Monthly Archives: Febbraio 2023

Andrea Pininfarina, la biografia

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Credits: GIUSEPPE CACACE/AFP via Getty Images

Andrea Pininfarina è stato uno dei protagonisti del panorama industriale italiano degli inizi del XXI secolo, sia nell’azienda di famiglia Pininfarina che come vicepresidente di Confindustria.

Scopriamo insieme la storia dell’ingegnere torinese, scomparso in un incidente stradale nel 2008.

Andrea Pininfarina: la biografia

Andrea Pininfarina nasce il 26 giugno 1957 a Torino. Inizialmente il suo nome è Andrea Farina ma nel 1961 il padre Sergio ottiene dal Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi di cambiare cognome da FarinaPininfarina (Pinin – “Giuseppino” in dialetto piemontese – era il soprannome del nonno Battista).

Dopo aver conseguito nel 1981 la laurea in ingegneria meccanica presso il Politecnico di Torino inizia a lavorare l’anno seguente negli USA presso l’azienda statunitense Fruehauf, specializzata nella produzione di rimorchi.

Ritorno a casa

Nel 1983 Andrea Pininfarina entra nell’azienda di famiglia e più precisamente nel reparto Industrie Pininfarina specializzato nella produzione di automobili. Viene impiegato nel progetto Cadillac Allanté, prima come coordinatore e poi come Program Manager. Quattro anni più tardi diventa condirettore generale, nel 1988 viene promosso a direttore generale mentre nel 1994 viene nominato amministratore delegato.

Sempre più in alto

Nel 1997 Pininfarina diventa membro della giunta di Confindustria e tre anni più tardi diventa presidente dell’Unione Industriali di Torino nonché amministratore delegato di Pininfarina Ricerca e Sviluppo.

Il XXI secolo

Andrea Pininfarina viene nominato amministratore delegato di Pininfarina nel 2001 e due anni più tardi viene eletto presidente di Confindustria Piemonte. Nello stesso anno riceve la Legion d’Onore dallo stato francese, nel 2004 diventa vicepresidente di Confindustria e nel 2005 diventa cavaliere al merito del lavoro.

Gli ultimi anni

Nel 2006 Andrea sostituisce il padre Sergio e diventa presidente di Pininfarina ma scompare poco dopo – il 7 agosto 2008 a Trofarello, in provincia di Torino – investito da un’auto mentre si trova in sella al suo scooter.

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Fonte:

Immatricolazioni auto gennaio 2023: tutti i dati e le classifiche

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Anche a gennaio 2023 le immatricolazioni auto in Italia hanno fatto registrare il segno “più”: + 19% nelle vendite di veicoli nuovi (128.301 modelli targati contro 107.853) rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Tra le “big” segnaliamo gli eccellenti risultati di Audi (+ 54,49%) e Jeep (+ 45,57%).

Di seguito troverete tutti i dati sulle immatricolazioni auto in Italiagennaio 2023: le classifiche dei 10 modelli più venduti, delle Case più amate e dei 10 veicoli più acquistati in base al segmento e all’alimentazione.

Immatricolazioni auto gennaio 2023: i 10 modelli più venduti in Italia

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Anche a gennaio 2023 la Fiat Panda è stata l’auto più amata dagli italiani ma sugli altri gradini del podio troviamo la Jeep Renegade e la Dacia Sandero al posto di Lancia YpsilonFiat 500.

Per quanto le modifiche alla “top ten” rispetto al 2022 segnaliamo l’ingresso di Dacia Duster, Volkswagen T-Roc e Renault Captur al posto di Citroën C3, Ford Puma e Peugeot 208. 

Le 10 auto più vendute in Italia a gennaio 2023
Fiat Panda 10.684
Jeep Renegade 4.384
Dacia Sandero 4.098
Fiat 500 3.660
Lancia Ypsilon 3.582
Dacia Duster 3.551
Toyota Yaris 3.187
Volkswagen T-Roc 3.142
Toyota Yaris Cross 2.914
Renault Captur 2.883

Immatricolazioni auto gennaio 2023: la classifica delle Case più amate in Italia

Il podio delle Case più acquistate a gennaio 2023 in Italia è sempre occupato da FiatVolkswagenToyota. Il cambiamento più importante in classifica è arrivato da Dacia, capace di prendersi la quarta posizione precedentemente occupata da Ford (scesa al settimo posto).

Le Case più vendute in Italia a gennaio 2023
Fiat 17.929 (+ 11,83%)
Volkswagen 11.003 (+ 39,93%)
Toyota 9.206 (+ 21,53%)
Dacia 8.671 (+ 22,40%)
Renault 6.926 (+ 27,83%)
Jeep 6.571 (+ 45,57%)
Ford 6.460 (- 20,92%)
Peugeot 5.199 (- 21,71%)
Citroën 4.655 (+ 34,54%)
Audi 4.610 (+ 54,49%)
BMW 4.417 (+ 3,10%)
Mercedes 4.281 (+ 36,12%)
Hyundai 3.989 (+ 27,08%)
Kia 3.680 (+ 16,75%)
Lancia 3.582 (+ 9,61%)
Opel 3.183 (- 11,80%)
Skoda 2.548 (+ 43,07%)
Nissan 2.491 (+ 35,09%)
Suzuki 2.349 (- 10,51%)
Mazda 2.125 (+ 163,32%)
Alfa Romeo 1.784 (+ 155,95%)
Mini 1.609 (- 14,05%)
MG 1.392 (+ 423,31%)
Volvo 1.322 (+ 37,57%)
DR 1.243 (+ 39,35%)
Land Rover 871 (+ 53,62%)
Cupra 836 (+ 124,73%)
Seat 831 (- 19,48%)
Porsche 672 (- 3,86%)
DS 577 (+ 50,65%)
Lynk & Co 484 (+ 119,00%)
Honda 483 (- 16,15%)
Smart 370 (+ 39,10%)
Evo 350 (- 38,27%)
Tesla 326 (+ 918,75%)
Maserati 321 (+ 208,65%)
Lexus 224 (- 24,32%)
Subaru 175 (+ 10,06%)
Altre 127 (+ 92,4%)
Mitsubishi 108 (+ 16,13%)
Jaguar 107 (- 16,41%)
Ferrari 75 (+ 17,19%)
Mahindra 48 (- 12,73%)
Ssangyong 39 (- 18,75%)
Lamborghini 37 (+ 117,65%)
Aston Martin 15 (+ 114,29%)

Immatricolazioni auto gennaio 2023: top 10 per segmento

Da questo mese l’Unrae (l’associazione delle Case automobilistiche estere che operano in Italia) ha effettuato diverse modifiche nella graduatoria riguardante le vendite per segmento: ha accorpato l’E e l’F, ha diviso le classifiche tra “auto” e “SUV” e ha aggiunto le categorie “station wagonMPV” e “sportive“.

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Le 10 auto più vendute in Italia a gennaio 2023 per segmento
Immatricolazioni auto gennaio 2023: le 9 “segmento A” berline più vendute in Italia
Fiat Panda 10.684
Fiat 500 3.384
Hyundai i10 1.464
Kia Picanto 1.074
Renault Twingo 556
Smart EQ fortwo 340
Volkswagen up! 140
Abarth 500 95
Honda e 3
Immatricolazioni auto gennaio 2023: le 3 “segmento A” SUV più vendute in Italia
Toyota Aygo X 1.247
Suzuki Ignis 418
Dacia Spring 128
Immatricolazioni auto gennaio 2023: le 10 “segmento B” berline più vendute in Italia
Dacia Sandero 4.098
Lancia Ypsilon 3.582
Toyota Yaris 3.187
Renault Clio 2.683
Citroën C3 2.196
Opel Corsa 1.569
Peugeot 208 1.318
Volkswagen Polo 804
Ford Fiesta 712
Nissan Micra 657
Immatricolazioni auto gennaio 2023: le 10 “segmento B” SUV più vendute in Italia
Jeep Renegade 4.384
Dacia Duster 3.551
Volkswagen T-Roc 3.091
Toyota Yaris Cross 2.914
Renault Captur 2.883
Volkswagen T-Cross 2.606
Fiat 500X 2.075
Ford Puma 1.806
Citroën C3 Aircross 1.703
Peugeot 2008 1.557
Immatricolazioni auto gennaio 2023: le 10 “segmento C” berline più vendute in Italia
Ford Focus 1.056
BMW serie 1 859
Audi A3 688
Volkswagen Golf 622
Fiat Tipo 544
Peugeot 308 370
Mercedes classe A 294
Citroën C4 248
Mazda Mazda3 236
DS 4 191
Immatricolazioni auto gennaio 2023: le 10 “segmento C” SUV più vendute in Italia
Jeep Compass 2.213
Volkswagen Tiguan 1.784
Ford Kuga 1.382
Mercedes GLA 1.269
Peugeot 3008 1.261
Kia Sportage 1.185
Hyundai Tucson 1.163
Alfa Romeo Tonale 1.129
Audi Q3 1.073
Nissan Qashqai 986
Immatricolazioni auto gennaio 2023: le 10 “segmento D” berline più vendute in Italia
BMW serie 4 Gran Coupé 96
Peugeot 408 89
Alfa Romeo Giulia 77
Citroën C5 X 75
BMW serie 3 63
Audi A5 55
Tesla Model 3 30
Peugeot 508 27
Mercedes classe C 26
Skoda Octavia 25
Immatricolazioni auto gennaio 2023: le 10 “segmento D” SUV più vendute in Italia
Mercedes GLC 857
Audi Q5 832
BMW X3 785
Alfa Romeo Stelvio 597
Lynk & Co 01 484
Volvo XC60 423
Porsche Macan 361
Nissan X-Trail 295
Skoda Kodiaq 289
Maserati Grecale 287
Immatricolazioni auto gennaio 2023: le 10 “segmento E/F” berline più vendute in Italia
Tesla Model S 98
BMW serie 5 35
Audi A6 28
Mercedes classe S 26
Audi A8 19
Maserati Ghibli 11
BMW serie 8 Gran Coupé 10
Mercedes classe E 9
Lexus ES 9
Mercedes EQE 8
Immatricolazioni auto gennaio 2023: le 10 “segmento E/F” SUV più vendute in Italia
Mercedes GLE 407
Audi Q8 233
BMW X5 165
Land Rover Range Rover Sport 154
Tesla Model Y 147
Porsche Cayenne 137
Mercedes classe G 119
Jaguar F-Pace 87
BMW X6 74
Mercedes GLE Coupé 71
Immatricolazioni auto gennaio 2023: le 10 station wagon più vendute in Italia
Fiat Tipo SW 676
Ford Focus SW 654
Skoda Octavia Wagon 433
Audi A4 Avant 374
Peugeot 308 Station 338
BMW serie 3 Touring 304
Volkswagen Passat Variant 242
Audi A6 Avant 206
Toyota Corolla Station 133
BMW serie 5 Station 76
Immatricolazioni auto gennaio 2023: le 10 MPV più vendute in Italia
Dacia Jogger 1.071
BMW serie 2 328
Mercedes classe V 183
Volkswagen Caddy 156
Citroën ë-Berlingo 90
Mercedes classe B 71
Ford Tourneo Connect 69
Peugeot e-Rifter 68
Renault Kangoo 65
Toyota Proace City Verso 55
Immatricolazioni auto gennaio 2023: le 10 sportive più vendute in Italia
Fiat 500 276
BMW serie 4 120
Porsche 911 112
Mini Cabrio 90
Volkswagen T-Roc Cabriolet 51
BMW i4 44
BMW serie 2 40
Porsche Taycan 33
Mercedes SL 31
Smart EQ fortwo cabrio 29

Immatricolazioni auto gennaio 2023: top 10 per alimentazione

Gli unici due cambiamenti riguardanti la classifica delle immatricolazioni auto in Italiagennaio 2023 relative all’alimentazione hanno riguardato le SUV e i motori tradizionali. La Volkswagen T-Cross ha tolto alla Citroën C3 lo scettro tra i modelli a benzina mentre la nuova regina delle diesel è diventata la Jeep Renegade grazie al sorpasso sulla “cugina” Fiat 500X.

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Le 10 auto più vendute in Italia a gennaio 2023 per alimentazione
Immatricolazioni auto gennaio 2023: i 10 modelli a benzina più venduti in Italia
Volkswagen T-Cross 2.606
Volkswagen T-Roc 2.178
Citroën C3 1.447
Hyundai i10 1.285
Toyota Aygo X 1.247
Volkswagen Taigo 1.164
Dacia Sandero 1.110
Jeep Renegade 1.057
Opel Corsa 977
Peugeot 208 946
Immatricolazioni auto gennaio 2023: i 10 modelli diesel più venduti in Italia
Jeep Renegade 2.033
Fiat 500X 1.639
Volkswagen Tiguan 1.274
Peugeot 3008 1.102
Mercedes GLA 985
Volkswagen T-Roc 964
Citroën C3 Aircross 952
Dacia Duster 909
Jeep Compass 904
Fiat Tipo 849
Immatricolazioni auto gennaio 2023: le 10 ibride più vendute in Italia
Fiat Panda 9.852
Lancia Ypsilon 3.144
Toyota Yaris Cross 2.914
Fiat 500 2.841
Toyota Yaris 2.602
Ford Puma 1.776
Ford Focus 1.518
Hyundai Tucson 1.017
Kia Sportage 1.000
Nissan Qashqai 986
Immatricolazioni auto gennaio 2023: i 10 modelli a GPL più venduti in Italia
Dacia Sandero 2.988
Dacia Duster 2.368
Renault Captur 1.791
Renault Clio 1.363
Dacia Jogger 993
DR 4.0 445
Lancia Ypsilon 432
DR 5.0 353
DR 6.0 327
Evo 3 312
Immatricolazioni auto gennaio 2023: le 10 ibride plug-in più vendute in Italia
Jeep Compass 749
Ford Kuga 596
Jeep Renegade 506
Lynk & Co 01 484
Volvo XC40 457
BMW serie 2 Active Tourer 187
MG EHS 183
Mazda CX-60 169
Mini Countryman 143
DS 7 141
Immatricolazioni auto gennaio 2023: i 10 modelli a metano più venduti in Italia
Seat Arona 70
Volkswagen Polo 50
Volkswagen Golf 36
Seat Ibiza 35
Seat Leon 30
Volkswagen up! 21
Skoda Kamiq 18
Audi A3 12
Skoda Octavia 10
Fiat Panda 5
Immatricolazioni auto gennaio 2023: le 10 elettriche più vendute in Italia
Fiat Nuova 500 540
Smart EQ fortwo 369
Renault Twingo E-Tech Electric 212
Audi Q4 186
Tesla Model Y 147
Volkswagen ID.3 135
Dacia Spring 128
Peugeot e-208 128
MG Marvel R 100
Tesla Model S 98

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Come si fa a risalire al proprietario di un’auto

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Forse non tutti lo sanno, ma è possibile recuperare la targa di qualsiasi veicolo e, da questa, riuscire anche a rintracciare il proprietario dell’auto e varie informazioni inerenti il soggetto e la sua vettura. Vediamo insieme come fare.

Targa auto: come si risale al modello

Ci sono due metodi che consentono di risalire alle informazioni dell’auto nel caso in cui si abbiano i dati di una targa auto italiana:

  • metodo classico: andare di persona presso uno sportello ACI per chiedere una visura, pagando 6 euro;
  • metodo tecnologico: si può ottenere la visura tramite il sito internet dell’ACI, bisogna versare 2,31 euro per il servizio telematico e 6 euro già previsti.

Questi sono i due metodi consigliati nel caso in cui sia necessaria la visura. Il sito web Sevim è utile invece se servono i dati tecnici di un veicolo, come:

  • la cilindrata;
  • il peso;
  • il numero di posti;
  • la classe Euro di appartenenza.

Come rintracciare il proprietario di un veicolo dal numero di targa

Quando si ha bisogno di trovare nome, cognome e dati sensibili del proprietario di un veicolo, è possibile farlo tramite il numero di targa dell’auto: è necessario però pagare. Si tratta di un’operazione che può essere molto utile, se non indispensabile, nel caso di:

Le modalità per risalire al proprietario dalla targa auto sono anche in questo caso, due:

  • chiedere la visura al PRA, personalmente presso un ufficio provinciale dell’ACI;
  • fare la richiesta telematica dei dati dell’auto inserendo la targa sul sito internet dell’ACI.

Il primo metodo deve essere effettuato di persona, ed è molto utile, completo ed esaustivo. Nel Pubblico Registro Automobilistico sono effettuate tutte le iscrizioni, le trascrizioni e le annotazioni che riguardano tutti i rimorchi, i motoveicoli e gli autoveicoli.

Per quanto riguarda invece la seconda modalità, viene rilasciata una visura in formato PDF, ma è necessario pagare una somma di 8,83 euro utilizzando il sistema PagoPA per fare il versamento online (il sistema permette a tutti i cittadini italiani e alle imprese nel territorio nazionale di fare pagamenti verso le pubbliche amministrazioni in modalità elettronica).

I costi in ogni caso sono sostenibili per tutti, aumentano soltanto nel caso in cui si decida di delegare terzi (ovviamente professionisti) nell’operazione. Per esempio, è possibile rivolgersi ad un’agenzia di pratiche auto che si occupa di questo servizio, ovviamente a pagamento. È necessario versare una somma per l’intermediazione.

Come calcolare il bollo auto dalla targa

Sul sito dell’Agenzia delle Entrate è possibile fare il calcolo del bollo auto a partire dalla targa; basta inserire la categoria del veicolo e appunto il numero di targa: parte un calcolo effettuato considerando tutte le informazioni del veicolo presenti a sistema, che tiene conto del momento in cui viene richiesto; vengono eventualmente sommati interessi e sanzioni, senza tenere in considerazione ovviamente i pagamenti già effettuati.

Attenzione: per tutti i veicoli ad uso speciale per i quali il calcolo del bollo deve essere effettuato usando la portata fittizia ai fini fiscali (articolo 203, comma 3, D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495), non trattandosi di categorie elencate nella Tariffa I del Testo Unico delle tasse automobilistiche 5 febbraio 1953, n. 39, la formula per targa calcola l’importo della tassa stessa da versare se e solo se è presente in banca dati l’informazione che riporta la portata fittizia ai fini fiscali. Altrimenti è necessario usare l’apposita formula “Calcolo del bollo con portata fittizia ai fini fiscali”.

Come si verifica il pagamento dell’assicurazione

Grazie alla targa è possibile anche controllare il pagamento dell’Rc Auto, attraverso il portale dei servizi di e-government del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Portale dell’Automobilista.

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Gli errori da evitare se pulisci l’auto all’autolavaggio self service

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Uno degli argomenti che stanno più a cuore agli automobilisti, soprattutto a quelli che tengono in particolare modo alla loro auto e che quindi fanno attenzione al suo aspetto e ad ogni dettaglio, sia per quanto riguarda gli interni che gli esterni, è quello legato alla pulizia del veicolo e ai vari metodi che si possono scegliere oggi.

Prima di tutto, l’auto si può lavare da soli, a casa (anche se ci sono delle norme severe da rispettare per quanto riguarda lo scarico dell’acqua e il rispetto dell’ambiente) oppure all’autolavaggio self service, ma è possibile affidare la propria vettura anche a professionisti esperti, per un’ottima pulizia della carrozzeria, dei cerchi e dei vetri e un’igienizzazione completa dell’abitacolo. Per chi decide di pulire la sua auto all’autolavaggio self service vediamo quali sono gli errori da evitare.

Come lavare l’auto da soli: i comportamenti da evitare

La pulizia all’autolavaggio in genere richiede un tempo massimo di 15-30 minuti, chiaramente i risultati non possono essere paragonati a quelli che si ottengono con un servizio completo e professionale di lavaggio a mano. Vediamo quali sono gli errori da evitare per una buona riuscita:

  • il tempo all’autolavaggio è limitato, ogni momento è importante: questo significa che bisogna sapersi muovere in maniera rapida, e non perdere istanti preziosi;
  • se avete contenitori della spazzatura o posacenere in macchina, non lasciateli pieni prima del lavaggio, ma svuotateli: sono una delle maggiori fonti di cattivo odore, che può rovinare la pulizia degli interni del veicolo (oltre a favorire la proliferazione di germi e batteri);
  • agli autolavaggi self service vengono utilizzati dei detergenti ricchi di sostanze chimiche, che chiaramente servono per velocizzare il processo di pulizia della macchina. Per questo motivo, evita di lasciare tracce di qualsiasi detersivo sul mezzo, che potrebbe andare a rovinare la vernice.

    Risciacqua sistematicamente e a fondo il mezzo durante il lavaggio self service, in ogni sua parte: quindi anche le gomme, il tetto e ogni angolo, anche il più difficile da raggiungere;

  • altro errore da non commettere è quello di saltare i passaruota, per una pulizia adeguata e per fare in modo che l’auto duri più a lungo, bisogna pulirli per bene, vi si accumula infatti una gran quantità di fango e di sporcizia che, oltre ad essere antiestetica, purtroppo sottopone il veicolo al rischio di formazione di ruggine;
  • evita di tralasciare le ventole, elemento importantissimo da pulire. Le prese d’aria della macchina non devono essere trascurate. C’è chi si accorge di non aver mai pulito questi elementi solo quando inizia ad entrare un cattivo odore all’interno dell’abitacolo, dovuto ovviamente alla sporcizia accumulata, che oltretutto può trasportare germi e batteri nell’aria;
  • non lasciare i tappetini nella macchina quando la lavi, il nostro consiglio è di sbatterli prima fuori dall’auto e poi aspirarli, perché sulla loro superficie si accumulano sassolini, foglie, sabbia, polvere, e sporcizia in generale. Bisogna scuoterli e poi lavarli con del detergente apposito;
  • un errore da non commettere assolutamente? Portare anelli, bracciali, orologi e gioielli in generale quando si lava l’auto: possono graffiare l’auto;
  • ultimissimo accorgimento: l’asciugatura del veicolo. Quando procedete al lavaggio self service dell’auto, non dimenticate di asciugarlo per bene, in ogni sua parte, al termine della pulizia. Le goccioline infatti possono macchiare la carrozzeria ed essere molto difficili da eliminare dalla superficie verniciata dell’auto, ma anche dai vetri.

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Esistono dei modi per sapere se una multa è in arrivo?

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Sappiamo tutti che quando si prende una multa che non viene consegnata nel momento stesso in cui l’automobilista commette l’infrazione, la stessa arriva a casa per posta, con raccomandata. Si riceve infatti la famosa e tanto temuta raccomandata verde degli atti giudiziari, e quindi si deve pagare la somma prevista, a seconda dell’articolo del Codice della Strada che è stato infranto con il proprio comportamento alla guida. Una cosa che non tutti sanno però è: si ha la possibilità di sapere prima se una multa è stata presa davvero? A volte sorge il dubbio. E a questo proposito, vediamo cosa dobbiamo sapere.

Come si può verificare di aver preso una multa online?

Se vogliamo controllare di avere o non aver preso una multa in anticipo, quindi prima che ci arrivi direttamente a casa la notifica, è importante sottolineare che non è possibile. Non si può fare questa verifica su un sito web apposito e nemmeno chiedendo direttamente alla Polizia o guardando sul portale ufficiale delle autorità. Insomma, è un’informazione che non si può sapere prima di ricevere la notifica a casa, quindi bisogna semplicemente aspettare (e sperare che non arrivi nulla per posta).

Ci sono siti web su cui è possibile solo avere informazioni su multe che sono già state ricevute, accedendo direttamente proprio alla sezione dedicata a multe e sanzioni e seguendo le procedure che vengono indicate. L’unica cosa che è possibile vedere online, è il fotogramma dell’infrazione, direttamente sul sito dell’organo che ha accertato la multa. Non tutti gli enti garantiscono questo servizio e comunque, quando è possibile fare la suddetta consultazione, lo si trova scritto direttamente sul verbale.

Basta entrare nel portale web indicato e seguire le istruzioni che vengono riportate sulla multa stessa, inserendo il numero del verbale, la serie (es. ‘R’ per passaggio con semaforo rosso, ‘T’ per circolazione in ZTL, ecc…), il numero di protocollo e la targa del veicolo multato.

Solo così è possibile vedere tutti gli estremi del verbale, luogo, data e ora in cui l’utente ha preso la multa e il video o la foto dell’infrazione commessa (autovelox, telecamere ai semafori).

Multa notificata a casa: quando pagarla

La multa che arriva a casa, ma anche quella notificata immediatamente, può essere pagata entro 60 giorni. Se si versa la somma dovuta invece entro 5 giorni, si usufruisce di uno sconto del 30% sull’importo totale del verbale.

E se non pago la multa?

Se l’automobilista non paga nemmeno una volta trascorsi i 60 giorni, allora l’ente titolare del credito delega l’Agenzia delle Entrate Riscossione per il recupero del credito. Al soggetto che ha commesso l’infrazione viene notificata nuovamente la multa, con una maggiorazione semestrale del 10% (si pagano anche le spese relative alla cartella e all’invio).

Se comunque il trasgressore non paga, allora:

  • nel primo caso l’ente titolare del credito può procedere al fermo auto; entro 30 giorni l’automobilista può pagare la multa e quindi tornare a circolare liberamente. Ha altrimenti la possibilità di chiedere la rateizzazione della somma dovuta oppure anche presentare documenti in grado di dimostrare che l’auto sia indispensabile per svolgere il proprio lavoro;
  • l’ente titolare del credito può altrimenti pignorare beni fino a raggiungere la somma dovuta (in genere procede prelevando un quinto dello stipendio o della pensione del soggetto che ha commesso l’infrazione e non paga).

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Fonte:

MotoGP 2023 – Cosa cambia nel regolamento

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Il regolamento della MotoGP 2023 vedrà parecchie novità rispetto a quello dello scorso anno: i cambiamenti più rilevanti hanno riguardato molto la formula delle gare e poco le modifiche tecniche. Scopriamo insieme tutte le novità.

MotoGP 2023 – Le novità del regolamento

Abbassatore

Il dispositivo sarà vietato, ma solo quello anteriore.

Forcellone

La distanza tra il “cucchiaio” del forcellone e il suolo è aumentata da 2 a 3,5 cm.

Gara interrotta

Con meno di tre giri completati la gara è considerata nulla e non saranno assegnati punti. Con più di tre giri completati ma meno del 50% della distanza di gara originale verrà assegnata la metà dei punti.

Prove libere

Le sessioni saranno tre anziché quattro.

Qualifiche

Determineranno la griglia di partenza della sprint race del sabato e della gara della domenica.

Sprint race

Le sprint race si correranno il sabato pomeriggio prima di ogni Gran Premio. Saranno lunghe la metà di una gara normale e assegneranno punti ai primi nove classificati: 12 al primo, 9 al secondo, 7 al terzo, 6 al quarto e così via.

Tute

Sarà obbligatorio un nuovo sistema di fissaggio concordato con i produttori.

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Fonte:

Lista ACI Storico 2023 20-29 anni: alcune grandi assenti (e non solo)

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La Lista di Salvaguardia ACI Storico è nata nel 2013 per selezionare le auto d’epoca meritevoli di considerazione e tutela. Un elenco chiuso – aggiornato periodicamente – di veicoli con un’età compresa tra 20 e 29 anni (dai 30 in su tutte le vetture sono considerate storiche ai fini delle agevolazioni fiscali) scelti in base ad alcuni parametri da un’apposita commissione.

La strategia di ACI Storico – opposta a quella di ASI (Automotoclub Storico Italiano), che ritiene che tutte le automobili “ultraventennali” siano degne di essere salvate – è interessante sulla carta ma presenta alcuni punti di debolezza da non sottovalutare proprio nei criteri utilizzati per scegliere le “classiche” da inserire nella lista.

Secondo ACI Storico la Lista di Salvaguardia è basata “su criteri oggettivi e conoscibili da parte di tutti gli appassionati, come ad esempio la rarità del modello ed il numero di auto circolanti del modello in questione, il rilievo delle caratteristiche tecniche, la particolare innovazione, l’interesse o l’unicità in positivo o negativo del progetto industriale” ma nel corso degli anni questo elenco ha visto assenze importanti e presenze controverse. Qualche esempio? Nella prima bozza del 2013 mancava la Opel Omega Lotus mentre c’era la Fiat 127 Panorama Diesel.

Anche nell’ultimo aggiornamento del 2023 la Lista di Salvaguardia ACI Storico (che quest’anno comprende modelli immatricolati dal 1994 al 2003) ha mostrato diverse imprecisioni. Di seguito troverete come esempio sette grandi assenti più una presenza “particolare”: scopriamole insieme.

Lista di Salvaguardia ACI Storico 2023: sette grandi assenti (e non solo)

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Audi RS 6 Avant (2002-2003)

Nella lista ACI Storico 2023 troviamo la A6 V8 e la S6 ma curiosamente manca la cattivissima RS6 Avant. I primi esemplari della grande station wagon sportiva a trazione integrale spinta da un motore 4.2 biturbo benzina a 8 cilindri a V da 450 CV meriterebbero di essere salvati come le “cugine”.

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Bentley Arnage T (2002-2003)

Nella lista ACI Storico ci sono diverse versioni da 405 CV della Bentley Arnage (la Le Mans Series, la Red Label e la RL) ma secondo l’Automobile Club d’Italia questa variante dell’ammiraglia britannica a trazione posteriore – spinta da un motore 6.750 V8 biturbo benzina da 457 CV – non è “interessante” pur avendo compiuto vent’anni già nel 2022.

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BMW Z1 (1994)

Gli ultimi esemplari della BMW Z1 che non hanno ancora compiuto 30 anni non sono stati inseriti da ACI Storico nella Lista di Salvaguardia. La spider bavarese a trazione posteriore – nota per le portiere con apertura a scomparsa – monta un motore 2.5 a sei cilindri in linea a benzina da 170 CV.

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Ferrari Enzo (2002-2003)

La Ferrari Enzo è senza dubbio l’assenza più importante nella Lista di Salvaguardia ACI Storico 2023: la supercar di Maranello a trazione posteriore è spinta da un motore (montato in posizione posteriore/centrale) 6.0 V12 a benzina da 659 CV.

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Jeep Wrangler quattro cilindri (1995-2003)

Le versioni 4.0 a sei cilindri della seconda generazione della Jeep Wrangler sono presenti nella lista ACI Storico, quelle a quattro cilindri no. Dal 1995 al 2002 le varianti “entry level” della leggendaria fuoristrada statunitense montavano un 2.5 a benzina da 121 CV (da 118 CV dal 1996), rimpiazzato nel 2002 da un 2.4 da 143 CV.

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Lamborghini Murciélago (2002-2003)

I primi esemplari della Lamborghini Murciélagosupercar emiliana a trazione integrale spinta da un motore centrale 6.2 V12 a benzina da 580 CV – hanno già compiuto vent’anni nel 2022 ma ACI Storico ha scelto solo di salvare la versione speciale 40° Anniversario e non quella “normale”. Una decisione alquanto insolita…

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Opel Omega Lotus (1994)

La variante più cattiva della prima generazione dell’ammiraglia tedesca a trazione posteriore non ha un buon rapporto con ACI Storico. Dieci anni fa non fu inserita a sorpresa nella prima Lista di Salvaguardia e anche oggi gli ultimi esemplari del 1994 non sono presenti nell’elenco “20-29 anni”.

La cattivissima “berlinona” teutonica monta un motore 3.6 biturbo benzina a sei cilindri in linea da 377 CV.

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La presenza controversa: Fiat Panda Selecta (1994-1998)

La Lista di Salvaguardia ACI Storico presenta molte vetture dal dubbio valore “classico”. L’esempio più clamoroso riguarda la Fiat Panda Selecta, l’unica variante con un’età compresa tra 20 e 29 anni della citycar torinese degna di essere salvata secondo la commissione che ha stilato l’elenco. Dotata di un cambio automatico CVT e costruita dal 1994 al 1998, monta un motore 1.1 a benzina da 50 CV (54 dal 1995). Una scelta curiosa, soprattutto considerando che manca la mitica 4×4…

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Il futuro della mobilità? Volvo ha le idee chiare

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Nel panorama delle Case automobilistiche a Volvo va dato atto di aver iniziato un percorso verso mobilità ecocompatibile con estrema coerenza e per step successivi. Il primo obiettivo, nel 2025, è una riduzione del 40% delle emissioni di anidride carbonica complessive, ottenuto con una riduzione del 50% delle emissioni allo scarico, del 25% della Co2 per auto prodotta nelle attività della Casa e di un 25% ulteriore sempre per auto prodotta nella catena dei fornitori. Con l’obiettivo a più lunga distanza, il 2030, di mettere in strada solo e soltanto veicoli a trazione elettrica.

Al Volvo studio di Milano, una struttura vicino a Piazza Gae Aulenti, dove la Casa automobilistica ha in corso un palinsesto di attività culturali (musica, performance, arte, eventi con autori) per far capire quale sarà per davvero il futuro prossimo della mobilità, Volvo ha presentato la nuovissima Recharge Concept, un prototipo che dalla Svezia ha fatto qualche sortita nel mondo per poi restare a lungo in Cina per cause di forza maggiore, dovute alla pandemia. La Volvo Concept Recharge che vedete in queste immagini è una vettura elettrica (che potrà essere implementata a livelli successivi di guida autonoma) con un design estremamente pulito e innovativo e che, nelle intenzioni dell’azienda, è una sorta di manifesto, una rappresentazione di quelle che saranno le macchine del brand. Sulla base di tre concetti: personalità, sicurezza e rispetto dell’ambiente.

Ha dichiarato infatti Owen Ready, Head of Strategic & Brand Design, Volvo Cars: “ Man mano che si avanza nell’era dell’auto elettrica, l’autonomia di percorrenza con una singola carica completa diventa un fattore sempre più determinante. L’approccio più semplice è quello di aggiungere più batterie, ma le batterie aggiungono peso e aumentano l’impronta di carbonio. Perciò, bisogna piuttosto aumentare l’efficienza complessiva per migliorare l’autonomia. Con la Concept Recharge andiamo a esaminare il conflitto tra il bisogno di efficienza e il desiderio di mantenere la stessa spaziosità, comodità ed esperienza di guida degli attuali SUV.” Ovvero, le nuove vetture dovranno alleggerirsi, aumentare di efficienza, non semplicemente stiparsi di costose batterie.

Le Volvo del futuro, sempre secondo la Casa svedese, saranno sempre più sicure perché automatizzate e quindi non necessiteranno di molte delle strutture di sicurezza che si utilizzano oggi in quanto non produrranno più incidenti.

Saranno dunque meno pesanti e più efficienti sul piano energetico. Di più, la sicurezza non è solo quella degli utenti dell’auto o della strada, ma è anche quella dell’ambiente e del pianeta. Proteggere gli altri passa anche dal proteggere l’ambiente. E, infatti, se si va ad osservare la nuova Volvo EX90 che sostituisce la bestseller XC90, abbiamo di fronte un Suv a trazione elettrica, capostipite della nuova generazione svedese. Una vettura che si connota per questi punti fondamentali: Tecnologia human centric finalizzata a sicurezza, sostenibilità e user experience; la Volvo più sicura mai costruita grazie a sistemi inediti; un elevato grado di intelligenza artificiale e automazione; interni con materiali innovativi e legno da foreste sostenibili – nuovi parametri per il lusso; connettività 5G e infotainment fra i più avanzati.

Insomma una sorta di computer su ruote, che si aggiorna nel tempo e che in un mondo non così lontano potrà collegarsi alla rete di case per immagazzinare energia quando costa meno e restituirla alla Casa se non viene utilizzata e in caso di bisogno. La cosiddetta ricarica bidirezionale, possibile in alcuni mercati più avanzati: infatti la batteria della Volvo EX90 potrebbe consentire ai consumatori di alimentare la propria casa e altri dispositivi elettrici, ovvero consentire ai clienti di sostenere la rete in modi diversi. Per esempio, acquistando più energia nei periodi in cui c’è un’eccedenza di energia rinnovabile o rivendere l’energia durante le ore di picco di utilizzo, quando la domanda è maggiore. In Italia sono parole che suonano quasi fantascienza in un mercato dove l’auto elettrica fa fatica ad affermarsi e dove il piano di istallazione di nuove colonnine (fondi europei per 750 milioni) non è ancora pronto.

Commenta Michele Crisci, presidente e ad di Volvo Cars Italia nonché a capo di Unrae, associazione che riunisce gli importatori di auto non italiane: “Circola negli ambienti politici un pensiero sbagliato, che favorire l’elettrificazione signfichi sfavorire l’eccellenza industriale italiana.

Ma se guardiamo la nostra attività di componentistica, il 60% delle aziende lavora con marchi esteri i quali hanno deciso di imboccare seriamente la via della transizione elettrica. Quindi l’industria italiana non la si sostiene proteggendo il vecchio, ma favorendo il nuovo.”

E poi, per quanto riguarda il mercato italiano della mobilità elettrica, Crisci aggiunge: “Non c’è nulla da capire, bisogna mettere in campo una task force tra politica ed esperti del settore per trovare i modi per accelerare la transizione. Agendo anche nei confronti del consumatore, per rendere l’utilizzo di una macchina elettrica pratico e comodo come quello di una vettura termica tradizionale”. Un suggerimento? “Il primo che mi viene in mente. mettere le colonnine di ricarica ai distributori ma con un addetto che aiuti le persone, facilitando l’aggancio dei cavi e potendo pagare con la carta di credito. Come per la benzina.”  

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McLaren F1, gli sponsor

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Credits: Alessio Morgese/NurPhoto

Le F1 McLaren sono state le protagoniste assolute del Circus nel XX secolo ma è dal 1998 che non vincono un Mondiale Costruttori. La scuderia britannica resta comunque una delle più prestigiose del Circus.

Di seguito troverete un elenco completo degli sponsor McLaren in Formula 1 con una breve spiegazione relativa a cosa producono i marchi che compaiono sulle livree delle monoposto inglesi.

F1 – Tutti gli sponsor della McLaren

  • A Better Tomorrow – Iniziativa della BAT (British American Tobacco) finalizzata a mostrare al mondo gli sviluppi del colosso britannico del tabacco
  • Alteryx – Azienda informatica statunitense specializzata in software per l’analisi dati
  • Android – Sistema operativo per dispositivi mobili sviluppato dal colosso informatico statunitense Google
  • Arrow – Azienda elettronica statunitense
  • Cadence – Azienda informatica statunitense specializzata in software di progettazione
  • Castore – Azienda di abbigliamento sportivo britannica
  • Chrome – Browser web sviluppato dal colosso informatico statunitense Google
  • CNBC – Canale televisivo statunitense dedicato all’economia di proprietà del colosso Comcast
  • Coca-Cola Bevanda analcolica di proprietà del colosso statunitense The Coca-Cola Company
  • Darktrace – Società informatica anglo-statunitense specializzata in cyber security
  • Dell Technologies – Compagnia informatica statunitense
  • Deloitte – Azienda britannica di servizi di consulenza e revisione
  • DeWalt – Azienda statunitense di proprietà del colosso Stanley Black & Decker specializzata nella produzione di utensili elettrici
  • EasyPost – Azienda informatica statunitense specializzata in soluzioni di logistica per il commercio online
  • FAI – Compagnia aerea tedesca specializzata in voli charter executive e servizi di aeroambulanza
  • FXPro -Broker online Forex con sede nel Regno Unito
  • Goldman Sachs – Banca d’affari statunitense
  • Gopuff – Azienda statunitense specializzata nella consegna a domicilio di prodotti alimentari e beni di consumo
  • Hilton – Catena alberghiera statunitense
  • Immersive Labs – Azienda informatica statunitense specializzata in cyber security
  • Jack Daniel’s – Marca di whiskey di proprietà del gruppo statunitense Brown-Forman
  • KAUST – Università privata saudita
  • Logitech – Azienda svizzera specializzata nella produzione di periferiche per computer
  • Medallia – Azienda informatica statunitense specializzata nella gestione della customer experience
  • Mind – Ente di beneficienza britannico per la salute mentale
  • OKX – Azienda specializzata nello scambio di criptovalute con sede alle Seychelles
  • PartyResponsibly – Iniziativa del casino online PartyCasino e della poker room online PartyPoker (di proprietà del colosso britannico Entain) per educare i consumatori al gioco responsabile
  • Pirelli – Azienda lombarda di proprietà del colosso chimico cinese ChemChina specializzata nella produzione di pneumatici
  • Richard Mille – Azienda svizzera specializzata in orologi
  • Sikkens – Azienda olandese di vernici di proprietà del colosso AkzoNobel
  • Smartsheet – Azienda informatica statunitense specializzata in software per la gestione del lavoro
  • Sparco – Azienda piemontese specializzata nella produzione di componenti automobilistici e abbigliamento tecnico per il motorsport
  • Splunk – Azienda informatica statunitense
  • Stratasys – Azienda statunitense/israeliana specializzata in stampanti 3D e prototipazione rapida
  • SunGod – Marchio britannico di occhiali
  • Tezos – Piattaforma blockchain open source
  • Tumi – Azienda statunitense specializzata nella produzione di valigie “premium”
  • Unilever – Azienda britannica specializzata nella produzione di alimenti, bevande, prodotti per l’igiene e per la casa
  • VMware – Azienda informatica statunitense specializzata in infrastrutture cloud e virtualizzazione
  • Webex – Società informatica di proprietà del colosso Cisco specializzata in applicazioni di webinar e teleconferenza

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F1 2023 – Cosa cambia nel regolamento

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Il regolamento del Mondiale F1 2023 non sarà molto diverso da quello dello scorso anno: i cambiamenti più rilevanti riguarderanno l’aerodinamica e la sicurezza. Scopriamo insieme le novità principali rispetto al 2022.

F1 2023 – Le novità del regolamento

Aerodinamica

Le modifiche più importanti coinvolgeranno prevalentemente il fondo delle monoposto, al fine di evitare il fenomeno del porposing: il plank (la parte centrale) avrà un’altezza minima aumentata di 1 cm mentre i bordi laterali si alzeranno di ulteriori 1,5 cm (e non potranno flettere per più di 5 mm. Non è tutto: gli specchietti retrovisori saranno più grandi di un terzo e all’ala anteriore verranno imposti nuovi vincoli alla zona di raccordo tra i quattro profili e le bandelle verticali esterne degli endplate.

Peso

Il peso minimo scenderà da 798 a 796 kg mentre quello delle power unit salirà da 150 a 151 kg.

Pneumatici

Pirelli introdurrà per il Mondiale F1 2023 una nuova struttura rinforzata che consentirà di ridurre le pressioni, migliorando l’aderenza all’anteriore e contrastando così il sottosterzo. Ci sarà inoltre una sesta mescola slick chiamata C0 che verrà inserita tra la C2 e la vecchia C1.

Sicurezza

Il nuovo roll-bar diventerà più grande e resistente: altezza aumentata da 90 a 95 cm rispetto al piano di riferimento e un raggio di curvatura di almeno 2 cm. Questa componente dovrà inoltre essere in grado di resistere a test di maggiori rispetto al 2022 per scongiurare cedimenti in caso di incidente.

Sprint race

Quest’anno saranno 6 anziché 3: AzerbaigianAustriaBelgioQatarUSA e San Paolo.

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