Enrico Teodoro Pigozzi, l’italiano di Francia

Enrico Teodoro Pigozzi, noto anche come Henri Pigozzi, è uno dei tanti italiani che hanno avuto un ruolo fondamentale nell’automobilismo francese: grazie a questo imprenditore torinese – infatti – nacque la Simca, brand sparito intorno alla fine degli anni ’70. Scopriamo insieme la storia di quest’uomo, scomparso 50 anni fa.Enrico Teodoro Pigozzi: la biografiaEnrico Teodoro Pigozzi nasce il 26 giugno 1898 a Torino: figlio di un uomo d’affari piemontese attivo nel settore dei trasporti e scomparso prematuramente, si ritrova in giovane età a dover gestire l’azienda di famiglia. Dopo la Prima Guerra Mondiale scopre le potenzialità del motore a scoppio, cede la società di sua proprietà e si concentra nel commercio di motociclette britanniche e statunitensi, mezzi militari e carbone.Il rapporto con la FiatNella prima metà degli anni ’20 Pigozzi importa materiale ferroso dalla Francia per rifornire i centri siderurgici del Piemonte: la Fiat, sua principale cliente, lo nomina nel 1926 responsabile commerciale della sezione transalpina. A soli 28 anni si trasferisce a Parigi come direttore della SAFAF (Société Anonyme Français des Automobiles Fiat), specializzata nell’importazione di vetture della Casa torinese.La crisi del 1929 incrementa il protezionismo in Francia e l’aumento dei dazi doganali spinge la Fiat ad assemblare direttamente oltralpe i veicoli destinati a quel mercato: Enrico Teodoro Pigozzi acquista un capannone nel quale, dal 1932, iniziano ad essere costruite automobili marchiate Fiat-France.Nasce la SimcaNonostante lo sciovinismo gli automobilisti transalpini apprezzano i veicoli Fiat assemblati nel loro Paese. Non abbastanza, però, secondo Pigozzi, che decide nel 1934 di creare una Casa completamente francese: la Simca (Société Industrielle de Mécanique et Carrosserie Automobile).Enrico Teodoro Pigozzi diventa amministratore delegato del nuovo brand, che fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale continua a produrre repliche in salsa transalpina di vetture del marchio torinese. Dopo il conflitto la Simca (aiutata dall’assenza di danni nei propri stabilimenti) si risolleva rapidamente e già nel 1946 torna a costruire mezzi a quattro ruote.Gli anni ’50All’inizio degli anni ’50 – più precisamente nel 1951 – viene presentata la Aronde, la prima “vera” Simca (cioè con un design non Fiat) nonché la prima auto del marchio francese dotata di telaio monoscocca. La vettura ottiene un successo incredibile e permette al brand gestito da Pigozzi di crescere al punto tale da assorbire nel 1954 la filiale francese della Ford.Nello stesso anno Enrico Teodoro Pigozzi – nominato presidente – decide di ampliare la gamma Simca con l’ammiraglia Vedette, ultimo progetto realizzato dalla Ford francese, e nel 1955 il brand transalpino diventa il secondo costruttore francese dietro alla Renault. Nel 1957 è la volta della Ariane, una Vedette con un motore più piccolo.L’accordo con ChryslerIl 1958 è l’anno in cui la Simca sigla un accordo con la Chrysler per la commercializzazione negli USA delle vetture transalpine: il brand “yankee” entra in possesso del 25% delle azioni dell’azienda di Pigozzi e sfrutta la partnership per vendere in Europa alcuni suoi modelli. Il più importante nato da questa unione? La 1000 del 1961.Nel 1963 Enrico Teodoro Pigozzi, ormai più noto in Francia come Henri Pigozzi, viene costretto dalla dirigenza della Casa statunitense ad abbandonare la presidenza della Simca. Scompare a Parigi per un attacco cardiaco il 18 novembre 1964.

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