Monthly Archives: Dicembre 2015

Valentino Rossi in WRC

«Quando finirò di correre con la MotoGP correrò in macchina», ha dichiarato Valentino Rossi dopo il Monza Rally Show. In attesa di vederlo nel WRC ripercorriamo insieme i tre rally iridati da lui disputati nel 2002, nel 2006 e nel 2008.Rally di Gran Bretagna 2002  (14-17 novembre)Dopo alcune apparizioni in gare minori sulle quattro ruote Valentino Rossi – reduce dalla conquista del primo titolo MotoGP della storia nel 2002 con ben quattro corse d’anticipo – decide di cimentarsi in una prova più impegnativa: il Rally di Gran Bretagna valido per il Mondiale.Il campione di Tavullia si presenta all’ultima tappa del WRC 2002 al volante di una Peugeot 206 gestita dal team italiano Grifone e sponsorizzata da Michelin e Total navigato dal fedele Carlo Cassina. Termina la prima prova speciale a Cardiff in 25° posizione ma è costretto al ritiro già in PS2 a causa di un incidente dovuto alla velocità eccessiva.Rally Nuova Zelanda 2006 (17-19 novembre)Dopo aver perso il Mondiale MotoGP 2006 nell’ultimo GP contro Nicky Hayden Valentino Rossi affronta il Rally di Nuova Zelanda, penultima prova del WRC, con una Subaru Impreza dando vita alla migliore gara su quattro ruote – fino a questo momento – della sua carriera.Termina la corsa in undicesima posizione e in tre prove speciali sorprende gli addetti ai lavori ottenendo dei tempi da “top 10”.Rally di Gran Bretagna 2008 (5-7 dicembre)L’ultima apparizione di Valentino Rossi nel WRC è in Gran Bretagna nel 2008: dopo aver ottenuto il sesto Mondiale nella classe regina dominando per l’intera stagione decide di correre su una Ford Focus l’ultima tappa iridata del Mondiale Rally.Dopo una prima giornata di gara contraddistinta da condizioni proibitive risale la classifica guidando in maniera molto razionale e termina in 12° posizione.
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Porsche 718: la polivalente

La Porsche 718 è una delle auto da corsa più polivalenti della storia: tra la seconda metà degli anni ’50 e la prima dei ’60 questa sportiva tedesca è stata capace di vincere su strada e in pista contro vetture più potenti. Scopriamo insieme l’evoluzione di questo mito del motorsport “made in Germany”.Porsche 718: la storiaLa Porsche 718 nasce ufficialmente nel 1957: non è altro che un’evoluzione della 550A (migliorie alla carrozzeria e alle sospensioni) dotata di un motore 1.5 quattro cilindri boxer da 144 CV.Gli anni ’50La sportiva teutonica debutta in gara il 22 giugno 1957 alla 24 Ore di Le Mans con il tedesco Edgar Barth e il nostro Umberto Maglioli ma per le prime soddisfazioni bisogna attendere l’anno successivo: terzo posto alla 12 Ore di Sebring con lo statunitense Harry Schell e il tedesco Wolfgang Seidel, seconda piazza alla Targa Florio con il francese Jean Behra e il nostro Giorgio Scarlatti, la vittoria alla 3 Ore di Rouen con Behra e il primo podio a Le Mans con Behra e Herrmann terzi sulla Sarthe.Nel 1959 la Porsche 718 chiude in terza posizione la 12 Ore di Sebring con lo svedese Jo Bonnier e il teutonico Wolfgang von Trips, che porta al debutto in F1 la sportiva di Zuffenhausen il 10 maggio in occasione del GP di Monte Carlo. Barth e Seidel salgono sul gradino più del podio della Targa Florio mentre Bonnier e von Trips arrivano secondi al Tourist Trophy.Le grandi vittorie e la F1Nel 1960 nasce la versione RS 60, realizzata per rispettare le nuove regole della federazione internazionale sulle dimensioni del parabrezza dell’abitacolo. Tra le altre novità segnaliamo le sospensioni riviste e l’introduzione di un motore 1.6 da 163 CV.La Porsche 718 RS 60 si rivela un’auto estremamente efficace: vince la 12 Ore di Sebring con il belga Olivier Gendebien e Herrmann (primo storico trionfo della Casa tedesca nella corsa endurance statunitense) e conquista la Targa Florio con il britannico Graham Hill affiancato da Bonnier e Herrmann (che arrivando sesto nel GP d’Italia porta a casa i primi punti in F1) e il campionato europeo montagna tra le sport con lo svizzero Heini Walter.Il 1961 – grazie alla 718 – si rivela il migliore anno in F1 per il marchio di Zuffenhausen: terzo posto nel Mondiale Costruttori e quarta piazza tra i piloti dello statunitense Dan Gurney (secondo in Francia, in Italia e negli USA).Nello stesso anno vedono la luce due evoluzioni della Porsche 718: la RS 61 (praticamente identica alla RS 60) e, soprattutto, la WRS. Quest’ultima monta inizialmente un quattro cilindri, rimpiazzato poco dopo da un otto cilindri boxer da 245 CV derivato da quello della monoposto di F1 804.Gli ultimi anniIl 1962 si apre con il terzo posto a Sebring con una RS 60 guidata da tre “yankee” (Bruce Jennings, Frank Rand e Bill Wuesthoff) e prosegue con la terza piazza alla Targa Florio ottenuta da Bonnier e dal nostro Nino Vaccarella su una GTR (versione coupé derivata dalla RS 61 e dotata di un propulsore a otto cilindri). Segnaliamo anche il terzo posto di Herrmann e Hill con la WRS alla 1.000 km del Nürburgring.Maggiori soddisfazioni per la Porsche 718 arrivano nel 1963 con il trionfo alla Targa Florio di una GTR guidata da Bonnier e dal nostro Carlo Mario Abate e con la conquista del campionato europeo della montagna tra le vetture Sport di Barth con una WRS.
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DKW 3=6 Cabriolet 4 posti (1955): tre cilindri, due tempi

La DKW 3=6 Cabriolet 4 posti del 1955 – restyling della Sonderklasse presentata due anni prima e antenata dell’Auto Union 1000 del 1958 – è una scoperta tedesca piuttosto rara da trovare (è stata prodotta in poco più di 100 esemplari, 103 per l’esattezza) contraddistinta da un curioso motore tre cilindri a due tempi.DKW 3=6 Cabriolet 4 posti (1955): le caratteristiche principaliLa DKW 3=6 Cabriolet 4 posti vede la luce nel 1955 e non è altro che una Sonderklasse modificata leggermente nell’estetica (mascherina meno imponente e più raffinata) e con un motore più potente.Prodotta solo per un anno, conserva gli stessi pregi – tenuta di strada eccellente (merito della trazione anteriore) e consumi contenuti quando si guida in modo tranquillo – e difetti (rumorosità eccessiva, ruggine, freni migliorabili e scarsa affidabilità) dell’antenata.DKW 3=6 Cabriolet 4 posti (1955): la tecnicaIl motore della DKW 3=6 Cabriolet 4 posti del 1955 è un’unità tre cilindri a due tempi da 0,9 litri da 40 CV alimentata dalla miscela olio/benzina abbinata ad un cambio manuale a quattro marce con la prima non sincronizzata. La velocità massima di 125 km/h è adeguata alle caratteristiche di questa “sportiva”.Il nome 3=6 viene scelto dalla Casa tedesca per indicare che il numero di fasi attive (una per ogni giro dell’albero motore) di un tre cilindri a due tempi è identico a quelle di un sei cilindri a quattro tempi.DKW 3=6 Cabriolet 4 posti (1955): le quotazioniNon fidatevi delle quotazioni della DKW 3=6 Cabriolet 4 posti del 1955 che recitano 6.500 euro: la scoperta tedesca è introvabile e la sua antenata (molto più facile da rintracciare in Germania) si porta a casa con 20.000 euro.
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Car of the Year 2016: le 7 finaliste

Tra i 35 modelli aspiranti al titolo di Auto dell’Anno 2016, i 58 giurati europei dell’ambitissimo concorso annuale hanno selezionato le 7 finaliste che si concorreranno il premio di quest’anno.Le sette finalisteEcco i nomi delle sette finaliste di Car of the Year 2016: Audi A4, BMW Serie 7, Jaguar XE, Mazda MX-5, Opel Astra, Skoda Superb e Volvo XC90.Ogni giurato disporrà di 25 punti da assegnare tra almeno 3 di questi modelli senza poter superare un massimo di 10 punti per ogni modello.La votazione sarà realizzata l’ultima settimana di febbraio e il titolo verrà assegnato come da tradizione all’apertura del Salone di Ginevra 2016. 
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Volkswagen Golf GTI Cabriolet

La versione scoperta della compatta di Wolfsburg è ormai una tradizione imprescindibile per la casa tedesca.Volkswagen non rinuncia alla Golf GTI Cabriolet che sbarca sul mercato tedesco. Con un prezzo di partenza di 37.075 euro, è equipaggiata con il 2.0 TSI (Euro 6) a iniezione diretta da 220 CV abbinato al cambio automatico a doppia frizione DSG. In questo allestimento scatta da 0 a 100 in 6,9 secondi.Per ora non è stato confermato l’ingresso in listino per il mercato italiano.Chassis sportivo, da vera GTICome tutti i modelli Golf GTI, anche la Cabriolet è equipaggiata con un chassis sportivo e blocco del differenziale XDS che migliora le qualità dinamiche e di trazione della vettura, in questo caso dotata anche di sistema di controllo adattivo DCC.Interni ed esterni, le novitàAll’interno dell’abitacolo la Volkswagen Golf GTI Cabrio presenta il nuovo volante multifunzione (lo stesso della Golf 7) e la ormai iconica tappezzeria a quadri.All’esterno si caratterizza invece per la tipica griglia del radiatore per le pinze dei freni in rosso, per i nuovi paraurti, minigonne laterali e per il nuovo diffusore posteriore con rifiniture lucide.I cerchi sono da 17 pollici con design “Brooklyn” e a richiesta come optional possono essere da 18 pollici “Austin”.La Capote elettrica della Golf GTI Cabrio anche viene proposta in tre colorazioni: Rosso, Nero e Blu.
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Mercedes Classe S400 Coupé 4MATIC

Ad un anno dal suo lancio la gamma Mercedes Benz Classe S Coupé si amplia. La Casa tedesca inserisce in listino la sesta variante della top di gamma della Stella, la S 400 4Matic Coupé che si aggiunge alle S 500, S 500 4MATIC e dai tre modelli AMG S 63, S 63 4MATIC ed S 65.A spingerla ci pensa il V6 da 367 CV e 500 Nm di coppia abbinato alla trasmissione automatica7G-TRONIC PLUS e alla trazione integrale 4MATIC.Mercedes Classe S 400 4Matic Coupé: equipaggiamentoTra gli accessori più importanti offerti di serie troviamo: climatizzatore automatico bizona, Intelligent Light System con tecnologia LED e distribuzione della luce variabile per strade extraurbane ed autostrade, funzione di assistenza alla svolta e fari attivi, modalità fendinebbia ampliata e sistema di assistenza abbaglianti adattivo Plus, sistema multimediale COMAND Online, AIRMATIC, Park Assist.Scheda tecnica Numero cilindri/disposizione

6/V

Cilindrata (cm3)

2.996

Potenza nominale (kW/CV a giri/min)

270 (367) a 5.500-6.000

Coppia nominale (Nm a giri/min)

500 a 1.800-4.500

Consumo nel ciclo combinato a partire da (l/100 km)

8,3

Emissioni di CO2 nel ciclo combinato a partire da (g/km)

193

Classe di efficienza

C

Accelerazione 0-100 km/h (s)

4,6

Velocità massima (km/h)

250

Prezzo a partire da (euro)

99.990
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Nissan Innovation Station, uno sguardo rivolto al futuro

Nissan ha sempre avuto un occhio puntato sul futuro: lo dimostrano la Micra, il fatto di essere stata la prima Casa automobilistica con un sito internet, il rivoluzionario crossover Qashqai e la vettura elettrica Leaf.Quest’anno Nissan si lancia in un ulteriore progetto innovativo che riguarda la mobilità urbana. La stazione Garibaldi FS di Milano, infatti, ospiterà sulla linea M5 della metropolitana un mini-mondo Nissan. La Casa automobilistica ha disposto un muro interattivo touch dove si possono osservare i modelli in produzione, vendere le caratteristiche tecniche e prenotare dei testdrive.  Alla Nissan Innovation Station è stato installato uno schermo LED da ben 70 metri quadri – la misura di un appartamento – in grado di proiettare video in alta definizione dove verranno raccontate storie di innovazione del marchio.L’intera stazione sarà caratterizzata da un’elevata automazione e treni senza conducente a gestione elettrica e avrà un traffico giornaliero di 65.000 passeggeri. Nissan, in questo territorio di fermento tecnologico, ha investito in uno spazio di 1.000 metri quadrati e in un contratto in esclusiva della durata di tre anni.Bruno Mattucci, l’Ad di Nissan Italia, ha dichiarato: “Per Nissan innovazione non è un semplice miglioramento di ciò che già esiste, ma una vera sfida allo status quo. Mettiamo in discussione quello che c’era, avendo il coraggio  di miscelare idee apparentemente distanti, per creane di nuove, ancora più emozionanti delle originali. Oggi, riconfermiamo il nostro concetto di innovazione con un progetto unico nel suo genere, nel panorama automobilistico e non solo, con la prima “Innovation Station” d’Italia, Garibaldi FS Nissan, alla quale siamo orgogliosi di dare il nostro nome.”Protagonista del progetto è anche la Nissan Leaf, l’ultima creazione 100% elettrica di Casa Nissan, che garantisce accessi alle aree ristrette al traffico, come l’area C e i parcheggi in fascia blu. La Leaf è anche ambasciatrice della mobilità elettrica secondo Nissan, che con 200.000 veicoli elettrici venduti e un grado di soddisfazione dei clienti del 96%, oggi è il leader mondiale di questa tecnologia.Alla presentazione hanno partecipato diversi ospiti d’eccezione che ci hanno illustrato la loro idea di innovazione, come il CEO di LifeGate Enea Roveda o l’esploratore Alex Bellini, insieme ad un uno sketch del Trio Medusa e alla compagnia degli atleti Antonio Rossi, Vitantonio Liuzzi e Jury Chechi.
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Audi RS Q3 by ABT

Dopo un recente tuning dell’Audi Q3 (gallery a destra), il preparatore ABT ritorna sulla SUV compatta dei Quattro Anelli, ma questa volta prendendo come base la più arrabbiata della gamma, la RS Q3.Livrea sportivaEsteticamente la crossover sportiva di Ingolstadt si mette in mostra con, prima di tutto, una candida livrea bianca adornata con bande laterali rosse e nere.Stesso abbinamento cromatico lo ritroviamo sulla mascherina anteriore, sulle prese d’aria frontali e sui cerchi in lega da 21 pollici (gommati con pneumatici Dunlop o Continental, a scelta).Il posteriore dell’Audi RSQ3 di ABT è invece caratterizzato da un inedito diffusore dal quale fanno capolino i quattro terminali di scarico.Sospensioni regolabili e upgrade da 410 CV per il 2,5lDal punto di vista tecnico ABT offre anche modifiche al telaio con un kit di sospensioni regolabili in altezza e un set di distanziali.Sotto il cofano, infine, il cinque cilindri da 2,5 litri subisce un importante upgrade che ne innalza la potenza fino a 410 CV e 530 Nm di coppia massima. Grazie a questo trattamento l’Audi RSQ3 firmata ABT migliora in scatto comprendo lo 0-100 in 4,8 secondi.
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BMW M4 Carbonfiber Dynamics

Il tuner tedesco Carbonfiber Dynamics ha presentato all’Essen Motor Show un esclusivo kit di carrozzeria dedicato alla ultra berlina bavarese, la BMW M4. Esteticamente sfoggia un paraurti più aggressivo, minigonne laterali aerodinamiche, un diffusore posteriore sportivo e uno spoiler montato sul portellone del portabagagli.Questa BMW M4 elaborata da Carbonfiber Dynamics monta anche un sistema di scarico sportivo, due bande laterali in doppia tonalità e cerchi in lega specifici a 5 razze che nascondono pinze dei freni dorate, in tinta carrozzeria.All’interno dell’abitacolo la M4 Carbonfiber Dynamics sfoggia freno a mano, pedali ed altri elementi in design 3D.Per quanto riguarda la meccanica non sono state rilasciate informazioni su un eventuale upgrade al sei cilindri in linea da 3.0 litri che nella versione originale della BMW M4 eroga 431 CV.Il che le permette di scattare da 0 a 100 km/h in 4,1 secondi e di raggiungere la velocità massima di 250 km/h (limitata elettronicamente).
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Mercedes GLE 63 AMG by Brabus

Cosa si può desiderare di più potente e imponente di una Mercedes GLE 63 AMG? Lo stesso modello, ma firmato Brabus.Il preparatore specializzato nel brand della Stella ha presentato al Salone di Dubai 2015 la sua reinterpretazione della SUV Coupé arrabbiata.Kit minacciosoLa carrozzeria è stata modificata con un kit completo realizzato in fibra di carbonio che include uno spoiler anteriore, deflettori e uno spettacolare diffusore posteriore.I cerchi, da 23 pollici, contribuiscono a dare alla Mercedes GLE firmata Brabus un aspetto ancora più atletico, insieme alle sospensioni Airmatic ottimizzate che la elevano di 35 mm dal suolo.Con una livrea completamente in nero opaco, la Brabus 700, così è stata rinominata, sorprende per i suoi interni rivestiti in una pelle speciale in tinta blu intenso denominato “Azure Blue Mastik”.700 CV per il V8 da 5,5 litriSenza dubbio, però, l’aspetto più interessante della Brabus 700 è quello meccanico.Il V8 bi-turbo da 5,5 litri ha aumentato la sua potenza dai 585 CV originali, fino a ben 700 CV disponibili tra i 5.300 e i 5.800 giri.La chiave per ottenere questo aumento di potenza è stata la riprogrammazione della centralina oltre all’adozione di un inedito sistema di scarico. Cresce naturalmente anche la coppia della Mercedes GLE di Brabus che sale a quota 960 Nm, disponibile tra i 2.000 e i 4.500 giri.Detto ciò passiamo alle prestazioni: grazie all’upgrade di Brabus ora la GLE 63 AMG scatta da 0 a 100 km/h in 4 secondi netti e raggiunge i 300 km/h di velocità massima.Per gli irriducibili c’è anche la 850…Per i più irriducibili, poi, c’è la versione ancora più impressionante, la Brabus 850 che con i suoi 850 CV e 1.450 Nm di coppia estrapolati dallo stesso V8 lancia la GLE da 0 a 100 in 3,8 secondi e le fa raggiungere i 320 km/h di velocità massima.
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