Monthly Archives: Maggio 2020

Auto ibride economiche: 10 proposte nuove sotto i 25.000 euro

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Le auto ibride sono sempre più richieste in Italia (quota di mercato del 10,8% nei primi quattro mesi del 2020 contro il 6,4% del 2019): merito soprattutto dell’arrivo in listino di numerose proposte economiche a doppia alimentazione termica/elettrica dotate della tecnologia mild hybrid (ibride leggere meno sofisticate delle full, meno efficienti ma anche meno costose da acquistare).

In questa guida all’acquisto troverete dieci valide proposte ibride benzina (nove mild e una full) che costano meno di 25.000 euro.

L’elenco delle dieci auto ibride più economiche del listino comprende soprattutto vetture giapponesi e modelli appartenenti al segmento delle piccole, anche se non mancano mezzi di altre categorie provenienti da altre nazioni.

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Fiat 500 1.0 Hybrid Pop – 15.150 euro

La Fiat 500 1.0 Hybrid Pop è una citycar mild hybrid benzina torinese.

Il motore è lo stesso della Panda Hybrid, così come il pianale.

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Fiat 500 C 1.0 Hybrid Pop – 17.850 euro

La Fiat 500 C 1.0 Hybrid Pop è una citycar mild hybrid benzina piemontese sviluppata sullo stesso pianale della Panda e dotata dello stesso motore.

La segmento A torinese è più sfiziosa della 500 “normale” (merito del tetto apribile in tela) ma meno pratica: al posto del portellone posteriore c’è un minuscolo sportello.

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Fiat Panda 1.0 Hybrid City Cross – 15.100 euro

La Fiat Panda 1.0 Hybrid City Cross è una citycar mild hybrid benzina torinese realizzata sullo stesso pianale della 500.

L’abitacolo presenta qualche imprecisione di troppo alla voce “finiture” ma offre tanto spazio alla testa dei passeggeri più alti. Il motore, lo stesso della 500, è rumorosetto e poco brioso: 14,7 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h.

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Ford Puma 1.0 EcoBoost Hybrid 125 CV Titanium – 23.250 euro

La Ford Puma 1.0 EcoBoost Hybrid 125 CV Titanium è una piccola SUV mild hybrid turbo benzina statunitense che punta più sul comfort che sul piacere di guida.

Caratterizzata da un abitacolo spazioso per le spalle dei passeggeri posteriori e da un bagagliaio ampio, monta un motore in grado di offrire una spinta corposa ai bassi regimi.

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Lancia Ypsilon 1.0 Hybrid Silver – 14.450 euro

La Lancia Ypsilon 1.0 Hybrid Silver è l’auto ibrida più economica in commercio in Italia.

La piccola mild hybrid benzina piemontese, spinta dallo stesso motore delle Fiat 500 e Panda, è l’unica vettura a doppia alimentazione termica/elettrica che costa meno di 15.000 euro.

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Mazda Mazda2 1.5 90 CV M-Hybrid Evolve – 17.800 euro

La Mazda Mazda2 1.5 90 CV M-Hybrid Evolve è una piccola mild hybrid benzina giapponese.

Il motore è un 1.5 a benzina supportato da una piccola unità elettrica in grado di generare una potenza di 90 CV.

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Suzuki Swift 1.2 Hybrid Cool – 15.990 euro

La Suzuki Swift 1.2 Hybrid Cool è una piccola mild hybrid benzina nipponica molto piacevole da guidare nelle curve (grazie al peso contenuto).

Migliorabili, invece, lo spazio a disposizione della testa degli occupanti posteriori e la spinta ai bassi regimi del motore.

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Suzuki Ignis 1.2 Hybrid Cool – 16.500 euro

La Suzuki Ignis 1.2 Hybrid Cool è una piccola SUV mild hybrid benzina giapponese.

Il motore è un 1.2 a benzina supportato da una piccola unità elettrica in grado di generare una potenza totale di 83 CV.

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Suzuki S-Cross 1.4 Hybrid Easy – 23.400 euro

La Suzuki S-Cross 1.4 Hybrid Easy – l’auto ibrida più costosa tra quelle analizzate in questa guida all’acquisto – è una piccola SUV mild hybrid turbo benzina giapponese spinta da un motore ricco di cavalli (129) e di coppia (235 Nm) ma non molto virtuoso quando si parla di consumi.

Una crossover ingombrante fuori (4,30 metri di lunghezza) ma spaziosa dentro: chi si accomoda dietro ha molti centimetri a disposizione delle gambe.

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Toyota Yaris 1.5 Hybrid Active – 21.350 euro

La Toyota Yaris 1.5 Hybrid Active non è solo l’unica auto “ibrida vera” (cioè full) presente in questa guida all’acquisto ma è anche, a nostro avviso, la migliore proposta per chi desidera un’auto a doppia alimentazione termica/elettrica e non vuole spendere cifre esagerate.

La piccola ibrida benzina giapponese è l’unica vettura di questa lista dotata di cambio automatico ed è difficile trovare in commercio rivali che bevono meno carburante.

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Pulizia paraurti, tutti i passaggi per renderli come nuovi

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Parliamo oggi della pulizia dell’auto e in particolare di come far tornare a splendere i paraurti. Si tratta di uno dei componenti esterni dell’auto che necessita di una detersione profonda e periodica, come tutti gli altri. Usando la macchina, con il passare del tempo, chiaramente la stessa tende ad usurarsi e a sporcarsi e anche la brillantezza che la caratterizzava nei primi mesi dall’uscita dalla concessionaria tende pian piano a svanire. Per questo motivo è importante fare sempre una buona pulizia e una manutenzione costante, in modo che la vettura sia anche più semplice da pulire e da curare.

Perfetta pulizia del paraurti dell’auto, come procedere

Prepariamoci quindi a pulire il paraurti della nostra vettura, innanzitutto è bene procurarsi tutto il necessario e quindi munitevi di:

  • dell’acqua;
  • una spugna;
  • un’idropulitrice, se possibile;
  • un panno;
  • dello shampoo;
  • del bicarbonato;
  • dell’aceto di vino;
  • un lucido per le scarpe;
  • dell’olio;
  • uno spray per ravvivare la lucentezza.

Una volta che vi siete procurati tutto il materiale elencato, iniziate a pulire il paraurti con lo shampoo o con l’idropulitrice, ovviamente se ce l’avete. Nel caso in cui rimangano dei residui molto difficili da eliminare, si può realizzare un composto formato da acqua e bicarbonato. La sostanza ottenuta può essere distribuita su tutto il paraurti con un panno, per riuscire a scrostare lo sporco. Nel caso in cui dovessero esserci dei residui di cibo, allora per eliminarli in maniera delicata ma profonda basta utilizzare dell’acqua calda con aceto.

Il passaggio successivo serve a rendere il paraurti dell’auto praticamente come nuovo, quindi farlo tornare brillante utilizzando un prodotto apposito. Si tratta dello spray lucidante, che può essere di grande aiuto, in alternativa si può provare a usare anche un panno imbevuto d’olio, che può essere passato sopra la verniciatura. L’ultimo passaggio è quello del lucido per le scarpe, che può davvero far tornare a risplendere l’auto in pochissimo tempo.

Come pulire il resto della carrozzeria dell’auto

Ovviamente anche tutti gli altri elementi della carrozzeria dell’auto devono essere lucidati, gli step da seguire sono:

  • lavaggio completo con l’acqua del rubinetto. Non usate spugne, che possono raccogliere granelli di sporco e polvere e rovinare la vernice. Lo strumento ideale sarebbe un tubo d’acqua ad alta pressione;
  • insieme all’acqua potete trovare in commercio dei detergenti appositamente creati per le auto, non adoperate altri saponi o detersivi;
  • non dimenticate di pulire i finestrini e i vetri dell’auto, usate i detergenti appositi e non quelli per la casa. Asciugate tutto con un panno pulito e soffice, strofinando delicatamente. Procedete sia con la pulizia che con l’asciugatura dall’alto verso il basso;
  • una volta asciugata la carrozzeria, potete lucidarla con uno smalto come il Polish, in commercio ci sono rigeneratori di vernici o altre tipologie di Polish. L’applicazione deve essere fatta per sezioni, procedendo prima con una porta anteriore e poi con l’altra, in seguito con quelle posteriori, poi con il cofano e con tutte le altre parti. Per ogni zona serve una piccola quantità di Polish, da strofinare con un panno morbido e movimenti circolari, passando il panno fino al completo assorbimento del liquido;
  • potete terminare anche passando la cera, per un effetto ancora più splendente, procedendo sempre con una parte dell’auto per volta.

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F1 – de Portago e Alonso, i piloti spagnoli in Ferrari prima di Sainz Jr.

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GP SPAGNA F1/2013

Credits: FOTO STUDIO COLOMBO X FERRARI

Alfonso de Portago, Grand Prix Of Italy

Credits: Bernard Cahier/Getty Images

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Di seguito troverete la storia “rossa” degli altri due driver iberici che hanno avuto l’onore di rappresentare la Scuderia di Maranello nel Circus: Alfonso de Portago e Fernando Alonso.

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Credits: Bernard Cahier/Getty Images

Alfonso de Portago e la Ferrari

Nobile, viveur, appassionato di cavalli e bob (terzo ai Mondiali di Sankt Moritz) e – nel tempo libero – anche pilota. Alfonso de Portago (nome esteso Alfonso Antonio Vicente Eduardo Angel Blas Francisco de Borja Cabeza de Vaca y Leighton, 11° marchese di Portago) nasce a Londra (Regno Unito) l’11 ottobre 1928: talentuoso e con una disponibilità finanziaria enorme, inizia a farsi notare nel mondo delle corse degli anni ‘50 grazie a una serie di risultati interessanti ottenuti nell’endurance.

Nel 1956 de Portago corre gli ultimi quattro GP del Mondiale F1 al volante di una Ferrari D50 risultando complessivamente più lento dei compagni di scuderia: l’argentino Juan Manuel Fangio, il britannico Peter Collins e il nostro Eugenio Castellotti. Al debutto in Francia si ritira per un problema al cambio e due settimane più tardi si riscatta in Gran Bretagna diventando il primo pilota spagnolo di sempre a salire sul podio in Formula 1: a Silverstone corre per 83 giri, lascia la monoposto a Collins (che ha bisogno di punti iridati) mentre si trova in terza posizione e il compagno inglese taglia il traguardo al secondo posto. Non eccezionali le altre due gare stagionali in Germania e in Italia, terminate con due ritiri.

Alfonso de Portago inizia alla grande il Mondiale F1 1957 con un quinto posto a Buenos Aires (migliore tra i piloti Ferrari) in coppia con l’argentino José Froilán González ma non ha modo di proseguire l’avventura nel Circus: scompare il 12 maggio 1957 a Cavriana (provincia di Mantova) durante la Mille Miglia, una settimana prima della seconda tappa del campionato del mondo di Formula 1.

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Credits: FOTO STUDIO COLOMBO X FERRARI

Fernando Alonso e la Ferrari

Fernando Alonso – nato il 29 luglio 1981 a Oviedo (Spagna) – arriva in Ferrari nel 2010 dopo due Mondiali F1 vinti (2005 e 2006) e un triennio ricco di delusioni in McLaren e in Renault.

Il pilota spagnolo – chiamato a Maranello per sostituire Kimi Räikkönen e per affiancare il brasiliano Felipe Massa – inizia alla grande la stagione con una vittoria in Bahrein e mostra ottime cose nella seconda parte dell’anno con altri quattro successi (Germania, Italia, Singapore e Corea del Sud) ma perde il titolo all’ultima gara contro Sebastian Vettel a causa di un errore ai box degli uomini del Cavallino.

Nel 2011 Fernando Alonso – a causa della supremazia della Red Bull – si deve accontentare di una sola vittoria (Gran Bretagna) mentre l’anno seguente ottiene tre successi (Malaysia, Europa e Germania), balza in testa al Mondiale ma deve arrendersi alla rimonta finale di Vettel terminando la stagione in seconda posizione.

Alonso diventa vicecampione del mondo per la terza volta in quattro anni anche nel 2013, quando conquista gli ultimi due successi in F1 in carriera (Cina e Spagna). Da dimenticare l’ultima stagione in rosso, quella del 2014: più veloce del nuovo compagno Räikkönen ma con una monoposto poco competitiva.

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Capacità batteria auto elettriche: le 10 vetture migliori

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La capacità della batteria (espressa in kWh) incide sull’autonomia delle auto elettriche ma non è l’unico fattore: esistono infatti vetture con batterie non esageratamente capienti (come ad esempio la Hyundai Kona EV 64 kWh) in grado – grazie a un peso non esagerato e a una migliore efficienza – di percorrere tanti km con un “pieno” di energia.

Di seguito troverete l’elenco delle dieci auto elettriche con la batteria più capiente: dieci proposte provenienti soprattutto dagli USA con un’autonomia di almeno 400 km e con accumulatori dalla capacità compresa tra 75 e 100 kWh. Scopriamo insieme tutti i dettagli.

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1° Tesla Model S – 100 kWh

La Tesla Model S – nata nel 2013 e sottoposta a un restyling nel 2016 – è un’ammiraglia elettrica statunitense a cinque porte a trazione integrale con due motori.

Prezzi da 88.900 euro, una batteria da 100 kWh e due versioni: Long Range (610 km di autonomia) e Performance (593 km di autonomia).

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1° Tesla Model X – 100 kWh

La Tesla Model X è una grande SUV elettrica statunitense a trazione integrale nata nel 2016 dotata di una batteria da 100 kWh.

In vendita a prezzi che partono da 94.400 euro e spinta da due motori, è disponibile in due versioni: Long Range (autonomia di 507 km) e Performance (autonomia di 487 km).

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3° Ford Mustang Mach-E Extended – 99 kWh

La Ford Mustang Mach-E Extended è la variante ad autonomia estesa (600 km per il modello a trazione posteriore da 286 CV e 540 km per la AWD a trazione integrale con due motori da 337 CV) della SUV media elettrica statunitense.

Nata nel 2020, monta una batteria da 99 kWh. I prezzi? Da 57.950 euro.

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4° Audi e-tron 55 – 95 kWh

L’Audi e-tron 55 è la variante più grintosa della grande SUV elettrica tedesca a trazione integrale nata nel 2019 e sviluppata sullo stesso pianale di A6 Avant, A6 allroad e A7. 436 i chilometri di autonomia.

Due motori in grado di generare una potenza totale di 408 CV, prezzi da 85.100 euro e una batteria da 95 kWh: queste le caratteristiche principali della crossover a emissioni zero dei quattro anelli, offerta in tre allestimenti (“base”, Business e quattro S line edition).

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4° Audi e-tron Sportback 55 – 95 kWh

L’Audi e-tron Sportback 55 – nata nel 2019 – è la variante “filante” della e-tron: la grande SUV elettrica tedesca a trazione integrale condivide il pianale con A6 Avant, A6 allroad e A7 e monta una batteria da 95 kWh.

In vendita a prezzi che partono da 87.400 euro e disponibile in tre allestimenti (“base”, Business e quattro S line edition), monta due motori da 408 CV e può vantare un’autonomia di 446 km.

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6° Porsche Taycan Turbo/Turbo S – 93 kWh

Le versioni Turbo (680 CV di potenza e 450 km di autonomia) e Turbo S (761 CV e 412 km di autonomia) della Porsche Taycan montano una batteria da 93 kWh.

Queste due varianti della supercar elettrica tedesca a quattro porte bimotore a trazione integrale – nata nel 2019 – sono in vendita a prezzi che partono da 159.338 euro.

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7° Jaguar I-Pace – 90 kWh

La Jaguar I-Pace – vincitrice del premio Auto dell’Anno 2019 – è una SUV media elettrica britannica a trazione integrale nata nel 2018 spinta da due motori in grado di generare una potenza totale di 400 CV.

Dotata di una batteria da 90 kWh e caratterizzata da un’autonomia di 470 km, è in vendita a prezzi che partono da 82.460 euro. Tre gli allestimenti: S, SE e HSE.

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8° Mercedes EQC – 80 kWh

La Mercedes EQC – nata nel 2019 – è una SUV media elettrica tedesca a trazione integrale con un’autonomia di 417 km.

Due allestimenti (Sport e Premium), due motori da 408 CV, una batteria da 80 kWh e prezzi da 78.700 euro.

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9° Volvo XC40 Recharge – 78 kWh

La Volvo XC40 Recharge – variante elettrica della SUV compatta svedese nata nel 2017 e vincitrice del premio Auto dell’Anno 2018 – costa 59.600 euro.

Dotata della trazione integrale e di due motori da 408 CV, ha un’autonomia di 400 km e monta una batteria da 78 kWh.

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10° Tesla Model 3 – 75 kWh

La Tesla Model 3 – nata nel 2019 – è una berlina elettrica statunitense a quattro porte in vendita a prezzi che partono da 49.500 euro. La batteria ha una capacità di 75 kWh.

Tre le versioni in commercio: Standard (trazione posteriore, un motore e 409 km di autonomia), Long Range (trazione integrale, due motori e un’autonomia di 560 km) e Performance (4×4, due motori e 530 km di autonomia).

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Rc Auto, bonus protetto: cos’è e che vantaggi comporta

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Diverse compagnie assicurative in Italia offrono la cosiddetta clausola del bonus protetto. La stessa permette agli automobilisti che si ritrovano coinvolti nel primo incidente con colpa, di mantenere la classe di merito interna alla compagnia maturata in precedenza. Non si attiva quindi il meccanismo bonus-malus e di conseguenza il premio dell’Rc Auto non aumenta, rimane invariato.

Si tratta di un’opportunità vantaggiosa per tutti gli automobilisti, in particolare per quelli più attenti, che vogliono ovviamente mantenere la classe di merito conquistata, e soprattutto non richiede una spesa eccessiva. Ci sono però delle condizioni particolari e delle limitazioni che l’assicurato deve ovviamente valutare, prima di chiedere il bonus protetto.

Che cos’è il bonus protetto

Il bonus protetto è una garanzia accessoria che si può inserire nel contratto Rc Auto e che permette di mantenere quindi la propria classe di merito anche nel caso in cui si è provocato un sinistro stradale. Capita spesso che le compagnie diano la possibilità di usufruire del bonus protetto solo agli assicurati che rientrano in alcune classi di merito o che non hanno causato incidenti in un determinato periodo di tempo. Si evita che il premio assicurativo aumenti a causa del peggioramento della classe di merito in cui è inserito l’automobilista.

La garanzia congela la classe di merito interna, ma ovviamente non avrà alcuna conseguenza sulla Classe Universale, a cui viene applicato il solito meccanismo bonus-malus. Grazie al bonus protetto, a seguito del primo incidente causato, l’automobilista assicurato può quindi mantenere la classe di merito interna, la Classe Universale invece scende.

Rc Auto, bonus protetto: come funziona

Il meccanismo del bonus protetto funziona solo se si decide di rimanere fedeli alla stessa compagnia assicurativa, senza cambiarla, perché la classe di merito conservata è quella interna e non quella Universale che viene riportata sull’attestato di rischio e che risente invece dell’avvenuto incidente.

Nel caso in cui quindi non si è soddisfatti della compagnia scelta e si vogliano valutare altri preventivi, allora è meglio aspettare. Oltretutto le varie agenzie possono prevedere altri limiti e restrizioni o condizioni particolari per il bonus protetto, a propria discrezione. Secondo le statistiche pare che questa clausola venga usata dalle compagnie per fidelizzare gli assicurati più virtuosi.

Rc Auto, la garanzia accessoria bonus protetto: i costi

Sono differenti i fattori che determinano i costi per la clausola bonus protetto, la residenza e la classe di merito del cliente della compagnia sono sicuramente quelli di maggiore importanza. Ovviamente, più l’assicurato è a rischio, maggiore sarà il prezzo della sua garanzia accessoria.

Alcuni sondaggi sottolineano che la garanzia bonus protetto viene inserita nel 20% circa dei contratti di assicurazione auto stipulati. Questa clausola dovrebbe far aumentare il costo del premio, ma la maggior parte delle agenzie la utilizza come strumento per fidelizzare gli assicurati che presentano un basso profilo di rischio, e quindi la includono senza costi aggiuntivi nella polizza base.

Rc Auto, cosa si intende per bonus doppiamente protetto

Tutti gli automobilisti interessati a questa tipologia di garanzia accessoria dovrebbero sapere che esiste anche il bonus doppiamente protetto, che viene denominato anche bonus garantito, e che può essere utilizzato solamente da clienti che abbiano compiuto 31 anni e che appartengano alla prima classe di rischio. Come funziona? All’assicurato vengono concessi due sinistri durante l’anno e non gli viene applicato il malus, che può scattare solo dal terzo incidente.

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F1 – Sainz Jr. alla Ferrari dal 2021

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Credits: Clive Mason/Getty Images

Ora è ufficiale: Carlos Sainz Jr. correrà con la Ferrari in F1 nel Mondiale 2021 al posto di Sebastian Vettel. Il pilota spagnolo – attualmente in McLaren – ha firmato un contratto fino al 2022 e affiancherà il monegasco Charles Leclerc.

Sainz Jr. alla Ferrari: le dichiarazioni di Mattia Binotto

“Sono felice di poter annunciare che Carlos entrerà a far parte della Scuderia Ferrari a cominciare dalla stagione 2021, ha dichiarato Mattia Binotto, Managing Director Gestione Sportiva e Team Principal della squadra di Maranello. “Con già cinque campionati alle spalle, ha dimostrato di possedere un grande talento e ha messo in evidenza quelle doti tecniche e caratteriali che lo rendono il profilo ideale per essere parte della nostra famiglia”.

Sainz Jr. alla Ferrari: le dichiarazioni di Carlos Sainz Jr.

“Sono molto felice di avere l’opportunità di correre per la Scuderia Ferrari dal 2021 e sono entusiasta pensando al mio futuro con questa squadra”, ha dichiarato Carlos Sainz Jr.. “Ho comunque ancora un anno importante da trascorrere con McLaren Racing e non vedo l’ora di tornare a gareggiare in questa stagione”.

Carlos Sainz Jr.: la storia

Carlos Sainz Jr. – nato l’1 settembre 1994 a Madrid (Spagna) – corre in Formula 1 dal 2015 (quasi tre stagioni con la Toro Rosso, da ottobre 2017 fino a fine 2018 con la Renault e un anno al volante della McLaren) e ha conquistato in carriera un sesto posto nel Mondiale 2019 e un podio.

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F1 – Ricciardo in McLaren dal 2021

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Credits: Charles Coates/Getty Images

Daniel Ricciardo correrà il Mondiale F1 2021 con la McLaren: il pilota australiano – attualmente in Renault – prenderà il posto di Carlos Sainz Jr. e affiancherà il britannico Lando Norris.

Daniel Ricciardo – nato l’1 luglio 1989 a Perth (Australia) – corre in Formula 1 dal 2011 (una stagione con la HRT, due con la Toro Rosso, cinque con la Red Bull e una con la Renault) e ha conquistato due terzi posti nel Mondiale F1 (2014 e 2016), 7 vittorie, 3 pole position, 13 giri e 29 podi.

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Ferrari FI5: la F1 contro il coronavirus

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Ferrari FI5 non è il nome della nuova monoposto di F1 di Maranello: l’ultimo progetto della Scuderia emiliana è un ventilatore polmonare economico – realizzato insieme all’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) – fondamentale nella gestione dell’emergenza coronavirus.

Uno strumento facile da usare e da assemblare che può essere prodotto in serie utilizzando materiali di facile reperibilità (così da avere un costo inferiore a quello dei ventilatori polmonari attualmente sul mercato). Il nome FI5 è composto dalle iniziali di Ferrari e IIT mentre “cinque” è il numero delle settimane che ci sono volute per passare dal foglio bianco all’accensione del prototipo.

Ferrari FI5 è stato progettato da Scuderia Ferrari – con un gruppo di lavoro guidato da Simone Resta (Head of Chassis Engineering) e da Corrado Onorato (F1 Innovation Manager) – e IIT con il sostegno del Gruppo Camozzi (che ha avuto un ruolo chiave nella scelta di alcuni componenti fondamentali, effettuando anche esperimenti specifici sui propri prodotti in modo da fornire dati utili per i modelli di simulazione).

Il team ha inizialmente definito una serie di requisiti essenziali (delineati grazie all’esperienza sul campo raccolta in varie strutture ospedaliere come l’Ospedale Niguarda di Milano e l’Ospedale Policlinico San Martino di Genova) e in seguito ha portato avanti il progetto attraverso cinque fasi: gli ingegneri della Scuderia Ferrari si sono occupati del CAD, della definizione della parte pneumatica e meccanica e delle simulazioni dinamiche mentre l’Istituto Italiano di Tecnologia (che si è fatto carico dell’acquisto di tutti i materiali) ha progettato l’elettronica, il firmware e il software di controllo, ha contribuito sulle simulazioni, ha sviluppato la progettazione del cablaggio e ha utilizzato la supply chain del team di Maranello.

Il primo prototipo del Ferrari FI5 è stato assemblato la settimana scorsa presso la sede dell’IIT a Genova ed è stato sottoposto a tutti i test di funzionamento. Le specifiche del ventilatore polmonare Ferrari FI5, i disegni, il firmware, il software e la lista componenti sono a disposizione come “open source project” permettendo a chiunque di poterlo produrre localmente. IIT veicolerà il progetto sulla rete DIH-HERO dedicata alle tecnologie robotiche in sanità.

Ferrari: le altre iniziative contro il coronavirus

FI5 è solo l’ultima iniziativa messa in atto da Ferrari contro il coronavirus: il brand del Cavallino nelle scorse settimane ha infatti prodotto valvole per respiratori polmonari e raccordi per maschere di protezione e ha fornito supporto finanziario diretto sul territorio del Modenese. Senza dimenticare il programma “Back on Track” – nato dalla collaborazione con un pool di virologi ed esperti e patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna – che ha portato al riavvio dell’attività produttiva nei giorni scorsi attraverso la sicurezza dell’ambiente di lavoro in azienda.

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Neopatentati, limiti di cilindrata: tutte le regole

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Per tutti coloro che hanno preso la patente da meno di tre anni e sono considerati quindi dalla Legge italiana come neopatentati, esistono delle regole specifiche e dei limiti alla guida. Innanzitutto non tutte le auto possono essere guidate da un neopatentato, dipende dalla loro cilindrata, o meglio, dalla potenza. Vediamo tutto quello che c’è da sapere a riguardo.

Chi sono i neopatentati

Innanzitutto chiariamo di chi si compone la categoria dei neopatentati: si tratti di tutti i soggetti che hanno conseguito la patente A, A2, B o B2 da meno di 3 anni. In questi tre anni i neopatentati devono rispettare i limiti imposti dalla Legge italiana.

I limiti di cilindrata auto per i neopatentati

Nei primi tre anni dal conseguimento della patente bisogna rispettare i limiti di cilindrata imposti dalla Legge e quindi un neopatentato è costretto ad aspettare per comprarsi l’auto dei suoi sogni. In realtà il valore su cui bisogna porre l’attenzione è la potenza, perché la Legge limita quella.

I neopatentati in Italia non possono infatti guidare:

  • vetture con una potenza specifica superiore a 55 kW per ogni tonnellata (riferimento alla tara, quindi al peso del veicolo);
  • auto con una potenza massima pari o superiore a 70 kW, che corrispondono a 95 cavalli.

Si tratta di vincoli che vengono applicati a tutti, tranne a chi è in possesso di auto per il trasporto di persone disabili, ricordiamo però che in questo caso è necessario sempre esibire il contrassegno apposito per evitare di prendere multe.

I dati per sapere se un neopatentato può guidare una certa auto si trovano sul libretto di circolazione, anche se il calcolo può essere fatto autonomamente, con una semplice operazione matematica. Basta dividere la potenza in kW per la tara in tonnellate, la potenza e la tara del veicolo si trovano sulla carta di circolazione.

Altri limiti per i neopatentati: la velocità

Quello della potenza dell’auto non è l’unico vincolo che deve rispettare un neopatentato, ci sono anche altri limiti, come quelli di velocità:

  • 100 km/h in autostrada;
  • 90 km/h in strade extraurbane principali.

Altri limiti per i neopatentati: il tasso alcolico

Per tutti coloro che sono neopatentati, il tasso alcolico concesso alla guida è pari a 0,0 g/l e non di 0,5 g/l come per tutti i conducenti esperti. Cosa significa? Ovviamente non si può bere assolutamente nulla di alcolico prima di mettersi al volante, se non si vogliono rischiare multe salate o il ritiro della patente, oltre ovviamente a compromettere la propria sicurezza e quella degli altri utenti della strada.

Altre regole per i neopatentati: i punti

Tutti coloro che hanno conseguito la patente da meno di tre anni e compiono un’infrazione che comporta la decurtazione dei punti, subiranno una sottrazione doppia rispetto a quella a cui sono sottoposti i conducenti esperti che commettono le stesse trasgressioni al Codice della Strada.

Le sanzioni per i neopatentati

I neopatentati che non rispettano le regole sono soggetti a determinate sanzioni, ad esempio chi non rispetta il limite di cilindrata o potenza del veicolo imposto oppure di velocità di percorrenza rischia una sanzione amministrativa che va da 160 a 641 euro. Esiste anche una sanzione accessoria che consiste nella sospensione della patente da 2 a 8 mesi. Nei casi in cui la patente viene sospesa, la durata del provvedimento è maggiore di un terzo alla prima violazione e del doppio in caso di recidiva.

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Come aumentare la durata utile della batteria

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Aumentare la durata utile della batteria auto permette di prolungare la vita di una delle componenti più importanti presenti a bordo della vettura.

Di seguito troverete otto consigli utili firmati Bosch: scopriamoli insieme.

Come aumentare la durata utile della batteria: 8 consigli di Bosch

  • Fare controllare regolarmente la tensione, lo stato di carica, la potenza di accensione e la dispersione di corrente in auto
  • In inverno si consiglia di smontare la batteria e di conservarla in un luogo fresco
  • Far ispezionare la batteria almeno due volte all’anno, ogni mese in inverno in caso di batterie più datate
  • Verificare se la batteria è ben fissata nel vano, se le parti in metallo sono ben lubrificate e se i morsetti sono stabili
  • Evitare una scarica eccessiva della batteria (ad esempio a causa dell’impianto di illuminazione)
  • Quando si accende l’auto premere il pedale della frizione in modo da ridurre la resistenza all’accensione e contemporaneamente il consumo di carburante
  • Prima dell’accensione spegnere tutte le utenze elettriche non necessarie come la radio e il condizionatore
  • In caso di lungo inutilizzo smontare la batteria e collegarla a un caricabatterie elettronico

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