Monthly Archives: Giugno 2018

Una Jeep Wrangler per i Carabinieri

Quest’estate una Jeep Wrangler dei Carabinieri (non quella nuova) pattuglierà giorno e notte gli oltre 30 chilometri di spiaggia tra Cattolica e Bellaria-Igea Marina direttamente dalla battigia.

Business

Una Jeep Wrangler per i Carabinieri (ma non quella nuova)

Quest’estate una Jeep Wrangler dei Carabinieri pattuglierà giorno e notte gli oltre 30 km di spiaggia tra Cattolica e Bellaria. Non si tratta però del nuovo modello…

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Aston Martin DBS Superleggera

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Aston Martin a svelato ieri a Londra la nuova DBS Superleggera, la versione più poderosa della gamma britannica, con il permesso della hypercar Valkyrie.

Come la DB11 AMR si basa sulla gran turismo motorizzata con il 12 cilindri, ma sfoggia una personalità ancora più sportiva, sfidando le supercar più esclusive sul mercato. Più leggera e potente rispetto alla “semplice” DB11, vanta una configurazione unica e un’estetica dedicata.

Il frontale monta una griglia frontale completamente nuova e compaiono nuove prese d’aria sul laterale e sul cofano. Al posteriore troviamo nuovi gruppi ottici, un diffusore più aerodinamico e aggressivo, 4 terminali di scarico e un piccolo alettone fisso in fibra di carbonio a vista.

Il reparto tecnico è però quello in cui la nuova Aston Martin DB11 Superleggera presenta più novità. Innanzitutto pesa 70 kg in meno (pesa 1.693 kg anziché 1.770 come la DB11 V12), grazie soprattutto alla cura al carbonio. La sospensione attiva è stata riconfigurata e l’impianto frenante maggiorato, con dischi in carboceramica e pinze a sei pistoncini all’anteriore.

A livello meccanico questa versione del V12 eroga 725 CV (rapporto peso/potenza di 2,33kg/CV) con una coppia massima di 900 Nm, disponibile tra i 1.800 e i 5.000 giri, che le permette di coprire lo sprint 0-100 in 3,4 secondi. La trasmissione è affidata al cambio automatico ZF a 8 rapporti, che riceve una nuova messa a punto.

Anteprime

Aston Martin DB11 AMR

La variante ancora più radicale della GT inglese, firmata Aston Martin Racing

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Audi A6 Avant 2019: in listino da 62.800 euro

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Con la nuova generazione delll’Audi A6 – che ha debuttato a inizio anno al Salone di Ginevra – si è rinnovata anche la versione familiare. Ora la A6 Avant per le famiglie entra in listino con prezzi a partire da 62.800 euro.

Rispetto alla passata generazione la nuova Audi A6 Avant vanta un passo pi ungo di 12 mm a vantaggio dello spazio a bord e offre fino a 1.680 litri di capacità di carico. Ora misura 4,94 metri in lunghezza, 1,89 metri in larghezza e 1,47 metri in altezza.

Motorizzazioni

Come per la berlina, la gamma motori della nuova A6 Avant gode della nuova tecnologia mild-hybrid (MHEV) con sistema da 48 volt per i V6 e da 12 volt per i quattro cilindri. Sotto il cofano dovrebbero trovar posto gli stessi propulsori della A6: il benzina 3.0 TFSI da 340 CV e tre diesel: il 3.0 TDI da 286 o 231 CV e il 2.0 TDI da 204 CV.

Dotazione di serie

Molto ricco l’equipaggiamento già a partire dalla versione base che offre di serie i cerchi di lega da 17″, i gruppi ottici full led, il pacchetto Audi Connect, l’Audi Pre Sense Front con protezione pedoni, il Lane Departure Warning, i sensori di parcheggio, il portellone elettrico e il climatizzatore bizona.

A6 Avant Business

Ancora più dotate le versioni Business che aggiungono alla dotazione l Phone Box, il climatizzatore quadrizona, gli abbaglianti automatici, i lavafari, gli interni di pelle e il supporto lombare elettrico per i sedili anteriori.

Optionals

Disponibili anche i pacchetti S Line e Design Selection, oltre alle colorazioni speciali per al carrozzeria, il tetto panoramico, le finiture in allattare, e, tra gli accessori high-tech, l’impianto stereo Bang&Olufsen, il Night Vision, i vari sistemi Adam per la sicurezza, il Night Vision e l’head-up display.

Audi A6 Avant 2018: i prezzi

Audi A6 Avant 2019 45 TDI 3.0 quattro tiptronic: 62.800 euro

Audi A6 Avant 2019 45 TDI 3.0 quattro tiptronic Sport: 65.200 euro

Audi A6 Avant 2019 45 TDI 3.0 quattro tiptronic Design: 65.200 euro

Audi A6 Avant 2019 45 TDI 3.0 quattro tiptronic Business: 65.200 euro

Audi A6 Avant 2019 45 TDI 3.0 quattro tiptronic Business Sport: 67.600 euro

Audi A6 Avant 2019 45 TDI 3.0 quattro tiptronic Business Design: 68.500 euro

Audi A6 Avant 2019 50 TDI 3.0 quattro tiptronic 64-500 euro

Audi A6 Avant 2019 50 TDI 3.0 quattro tiptronic Sport: 66.900 euro

Audi A6 Avant 2019 50 TDI 3.0 quattro tiptronic Design: 66.900 euro

Audi A6 Avant 2019 50 TDI 3.0 quattro tiptronic Business: 67.300 euro

Audi A6 Avant 2019 50 TDI 3.0 quattro tiptronic Business Sport: 69.300 euro

Audi A6 Avant 2019 
50 TDI 3.0 quattro tiptronic Business Design: 70.200 euro

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Una Jeep Wrangler per i Carabinieri (ma non quella nuova)

Jeep Wrangler CarabinieriJeep Wrangler Carabinieri

Jeep Wrangler Carabinieri vista dall'altoJeep Wrangler Carabinieri vista dall'alto

Jeep Wrangler Carabinieri profiloJeep Wrangler Carabinieri profilo

Jeep Wrangler Carabinieri tre quarti posterioreJeep Wrangler Carabinieri tre quarti posteriore

Jeep Wrangler Carabinieri interniJeep Wrangler Carabinieri interni

Jeep Wrangler Carabinieri dettaglio cofanoJeep Wrangler Carabinieri dettaglio cofano

 

Quest’estate una Jeep Wrangler dei Carabinieri (non quella nuova) pattuglierà giorno e notte gli oltre 30 chilometri di spiaggia tra Cattolica e Bellaria-Igea Marina direttamente dalla battigia.

Jeep Wrangler: la dotazione per i Carabinieri

L’allestimento della Jeep Wrangler consegnata dal Gruppo FCA ai Carabinieri monta il Mopar One Pack, che comprende: kit assetto rialzato da 2” by “Fox Performance”, ammortizzatore di sterzo anteriore, cerchi in lega neri da 17” x 8,5” Performance Gladiator, pneumatici all-terrain maggiorati da 32”, paraspruzzi anteriori e posteriori e codolini laterali per parafanghi.

Senza dimenticare le dotazioni specifiche per i Carabinieri: lampeggiante, sirena con supporto telescopico, porta mitra, due porta palette e radio portatile.

Jeep Wrangler: un diesel per i Carabinieri

La Jeep Wrangler che verrà utilizzata dai Carabinieri sulle spiagge romagnole è una terza generazione (JK, quella uscita di produzione lo scorso aprile) tre porte dotata di un motore 2.8 turbodiesel CRD da 200 CV abbinato ad un cambio automatico a 5 rapporti con ridotte.

Passione Jeep

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Auto sportive usate – Renault Clio 3.0 V6 24V

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C’è qualcosa di geniale e malato nel prendere una Renault Clio, farla a trazione posteriore, e come se non bastasse montare un grosso motore V6 3.0 al posto dei sedili dei passeggeri. Non è la prima follia che vediamo fare dai tecnici Renault, persone che hanno anche montato il motore V10 di una F1 su una Renault Espace, ma quella almeno non hanno avuto il coraggio di venderla: la Clio V6 3.0 24V, invece, sì.

Renault Clio V6 3.0 24 VRenault Clio V6 3.0 24 V

Dal vivo la Renault Clio 3.0 V6 24V è muscolosa e quasi mostruosa, come la creatura di Frankestein. Sembra più un prototipo piuttosto che una vettura stradale, e ha delle proporzioni così esagerate da renderla più esotica di tante sportive più blasonate.

In realtà, a parte la fanaleria e i tratti stilistici, sotto pelle la Clio V6 ha davvero poco in comune con la vettura standard: le sospensioni posteriori sono state riviste, così come quelle anteriori, che montano una barra anti rollio più grande; sono stati aggiunti poi dei sub-telai per sostenere il motore, la gommatura con i cerchi da 17” è differenziata tra anteriore e posteriore e l’impianto frenante è stato maggiorato.
Le carreggiate sono state ampiamente allargate (di 110 mm all’avantreno e di 138 mm al retrotreno) e il passo è stato leggermente allungato per rendere l’auto più stabile.

Questa trasformazione ha fatto ingrassare non poco la piccola Clio, che segna sulla bilancia ben 300 kg in più rispetto alla Clio 172 Cup, la sorella a trazione anteriore con motore 2,0 litri a quattro cilindri. Il motore 3.0 eroga 230 CV, non molti a dire il vero, nemmeno per gli standard di allora, ma il sound del V6 aspirato è impagabile. I dati parlano di uno 0-100 km/h in 6,4 secondi e di una velocità massima di 235 km/h. Nel 2003, dopo due anni dal primo esemplare, la Clio V6 subì un restyling e con esso alcune modifiche estetiche e tecniche: i cerchi diventarono da 18 pollici, le sospensioni e l’assetto furono rivisti per rendere l’auto più facile e il motore guadagnò potenza extra per un totale di 255 CV.

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MINI SUPERCAR

Se non fosse per quel (brutto) volante inclinato e la cruscotteria prelevata dalle Renault di bassa gamma, sembrerebbe di guidare più una Porsche Carrera 911 che una Clio.
Il motore centrale rende l’auto molto leggera all’anteriore e sensibile al tiro-rilascio dell’acceleratore. Non è un’auto facile da guidare, e nemmeno rassicurante: richiede manico, esperienza e imput precisi e delicati; ma una volta capita regala sensazioni da mini supercar. Non esiste nessun’altra compatta sportive con caratteristiche simili, il suo comportamento è molto più simile a quello di una Lotus Elise di quanto si possa immaginare.
La versione restyling post 2003 migliora molto nell’handling ed è più facile e parecchio più veloce, ma costa parecchio di più. E il prezzo non è uno dei suoi punti forti.

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PREZZO

Le Renault Clio 3.0 V6 24V sono diventate rare come unicorni e le valutazioni sono schizzate alle stelle. Le versione pre-restyling valgono più di 40.000 euro, mentre gli esemplari più nuovi delle versioni post-restyling superano addirittura i 60.000 euro. Non è un affare, no di certo, ma è un’auto che sicuramente non perderà di valore e probabilmente le sue quotazioni saliranno ancora.
Senza contare che al volante è davvero un qualcosa di speciale.

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Toyota RAV4 (1994): la prima SUV compatta di sempre

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Toyota RAV4Toyota RAV4

 

La prima generazione della Toyota RAV4 – prodotta dal 1994 al 2000 – è la prima SUV compatta di sempre e per questo motivo ha un futuro assicurato come auto d’epoca. Oggi si trova facilmente a circa 2.000 euro: il momento giusto per acquistarla.

Toyota RAV4 (1994): le caratteristiche principali

La Toyota RAV4 nel 1994 porta una rivoluzione nei listini: inizialmente disponibile solo a tre porte (la versione che ci sentiamo di consigliare), offre un design sbarazzino, una posizione di seduta alta e la trazione integrale permanente in poco più di 3,70 metri di lunghezza.

Nonostante il pianale automobilistico (che offre più comodità su asfalto rispetto alle 4×4 “dure e pure) e l’assenza delle marce ridotte la piccola SUV giapponese se la cava molto bene in fuoristrada: angolo di attacco di 37° e angolo di dosso di 30° (28° per la più lunga variante a cinque porte, che vede la luce nel 1995).

La prima Toyota RAV4 è una Sport Utility ricca di pregi: tanta qualità percepita, (più negli assemblaggi dei pannelli della carrozzeria che nei materiali – un po’ poveri – usati per la plancia), grande affidabilità e un comportamento stradale convincente.

Le dimensioni esterne compatte (3,72 metri la tre porte, 4,13 la 5 porte) consentono di cavarsela senza problemi nel traffico cittadino ma penalizzano la versatilità: i passeggeri posteriori hanno poco spazio per le gambe e per la testa e il bagagliaio è tutt’altro che capiente.

Toyota RAV4 (1994): la tecnica

Il motore della Toyota RAV4 è un 2.0 a benzina da 128 CV montato in posizione trasversale (una scelta all’epoca inusuale nel segmento). Un propulsore ricco di coppia (175 Nm), silenzioso, scattante (“0-100” in 10,1 secondi) penalizzato dalla cilindrata elevata e dai consumi alti in città. Nei percorsi extraurbani, con uno stile di guida tranquillo, si riescono invece a ottenere buone percorrenze.

Toyota RAV4 (1994): le quotazioni

Oggi la Toyota RAV4 prima serie si trova senza problemi a 2.000 euro: il nostro consiglio è quello di puntare sulle più moderne versioni restyling (prodotte dal 1998 in poi) e di concentrarsi sulla tre porte (più originale nello stile e più interessante dal punto di vista storico). Le versioni “base” vanno benissimo: le più ricche Fun avevano l’ABS, i cerchi in lega e il differenziale autobloccante Torsen ma costano troppo.

Il mondo Toyota

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KTM porta a spasso i clienti Adventure con l’Orange Juice Weekend

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Orange Juice Weekend è il programma che il marchio KTM ha realizzato per raccogliere tutti i clienti che guidano una moto della gamma Adventure. Si tratta di un weekend costruito ad hoc per condividere la passione per le moto tra le splendide colline dell’Oltrepò pavese. È un evento riservato a 50 clienti e prevede un tour guidato nella zona di Salice Terme (PV) in compagnia di Roberto Ungaro, popolare giornalista specializzato e volto noto del TG2 Motori.

Il programma sarà suddiviso su due giornate, sabato 21 e domenica 22 luglio, ma nulla toglie che gli ospiti possano arrivare già dalla sera di venerdì 20 per una cena informale con Roberto e lo staff di KTM Italia. Il clou del weekend sarà sabato 21, con un fitto timing di attività di guida su strada e non solo, che in serata porterà i numerosi “Adventurieri” a respirare anche l’aria del paddock del Trofeo Enduro KTM a Rivanazzano Terme.

I tour saranno prevalentemente su asfalto, con brevi tratti di fuoristrada semplice (strade bianche), pertanto non sarà necessario indossare abbigliamento tecnico offroad. Per info e prenotazioni: eventsitaly@ktm.com o https://eventi.ktminfoservice.it/orange-juice

Orange Juice Weekend, il programma

Sabato 21
-ore 9:00 accrediti e consegna welcome pack presso l’info point KTM di fronte al Municipio di Rivanazzano Terme (PV)
-ore 10:30 briefing e partenza tour guidato
-ore 13:00 pranzo presso l’agriturismo “Ca’ del Monte”
-ore 14:00/15:30 momento “open air” con possibilità di volo in parapendio
-ore 15:30 prosieguo del tour e rientro a Rivanazzano
-ore 18:30 aperitivo presso il paddock del Trofeo Enduro KTM
-ore 20:00 cena presso il Salice Terme Golf Club

Domenica 22
-ore 10:00 partenza tour
-ore 12:30 pranzo in stile pavese presso azienda agricola “il Tizzo” di Torrazza Coste
-al termine del pranzo, liberi tutti!

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La Ducati di Dunne vince l’edizione 2018 della Pikes Peak

Carlin Dunne si è aggiudicato in sella alla Multistrada 1260 la quarta vittoria alla Pikes Peak International HIll Climb 2018, celebre gara in salita svoltasi questo fine settimana sulle montagne del Colorado. Il pilota ha completato la “Race to the Clouds” con un tempo di 9’59’’102 e ha visto salire sul terzo gradino del podio l’altro Ducatista Codie Vahsholtz.

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Il più grande raduno al mondo di Fiat Panda

Il 24 giugno si è svolta a Pandino la seconda edizione di “Panda a Pandino”, raduno internazionale con partecipanti provenienti da tutt’Europa: dalla Germania al Belgio, dalla Spagna all’Italia, dalla Gran Bretagna all’Austria. Insomma, qualunque sia la nazionalità o l’età, c’è sempre una Panda per tutti e per tutti i giorni dell’anno, così come erano 365 le vetture presenti all’evento, un record che ne fa il più grande #raduno al mondo di Panda.

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Porsche 911 GTsport “1 of 30” by TechArt

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Mentre a Stuttgart si lavora alacremente alla nuova generazione della Porsche 911 2019, che si chiamerà 992, TechArt presenta una nuova elaborazione dell’attuale Noveunouno, rinominata GTsport “1 of 30”.

Come indica il nome ne saranno prodotte soltanto 30 unità e sarà basata sulla versione Turbo S della 911, anche se con una grande quantità di novità estetiche e con un importante upgrade meccanico.

Il sei cilindri da 3.8 litri, originariamente da 580 CV e 750 Nm di coppia, eleva la potenza fino a 640 CV e 880 Nm. Con questo pacchetto Techtron, la 911 di TechArt sarebbe in grado di sprintare da 0 a 100 km/h in 2,7 secondi (- 0,2 secondi) e di raggiungere i 338 km/h di velocità massima.

Tra le altre novità troviamo un sistema di scarico tutto nuovo, una sospensione più bassa di 30 mm e cerchi forgiati Formula IV Race da 20 pollici gommati con pneumatici Michelin Pilot Super Sport.

Il tuning si completa, infine, con un kit carrozzeria aerodinamico realizzato in fibra di carbonio.

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