BMW S 1000 RR 2019, il video in pista
Le immagini ufficiali della presentazione stampa della nuova supersportiva bavarese. Rispetto al vecchio modello è più leggera, più veloce e con un pacchetto elettronico ancora più ricco che la rende più semplice da guidare. La terza generazione della BMW S1000RR adotta ora un motore quattro cilindri in linea più leggero di 4 kg rispetto a quello precedente, dotato di tecnologia BMW ShiftCam (che varia il tempo e l’apertura delle valvole in aspirazione), capace di erogare una potenza di 207 CV (8 CV in più), con un peso ridotto da 208 a 197 (193,5 con l’M Package), grazie anche al nuovo scarico più leggero di 1,3 kg.
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BMW Serie 2 Gran Coupé: il primo teaser della quattro porte

BMW ha svelato questa mattina, con un ampio anticipo, il primo tesser della futura versione a quattro porte della Serie 2 Coupé.
La BMW Serie 2 Gran Coupé sarà svelata a novembre in occasione del Salone di Los Angeles 2019, per poi sbarcare sui mercati nella primavera del 2020.
Basata sull’ultima architettura a trazione anteriore (o integrale) di BMW e pensata come prodotto globale, condividerà diversi elementi con la nuova Serie 1 che debutterà anch’essa nel corso di questo 2019.
La prima immagine rilasciata svela il dettaglio più significativo di questa new entry bavarese, ovvero il terzo montante che mostra la parte posteriore del portellone, con un look in linea con le altre Gran Coupé della famiglia di Monaco.
Primo contatto
BMW serie 2 Coupé
La sportiva basata sul pianale della serie 1 è vivace e consuma poco
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Dacia Techroad
Dacia presenta la nuova serie speciale trasversale TECHROAD: design dinamico, tecnologia on the road e i nuovi motori 1.3 L TCe FAP, completando la gamma ora 100% turbo. Il nuovo design diventa ancora più energico grazie alle nuove tinte Rosso Fusion e Grigio Magnete.
Declinata su tutti i modelli del marchio su base Stepway per Sandero, Logan MCV, Lodgy e Dokker, e su base Prestige per Duster, la nuova serie speciale si colloca nella fascia alta della gamma per tutti i 5 modelli.
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Moto2, i primi feedback sui motori Triumph sono molto positivi

Il nuovo motore tre cilindri Triumph 765cc sta già dando conferme importanti avendo stabilito nuovi record nel corso della gara d’apertura in Qatar del mondiale Moto2. Infatti, durante il weekend di debutto di Triumph quale nuovo fornitore dei motori, le Moto2 hanno migliorato le prestazioni, soprattutto grazie alla potenza del tre cilindri inglese. Nello specifico hanno stabilito una nuova pole position, nuova velocità massima e un nuovo record della pista (Lorenzo Baldassarri) e un miglior giro in gara (Luthi).
Team e piloti soddisfatti dei motori Triumph
Steve Sargent – Chief Product Officer di Triumph – ha insignito Lorenzo Baldassari di un premio speciale per essere stato il primo vincitore di una gara Moto2™ motorizzata con il triple inglese. Steve Sargent ha dichiarato: «Quando abbiamo deciso di entrare in Moto2 volevamo creare un motore che entusiasmasse e che desse vita a gare combattute; ed è esattamente quello che è successo nel finale del GP del Qatar. Team e i piloti si sono mostrati soddisfatti dal motore Triumph e ritengono ci siano le premesse per fare grandi cose in futuro, grazie a una maggiore confidenza con la potenza e la coppia del 765. Sarà una grande stagione». Il motore Triumph Moto2 765cc da gara è derivato direttamente dalla versione di serie che equipaggia la Street Triple RS, in grado di erogare più di 140CV e lo stesso caratteristico suono.
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Ford Mustang Bullitt: look retrò e 460 CV


















La Ford Mustang è sempre stata un’icona degli anni Sessanta, simbolo di libertà, di una vita un po’ “wild” e un po’ ribelle. Ed è anche stata una delle auto più rappresentative di Hollywood, la più famosa tra le dive: la Mustang del tenente Bullitt, interpretato dal leggendario Steve McQueen. Pochi si ricordano del film, ma nessuno ha dimenticato l’inseguimento – di ben dieci minuti – sulle strade di San Francisco, dove McQueen, a bordo della sua Mustang GT390 del ’68 verde “Dark Highland Green”, insegue Bill Hackman sulla sua Dodge Charger nera.
Oggi sono qui per guidare la Ford Mustang Bullitt 2018, il remake di quella “diva” di cinquanta anni fa, e che ha l’obbligo di essere qualcosa di veramente speciale.
Si tratta di un’edizione a tiratura limitata basata sulla versione V8 GT, ma con più potenza, dettagli inediti, cambio manuale obbligatorio (sono molto d’accordo) e ovviamente la colorazione verde.


“così nuda e priva dello stemma frontale ha un aspetto un po’ tuning, ma allo stesso tempo emana un’aura speciale”
MUSTANG BULLA
Sotto la pioggia, la carrozzeria verde della Ford Mustang Bullitt riflette la luce in modo meraviglioso. I richiami alla vettura del ’68 sono nemerosi: come allora manca lo stemma del cavallino sulla griglia, rigorosamente nera, così come lo sono i cerchi da 19”; lo stemma posteriore “Bullitt” sostituisce quello Ford e il pomello del cambio è una bella (da vedere e da impugnare) palla bianca.
Così nuda e priva dello stemma frontale ha un aspetto un po’ tuning, ma allo stesso tempo emana un’aura speciale.
Dentro, fatta eccezione per le targhette Bullitt e il pomello, è simile alla versione standard. Troviamo la nuova strumentazione digitale del MY 2018 – che cambia grafica a seconda della modalità di guida – e i sedili sportivi Recaro di serie. Per non farsi mancare niente, la Bullitt ha anche il sistema audio Bang&Olufsen da 1000 watts con 12 speaker.
Ma quelle che ci piacciono di più sono le modifiche che riguardano la guida. Il motore 5.0 V8 quattro valvole per cilindro eroga 460 CV (dieci in più della standard) a 7.250 giri, e 530 Nm di coppia a 4.600 giri, abbastanza per lanciarla da 0 a 100 km/h in 4,6 secondi fino alla velocità massima di 263 km/h. Lo scarico è stato liberato per rendere la colonna sonora ancora più sgarbata, ma comunque si può “modificarne la spregiudicatezza” tramite le impostazioni sul computer di bordo. Ottimo lavoro.
Il peso a secco di 1818 kg non la rende certo una piuma, ma è un’auto più agile di quanto ci si possa aspettare. Anche perché la Mustang Bullitt, a dispetto del look da american dream, ha una meccanica piuttosto raffinata. L’impianto frenante Brembo (di serie) prevede dischi anteriori da 380 mm e posteriori da 330 mm, le sospensioni posteriori hanno uno schema multi-link e ci sono pure gli ammortizzatori magnetic ride.


“così nuda e priva dello stemma frontale ha un aspetto un po’ tuning, ma allo stesso tempo emana un’aura speciale”


“è un’auto molto più docile e intuitiva di quanto suggerisca il suo look da ragazzaccia cattiva, e questo vi invoglia a prenderla per il collo”
AL GALOPPO SULLA ROUTE NAPOLÉON
I primi chilometri sotto la pioggia servono a farmi riallacciare i rapporti con la Ford Mustang. Il sedile spesso e cicciotto rende la seduta stranamente alta, ma la visibilità è ottima e lo sterzo è delle dimensioni giuste. La frizione è più leggera di quanto ricordassi, mentre il cambio manuale ha una corsa corta e offre una bella sensazione meccanica, anche se un po’ gommosa.
Il suono del V8 pervade l’abitacolo a qualsiasi regime. Ai bassi regimi gorgoglia e fa le fusa come il motore di una barca, attirando l’attenzione dei passanti e regalando sorrisi a voi e a loro. A queste andature è un’auto davvero affascinante, ma la strada verso cui mi sto dirigendo, la Route Napoléon, oltre a essere una delle più belle d’Europa, è anche una prova molto dura per una muscle car.
Anche se è bagnato, la trazione è notevole, almeno sul dritto. Questo perché il motore ai bassi regimi è pastoso e quasi pigro, mentre le marce sono così lunghe che accelerare in seconda sulla Bullit è come accelerare in quarta su un’utilitaria. In seconda tocca i 140 km/h, in terza è meglio che non lo dica. Tutto questo però nella guida sul bagnato aiuta molto. Lo sterzo “parla” quanto basta e ha una buona progressione, l’auto è stabile e rolla quel poco che serve per infondere fiducia, e il motore, nonostante il ruggito minaccioso e la cubatura XL, è un micione amichevole.
Insomma, è un’auto molto più docile e intuitiva di quanto suggerisca il suo look da ragazzaccia cattiva, e questo vi invoglia a prenderla per il collo. Le modalità “offerte” per giocare sono tante: Neve e Ghiaccio (per i deboli di cuore), Normal (per chi non cerca rogne), Sport+ (che rende l’auto più tagliente e reattiva, la mia preferita), e Race (che esclude tutti i controlli e, sul bagnato, vi abbandona in mano al vostro destino). C’è anche la modalità Drag Race, per bruciare il quarto di miglio, se ma ne sentiste l’impellente bisogno.
La Route Napoléon è stupenda, all’altezza della sua fama: ha un’asfalto omogeneo e offre una varietà di misto stretto e misto veloce per chilometri e chilometri con quasi totale assenza di traffico. Quando l’asfalto finalmente si asciuga scopro che la Bullitt ha una grip all’anteriore sorprendente, anche per merito delle Michelin Pilot 255/19. Non è una di quelle auto che vi stacca il collo in curva, ma raramente devia dalla traiettoria impostata e richiede pochissime correzioni.
Il V8 5.0 dà il meglio di sé dopo i 5.000 giri e la spinta cresce in modo progressivo con l’aumentare dell’urlo cupo che esce dallo scarico. Ai bassi regimi emana un suono tipicamente USA, ma agli alti ha un qualcosa di…Posso dirlo? Maserati. C’è abbastanza potenza per divertirsi, ma non così tanta da mettere in difficoltà il telaio – che potrebbe reggere tranquillamente altri 100 CV.
Nemmeno nelle curve strette la Mustang Bullitt crea problemi: se accelerate in anticipo lei si acquatta e prende velocità con naturalezza, senza imbizzarrirsi. La seconda marcia è così lunga che ci vuole la prima per provocare un sovrasterzo di potenza nei tornanti, e quando succede, accade tutto in modo facile e naturale. È un giocattolo davvero favoloso.
Il cambio purtroppo è una nota leggermente stonata in una canzone quasi perfetta. Funziona bene alle andature tranquille, ma nella guida decisa tende a impuntarsi: preferisce essere accompagnato con una certa calma. La buona notizia è che, nel misto veloce, cambiare marcia è più o meno un optional. La terza ha un range d’utilizzo che va dai 60 km/h ai 200 km/h; è così lunga che viene da chiedersi a che cosa servano le altre tre marce.
Gli ammortizzatori invece compiono un lavoro incredibile: copiano le asperità con maestria e trasformano la pesante Bullitt in un’auto molto più leggera. Si può tenere un ritmo da prova speciale senza aver paura di morire e senza mai mettere le ruote in posti indesiderati. Con la sicurezza che a colmare la vostra irruenza ci penserà l’impianto frenate Brembo, che ha tanta potenza e non molla nemmeno dopo svariati minuti di torture. La corsa del pedale è corta e non delle più modulabili, ma se imparate a gestire quei pochi cm, potrete mordere l’asfalto senza far entrare l’ABS nemmeno sul bagnato.


“è un’auto molto più docile e intuitiva di quanto suggerisca il suo look da ragazzaccia cattiva, e questo vi invoglia a prenderla per il collo”


“Vi fa sorridere quando la guardate, quando l’accendete e soprattutto quando la guidate”
CONCLUSIONI
La Ford Mustang Bullitt è una Mustang V8 più rumorosa, un pizzico più veloce e con un look ancora più da dura. Vi fa sorridere quando la guardate, quando l’accendete e soprattutto quando la guidate. Non avrà la precisione o le prestazioni delle sportive tedesche, ma ha tantissimo carattere e una dinamica che supera le aspettative ma anche i pregiudizi che molte persone hanno sulle muscle car.
La Ford Mustang Bullitt costa 57.000 euro, 12.000 euro in più rispetto alla V8 GT. Li vale? Decisamente sì. Purtroppo però è una tiratura imitata, e in Italia arriveranno solo 68 esemplari.


“Vi fa sorridere quando la guardate, quando l’accendete e soprattutto quando la guidate”
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Michael Avenatti, l’avvocato pilota


Credits: epa06914526 Adult actress Storm Daniel’s attorney Michael Avenatti talks to the media following a hearing regarding a gag order that President Donald Trump’ s former personal lawyer requested at the Federal Court in Los Angeles, California, USA, 27 July 2018. Avenatti is representing Stormy Daniels whose real name is Stephanie Clifford in her legal proceedings against Trump. EPA/MIKE NELSON
Oggi Michael Avenatti – l’avvocato “anti-Trump” che difende la pornostar Stormy Daniels – è il legale più famoso del momento. Fino a qualche anno fa correva anche come pilota amatoriale: c’entrano la 24 Ore di Le Mans, Patrick Dempsey e Alessandro Del Piero. Scopriamo insieme la storia di quegli anni.
Quando Michael Avenatti faceva il pilota
Michael Avenatti nasce il 16 febbraio 1971 a Sacramento (USA) e debutta nel mondo delle corse nel 2007 al volante di una Porsche 911 in una gara del campionato Grand-Am Koni Challenge GS. Nel 2010 disputa sei corse della Patrón GT3 Cup by Yokohama mentre l’anno seguente arriva 35° alla 6 Ore di Laguna Seca insieme agli statunitensi Bob Faieta e Cort Wagner.
Più di un hobby
Nel 2012 le corse diventano più di un hobby per Michael Avenatti: 25° alla 24 Ore di Daytona con Faieta, Wagner, Fred Poordad e Bill Sweedler, 45° alla 12 Ore di Sebring con Faieta e Wagner e 28° alla 2 Ore di Long Beach con Faieta.
Il 26° posto assoluto (3° nella classe GTC) alla 6 Ore di Laguna Seca con Faieta e Wagner coincide con la sua migliore corsa in carriera, anche se non vanno sottovalutati gli altri piazzamenti ottenuti quell’anno: 28° alla 4 Ore di Road America, 26° alla 4 Ore della Virginia con Faieta e 37° alla Petit Le Mans con lo statunitense Andrew Davis e l’australiano David Calvert-Jones.
Patrick Dempsey e Alessandro Del Piero
Nel 2013 Michael Avenatti corre – sempre con una Porsche 911 – con la scuderia creata dall’attore Patrick Dempsey e dal calciatore Alessandro Del Piero: 30° alla 12 Ore di Sebring con Davis e Faieta, 33° alla 2 Ore di Long Beach con Faieta e 25° alla 4 Ore di Laguna Seca con Davis.
Progetta di partecipare alla 24 Ore di Le Mans in un equipaggio composto da Dempsey e dall’americano Joe Foster ma è costretto a rinunciare a poche settimane dal via per motivi di lavoro: il suo posto viene preso dallo statunitense Patrick Long.
Finalmente Le Mans
Avenatti lascia la scuderia Dempsey-Del Piero e disputa tre gare nel 2014: 51° alla 24 Ore di Daytona con Faieta, l’irlandese Damien Faulkner e l’olandese Patrick Huisman, 35° alla 12 Ore di Sebring con Faulkner e Faieta e 37° alla 6 Ore di Watkins Glen con Faulkner e il britannico Ben Barker.
Nel 2015 Michael Avenatti arriva 19° alla 24 Ore di Daytona con Faulkner, il polacco Kuba Giermaziak, lo statunitense Mike Sheen e il britannico Rory Butcher e due mesi dopo insieme allo stesso equipaggio (privo però di Butcher) termina in 40° posizione la 12 Ore di Sebring.
Avenatti chiude in bellezza la propria carriera di pilota amatoriale prendendo parte alla 24 Ore di Le Mans al volante di una Ferrari 458 Italia insieme a Giermaziak e al saudita Abdulaziz al Faisal: per lui un 36° posto.
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Nissan Qashqai: si rinnova anche il 1.5 diesel






Insieme al nuovo 1.3 a benzina, la Nissan Qashqai riceve con il restyling anche una nuova versione aggiornata del 1.5 diesel. Già disponibile presso la rete di concessionarie italiana, viene proposto ad un prezzo di partenza di 23.240 euro.
Il noto 1.5 a gasolio è stato modificato per oltre il 90% dei suoi componenti, tra cui radiatore olio, filtro olio, volano a doppia massa, pompa del vuoto e pompa di iniezione ad alta pressione.
Il nuovo propulsore offre 115 CV di potenza, 5 CV in più rispetto alla generazione precedente, mentre la coppia rimane pari a 260 Nm. Arriva anche un’inedita funzione di overboost, che eroga 5 CV e 25 Nm di coppia in più per un massimo di 15 secondi.
Un’altra novità è il Selective Catalytic Reduction (SCR), che utilizza l’AdBlue per ridurre le emissioni di ossidi di azoto (NOx). Grazie a questa tecnologia, il motore è pienamente conforme alla nuova normativa antinquinamento Euro 6d-Temp.
L’adozione del nuovo motore 1.5 diesel, più efficiente e performante, rientra nella strategia Nissan Intelligent Mobility, la roadmap di Yokohama per il futuro della mobilità.
Nissan Qashqai 1.3 DIG-T: come va il nuovo quattro cilindri a benzina
Primo contatto con le due varianti da 140 e 160 CV del nuovo motore creato in collaborazione con Daimler e Renault
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Skoda Kodiaq GT: le foto e le info della SUV Coupé






Dopo i primi bozzetti rilasciati in questi giorni, Skoda svela le fotografie e i dati ufficiali della nuova Kodiaq GT, versione sportiva della SUV grande della famiglia ceca, destinata, almeno per il momento, solo al mercato cinese. Il debutto in anteprima mondiale è fissato per il Salone di Guangzhou.
Ralph Hänschen, Presidente di Skoda per la Cina, ha detto:
“La Kodiaq GT rappresenta una pietra miliare nella strategia di Skoda per il mercato della Cina. È la prima SUV coupé disegnata apposta per i clienti cinesi. Siamo sicuri che questa sportiva e stilosa Skoda catturerà nuovi gruppi di clienti e offrirà un’esperienza di guida emozionante.”
Con il 2.0 TSI, da 186 o 220 CV
La nuova Skoda Kodiaq GT verrà proposta in Cina – primo mercato per Skoda dal 2010 – il 2.0 TSI declinato in due varianti: da 186 CV con trazione anteriore o da 220 CV con trazione integrale cambio DSG a 7 rapporti.
Equipaggiamento completo
L’equipaggiamento potrà contare su tutte le ultime tecnologie della Casa ceca, dal sistema di infotainment compatibile con Apple CarPlay e Android Auto, ai sistemi di assistenza alla guida di ultima generazione come il Blind Spot Detect, il Front Assist e l’adattive Cruise Control con funzione Stop&Go.
Skoda Kodiaq GT
La versione in stile coupé dell’ammiraglia SUV ceca. Per ora solo per il mercato cinese
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NolanGroup: le novità Nolan, X-Lite e Grex per il 2019


A pochi giorni da Eicma 2018, NolanGroup – che esporta in oltre 80 Paesi nel mondo con un totale di oltre 450.000 caschi venduti ogni anno – svela tutte le novità attese sul mercato. Per il 2019 sono disponibili tre nuovi prodotti versatili e innovativi: N70-2 X, N70-2 GT e X-903.
Crossover On-Off e da strada
I modelli Nolan N70-2 X e N70-2 GT sono pensati per soddisfare le richieste dei motociclisti che utilizzano le due ruote in contesti sempre diversi: dalla città all’off-road, passando per il turismo. N70-2 X è il primo crossover on-off (da strada e fuoristrada) sul mercato, mentre il modello N70-2 GT è un crossover da strada. Entrambi sono caratterizzati da mentoniera protettiva amovibile e visiera ultrawide, elementi che li rendono unici e polivalenti.
Integrale touring top di gamma
La gamma X-lite si arricchisce, invece, del nuovo X-903, l’integrale touring top di gamma d’ispirazione sportiva caratterizzato dall’innovativo meccanismo visiera a funzionalità basculante e dall’esclusivo sistema di assemblaggio magnetico della visiera (MVA Magnetic Visor Assembly).
Grex e N-Com
Con il marchio Grex, Nolangroup vuole, infine, conquistare chi ricerca caschi dall’ottimo rapporto qualità/prezzo. Tre le nuove proposte 2019: l’integrale da strada G6.2, il jet G4.1E e il mini-jet G3.1E. Anche la famiglia N-Com si allarga, grazie all’introduzione di B901 X Series (compatibile con i modelli X-lite) ed alla nuova serie B601 che sostituisce la gamma base di prodotti (B1.4, B1, BX1), incrementandone, tuttavia, le prestazioni: nuova scheda elettronica, nuove componenti, design aggiornato delle tastiere.
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Nuova BMW X7: l’ammiraglia SUV bavarese
Dopo mesi di attesa e diverse concept car, BMW ha svelato la versione definitiva, di produzione, della nuova ammiraglia SUV della gamma: la X7. Con un abitacolo a sette posti, motorizzazioni benzina e diesel e il meglio della tecnologia bavarese, si posizionerà nei listini come settima sport utility al top della gamma di Monaco.
BMW X7: la limousine rialzata di Monaco
Svelate le fotografie e le informazioni della SUV di lusso a sette posti bavarese
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