Lancia LC1, il prototipo di transizione






La Lancia LC1 è considerata un prototipo endurance di transizione (un’obsoleta Gruppo 6 che corse nel campionato del mondo 1982 nel quale erano già presenti le Gruppo C) ma nonostante questo fu la vettura che più si avvicinò a regalare alla Casa torinese il Mondiale Sportprototipi Piloti (grazie a Riccardo Patrese). Scopriamo insieme la storia di questa sportiva.
Lancia LC1: la storia
La Lancia LC1 – progettata da Dallara per correre nel Mondiale Sportprototipi 1982 – è un prototipo costruito per “necessità”: il marchio torinese non ha ancora a disposizione un motore adatto per realizzare una moderna Gruppo C e si deve quindi accontentare di schierare una Gruppo 6 dotata di un propulsore con una cilindrata inferiore a 2 litri.
La sportiva piemontese – ammessa al campionato Piloti ma non a quello Costruttori (riservato esclusivamente alle Gruppo C e alle Gruppo B) – ospita sotto il cofano un motore 1.4 turbo da 430 CV (460 in qualifica) e presenta due punti di forza da non sottovalutare: il peso contenuto e i consumi più bassi rispetto alle rivali.
Il Mondiale 1982
La Lancia LC1 debutta nel Mondiale Sportprototipi 1982 il 18 aprile alla 1000 km di Monza con due vetture: la prima affidata a Riccardo Patrese e Michele Alboreto, la seconda all’equipaggio composto da Piercarlo Ghinzani e Teo Fabi. Due ritiri per problemi al motore.
La prima vittoria arriva il 16 maggio grazie ad Alboreto e Patrese primi a Silverstone e i due piloti (insieme a Fabi) si ripetono il 30 maggio alla 1000 km del Nürburgring.
La 24 Ore di Le Mans non si rivela particolarmente fortunata per la Lancia LC1 (due ritiri): la vettura torinese si riscatta il 5 settembre alla 1000 km di Spa (terzi Patrese e Fabi) e, soprattutto, il 19 settembre con la doppietta alla 1000 km del Mugello (primi Ghinzani/Alboreto e secondi Corrado Fabi e Alessandro Nannini). Il 3 ottobre Patrese e Teo Fabi chiudono in seconda posizione la 6 Ore del Fuji.
Il Mondiale Sportprototipi 1982 Piloti si decide all’ultima gara, il 17 ottobre alla 1000 km di Brands Hatch: Jacky Ickx – ancora in corsa per il titolo – riesce a convincere la Porsche (già campionessa del mondo Costruttori e quindi non interessata a prendere parte alla corsa britannica) a scendere in pista, vince la gara e soffia a Patrese (2° insieme a Teo Fabi) l’iride.
1983
Nel 1983 le Gruppo 6 non sono più ammesse al Mondiale Sportprototipi e la Lancia (che ha già realizzato la LC2) trasforma le LC1 in Gruppo C (carrozzeria coupé anziché aperta e peso aumentato) e le affida a team privati.
La sportiva torinese ottiene come miglior piazzamento un quinto posto alla 1000 km del Nürburgring con l’argentino Oscar Larrauri e il nostro Massimo Sigala mentre l’ultima apparizione della vettura in pista risale al 10 dicembre alla 1000 km di Kyalami con un equipaggio tutto italiano: 14° posto di Pasquale Barberio, Mario Radicella e Maurizio Gellini.
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Mercato moto e scooter febbraio 2018: +5%


Si chiude positivamente il mese di febbraio per quel che riguarda le immatricolazioni moto e scooter, con un +5% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente: le moto crescono del 18,1% (7.046 unità) mentre gli scooter registrano una diminuzione del 6,5% (6.267 pezzi). Gennaio e febbraio si attestano, dunque, su un +17,5% rispetto al bimestre 2017.
“Risultati importanti”
“Risultati lusinghieri, anche se in un periodo di bassa stagionalità, malgrado il tempo inclemente continua la spinta propulsiva del settore – dichiara Andrea Dell’Orto, Presidente di Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) – Il quadro economico continua a mostrare un rafforzamento della crescita, grazie all’export, alla ripresa dell’occupazione e al sostegno dei bilanci delle famiglie. Tutto ciò dovrebbe favorire i consumi, tuttavia resta sullo sfondo l’incertezza politica che potrebbe influire sulla stabilità delle previsioni. Il nostro settore ha di fronte la sfida della mobilità sostenibile e deve essere in grado di far valere il ruolo delle 2 ruote come soluzione a minore impatto per gli spostamenti individuali. Il parco circolante supera gli 8.600.000 veicoli e gli utenti hanno il diritto di esigere l’attenzione delle amministrazioni locali perché siano applicate le buone pratiche, come l’utilizzo delle corsie preferenziali, la disponibilità di parcheggi dedicati, la corretta manutenzione delle strade e di tutte le infrastrutture che possono aumentare i livelli di sicurezza.”
La regina resta la GS, ma che boom della Panigale V4
Sembra ormai quasi scontato ogni mese vedere la R 1200 GS in cima alla classifica delle moto più vendute. Ci siamo abituati. Brava BMW, che dire. Quello che invece mi ha fatto riflettere è il risultato ottenuto dalla Ducati Panigale V4. È l’unica supersportiva “grande” tra le prime 100 moto vendute a febbraio. Ha totalizzato quasi 150 pezzi – di cui una parte sicuramente acquistata dai team per le competizioni – “cannibalizzando” per ora il mercato delle sportive. Sembra dunque aver fissato subito dei nuovi standard, come preannunciato. Chiaramente, oltre all’effetto novità, ha giocato un ruolo importante anche la efficacissima (come sempre) campagna di comunicazione che ha portato avanti il marchio di Borgo Panigale. Vedremo come andrà nei prossimi mesi.
Le dieci moto più vendute a febbraio 2018
1 BMW R 1200 GS Enduro 591
2 BMW R 1200 GS ADVENTURE Enduro 493
3 HONDA AFRICA TWIN Enduro 482
4 HONDA NC 750 X Enduro 309
5 DUCATI MULTISTRADA 1260 Turismo 270
6 DUCATI SCRAMBLER 800 Naked 253
7 KTM 300 EXC Enduro 235
8 KAWASAKI Z 900 Naked 229
9 YAMAHA MT-09 Naked 217
10 MOTO GUZZI V7 Naked 215
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Hyundai: le serie speciali Go!








In occasione dei Mondiali di Calcio 2018 in Russia, Hyundai celebra la partnership con FIFA presentando le nuove edizioni limitate “Go!”.
Le serie speciali sono già disponibili su Tucson, i10, i20 e i30.
Hyundai Tucson Go!
La Tucson Go! – disponibile in abbinamento a tutte le motorizzazioni ad eccezione del motore d’ingresso 1.6 GDI – è la top di gamma nel listino del modello e sostituisce l’allestimento Xpossible. Esteticamente si caratterizza per numerosi dettagli come i cerchi in lega da 19’’ con design dedicato, gli inediti interni neri con cuciture blu e le finiture “Dark Silver” a cui si aggiungono gli specchietti retrovisori neri ripiegabili elettricamente e i vetri posteriori oscurati. L’offerta in termini di tecnologia e comfort comprende inoltre luci posteriori a LED, climatizzatore automatico bi-zona, pulsante d’avviamento “Start Button” con Smart Key e Sistema di navigazione con display touchscreen da 8’’, offerto insieme alla retrocamera e a un livello di connettività avanzata con Apple CarPlay™ e Android Auto™.
La sicurezza è garantita dai sistemi di guida assistita della famiglia Hyundai Smart Sense come il Sistema di mantenimento della corsia e il Sistema di riconoscimento dei limiti di velocità.
Questa versione della SUV coreana viene offerta a un prezzo di listino di 28.550 euro ed è ulteriormente personalizzabile grazie all’aggiunta di Safety Pack, Sound Pack, Leather Pack e Tetto elettrico panoramico, su richiesta.
Hyundai i10 Go!
La gamma i10 di Hyundai si arricchisce con i pacchetti Go! Pack e Go! Plus Pack. Il primo è disponibile con un sovrapprezzo di 1.450 euro in abbinamento all’allestimento d’ingresso Classic, a cui aggiunge antifurto con radiocomando a distanza, climatizzatore manuale, volante e pomello del cambio rivestiti in pelle oltre a sedile guidatore regolabile in altezza e radio MP3 con presa AUX e USB. Il pacchetto Go! Plus Pack è offerto invece al prezzo di 750 euro e abbinato all’allestimento Login, il più scelto dai clienti, sulle motorizzazioni benzina 1.0 e 1.2: oltre al Cruise control, offerto di serie, si aggiungono cerchi in lega da 15’’, alzacristalli elettrici posteriori, vetri posteriori oscurati, volante e pomello del cambio rivestiti in pelle. La personalizzazione estetica è completata dalle protezioni laterali nere, dagli specchietti retrovisori neri e dagli interni dedicati neri con cuciture blu.
Hyundai i20 Go!
Rispetto all’allestimento entry-level Classic la Hyundai i20 go! offre in più cerchi in lega da 15’’, fari fendinebbia, volante e pomello del cambio rivestiti in pelle. A livello di infotainment non manca la radio MP3 con presa AUX e USB, i comandi audio al volante e il Bluetooth con riconoscimento vocale. Viene proposta a un prezzo di listino di 15.600 euro.
Hyundai i30 Go!
L’allestimento Go! su Hyundai i30 5 porte e i30 Wagon offre il navigatore con display touchscreen da 8’’, la retrocamera e connettività con Apple CarPlay e Android Auto. Rispetto alla versione Classic, la i30 go! aggiunge inoltre il volante e pomello del cambio rivestiti in pelle, i cerchi in lega da 16’’ e i fari fendinebbia. Completano la caratterizzazione estetica le luci diurne e di posizione con tecnologia a LED, gli specchietti retrovisori neri ripiegabili elettricamente, i vetri posteriori oscurati e un nuovo paraurti frontalecon un design ispirato a quello della nuova i30 Fastback. Il tutto a un prezzo di listino che parte da 21.300 euro per la motorizzazione 1.4 MPI.
Hyundai i10 2017
La piccola city car coreana si rinnova con il restyling 2017 che sarà svelato al Salone di Parigi 2017
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Mazda MX-5 Cherry Edition


Credits: HD_Mazda_MX5_CherryTop




Credits: HD_Mazda_MX5_CherryTop


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Credits: HD_Mazda_MX5_CherryTop
Mazda amplia la gamma della roadster giapponese introducendo una nuova versione esclusiva, disponibile in edizione limitata: la MX-5 Cherry Edition.
Doppia colorazione a contrasto
In questa serie speciale, la MX-5 si contraddistingue per la vernice metallizzata Machine Gray, frutto della tecnologia TAKUMI-NURI che ne esalta il design, intensificando il contrasto tra luce e ombra sulle sue superfici, e la capote in tessuto nell’inedita colorazione Cherry (rosso ciliegia), che le daun aspetto ancor più elegante ed esclusivo.
Ricco equipaggiamento e interni eleganti
Equipaggiata con il 1,5l da 131 CV, la nuova Mazda MX-5 Cherry Edition vanta un ricco equipaggiamento che comprende eleganti interni in pelle e impianto audio BOSE con 9 altoparlanti.
Prodotta in soli 71 esemplari, la nuova versione arriverà in tutte le concessionarie Mazda a partire da metà marzo.
Mazda MX-5
La quarta generazione della spider giapponese
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Jaguar i-Pace: tolti i veli dalla prima elettrica del Giaguaro
























Jaguar ha svelato la versione definitiva, quella che andrà in produzione, della prima elettrica della sua storia, la i-Pace.
400 CV e quasi 500 km di autonomia
A spingere la SUV a zero emozioni del Giaguaro ci pensano due motori elettrici alimentati da una batteria agli ioni di litio da 90kWh composta da 432 celle. Grazie a questo sistema la nuova i-Pace più vantare un’autonomia di 480 km con una sola ricarica (ciclo europeo WLTP). È inoltre in grado di ricaricarsi da 0 a 80% in 40 minuti, utilizzando però un punto di ricarica rapida da 100 kW (o le bastano 15 minuti per ricaricare energia sufficiente a percorrere 100 km). Ricaricando da una tradizionale wall box da 7kW, i tempi di ricarica salgono fino a 10 ore.
High performance: 0-100 in 4,8 secondi
I due motori elettrici della nuova Jaguar i-Pace offrono una potenza complessiva di 400 CV e 696 Nm di coppia, che le bastano ad accelerare da 0 a 100 km/h in 4,8 secondi. E siccome i due propulsori sono controllati in maniera indipendente, la trazione alle quattro ruote può variare a seconda delle condizioni della strada. Ma non è tutto, perché il software di gestione della i-Pace si basa su algoritmi di intelligenza artificiale ed è in grado di regolare la configurazione di guida autonomamente, in base allo stile di guida del guidatore.
Praticamente uguale alla concept car
Esteticamente la nuova i-Pace – ribattezzata BEV (Battery Electric Vehicle) – sfoggia un design praticamente identico a quello della concept car che l’aveva anticipata. Spiccano le linee aggressive e il taglio verticale del posteriore, il tetto spiovente e la linea di cintura alta, così come il lunotto posteriore dalla superficie ridotta, i muscolosi passaruota e i cerchi da 22 pollici. Nulla è lasciato al caso dal punto di vista dell’aerodinamica, vanta infatti un Cx di 0,29.
Tanto spazio a bordo
Grazie ai suoi 4,7 metri di lunghezza e al passo molto generoso di 2.990 mm, la Jaguar i-Pace offre un abitacolo generosissimo in quanto a spazio con 890 mm a disposizione per le gambe dei passeggeri posteriori e un bagagliaio da 656 litri (estendibili fino a 1.453 litri), mentre il tunnel centrale offre altri 10,5 litri di spazio di carico.
Il Touch Pro Duo debutta su una Jaguar
A bordo la i-Pace monta anche il sistema di infotainment Touch Pro Duo, già visto sulla Land Rover Velar, ma evoluto e in grado di aggiornarsi da solo over-the-air. Tra le varie funzioni c’è anche l’app Jaguar InControl Remote con controllo remoto dell’abitacolo e della batteria quando l’auto è collegata alla rete, controllo dell’autonomia, gestione dei tempi di ricarica in base alle tariffe orarie, assistente virtuale Ask Alexa, attivazione del riscaldamento dei sedili e del volante e invio delle destinazioni di navigazione con verifica preventiva dei punti di ricarica disponibili in zona.
La nuova Jaguar i-Pace sarà offerta negli allestimenti S,SE e HSE, più la serie di lancio limitata First Edition, con prezzi a partire da 79.790 euro.
Jaguar i-Pace: la prima foto ufficiale
In anticipo sull’unveiling del 1 marzo Jaguar svela la prima immagine dall’alto della sport utility elettrica
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Mercedes X 350 d: il pick-up classe X diventa V6


Credits: Beim Genfer Auto-Salon Anfang März feiert die Mercedes-Benz X-Klasse mit kraftvollem Sechszylindermotor und permanentem Allradantrieb 4MATIC ihre Weltpremiere. Mercedes-Benz X 350 d 4MATIC, Exterieur, diamantsilber metallic, Ausstattungslinie POWER, Rollcover schwarz, Sports Bar;Vorläufige Werte: Kraftstoffverbrauch kombiniert: 9,0 l/100 km, CO2-Emissionen kombiniert: 237 g/km*
At the Geneva Motor Show in early March, the Mercedes-Benz X-Class with powerful six-cylinder engine and 4MATIC permanent all-wheel drive will celebrate its world premiere. Mercedes-Benz X 350 d 4MATIC, Exterior, diamond silver metallic, equipment line POWER, Rollcover black, Sports Bar;Provisional figures: fuel consumption combined: 9.0 l/100 km, combined CO2 emissions: 237 g/km*


Credits: Beim Genfer Auto-Salon Anfang März feiert die Mercedes-Benz X-Klasse mit kraftvollem Sechszylindermotor und permanentem Allradantrieb 4MATIC ihre Weltpremiere. Mercedes-Benz X 350 d 4MATIC, Exterieur, diamantsilber metallic, Ausstattungslinie POWER, Rollcover schwarz, Sports Bar;Vorläufige Werte: Kraftstoffverbrauch kombiniert: 9,0 l/100 km, CO2-Emissionen kombiniert: 237 g/km*
At the Geneva Motor Show in early March, the Mercedes-Benz X-Class with powerful six-cylinder engine and 4MATIC permanent all-wheel drive will celebrate its world premiere. Mercedes-Benz X 350 d 4MATIC, Exterior, diamond silver metallic, equipment line POWER, Rollcover black, Sports Bar;Provisional figures: fuel consumption combined: 9.0 l/100 km, combined CO2 emissions: 237 g/km*


Credits: Beim Genfer Auto-Salon Anfang März feiert die Mercedes-Benz X-Klasse mit kraftvollem Sechszylindermotor und permanentem Allradantrieb 4MATIC ihre Weltpremiere. Mercedes-Benz X 350 d 4MATIC, Exterieur, diamantsilber metallic, Ausstattungslinie POWER, Rollcover schwarz, Sports Bar;Vorläufige Werte: Kraftstoffverbrauch kombiniert: 9,0 l/100 km, CO2-Emissionen kombiniert: 237 g/km*
At the Geneva Motor Show in early March, the Mercedes-Benz X-Class with powerful six-cylinder engine and 4MATIC permanent all-wheel drive will celebrate its world premiere. Mercedes-Benz X 350 d 4MATIC, Exterior, diamond silver metallic, equipment line POWER, Rollcover black, Sports Bar;Provisional figures: fuel consumption combined: 9.0 l/100 km, combined CO2 emissions: 237 g/km*


Credits: Beim Genfer Auto-Salon Anfang März feiert die Mercedes-Benz X-Klasse mit kraftvollem Sechszylindermotor und permanentem Allradantrieb 4MATIC ihre Weltpremiere. Mercedes-Benz X 350 d 4MATIC, Exterieur, diamantsilber metallic, Ausstattungslinie POWER, Rollcover schwarz, Sports Bar;Vorläufige Werte: Kraftstoffverbrauch kombiniert: 9,0 l/100 km, CO2-Emissionen kombiniert: 237 g/km*
At the Geneva Motor Show in early March, the Mercedes-Benz X-Class with powerful six-cylinder engine and 4MATIC permanent all-wheel drive will celebrate its world premiere. Mercedes-Benz X 350 d 4MATIC, Exterior, diamond silver metallic, equipment line POWER, Rollcover black, Sports Bar;Provisional figures: fuel consumption combined: 9.0 l/100 km, combined CO2 emissions: 237 g/km*


Credits: Beim Genfer Auto-Salon Anfang März feiert die Mercedes-Benz X-Klasse mit kraftvollem Sechszylindermotor und permanentem Allradantrieb 4MATIC ihre Weltpremiere. Mercedes-Benz X 350 d 4MATIC, Exterieur, diamantsilber metallic, Ausstattungslinie POWER, Rollcover schwarz, Sports Bar;Vorläufige Werte: Kraftstoffverbrauch kombiniert: 9,0 l/100 km, CO2-Emissionen kombiniert: 237 g/km*
At the Geneva Motor Show in early March, the Mercedes-Benz X-Class with powerful six-cylinder engine and 4MATIC permanent all-wheel drive will celebrate its world premiere. Mercedes-Benz X 350 d 4MATIC, Exterior, diamond silver metallic, equipment line POWER, Rollcover black, Sports Bar;Provisional figures: fuel consumption combined: 9.0 l/100 km, combined CO2 emissions: 237 g/km*
Si chiama X 350 d il Mercedes classe X più evoluto della gamma: la variante tecnicamente più raffinata del pick-up della Stella (“cugino” del Nissan Navara e del Renault Alaskan) ospita sotto il cofano un motore V6 e il sistema di trazione integrale è permanente.
Disponibile esclusivamente negli allestimenti Progressive e Power e presentato al Salone di Ginevra 2018, monta un propulsore 3.0 turbodiesel V6 da 258 CV e 550 Nm di coppia abbinato ad un cambio automatico 7G-TRONIC PLUS a 7 rapporti. Un’unità che permette al veicolo commerciale tedesco di accelerare da 0 a 100 km/h in soli 7,9 secondi.
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F1 2018 – Il punto dopo i primi test di Barcellona


Credits: epa06570711 Spanish driver Fernando Alonso of McLaren in action during the Formula One pre-season test sessions at Circuit de Barcelona-Catalunya race track in Montmelo, Spain, 28 February 2018. The testings take place from 26 February to 01 March 2018. EPA/ALEJANDRO GARCIA


Credits: epa06568605 Finnish Formula One driver Valtteri Bottas of Mercedes AMG Petronas in action during the Formula One pre-season test sessions at Circuit de Barcelona-Catalunya race track in Montmelo, Spain, 27 February 2018. The testings take place from 26 February to 01 March 2018. EPA/ALBERTO EXTEVEZ


Credits: epaselect epa06568760 German driver Sebastian Vettel of Scuderia Ferrari in action during the Formula One pre-season test sessions at Circuit de Barcelona-Catalunya race track in Montmelo, Spain, 27 February 2018. The testings take place from 26 February to 01 March 2018. EPA/ALBERTO ESTEVEZ


Credits: epa06569931 McLaren’s Spanish Formula One pilot Fernando Alonso is seen at the paddock at Barcelona-Catalunya circuit in Montmelo, Barcelona, Spain, 28 February 2018. The third F1 Test Day has been suspended due to the weather conditions. F1 Test Days are held from 26 February to 01 March and from 06 to 09 March 2018. Media reports state that extreme cold weather is forecast to hit many parts of Europe with temperatures plummeting to a possible ten year low. EPA/ALEJANDRO GARCIA


Credits: epa06376741 F1 pilot and vice world champion Sebastian Vettel attends the press conference of the 2017 FIA Champions in Paris, France, 08 December 2017. EPA/ETIENNE LAURENT
Il Mondiale F1 2018 si è ufficialmente aperto questa settimana con i primi test sul circuito di Barcellona.
In una sessione di quattro giorni caratterizzata da basse temperature, dalla pioggia e persino dalla neve – e di conseguenza da motori poco sollecitati e in grado di percorrere molti chilometri senza manifestare problemi di surriscaldamento – è stato difficile valutare lo stato di forma delle scuderie anche se è già possibile intuire che anche quest’anno vedremo un duello Mercedes/Ferrari e una McLaren che potrebbe regalare qualche sorpresa. Le monoposto meno convincenti scese in pista questa settimana sembrano invece la Force India e la Sauber.
F1 2018 – I primi test di Barcellona in cinque punti

McLaren
I tempi nei test non contano ma il fatto che la McLaren sia stata l’unica – insieme a Mercedes e Ferrari – a scendere sotto il minuto e 20 fa riflettere. Oltretutto le monoposto britanniche – da quest’anno dotate di motori Renault – sono quelle che hanno percorso il maggior numero di chilometri in questi quattro giorni. Sorpresa in arrivo?


Mercedes
La Mercedes sarà la scuderia da battere anche nel Mondiale F1 2018? Molto probabile. Oggi Lewis Hamilton ha realizzato un tempo pazzesco con gli pneumatici Medium e le frecce d’argento sono state anche piuttosto affidabili.


Ferrari
La Ferrari che è scesa in pista nei primi test di Barcellona ha realizzato buoni tempi e ha percorso parecchi chilometri ma non sembra veloce quanto la Mercedes. Va detto, però, che la scuderia di Maranello non ha puntato molto sulle prestazioni pure in questi giorni.


Fernando Alonso
Dopo anni di lamentele (spesso giustificate) nei confronti del motore Honda Fernando Alonso sembra piuttosto soddisfatto del nuovo binomio McLaren–Renault. Staremo a vedere.


Sebastian Vettel
Sebastian Vettel è stato veloce e continuo a Barcellona ma non è sembrato particolarmente entusiasta della sua Ferrari. Un’altra stagione passata ad inseguire la Mercedes?

F1 2018 – Test Barcellona 1 – I tempi
Giorno 1
1 Daniel Ricciardo (Red Bull) 1:20.179
2 Valtteri Bottas (Mercedes) 1:20.349
3 Kimi Räikkönen (Ferrari) 1:20.506
4 Nico Hülkenberg (Renault) 1:20.547
5 Fernando Alonso (McLaren) 1:21.339
Giorno 2
1 Sebastian Vettel (Ferrari) 1:19.673
2 Valtteri Bottas (Mercedes) 1:19.976
3 Stoffel Vandoorne (McLaren) 1:20.325
4 Max Verstappen (Red Bull) 1:20.326
5 Carlos Sainz Jr. (Renault) 1:21.212
Giorno 3
1 Fernando Alonso (McLaren) 2:18.545
Giorno 4
1 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:19.333
2 Stoffel Vandoorne (McLaren) 1:19.854
3 Sebastian Vettel (Ferrari) 1:20.241
4 Kevin Magnussen (Haas) 1:20.317
5 Fernando Alonso (McLaren) 1:20.929
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Immatricolazioni auto febbraio 2018: tutti i dati e le classifiche


















































Brutte notizie per le immatricolazioni auto in Italia: a febbraio 2018 c’è stato un calo (– 1,42%) rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Tra le “big” molto bene Jeep (+ 79,85%) e Dacia (+ 48,37%).
Di seguito troverete tutti i dati sulle immatricolazioni auto di febbraio 2018 in Italia: le classifiche dei 10 modelli più venduti, delle Case più amate e delle 5 vetture più acquistate in base all’alimentazione, al segmento e alla carrozzeria.


Immatricolazioni auto febbraio 2018: i 10 modelli più venduti in Italia
Fiat ha monopolizzato la classifica delle auto più vendute a febbraio 2018 con quattro modelli nelle prime quattro posizioni: sempre prima la Panda mentre la 500X saluta il podio. Segnaliamo il ritorno in “top ten” delle Volkswagen Golf (che diventa la straniera più amata dagli italiani questo mese) e Polo al posto della Renault Clio e della Toyota Yaris.


Immatricolazioni auto febbraio 2018: la classifica delle Case più amate in Italia
La classifica delle Case più amate dagli italiani a febbraio 2018 non vede grossi cambiamenti rispetto al mese scorso: il podio è sempre occupato da Fiat, Volkswagen e Ford mentre Dacia ha soffiato il posto in “top ten” a Audi.
- Fiat 32.409 (- 16,87%)
- Volkswagen 16.178 (+ 19,94%)
- Ford 12.841 (- 0,86%)
- Peugeot 11.444 (+ 12,65%)
- Renault 9.884 (- 4,65%)
- Citroën 9.088 (+ 23,88%)
- Opel 8.364 (- 15,99%)
- Toyota 8.049 (- 4,30%)
- Dacia 6.874 (+ 48,37%)
- Jeep/Dodge 6.854 (+ 79,85%)
- Nissan 6.397 (+ 5,77%)
- Audi 5.681 (- 7,17%)
- Mercedes 5.550 (- 0,23%)
- BMW 5.518 (- 6,47%)
- Hyundai 4.530 (- 12,60%)
- Alfa Romeo 4.509 (+ 18,60%)
- Kia 4.413 (- 0,02%)
- Lancia/Chrysler 4.185 (- 41,86%)
- Suzuki 2.970 (- 2,21%)
- Skoda 2.335 (+ 14,97%)
- Seat 2.158 (+ 33,29%)
- Mini 2.015 (- 5,00%)
- Smart 1.821 (- 32,15%)
- Land Rover 1.703 (- 9,66%)
- Volvo 1.141 (- 29,65%)
- Mazda 991 (+ 8,07%)
- Honda 871 (- 24,39%)
- Jaguar 723 (+ 36,93%)
- Porsche 442 (- 4,95%)
- Mitsubishi 355 (+ 6,93%)
- Lexus 278 (+ 9,88%)
- Maserati 267 (+ 13,14%)
- Subaru 251 (- 12,24%)
- Ssangyong 217 (- 1,81%)
- DS 204 (- 26,62%)
- DR 61 (+ 90,63%)
- Infiniti 45 (- 74,72%)
- Ferrari 30 (- 11,76%)
- Altre 26 (+ 18,18%)
- Mahindra 19 (- 29,63%)
- Lamborghini 16 (+ 77,78%)
- Tesla 15 (- 63,41%)
- Lada 6 (+ 50,00%)
- Chevrolet 4 (0,00%)
- Aston Martin 1 (0,00%)
- Great Wall 1
Immatricolazioni auto febbraio 2018: top 5 per alimentazione

Immatricolazioni auto febbraio 2018: i 5 modelli diesel più venduti in Italia
- Fiat 500X 3.666
- Dacia Duster 3.373
- Jeep Compass 3.224
- Fiat Tipo 3.176
- Nissan Qashqai 3.095


Immatricolazioni auto febbraio 2018: i 5 modelli a benzina più venduti in Italia
- Fiat Panda 7.155
- Fiat 500 3.881
- Lancia Ypsilon 3.207
- Volkswagen Polo 2.654
- Citroën C3 1.904


Immatricolazioni auto febbraio 2018: i 5 modelli a GPL più venduti in Italia
- Fiat Panda 820
- Dacia Sandero 790
- Opel Corsa 788
- Renault Clio 679
- Citroën C3 649


Immatricolazioni auto febbraio 2018: le 5 ibride più vendute in Italia
- Toyota Yaris 2.118
- Toyota C-HR 1.230
- Toyota RAV4 884
- Toyota Auris 708
- Kia Niro 295


Immatricolazioni auto febbraio 2018: i 5 modelli a metano più venduti in Italia
- Volkswagen Golf 1.387
- Fiat Panda 582
- Volkswagen Polo 483
- Volkswagen up! 378
- Skoda Octavia 287


Immatricolazioni auto febbraio 2018: le 5 elettriche più vendute in Italia
- Smart fortwo 125
- Citroën C-Zero 26
- Nissan Leaf 22
- Renault Zoe 21
- BMW i3 15

Immatricolazioni auto febbraio 2018: top 5 per segmento

Immatricolazioni auto febbraio 2018: le 5 “segmento A” più vendute in Italia
- Fiat Panda 10.331
- Fiat 500 4.854
- Toyota Aygo 1.497
- Smart fortwo 1.277
- Volkswagen up! 1.268


Immatricolazioni auto febbraio 2018: le 5 “segmento B” più vendute in Italia
- Citroën c3 4.582
- Volkswagen Polo 4.415
- Fiat 500L 4.406
- Lancia Ypsilon 4.185
- Ford Fiesta 4.117


Immatricolazioni auto febbraio 2018: le 5 “segmento C” più vendute in Italia
- Fiat Tipo 5.011
- Fiat 500X 4.839
- Volkswagen Golf 4.800
- Dacia Duster 3.996
- Nissan Qashqai 3.430


Immatricolazioni auto febbraio 2018: le 5 “segmento D” più vendute in Italia
- Volkswagen Tiguan 2.893
- Ford Kuga 1.976
- Alfa Romeo Stelvio 1.194
- BMW X1 1.180
- Mercedes GLA 988


Immatricolazioni auto febbraio 2018: le 5 “segmento E” più vendute in Italia
- Audi A6 398
- BMW serie 5 389
- Mercedes classe E 327
- Jaguar F-Pace 314
- Land Rover Range Rover Sport 312


Immatricolazioni auto febbraio 2018: le 5 “segmento F” più vendute in Italia
- Porsche 911 73
- Maserati Ghibli 73
- Porsche Panamera 46
- Mercedes classe S 36
- BMW serie 7 34

Immatricolazioni auto febbraio 2018: top 5 per carrozzeria

Immatricolazioni auto febbraio 2018: le 5 berline più vendute in Italia
- Fiat Panda 10.331
- Fiat 500 4.854
- Citroën C3 4.576
- Volkswagen Polo 4.415
- Volkswagen Golf 4.341


Immatricolazioni auto febbraio 2018: le 5 crossover più vendute in Italia
- Fiat 500X 4.723
- Dacia Duster 3.678
- Nissan Qashqai 3.299
- Ford EcoSport 2.579
- Peugeot 3008 2.444


Immatricolazioni auto febbraio 2018: le 5 fuoristrada più vendute in Italia
- Jeep Compass 1.926
- Alfa Romeo Stelvio 956
- Jeep Renegade 869
- Volkswagen Tiguan 862
- Suzuki Vitara 566


Immatricolazioni auto febbraio 2018: le 5 station wagon più vendute in Italia
- Fiat Tipo SW 1.758
- Peugeot 308 SW 1.128
- Skoda Octavia Wagon 773
- Audi A4 Avant 747
- Volkswagen Passat Variant 597


Immatricolazioni auto febbraio 2018: le 5 monovolume piccole più vendute in Italia
- Fiat 500L 4.406
- Hyundai ix20 607
- Kia Venga 240
- Ford B-Max 108
- Opel Meriva 8


Immatricolazioni auto febbraio 2018: le 5 monovolume compatte più vendute in Italia
- Ford C-Max 1.302
- BMW serie 2 951
- Renault Scénic 939
- Citroën C4 Picasso 781
- Mercedes classe B 725


Immatricolazioni auto febbraio 2018: le 5 multispazio più vendute in Italia
- Fiat Qubo 872
- Volkswagen Caddy 333
- Fiat Doblò 290
- Dacia Dokker 216
- Ford Tourneo Courier 178


Immatricolazioni auto febbraio 2018: le 5 coupé più vendute in Italia
- Mercedes classe E Coupé 118
- Mercedes classe C Coupé 70
- Porsche 911 59
- Porsche Panamera 46
- BMW serie 4 42


Immatricolazioni auto febbraio 2018: le 5 monovolume grandi più vendute in Italia
- Mercedes classe V 134
- Renault Espace 95
- Seat Alhambra 89
- Ford S-Max 81
- Ford Galaxy 80


Immatricolazioni auto febbraio 2018: le 5 cabrio e spider più vendute in Italia
- Smart fortwo cabrio 73
- Mini Cabrio 60
- Mazda MX-5 48
- BMW serie 2 Cabrio 45
- Audi A5 Cabrio 37

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William Morris, imprenditore e filantropo


William Morris è noto per essere stato il fondatore della Morris (la Casa che ha ideato la mitica Mini) ma non solo. Scopriamo insieme la storia di questo imprenditore e filantropo (ha creato anche la Nuffield Foundation, il Nuffield Trust e il Nuffield College di Oxford) britannico, capace di costruire un impero partendo da un’officina di riparazione delle bici.
William Morris: la biografia
William Morris nasce a Worcester (Regno Unito) il 10 ottobre 1877. A soli 15 anni lascia la scuola per lavorare come apprendista presso un negozio di biciclette e già l’anno seguente decide di mettersi in proprio dopo che il suo datore di lavoro gli rifiuta un aumento di stipendio.
Nel 1901 Morris espande la propria attività con le moto e l’anno successivo comincia a riparare auto diventando un’istituzione a Oxford.
La prima Morris e la guerra
La prima automobile realizzata da William Morris – la Oxford – vede la luce nel 1913: si tratta di una piccola vettura (lunga meno di tre metri e mezzo) dotata di un motore 1.0 quattro cilindri White and Poppe.
Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale interrompe però l’attività di Morris, costretto a produrre munizioni per l’esercito britannico e per questa ragione nominato baronetto alla fine del conflitto nel 1918.
Espansione
Nel 1919 William Morris riprende la propria attività di costruttore di automobili e nel decennio successivo si espande adottando i metodi di produzione di massa di Henry Ford e acquisendo i propri fornitori in difficoltà finanziarie.
Il 1923 è l’anno in cui acquista, ad esempio, la fabbrica di Coventry dei motori Hotchkiss e la chiama Morris Engines Limited mentre risale all’anno successivo l’acquisizione della E.G. Wrigley and Company (specializzata nella produzione di assali), trasformata nella Morris Commercial Cars, branca della Morris attiva nella produzione di veicoli commerciali.
Risale sempre al 1924 la nascita del mitico marchio MG: merito di Cecil Kimber, direttore vendite della concessionaria Morris Garages di Oxford, che inizia a costruire e a vendere spider realizzate su pianali Morris modificati.
William Morris è sempre più ricco: nel 1926 compra la prestigiosa azienda di carburatori SU e l’anno seguente si porta a casa il brand Wolseley. Acquisizione che gli permette di lanciare nel 1928 la Morris Minor: creata per contrastare la Austin 7 e derivata da un progetto Wolseley, ospita sotto il cofano un motore 850 ed è lunga solo tre metri.
La beneficenza
Morris non è solo un imprenditore ma un filantropo: nel 1937 finanzia la costruzione del Nuffield College di Oxford e due anni dopo crea l’ente benefico Nuffield Trust, ancora oggi attivo in campo sanitario. Nel mezzo – nel 1938 – aggiunge la Riley all’elenco del marchi in suo possesso.
La Seconda Guerra Mondiale
L’unico passo falso nell’attività imprenditoriale di William Morris avviene durante la Seconda Guerra Mondiale quando si offre di produrre gli aerei Spitfire ma non riesce a soddisfare le richieste del governo britannico.
Nel 1943 Morris fonda la Nuffield Foundation per racchiudere tutte le aziende in suo possesso (tra cui i brand Morris, Wolseley, Riley e MG).
Nasce la BMC
Nel 1952 nasce il colosso automobilistico britannico BMC, frutto della fusione tra Austin e Morris Motors. Williams Morris è il primo amministratore delegato di questa nuova società ma lascia pochi mesi dopo rimanendo presidente onorario.
William Morris scompare il 22 agosto 1963 a Nuffield (Regno Unito).
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Porsche Ice Experience Artic: le 911 GTS sul ghiaccio della Norvegia



























In questi giorni la gente a Milano si lamenta perché la temperatura è scesa a -2 gradi centigradi, ma qui a Skelleftea, alla sera, ce ne sono -25. Non ho viaggiato fino a quest’angolo sperduto della Norvegia per morire assiderato o per accarezzare le renne, nemmeno per ammirare l’aurora boreale (anche se mi sarebbe davvero piaciuto); mi torvo qui per qualcosa di infinitamente più divertente. Porsche festeggia 30 anni di trazione integrale, e la festa di compleanno pare ben apparecchiata: 8 Porsche 911 GTS, un circuito di 3 km “scolpito” sulla superficie di un lago ghiacciato e una giornata di traversi non stop. Il tutto con gli istruttori della Porsche Driving School a spiegarci come tirare fuori il meglio dalle 911 su questo strato di ghiaccio spesso 70 cm. Istruttori che, devo dire, più che castrarci e calmarci ci incentivavano a spingere e a cercare il limite, infatti qualche 911 il limite l’ha superato “inabissandosi” nella polverosa neve lappone.


LA FESTEGGIATA
Porsche ha una lunga tradizione di vetture a trazione integrale, già a partire dalla Carrera 911 964. Ora quasi tutti i modelli della gamma Porsche sono disponibili anche con le quattro ruote motrici, ma, per festeggiare sul ghiaccio, nessuna è più adatta della Porsche 911 GTS.
La 911 siglata GTS è una Carrera con un plus di tutto: potenza, agilità, performance ed esclusività. La carrozzeria è la stessa della Carrera 4, con l’aggiunta di qualche dettaglio più sportivo e con qualche muscolo più tonico; di serie monta i cerchi da 20” della sorella Turbo, con tanto di mono dado. Ha anche un assetto più basso di 20 mm rispetto alla S, mentre il cambio PDK a 7 rapporti e lo scarico sportivo sono di serie. Ma non è finita: il 3.0 litri boxer biturbo guadagna 30 CV e sale a quota 450 CV (e 550 Nm di coppia), sufficienti a lanciare la Porsche 911 GTS da 0 -100 km/h in 4,1 secondi (3,7 con il PDK) fino ad una velocità massima di 312 km/h.
Ma quello che più ci interessa oggi è che la versione “4” monta il Porsche Traction Management (PTM): il sistema più avanzato di trazione integrale Porsche. Grazie ai mille sensori e ai calcoli veloci che il cervellone elettronico è in grado di compiere, il PTM garantisce il massimo della trazione in ogni condizione, ripartendo la coppia tra gli assi nel modo più rapido e preciso possibile.
La Porsche 911 GTS Coupé, con un prezzo di 131.431 euro, si posiziona a metà tra la Carrera S e la 991 GT3, ed è disponibile anche nelle versioni Cabrio e Targa, sia a due che a quattro ruote motrici.


DRITTA NEMMENO PER SCHERZO
Non lo nego: guidare sulla neve è una delle cose che più adoro, soprattutto se l’oggetto a quattro ruote in questione ha la trazione integrale, le gomme chiodate e una predilezione per il sovrasterzo. Il circuito è lungo, tecnico e pensato per andare storti il più possibile; ci sono anche un paio di punti dove si toccano velocità interessanti, due chicane ostiche e due tornantini stretti dove – con un po’ di mestiere – si può arrivare di pendolo con la machina quasi in retromarcia e con le quattro che spalano neve come forsennate. Ho mentito: a disposizione ci sono anche delle Porsche 911 GTS a due ruote motrici, sia per scopo didattico, sia per farci notare la differenza dell’efficacia della trazione integrale. Io, però, comincio con la “4”. Le gomme chiodate grippano bene, ma non quanto mi aspettassi, quindi accade tutto piuttosto al rallentatore. La trazione tuttavia è parecchia e bisogna andarci tutt’altro che delicati con il piede destro per fare dei bei traversi. In ingresso di curva la 911 GTS 4 si comporta come una trazione posteriore: un colpetto di gas e la coda scivola dolcemente; a quel punto però, se si vuole prolungare il traverso, bisogna tenere lo sterzo chiuso e insistere col gas, finché l’auto non raggiunge l’angolo che desiderate. Raddrizzate sterzo, spalancate il gas, e verrete proiettati fuori dalla curva come i missili balistici, ma soprattutto con un sorriso che vi squarcia la faccia. Con quel sedere largo e pesante, la 911 “spendola” che è un piacere, soprattutto se la aiutate con un colpetto di freno nel cambio di direzione. Non riesco a immaginare un modo più divertente per spendere la giornata.


GIOCO A DUE
La Carrera GTS a due ruote motrici richiede un altro tipo di guida. Bisogna essere più delicati e puliti per prolungare il traverso, e se con la 4 è davvero difficile finire in testa coda, con la 2 si sta sempre appesi ad un filo sottile. Il motore posteriore della 911 ad ogni modo schiaccia bene le ruote a terra e la trazione in uscita di curva è buona: bisogna solo far pattinare le ruote quanto basta e infilare dentro una marcia più alta appena si ha la possibilità. Anche l’angolo del traverso è decisamente minore rispetto a quello della GTS 4, mentre lo sterzo vi farà sbracciare decisamente di più. È un’auto più difficile, ma proprio per questo anche più appagante.
La domanda che tutti ci stiamo facendo è: qual’è la migliore tra le due? Probabilmente è solo questione di gusti. Una cosa è certa, la GTS 4 è più facile e veloce in quasi tutte le situazioni, e sulla neve è semplicemente libidinosa. La GTS “2” è più precisa in pista, più pura e leggera, ma richiede anche mani più esperte. Io, che amo tenere giù il gas e fare traversi con angoli improbabili (almeno sulla neve), non ho dubbi: preferisco la versione a trazione integrale.


I CORSI DELLA PORSCHE DRIVING SCHOOL
La nostra esperienza sulla neve può ripeterla chiunque lo desideri tramite i corsi della Porsche Driving School. Questa in particolare si chiama Ice Experience Artic, si svolge su tre giorni e non è richiesto nessun particolare livello di abilità. Costa 3.900,00 euro + iva, e, a parte il volo escluso, include vitto alloggio e ogni minima spesa. Volendo restare sulla neve, c’è anche il corso Ice Experience Italia che ha luogo a Livigno ed ha la durata di un giorno. Il prezzo è di 1.200,00 euro + iva. Porsche Italia, ad ogni modo, organizza numerosissimi corsi di guida su pista che vanno dai “basilari” Warm Up, Precision e Power, passando per i più specializzati Performance e High Performance, fino a Race, un corso che prevede l’utilizzo di una Cayman GT4 da corsa con telemetria e tutti i dati del caso. Non mancano nemmeno i corsi off-road con le vetture Porsche Macan e Cayenne e quelli Classic con le vetture storiche.

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