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Freni auto rumorosi: quali sono i motivi e come riuscire ad aggiustarli

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Non sempre quando le pastiglie dei freni dell’auto diventano rumorose il problema è relativo all’usura dell’impianto frenante della vettura, nonostante il primo motivo siano proprio le pastiglie cosiddette “finite”, bruciate. Dopo un attento controllo alle pinze, ai sistemi di bloccaggio e ai cilindretti da parte del meccanico, potrebbe anche essere vero che il problema siano le pastiglie da cambiare perché eccessivamente usurate, ma non sempre è così. Soprattutto se i freni sono stati sostituiti da poco e fanno rumore come se fossero vecchi o molto usati. Vediamo quindi altri motivi che potrebbero far fischiare dischi e pastiglie durante le fasi di frenata del veicolo.

Freni dell’auto rumorosi: quale può essere la causa

Purtroppo, se avete appena portato la vostra auto in un’officina specializzata per il cambio dei freni ma, appena vi mettete al volante, sentite che gli stessi sono comunque rumorosi (nonostante nuovi di pacca) o stridono quando rallentate il veicolo, allora il problema potrebbe essere legato a dei danni o difetti alle parti sostituite o addirittura ad un assemblaggio non eseguito correttamente.

In effetti, spesso le officine tendono a evitare di montare i pezzi di ricambio forniti dal cliente stesso, preferiscono occuparsi a 360° del lavoro e degli elementi da usare. Perché lo fanno? Per evitare proprio dei problemi che possono essere legati al pezzo di ricambio acquistato che, nonostante riporti il codice giusto, è stato danneggiato o maltrattato, fino a portare dei problemi al veicolo sul quale viene montato. Spesso accade quando gli automobilisti si affidano al web per risparmiare, comprando pezzi di ricambio senza prima vederli e senza farli valutare da un esperto.

Altri motivi per cui i freni dell’auto possono essere rumorosi

Una volta esclusi i problemi di difettosità dei pezzi di ricambio dell’auto oppure di usura delle componenti stesse del veicolo, allora bisogna andare a ricercare eventuali anomalie che portano alla rumorosità dei freni. Vediamo i problemi più comuni:

  • la flangia di protezione tra il disco e il giunto ruota e, quando riceve un urto, essendo particolarmente sottile, può deformarsi stridendo contro il disco in determinate situazioni di guida, provocando un fastidioso rumore;
  • le molle di ritegno delle pastiglie non sono state rimontate correttamente, possono saltare via o sganciarsi.

Come evitare problemi di rumorosità dei freni dell’auto

Una cosa importantissima da sapere è che il rumore potrebbe essere legato anche ad altro: se controllando con un professionista, tutte le componenti sono montate in maniera corretta e le pastiglie e i dischi non hanno alcun danno o difetto ma il rumore dei freni rimane, allora la causa potrebbe essere lo sporco.

Proprio così, non tutti ci pensano, ma l’accumulo di polvere potrebbe essere dannoso. In alcuni punti tra la pinza e le pastiglie e tra la pinza e i perni di bloccaggio, la sporcizia potrebbe creare maggiore attrito e vibrazioni. Come potete risolvere il problema in poche e semplici mosse? Smontando le pastiglie e, se necessario, anche la pinza, e andando a pulire per bene usando dei detergenti appositi o semplicemente l’aria compressa. Sarebbe opportuno anche applicare del lubrificante antiattrito per freni proprio nei punti in cui si verifica il maggior strisciamento. Attenzione a chi possiede un’auto stradale ad alte prestazioni: queste vetture potenti, che spesso hanno dischi di grande diametro e pastiglie per alte temperature, possono fischiare quando si frena a bassa velocità. In questo caso non c’è nulla da fare.

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Gomme, come verificare che il serraggio dei bulloni sia corretto

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Tocchiamo un argomento che non tutti conoscono, quello del serraggio dei dadi dei bulloni delle ruote. Si pensa infatti che, una volta montate appunto le ruote dell’auto e serrati i bulloni, tutto vada per il verso giusto. Ma non sempre è così, anzi, sarebbe opportuno fare un controllo del serraggio ogni tanto, per viaggiare in sicurezza, non solo dopo il cambio delle gomme.

Sicurezza in auto: il serraggio delle ruote

Chi viaggia in auto quotidianamente dovrebbe farsi controllare il serraggio delle ruote periodicamente, per una maggiore sicurezza su strada. Il consiglio degli esperti è di sottoporre l’auto a questa verifica ogni 50/100 chilometri percorsi, riserrando i dadi dei bulloni ogni volta che si ritiene necessario, perché col tempo si possono allentare e la ruota potrebbe non risultare più posizionata nel modo in cui dovrebbe essere. Non dimentichiamo che le gomme delle nostre vetture sono costantemente sottoposte a forti sollecitazioni sulla strada. I bulloni delle ruote devono essere serrati da un professionista o comunque utilizzando il giusto strumento, ovvero la chiave dinamometrica.

Attenzione: una ruota comunque non può cadere improvvisamente dall’auto e in modo molto semplice. Se è allentata, allora si iniziano a sentire prima dei rumori forti durante la guida. In questo caso è meglio accostare e controllare il serraggio oppure chiamare il soccorso stradale.

La chiave dinamometrica

Si tratta dello strumento indispensabile per cambiare le gomme e anche per serrare i bulloni delle ruote. Per questa operazione serve assolutamente la chiave, perché è indispensabile serrare le ruote al giusto valore di coppia (coppia serraggio bulloni-ruota). Si tratta di un dato stabilito per ogni auto o cerchio, in grado di definire quanta forza usare quando vengono serrati i bulloni. Valore che non deve in alcun modo essere superato o mancato, per consentire ai bulloni stessi di sopportare le sollecitazioni a cui sono sottoposti durante la guida; solo questo consente di tenere la ruota saldamente in posizione. Se le viti non sono abbastanza strette, possono allentarsi, se invece lo sono troppo, le filettature potrebbero danneggiarsi. Per questo è indispensabile usare la chiave dinamometrica, che permette di stringere i bulloni a una coppia specifica, impostando prima il valore sullo strumento.

La dimensione del cerchio, anche se si cambia in un secondo momento, deve essere inserita nel documento di immatricolazione del veicolo. Bisogna quindi sempre avere con sè il certificato del cerchio per ogni controllo di sicurezza del mezzo.

Come si effettua il corretto serraggio delle ruote

Vediamo tutti i passaggi da seguire per il serraggio:

  • controllare la posizione dei dadi delle ruote e, se necessario, regolarli dopo il cambio gomme o prima di un lungo viaggio;
  • innestare la prima e inserire il freno a mano;
  • impostare la chiave dinamometrica sul valore stabilito;
  • eseguire il serraggio stringendo un bullone dopo l’altro, seguendo un modello incrociato;
  • la chiave dinamometrica deve essere girata in senso orario;
  • rilasciare un po’ la chiave dinamometrica per non fare allentare la molla, in modo che le impostazioni del valore di coppia rimangano corrette;
  • se la molla dovesse essere allentata, la chiave dinamometrica potrebbe collassare prima di raggiungere il valore impostato.

Un ultimo consiglio: nell’esecuzione del serraggio delle ruote, è bene assicurarsi che i bulloni della ruota siano serrati seguendo un modello incrociato, in modo da garantire che la ruota stessa venga posizionata in modo corretto.

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Aria condizionata dell’auto rumorosa: ecco che cosa può significare

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Il sistema di aria condizionata dell’auto è progettato per mantenere gli occupanti del veicolo al fresco, soprattutto d’estate quando aumentano le temperature. L’aria condizionata è concepita per funzionare in modo silenzioso e discreto: un sistema che funziona al massimo delle sue capacità, infatti, non dovrebbe emettere alcun rumore fastidioso. Tuttavia può succedere che quando viene azionata l’aria condizionata all’interno dell’automobile, si senta improvvisamente un rumore fastidioso: è il segnale che qualcosa non va. Ecco quali possono essere i campanelli d’allarme e le cause del malfunzionamento dell’aria condizionata.

Aria condizionata rumorosa: le possibili cause

Ogni rumore prodotto dall’aria condizionata dell’automobile può essere sintomatico di un particolare problema. Bisogna tenere presente che pur essendo tecnicamente un sistema separato, il condizionatore è legato al resto del motore: se qualcosa non va nell’auto, il rumore può essere un chiaro segnale d’allarme.

Le possibile causa del rumore dell’aria condizionata sono diverse: si va dalla presenza di corpi estranei all’interno del climatizzatore al malfunzionamento di un componente meccanico, passando per un difetto di lubrificazione del motore.

Rumore del condizionatore auto: sibilo o fischio

Se l’aria condizionata della propria vettura emette un rumore simile a un soffio o a un sibilo, può essere indice di un’inversione del flusso refrigerante all’interno dell’impianto. Allo stesso modo, non è escluso che l’ingresso dell’aria del condizionatore sia ostruito da ostacoli, oppure che un filtro sia completamente intasato dalla polvere. Di fronte a questi scenari, è possibile verificare di persona che la presa d’aria non sia ostruita da oggetti estranei, effettuando un’accurata pulizia dei filtri dell’aria utilizzando una spazzola morbida e un po’ di acqua. Una volta completata l’operazione, è bene verificare che i filtri siano completamente asciutti prima di riposizionarli.

Rumori meccanici dell’aria condizionata

Un sistema di aria condizionata che funziona perfettamente, emette dei piccoli rumori meccanici appena si attiva il ventilatore: questi rumori svaniscono nel giro di pochi istanti, consentendo agli occupanti dell’abitacolo di godere dell’effetto refrigerante del sistema in totale silenzio. Qualora i rumori meccanici dovessero continuare, allora bisogna iniziare a preoccuparsi: la manifestazione di un rumore continuo, ritmico, insistente e fastidioso può derivare dall’eccessiva usura dei cuscinetti della ventola.  In questo caso è consigliato affidarsi a un tecnico specializzato che procederà allo smontaggio dell’apparecchio sostituendo o riparando le parti usurate o danneggiate.

Scricchiolio del condizionatore auto

I sistemi di aria condizionata delle automobili sono composti da parti in plastica, come il pannello frontale dello split. Questi componenti possono emettere un suono simile a un ronzio quando si espandono o si restringono a causa delle variazioni di temperatura a cui sono soggetti. Qualora il condizionatore subisse un eccessivo sbalzo di temperatura, l’espansione de la contrazione della scocca o di altre parti in plastica può generare fastidiosi scricchiolii. Per evitarli è sufficiente inserire dei piccoli spessori morbidi tra le parti che generano l’attrito, oppure utilizzare del lubrificante.

Aria condizionata rumorosa: i rimedi

Se il sistema di aria condizionata della propria vettura diventa eccessivamente rumoroso, la soluzione migliore è sempre quella di rivolgersi a personale specializzato: i tecnici eseguiranno i controlli necessari sul climatizzatore, verificando le cause dei rumori per identificare eventuali problemi, al fine di risolverli.

Gli interventi più frequenti effettuati su un condizionatore rumoroso sono: la riparazione del pannello di controllo; la manutenzione e riparazione del motore; la risoluzione di problemi elettrici; la pulizia dei filtri; il controllo della batteria; la verifica e ricarica del gas refrigerante; il controllo e l’assistenza della pressione dell’impianto e il trattamento ossidante dei morsetti.

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Adrián Campos, il talent-scout spagnolo della F1

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Prima dell’arrivo di Adrián Campos nel mondo delle corse il motorsport spagnolo si basava sui rally e sulle moto. Scopriamo insieme la storia dell’uomo che ha scoperto Fernando Alonso e che ha reso la Spagna una nazione protagonista delle gare in pista.

Adrián Campos: la storia

Adrián Campos nasce il 17 giugno 1960 ad Alzira (Spagna): appassionato delle quattro ruote fin da bambino, inizia a gareggiare con le auto radiocomandate conquistando il titolo nazionale iberico nel 1980.

Le auto vere

Campos debutta con le vetture vere piuttosto tardi – a 23 anni – prendendo parte al campionato europeo F3 e ottiene il primo risultato rilevante nel 1985 quando arriva terzo nel campionato tedesco. L’anno seguente debutta nell’endurance con una Porsche 962 alla 360 km di Jerez e corre anche in F3000, senza però brillare particolarmente.

Due stagioni in F1

Adrián Campos debutta in F1 con la Minardi nel 1987: un solo arrivo al traguardo (14° nel GP di casa) e prestazioni peggiori di quelle del compagno di scuderia, il nostro Alessandro Nannini.

L’anno seguente disputa i primi cinque GP iridati (16° posto a San Marino) ma dopo una serie di risultati deludenti – fa peggio del coéquipier spagnolo Luis Pérez-Sala – viene rimpiazzato da Pierluigi Martini.

Addio e ritorno

Dopo due anni in Formula 1 sotto le aspettative Campos lascia il mondo delle corse e torna a gareggiare solo nel 1992 nel campionato turismo spagnolo, vinto due anni più tardi al volante di un’Alfa Romeo 155.

Nel 1997 Adrián Campos si cimenta con i prototipi: gareggia nella International Sports Racing Series e corre la 24 Ore di Le Mans con una Ferrari 333 SP (vettura costretta al ritiro dopo soli 18 giri).

Dietro le quinte

La seconda vita di Campos inizia nel 1998 con la creazione della scuderia Campos Racing e con la partecipazione al campionato Euro Open by Nissan.

Il team iberico conquista le prime tre edizioni della serie e lancia due giovani piloti di talento: Marc Gené e, soprattutto, Fernando Alonso.

La Campos Racing diventa presto una delle squadre più attive nella scoperta di giovani driver – come ad esempio il nostro Giorgio Pantano e il russo Vitaly Petrov – e si toglie diverse soddisfazioni nelle classi minori del motorsport come ad esempio la conquista del titolo Costruttori GP2 del 2008.

La scalata verso la F1

Alla fine del 2009 Adrián Campos fonda la scuderia HRT ma deve cederla prima dell’esordio nel Mondiale F1 2010 per carenza di fondi.

Il team manager spagnolo continua a recitare il ruolo di protagonista nelle serie propedeutiche anche negli anni ‘10 del XXI secolo e in particolar modo nel campionato spagnolo di F3, nella Euroformula Open, in F2 e in Formula E.

Adrián Campos scompare il 27 gennaio 2021 a Valencia (Spagna) per una dissezione aortica.

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Macchina ferma a lungo: come prepararla a un periodo di inattività

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Se devi trasferirti o partire per un po’ di tempo senza portare con te la tua auto (e quindi senza usarla per diverse settimane o per mesi), allora è necessario pensare a degli accorgimenti per tenere la vettura in stand-by e preservarla correttamente, evitando di trovarsi ad affrontare dei problemi meccanici o di altro tipo. Vediamo cosa bisogna fare.

Le operazioni da eseguire

Prima di tutto è bene cambiare l’olio e il filtro; se l’auto starà “a riposo” per molto tempo (mesi o anni), allora è necessario chiedere al meccanico di far aggiungere degli additivi all’olio.

È bene anche che il serbatoio sia pieno, infatti la condensa è un problema per un’auto che rimane inutilizzata a lungo. Bisogna usare benzina senza alcool e di qualità premium, per evitare l’accumulo di condensa. È necessario anche aggiungere uno stabilizzatore per evitare che la benzina, col tempo, diventi troppo densa. Anche i livelli del liquido di raffreddamento devono essere controllati prima di lasciare l’auto a riposo per molto tempo.

Cosa fare prima di lasciare l’auto ferma a lungo

Altre operazioni utili:

  • prima di tutto bisogna gonfiare gli pneumatici anche un pelo più del dovuto, per evitare che si schiaccino. Quando tornerai a guidare l’auto, è bene saperlo, le gomme saranno più dure, almeno per i primi 20 chilometri;
  • la macchina deve essere pulita e lucidata, devono essere ben puliti tutti gli elementi esterni e anche l’abitacolo. Un consiglio? Togliere i tappetini per evitare la formazione di muffa;
  • lascia l’auto con un finestrino abbassato, se è al coperto. Attenzione: lo spazio non deve consentire a piccoli animali di entrare. Infila uno straccio nel tubo di scappamento per evitare la formazione di nidi;
  • se l’auto rimarrà ferma per più di un mese, allora usa uno strumento per ricaricare la batteria. Esisto degli elementi che si attivano periodicamente. Per tempi brevi, possono essere collegati alla batteria dentro al cofano, per periodi lunghi invece è meglio togliere la batteria dall’auto e collegarla al caricabatteria fuori dal cofano;
  • posiziona un telo di plastica sotto i tergicristalli, per non far attaccare la gomma al vetro del parabrezza. Un’alternativa è smontare i tergicristalli, lasciandoli riposti in un luogo asciutto.

Come provvedere all’auto che non verrà usata per molto tempo

Altri accorgimenti molto utili possono essere la rimozione delle candele, spruzzare dell’olio nei cilindri per evitare la ruggine, per poi inserire nuovamente le candele. Se l’auto resterà ferma per molto tempo, allora è meglio posizionarla su dei cavalletti per preservare l’integrità delle gomme. Altro elemento a cui forse non si pensa è il freno a mano: lasciatelo abbassato, in modo che i cuscinetti dei freni non aderiscano ai dischi. Per evitare che l’auto si muova metti dei pesi/blocchi dietro le gomme. Chiudi l’auto a chiave, per evitare un possibile furto.

Un consiglio molto utile? Appunta ogni operazione fatta su un foglietto e lascialo sull’auto, in modo da ricordare ogni passaggio una volta recuperata l’auto dopo molto tempo. Ad esempio, per ricordare che hai lasciato uno straccio del tubo di scappamento o dove hai messo i tappetini o ancora la batteria. Segna tutto alla perfezione, per poi poter fare il contrario di ogni operazione eseguita, controllando tutto.

Se tieni l’auto all’esterno o al coperto, ma in un posto polveroso, allora raccomandiamo di usare una copertura per fare in modo che la macchina non si rovini e/o macchi.

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Multe, chi sono gli ausiliari del traffico e quali sono i loro compiti

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Gli ausiliari del traffico sono tra le figure più “temute” dagli automobilisti perché noti per il loro compito di “dare multe”. Eppure sono preziosi nell’ecosistema del traffico urbano. Impariamo a conoscere il loro ruolo e come si diventa ausiliari del traffico.

Chi sono?

Innanzitutto il loro ruolo è di “aiuto”, come dice il nome stesso. Non sono infatti agenti di polizia, ma persone che li aiutano nel loro operato. Si tratta di una figura professionale nata nel 1997. Nel 2019 ci siamo avvicinati molto all’emanazione di una legge per ridurne i poteri in materia di multe, ma poi la Commissione Trasporti ha approvato un emendamento opposto.

Ausiliari del traffico: tre tipologie

Non esiste un’unica tipologia di ausiliario del traffico, ma si distinguono in base all’attività svolta:

  • ‘classico’, è quello assunto dal Comune, con un apposito bando concorsuale. Si tratta di professionisti che dipendono quindi dal Comune, dalla Regione o dalla Polizia Municipale;
  • quelli assunti dalle aziende per il trasporto pubblico;
  • quelli assunti da aziende che gestiscono parcheggi a pagamento.

La loro attività è comunque indicata direttamente dalla legge di riferimento.

Come si diventa ausiliari del traffico?

Non ci sono dei veri e propri requisiti stringenti e particolari per ricoprire questo ruolo. Anche se è importante sottolineare che l’ausiliario, mentre espleta le sue funzioni, è un pubblico ufficiale. Per questo motivo, per ricoprire questo ruolo:

  • è necessario aver terminato la scuola dell’obbligo;
  • avere la cittadinanza italiana;
  • essere maggiorenni;
  • avere la patente B, senza carichi pendenti o misure di prevenzione.

Quali multe possono fare?

I compiti degli ausiliari sono ben delimitati e ridotti, loro infatti possono solo aiutare i vigili, non sostituirli. Per questo motivo non possono fare multe relative alla circolazione dei veicoli ma soltanto controllare i mezzi in sosta e fermata. Solo in questi casi, quando non viene rispettato il Codice della Strada, possono emettere sanzioni. Ecco perché lavorano prevalentemente nei parcheggi a pagamento con strisce blu e in quelli riservati, con strisce gialle.

Le multe che possono fare gli ausiliari sono:

  • quelle che puniscono chi non espone il ticket in un parcheggio a pagamento;
  • quelle per il ticket scaduto;
  • quelle fatte a chi parcheggia in una zona di sosta o in una corsia riservata ai mezzi pubblici.

Gli ausiliari del traffico assunti dal Comune hanno più potere rispetto a quelli che lavorano per le aziende private, che possono svolgere il loro ruolo solo negli spazi di concessione. Attenzione: anche gli ausiliari possono chiedere patente e documento di identità agli automobilisti, rientra nelle loro capacità, anche se non sono degli agenti di Polizia.

Facciamo un piccolo cenno allo stipendio, che non è uguale per ogni ausiliario del traffico. Come in ogni settore, anche in questo caso la paga dipende al datore di lavoro. Chi svolge il suo operato per il Comune o un ente pubblico viene scelto tramite concorso, viene quindi assunto e in seguito viene inquadrato di solito nella categoria B3 degli Enti Locali, che prevede uno stipendio annuo lordo di 19.963,93 euro. Questa è appunto una regola che vale per chi lavora nel settore pubblico; chi viene assunto da una società privata invece non è sottoposto a una regola fissa, solitamente prende uno stipendio medio italiano, che in genere non va oltre i 10 euro all’ora.

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Accessori auto, 5 modifiche che fanno scendere il valore della tua auto

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Alcuni proprietari di auto sono appassionati di caratteristiche estreme, al punto di decidere di personalizzare la propria vettura con elementi stravaganti o comunque unici e particolari, spendendo molto denaro (attenzione a quello che è possibile fare per Legge) e non considerando che alcune modifiche potrebbero abbassare il valore della macchina, nel caso in cui si voglia rivendere. Vediamo alcuni degli elementi che potrebbero creare dei “problemi” di questo tipo.

Le modifiche alla carrozzeria della macchina

Si può aggiungere un nuovo spoiler, un kit carrozzeria o altro, elementi che vanno a modificare l’aspetto esteriore dell’auto. Si tratta degli interventi più ovvi per l’estetica, ma che potrebbero comunque abbassare il valore dell’auto. A meno che la modifica apportata sia oggettivamente di buon gusto, e comunque sobria, si farà fatica a trovare un nuovo acquirente per il veicolo. Se poi gli elementi aggiunti non sono appunto originali o non si adattano perfettamente, con posizionamenti irregolari, questo varia di molto il valore del mezzo.

Modifiche auto: alterare le prestazioni

Alcuni automobilisti decidono anche di apportare delle modifiche che danno più velocità e potenza all’auto, tutti interventi che sicuramente vanno a influire sul valore di rivendita del mezzo, nonostante spesso non siano visibili a occhio nudo. Una cosa poco apprezzata è anche il fatto che chi apporta queste modifiche all’auto, potrebbe anche aver girato in pista ad altissima velocità con la vettura in oggetto e aver “picchiato” la carrozzeria in più punti, poi sistemati. Anche in questo caso quindi probabilmente si restringe il potenziale campo di acquirenti e si abbassa il valore del mezzo. Senza dimenticare che questa tipologia di modifiche alle prestazioni può influire anche sul costo dei premi assicurativi, e rendere l’auto ancora meno attraente al momento della rivendita.

Modifiche auto non apprezzate: le luci

Anche modificare le fonti di illuminazione della macchina può avere un effetto negativo sul valore del veicolo. È probabile che anche in questo caso infatti non tutti apprezzino la scelta fatta. Sicuramente delle luci di qualità differente rispetto alle originali potrebbero rendere il mezzo meno appetibile e scoraggiare i potenziali acquirenti. Non sono molte le auto che riescono a mantenere comunque un bell’aspetto cambiando quelle che sono le luci di serie, ma questo dipende dal gusto personale.

Gli scarichi eccessivamente rumorosi

Altra caratteristica che può piacere molto agli automobilisti “più estremi” è lo scarico rumoroso, che però può decisamente diminuire sia i possibili acquirenti che il valore del veicolo. Innanzitutto non è da tutti amare essere al centro dell’attenzione, andando in giro con una macchina che si sente arrivare già da molti metri di distanza. Per questo lo scarico rumoroso non sempre è una buona idea, soprattutto se si vuole rivendere l’auto. Attenzione poi in fase di revisione e in qualsiasi possibile controllo, tutto deve essere omologato e tollerato dalla Legge.

Pneumatici e cerchi, modifiche che possono abbassare il valore dell’auto

Anche cambiare le ruote della macchina potrebbe rendere più difficile la vendita del veicolo in un secondo momento. Nel caso in cui vengano tenute le ruote originali e gli stessi pneumatici, non è difficile sostituirli prima di vendere l’auto, se l’acquirente preferisce gli originali. Ma spesso, mettendo ruote aftermarket, la macchina si trasforma in quella che vuoi tu, ma non in quello che desiderano nuovi acquirenti. Quindi valuta sempre prima le tue scelte.

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Ford Puma ST: SUV di giri

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Appeal Le due lettere ST sono da anni una garanzia per chi cerca la vera sportività.
Contenuti tecnologici Gli ADAS più importanti si pagano a parte (850 euro). Manca però il cruise control adattivo.
Piacere di guida La Ford Puma ST è la piccola SUV a trazione anteriore più divertente in commercio.
Stile Il tocco ST ha regalato ancora più cattiveria a una delle baby crossover più sexy in circolazione.

La Ford Puma non è mai stata così potente. Nella sua prima vita da coupé alla fine degli anni ’90 del XX secolo si fermò a quota 125 CV (almeno per quanto riguarda gli esemplari venduti in Italia) mentre ora con la variante ST la seconda generazione – diventata nel frattempo una piccola SUV – ha raggiunto i 200 CV.

Nella nostra prova abbiamo testato la Ford Puma ST in pista e su strada. Scopriamo insieme i pregi e i difetti della baby crossover a trazione anteriore più divertente in commercio, la risposta americana alla Mini Countryman Cooper S.

Cosa cambia rispetto alla Puma normale

Facile distinguere esteticamente una ST da una Ford Puma “standard”: nel frontale troviamo uno splitter integrato nel paraurti che aumenta la deportanza dell’avantreno di quasi l’80%, nel profilo spiccano i cerchi in lega da 19″ mentre la zona posteriore è impreziosita da un ampio spoiler e da un diffusore incorporato nel paraurti. Senza dimenticare la finitura nera lucida per il tetto, i bordi della griglia anteriore, le calotte degli specchietti retrovisori e lo spoiler posteriore e il logo ST proiettato sul terreno dai retrovisori.

Per quanto riguarda l’abitacolo segnaliamo invece i sedili Recaro e il volante in pelle a fondo piatto mentre alla voce “tecnica” troviamo il motore 1.5 turbo EcoBoost tre cilindri a benzina da 200 CV già visto sotto il cofano della Fiesta ST, la rigidità torsionale delle sospensioni posteriori aumentata del 50%, gli ammortizzatori Hitachi anteriori e posteriori a smorzamento progressivo, la barra antirollio anteriore da 24 mm (posteriore da 28 mm), lo sterzo più reattivo del 25%, i freni più grandi del 17% (dischi anteriori da 325 mm e posteriori da 271 mm) e gli pneumatici Michelin Pilot Sport 4S appositamente sviluppati.

Non vi basta? Con 1.000 euro in più si può acquistare il Performance Pack che comprende, tra le altre cose, il differenziale meccanico a slittamento limitato Quaife e il Launch Control.

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Ford Puma ST: ottimo rapporto prezzo/dotazione

La Ford Puma ST protagonista della nostra prova su strada ha un prezzo molto interessante – 33.000 euro – abbinato a una dotazione di serie ricca:

Quality

  • Alette parasole con illuminazione
  • Console centrale con bracciolo e vano portaoggetti
  • Fari posteriori a LED
  • Fari anteriori Full LED automatici
  • Fold Flat System
  • Ford Megabox
  • Luci interne ambiente a LED
  • Retrovisori elettrici, ripiegabili e riscaldabili in tinta carrozzeria e con indicatori di direzione integrati
  • Sedili anteriori con regolazione in altezza e lombare
  • Sedili sportivi Recaro (anteriori riscaldati)
  • Soglia battitacco
  • Tappetini anteriori con doppia impuntura
  • Tappetini posteriori
  • Volante ergonomico in pelle regolabile in altezza e profondità
  • Cerchi in lega da 19″
  • Vetri posteriori oscurati
  • Pedaliera in alluminio
  • Sospensioni sportive
  • Tubo di scarico cromato
  • Spoiler posteriore sportivo

Green

  • Electric Power-Assisted Steering – EPAS (servosterzo elettrico)
  • Indicatore cambio di marcia
  • Start&Stop

Safe

  • 7 airbag (frontale/laterale guidatore e passeggero e a tendina)
  • Anti-lock Braking System – ABS (frenata antibloccaggio)
  • Attacchi di sicurezza Isofix integrati nei sedili posteriori
  • Avvisatore acustico mancato inserimento cinture di sicurezza anteriori
  • Chiamata d’emergenza via modem
  • Chiusura centralizzata con comando a distanza
  • Cinture di sicurezza posteriori (tre) a tre punti di ancoraggio
  • EBS (ripartitore elettronico della frenata)
  • Emergency Brake Assist – EBA (assistenza alla frenata d’emergenza)
  • ESC (controllo elettronico della stabilità) + TCS (controllo elettronico della trazione)
  • Fari fendinebbia anteriori con funzione cornering
  • Frenata automatica d’emergenza con telecamera sistema frenata post impact
  • Interruttore PADI – disattivazione airbag passeggero anteriore
  • Kit riparazione pneumatici
  • Lane Departure Warning
  • Lane Keeping Aid (mantenimento di corsia)
  • Parabrezza termico
  • Riconoscimento segnali stradali
  • Selettore modalità di guida (4 modalità)
  • Tyre Pressure Monitoring System (monitoraggio della pressione degli pneumatici)
  • Tergicristalli automatici

Smart

  • Alzacristalli anteriori elettrici “one touch” salita e discesa (solo lato conducente)
  • Alzacristalli posteriori elettrici
  • Caricatore wireless per smartphone
  • Computer di bordo con schermo da 4,2″ a colori
  • Cruise control con regolatore velocità automatico
  • FordPass Connect (modem)
  • MyKey
  • Sensori di parcheggio anteriori e posteriori
  • B&O SYNC 3 con radio TouchNav 8″ e 7 speakers + DAB + 2 prese USB + Mirroring Apple
  • Climatizzatore a controllo automatico
  • Cruscotto digitale 12,3″
  • Keyless Start
  • Keyless Entry
  • Allarme volumetrico e perimetrale

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A chi si rivolge

A chi è cresciuto con le piccole pepate come la Fiesta ST e ora ha messo su famiglia: una baby crossover perfetta per divertirsi in pista e per accompagnare i figli a scuola.

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Alla guida: primo impatto

Il nostro primo incontro con la Ford Puma ST è avvenuto in pista, l’habitat naturale della piccola SUV sportiva americana: tra le curve del circuito di Lainate la cattivissima baby crossover dell’Ovale Blu si è esaltata mostrando un comportamento stradale agilissimo e coinvolgente anche per piloti esperti supportato da uno sterzo molto diretto, da una leva del cambio che non si è mai impuntata e da un impianto frenante sempre pronto anche dopo un uso molto intenso. Quattro le modalità di guida: EcoNormalSport (risposta più immediata del motore e del pedale dell’acceleratore e sonorità intensificate) e Track (per l’uso in circuito: controllo della trazione disattivato e ESP limitato).

Il motore 1.5 turbo EcoBoost tre cilindri a benzina – ricchissimo di cavalli (200) e di coppia (320 Nm) e con una cilindrata contenuta che consente di risparmiare sull’assicurazione RC Auto – regala prestazioni pazzesche: 220 km/h di velocità massima e uno “0-100” da 6,7 secondi. Avremmo solo gradito un sound ancora più coinvolgente e una reazione più pronta ai bassi regimi.

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Alla guida: valutazione finale

Usciti dal circuito abbiamo avuto modo di apprezzare la taratura delle sospensioni della Ford Puma ST, rigida ma mai fastidiosa. La piccola SUV sportiva “yankee” può essere usata senza problemi come auto per tutti i giorni: le dimensioni esterne compatte (solo 4,23 metri di lunghezza), i montanti non voluminosi e i sensori di parcheggio anteriori e posteriori di serie rendono agevole qualsiasi manovra in città, nonostante l’assenza di protezioni per la carrozzeria. L’unica nota stonata arriva dai consumi piuttosto alti: anche guidando in modo morigerato è impossibile stare sopra quota 15 km/l.

Alti e bassi alla voce praticità: se è vero che l’abitacolo (che presenta qualche plastica rigida di troppo) non è molto spazioso è altrettanto vero che il bagagliaio è immenso. Il vano in configurazione a cinque posti ha una capienza di 456 litri più altri 80 offerti dall’utilissimo vano Megabox nel doppio fondo che permette di caricare oggetti alti e che è facilmente pulibile grazie al rivestimento impermeabile e a un foro di scarico. Quando si abbattono i sedili dietro esistono invece rivali che se la cavano meglio: colpa del design filante della carrozzeria.

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Cosa dice di te

Sei un vero appassionato di auto cresciuto a pane e benzina, non ti sei mai accontentato di vetture normali e hai sempre cercato di divertirti. Ora, però, hai bisogno di più praticità.

Scheda tecnica
Motore turbo benzina, 3 cilindri in linea
Potenza 200 CV
Emissioni 155 g/km
Consumi 14,5 km/l
Velocità max 220 km/h
Acc. 0-100 6,7 s
Lunghezza/larghezza/altezza 4,23/1,81/1,53 metri
Capacità bagagliaio 456/1.216 litri
Peso a vuoto 1.358 kg
Prezzo 33.000 euro

Le concorrenti

Audi Q2 35 TFSI Admired Advanced Più “premium” della Puma ST ma con 50 cavalli in meno.
Hyundai Kona 1.6 T-GDI Exellence Meno cattiva della Puma ma con due plus da non sottovalutare: la trazione integrale e il cambio automatico.
Hyundai Kona EV 64 kWh XPrime 204 cavalli sotto il cofano tutti elettrici. Costa molto di più della Puma ST e non è così divertente.
Mini Countryman Cooper S L’unica vera rivale della Ford Puma ST è più versatile, più comoda e meno assetata di benzina della rivale “yankee” ma non così piacevole da guidare. Prezzi alti e dotazione da integrare.

L’articolo Ford Puma ST: SUV di giri proviene da Icon Wheels.

Fonte:

SUV Mercedes: l’elenco completo (con i prezzi)

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Non tutti sanno che la Mercedes è la Casa automobilistica con più SUV in listino: sono ben nove, per il momento, le Sport Utility compatte, medie e grandi offerte dalla Stella.

Di seguito troverete una guida completa a tutte le SUV Mercedes in commercio: una breve descrizione condita dalla gamma motori e dai prezzi.

SUV Mercedes: l’elenco completo (con i prezzi)

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Mercedes GLA

La seconda generazione della Mercedes GLA è una SUV compatta nata nel 2020 disponibile a trazione anterioreintegrale.

Mercedes GLA: i motori

  • un 1.3 turbo benzina da 136 CV
  • un 1.3 turbo benzina da 163 CV
  • un 2.0 turbo benzina da 224 CV
  • un 2.0 turbo benzina da 306 CV
  • un 2.0 turbo benzina da 387 CV
  • un 2.0 turbo benzina da 421 CV
  • un 2.0 turbo ibrido plug-in benzina da 218 CV
  • un 2.0 turbodiesel da 116 CV
  • un 2.0 turbodiesel da 150 CV
  • un 2.0 turbodiesel da 190 CV

Mercedes GLA: i prezzi

Motori benzina

  • Mercedes GLA 180 Executive 36.617 euro
  • Mercedes GLA 180 Business 37.477 euro
  • Mercedes GLA 180 Sport 38.437 euro
  • Mercedes GLA 180 Sport Plus 39.777 euro
  • Mercedes GLA 180 Premium 41.277 euro
  • Mercedes GLA 200 Executive 39.387 euro
  • Mercedes GLA 200 Business 40.247 euro
  • Mercedes GLA 200 Sport 41.207 euro
  • Mercedes GLA 200 Sport Plus 42.547 euro
  • Mercedes GLA 200 4Matic Sport 43.467 euro
  • Mercedes GLA 200 4Matic Sport Plus 44.807 euro
  • Mercedes GLA 200 4Matic Premium 46.317 euro
  • Mercedes GLA 250 Sport 44.887 euro
  • Mercedes GLA 250 Sport Plus 45.977 euro
  • Mercedes GLA 250 Premium 47.737 euro
  • Mercedes GLA 250 4Matic Sport 47.147 euro
  • Mercedes GLA 250 4Matic Sport Plus 48.237 euro
  • Mercedes GLA 250 4Matic Premium 49.997 euro
  • Mercedes GLA 35 AMG 57.100 euro
  • Mercedes GLA 45 AMG 62.730 euro
  • Mercedes GLA 45 AMG S 67.230 euro

Motori ibridi plug-in benzina

  • Mercedes GLA 250 e Sport 49.644 euro
  • Mercedes GLA 250 e Sport Plus 50.734 euro
  • Mercedes GLA 250 e Premium 52.494 euro

Motori diesel

  • Mercedes GLA 180 d Executive 36.007 euro
  • Mercedes GLA 180 d Business 36.867 euro
  • Mercedes GLA 180 d Sport 37.827 euro
  • Mercedes GLA 180 d Sport Plus 39.167 euro
  • Mercedes GLA 180 d Premium 40.667 euro
  • Mercedes GLA 200 d Executive 38.697 euro
  • Mercedes GLA 200 d Business 39.557 euro
  • Mercedes GLA 200 d Sport 40.517 euro
  • Mercedes GLA 200 d Sport Plus 41.857 euro
  • Mercedes GLA 200 d Premium 43.357 euro
  • Mercedes GLA 200 d 4Matic Sport 42.777 euro
  • Mercedes GLA 200 d 4Matic Sport Plus 44.117 euro
  • Mercedes GLA 200 d 4Matic Premium 45.627 euro
  • Mercedes GLA 220 d Sport 45.347 euro
  • Mercedes GLA 220 d Sport Plus 46.437 euro
  • Mercedes GLA 220 d Premium 48.197 euro
  • Mercedes GLA 220 d 4Matic Sport 47.607 euro
  • Mercedes GLA 220 d 4Matic Sport Plus 48.697 euro
  • Mercedes GLA 220 d 4Matic Premium 50.457 euro

 

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Mercedes GLB

La Mercedes GLB è una SUV compatta nata nel 2019 disponibile a trazione anterioreintegrale.

Mercedes GLB: i motori

  • un 1.3 turbo benzina da 136 CV
  • un 1.3 turbo benzina da 163 CV
  • un 2.0 turbo benzina da 224 CV
  • un 2.0 turbo benzina da 306 CV
  • un 2.0 turbodiesel da 116 CV
  • un 2.0 turbodiesel da 150 CV
  • un 2.0 turbodiesel da 190 CV

Mercedes GLB: i prezzi

Motori a benzina

  • Mercedes GLB 180 Executive 38.380 euro
  • Mercedes GLB 180 Business 39.240 euro
  • Mercedes GLB 180 Sport 40.530 euro
  • Mercedes GLB 180 Sport Plus 41.860 euro
  • Mercedes GLB 180 Premium 43.590 euro
  • Mercedes GLB 200 Executive 41.150 euro
  • Mercedes GLB 200 Business 42.010 euro
  • Mercedes GLB 200 Sport 43.300 euro
  • Mercedes GLB 200 Sport Plus 44.630 euro
  • Mercedes GLB 200 Premium 46.360 euro
  • Mercedes GLB 200 4Matic Sport 45.560 euro
  • Mercedes GLB 200 4Matic Sport Plus 46.890 euro
  • Mercedes GLB 200 4Matic Premium 48.615 euro
  • Mercedes GLB 250 Sport 47.090 euro
  • Mercedes GLB 250 Sport Plus 48.180 euro
  • Mercedes GLB 250 Premium 50.640 euro
  • Mercedes GLB 250 4Matic Sport 49.350 euro
  • Mercedes GLB 250 4Matic Sport Plus 50.440 euro
  • Mercedes GLB 250 4Matic Premium 52.900 euro
  • Mercedes GLB 35 AMG 59.780 euro

Motori diesel

  • Mercedes GLB 180 d Executive 37.770 euro
  • Mercedes GLB 180 d Business 38.630 euro
  • Mercedes GLB 180 d Sport 39.920 euro
  • Mercedes GLB 180 d Sport Plus 41.250 euro
  • Mercedes GLB 180 d Premium 42.980 euro
  • Mercedes GLB 200 d Executive 40.460 euro
  • Mercedes GLB 200 d Business 41.320 euro
  • Mercedes GLB 200 d Sport 42.610 euro
  • Mercedes GLB 200 d Sport Plus 43.940 euro
  • Mercedes GLB 200 d Premium 45.670 euro
  • Mercedes GLB 200 d 4Matic Sport 44.870 euro
  • Mercedes GLB 200 d 4Matic Sport Plus 46.200 euro
  • Mercedes GLB 200 d 4Matic Premium 47.925 euro
  • Mercedes GLB 220 d Sport 47.550 euro
  • Mercedes GLB 220 d Sport Plus 48.640 euro
  • Mercedes GLB 220 d Premium 51.100 euro
  • Mercedes GLB 220 d 4Matic Sport 49.810 euro
  • Mercedes GLB 220 d 4Matic Sport Plus 50.900 euro
  • Mercedes GLB 220 d 4Matic Premium 53.360 euro

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Mercedes GLC

La Mercedes GLC – nata nel 2015 e sottoposta a un restyling nel 2019 – è una SUV mediatrazione integrale.

Mercedes GLC: i motori

  • un 3.0 V6 biturbo benzina da 390 CV
  • un 4.0 V8 biturbo benzina da 476 CV
  • un 4.0 V8 biturbo benzina da 510 CV
  • un 2.0 turbo mild hybrid benzina da 211 CV
  • un 2.0 turbo mild hybrid benzina da 272 CV
  • un 2.0 turbo ibrido plug-in benzina da 321 CV
  • un 2.0 turbodiesel ibrido plug-in da 306 CV
  • un 2.0 turbodiesel da 163 CV
  • un 2.0 turbodiesel da 194 CV
  • un 2.0 turbodiesel da 245 CV
  • un 2.9 turbodiesel a sei cilindri in linea da 330 CV

Mercedes GLC: i prezzi

Motori a benzina

  • Mercedes GLC 43 AMG 85.588 euro
  • Mercedes GLC 63 AMG 103.514 euro
  • Mercedes GLC 63 AMG S 106.137 euro

Motori mild hybrid benzina

  • Mercedes GLC 200 EQ-Boost Executive 50.439 euro
  • Mercedes GLC 200 EQ-Boost Business 52.559 euro
  • Mercedes GLC 200 EQ-Boost Sport 54.519 euro
  • Mercedes GLC 200 EQ-Boost Premium 59.279 euro
  • Mercedes GLC 200 EQ-Boost Premium Plus 63.369 euro
  • Mercedes GLC 300 EQ-Boost Executive 59.658 euro
  • Mercedes GLC 300 EQ-Boost Business 61.778 euro
  • Mercedes GLC 300 EQ-Boost Sport 63.738 euro
  • Mercedes GLC 300 EQ-Boost Premium 68.498 euro
  • Mercedes GLC 300 EQ-Boost Premium Plus 72.588 euro

Motore ibrido plug-in benzina

  • Mercedes GLC 300 e Executive 64.657 euro
  • Mercedes GLC 300 e Business 66.777 euro
  • Mercedes GLC 300 e Sport 68.737 euro
  • Mercedes GLC 300 e Premium 73.497 euro
  • Mercedes GLC 300 e Premium Plus 77.587 euro

Motore ibrido plug-in diesel

  • Mercedes GLC 300 de Executive 66.487 euro
  • Mercedes GLC 300 de Business 68.607 euro
  • Mercedes GLC 300 de Sport 70.567 euro
  • Mercedes GLC 300 de Premium 75.327 euro
  • Mercedes GLC 300 de Premium Plus 79.417 euro

Motori diesel

  • Mercedes GLC 200 d Executive 50.768 euro
  • Mercedes GLC 200 d Business 52.888 euro
  • Mercedes GLC 200 d Sport 54.848 euro
  • Mercedes GLC 200 d Premium 59.608 euro
  • Mercedes GLC 200 d Premium Plus 63.698 euro
  • Mercedes GLC 220 d Executive 53.983 euro
  • Mercedes GLC 220 d Business 56.103 euro
  • Mercedes GLC 220 d Sport 58.063 euro
  • Mercedes GLC 220 d Premium 62.823 euro
  • Mercedes GLC 220 d Premium Plus 66.913 euro
  • Mercedes GLC 300 d Executive 56.842 euro
  • Mercedes GLC 300 d Business 58.962 euro
  • Mercedes GLC 300 d Sport 60.922 euro
  • Mercedes GLC 300 d Premium 65.682 euro
  • Mercedes GLC 300 d Premium Plus 69.772 euro
  • Mercedes GLC 400 d Executive 61.728 euro
  • Mercedes GLC 400 d Business 63.848 euro
  • Mercedes GLC 400 d Sport 65.438 euro
  • Mercedes GLC 400 d Premium 70.568 euro
  • Mercedes GLC 400 d Premium Plus 74.288 euro

 

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Mercedes GLC Coupé

La Mercedes GLC Coupé – variante filante della GLE nata nel 2016 e sottoposta a un restyling nel 2019 – è una SUV mediatrazione integrale.

Mercedes GLC Coupé: i motori

  • un 3.0 V6 biturbo benzina da 390 CV
  • un 4.0 V8 biturbo benzina da 476 CV
  • un 4.0 V8 biturbo benzina da 510 CV
  • un 2.0 turbo mild hybrid benzina da 211 CV
  • un 2.0 turbo mild hybrid benzina da 272 CV
  • un 2.0 turbo ibrido plug-in benzina da 321 CV
  • un 2.0 turbodiesel ibrido plug-in da 306 CV
  • un 2.0 turbodiesel da 163 CV
  • un 2.0 turbodiesel da 194 CV
  • un 2.0 turbodiesel da 245 CV
  • un 2.9 turbodiesel a sei cilindri in linea da 330 CV

Mercedes GLC Coupé: i prezzi

Motori a benzina

  • Mercedes GLC Coupé 43 AMG 83.830 euro
  • Mercedes GLC Coupé 63 AMG 99.645 euro
  • Mercedes GLC Coupé 63 AMG S 102.268 euro

Motori mild hybrid benzina

  • Mercedes GLC Coupé 200 EQ-Boost Executive 55.042 euro
  • Mercedes GLC Coupé 200 EQ-Boost Business 57.162 euro
  • Mercedes GLC Coupé 200 EQ-Boost Sport 57.762 euro
  • Mercedes GLC Coupé 200 EQ-Boost Premium 63.762 euro
  • Mercedes GLC Coupé 200 EQ-Boost Premium Plus 66.102 euro
  • Mercedes GLC Coupé 300 EQ-Boost Executive 64.262 euro
  • Mercedes GLC Coupé 300 EQ-Boost Business 66.382 euro
  • Mercedes GLC Coupé 300 EQ-Boost Sport 66.982 euro
  • Mercedes GLC Coupé 300 EQ-Boost Premium 72.982 euro
  • Mercedes GLC Coupé 300 EQ-Boost Premium Plus 75.322 euro

Motore ibrido plug-in benzina

  • Mercedes GLC Coupé 300 e Executive 69.261 euro
  • Mercedes GLC Coupé 300 e Business 71.381 euro
  • Mercedes GLC Coupé 300 e Sport 71.981 euro
  • Mercedes GLC Coupé 300 e Premium 77.981 euro
  • Mercedes GLC Coupé 300 e Premium Plus 80.321 euro

Motore ibrido plug-in diesel

  • Mercedes GLC Coupé 300 de Executive 71.091 euro
  • Mercedes GLC Coupé 300 de Business 73.211 euro
  • Mercedes GLC Coupé 300 de Sport 73.811 euro
  • Mercedes GLC Coupé 300 de Premium 79.811 euro
  • Mercedes GLC Coupé 300 de Premium Plus 82.151 euro

Motori diesel

  • Mercedes GLC Coupé 200 d Executive 55.372 euro
  • Mercedes GLC Coupé 200 d Business 57.492 euro
  • Mercedes GLC Coupé 200 d Sport 58.092 euro
  • Mercedes GLC Coupé 200 d Premium 64.o92 euro
  • Mercedes GLC Coupé 200 d Premium Plus 66.432 euro
  • Mercedes GLC Coupé 220 d Executive 58.587 euro
  • Mercedes GLC Coupé 220 d Business 60.707 euro
  • Mercedes GLC Coupé 220 d Sport 61.307 euro
  • Mercedes GLC Coupé 220 d Premium 67.307 euro
  • Mercedes GLC Coupé 220 d Premium Plus 69.647 euro
  • Mercedes GLC Coupé 300 d Executive 61.446 euro
  • Mercedes GLC Coupé 300 d Business 63.566 euro
  • Mercedes GLC Coupé 300 d Sport 64.166 euro
  • Mercedes GLC Coupé 300 d Premium 70.166 euro
  • Mercedes GLC Coupé 300 d Premium Plus 72.506 euro
  • Mercedes GLC Coupé 400 d Executive 67.869 euro
  • Mercedes GLC Coupé 400 d Business 69.989 euro
  • Mercedes GLC Coupé 400 d Sport 70.589 euro
  • Mercedes GLC Coupé 400 d Premium 76.589 euro
  • Mercedes GLC Coupé 400 d Premium Plus 78.929 euro

 

 

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Mercedes GLE

La seconda generazione della Mercedes GLE – nata nel 2018 – è una grande SUVtrazione integrale.

Mercedes GLE: i motori

  • un 3.0 turbo mild hybrid benzina a sei cilindri in linea da 389 CV
  • un 3.0 turbo mild hybrid benzina a sei cilindri in linea da 457 CV
  • un 4.0 V8 biturbo mild hybrid benzina da 634 CV
  • un 2.0 turbodiesel ibrido plug-in da 320 CV
  • un 2.0 turbodiesel da 245 CV
  • un 2.9 turbodiesel a sei cilindri in linea da 272 CV
  • un 2.9 turbodiesel a sei cilindri in linea da 330 CV

Mercedes GLE: i prezzi

Motori mild hybrid benzina

  • Mercedes GLE 450 EQ-Boost Sport 80.072 euro
  • Mercedes GLE 450 EQ-Boost Premium 87.087 euro
  • Mercedes GLE 450 EQ-Boost Premium Plus 93.986 euro
  • Mercedes GLE 53 AMG EQ-Boost 94.480 euro
  • Mercedes GLE 63 AMG S EQ-Boost 145.635 euro

Motore ibrido plug-in diesel

  • Mercedes GLE 350 de Sport 81.792 euro
  • Mercedes GLE 350 de Premium 86.599 euro
  • Mercedes GLE 350 de Premium Plus 93.498 euro

Motori diesel

  • Mercedes GLE 300 d Executive 71.410 euro
  • Mercedes GLE 300 d Sport 74.045 euro
  • Mercedes GLE 300 d Premium 79.767 euro
  • Mercedes GLE 300 d Premium Plus 86.666 euro
  • Mercedes GLE 350 d Sport 77.827 euro
  • Mercedes GLE 350 d Premium 84.159 euro
  • Mercedes GLE 350 d Premium Plus 91.058 euro
  • Mercedes GLE 400 d Sport 84.598 euro
  • Mercedes GLE 400 d Premium 89.710 euro
  • Mercedes GLE 400 d Premium Plus 96.609 euro

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Mercedes GLE Coupé

La seconda generazione della Mercedes GLE Coupé – variante filante della GLE nata nel 2020 – è una grande SUVtrazione integrale.

Mercedes GLE Coupé: i motori

  • un 3.0 turbo mild hybrid benzina a sei cilindri in linea da 457 CV
  • un 4.0 V8 biturbo mild hybrid benzina da 634 CV
  • un 2.0 turbodiesel ibrido plug-in da 320 CV
  • un 2.9 turbodiesel a sei cilindri in linea da 272 CV
  • un 2.9 turbodiesel a sei cilindri in linea da 330 CV

Mercedes GLE Coupé: i prezzi

Motori mild hybrid benzina

  • Mercedes GLE Coupé 53 AMG EQ-Boost Premium 108.913 euro
  • Mercedes GLE Coupé 53 AMG EQ-Boost Premium Plus 113.388 euro
  • Mercedes GLE Coupé 53 AMG EQ-Boost Premium Pro 122.528 euro
  • Mercedes GLE Coupé 53 AMG EQ-Boost Ultimate 131.016 euro
  • Mercedes GLE Coupé 63 AMG S EQ-Boost 171.450 euro

Motore ibrido plug-in diesel

  • Mercedes GLE Coupé 350 de Sport 86.294 euro
  • Mercedes GLE Coupé 350 de Premium 92.392 euro
  • Mercedes GLE Coupé 350 de Premium Plus 97.860 euro
  • Mercedes GLE Coupé 350 de Premium Pro 101.527 euro
  • Mercedes GLE Coupé 350 de Ultimate 109.032 euro

Motori diesel

  • Mercedes GLE Coupé 350 d Sport 82.329 euro
  • Mercedes GLE Coupé 350 d Premium 88.427 euro
  • Mercedes GLE Coupé 350 d Premium Plus 93.895 euro
  • Mercedes GLE Coupé 350 d Premium Pro 97.562 euro
  • Mercedes GLE Coupé 350 d Ultimate 105.067 euro
  • Mercedes GLE Coupé 400 d Premium 94.398 euro
  • Mercedes GLE Coupé 400 d Premium Plus 99.867 euro
  • Mercedes GLE Coupé 400 d Premium Pro 103.534 euro
  • Mercedes GLE Coupé 400 d Ultimate 110.352 euro

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Mercedes GLS

La seconda generazione della Mercedes GLS – nata nel 2019 – è una grande SUV7 postitrazione integrale.

Mercedes GLS: i motori

  • un 4.0 V8 biturbo mild hybrid benzina da 512 CV
  • un 4.0 V8 biturbo mild hybrid benzina da 579 CV
  • un 4.0 V8 biturbo mild hybrid benzina da 534 CV
  • un 2.9 turbodiesel a sei cilindri in linea da 286 CV
  • un 2.9 turbodiesel a sei cilindri in linea da 330 CV

Mercedes GLS: i prezzi

Motori mild hybrid benzina

  • Mercedes GLS 580 EQ-Boost 122.990 euro
  • Mercedes GLS Maybach EQ-Boost 169.500 euro
  • Mercedes GLS 63 AMG EQ-Boost 165.600 euro

Motori diesel

  • Mercedes GLS 350 d Premium 96.730 euro
  • Mercedes GLS 350 d Premium Plus 100.732 euro
  • Mercedes GLS 400 d Premium 101.200 euro
  • Mercedes GLS 400 d Premium Plus 105.169 euro

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Mercedes classe G

La seconda generazione della Mercedes classe G – nata nel 2018 – è una grande SUVtrazione integrale.

Mercedes classe G: i motori

  • un 4.0 V8 biturbo benzina da 422 CV
  • un 4.0 V8 biturbo benzina da 585 CV
  • un 2.9 turbodiesel a sei cilindri in linea da 330 CV

Mercedes classe G: i prezzi

Motori a benzina

  • Mercedes G 500 125.050 euro
  • Mercedes G 63 AMG 165.480 euro

Motore diesel

  • Mercedes G 400 d 114.390 euro

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Mercedes EQC

La Mercedes EQC – nata nel 2019 – è una grande SUV elettricatrazione integrale.

Mercedes EQC: il motore

  • due motori elettrici da 408 CV

Mercedes EQC: i prezzi

Motore elettrico

  • Mercedes EQC Sport 73.644 euro
  • Mercedes EQC Premium 80.714 euro
  • Mercedes EQC Premium Plus 87.494 euro

 

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Fonte

Autonomia 1000 km: dieci auto per tutti i gusti e tutte le tasche

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L’autonomia di 1.000 km è ancora un miraggio per le auto elettriche ma i macinatori di chilometri hanno a disposizione una vasta scelta di vetture termiche in grado di superare questa soglia grazie a un ampio serbatoio e a consumi contenuti.

Qui troverete dieci auto con un’autonomia di almeno 1.000 km: 10 modelli – principalmente tedeschi e appartenenti ai segmenti delle SUV mediegrandi, anche se non mancano proposte di altre categorie e di altre nazioni – perfetti per chi ama ritardare le soste dal benzinaio.

Dieci auto con un’autonomia di almeno 1.000 km

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Alfa Romeo Stelvio 2.2 Turbodiesel 190 CV RWD – 1.054 km

L’Alfa Romeo Stelvio 2.2 Turbodiesel 190 CV RWD è una SUV mediatrazione posteriore sviluppata sullo stesso pianale della Giulia e spinta da un motore 2.2 turbodiesel da 190 CV.

Prezzi da 55.000 euro, un serbatoio di 58 litri e un consumo dichiarato di 18,1 km/l.

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Audi A6 35 TDI – 1.235 km

L’Audi A6 35 TDI – l’unica auto priva di portellone tra quelle presenti in questo elenco – è un’ammiraglia tedesca (arrivata alla quinta generazione) dotata di un motore 2.0 turbodiesel mild hybrid TDI da 163 CV.

Prezzi da 52.750 euro, serbatoio di 63 litri e consumi dichiarati pari a 19,6 km/l.

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BMW X5 xDrive30d 48V – 1.212 km

La BMW X5 xDrive30d 48V è una grande SUV – arrivata alla quarta generazione – a trazione integrale che condivide il pianale con la serie 5 e la X6. Una Sport Utility comoda, silenziosa e scattante (“0-100” in 6,1 secondi) molto spaziosa per la testa e le gambe dei passeggeri posteriori. Il motore – un 3.0 turbodiesel mild hybrid da 286 CV – è ricco di coppia (650 Nm) ma ha una cilindrata elevata che non aiuta a risparmiare sull’assicurazione RC Auto.

Prezzi da 75.000 euro, serbatoio di 80 litri e un consumo dichiarato di 15,2 km/l.

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Fiat 500L 1.3 MJT – 1.020 km

La Fiat 500L 1.3 MJT è l’auto più economica tra quelle presenti in questo elenco (prezzi da 22.050 euro): la monovolume torinese ospita sotto il cofano un motore 1.3 (una cilindrata contenuta che consente di risparmiare sull’assicurazione RC Auto) turbodiesel MJT da 95 CV carente di coppia (200 Nm), rumorosetto e non molto brioso.

Dotata di un serbatoio di 50 litri e di un abitacolo poco spazioso nella zona delle spalle di chi si accomoda dietro e con qualche imprecisione di troppo alla voce “finiture“, dichiara consumi pari a 20,4 km/l.

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Ford Focus 1.5 EcoBlue 95 CV – 1.067 km

La Ford Focus 1.5 EcoBlue 95 CV è la variante “base” a gasolio della quarta generazione della compatta statunitense: una “segmento C” piacevole da guidare nelle curve e con una dotazione di serie non molto ricca spinta da un motore 1.5 turbodiesel EcoBlue da 95 CV.

Dotata di un serbatoio di 47 litri e caratterizzata da consumi dichiarati pari a 22,7 km/l, costa 25.150 euro.

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Jeep Renegade 1.6 Mjt – 1.100 km

La Jeep Renegade 1.6 Mjt – variante a gasolio della piccola SUV statunitense sviluppata sullo stesso pianale della Fiat 500X – monta un motore 1.6 turbodiesel Mjt da 130 CV e non offre molto spazio alle gambe dei passeggeri posteriori e alle valigie. Per quanto riguarda la sicurezza la baby crossover “yankee” ha conquistato solo tre stelle nei crash test Euro NCAP.

Prezzi da 27.400 euro, serbatoio di 55 litri e un consumo dichiarato di 20 km/l.

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Mercedes GLE Coupé 350 d – 1.133 km

La Mercedes GLE Coupé 350 d, variante filante della GLE, è una grande SUV tedesca a trazione integrale ricca, molto costosa (prezzi da 82.329 euro) e piuttosto ingombrante – sfiora i cinque metri di lunghezza – spinta da un motore 3.0 turbodiesel a sei cilindri in linea da 272 CV pronto ai bassi regimi e abbinato a un eccellente cambio automatico (convertitore di coppia) a nove rapporti.

Nonostante i consumi elevati (13,3 km/l, colpa anche del peso elevato che incide negativamente anche sul piacere di guida) ha un’autonomia di oltre 1.000 km: merito del gigantesco serbatoio da 85 litri.

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Skoda Octavia 2.0 TDI 116 CV – 1.098 km

Nonostante un serbatoio piccolo (solo 45 litri) la Skoda Octavia 2.0 TDI 116 CV ha un’autonomia di oltre 1.000 km: merito dei consumi incredibilmente bassi – 24,4 km/l dichiarati – offerti dal motore 2.0 turbodiesel TDI da 116 CV.

La versione “base” a gasolio della quarta generazione della berlina ceca – sviluppata sullo stesso pianale delle Cupra LeonFormentor e della Seat Leon – è in vendita a prezzi che partono da 27.550 euro.

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Toyota RAV4 2WD – 1.000 km

La Toyota RAV4 2WD è una SUV media ibrida giapponese – arrivata alla quarta generazione – che condivide il pianale con la Suzuki Across. Una crossover costruita con cura spinta da un motore 2.5 ibrido benzina da 218 CV non molto reattivo ai bassi regimi.

Prezzi da 36.850 euro, serbatoio di 55 litri e un consumo dichiarato di 18,2 km/l.

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Volkswagen T-Roc 2.0 TDI 150 CV – 1.042 km

La Volkswagen T-Roc 2.0 TDI 150 CV è una SUV compatta tedesca poco ingombrante (4,23 metri di lunghezza) dotata di un motore 2.0 turbodiesel TDI da 150 CV.

Prezzi da 30.650 euro, serbatoio di 50 litri e consumi dichiarati pari a 20,8 km/l.

L’articolo Autonomia 1000 km: dieci auto per tutti i gusti e tutte le tasche proviene da Icon Wheels.

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