Henry J (1950): la "low-cost" americana

L’auto giusta nel posto (e nel momento) sbagliato: la Henry J nacque nel 1950 per attirare chi non poteva permettersi un veicolo nuovo ma la sua filosofia “low-cost” non ebbe molta fortuna in un Paese (gli USA) in pieno boom economico. Oggi le sue quotazioni recitano 10.000 euro e non è difficile trovare esemplari ben tenuti negli States.Henry J (1950): le caratteristiche principaliLa Henry J – marchio e modello creato dal colosso automotive Kaiser-Frazer e chiamato così per omaggiare l’amministratore delegato Henry J. Kaiser – inizia ad essere progettata alla fine degli anni Quaranta. Dotata di cinque posti, può mantenere una velocità di crociera di 80 km/h.Per risparmiare sui costi di produzione (e per ottenere un prezzo al pubblico inferiore a 1.300 dollari, poco meno di 10.000 euro al cambio attuale tenendo conto dell’inflazione) la dotazione di serie è ridotta all’osso e viene realizzata una sola variante di carrozzeria: berlina a due porte. Non è previsto nessuno sportello per accedere al bagagliaio, raggiungibile solo abbattendo i sedili posteriori.La Henry J fatica a conquistare i clienti: le rivali firmate General Motors, Ford e Chrysler (le “Big Three”) costano poco di più ma sono più spaziose e meglio rifinite e oltretutto l’incremento del reddito medio della popolazione statunitense crea una nuova categoria di automobilisti che non cercano più il modello che costa meno ma quello con i contenuti più interessanti.La Kaiser cerca di correre ai ripari ma senza successo: nel 1951 inserisce nel listino degli optional lo sportello per accedere al bagagliaio e l’anno seguente lancia sul mercato un modello leggermente rinnovato nel look e reso più elegante (tra le novità segnaliamo la ruota di scorta esterna).Il 1952 è anche l’anno in cui la Kaiser sigla un accordo con la nota catena di centri commerciali Sears per vendere all’interno dei negozi la Allstate, una Henry J rimarchiata e più curata. La partnership termina già nel 1953 in seguito agli scarsi risultati di vendita. L’avventura della “low-cost” “yankee” termina nel 1954, quando l’abbassamento dei prezzi di listino non basta ad arginare il crollo delle immatricolazioni.La tecnicaLa gamma motori della Henry J – lunga 4,43 metri (4,52 dal 1953) e dotata di propulsore anteriore e trazione posteriore – è composta da due unità a benzina realizzate dalla Willys-Overland (azienda entrata a far parte del gruppo Kaiser-Frazer nel 1953): un 2.2 da 69 CV (derivato da quello della mitica Jeep CJ-3A) e un 2.6 a sei cilindri da 81 CV.Le quotazioniFacile trovare negli USA un esemplare ben tenuto, impossibile pagarlo 10.000 euro come recitano le quotazioni ufficiali. Con questa cifra si possono portare a casa modelli “sani” meccanicamente ma con qualche problema di carrozzeria mentre per le vetture impeccabili bisogna mettere in conto una spesa di circa 15.000 euro.

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