Saleen S7, supercar a stelle e strisce

Saleen S7 giallaSaleen S7 gialla

Saleen S7 arancioSaleen S7 arancio

Saleen S7 interniSaleen S7 interni

Saleen S7 bianca posterioreSaleen S7 bianca posteriore

Saleen S7 grigiaSaleen S7 grigia

Saleen S7 rossaSaleen S7 rossa

 

Saleen S7 grigiaSaleen S7 grigia

Saleen S7: un mostro Made in USA che nel 2001, anno della sua nascita, ha terrorizzato le rivali nella campionato FIA GT, Porsche e Ferrari in primis.
Ma Steve Saleen, un uomo che ha messo mano alle versioni elaborate di Ford Mustang per molto tempo, non ha costruito solo delle S7 da corsa, ma anche degli esemplari stradali.
La Saleen S7 (7 come i litri del suo mostruoso V8) è proprio come dev’essere una supercar: larga due metri, alta uno (o poco più), un look da serial killer e con tante prese d’aria da far invidia ad uno scolapasta. Ha tutta l’aria dell’auto da corsa, e infatti lo è quasi. Anche se dentro troviamo pelle e finiture lussuose, sottopelle c’è uno scheletro racing. Il telaio è in traliccio di tubi in acciaio speciale e la scocca è in fibra di carbonio. L’auto pesa poco più di 1200 kg, e con 575 CV potete immaginare di cos’è capace.

Saleen S7 grigiaSaleen S7 grigia

V8 GROSSO E CATTIVO

Non c’è nulla di tecnologico però nel suo motore: è un V8 di derivazione Ford 7 litri capace di 575 CV e ben 712 Nm di coppia, abbastanza per trainare una nave. Ma la S7 pesa come una piuma, e quindi decolla da 0 a 100 km/h in 3,1 secondi e tocca i 366 km/h.
Successivamente Sallen ha prodotto anche una S7 Twinturbo (con due turbine) in grado di sviluppare 760 CV e 949 Nm di coppia, potete immaginare.

Saleen S7 interniSaleen S7 interni

“COMODA” AUTO DA CORSA

Aperte le portiere a forbice (sempre un bello spettacolo) si scopre un abitacolo quasi raffinato. C’è tanta pelle, molti dettagli in alluminio e buone finiture. Comodità è un’altra cosa, ma la S7 è comunque un’auto pensata per essere guidata. Il sedile del guidatore è spostato verso il centro (quello del passeggero invece è dove lo trovate di solito), così da permettere al guidatore di sentirsi più protagonista. Sterzo e frizione sono più leggeri di quanto ci si aspetti mentre il cambio manuale è preciso e secco.
Ad andature da città la S7 sembra quasi civile, se non fosse per la sua larghezza da campo da calcio. Quando si affonda il piede sul gas invece, la civiltà scompare.
Tanta potenza e tanta coppia non sono necessarie per spingere un peso così contenuto, il risultato è che la Saleen S7 annichilisce i rettilinei con una facilità disarmante.
Il motore però non è mai brusco, e la trazione è davvero tanta; questo grazie anche alle gigantesche Pirelli P Zero Rosso 345/25ZR20 posteriori.
Non ci sono controlli elettronici a farvi da paracadute, quindi bisogna avere manico per spingerla al limite, o almeno molto giudizio.

Saleen S7 interniSaleen S7 interni

CARA MA GIUSTA

Il prezzo nel 2001 era di 550.000 euro, in linea con quello delle concorrenti, che detto così fa un po’ ridere, ma la realtà è che la Ferrari Enzo e la Porsche Carrera GT giravano su queste cifre.

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Formula E: il team Andretti

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Andretti Formula E Team è la scuderia americana di Andretti Autosport creata per gareggiare nel campionato di Formula E organizzato dalla Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA) e guidata dalla leggenda del motorsport Michael Andretti.

Andretti in Formula E: la storia

Nel 2013 il team annuncia ufficialmente la partecipazione della squadra alla stagione inaugurale della Formula E, quella del 2014-2015. A maggio del 2014 viene ufficializzato il contratto con Franck Montagny come pilota titolare e a settembre viene arruolato Charles Piccomo come suo compagno di scuderia. I due dureranno, però, solo un Gran Premio, rimpiazzati rispettivamente da Matthew Brabham e Jean-Eric Vergner. Oggi i piloti della scuderia Andretti per la Formula E sono Robin Frijns e Antonio Felix Da Costa. Nelle prime stagioni della Formula E il Team Andretti non ha vinto nessun Gran Premio anche se è andata a podio 5 volte e ha ottenuto 3 pole position.

Andretti in Formula E: la monoposto e il motore

La monoposto del Team Andretti pesa 880 kg ed è spinta da un motore elettrico da 200 KW alimentato da una batteria da 28 kWh. Scatta da 0 a 100 km/h in 3 secondi e raggiunge la velocità massima di 225 km/h

Andretti in Formula E: i piloti

Antonio Felix Da Costa (Portogallo)

Nato nel 1991 a Lisbona, ha corso con il Team BMW nella DTM e due stagioni con il team Aguri in Formula E, con il quale ha ottenuto una vittoria al Gran Premio di Buenos Aires nella prima stagione.

Kamui Kobayashi (Giappone)

Questo pilota giapponese nato nel 1986 arriva dal FIA World Endurance Championship e dalla Super Formula serie. Debutta quest’anno per la prima volt in Formula E. Nella sua carriera è stato tester e pilota di riserva con Toyota in Formula 1 nelle stagioni 2008 e 2009.

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International Truck of the Year 2018: vince DAF

DAF XF e CF International Truck of the Year 2018DAF XF e CF International Truck of the Year 2018

I camion DAF CF e XF si sono aggiudicati il prestigioso premio International Truck of the Year 2018. Erano 11 anni che la Casa olandese non otteneva questo importante riconoscimento.

I DAF CF e XF sono caratterizzati da una catena cinematica completamente nuova e grazie ai nuovi impianti di post-trattamento compatti, al software sofisticato e ai miglioramenti aerodinamici presentano emissioni di CO2 più contenute rispetto alle serie precedenti.

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Seat Arona: la B-SUV di Martorell

La Seat Arona è la SUV di segmento B della Casa di Martorell, sorella minore della Ateca e basata sulla piattaforma modulare MQB del Gruppo del Volkswagen. Misura 4,14 cm in lunghezza, 173 cm in larghezza e 154 cm in altezza. Ha un passo di 256 cm mentre la capacità di carico del portabagagli è di 400 litri. La Casa spagnola la propone con tre motorizzazioni a benzina, il 1.0 TSI da 95 o 116 CV e il 1.5 TSI da 150 CV riservato alla versione sportiva FR. Due le opzioni diesel, entrambe rappresentare dal 1.6 TDI: da 95CVo da 115 CV.

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Seat Arona FR: da 21.470 euro

Per la piccola SUV di Martorell arriva in listino l’allestimento sportivo

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La Ferrari Portofino debutta in Cina

La Ferrari Portofino è la cabriolet 2+2 di Maranello ed è anche il modello più “accessibile” della gamma del Cavallino.Il design della Ferrari Portofino è più proporzionato di quello della California: merito soprattutto della coda più corta. Ora la coupé/cabriolet del Cavallino sembra una coupé “pura” quando si viaggia con il tetto chiuso e niente lascia intendere che in una zona posteriore così raccolta possa trovare spazio il tetto rigido retrattile. Il motore della Ferrari Portofino presentata al Salone di Francoforte 2017 è lo stesso 3.9 V8 a doppia sovralimentazione già visto sulla California T: il propulsore della Rossa ha però beneficiato di un aumento di potenza (da 560 a 600 CV) e di coppia (da 755 a 760 Nm). Raggiunge la velocità massima di oltre 320 km/h e impiega 3,5 secondi per accelerare da 0 a 100 chilometri orari.

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Subaru Ascent: i primi teaser della SUV a sette posti

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La storia del marchio Subaru è strettamente legata a elementi caratteristici come i motori boxer e la trazione integrale Symmetrical AWD. Attorno a questi pilastri sono nate berline come Subaru Legacy, fuoristrada come la Subaru Forester, sportive come la Subaru WRX STI – la cui uscita di scena è stata annunciata proprio ieri – e crossover come la Subaru XV.

Presto la Casa giapponese presenterà una new entry, la sua prima SUV a sette posti – derivata dal prototipo visto ad aprile al Salone di New York – che si chiamerà Subaru Ascent e che debutterà al Salone di Los Angeles. Il suo sbarco in Europa, però, per il momento non è stato ancora confermato.

Sette posti in configurazione 2+2+3

Le prime due immagini rilasciate della nuova Subaru Ascent mostrano tre file di sedili in una non così comune configurazione 2+2+3. Sarà costruita attorno alla Subaru Global Platform e sarà prodotta presso lo stabilimento Subaru di Lafayette, in Indiana, dove si producono anche la Subaru Outback, la Subaru Legacy e la Impreza.

Misure Extra Large

In base al prototipo da cui deriva, la nuova Subaru Ascent dovrebbe misurare attorno ai 5 metri in lunghezza, con quasi due metri di larghezza e un’altezza di circa 184 cm. Misure extra large, insomma, più consone alla viabilità statunitense che alle nostre strade europee.

Sotto il cofano dovremmo montare possibilmente il boxer turbo da 2,5 litri e 300 CV di potenza abbinato inevitabilmente alla trazione integrale permanente Symmetrical AWD. Dal punto di vista tecnico equipaggerà le ultime versioni del sistema di infotainment Starlink e il sistema di sicurezza attiva Eye Sight.

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Addio Subaru WRX STI

Annunciata la fine della produzione per l’Europa della berlina sportiva a trazione integrale

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Volvo, inizia oggi in Belgio la produzione della XC40

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Credits: Pre-production of the new Volvo XC40 in the manufacturing plant in Ghent

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Credits: Pre-production of the new Volvo XC40 in the manufacturing plant in Ghent

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Credits: Pre-production of the new Volvo XC40 in the manufacturing plant in Ghent

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Credits: Pre-production of the new Volvo XC40 in the manufacturing plant in Ghent

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Credits: New Volvo XC40 – exterior

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Credits: New Volvo XC40 – exterior

New Volvo XC40 - exteriorNew Volvo XC40 - exterior

Credits: New Volvo XC40 – exterior

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Credits: New Volvo XC40 – exterior

 

Volvo annuncia che oggi presso lo stabilimento con sede a Ghent, in Belgio, inizia la produzione del primo esemplare destinato ai clienti del SUV compatto XC40, per il quale sono già stati ricevuti più di 13.000 ordini. Le prime consegne ai clienti verranno effettuate a partire dall’inizio del prossimo anno. “Questo è un giorno di cui andare fieri, importante per Ghent, l’Azienda e tutti i nostri dipendenti che lavorano qui,” ha commentato Samuelsson, CEO e Presidente di Volvo Cars Håkan Samuelsson. “Le nostre persone hanno trascorso molte giornate e molte ore a preparare lo stabilimento all’avvìo della produzione della XC40 e hanno fatto un ottimo lavoro. La XC40 rappresenta un futuro radioso per Ghent e per Volvo Cars.”

Piattaforma modulare CMA

Con la XC40, Volvo Cars entra nel segmento in maggior crescita dell’industria automobilistica, aprendosi a una crescita continua di vendite e ricavi. È il primo modello basato sulla nuova piattaforma modulare per vetture compatte di Volvo Cars, ovvero l’Architettura Modulare Compatta (CMA – Compact Modular Architecture), che verrà utilizzata per tutti i prossimi modelli della Serie 40. La piattaforma CMA, sviluppata in collaborazione con Geely, fornirà a Volvo Cars le sinergie e le economie di scala necessarie per operare nel segmento delle compatte di lusso.

Lo stabilimento di Ghent e “la bestia”

Ingenti investimenti effettuati negli ultimi anni hanno trasformato lo stabilimento di Ghent in un polo d’esportazione globale per le vetture basate sulla CMA, con un reparto carrozzeria che è stato ampliato di 8.000 mq. Sono stati installati complessivamente 363 nuovi robot, incluso uno che è stato soprannominato “la bestia” dai dipendenti di Ghent. Questo robot di grandi dimensioni, che non ha eguali all’interno del sistema di produzione globale di Volvo Cars, viene utilizzato per sollevare le parti inferiori della carrozzeria e posizionarle su un nastro trasportatore posto vicino al soffitto dello stabilimento.

In Svezia l’altro stabilimento, poi due unità in Cina e uno in corso di costruzione negli USA

Lo stabilimento di Ghent è una delle due unità produttive gestite da Volvo Cars in Europa e produce Volvo dal 1965. Fino a poco tempo fa qui veniva prodotta la prima generazione della XC60, il SUV medio più venduto di Volvo, mentre ancora oggi continua la produzione delle piccole due volumi V40 e V40 Cross Country, oltre che dei modelli S60 e V60. L’altro stabilimento europeo di Volvo Cars si trova a Torslanda, in Svezia, Paese d’origine della Casa. L’Azienda ha inoltre due unità di produzione di veicoli in Cina, mentre negli Stati Uniti è in corso la costruzione di uno stabilimento nella Carolina del Sud.

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Svelati gli interni della nuova Mercedes Classe A

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Credits: Mercedes-Benz A-Klasse, Interieur

Mercedes-Benz A-Class interior

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Il prossimo anno Mercedes svelerà la nuova Classe A 2018. Oggi, però, in anticipo sui tempi, la Casa della Stella ha rilasciato le prime immagini dell’abitacolo della prossima generazione della compatta. Tra l’altro la prima visione degli interni della nuova Classe A rappresenta un anticipo ancora più importante, visto che svela la nuova architettura interna che caratterizzerà tutta la famiglia delle prossime compatte di Casa Mercedes, tra cui anche l’importantissima – commercialmente parlando – GLA.

Salto di qualità

Dalle prime immagini rilasciate è evidente il salto di qualità e il cambio di stile. La nuova Classe A 2018 erediterà infatti dalle sorelle maggiori Classe E e Classe S il sistema di schermi. Anche la plancia e i pannelli delle portiere si ispirano chiaramente ai prodotti più in alto nella gamma. La novità più rilevante degli interni della nuova Classe A riguarda proprio l’introduzione del doppio schermo sospeso sopra la plancia, come una sorta di prolungamento della strumentazione digitale.

Più comfort

Scompaiono così diversi pulsanti che saranno rimpiazzati da un menù nel sistema di infotainment – gestibile da un touch pad posizionato nel tunnel centrale – e spariscono anche gli indicatori del sistema di climatizzazione dotato di nuove bocchette a forma di turbina. E poi Mercedes dichiara che la nuova Classe A sarà anche più spaziosa dentro: ci saranno infatti a disposizione 35 mm di larghezza in più per i gomiti dei passeggeri anteriori, il bagagliaio guadagna 29 litri di capacità di carico in più e ha disposizione un’apertura del vano di 200 mm più ampia.

Anteprime

Mercedes AMG GT: le prime foto degli interni

La tanto attesa erede della SLS sarà svelata in autunno, sul mercato dal prossimo anno

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Nissan, ecco il più grande tetto solare condiviso dei Paesi Bassi

Nissan achieves largest collective solar roof in the NetherlandsNissan achieves largest collective solar roof in the Netherlands

Credits: AMSTERDAM (Nov. 15, 2017) – Nissan Motor Parts Center in Europe is the first company in the Netherlands to make its roof available to others for the production of sustainable energy on a large scale. The electricity generated is sufficient for the power consumption of 900 households. The first section becomes operational at the end of February. The project will be fully completed in May.

L’attenzione di Nissan nei confronti della mobilità intelligente e della sostenibilità ambientale è sempre altissima. L’ultima notizia riguarda infatti il Nissan Motor Parts Center europeo, prima azienda olandese a mettere a disposizione di terzi il proprio tetto per la produzione di energia sostenibile su vasta scala. L’elettricità generata dai pannelli sarà sufficiente a coprire il fabbisogno di 900 famiglie. La prima fase del sistema entrerà in funzione a fine febbraio mentre il completamento del progetto è previsto per il prossimo maggio.

“Questo progetto rispecchia l’impegno di Nissan a rendere la mobilità più intelligente e sostenibile”, ha dichiarato Koen Maes, Managing Director di Nissan Benelux (Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo). “Ecco perché stiamo concentrando i nostri sforzi sulla produzione di energia sostenibile e su idee come lo stoccaggio di energia nelle batterie usate, per fare in modo che i veicoli la possano reimmettere nella rete elettrica e alimentare il car sharing. Il nuovo tetto solare sarà uno dei punti centrali di questa evoluzione del modello di mobilità.”

Altro aspetto interessante del nuovo tetto solare è che chiunque può aderire al progetto.“Un pannello ZonneDelen costa 25 euro”, ha spiegato Sven Pluut, co-fondatore di ZonnepanelenDelen. “Tutti coloro che sono a favore dell’energia solare ma non hanno un tetto su cui installare i propri pannelli possono acquistare uno o più pannelli ZonneDelen e quindi contribuire direttamente allo sviluppo delle energie sostenibili”. L’investimento assicurerà un rendimento di 15 anni, calcolato sulla base della quantità di energia solare generata e del costo dell’elettricità. Il versamento della somma è annuale.

In totale sono disponibili 20.000 pannelli ZonneDelen al costo di circa 25 euro ciascuno. La vendita è già online sul sito https://www.zonnepanelendelen.nl/project/nissan. Inoltre in virtù dei sussidi SDE+ Nissan potrà mantenere il prezzo per kWh al minimo per tutto il ciclo di vita del sistema. La ASN Bank e il fondo per la sostenibilità del Comune di Amsterdam devolveranno un totale di 3,2 milioni di euro per l’iniziativa.

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“Fiat 500 entra al MoMa” e vince il Corporate Art Award 2017

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Con l’acquisizione della Fiat 500 da parte del MoMa, Museo di Arte Moderna di New York, il marchio Fiat si è aggiudicato uno dei premi del “Corporate Art Award 2017” (organizzati in collaborazione con LUISS Business School e il supporto del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, oltre al sostegno di Confindustria, ABI, Museimpresa e del Ministero degli Esteri). Dunque, l’auto più amata nella storia del marchio Fiat, l’icona che ha “motorizzato” gli italiani, l’ambasciatrice del Bel Paese nel mondo e icona della creatività italiana è diventata un’autentica opera d’arte moderna e di respiro globale.

L’edizione di quest’anno – che si è conclusa ieri nella capitale con la cerimonia di premiazione presso la Sala Spadolini del Collegio Romano – ha replicato il successo internazionale del 2016: vi hanno partecipato ben 80 aziende provenienti da 18 Paesi di tutto il mondo. Una dimensione globale, quindi, che ben si addice a quella della Fiat 500: basti pensare che oltre l’80 percento delle vendite si registrano al di fuori dell’Italia, e la vettura è prima in Europa nel suo segmento, prima in nove Paesi europei e sul podio in altri sette.

Olivier Francois, Head of Fiat Brand e Chief Marketing Officer FCA a margine dell’udienza privata con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dichiarato: “Siamo onorati di ricevere questo prestigioso riconoscimento, un segno tangibile di quanto Fiat 500 rappresenti non solo un capolavoro industriale che ha attraversato 60 anni di storia, ma un vero e proprio simbolo della creatività italiana entrato nell’immaginario collettivo. E il suo viaggio continua oggi con sempre maggiore vigore e consapevolezza del proprio ruolo di ambasciatrice del Made in Italy nel mondo”. L’autorevole “Corporate Art Award 2017” è un ulteriore riconoscimento al “cinquino” a sessant’anni dalla sua nascita. E l’acquisizione da parte della galleria permanente del Museo di Arte Moderna di New York ne ha sancito il carattere iconico e globale della vettura. Un vero e proprio tributo al suo stile intramontabile – tutti conoscono il suo simpatico “musetto” con baffi cromati e fari rotondi – che ha ispirato artisti di tutto il mondo che l’hanno reinterpretata nelle loro opere.

In particolare, l’esemplare acquistato dal MoMA è una 500 serie F, la 500 più popolare di sempre, prodotta dal 1965 al 1972. Se si sommano le 500F alla altre versioni (Sport, D, L ed R) della prima generazione, si arriva ad oltre 4 milioni di esemplari prodotti dal 1957 al 1975. Un’auto di successo, quindi, che nel 2007 ha visto la nascita della nuova generazione: l’attuale 500, proprio come la progenitrice, si è subito dimostrata altrettanto vincente se si pensa che, in soli 10 anni, ha già conquistato 2 milioni di clienti, oltre a fare incetta di premi, tra i quali il “Car of the Year” e il “Compasso d’oro”.

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