi ci sono ad esempio il volante M Performance con inserti in carbonio (o volante Pro con rivestimenti in carbonio e Alcantara), tappetini in velluto personalizzati e selettore del cambio anch’esso in carbonio.
Oltre agli accessori estetici, la linea M Performance Parts offrirà anche optional pratici come l’astuccio in Alcantara e Carbonio per le chiavi e le borse per trasportare i cerchi M Performance.
Tutti i modelli della BMW X3 M e della BMW X4 M, indipendentemente dal pacchetto M Performance Parts, montano di serie il 3.0 litri da 6 cilindri in linea da 480 CV e 598 Nm di coppia.
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Lamborghini Huracán Sterrato Concept: supercar off-road

La Lamborghini Huracán Sterrato Concept rappresenta il punto d’incontro tra il mondo delle supercar e quello dell’off-road.
“La Huracán Sterrato non è altro che la rappresentazione dell’essenza pionieristica di Lamborghini. Nella sua combinazione di caratteristiche da supersportiva e capacità off-road, la Sterrato dimostra la versatilità della Huracán e crea un nuovo punto di riferimento in termini di emozioni di guida e prestazioni”, ha dichiarato Maurizio Reggiani, Chief Technical Officer Lamborghini.

Lamborghini Huracán Sterrato Concept: una EVO per il fuoristrada
Il prototipo Sterrato Concept – basato sulla Lamborghini Huracán EVO – monta il già noto motore 5.2 V10 aspirato da 640 CV e il sistema LDVI (Lamborghini Dinamica Veicolo Integrata, l’unità di elaborazione centrale che controlla ogni aspetto del comportamento della vettura) calibrato per rendere al massimo nelle situazioni off-road favorendo la stabilità in condizioni di sovrasterzo.

Lamborghini Huracán Sterrato Concept: look 4×4
Altezza da terra aumentata di 4,7 cm, angoli caratteristici più “adatti” al fuoristrada (nei limiti del possibile: + 1% per quello di attacco, + 6,5% per quello di uscita) e carreggiata più larga di 3 cm: sono queste le peculiarità tecniche principali della Lamborghini Huracán Sterrato Concept.
Il prototipo della Casa di Sant’Agata Bolognese può inoltre vantare cerchi in lega da 20” montati su pneumatici con spalla maggiorata, grandi passaruota con prese d’aria integrate, protezioni per il sottoscocca (c’è anche una paratia che funge da diffusore), rinforzi in alluminio protetti da una paratia in alluminio per il telaio anteriore, rinforzi per le minigonne in alluminio e fari supplementari a LED sul tetto e sul paraurti anteriore.
Passione Lamborghini
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Promozioni auto giugno 2019: le occasioni del mese

Le promozioni auto di giugno 2019 vedono tante proposte intriganti.
Gli sconti più interessanti del mese riguardano soprattutto modelli giapponesi e vetture appartenenti al segmento delle SUV, anche non mancano veicoli di altre nazioni e di altre categorie. Scopriamoli insieme.

Dacia Duster
Anche a giugno 2019 la Dacia Duster “base” – la 1.6 Access – è offerta con 1.000 euro di sconto (da 11.900 a 10.900 euro). Una promozione abbinata a un finanziamento (TAN fisso 4,99%, TAEG 6,6%): anticipo zero, 60 rate da 150 euro e una maxirata finale da 4.809,98 euro.

Honda Civic
Grazie ai 4.000 euro di sconto offerti dalle promozioni Honda a giugno 2019 la Civic “entry level” – la 1.0 Comfort – costa 18.500 euro anziché 22.500. L’offerta – che prevede anche l’estenzione di garanzia XL 2 anni a chilometraggio illimitato in omaggio – è abbinata a un finanziamento (TAN fisso 4,95%, TAEG 6,54%): anticipo di 4.300 euro, 47 rate mensili da 199 euro e una maxirata finale da 7.400 euro. Quest’ultima può essere rifinanziata (TAN fisso 6,25%, TAEG 6,82%) attraverso 36 rate mensili da 226 euro.

Infiniti Q50
Grazie alle promozioni Infiniti di giugno 2019 che offrono la trazione integrale in omaggio su tutta la gamma la Q50 S Hybrid Sport AWD costa 56.900 euro anziché 59.900.

Jaguar F-Pace
La Jaguar F-Pace più economica del listino – la 2.0 D 163 CV Pure – costa ufficialmente 48.750 euro ma grazie alle promozioni di giugno 2019 della Casa britannica bastano 47.300 euro per acquistarla. L’offerta è abbinata a un finanziamento (TAN fisso 0%, TAEG 0,76%): anticipo di 23.650 euro e una maxirata finale da 23.650 euro.

Jeep Renegade
A giugno 2019 la Jeep più accessibile in commercio – la Renegade 1.0 T3 Longitude – costa 19.100 euro invece di 23.000.

Mini
È valido anche a giugno 2019 l’Ecobonus Mini che offre 2.000 euro di sconto a chi intende acquistare una variante Baker Street a tre o a cinque porte dando in permuta un diesel fino a Euro 4 di proprietà da almeno sei mesi. Questo permette di comprare la Mini One 75 CV Baker Street con meno di 20.000 euro (19.350 anziché 21.350).

Mitsubishi Space Star
Le promozioni Mitsubishi di giugno 2019 consentono di acquistare la Space Star “base” – la 1.0 Invite – con 8.590 euro anziché 12.490 in caso di rottamazione. La cifra può scendere ulteriormente (7.790 euro) se si aderisce al finanziamento EcoShock (TAN fisso 6,80%, TAEG fisso 9,51%): anticipo zero e 72 rate mensili da 147,50 euro.

Seat Leon
19.850 euro anziché 25.545: basta questa somma a giugno 2019 per acquistare una Seat Leon 1.6 TDI FR con due anni o 40.000 km di garanzia aggiuntiva. Una promozione abbinabile a un finanziamento (TAN fisso 3,99%, TAEG 5,04%): anticipo di 5.133,50 euro, 35 rate da 169 euro e una maxirata finale da 10.920,35 euro.

Smart forfour
La Smart forfour 90 twinamic Passion costa ufficialmente 18.049 euro ma grazie alle promozioni di giugno 2019 della Casa tedesca sono sufficienti 16.255 euro per acquistarla. Un’offerta abbinata a un finanziamento (TAN fisso 5,95%, TAEG 7,47%): anticipo di 1.700 euro, 35 rate da 195 euro e una maxirata finale da 9.919 euro.

Suzuki Celerio
A giugno 2019 la Suzuki Celerio Cool costa 9.490 euro invece di 11.290. L’offerta è valida solo in caso di permuta o rottamazione.
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Immatricolazioni auto maggio 2019: tutti i dati e le classifiche

Le immatricolazioni auto a maggio 2019 hanno fatto registrare un calo (– 1,19%: 197.307 vetture vendute contro 199.692) rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Tra le “big” segnaliamo i buoni risultati di Dacia (+ 42,07%) e Opel (+ 5,60%).
Di seguito troverete tutti i dati sulle immatricolazioni auto di maggio 2019 in Italia: le classifiche dei 10 modelli più venduti, delle Case più amate e delle 5 vetture più acquistate in base al segmento, all’alimentazione e alla carrozzeria.
Immatricolazioni auto maggio 2019: i 10 modelli più venduti in Italia

Anche a maggio 2019 la Fiat Panda ha mantenuto la leadership nella classifica delle auto più amate dagli italiani. Dietro di lei troviamo però Renault Clio e Fiat 500 (che hanno soffiato il podio a Lancia Ypsilon e Dacia Duster).
Per quanto riguarda la “top ten” segnaliamo invece l’ingresso della Jeep Renegade e della Fiat 500L al posto della Fiat Tipo e della Dacia Sandero.
Le 10 auto più vendute in Italia a maggio 2019
| Fiat Panda | 13.736 |
| Renault Clio | 6.421 |
| Fiat 500 | 6.361 |
| Lancia Ypsilon | 6.090 |
| Fiat 500X | 5.503 |
| Jeep Renegade | 5.268 |
| Dacia Duster | 4.442 |
| Fiat 500L | 4.416 |
| Citroën C3 | 4.083 |
| Volkswagen T-Roc | 4.021 |
Immatricolazioni auto maggio 2019: la classifica delle Case più amate in Italia
La graduatoria delle Case automobilistiche più amate dagli italiani vede una novità sul podio: si tratta della Renault che ha tolto il terzo posto alla Ford.
Le Case più vendute in Italia
| Fiat | 34.900 (- 1,42%) |
| Volkswagen | 18.880 (+ 5,05%) |
| Renault | 13.000 (- 14,34%) |
| Ford | 11.908 (- 6,95%) |
| Opel | 10.688 (+ 5,60%) |
| Peugeot | 10.253 (- 1,58%) |
| Dacia | 8.956 (+ 42,07%) |
| Toyota | 8.940 (+ 5,14%) |
| Citroën | 8.610 (+ 5,58%) |
| Jeep/Dodge | 8.460 (- 14,54%) |
| Audi | 6.738 (+ 3,71%) |
| Lancia/Chrysler | 6.090 (+ 20,12%) |
| Mercedes | 6.003 (- 4,07%) |
| BMW | 5.544 (+ 5,44%) |
| Hyundai | 4.657 (- 11,88%) |
| Kia | 4.009 (- 16,36%) |
| Nissan | 3.983 (- 23,67%) |
| Suzuki | 3.485 (+ 8,16%) |
| Skoda | 2.898 (+ 17,19%) |
| Seat | 2.865 (+ 33,01%) |
| Smart | 2.409 (- 19,40%) |
| Alfa Romeo | 2.348 (- 50,97%) |
| Mini | 2.086 (+ 3,83%) |
| Volvo | 1.764 (+ 5,00%) |
| Land Rover | 1.172 (- 29,23%) |
| Mazda | 995 (+ 13,84%) |
| Porsche | 924 (+ 32,76%) |
| Mitsubishi | 921 (+ 102,42%) |
| Honda | 848 (+ 3,29%) |
| Lexus | 773 (+ 52,47%) |
| Jaguar | 593 (- 34,26%) |
| DS | 408 (+ 62,55%) |
| Subaru | 218 (- 29,45%) |
| Ssangyong | 215 (+ 1,90%) |
| Maserati | 196 (- 11,71%) |
| DR | 186 (+ 35,77%) |
| Tesla | 160 (+ 492,59%) |
| Mahindra | 84 (+ 55,56%) |
| Lamborghini | 48 (+ 182,35%) |
| Ferrari | 42 (- 6,67%) |
| Altre | 24 (+ 4,35%) |
| Infiniti | 17 (- 51,43%) |
| Aston Martin | 4 (+ 100,00%) |
| Lada | 3 |
| Chevrolet | 2 (- 50,00%) |
Immatricolazioni auto maggio 2019: top 5 per segmento
A maggio 2019 ci sono stati quattro cambiamenti importanti nelle graduatorie delle immatricolazioni relative ai segmenti: la Renault Clio ha soffiato il primo posto tra le “segmento B” alla Lancia Ypsilon mentre la Fiat 500X è ora prima nel “segmento C” al posto della Dacia Duster.
Nella categoria “premium” troviamo l’Audi A6 al comando del “segmento E” (invece che la BMW serie 5) e la Porsche 911 prima nel “segmento F” davanti alla Panamera.

Le auto più vendute in Italia a maggio 2019 per segmento
Immatricolazioni auto maggio 2019: le 5 “segmento A” più vendute in Italia
| Fiat Panda | 13.736 |
| Fiat 500 | 6.361 |
| Opel Karl Rocks | 2.706 |
| Volkswagen up! | 1.674 |
| Smart fortwo | 1.466 |
Immatricolazioni auto maggio 2019: le 5 “segmento B” più vendute in Italia
| Renault Clio | 6.421 |
| Lancia Ypsilon | 6.090 |
| Fiat 500L | 4.416 |
| Citroën C3 | 4.083 |
| Volkswagen T-Roc | 4.021 |
Immatricolazioni auto maggio 2019: le 5 “segmento C” più vendute in Italia
| Fiat 500X | 5.503 |
| Jeep Renegade | 5.268 |
| Dacia Duster | 4.442 |
| Volkswagen Golf | 3.541 |
| Ford EcoSport | 3.070 |
Immatricolazioni auto maggio 2019: le 5 “segmento D” più vendute in Italia
| Volkswagen Tiguan | 2.690 |
| Toyota RAV4 | 1.514 |
| Ford Kuga | 1.457 |
| Audi Q3 | 1.319 |
| Alfa Romeo Stelvio | 1.096 |
Immatricolazioni auto maggio 2019: le 5 “segmento E” più vendute in Italia
| Audi A6 | 495 |
| Mercedes classe E | 387 |
| BMW serie 5 | 288 |
| BMW X5 | 253 |
| Land Rover Range Rover Sport | 219 |
Immatricolazioni auto maggio 2019: le 5 “segmento F” più vendute in Italia
| Porsche 911 | 178 |
| Porsche Panamera | 73 |
| Maserati Ghibli | 61 |
| Mercedes GT | 57 |
| BMW serie 7 | 32 |
Immatricolazioni auto maggio 2019: top 5 per alimentazione
Tra le auto più vendute in Italia in base all’alimentazione non troviamo grossi cambiamenti: la Renault Clio ha tolto il primato tra le diesel alla Fiat Tipo mentre la Hyundai Nexo è tornata leader tra i modelli a grazie a un solo esemplare immatricolato.

Le 5 auto più vendute in Italia a maggio 2019 per alimentazione
Immatricolazioni auto maggio 2019: i 5 modelli a benzina più venduti in Italia
| Fiat Panda | 10.928 |
| Fiat 500 | 5.919 |
| Lancia Ypsilon | 4.232 |
| Opel Karl Rocks | 2.705 |
| Citroën C3 | 2.591 |
Immatricolazioni auto maggio 2019: i 5 modelli diesel più venduti in Italia
| Renault Clio | 3.801 |
| Fiat 500X | 3.380 |
| Jeep Renegade | 3.171 |
| Fiat 500L | 3.125 |
| Jeep Compass | 2.370 |
Immatricolazioni auto maggio 2019: i 5 modelli a GPL più venduti in Italia
| Dacia Duster | 2.162 |
| Fiat Panda | 2.062 |
| Lancia Ypsilon | 1.723 |
| Dacia Sandero | 1.558 |
| Opel Corsa | 1.242 |
Immatricolazioni auto maggio 2019: le 5 ibride più vendute in Italia
| Toyota Yaris | 1.981 |
| Toyota C-HR | 1.516 |
| Toyota RAV4 | 1.513 |
| Toyota Corolla | 1.004 |
| Lexus UX | 516 |
Immatricolazioni auto maggio 2019: i 5 modelli a metano più venduti in Italia
| Volkswagen Polo | 505 |
| Fiat Panda | 503 |
| Volkswagen up! | 499 |
| Volkswagen Golf | 368 |
| Seat Leon | 304 |
Immatricolazioni auto maggio 2019: le 5 elettriche più vendute in Italia
| Renault Zoe | 450 |
| Smart fortwo EQ | 213 |
| Tesla Model 3 | 125 |
| Smart forfour EQ | 72 |
| BMW i3 | 67 |
Immatricolazioni auto maggio 2019: il modello a idrogeno più venduto in Italia
| Hyundai Nexo | 1 |
Immatricolazioni auto maggio 2019: top 5 per carrozzeria
Per quanto concerne le classifiche delle immatricolazioni auto in Italia a maggio 2019 in base alla carrozzeria segnaliamo la Fiat 500X prima tra le crossover al posto della Dacia Duster, la Peugeot Traveller nuova leader tra le monovolume grandi al posto della Mercedes classe V e la Porsche 911 primatista tra le coupé davanti alla Panamera.

Le 5 auto più vendute in Italia a maggio 2019 per carrozzeria
Immatricolazioni auto maggio 2019: le 5 berline più vendute in Italia
| Fiat Panda | 13.736 |
| Fiat 500 | 6.361 |
| Lancia Ypsilon | 6.090 |
| Renault Clio | 6.033 |
| Citroën C3 | 4.083 |
Immatricolazioni auto maggio 2019: le 5 crossover più vendute in Italia
| Fiat 500X | 5.455 |
| Jeep Renegade | 4.868 |
| Dacia Duster | 4.083 |
| Volkswagen T-Roc | 3.617 |
| Ford EcoSport | 2.954 |
Immatricolazioni auto maggio 2019: le 5 fuoristrada più vendute in Italia
| Toyota RAV4 | 1.465 |
| Alfa Romeo Stelvio | 843 |
| Jeep Compass | 751 |
| Volkswagen Tiguan | 706 |
| Audi Q5 | 553 |
Immatricolazioni auto maggio 2019: le 5 station wagon più vendute in Italia
| Fiat Tipo SW | 1.011 |
| Skoda Octavia Wagon | 860 |
| Audi A4 Avant | 851 |
| Volkswagen Passat Variant | 831 |
| Ford Focus SW | 682 |
Immatricolazioni auto maggio 2019: le 3 monovolume piccole più vendute in Italia
| Fiat 500L | 4.416 |
| Hyundai ix20 | 334 |
| Kia Venga | 110 |
Immatricolazioni auto maggio 2019: le 5 monovolume compatte più vendute in Italia
| Mercedes classe B | 891 |
| Citroën C4 SpaceTourer | 526 |
| Renault Scénic | 347 |
| BMW serie 2 | 342 |
| Ford C-Max | 301 |
Immatricolazioni auto maggio 2019: le 5 multispazio più vendute in Italia
| Fiat Qubo | 1.423 |
| Peugeot Rifter | 353 |
| Dacia Dokker | 320 |
| Citroën Berlingo | 302 |
| Ford Tourneo Courier | 281 |
Immatricolazioni auto maggio 2019: le 5 monovolume grandi più vendute in Italia
| Peugeot Traveller | 136 |
| Citroën SpaceTourer | 123 |
| Ford S-Max | 99 |
| Mercedes classe V | 97 |
| Renault Espace | 85 |
Immatricolazioni auto maggio 2019: le 5 cabrio e spider più vendute in Italia
| Smart fortwo cabrio | 324 |
| Mazda MX-5 | 96 |
| Mini Cabrio | 91 |
| Fiat 124 Spider | 68 |
| BMW Z4 | 58 |
Immatricolazioni auto maggio 2019: le 5 coupé più vendute in Italia
| Porsche 911 | 167 |
| Porsche Panamera | 73 |
| Mercedes classe E Coupé | 65 |
| Mercedes classe C Coupé | 61 |
| Mercedes GT | 56 |
L’articolo Immatricolazioni auto maggio 2019: tutti i dati e le classifiche proviene da Icon Wheels.
Audi A4 Avant 2.0 TDI quattro (2017): pregi e difetti della station wagon tedesca

Colour: Tango Red
L’Audi A4 Avant 2.0 TDI quattro del 2017 è una station wagon premium diesel a trazione integrale molto richiesta sul mercato dell’usato. Oggi analizzeremo un esemplare nell’allestimento Sport dotato del cambio manuale (trasmissione introvabile visto che la maggioranza dei clienti preferisce spendere qualcosa in più per l’automatico): scopriamo insieme i suoi pregi e difetti.
I pregi dell’Audi A4 Avant 2.0 TDI quattro del 2017
Abitabilità
Non eccezionale ma superiore a quella della concorrenza premium.
Dotazione di serie
L’allestimento Sport offre, tra le altre cose: autoradio Aux Bluetooth CD Mp3 USB, barre sul tetto, cerchi in lega, climatizzatore automatico, fari bixeno, retrovisori ripiegabili elettricamente e sedili anteriori sportivi.
Capacità bagagliaio
Adeguato alle esigenze di una famiglia: 505 litri che diventano 1.510 quando si abbattono i sedili posteriori.
Posto guida
Sedile avvolgente, posizione di seduta quasi sportiva e comandi ergonomici: difficile avere di meglio.
Climatizzazione
Impianto potente ed efficace impreziosito da bocchette ampie e da pulsanti ben posizionati.
Sospensioni
La taratura degli ammortizzatori tende al rigido ma non è mai fastidiosa.
Rumorosità
Propulsore silenzioso e abitacolo ottimamente insonorizzato.
Motore
Il 2.0 turbodiesel TDI Euro 6 dell’Audi A4 Avant genera una potenza di 150 CV e una coppia di 320 Nm e regala una spinta corposa già sotto i 2.000 giri.
Cambio
La trasmissione manuale a sei marce dell’Audi A4 Avant 2.0 TDI è rarissima in quanto la maggior parte dei clienti ha preferito il comfort dell’automatico ma si comporta bene: leva maneggevole e frizione non esageratamente pesante.
Sterzo
Preciso e sensibile quanto basta.
Prestazioni
Molto interessanti: 214 km/h di velocità massima e 9,1 secondi per accelerare da 0 a 100 chilometri orari.
Dotazione di sicurezza
Completa: airbag frontali, laterali e a tendina, attacchi Isofix, avviso anti colpo di sonno, controlli di stabilità e trazione e frenata automatica.
Visibilità
Buona in tutte le direzioni: merito delle ampie superfici vetrate.
Freni
Potentissimi.
Tenuta di strada
Incollata all’asfalto (grazie alla trazione integrale).
Prezzo
Da nuova nel 2017 l’Audi A4 Avant 2.0 TDI quattro Sport costava 43.500 euro. Oggi è introvabile (molto più semplice rintracciare le varianti dotate di cambio automatico) e le sue quotazioni recitano 28.200 euro: poco meno di una Skoda Octavia Wagon 1.6 TDI 4×4 Executive appena uscita dal concessionario.
Tenuta del valore
L’Audi A4 Avant è una station wagon premium molto amata e molto richiesta sul mercato dell’usato.
Consumo
Beve poco: 23,3 km/l dichiarati.
Garanzie
La copertura scadrà quest’anno: dipende dal mese di immatricolazione.
I difetti dell’Audi A4 Avant 2.0 TDI quattro del 2017
Finitura
Qualche imperfezione di troppo negli assemblaggi delle zone più nascoste della plancia. Niente di grave, comunque, sia chiaro.
L’articolo Audi A4 Avant 2.0 TDI quattro (2017): pregi e difetti della station wagon tedesca proviene da Icon Wheels.































