Monthly Archives: Febbraio 2015

Land Rover Defender by Kahn Design

Ultimamente ci siamo abituati a vedere fuoristrada e SUV preparati, sempre di più, per conquistare la jungla urbana…Cerchi enormi dal profilo basso, appendici aerodinamiche, grandi paraurti con spoiler di ogni dimensione e ogni tipo di gadget estetico/aerodinamico che ci fa immaginare quanto difficile sia affrontare un off-road con tuning di questo tipo.Kahn Design, però, ci dimostra che ancora c’è un po’ di razionalità, anche nel mondo del tuning, e ci presenta questo suo ultimo lavoro. La base di partenza è l’iconica 4×4 inglese, la Land Rover Defender alla quale, tanto per cominciare, sono state montate ruote specificatamente dedicate all’uso off-road, le Cooper Discoverer. Cerchi da 16 pollici in acciaio ultraresistente in grado di sopportare i più ardui sentieri di pietre e pneumatici dotati di un grande fianco per assorbire le irregolarità del terreno.TUTTO SULLA LAND ROVER DEFENDERIl body-kit estetico per l’ultima Land Rover Defender di Kahn Design c’è ma, di nuovo, è rivolto ad esaltare le sue doti fuoristradistiche con: luci supplementari anteriori, un paraurti anteriore sottile per migliorare l’angolo di attacco e una lamina protettrice inferiore che protegge il gruppo meccanico da qualsiasi urto con le rocce.Anche le sospensioni della Defender by Kahn Design sono state ridisegnate esclusivamente per l’off-road. Questa soluzione tecnica aumenta l’altezza da terra della 4×4 e per facilitare l’ingresso nell’abitacolo è stato posizionato uno “scalino” laterale più basso.

Fonte

Nissan Note N-TEC: edizione limitata

Basata sull’allestimento Acenta, arriva nelle concessionarie europee (ancora non specificato se anche per l’Italia) la nuova Nissan Note N-TEC limited edition, la variante della compatta giapponese caratterizzata da alcuni dettagli inediti tanto per gli esterni quanto per l’abitacolo e l’equipaggiamento.Segni di riconoscimentoPer cominciare dalle novità estetiche, questa edizione speciale della Nissan Note sfoggia specchietti retrovisori e maniglie delle porte satinati, una griglia frontale nera, oltre ai paraurti leggermente più sportivi e vetri posteriori scuri. L’abitacolo della Note N-TEC limited edition si differenzia per il volante rivestito in pelle con cuciture blu e sedili Premium.EquipaggiamentoPer quanto riguarda, invece, l’equipaggiamento, la Nissan Note N-TEC include di serie il pacchetto Safety Shield, fino ad ora riservato solo all’allestimento Tekna, che dispone di sistema di allerta per l’angolo morto, avviso di cambio di corsia involontario e rilevamento di oggetti in movimento.Il sistema di infotainment è il Nissan Connect di ultima generazione con radio DAB e diverse applicazioni a disposizione, dotato anche di telecamera posteriore per facilitare le manovre di parcheggio o retromarcia. Su questa versione anche i tergicristalli, le luci e il climatizzatore sono automatici.La gamma colori sarà la stessa del listino Note anche se su questa edizione limitata Note N-TEC si potrà scegliere anche la colorazione in blu, la stessa della gallery in apertura.


Fonte:

Jaguar e Land Rover nel prossimo film di James Bond

Quali saranno le prossime auto di James Bond? La risposta arriva direttamente dalle dirette interessate: Jaguar e Land Rover hanno appena annunciato che in occasione del nuovo film Spectre – prodotto da EON Productions, Metro-Godlwyn-Mayer Studios e Sony Pictures Entertainment – saranno protagoniste una Jaguar C-X75, una Range Rover Sport SVR e una Land Rover Defender Big Foot. Jaguar C-X75 in una scena a RomaIn particolare la Jaguar C-X75 sarà utilizzata per uno spettacolare inseguimento che si svolgerà a Roma, dove sarà utilizzata anche una Aston Martin DB10.La Land Rover Defender e la Range Rover Sport SVR, entrambe modificate rispetto alle versioni di serie, saranno invece protagoniste in alcune scene girate in Austria.In particolare il Defender (in versione Big Foot), è stato equipaggiato con pneumatici da 37’’ e sospensioni a corsa lunga. Non è la prima volta che vetture Jaguar e Land Rover prendono parte a film di James Bond; nel 2012, in Skyfall, è stato utilizzato un Defender 110 in versione Pick-up.


Fonte:

Nissan Juke NISMO RS

Nissan Juke NISMO RS, la variante più estrema del crossover compatto della Casa giapponese, arriva nelle concessionarie italiane il 2 marzo in tre colori – White Pearl, Black Metallic e Silver Grey – con prezzi a partire da 30.000 euro.Juke NISMO RS, sportiva di razzaCome ogni NISMO, anche Juke RS ha linee, aerodinamica e innovazioni ingegneristiche ispirate al mondo delle corse, per racchiudere performance elettrizzanti e maneggevolezza in un’auto stradale.Ha un design accattivante, fatto di spoiler, minigonne e appendici aerodinamiche. Cerchi in lega da 18” e interni sportivi completano il quadro.Motore 1.6 DIG-T da 218 CVLa Nissan Juke NISMO RS monta un evoluto motore DIG-T da 1,6 litri rimesso a punto per innalzare la potenza da 200 CV (147 kW) a 218 CV (160 kW), mentre la coppia nelle versioni a trazione posteriore con cambio manuale passa 250 Nm a ben 280 Nm.I modelli 2WD montano un differenziale meccanico autobloccante (LSD) sull’avantreno. I modelli a trazione integrale presentano l’avanzato sistema Torque Vectoring di serie, oltre che la trasmissione Xtronic di Nissan.I modelli con trasmissione Xtronic montano di serie anche le leve al volante per la gestione della modalità manuale a otto rapporti. Cambia l’impianto di scarico, così come aumenta la rigidità torsionale.L’impianto frenante prevede dischi anteriori da 320 mm e dischi posteriori ventilati. Completano le modifiche al telaio le impostazioni riviste per molle e ammortizzatori. Juke NISMO RS si distingue nettamente grazie alle pinze dei freni rosse e al discreto logo ‘RS’ collocato sul frontale e in coda.Dotazione opzionaleLa dotazione opzionale della versione RS prevede gli speciali sedili sportivi ad alto contenimento Recaro, fari allo xeno, sistema Around View Monitor e pacchetto Safety Shield di Nissan, comprensivo delle funzioni Lane Departure Warning, Blind Spot Warning e Moving Object Detection, che emettono segnalazioni visive e acustiche per scongiurare potenziali collisioni.


Fonte:

Peugeot 908 HDi, un’intrusa a Le Mans

La Peugeot 908 HDi ha smesso di correre solo quattro anni fa ma è già entrata di diritto nella storia della 24 Ore di Le Mans: nessun’altra auto, infatti, è riuscita dal 2000 ad oggi ad interrompere il monopolio Audi/Bentley nella mitica corsa endurance francese. Scopriamo insieme l’evoluzione di questo mito del motorsport transalpino.Peugeot 908 HDi: la storia sportivaLa Peugeot 908 HDi viene creata nel 2007 per contrastare l’Audi R10, prima vettura diesel della storia a vincere (l’anno prima) la 24 Ore di Le Mans. Dotata di un telaio monoscocca in fibra di carbonio rivestito da una carrozzeria coupé (come l’antenata 905, trionfatrice sul circuito della Sarthe nel 1992 e nel 1993), monta un motore 5.5 biturbodiesel V12 da 700 CV e 1.200 Nm di coppia montato in posizione posteriore longitudinale e abbinato ad un cambio sequenziale a sei rapporti.2007La Peugeot 908 HDi debutta ufficialmente in gara il 15 aprile 2007 alla 1000 km di Monza (valida per la Le Mans Series) con due vetture: quella guidata dal duo composto dallo spagnolo Marc Gené e dal francese Nicolas Minassian sale subito sul gradino più alto del podio mentre l’altra – condotta dal portoghese Pedro Lamy e dal transalpino Stéphane Sarrazin deve “accontentarsi” della terza piazza.I due si riscattano portando a casa il campionato grazie ai successi a Valencia, al Nürburgring e a Spa e al secondo posto a Interlagos e il titolo riservato ai team arriva con i trionfi di Minassian/Gené (secondi in Germania) nelle altre gare rimanenti: Silverstone e Brasile.In occasione della 24 Ore di Le Mans la Peugeot schiera due 908 HDi: a quella di Sarrazin/Lamy viene aggiunto il francese Sébastien Bourdais mentre nell’altra arriva il canadese Jacques Villeneuve. La prima conquista la pole position ma perde immediatamente la posizione in seguito ad un sorpasso da parte di Dindo Capello. Al tramonto (quando cessa la pioggia) le due vetture del Leone (più aerodinamiche ma costrette a fermarsi più spesso ai box per rimuovere i detriti accumulati in pista) sono dietro a due Audi (una dopo l’incidente al 262° giro di Capello dovuto all’errore di un meccanico).A circa un’ora dal termine della gara Gené è costretto a fermarsi per problemi al motore e anche l’altra 908 accusa gli stessi problemi: a dieci minuti dalla fine Bourdais rallenta, accosta, attende il passaggio dell’Audi vincente per evitare di effettuare un altro giro, riparte e taglia il traguardo in seconda posizione.2008Nel 2008 la Peugeot 908 HDi beneficia di alcune modifiche tecniche ed estetiche e prende parte anche ad alcune gare della serie ALMS (American Le Mans Series) ottenendo come miglior risultato un 2° posto a Road Atlanta (Minassian/Sarrazin con l’aggiunta dell’austriaco Christian Klien). La beffa arriva alla Le Mans Series: nonostante quattro vittorie (Minassian/Gené in Catalunya e a Spa con l’aiuto di Villeneuve e Sarrazin/Lamy a Monza e al Nürburgring) non arriva nessun titolo visto che all’ultima gara a Silverstone due incidenti impediscono alle vetture francesi di conquistare punti.Alla 24 Ore di Le Mans viene deciso di schierare tre esemplari: Sarrazin/Lamy e l’austriaco Alexander Wurz ottengono la pole ma terminano al quinto posto in seguito ad una sosta ai box obbligata per riparare i fari mentre Minassian/Gené/Villeneuve e il trio composto dal francese Franck Montagny, dal brasiliano Ricardo Zonta e da Klien si devono accontentare del 2° e del 3° posto dopo aver dominato per buona parte della gara.2009La stagione migliore per la Peugeot 908 HDi coincide con una fantastica doppietta alla 24 Ore di Le Mans: primi Gené e Wurz insieme all’australiano David Brabham e seconda posizione per il trio francese Bourdais/Montagny/Sarrazin. Le altre due vetture schierate – quella di Minassian/Lamy/Klien e quella del team Pescarolo guidata dai francesi Jean-Christophe Bouillion, Simon Pagenaud e Benoît Tréluyer – compromettono la loro corsa a causa di uno scontro ai box.Nello stesso anno segnaliamo il successo a Spa con Klien/Minassian/Pagenaud, la doppietta a Road Atlanta (1° Montagny/Sarrazin, 2° Minassian/Lamy) e il secondo posto di Bourdais/Montagny/Sarrazin alla 12 Ore di Sebring.2010La Peugeot 908 HDi nel 2010 si impegna su più fronti e porta a casa il neonato campionato ILMC vincendo tutte e tre le gare (doppietta a Silverstone con Minassian e il britannico Anthony Davidson e il duo transalpino composto da Sarrazin e Nicolas Lapierre, doppietta a Road Atlanta con Lamy/Montagny/Sarrazin e Davidson/Gené/Wurz e trionfo a Zhuhai con Montagny/Sarrazin).Nello stesso anno la Casa francese conquista tre titoli Le Mans Series su tre: Piloti con Sarrazin, Team con la squadra Oreca e Costruttori. Doppietta a Spa (1° Bourdais/Lamy/Pagenaud, 2° Montagny/Sarrazin) e vittoria in Algarve tutta transalpina con Lapierre, Sarrazin e Olivier Panis. Nella ALMS è impossibile non citare, infine, la doppietta a Sebring: primi Davidson/Gené/Wurz, secondi Bourdais/Minassian/Lamy.Alla 24 Ore di Le Mans la Peugeot 908 HDi domina le qualifiche conquistando i primi quattro posti: la vettura del trio Bourdais/Lamy/Pagenaud ottiene la pole ma si ritira dopo solo due ore per un problema alle sospensioni mentre le altre tre – guidate da Davidson/Gené/Wurz, Minassian/Montagny/Sarrazin e dal trio composto da Lapierre, Panis e dal transalpino Loïc Duval – abbandonano la gara per problemi al motore.2011I nuovi regolamenti per la categoria LMP1 nell’endurance impongono motori più piccoli ma la 908 HDi continua ancora a gareggiare con alcune restrizioni: propulsore depotenziato, pressione di sovralimentazione ridotta e serbatoio meno capiente.La Casa del Leone schiera una 908 tutta nuova dotata di un’unità 3.7 V8 però alcuni esemplari 5.5 continuano a farsi valere negli USA: una vettura del team Oreca trionfa a Sebring con Duval/Lapierre/Panis e arriva seconda a Road Atlanta con Gené/Lapierre/Minassian. L’ultima apparizione della Peugeot 908 HDi alla 24 Ore di Le Mans coincide con un quinto posto ottenuto dal trio Duval/Lapierre/Panis.

Fonte

Automotoretrò 2015, Torino capitale delle storiche

Automotoretrò 2015, in programma dal 13 al 15 febbraio presso il Lingotto Fiere di Torino, è un appuntamento imperdibile per gli appassionati di auto d’epoca. Scopriamo insieme tutte le informazioni utili per seguire nel migliore dei modi la 33° edizione di questo evento, che lo scorso anno ha coinvolto oltre 52.000 visitatori e circa 1.000 espositori.Nei tre giorni di manifestazione si festeggeranno parecchi anniversari: i 100 anni del nome Alfa Romeo, i 90 anni della Moretti (piccola Casa automobilistica piemontese), le 60 candeline dell’Alfa Romeo Giulietta, dell’Autobianchi, della Citroën DS e della Fiat 600 e i 30 anni dell’Autobianchi Y10.Ad Automotoretrò 2015 si ricorderà inoltre il centenario della Prima Guerra Mondiale grazie al contributo delle Forze Armate mentre presso l’Oval si svolgerà Automotoracing, evento dedicato al tuning e alle auto da corsa. Per maggiori informazioni cliccate sul sito ufficiale.Automotoretrò 2015: informazioni utiliIndirizzo: Lingotto Fiere – Via Nizza 294 – TorinoDate: da venerdì 13 febbraio a domenica 15 febbraio 2015Orari: venerdì dalle 10 alle 19; sabato e domenica dalle 9 alle 19Biglietti: intero 12 euro, ridotto 8 euro (ragazzi da 10 a 12 anni e invalidi inferiori all’80% senza accompagnatore), gratis per i ragazzi fino a 10 anni e per gli invalidi oltre 80% con accompagnatore. L’abbonamento per due giorni costa 20 euro e quello per tre giorni 30 euro.

Fonte

David Dunbar Buick, auto e… vasche da bagno

David Dunbar Buick è noto per aver fondato la Casa automobilistica che ancora oggi porta il suo nome ma i suoi maggiori successi imprenditoriali sono arrivati grazie alle… vasche da bagno. Scopriamo insieme la storia di quest’uomo.David Dunbar Buick: la biografiaDavid Dunbar Buick nasce il 17 settembre 1854 ad Arbroath (Regno Unito) ma a soli due anni si trasferisce negli USA – più precisamente a Detroit – con la famiglia. Dopo aver abbandonato la scuola a 15 anni trova lavoro in un’azienda specializzata nella produzione di tubi e la rileva nel 1882 insieme ad un socio.L’attività procede alla grande grazie soprattutto alle invenzioni di David: tra le più rilevanti segnaliamo un innaffiatore e un nuovo metodo di smaltatura della ghisa che consente di ridurre notevolmente i costi di produzione delle vasche da bagno.I motoriDavid Dunbar Buick si interessa al mondo dei motori alla fine del XIX secolo e abbandona l’azienda da lui rilevata qualche anno prima. Nel 1899 fonda la Buick Auto-Vim and Power Company, specializzata nella realizzazione di propulsori destinati ai mezzi agricoli, e all’inizio del ‘900 decide di puntare sulla costruzione di automobili complete (senza successo).Nel 1902 tenta nuovamente di sfondare nel mondo delle quattro ruote fondando la Buick Manufacturing Company (azienda che fallisce dopo pochi mesi) ma si riscatta l’anno seguente quando, grazie ad un prestito, crea la Buick Motor Company ancora oggi in attività.Gli ultimi anniDavid Dunbar Buick non è noto nell’ambiente finanziario statunitense per l’oculata gestione dei soldi a sua disposizione e per questa ragione nel 1906 è costretto a vendere la società a William C. Durant (l’uomo che nel 1908 darà vita alla General Motors).Dopo numerosi investimenti sbagliati in altri settori merceologici (tra cui la produzione di carburatori) David rientra nel mondo dell’auto nel 1921 come presidente della Lorraine Motors (Casa automobilistica fondata l’anno prima). Nella seconda metà degli anni ’20 è talmente in crisi da non potersi nemmeno permettere un telefono e scompare per un tumore al colon il 5 marzo 1929 a Detroit (USA).

Fonte

#guardaavanti, per dire no al cellulare alla guida

Lascio da parte l’ipocrisia, faccio mea culpa e ammetto che (purtroppo) anche a me capita di usare il telefono cellulare mentre guido, compiendo un grande errore e soprattutto dimenticandone la gravità.Ormai siamo tutti (chi più e chi meno) schiavi degli smartphone. Facciamo parte di un esercito di asociali con la schiena sempre più curva (con la testa che guarda il telefono), con gli occhi sempre più stanchi e i pollici sempre più snodati.Ma essendo impotenti di fronte al progresso tecnologico e al modo in cui questo cambia e continuerà a cambiare le nostre abitudini e le nostre vite, abbiamo quantomeno il dovere di usare i nostri fedelissimi compagni di vita (smarphone e tablet) senza mettere a repentaglio la nostra salute e quella degli altri.E veniamo al punto: un sms a 100km/h è come se percorressimo 208 metri al buio; comporre un numero di telefono, oltre 300 metri al buio; scattarsi un selfie, quasi 10 secondi senza guardare la strada. Vengono i brividi solo a pensarci…#guardaavanti, campagna di sensibilizzazione sull’uso consapevole del cellulareEd è proprio per sensibilizzare l’uso consapevole del cellulare che è nata un’importante campagna promossa da TIM e Ducati. A cui in questi giorni hanno aderito i piloti della MotoGP (e non solo loro), registrando un video o scattandosi un selfie da condividere sui social network con in bella vista un post-it con l’hashtag #guardaavanti, invitando successivamente altre tre conoscenti a farlo (un po’ come accadeva con l’ice bucket challenge qualche mese fa).L’iniziativa, annunciata in conferenza stampa lo scorso 12 settembre in occasione della tappa di Misano, ha conosciuto il suo atto fondante a dicembre in casa Ducati, durante una due giorni di laboratori creativi che ha coinvolto 20 teenagers di tutta Italia, il pilota Andrea Iannone e il Direttore Sportivo Paolo Ciabatti.In quella sede, i ragazzi hanno ideato un vero e proprio challenge (una sfida a “metterci la faccia”, ma anche un meccanismo a catena sul web) che ora punta a diffondersi in rete proprio per poter raggiungere il più ampio numero di persone possibile.#guardaavanti presto nelle scuolePer questo, a partire dal secondo quadrimestre, il challenge di Guarda Avanti, entrerà anche nelle scuole superiori di 11 province d’Italia, insieme a 100 laboratori sulla sicurezza stradale sulle due ruote, che affiancheranno tecnologie di ultima generazione ad esperienze fisiche e cognitive.Un modo per dire a tutti i ragazzi: alla guida, non dimenticate mai la sicurezza, chi Guarda Avanti pensa al proprio futuro e a quello degli altri.


Fonte:

Ford Fiesta e Ka "Black & White Edition"

Bianco e nero, una moda “elegante e senza tempo”, è questo l’abbinamento cromatico che caratterizzerà le piccole di Casa Ford, la Fiesta e la Ka, disponibili, già da ora, con questo allestimento speciale denominato “Black & White”.“Il bianco e nero è una combinazione intramontabile che evoca lo stile chic degli anni Sessanta, e che ancora oggi ispira designer di ogni settore, dalla moda alla tecnologia”, ha dichiarato John Mcleod, Vehicle Personalisation Chief Designer, di Ford Europa. “Il bianco comunica purezza e semplicità, mentre il nero evoca da sempre un’idea sofisticata di raffinatezza. Con questa semplice combinazione aggiungiamo a Fiesta e Ka un nuovo e carismatico carattere”.Fiesta Black & White EditionE così la Ford Fiesta Black & White Edition viene proposta con i colori Nero Panther e Bianco Frozen che caratterizzano tanto la livrea (con tetto, specchietti e dettagli in tinta complementare) quanto l’abitacolo dove le rifiniture bianche di porte, volante, leva del cambio e sedili creano un elegante contrasto con il nero e l’antracite che dominano il resto degli interni. La dotazione di serie comprende il sistema avanzato di connettività e comandi vocali SYNC con Emergency Assistance.TUTTO SULLA FORD FIESTAKa Black & White EditionLa Ka Black & White Edition sfoggia anche lei la doppia colorazione con tonalità, però leggermente differenti dalla sorella maggiore: Nero Ink e Bianco Foam. Inoltre per la city car c’è la possibilità di aggiungere lo spoiler posteriore in tinta. Nell’abitacolo troviamo sedili dal design esclusivo, cuciture a vista e una plancia dotata di eleganti rifiniture in bianco perlato. La dotazione di questo allestimento comprende il climatizzatore automatico.TUTTO SULLA FORD KA


Fonte:

Nuova Skoda Fabia Wagon: da 13.250 euro

Rinnovata la Fabia a cinque porte, giunta alla sua terza generazione, la Casa ceca lancia ora sul mercato italiano la sua variante familiare station wagon che arriverà a partire dal prossimo mese di marzo, in tre allestimenti (Active, Ambition, Style) con prezzi a partire da 13.250 euro.Crescono le dimensioni, aumenta il comfortBasata, come la sorella minore, sulla nuova piattaforma modulare del gruppo Wolkswagen, la MQB, la nuova Skoda Fabia Wagon cresce in dimensioni rispetto alla precedente generazione: la lunghezza interna dell’abitacolo è maggiore di 8 mm (ora 1.674 mm), e lo spazio all’altezza dei gomiti è più largo, precisamente 1.401 mm (+21 mm) nella zona anteriore e 1.386 mm (+2 mm) nella zona posteriore. Cresce anche il bagagliaio che guadagna 25 litri in più con una capacità totale ora di 530 litri (estendibili fino a 1.395 litri con i sedili posteriori abbattuti.Quattro proposte motoristicheGrazie ai nuovi propulsori (Euro 6) TDI e TSI i consumi della Skoda Fabia Wagon 2015 calano del 17 %. Nello specifico si potrà scegliere tra i due benzina a tre cilindri, il 1.0 MPI da 75 CV e il 1.2 TSI da 90 CV, o il 1.4 TDI proposto nei due step di potenza da 90 CV o 105 CV. La trasmissione è automatica o, a scelta, automatica (Dsg) ma solo per il diesel da 90 CV.Connettività e sicurezzaAll’interno della vettura non poteva mancare il sistema di infotainment MirrorLinkk, mentre dal punto di vista della sicurezza spiccano il Front Assistant abbinato al City Emergency Brake, il Multicollision Brake e il Driver Activity Assistant. Skoda Fabia Wagon sarà offerta in tre allestimenti: Active, Ambition e Style.Il listino prezzi della nuova Skoda Fabia Wagon 2015
Skoda Fabia Wagon 1.0 MPI Active 13.250 euro
Skoda Fabia Wagon 1.0 MPI Ambition 15.130 euroSkoda Fabia Wagon 1.0 MPI Style 16.530 euro
Skoda Fabia Wagon 1.2 TSI Ambition 16.030 euroSkoda Fabia Wagon 1.2 TSI Style 17.430 euro
Skoda Fabia Wagon 1.4 TDI Active 16.550 euro
Skoda Fabia Wagon 1.4 TDI Ambition18.430 euro
Skoda Fabia Wagon 1.4 TDI Ambition DSG 20.030 euro
Skoda Fabia Wagon 1.4 TDI Style 19.830 euro
Skoda Fabia Wagon 1.4 TDI Style DSG 21.430 euroSkoda Fabia Wagon 1.4 TDI Style 20.530 euro


Fonte: