Monthly Archives: Maggio 2022

Noleggio auto o leasing: qual è la differenza

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Esistono diverse alternative all’acquisto di un’auto: le più valide sono il noleggio a lungo termine e il leasing finanziario. Due formule che agli occhi dei clienti meno esperti tendono ad assomigliarsi, quando in realtà sono molto diverse. Entrambe consentono di avere una vettura a disposizione per un lungo periodo senza la necessità di acquistarla definitivamente, ma ognuna ha delle caratteristiche proprie.

Leasing auto: come funziona

Il leasing finanziario di un’automobile è un contratto che utilizza uno schema molto simile a quello della locazione. In poche parole sottoscrivendo un leasing si realizza un’operazione di finanziamento. L’impresa leasing anticipa il capitale necessario all’acquisto del bene, mentre il cliente lo restituisce a rate, pagando i canoni periodici. La caratteristica che rende il leasing una misura ideale per i clienti che hanno l’esigenza di sostituire con molta frequenza una vettura, con un impegno minimo di capitale, è l’anticipo modulabile.

Con il leasing auto si concede l’utilizzo del mezzo mediante il pagamento di un canone periodico, generalmente mensile. Al termine del periodo di concessione, l’utilizzatore può decidere se interrompere il rapporto, rinnovare il rapporto andando a sostituire l’automobile con un modello diverso, oppure acquistare la vettura pagando una somma detta maxi rata finale. Per responsabilità di sanzioni amministrative per violazione del Codice della Strada, a rispondere è il trasgressore e il locatario del mezzo.

Cos’è il noleggio a lungo termine di un’auto

Il noleggio a lungo termine di un’automobile, invece, è un contratto che prevede l’utilizzo della vettura dietro il versamento di un canone mensile. Tra i tanti vantaggi derivati dal noleggio a lungo termine, c’è anche la possibilità di inserire, nella rata mensile, il pagamento di diversi servizi accessori: l’assicurazione auto, il soccorso stradale, la copertura delle spese in caso di malfunzionamento della vettura fuori garanzia non imputabile all’utilizzatore del messo e la possibilità di avere un’auto sostitutiva a titolo gratuito in caso di fermo del veicolo.

Nato inizialmente per rivolgersi ai liberi professionisti dotati di partita IVA, il noleggio a lungo termine è un servizio che con il passare degli anni si è adattato sempre di più alle esigenze dei privati, in quanto presenta molteplici vantaggi sia in termini economici che di gestione.

Le differenze tra il leasing auto e il noleggio a lungo termine

Il leasing auto e il noleggio a lungo termine di una vettura presentano delle caratteristiche proprie che contribuiscono a differenziare i due servizi l’uno dall’altro. Entrambi hanno dei vantaggi e degli svantaggi a seconda dell’utente finale che intende sottoscriverli. Il leasing auto è caratterizzato principalmente da un canone anticipato, da una rata mensile fissa, dalla possibilità di riscattare il veicolo versando una maxi rata finale, dalle spese extra per la gestione dell’auto e per la manutenzione.

A differenza del leasing auto, nel contratto di un noleggio a lungo termine sono incluse diverse voci: le coperture assicurative del messo, la gestione dei sinistri, il soccorso stradale e anche le spese per la manutenzione ordinaria e straordinaria del veicolo.

Noleggio a lungo termine o leasing: cosa conviene

La domanda che sorge spontanea è la seguente: conviene di più sottoscrivere un leasing finanziario oppure il noleggio a lungo termine di un’auto? La risposta non esiste, o meglio, dipende dalle esigenze dell’utente finale. Il leasing, per esempio, è più indicato per chi intende diventare il proprietario di una vettura e vuole dilazionare il costo dell’acquisto del mezzo nel tempo. Il noleggio a lungo termine, invece, è la soluzione ideale per chi ha la necessità di avere a disposizione una vettura senza doverla acquistare e senza il timore della sua svalutazione nel tempo. La proprietà dell’auto noleggiata, infatti, resta alla società di noleggio e il cliente non ha la possibilità di acquistarla alla fine del contratto stipulato.

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MotoGP 2022: Bagnaia trionfa al Mugello

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Italia in festa al MugelloFrancesco Bagnaia si è aggiudicato con la Ducati l’ottava tappa della MotoGP 2022 davanti a Fabio Quartararo (Yamaha) e Aleix Espargaró (Aprilia).

MOTO-PRIX-ITA-MOTOGP

Credits: FILIPPO MONTEFORTE/AFP via Getty Images

MotoGP of Italy – Race

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MotoGP of Italy – Qualifying

Credits: Steve Wobser/Getty Images

MotoGP of Italy – Qualifying

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La corsa toscana ha visto Bastianini (ritirato per una caduta) allontanarsi dalla vetta del Motomondiale. Ieri invece Marc Márquez ha annunciato che non gareggerà più per il resto della stagione: il centauro spagnolo – oggi decimo – si sottoporrà a un nuovo intervento chirurgico all’omero destro infortunato nel 2020 e non tornerà prima del 2023.

MotoGP 2022 – GP Italia: le pagelle

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Francesco Bagnaia (Ducati)

Francesco Bagnaia è ufficialmente tornato: il trionfo nel GP d’Italia coincide con il secondo successo negli ultimi tre appuntamenti della MotoGP 2022.

Partito quinto, ha conquistato la zona podio al sesto giro con un doppio sorpasso su Quartararo e Marini e ha soffiato il primo posto a Bezzecchi tre tornate dopo. Nella seconda parte di gara ha saputo tenersi dietro il rivale transalpino della Yamaha mantenendo sempre un vantaggio rassicurante.

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Aleix Espargaró (Aprilia)

Ancora un terzo posto (il quarto di seguito) per Aleix Espargaró: il centauro iberico non molla ed è ancora vicinissimo al leader della MotoGP 2022 Quartararo.

Scattato dalla settima posizione, si è preso la terza piazza al 17° giro con un sorpasso ai danni di Bezzecchi.

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Marco Bezzecchi (Ducati)

Marco Bezzecchi ha disputato la sua migliore corsa in carriera nella classe regina del Motomondiale centrando un ottimo quinto posto nel GP d’Italia al Mugello.

Partito secondo dopo delle sorprendenti qualifiche, ha passato al via il poleman Di Giannantonio (facendosi però beffare dal compagno Marini). Balzato in testa alla seconda tornata, l’ha ceduta a Bagnaia al 9° giro e poco dopo si è fatto passare anche da Quartararo. Dopo una prima metà di gara memorabile, ha sofferto nella seconda parte e ha perso la “top 3” al 17° giro contro Aleix Espargaró.

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Johann Zarco (Ducati)

Zitto zitto, Johann Zarco ha centrato al Mugello il terzo piazzamento in “top 5” negli ultimi quattro appuntamenti iridati.

Una gara di sostanza per il centauro francese, quarto in griglia e quarto sotto la bandiera a scacchi.

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Ducati

Bene la vittoria di Bagnaia e i piazzamenti di Zarco, Bezzecchi e Marini, male il quindicesimo posto di Miller e l’uscita di Bastianini.

La Ducati nel GP d’Italia ha portato a casa la quinta vittoria stagionale e il terzo trionfo consecutivo nel Motomondiale.

MotoGP 2022 – I risultati del GP d’Italia

Prove libere 1

1 Takaaki Nakagami (Honda) 1:46.662
2 Aleix Espargaró (Aprilia) 1:47.070
3 Francesco Bagnaia (Ducati) 1:47.070
4 Álex Rins (Suzuki) 1:47.071
5 Enea Bastianini (Ducati) 1:47.186

Prove libere 2

1 Aleix Espargaró (Aprilia) 1:45.891
2 Francesco Bagnaia (Ducati) 1:45.940
3 Jack Miller (Ducati) 1:46.313
4 Johann Zarco (Ducati) 1:46.349
5 Luca Marini (Ducati) 1:46.362

Prove libere 3

1 Francesco Bagnaia (Ducati) 1:45.393
2 Aleix Espargaró (Aprilia) 1:45.669
3 Luca Marini (Ducati) 1:45.762
4 Johann Zarco (Ducati) 1:45.767
5 Marco Bezzecchi (Ducati) 1:45.853

Prove libere 4

1 Francesco Bagnaia (Ducati) 1:46.614
2 Marco Bezzecchi (Ducati) 1:47.047
3 Marc Márquez (Honda) 1:47.075
4 Miguel Oliveira (KTM) 1:47.149
5 Jack Miller (Ducati) 1:47.149

Qualifiche

1 Fabio Di Giannantonio (Ducati) 1:46.156
2 Marco Bezzecchi (Ducati) 1:46.244
3 Luca Marini (Ducati) 1:46.327
4 Johann Zarco (Ducati) 1:46.383
5 Francesco Bagnaia (Ducati) 1:46.471

Warm up

1 Aleix Espargaró (Aprilia) 1:46.976
2 Maverick Viñales (Aprilia) 1:47.116
3 Marco Bezzecchi (Ducati) 1:47.233
4 Johann Zarco (Ducati) 1:47.246
5 Takaaki Nakagami (Honda) 1:47.414

Le classifiche
La classifica del GP d’Italia 2022
Francesco Bagnaia (Ducati) 41:18.923
Fabio Quartararo (Yamaha) + 0,6 s
Aleix Espargaró (Aprilia) + 2,0 s
Johann Zarco (Ducati) + 2,6 s
Marco Bezzecchi (Ducati) + 3,1 s
Classifica Mondiale Piloti
Fabio Quartararo (Yamaha) 122 punti
Aleix Espargaró (Aprilia) 114 punti
Enea Bastianini (Ducati) 94 punti
Francesco Bagnaia (Ducati) 81 punti
Johann Zarco (Ducati) 75 punti

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Incidenti stradali: le principali tecniche di soccorso da conoscere

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Una delle cose che automobilisti, motociclisti e – in generale – tutti gli utenti della strada dovrebbero sapere è come comportarsi nel caso in cui si verifichi un incidente, come prestare soccorso in maniera corretta, senza arrecare danni. Vediamo quindi alcuni accorgimenti essenziali e utili per il soccorso in caso di sinistro stradale: quali sono le prime misure da adottare in caso di emergenza.

Che cosa intendiamo per omissione di soccorso

Si sente spesso dire che chi non ha competenze di primo soccorso non dovrebbe fare nulla in caso di incidente stradale: attenzione, non è così. non bisogna fare errori, è vero, ma bisogna muoversi, senza restare con le mani in mano. Il soccorso infatti è dovuto obbligatoriamente, come ricordano il Codice della Strada e il Codice Penale. Chiaramente non bisogna mai fare niente che sia al di fuori delle proprie competenze, rischiando di aggravare la situazione.

Se non si conoscono le norme di primo soccorso, basta anche solo prestare la minimo assistenza fino al momento in cui arriva l’ambulanza o il personale sanitario contattato. L‘omissione di soccorso è punita dal Codice Penale con una multa di 2.500 euro, e viene ipotizzata anche la reclusione fino a un anno.

Primo soccorso: come comportarsi

La prima cosa da fare quando ci si ritrova nei pressi di un incidente è capire la situazione senza agitarsi: non è facile ma bisogna cercare di non farsi prendere dalla paura e dal panico. Attenzione alla presenza di eventuali pericoli per sé stessi e per tutti i soggetti coinvolti nel sinistro. Se non è possibile fare nulla per aiutare le persone ferite o coinvolte nell’incidente non perdete tempo e chiamate subito i soccorsi, e attendete che arrivi l’ambulanza e/o l’auto medica.

Come mettere in sicurezza la zona dopo un sinistro

A questo argomento abbiamo dedicato un intero articolo, è di fondamentale importanza. Una volta valutata la situazione che vi trovate di fronte, indossate il giubbetto catarifrangente prima di scendere dalla vostra auto: è fondamentale essere ben visibili sulla strada, soprattutto in situazioni simili.

È obbligatorio poi posizionare il triangolo di pericolo sulla strada, dove e quando possibile, che deve essere ad almeno 100 metri di distanza dal luogo dell’incidente. Nel caso di pericolosità dell’operazione è meglio evitare di farlo. Se sulla strada ci sono dei feriti e non ci sono le condizioni per spostarli in sicurezza, il consiglio è quello di spostare la propria auto per cercare di proteggerli dagli altri veicoli che sopraggiungono. Se ci sono cavi elettrici scoperti o materiale infiammabile o esplosivo e altri ostacoli, sarebbe bene cercare di mettere l’area il più possibile in sicurezza e chiamare i Vigili del Fuoco.

Valutazione dei feriti e chiamata al 118

Un consiglio, senza andare oltre le proprie competenze e capacità, sarebbe quello di controllare lo stato di coscienza delle persone ferite e coinvolte nell’incidente, senza però spostarle e farle muovere. Provate quindi toccare leggermente le spalle e a chiamarle sottovoce. Si può anche valutare il respiro, se la persona non risponde ed è quindi incosciente. Evitate assolutamente di far muovere anche chi dice di essere cosciente e stare bene.

Una volta appurate le condizioni dei feriti, chiamate o fate chiamare i soccorsi tramite 118 o 112: parlate in modo chiaro e date tutte le informazioni necessarie, per una miglior efficacia dell’intervento dei soccorritori. Bisogna indicare il luogo dell’incidente e spiegare cos’è successo, andando a descrivere gli infortunati e il loro stato di coscienza oltre a eventuali ferite gravi e visibili. Un consiglio: lasciate il vostro numero di telefono e il nome per essere ricontattati dai soccorsi in caso di necessità.

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Skoda Karoq restyling: fedele alla linea

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Il mondo delle SUV (e non solo quello) è cambiato ma la Skoda Karoq – nonostante il recente restyling – è rimasta fedele a se stessa nel bene e nel male.

Per quanto riguarda gli elementi positivi, ad esempio, è bello vedere in un listino con “baby” crossover che raggiungono i 4,30 metri di lunghezza una proposta più corta di 4,40 metri disponibile a trazione anterioreintegrale sviluppata su un pianale del “segmento C” (lo stesso di Cupra AtecaSeat AtecaVolkswagen T-Roc Cabrio, per intenderci).

Allo stesso tempo, però, da un lifting di una Sport Utility nata cinque anni fa (prima del dieselgate) ci saremmo aspettati più modifiche tecniche e una gamma propulsori composta non solo da unità benzina e diesel ma anche da propulsori mild hybrid, molto richiesti oggi dai clienti.

Nel nostro primo contatto abbiamo avuto modo di guidare la Skoda Karoq 1.5 TSI DSG nell’allestimento più grintoso SportLine: scopriamo insieme i suoi pregidifetti.

 

Skoda Karoq: cosa è cambiato con il restyling

Il lifting ha migliorato l’aerodinamica della Skoda Karoq attraverso alcune soluzioni come i cerchi in lega a bassa resistenza e un nuovo spoiler sul tetto: modifiche che hanno permesso di ridurre le emissioni di CO2 e i consumi.

Per quanto riguarda gli altri cambiamenti estetici e tecnici segnaliamo la calandra esagonale più larga, i gruppi ottici più slanciati, i fari adattivi full LED Matrix e l’introduzione del motore 2.0 turbo benzina TSI da 190 CV.

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Skoda Karoq restyling: come va il motore 1.5 TSI

Il motore 1.5 turbo benzina TSI da 150 CV e 250 Nm di coppia montato dalla Skoda Karoq restyling protagonista del nostro primo contatto è un’unità elastica che punta più sul comfort che sul piacere di guida, sulla risposta ai bassi regimi più che sul brio (8,9 secondi sullo “0-100” sono un buon valore ma molte concorrenti se la cavano meglio).

Un propulsore – abbinato a un cambio automatico DSGdoppia frizione a 7 rapporti rapido e fluido nei passaggi marcia – che presenta alti e bassi alla voce “consumi“: quando si viaggia tranquilli beve pochissimo (oltre 15 km/l) grazie alla tecnologia che a basso carico spegne automaticamente due cilindri ma non ama particolarmente le forti accelerazioni e i tragitti autostradali.

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Skoda Karoq restyling: i motori

La gamma motori della Skoda Karoq restyling è composta da cinque unità sovralimentate:

  • un 1.0 turbo tre cilindri benzina TSI da 110 CV
  • un 1.5 turbo benzina TSI da 150 CV
  • un 2.0 turbo benzina TSI da 190 CV
  • un 2.0 turbodiesel TDI da 115 CV
  • un 2.0 turbodiesel TDI da 150 CV

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Skoda Karoq restyling: prezzo nella media, dotazione da integrare

La Skoda Karoq 1.5 TSI DSG SportLine protagonista del nostro primo contatto ha un prezzo in linea con quello delle rivali (35.050 euro) e una dotazione di serie che va integrata:

  • Cerchi in lega da 18″ neri con copricerchi Aero nero opaco
  • Cielo abitacolo di colore nero
  • Colore non metallizzato speciale Grigio Acciaio incluso
  • Cornice della calandra e dei cristalli laterali in colore nero lucido
  • Denominazione marca e modello in colore nero lucido
  • Diffusore posteriore nero con finiture cromate
  • Driving Mode Select – selettore stile di guida
  • Fari adattivi full LED Matrix Skoda Crystal Lightning con AFS (Adaptive Frontlight System), sistema di controllo e regolazione automatica della luce dei fari abbaglianti
  • Illuminazione interna LED Ambient Light in 10 colorazioni
  • Illuminazione vano piedi anteriore e posteriore
  • Interni in tessuto nero e inserti decorativi “Piano Black”
  • KESSY Full – Keyless Entry, Start and exit System
  • Luci di cortesia nell’abitacolo in tecnologia LED
  • Logo SportLine sui parafanghi anteriori sul volante
  • Mancorrenti al tetto di colore nero lucido
  • Paraurti anteriore con appendici aerodinamiche verniciate in tinta carrozzeria
  • Pedaliera in alluminio
  • Sedili sportivi con poggiatesta anteriori integrati negli schienali
  • Specchietti retrovisori esterni di colore nero lucido
  • Volante multifunzione sportivo a tre razze in pelle traforata
  • Climatronic – climatizzatore automatico a due zone con filtro combinato, sensore umidità e sistema Air Care
  • Navigatore satellitare Amundsen con display touch 8″, mappe Europa 2,5D aggiornabili gratuitamente e web radio
  • Parking Distance Control – Sensori per il parcheggio anteriori e posteriori con frenata d’emergenza automatica
  • Sedili anteriori con supporto lombare
  • Skoda Connect – Infotainment Online per 1 anno
  • Telecamera posteriore
  • Vetri posteriori oscurati a partire dal montante B
  • 7 airbag con possibilità di disattivare airbag passeggero anteriore
  • Adaptive Cruise Control – regolatore di velocità con regolazione automatica della distanza fino a 210 km/h
  • Alzacristalli elettrici anteriori e posteriori con funzione sicurezza
  • Ausilio partenza in salita
  • Bluetooth e 8 altoparlanti
  • Bracciolo centrale anteriore regolabile con vano Jumbo Box
  • Bracciolo posteriore con portabicchieri
  • Driver Activity Assistant – dispositivo di riconoscimento della stanchezza del conducente
  • ESC, incl. ABS, MSR, ASR, EDS, HBA, DSR, RBS, frenata anti-collisione multipla MKB e differenziale autobloccante elettronico XDS+
  • Fari fendinebbia anteriori alogeni
  • Freno di stazionamento elettromeccanico con funzione Auto Hold
  • Front Assistant – monitoraggio radar dello spazio antistante la vettura con sistema di monitoraggio pedoni e frenata automatica d’emergenza
  • Ganci portaborse nel vano bagagli
  • Keyless Easy Start – sistema di avviamento senza chiave
  • Lane Assistant – sistema di mantenimento del veicolo in corsia
  • Light Assistant (coming/leaving home, tunnel light e day light)
  • Luci posteriori in tecnologia LED con indicatori di direzione dinamici
  • Passaruota in colore nero
  • Sedili anteriori regolabili in altezza
  • Sedili posteriori frazionabili 60:40 con schienali abbattibili dal vano bagagli
  • Sensore luce e pioggia con attivazione automatica fari e tergicristalli
  • Sistema di ancoraggio del seggiolino Isofix con TopTether per i due sedili posteriori esterni
  • Skoda Connect – Care Connect con sistema di Chiamata di emergenza e Service Proattivo 10 anni e Accesso Remoto per 1 anno
  • Specchietti retrovisori esterni regolabili, riscaldabili e ripiegabili elettricamente, fotocromatico lato guida
  • Specchietto retrovisore interno fotocromatico
  • Spia monitoraggio pressione pneumatici (TPM)
  • Tasche portaoggetti sul retro degli schienali anteriori
  • Vano portaoggetti nella plancia illuminato
  • Vano portaombrello sotto il sedile del passeggero anteriore con ombrello integrato
  • Wireless SmartLink – funzionalità tramite Wi-Fi per Apple CarPlay e Android Auto (per smartphone compatibili)

Gli ADAS più interessanti – quelli presenti nel Travel Assistant Pack – sono optional e costano 690 euro: ci sono l’Adaptive Lane Assistant (che mantiene il veicolo all’interno della corsia e la riconosce anche in caso di cantieri stradali), il sistema di rilevamento della segnaletica stradale, il Predictive Cruise Control (che adatta la velocità in base ai limiti e alle curve), il Traffic Jam Assistant (assistenza alla marcia in caso di incolonnamento), l’Emergency Assistant (che arresta in sicurezza il veicolo nel caso in cui il conducente sia incapacitato a mantenere il controllo dell’auto), la presa USB-C sullo specchietto retrovisore interno e il Side Assistant (che segnala veicoli in avvicinamento da dietro fino a una distanza di 70 metri).

Un pacchetto di accessori utile e ricchissimo che va però abbinato obbligatoriamente al Tech Pack (altri 580 euro): Virtual Cockpit (cruscotto digitale personalizzabile con display a colori da 10,2″) e Phone Box con funzione di ricarica wireless e amplificazione del segnale.

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Skoda Karoq restyling: le novità in 5 punti

  • Design esterno rivisto
  • Fari anteriori full LED Matrix
  • Aerodinamica migliorata
  • Emissioni di CO2 ridotte
  • Motore 2.0 TSI da 190 CV

Scheda tecnica
Lunghezza 4,38 metri
Larghezza 1,84 metri
Altezza 1,61 metri
Acc. 0-100 km/h 8,9 s
Bagagliaio 521/1.630 litri
Caratteristiche motore turbo benzina, 4 cilindri, 1.498 cc, 150 CV e 250 Nm di coppia
Prezzo 35.050 euro

Dove l’abbiamo guidata

Nel nostro primo contatto abbiamo guidato la Skoda Karoq restyling in Veneto e più precisamente tra VeronaTregnago: un percorso prevalentemente extraurbano ricco di curve e tornanti che ci ha permesso di valutare in modo approfondito il comportamento stradale della SUV ceca.

La crossover esteuropea si è rivelata – come ovviamente la variante pre-lifting – una piacevole compagna di viaggio: una Sport Utility costruita con grande cura poco agile nel misto – complice un peso non-piuma e uno sterzo dall’impostazione turistica – molto rassicurante ma poco divertente che invoglia ad andare tranquilli nel massimo comfort. Per chi vuole un po’ più di dinamismo consigliamo il Performance Pack (870 euro): Dynamic Chassis Control (regolazione elettronica adattiva e configurabile dell’assetto delle sospensioni), sterzo progressivo e pedaliera in alluminio.

NON TUTTI SANNO CHE: Tregnago è zona di produzione di un vino DOCG (Amarone della Valpolicella) e di due DOC (ValpolicellaRecioto).

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Dove vorremmo guidarla

Avremmo voluto guidare la Skoda Karoq restyling in autostrada per analizzare meglio i consumi alle alte velocità ma soprattutto avremmo voluto un allestimento SportLine che non costringesse i padri di famiglia a scegliere tra il look sportivo e la praticità.

Su questa variante, infatti, non si possono avere neanche come optional lo schienale abbattibile del sedile del passeggero anteriore e l’utilissimo VarioFlex (sedili posteriori frazionabili 40:20:40 scorrevoli, ribaltabili e persino rimovibili). Una carenza non indifferente per una crossover che fa dello spazio per gli occupanti e i bagagli (521 litri che diventano 1.630 quando si abbattono i sedili posteriori) uno dei suoi principali punti di forza.

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Bollo auto, chi lo paga se l’auto è in leasing

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Tutti gli automobilisti sanno che cos’è il bollo auto, a che cosa ci riferiamo quando ne parliamo. È uno dei tributi più odiati dai cittadini italiani che guidano, si tratta nello specifico della tassa di possesso del veicolo. Si paga quindi quando si è titolari di un mezzo, che sia auto o moto, indipendentemente dal fatto che lo stesso circoli o meno su strada.

Anche se il veicolo in oggetto infatti non viene utilizzato ma rimane fermo in garage, il bollo deve essere pagato ogni anno. Questo significa che ogni soggetto che risulta essere proprietario di un veicolo regolarmente iscritto al Pubblico Registro Automobilistico, meglio conosciuto come PRA, è obbligato per legge al pagamento della tassa automobilistica di possesso, alla scadenza del termine utile per il versamento del tributo. Una domanda sorge spontanea, visto il largo utilizzo del leasing: in questo caso, chi deve pagare il bollo? Vediamolo subito insieme e chiariamo ogni dubbio.

Leasing e bollo auto: che cosa dice la legge in Italia

In questo caso le cose sono cambiate da alcuni anni: fino ad alcuni anni fa infatti il bollo auto doveva essere pagato – per legge – sempre ed esclusivamente dal proprietario del veicolo, e quindi il concedente del mezzo in caso di leasing. Anche se l’auto era concessa in uso ad un soggetto differente, in virtù di un contratto regolare di leasing, rimaneva obbligato al pagamento il proprietario stesso. Oggi però la normativa è stata aggiornata, e quindi la regola è differente.

La Corte di Cassazione ha deciso che il soggetto che deve pagare l’importo dovuto per il bollo auto in leasing è l’utilizzatore. E non è tutto, c’è un’altra regola da seguire, sancita con la pubblicazione del Dl Fiscale 2020: a partire dal mese di gennaio 2020 infatti sia il bollo auto che il bollo auto in leasing devono essere versati utilizzando il sistema di pagamenti elettronici di PagoPa. Si tratta di una nuova misura introdotta per rendere più sicuri e trasparenti, ma anche più semplici, i pagamenti verso la Pubblica Amministrazione.

Detto ciò, è l’utilizzatore del mezzo in leasing che deve pagare il bollo auto.

Che cosa succede se l’utilizzatore dell’auto in leasing non paga il bollo

L’utilizzatore del veicolo e la società che cedevo lo stesso in leasing in passato, con la legge 99/2009, erano obbligati in solido al pagamento del bollo auto. Per questo motivo, nel caso in cui l’utilizzatore non provvedeva a versare quanto dovuto per la tassa automobilistica, allora l’Agenzia delle Entrate o la Regione avevano il diritto di rivalersi anche nei confronti della società di leasing. Il 1° gennaio 2016 però le cose sono cambiate ed è subentrata una modifica normativa che sancisce che gli utilizzatori a titolo di locazione finanziaria sono obbligati in via esclusiva al pagamento del bollo auto in leasing.

La responsabilità solidale della società di leasing sussiste solo nel caso in cui la stessa provveda al pagamento cumulativo, secondo le modalità stabilite dall’ente competente, in luogo degli utilizzatori, delle tasse dovute per i periodi di locazione finanziaria.

Il bollo si prescrive entro il 31 dicembre del terzo anno successivo a quello in cui è dovuto il pagamento e quindi l’Agenzia delle Entrate o la Regione possono pretenderne il pagamento entro questo termine. Entro questo periodo di tempo quindi si può notificare al contribuente l’avviso di accertamento, che diviene definitivo se non impugnato entro 60 giorni.

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Rc Auto: come si riconosce una polizza contraffatta

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Nella “giungla” del web, delle compagnie assicurative e delle polizze auto online, purtroppo negli ultimi anni capita sempre più spesso di sentire parlare di Rc Auto false e polizze contraffate. Contratti assicurativi che vengono stipulati come fossero regolari, a discapito degli automobilisti che si fidano del loro agente, ignari di tutto. Non sempre è così, è vero: c’è anche chi ci prova e cerca di raggirare il sistema, comprando polizze false in maniera consapevole, per risparmiare sul reale costo dell’Rc Auto. Attenzione, oltre a essere molto rischioso in caso di sinistro stradale o simili, ovviamente acquistare consapevolmente una polizza assicurativa falsa è un reato e per questo l’acquirente è perseguibile dalla legge sia in via amministrativa che in via penale.

Visti i rischi e la quantità di persone che vengono ingannate purtroppo da false compagnie assicurative che si spacciano come reali, proviamo a spiegare come è possibile rendersi conto che la polizza RCA è falsa, come fare la verifica e quali sono i reali rischi a cui è esposto un automobilista che circola con la sua auto provvista di assicurazione falsa (ovvero praticamente sprovvista).

Assicurazione auto: come verificare che la polizza è falsa

La prima cosa da fare per sapere se un tagliando di assicurazione auto è vero o contraffatto è collegarsi al Portale dell’Automobilista, il sito apposito in cui è possibile fare questa tipologia di verifiche. Clicca su Veicolo, nel caso in cui tu debba controllare l’Rc Auto di un’auto, oppure scegli la dicitura Ciclomotore se devi verificare che la polizza assicurativa della tua moto è legale. Basta inserire poi la tipologia di veicolo e la targa, e il gioco è fatto: click su ricerca e attendi alcuni secondi. Basta poco infatti per scoprire se il veicolo che ti interessa è realmente coperto da una polizza RCA o se sei stato truffato; il sito ci mette pochi secondi a darti la comunicazione ufficiale. Il Portale dell’Automobilista è affidabile perché viene costantemente aggiornata, ogni giorno, e quindi attenzione: se non trovi la tua assicurazione può significare solo una cosa, è falsa.

Che cosa rischia chi viaggia con l’assicurazione contraffatta

L’automobilista sorpreso alla guida del suo veicolo con assicurazione falsa non rischia solo sanzioni amministrative, e quindi multe che vanno da un minimo di 841 a un massimo di 3.300 euro, ma anche il sequestro del veicolo. Essendo un reato perseguibile dalla legge, al trasgressore viene applicato anche l’articolo 485 cp, ovvero per falso in scrittura privata, e il rischio è quello di vedersi somministrare una pena che va da sei mesi fino a 3 anni di carcere.

Assicurazione falsa: cosa fare

Lo sappiamo: l’assicurazione auto é obbligatoria. È l’articolo 193 del Codice della Strada a sancire l’obbligo e vietare quindi la circolazione dei veicoli privi di copertura assicurativa RCA; a chi non rispetta a questa regola viene sequestrata l’automobile ed è applicata una sanzione molto cara. Abbiamo visto in precedenza come verificare che l’assicurazione è valida, direttamente tramite il Portale dell’Automobilista.

Nel caso in cui l’auto o la moto siano regolarmente assicurate, allora appare subito il messaggio che dice: “Il veicolo risulta assicurato”. Attenzione invece se appare un messaggio che comunica di non essere in regola con gli obblighi assicurativi. Se in realtà tu hai pagato per quello che ti sembrava un regolare contratto di assicurazione RCA, chiama subito la compagnia assicurativa e chiedi un chiarimento.

Approfittiamo per ricordare che, con la circolare del 14 febbraio 2013, il Ministero degli Interni ha chiarito che la copertura assicurativa Rc Auto resta attiva per altri 15 giorni dopo la scadenza scritta sul contratto. In questo periodo quindi non è consentita alcuna multa.

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DS 9 250: la regina del comfort

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Appeal DS è un marchio giovane e non è ancora blasonato come i brand tedeschi (e giapponesi).
Contenuti tecnologici Tante le note positive: un motore ibrido plug-in benzina piuttosto efficiente e un sistema che regola gli ammortizzatori in tempo reale in base alle condizioni dell’asfalto. Migliorabile, invece, l’infotainment.
Piacere di guida Più comoda che divertente ma comunque godibile nelle curve.
Stile Il profilo e la coda convincono e seducono mentre il frontale e gli interni presentano qualche barocchismo di troppo.

La DS 9 è un’ammiraglia francese che non si vede spesso sulle nostre strade eppure ha tutte le carte in regola per competere ad armi quasi pari con le concorrenti tedesche. “Quasi” perché alla berlinona transalpina manca un elemento fondamentale per conquistare i clienti di questo segmento: un marchio blasonato sul cofano.

Nella nostra prova su strada abbiamo testato la DS 9 250 – variante a trazione anteriore – nel lussuoso allestimento Rivoli+: scopriamo insieme i suoi pregidifetti.

 

La tecnologia ibrida plug-in nel dettaglio

La DS 9 250 protagonista della nostra prova su strada monta un motore 1.6 turbo benzina da 200 CV e 300 Nm di coppia abbinato a un’unità elettrica da 110 CV e 320 Nm di coppia e a una batteria agli ioni di litio da 15,6 kWh – ricaricabile in 2 ore e 23 con il caricabatterie di bordo da 7,4 kW – che garantisce un’autonomia di 61 km in modalità elettrica.

L’unione tra questi due propulsori ha permesso di creare un powertrain ibrido plug-in da 250 CV e 360 Nm di coppia. La velocità massima è di 240 km/h (135 chilometri orari in EV).

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DS 9 250: prezzo e dotazione di serie

La DS 9 250 Rivoli+ protagonista della nostra prova su strada ha un prezzo di 61.700 euro e una dotazione di serie che comprende:

Sicurezza

  • 6 Airbags
  • ABS, Emergency Brake, ESP e REF
  • Hill Assist
  • Spia di avvertimento cinture di sicurezza e avviso acustico di cintura di sicurezza
  • Avviso di collisione laterale durante le manovre di parcheggio
  • Emergency brake fino a 140 km/h
  • Extended traffic Sign Recognition
  • Blind Spot Monitoring
  • Lane Departure Warning
  • Predisposizione per gancio di traino

Assistenza alla guida

  • DS Active Scan Suspension
  • Cruise Control
  • Comfort Access
  • Sensore pioggia
  • Freno di stazionamento elettronico
  • Kit di riparazione pneumatici
  • Alzacristalli elettrici anteriori e posteriori
  • Parabrezza oscurato e acustico
  • Telecamera di retromarcia con sensori di parcheggio anteriori e posteriori
  • Surround View
  • DS Drive Assist
  • DS Driver Attention Monitoring con telecamera

Interni

  • Filtro a carbone attivo con filtro antiallergico
  • Climatizzatore automatico bizona esteso
  • Illuminazione interna LED
  • Pedaliera in alluminio
  • Retrovisore interno elettrocromatico senza cornice

Cerchi

  • Cerchi in lega 19″ Versailles

E-Tense

  • Precondizionamento termico dell’abitacolo
  • Cavo monofase Modo 2 da 1,8kW (8A) e cavo monofase Modo 3 da 7,4 kW
  • On Board Charger da 7,4 kW

Sedili e materiali

  • Sedili anteriori elettrici e riscaldabili con regolazione lombare e funzione memoria (lato conducente)
  • Sedili posteriori frazionabili 2/3-1/3 con portasci
  • Attacchi Isofix (sedile passeggero + 2 sedili posteriori)
  • Volante regolabile in altezza e profondità
  • Orologio B.R.M. R180
  • Bracciolo centrale anteriore e posteriore
  • Sedili anteriori con funzione massaggio e ventilati
  • Interni in pelle Nero Basalto (volante in pelle Nero Basalto, sedili in pelle martellata Nero basalto, cruscotto, consolle centrale e pannelli porta in nappa Nero Basalto e Lounge Lights)

Infotainment

  • Navigazione 3D con touchscreen 12″ e Voice Recognition
  • Digital Cockpit 12″
  • Radio DAB con 8 altoparlanti e Bluetooth, 1 presa USB anteriore + 2 prese USB posteriori
  • MirrorScreen (Apple CarPlay e AndroidAuto)
  • SOS & Assistenza, SpeedCam

Esterni

  • DS Active LED Vision, fari diurni LED, fari posteriori 3D LED, DS Cornets
  • Fari fendinebbia LED con funzione cornering
  • Maniglie esterne a scomparsa in tinta carrozzeria
  • DS Wings e profilo posteriore cromati, griglia della calandra Nero lucido
  • Tetto Nero Perla
  • Vetri posteriori e lunotto oscurati
  • Retrovisori esterni richiudibili elettricamente

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A chi si rivolge

La DS 9 – in quanto ibrida plug-in – andrebbe acquistata da chi percorre pochi chilometri al giorno e ha la possibilità di caricare spesso la batteria. In questo modo è possibile percorrere quasi 50 km in elettrico – se non si schiaccia troppo a fondo il pedale dell’acceleratore – nel massimo comfort.

Quando si esaurisce il “pieno” di energia l’ammiraglia d’oltralpe si rivela particolarmente efficiente (merito della tecnologia PHEV ex-PSA, quella basata sul 1.6 a benzina per intenderci): sulle strade statali, adottando uno stile di guida tranquillo, si riesce a stare sopra quota 15 km/l mentre in autostrada il valore scende a circa 12 chilometri con un litro. Numeri interessanti per una vettura così grande.

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Alla guida: primo impatto

Se non avete mai visto una DS 9 dal vivo sappiate che in presenza è molto più bella che in foto: solo girandole intorno è possibile notare il profilo slanciato quasi come quello di una coupé e la coda corta che nasconde un bagagliaio sorprendentemente ampio se si considerano i vani di altre rivali ibride plug-in o full hybrid.

Le note stonate si trovano invece nel frontale (un po’ pesante, anche per via dell’enorme barra cromata che attraversa longitudinalmente il cofano) e negli interni: le finiture sono curatissime ma alcune personalizzazioni (come la Opera Art Rubis, optional a 4.800 euro, presente sull’esemplare della nostra prova su strada) sono un po’ esagerate. Troviamo “sciccherie” come i sedili in pelle Nappa con cucitura a “point perle”, i sedili anteriori e posteriori riscaldabili, ventilati e con funzione massaggio e un pulsante che permette a chi si accomoda dietro di spostare in avanti il sedile del passeggero anteriore ma la tonalità rubino dell’abitacolo rende il tutto un po’ troppo barocco e la sparizione dell’utile divano dietro abbattibile 2/3-1/3 riduce la versatilità.

Si gira la chiave e ci si ritrova a guidare in un salotto in movimento: in modalità elettrica si viaggia – ovviamente – nel massimo silenzio e quando interviene il 1.6 a benzina lo fa con garbo (a meno che non gli si chieda di dare tutto in accelerazione). Nonostante le dimensioni esterne generose la DS 9 si comporta bene nel traffico – merito dei sensori di parcheggio anteriori e posteriori e della visuale a 360°  Surround View – e sui dossi e sulle buche si può contare sul DS Active Scan Suspension: un sistema che rileva le imperfezioni della strada nei 25 metri che precedono l’auto e regola i quattro ammortizzatori in tempo reale e in maniera indipendente. In poche parole: una “segmento E” non sempre morbida ma solo quando serve davvero.

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Alla guida: valutazione finale

L’eleganza della DS 9 la noti al primo sguardo, la versatilità appena ci sali sopra e/o apri il bagagliaio mentre per la comodità bastano pochi chilometri percorsi da guidatore o – meglio ancora – da passeggero. Per apprezzare l’efficienza basta invece vedere i dati dei consumi sul computer di bordo quando non si affrontano tratti autostradali.

L’ammiraglia ibrida plug-in francese nasce per offrire il massimo comfort ma non trascura il piacere di guida: il motore offre prestazioni interessanti (8,1 secondi  per accelerare da 0 a 100 km/h e una buona reattività ai bassi regimi dovuta al supporto elettrico) e nelle curve si comporta discretamente pur non essendo il suo habitat ideale. Merito di uno sterzo sensibile al punto giusto, di un cambio automatico (convertitore di coppia) a otto rapporti estremamente fluido nella risposta e di sospensioni in grado di adattarsi a qualsiasi situazione.

La DS 9, però, non è l’auto perfetta e non le manca solo un marchio blasonato per sfondare: il cruscotto è un po’ confusionario, il sistema di infotainment è poco intuitivo e alcuni comandi utili sono nascosti (come la regolazione degli specchietti retrovisori) o lontani dal guidatore (come le doppie frecce). Attendiamo con ansia un restyling che intervenga su questi difetti e su alcune scelte stilistiche che non hanno convinto tutti: magari un lifting ispirato alla più riuscita DS 4.

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Cosa dice di te

Ami l’eleganza e la raffinatezza, detesti le SUV e vuoi viaggiare coccolato nel massimo comfort. Possiedi un garage e ogni notte ricarichi la batteria.

Scheda tecnica
Motore turbo ibrido plug-in benzina, 4 cilindri in linea, 1.598 cc
Potenza 250 CV
Emissioni CO2 21-29 g/km
Autonomia in elettrico 61 km
Velocità max 240 km/h (135 km/h in elettrico)
Acc. 0-100 km/h 8,1 s
Lunghezza/larghezza/altezza 4,93/1,93/1,46 metri
Capacità bagagliaio 510 litri
Peso a vuoto minimo 1.839 kg
Prezzo 61.700 euro

Le concorrenti

Audi A6 50 TFSI e Business Rispetto alla DS 9 250 offre la trazione integrale e un motore più potente. Le finiture sono molto curate ma la dotazione di serie è da integrare.
BMW 520e Business La versione “base” della serie 5 ibrida plug-in è a trazione posteriore e costa meno della DS 9 ma ha una dotazione povera.
Lexus ES Executive Come la DS 9 ha la trazione anteriore e una ricca dotazione di serie ma è solo full hybrid.
Mercedes E 300 e Sport Trazione integrale, prezzi sensibilmente più alti della DS 9 e motore più potente. Brand prestigioso ma dotazione di serie poco ricca.

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Quando si deve aggiungere un nome sul libretto di circolazione

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Per parlare di questo argomento in particolare è bene segnalare la circolare del 10 luglio 2014 n. 15513, che stabilisce e chiarifica qual è l’ambito di applicazione dell’art.94 comma 4 bis. del Codice della Strada in vigore dal 3 novembre 2014. L’articolo in questione e il nuovo articolo 247 – bis, comma 1, del d.P.R. n495/1992 che ne è conseguito, prevedono l’obbligo dell’aggiornamento della carta di circolazione, mediante l’emissione di un apposito tagliando. Questo è necessario:

  • quando si verifica una variazione nella denominazione o della ragione sociale dell’intestatario della carta di circolazione;
  • tutte le volte che si realizza la condizione della disponibilità temporanea di un mezzo da parte di un soggetto che è diverso all’intestatario per un periodo che supera 30 giorni.

Ovviamente la norma ha uno scopo ben preciso, ovvero quello di andare sempre a individuare con certezza i responsabili della circolazione. Vediamo nel dettaglio la questione.

Disponibilità temporanea di un veicolo da parte di un soggetto diverso all’intestatario

Il primo punto è abbastanza chiaro, non è difficile infatti comprendere che cosa significhi e a cosa fa riferimento la legge quando parla della variazione nella denominazione o della ragione sociale dell’intestatario della carta di circolazione. È più complesso invece capire quando si verifica la “condizione di disponibilità temporanea di un veicolo da parte di un soggetto diverso all’intestatario, per un periodo superiore ai 30 giorni”.

Il decreto spiega quali sono i casi in cui si può verificare questa circostanza, e possiamo fare alcuni esempi:

  • il comodato;
  • il comodato di veicolo aziendali;
  • le custodie giudiziarie;
  • la locazione senza conducente;
  • l’intestazione di veicoli di proprietà di soggetti incapaci di agire;
  • l’utilizzo di veicoli che sono in realtà intestati a una persona deceduta;
  • l’uso di mezzo con contratto “rent to buy”.

Quelli appena elencati sono tutti esempi di casi in cui viene specificato come applicare la norma. In generale si tratta comunque di procedure che vengono applicate ad autoveicoli e motoveicoli di massa complessiva inferiore a 6 tonnellate in uso proprio e a rimorchi di massa complessiva inferiore alle 3,5 tonnellate.

Attenzione: nel caso di “disponibilità temporanea di un veicolo da parte di un soggetto diverso all’intestatario per un periodo superiore ai 30 giorni” per comodato la suddetta norma non viene applicata ai componenti del nucleo familiare, purché convivano col proprietario del veicolo (questo significa che, per fare degli esempi concreti, un neopatentato che usa l’auto del papà senza aggiornare la carta di circolazione, può continuare in realtà a farlo, a condizione che viva insieme al genitore).

Altri casi in cui possiamo parlare di “disponibilità temporanea di un veicolo da parte di un soggetto diverso all’intestatario per un periodo superiore ai 30 giorni” possono essere:

  • quello in cui si intestano dei mezzi a minori o interdetti. In questo caso la legge prevede che sul libretto di circolazione dell’auto deve apparire il nominativo dell’intestatario del veicolo – come sempre – che però non basta più: deve essere segnalato anche quello di chi realmente usa e conduce il veicolo;
  • un comodato d’uso di veicoli aziendali. Prima qualsiasi azienda proprietaria di un’auto aziendale, figurava come unica intestataria del veicolo sulla carta di circolazione, anche se questo veniva guidato chiaramente dal dipendente. La normativa oggi prevede invece che oltre al nominativo del proprietario del veicolo sulla carta di circolazione deve esserci anche il nome dell’usufruttuario.

Le sanzioni

Chi non rispetta la norma rischia una sanzione da 700 a più di 3.000 euro. Non è ben chiaro comunque come le Forze dell’Ordine possano dimostrare che l’autista in questione, non intestatario del veicolo, lo stia usando da più di 30 giorni consecutivi senza averne diritto.

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Mondiale F1 2022 – GP Monaco a Monte Carlo: gli orari TV su Sky e TV8

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Credits: Mark Thompson/Getty Images

Il GP di MonacoMonte Carlo – settima tappa del Mondiale F1 2022 – sarà trasmesso in diretta su Sky e in differita su TV8 (di seguito troverete gli orari TV).

Charles Leclerc è il favorito nella gara di casa ma il pilota monegasco, curiosamente, non è mai andato a punti su questo tracciato (in tre apparizioni due incidenti e un ritiro per un problema meccanico). Max Verstappen ne approfitterà per consolidare il primato iridato?

F1 2022 – GP Monaco: cosa aspettarsi

Il circuito cittadino di Monte Carlo – sede del GP di Monaco, settimo appuntamento del Mondiale F1 2022 – è un tracciato tanto affascinante per il contesto quanto noioso per i piloti. I sorpassi sono impossibili – dal 1986 a oggi solo Olivier Panis nel 1996 è stato capace di trionfare qui senza partire dalle prime tre posizioni della griglia – ma la pioggia prevista per domenica potrebbe regalare molte sorprese.

Di seguito troverete il calendario del Gran Premio di Monaco, gli orari TV su SkyTV8 e il nostro pronostico.

F1 Grand Prix of Spain

Credits: Eric Alonso/Getty Images

F1 Grand Prix of Spain

Credits: Mark Thompson/Getty Images

F1 Grand Prix of Spain

Credits: Dan Istitene/Getty Images

F1 Grand Prix of Spain, RACE”F1 Grand Prix of Spain”

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F1 2022 – Monte Carlo, il calendario e gli orari TV su Sky e TV8
Venerdì 27 maggio 2022
14:00-15:00 Prove libere 1 (diretta su Sky Sport F1)
17:00-18:00 Prove libere 2 (diretta su Sky Sport F1)
Sabato 28 maggio 2022
13:00-14:00 Prove libere 3 (diretta su Sky Sport F1)
16:00-17:00 Qualifiche (diretta su Sky Sport F1, differita alle 18:30 su TV8)
Domenica 29 maggio 2022
15:00 Gara (diretta su Sky Sport F1, differita alle 18:00 su TV8)

F1 – I numeri del GP di Monaco
LUNGHEZZA CIRCUITO 3.337 m
GIRI 78
RECORD IN PROVA Lewis Hamilton (Mercedes F1 W10) – 1’10”166 – 2019
RECORD IN GARA Lewis Hamilton (Mercedes F1 W12) – 1’12”909 – 2021
RECORD DISTANZA Max Verstappen (Red Bull RB16B) – 1h38’56”820 – 2021

F1 – Il pronostico del GP di Monaco 2022

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1° Max Verstappen (Red Bull)

Max Verstappen ha vinto il GP di Monaco dello scorso anno e sembra avere tutte le carte in regola per centrare il bis.

Il campione del mondo Formula 1 in carica è reduce da quattro successi negli ultimi cinque Gran Premi e vuole approfittare di una pista come quella di Monte Carlo adatta alle sue caratteristiche per rafforzare il primato nel Mondiale 2022.

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2° Sergio Pérez (Red Bull)

Sergio Pérez sta lavorando alla grande e con la Red Bull ha portato a casa tre secondi posti negli ultimi quattro appuntamenti iridati.

I precedenti del pilota messicano a Monte Carlo? Un podio nel 2016 ma mai nelle prime tre file in qualifica.

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3° Lewis Hamilton (Mercedes)

Lewis Hamilton non sale su un podio da cinque gare ma in Spagna la sua Mercedes ha mostrato qualche segno di ripresa.

Monte Carlo il sette volte campione del mondo F1 ha conquistato tre successi, due pole position e sette piazzamenti totali in “top 3”.

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Da tenere d’occhio: Carlos Sainz Jr. (Ferrari)

Carlos Sainz Jr. sta provando a ritrovare continuità dopo i due passi falsi di Melbourne e Imola e qualche altro errore di troppo e a nostro avviso ha buone possibilità di fare bene a Monte Carlo.

Il pilota spagnolo è sempre andato a punti nel GP di Monaco (arrivando oltretutto secondo lo scorso anno) ma non è mai scattato dalle prime tre posizioni della griglia.

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La squadra da seguire: Red Bull

Monte Carlo assisteremo a un’altra doppietta Red Bull? Probabile.

La scuderia austriaca è in un eccellente stato di forma – quattro vittorie negli ultimi cinque Gran Premi e 5 corse di seguito con almeno una monoposto sul podio –  e ha già trionfato cinque volte nel GP di Monaco.

 

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MotoGP 2022 – GP Italia al Mugello: gli orari TV su Sky e TV8

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Credits: JEAN-FRANCOIS MONIER/AFP via Getty Images

Il GP d’Italia al Mugello – ottava tappa della MotoGP 2022 – sarà trasmesso in diretta in chiaro anche su TV8 (oltre che su Sky). Di seguito troverete gli orari TV.

Fabio Quartararo cercherà di consolidare il primato nel Motomondiale con la Yamaha ma dovrà fare i conti con un’Aprilia che farà di tutto per sorprendere anche nella corsa più attesa dai fan italiani delle due ruote. Senza dimenticare la Honda di un certo Marc Márquez

MotoGP 2022 – GP Italia: cosa aspettarsi

Il circuito del Mugello – sede del GP d’Italia, ottavo appuntamento della MotoGP 2022 – è uno dei tracciati più amati dai piloti: una pista tecnica molto impegnativa per i centauri e per gli pneumatici. La pioggia prevista per sabato potrebbe incidere sulle qualifiche.

Di seguito troverete il calendario del Gran Premio d’Italia, gli orari TV su SkyTV8 e il nostro pronostico.

MOTO-PRIX-FRA-MOTOGP

Credits: JEAN-FRANCOIS MONIER/AFP via Getty Images

MOTO-PRIX-FRA-MOTOGP

Credits: JEAN-FRANCOIS MONIER/AFP via Getty Images

MotoGP of France – Race

Credits: Steve Wobser/Getty Images

MOTO-PRIX-FRA-MOTOGP

Credits: JEAN-FRANCOIS MONIER/AFP via Getty Images

MotoGP of France – Previews

Credits: Steve Wobser/Getty Images

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MotoGP 2022 – Mugello, il calendario e gli orari TV
Venerdì 27 maggio 2022
09:00-09:40 Moto3 – Prove libere 1 (diretta su Sky Sport MotoGP)
09:55-10:40 MotoGP – Prove libere 1 (diretta su Sky Sport MotoGP)
10:55-11:35 Moto2 – Prove libere 1 (diretta su Sky Sport MotoGP)
13:15-13:55 Moto3 – Prove libere 2 (diretta su Sky Sport MotoGP)
14:10-14:55 MotoGP – Prove libere 2 (diretta su Sky Sport MotoGP)
15:10-15:50 Moto2 – Prove libere 2 (diretta su Sky Sport MotoGP)
Sabato 28 maggio 2022
09:00-09:40 Moto3 – Prove libere 3 (diretta su Sky Sport MotoGP)
09:55-10:40 MotoGP – Prove libere 3 (diretta su Sky Sport MotoGP)
10:55-11:35 Moto2 – Prove libere 3 (diretta su Sky Sport MotoGP)
12:35-13:15 Moto3 – Qualifiche (diretta su Sky Sport MotoGP e TV8)
13:30-14:00 MotoGP – Prove libere 4 (diretta su Sky Sport MotoGP)
14:10-14:50 MotoGP – Qualifiche (diretta su Sky Sport MotoGP e TV8)
15:10-15:50 Moto2 – Qualifiche (diretta su Sky Sport MotoGP e TV8)
Domenica 29 maggio 2022
09:00-09:10 Moto3 – Warm up (diretta su Sky Sport MotoGP)
09:20-09:30 Moto2 – Warm up (diretta su Sky Sport MotoGP)
09:40-10:00 MotoGP – Warm up (diretta su Sky Sport MotoGP)
11:00 Moto3 – Gara (diretta su Sky Sport MotoGP e TV8)
12:20 Moto2 – Gara (diretta su Sky Sport MotoGP e TV8)
14:00 MotoGP – Gara (diretta su Sky Sport MotoGP e TV8)

MotoGP – I numeri del GP d’Italia
LUNGHEZZA CIRCUITO 5,2 km
GIRI 23
RECORD IN PROVA Fabio Quartararo (Yamaha) – 1’45″187 – 2021
RECORD GARA Johann Zarco (Ducati) – 1’46″810 – 2021

MotoGP – Il pronostico del GP d’Italia 2022

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1° Marc Márquez (Honda)

Marc Márquez sta affrontando una stagione difficile da decifrare: il sei volte campione del mondo MotoGP è reduce da quattro piazzamenti consecutivi in “top 6” ma al tempo stesso non ha ancora centrato un podio. Il Mugello sarà la gara della svolta?

I precedenti del centauro spagnolo nel GP d’Italia sono discreti: una vittoria nel 2014 e tre podi totali.

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2° Fabio Quartararo (Yamaha)

Fabio Quartararo ha, secondo noi, tutte le carte in regola per consolidare il primo posto nella MotoGP 2022 portando a casa un buon piazzamento su un circuito che lo ha visto trionfare lo scorso anno.

L’attuale leader del campionato ha conquistato una vittoria e un secondo posto nelle ultime tre gare iridate.

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3° Aleix Espargaró (Aprilia)

Tre terzi posti consecutivi e tanta voglia di allungare questa striscia positiva: Aleix Espargaró è in splendida forma, supportato da un’Aprilia velocissima.

Il pilota spagnolo, però, non ama molto il Mugello: il suo miglior piazzamento in MotoGP nel GP d’Italia è un settimo posto.

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Da tenere d’occhio: Maverick Viñales (Aprilia)

Maverick Viñales – a differenza del compagno di squadra Aleix Espargaró – non riesce a trovare il giusto feeling con la Aprilia: quattro piazzamenti in “top 10” negli ultimi cinque appuntamenti iridati non sono sufficienti con una moto che sta lottando per il titolo mondiale nella classe regina.

I suoi precedenti al Mugello in MotoGP? Un secondo posto nel 2017.

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La moto da seguire: Aprilia

Al Mugello quasi tutti i tifosi italiani saranno concentrati sulla sfida interna in Ducati tra l’ufficiale Bagnaia e il privato Bastianini. Il nostro consiglio, però, è quello di non sottovalutare l’altro brand tricolore: la Aprilia.

La Casa di Noale non è più una sorpresa e a ogni Gran Premio sta diventando sempre più una solida realtà…

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