Nuova Citroen C3: design audace

Citroën C3 riscrive i codici del mercato con il suo look fresco e carismatico, energico e moderno, dalle linee fluide che ispirano dinamismo e potenza. Si riconosce immediatamente per il design audace, enfatizzato dagli sbalzi contenuti, dal tetto flottante e dal frontale rialzato che trasmette sensazione di robustezza in cui gli Chevron, con il doppio profilo cromato, arrivano fino alle luci a LED, e sottolineano tutta l’ampiezza dell’auto.

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Citroen C3 2017

Citroen svela la nuova generazione della piccola C3. La best-seller che ha venduto oltre 3,5 milioni di esemplari dal 2002 si reinventa con una nuova personalità, ispirata alla sorella maggiore C4 Cactus

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Nissan, con le batterie della Leaf illumina la città

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Nissan e la sua affiliata 4R Energy Corporation hanno collaborato con la città di Namie, in Giappone, per installare nuovi lampioni stradali wireless sostenibili che saranno alimentati da una combinazione di batterie di seconda vita di Nissan LEAF e da pannelli solari.

Il progetto “The Reborn Light” (“La luce rigenerata”) prevede la fornitura ai residenti di Namie, in Giappone, di illuminazione pubblica sostenibile e autoalimentata che è stata sviluppata per prevenire i black out verificatisi in seguito al terremoto e allo tsunami dell’11 marzo 2011.

Questo programma utilizza il crescente numero di batterie di seconda vita delle auto elettriche che diventeranno disponibili con l’aumento della popolarità e della diffusione dei veicoli elettrici in tutto il mondo.

Il sistema di illuminazione per esterni creato da Nissan e 4R funziona separatamente rispetto alla rete elettrica principale, senza necessità di cavi o prese elettriche.
Un prototipo verrà testato il 26 marzo presso lo stabilimento di rigenerazione delle batterie 4R di Namie, con l’installazione completa a partire dall’anno fiscale 2018 con inizio il 1 aprile.

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Nuova Nissan Leaf 2017: le prime fotografie e informazioni ufficiali

Svelata la seconda generazione dell’elettrica compatta di Yokohama.

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Dacia WOW, la serie speciale per Sandero, Dokker e Lodgy

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Dopo il successo della serie speciale Brave, Dacia nel 2018 propone la serie WOW per Sandero, Dokker e Lodgy. Le Dacia sono vetture razionali, concrete, molto apprezzate dai clienti per il loro “value for mondey”; ma la serie speciale WOW non solo rende la gamma più conveniente, ma le conferisce anche un aspetto più glamour ed esclusivo. Oltre al look, la serie WOW offre un equipaggiamento ricco con pochi euro in più. Due piccioni con una fava, insomma, e la conferma di una strategia vincente, visti i risultati recenti: nel 2017 la Dacia Sandero è stata la SUV più venduta in Europa, mentre in questa prima parte del 2018 la Duster è la SUV più venduta in Italia.

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MOMENTI WOW

La gamma WOW l’abbiamo vista dal vivo a Milano, all’Aero Gravity, dove abbiamo vissuto un’esperienza altrettanto wow. Chi non vorrebbe provare l’esperienza della caduta libera – senza dover per forza lanciarsi da un aereo – per una volta nella vita? Noi l’abbiamo fatto, nel più grande simulatore di caduta libera al mondo. Quattro motori da oltre 400 Cv che soffiano aria dal basso e vi permettono di galleggiare letteralmente in aria; con la supervisione, ovviamente, di esperti (addirittura campioni mondiali) di questa disciplina. Una sensazione incredibile, soprattutto quando aumenta la spinta dei motori e si decolla fino a toccare altezze che normalmente sarebbero da capogiro, ma la spinta è tale che ci si sente sicuri e “ancorati” in fluido. Divertentissimo e per niente spaventoso. Un’esperienza che può vivere chiunque, dai bambini di quattro anni agli adulti, ad un prezzo che parte dai 49 euro. L’esperienza ci è piaciuta così tanto che abbiamo già preso accordi per un corso avanzato…
Ma torniamo a Dacia, e vediamo insieme la serie speciale WOW nel dettaglio.

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VANTAGGIO WOW

Come già detto, la serie speciale WOW è disponibile per Sandero, Dokker e Lodgy e rimarrà in listino per un anno: per tutte e tre le auto sono previsti una tinta Beige Bruna (che dal vivo sembra quasi dorata), dei cerchi in lega da 16” bitono SEBASTIAN, gli specchietti retrovisori neri Shiny Black e i badge “WOW”.
Anche gli interni hanno un profumo più esclusivo: volante in pelle, sedili con tema specifico e dettagli con richiami in tinta beige.
Quello che più conta, però, è l’equipaggiamento: le versioni WOW montano di serie la telecamera posteriore Radar Parking, il sistema d’infotainment Media Nav Evolution e il clima automatico.
L’equipaggiamento avrebbe un valore di 650 euro, ma il prezzo finale aumenta di soli 150 euro, garantendo così un risparmio per il cliente di 500 euro.

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PREZZI

La serie speciale Dacia WOW, per quanto riguarda la Sandero, parte da 12.000 euro nella motorizzazione 0.9 TCe da 95 CV; la Dacia Lodgy WOW, invece, viene 14.450 euro con il motore 1.6 GPL da 100 CV. Infine, la Dacia Dokker 1.2 TCe WOW da 115 CV ha un prezzo di listino di 14.650 euro.

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Triumph Spirit of ’59 e il nostro test sulle modern-classic inglesi

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La Bonneville, o per “gli amici” Bonnie, rappresenta per Triumph una vera e propria icona. Ha fatto la storia del marchio e ancora oggi recita un ruolo da protagonista nell’ambito della sua categoria di competenza. Nel 2018, anno in cui Triumph celebra 115 anni, la Bonneville compie 59 anni: era il 1959 quando sulla scia di un periodo socio-culturale e artistico di grande rinascita, da Hinckley usciva la prima di una lunga serie di moto che di lì in avanti avrebbero tracciato una linea indelebile nella vita del marchio inglese. Che oggi, con una produzione di circa 67.000 esemplari all’anno, è il principale produttore di motociclette del Regno Unito e conta più di 700 concessionarie nel Mondo. E guarda con grande impegno anche al futuro: entro il 2020 arriveranno 32 modelli (5 per il 2018 e 12 tra il 2019 e 2020). E dal 2019 il noto motore a tre cilindri Triumph equipaggerà i prototipi che prenderanno parte al mondiale Moto2.

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Il Concorso Spirit of’59 e la special realizzata da KAOS

Ma torniamo alla protagonista. Per celebrare i 59 anni della Bonneville, Triumph ha deciso di far rinascere il modello iconico rivolgendosi a Lucky Croci di KAOS Design. «Guidare una motocicletta customizzata significa mostrare ciò che sei e ciò in cui credi – ha detto Lucky Croci –. Si tratta di esprimere quella parte di te che ti separa dal resto della folla. Triumph è stata indubbiamente una parte fondamentale di questa cultura per 59 anni e sono felice di poter prendere parte alla loro storia e alla storia motociclistica britannica» Il celebre customizer in pochissimi giorni ha così trasformato una T100 in una special che richiama proprio i colori del vecchio modello. Non è una edizione limitata e non sarà in vendita. Essa rappresenta il premio del concorso Spirit of ’59 e potrà essere solo vinta da coloro che vi parteciperanno: per farlo sarà necessario prenotare un test ride sul sito ufficiale Triumph ed effettuarlo dal 23 al 31 maggio 2018, e poi sperare nella fortuna. Inoltre, con il meccanismo Instant Win, si potranno vincere anche giubbotti in pelle della collezione abbigliamento Triumph.

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In sella alle Bonneville e non solo…

Per celebrare questo importante evento Triumph ha radunato tutta la stampa italiana, più o meno specializzata, mettendo a disposizione dei giornalisti tutta la gamma modern-classic: dalle varie declinazioni di Bonneville alle Thruxton. Nello specifico, io ho avuto la possibilità di provare la nuova Bonneville Speedmaster, la Thruxton R e la Bonneville Bobber Black.

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Bonneville Bobber Black

Partiamo da quest’ultima, che è quella delle tre che mi è piaciuta di più. Ha uno stile custom aggressivo, da perfetta Bobber. È ridotta al minimo, con finiture nere e sella rigorosamente monoposto. Ha stile, non c’è dubbio. E si guida anche bene pure essendo una moto pensata per andare a spasso senza fretta gustandosi il paesaggio e il vento in faccia. Diverte – non pensavo – tra le curve, non si tira indietro, se non per limiti fisici (le pedane chiaramente non sono altissime). Bisogna solo fare un po’ di attenzione alle buche, si sentono abbastanza “limpide”. Il grosso bicilindrico parallelo High Torque da 1200cc eroga 77 CV di potenza ed è ricco di coppia. Si rileva grintoso, anche grazie ad un peso non troppo eccessivo (228 kg). Costa 14.350 euro. Peccato solo che il passeggero su questa moto non è desiderato. Ma va detto che anche questo è uno dei suoi principali segni distintivi.

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Bonneville Speedmaster

È la classica custom all’americana – non me ne vogliano gli inglesi – con il manubrio a corna di bue, una posizione di guida comoda e parti cromate a farla da padrone. Ama passeggiare, portandoti a spasso e cullandoti tra una collina e l’altra. Pedane e asfalto sono destinati ad incontrarsi spesso e superati i primi minuti necessari ad abituarsi al manubrio, si rivela facile e discretamente maneggevole. Con lei i chilometri non li senti, non ti stanchi. Non si ferma, va avanti, senza nemmeno vibrare troppo. È classica, elegante: ha personalità. Spinge meno rispetto alla Bobber (costano uguale), solo perché è un po’ più pesante, ma di maggiore potenza (francamente) non si sente la necessità.

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Thruxton R

Delle tre è la più potente, è quella che si guida chiaramente meglio ma è anche la più scomoda. È una naked moderna dallo stile café racer, con semimanubri bassi e chiusi, che impongono una posizione di guida decisamente sportiva. Ha grande fascino e con le sospensioni Ohlins si rivela davvero molto efficace: si guida benissimo. Ed è anche un po’ l’opposto delle due moto precedenti: con lei non puoi andare a spasso, devi andar forte. Perché il bicilindrico da 1200cc in questo caso eroga 97 CV e la potenza a disposizione arriva subito, sin dai bassi regimi. Ad ogni apertura di gas, la moto risponde tutt’altro che timidamente. Pesa poco più di 200 kg, costa 15.900 euro, ed è divertentissima. Alla lunga però stanca, ci vogliono polsi forti e fisici allenati. Ma d’altronde c’è sempre un prezzo da pagare quando si parla di performance.

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Bonneville T100 (extra)

Ho però effettuato una manciata di km anche sulla più piccola della famiglia Bonneville, la T100, e trovo giusto raccontarvela in qualche riga. È raffinata, comoda e facile da guidare. Diverte anche i motociclisti più esperti perché è ben bilanciata. L’assetto non è “molliccio”, come mi sarei aspettato, anzi. Mi ha stupito piacevolmente, anche nei tratti più “allegri”. Costa 10.600 euro e monta il bicilindrico da 900cc e 55 CV di potenza. È ricca di coppia ma può andar bene anche per chi non ha troppa esperienza. Incarna alla perfezione lo stile Bonneville e a mio avviso offre tanto a un prezzo ragionevole.

Abbigliamento utilizzato

Casco Scorpion-Exo Combat

Giacca Tucano Urbano Straforo

Jeans Alpinestars Cooper Out denim pants

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Leonardo Fioravanti: una mostra a Torino

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Si chiama “Rosso Fioravanti” la mostra dedicata a Leonardo Fioravanti in programma al Museo dell’Automobile di Torino dal 23 marzo al 16 settembre 2018.

Un’esposizione che attraverso disegni, fotografie e modelli racconterà la vita e le opere del designer milanese, autore delle Ferrari più belle di sempre. Un evento che vedrà addirittura proprio Leonardo Fioravanti condurre quattro visite guidate nei mesi di aprile e maggio.

Chi è Leonardo Fioravanti

Leonardo Fioravanti nasce il 31 gennaio 1938 a Milano e dopo aver studiato ingegneria meccanica al Politecnico del capoluogo lombardo (specializzandosi in aerodinamica e design automobilistico) entra in Pininfarina nel 1964.

Nell’atelier piemontese realizza numerose Ferrari entrate nella storia (Daytona, 308 GTB, 288 GTO e F40), diventa direttore del Centro Ricerche nel 1972 e tredici anni più tardi viene nominato amministratore delegato di Pininfarina Studi e Ricerche.

Nel 1987 Leonardo Fioravanti fonda la società che porta il suo nome e l’anno seguente viene nominato vice-direttore generale della Ferrari e amministratore delegato di Ferrari Engineering. Nel 1989 è responsabile dell’ente Studi di design avanzato presso il Centro Ricerche Fiat mentre l’anno successivo diventa direttore del Centro Stile Fiat Auto.

Mostra “Rosso Fioravanti” al Museo dell’Automobile di Torino: le auto esposte

Alfa Romeo Vola Concept (2001)
Ferrari 365 GTB/4 Daytona (1968)
Ferrari 365 GT4 2+2 (1972)
Ferrari 308 GTB (1975)
Fiat 188 Nyce Concept (1996)
Fiat Bravo Flair Concept (1996)
Fioravanti Sensiva Concept (1994)
Fioravanti F100 R Concept (2000)
Fioravanti Yak Concept (2002)
Fioravanti Hidra Concept (2008)
Fioravanti LF1 Concept (2009)

Mostra “Rosso Fioravanti” al Museo dell’Automobile di Torino: tutte le informazioni

Indirizzo: Museo Nazionale dell’Automobile “Avv. Giovanni Agnelli” – Corso Unità d’Italia 40 – 10126 Torino

Orari: lunedì dalle 10:00 alle 14:00, martedì dalle 14:00 alle 19:00, mercoledì, giovedì e domenica dalle 10:00 alle 19:00 e venerdì e sabato dalle 10:00 alle 21:00

Prezzo biglietti: intero (12 euro), ridotto (8 euro: over 65, dai 6 ai 14 anni, disabili, gruppi oltre le 15 persone, studenti universitari con tesserino), scuole (2,50 euro). Gratuito per: minori di 6 anni, giornalisti con tesserino dell’Ordine, possessori dell’Abbonamento Musei Torino Piemonte e Torino + Piemonte Card

Mostra “Rosso Fioravanti” al Museo dell’Automobile di Torino: il calendario delle visite guidate da Leonardo Fioravanti

Giovedì 5 aprile 2018 (prenotazioni entro e non oltre martedì 3 aprile)
Giovedì 19 aprile 2018 (prenotazioni entro e non oltre martedì 17 aprile)
Giovedì 3 maggio 2018 (prenotazioni entro e non oltre martedì 1 maggio)
Giovedì 17 maggio 2018 (prenotazioni entro e non oltre martedì 15 maggio)

Auto d’epoca italiane

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SEAT: presente radioso, futuro elettrico

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Ottimismo e soddisfazione.

Se dovessimo pensare a due parole chiave per descrivere la conferenza stampa con cui SEAT ha annunciato i risultati finanziari del 2017, dovremmo usare queste.

“Soddisfazione” perché quanto raggiunto dal marchio spagnolo del Gruppo Volkswagen lo scorso anno è molto, è molto positivo ed è frutto di un lavoro attento di posizionamento nel mercato e di offerta prodotto. “Ottimismo” perché gli anni a venire sembrano riservare promesse ancora più ambiziose, espansione, ulteriore ammodernamento.

News

La Seat di Luca De Meo: siamo un marchio del Sud

Il Presidente del brand spagnolo ci ha raccontato il suo approccio al marchio, e la strategia futura per portare Seat al centro del mercato automotive

Seat e il 2017: i risultati finanziari

“Il 2017 è stato nuovamente un anno di record per SEAT”, ha esordito Luca De Meo (Presidente del marchio dal 2015).

E “nuovamente”, qui, è la parola importante perché i risultati del 2017 vanno a confermare un trend decisamente positivo per il marchio spagnolo, già visto lo scorso anno: una crescita del fatturato di quasi il 50% nel giro di 5 anni, con un risultato di 9.552 milioni di euro (+11,1% rispetto ai 8.597 milioni di euro del 2016).

Cifre raggiunte – e in SEAT non si fanno problemi a sottolinearlo – grazie ai nuovi prodotti lanciati nel corso degli ultimi due anni (Ateca e Arona in primis), che hanno alzato i guadagni medi per singolo modello, dai 12.640 euro del 2013 ai 14.270 del 2017.

Ma è tutta la line-up di prodotti SEAT ad aver “ingranato”, grazie a una gamma giovane e capace di attrarre un target di clienti mediamente più giovane (10 anni in meno) rispetto alla media del mercato. Una gamma che ha portato a un totale di 468.431 unità vendute nel 2017 in tutto il mondo, con la Germania a costituire il mercato principale con 102.100 modelli venduti. Più che in Spagna, con 95.063 Seat vendute (mentre l’Italia è il settimo mercato del marchio con 18.068 vendite).

I dieci mercati di Seat

Germania 102.100
Spagna 95.063
Regno Unito 56.151
Messico 24.681
Francia 24.225
Turchia 20.718
Italia 18.068
Austria 17.518
Polonia 11.124
Svizzera 10.335

Il futuro di SEAT: un modello ogni 6 mesi (andando verso l’elettrico)

Risultati positivi che, come dicono in SEAT, si riflettono anche in un cospicuo investimento nella ricerca e sviluppo di nuovi modelli, nuove tecnologie, nuove opportunità di business.

Da questo punto di vista, i piani del brand “Created in Barcelona” sono molto ambiziosi, grazie a un invesitmento che nel 2017 è stato pari a circa il 10% del fatturato: 962 milioni di euro, 100 milioni in più rispetto al 2016.

È lo specchio di una SEAT ottimista, che crede fermamente nelle sue possibilità future. Come ha dimostrato il lancio recentissimo del brand Cupra, e come testimoniato anche dalla dichiarazione di voler lanciare – da qui al 2020 – un nuovo modello ogni 6 mesi: si parte dalla già vista (e apprezzata) Cupra Ateca e si continuerà nel 2018 con il lancio della nuova D-SUV Seat Tarraco, per poi andare avanti nel 2019 con la nuova Leon in versione 5 porte e ST.

Queste ultime – grazie alla presenza di una versione ibrida plug-in con un’autonomia “di almeno 50Km” – rappresenteranno un primo segno dell’elettrificazione che SEAT ha intenzione di far partire nel 2020, anno che vedrà il lancio del primo modello spagnolo 100% elettrico.

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Seat D-SUV: confermata la sorella maggiore della Ateca, arriverà nel 2018

Sarà a 5 e 7 posti, e secondo De Meo diventerà un modello bandiera del consolidamento del marchio spagnolo

Come sarà il futuro di SEAT, quindi?

Luca De Meo ha tracciato un percorso costituito da quattro pilastri, tutti incentrati sull’idea del “più”:

  • “Più brand” – Oltre al già citato Cupra, SEAT continuerà il suo lavoro di costituzione di una galassia di marchi specializzati in vari aspetti del business automotive. Si parla ad esempio di XMOBA – visto al Mobile World Congress 2018 – che si concentrerà sulle iniziative di mobilità futura, ma anche del Metropolis:Lab che concentra a Barcellona numerose start-up.
  • “Più mercati” – SEAT lavorerà nel corso dei prossimi anni a una ulteriore internazionalizzazione dei propri mercati di riferimento, per liberarsi – come sottolineato da De Meo – dalla dipendenza dall’Europa. Si parla ad esempio del Sud America, ma anche di Cina e Nord Africa.
  • “Più auto” – Vedi sopra: una offensiva di prodotto molto ricca da qui al 2020.
  • “Più energie” – Non solo benzina, non solo elettrico (su cui il brand punta solo relativamente, per ora, con un approccio molto pragmatico sul tema), ma anche gas naturale e biogas. “Stiamo guidando il progetto di sviluppo tecnico delle auto a metano all’interno del gruppo Volkswagen. La Arona TGI, che lanceremo quest’anno, sarà l’unico crossover al mondo alimentato a metano”, ha sottolineato De Meo.

Se questa strategia funzionerà potremo vederlo soltanto nel corso dei prossimi anni. La scommessa maggiore – soprattutto nel mercato italiano – è quella del brand Cupra, che dovrà farsi apprezzare dal pubblico e potrebbe, sulla carta, portare nuova linfa economica a una SEAT che sta facendo degli investimenti per il futuro la sua cifra stilistica.

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Mercedes-AMG C 43 Coupé 4Matic 2018

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È da tempo che Mercedes ha deciso di ampliare la sua gamma di sportive firmate AMG. Per questo, ormai, possedere una AMG non vuol più dire necessariamente avere in garage un’auto con un V8 sotto al cofano da oltre 100.000 euro.

Le nuove Mercedes-AMG si sono aperte a un pubblico più vasto con modelli più accessibili come la C43 4Matic Coupé 2018, un nome esteso dietro al quale si nasconde la coupé sportiva della gamma.

Sotto pelle monta il V6 biturbo la cui potenza, con questo restyling 2018, passa dai 367 CV della versione precedente a 390 CV.

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Ma le novità riguardano anche una leggera revisione estetica che coinvolge il frontale, il posteriore, i cerchi, i colori a disposizione per la carrozzeria e novità tecnologiche. Tutto ereditato dalla nuova Mercedes Classe C 2018.

La nuova Mercedes-AMG C43 sarà equipaggiata di serie con la trazione integrale 4MATIC e il cambio automatico a doppia frizione e nove rapporti.

Sulla carta dichiara uno scatto da 0 a 100 km/h in 4,7 secondi e una velocità massima di 250 km/h (limitata elettronicamente).

Mercedes-AMG C 43 Coupé 4Matic 2018

Nuova Mercedes-Benz Classe C 2018

La nuova versione della berlina compatta più venduta della Casa tedesca

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Nuova Ford Mustang Bullitt, il video

La Casa dell’Ovale Blu ha annunciato che la versione speciale Bullitt Limited Edition della mitica sportiva “yankee” arriverà anche in Europa (prime consegne previste per la fine dell’anno).Non si tratta solo di una serie esclusiva ispirata alla vettura protagonista di uno degli inseguimenti più celebri della storia del cinema (nel film “Bullitt” del 1968 con Steve McQueen) ma sarà la versione più cattiva presente nei nostri listini della coupé statunitense.

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K900: la Kia più lussuosa al mondo

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Può un marchio generalista sconfinare nel segmento delle auto di lusso? A volte sì, dipendendo dai mercati. Kia lo ha fatto in Corea del Sud e negli Stati Uniti con la K900, la top di gamma della firma asiatica, che ora si rinnova.

La berlina con tratti da limousine si è fatta vedere con le prime fotografie ufficiali, rilasciate in anticipo sul debutto, in anteprima mondiale, che avverrò al Salone di New York 2018.

Il suo DNA lussuoso si esprime con linee che si distanziano leggermente dal classico family feeling del marchio per adottare un aspetto più sobrio ed elegante. Fuori, ad esempio, risalta la griglia frontale declinata in una versione più sofisticata della nota “tiger nose”.

Dando uno sguardo all’abitacolo, troviamo un design minimalista e di alta classe che si riflette, ad esempio, nelle tappezzerie in pelle, rifiniture in legno e alluminio e nell’enorme schermo touch da 12,3 pollici posizionato nella console centrale. Non mancano i dettagli premium come l’orologio analogico sulla plancia e il sistema di illuminazione ambientale a LED che permette di scegliere tra 64 colori.

In occasione dell’unveiling al Salone di New York verranno rivelati più dati sulla nuova Kia K900 che, quasi sicuramente, non arriverà in Europa.

Ginevra 2018: le foto dagli stand

Kia a Ginevra 2018: la Ceed berlina e “wagon”

Debuttano la nuova Ceed e la Rio GT Line

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Lamborghini, prodotte 300 Huracán a Sant’Agata Bolognese

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Dalla catena di montaggio di Sant’Agata Bolognese lo scorso 15 marzo è nata la 300esima Lamborghini Huracán. Tale cifra comprende tutte la Huracán da competizione, suddivise fra Super Trofeo e GT3, che Lamborghini Squadra Corse ha prodotto dal 2015 ad oggi. “Nel 2017, per il settimo anno consecutivo, Automobili Lamborghini ha segnato il record di modelli stradali prodotti, con 3815 unità consegnate. Altrettanto straordinario è il numero di vetture da competizione che Lamborghini Squadra Corse ha realizzato in soli tre anni dal lancio delle Huracán Super Trofeo e Huracán GT3, a riprova che il trend di crescita del nostro marchio è decisamente positivo anche nei confronti dei clienti Motorsport.” ha dichiarato Stefano Domenicali, Chairman e CEO di Automobili Lamborghini S.p.A.

Nella fattispecie, la numero 300 è una Huracán Super Trofeo Evo, il nuovo modello che a partire dal mese di aprile animerà l’omonimo monomarca nelle tre serie continentali Europa, Asia e Nord America. Realizzata sulla stessa linea di produzione delle Huracán stradali, la Super Trofeo Evo verrà prodotta, entro la fine del 2018, in circa 70 esemplari, che vanno a sommarsi alle 180 Huracán Super Trofeo già costruite a partire dal 2015. Sempre sulle medesime linee di assemblaggio nasce anche la Huracán GT3, modello destinato alle competizioni GT che dal 2015 ad oggi è stato realizzato in 70 unità e che ha già conquistato, in sole due stagioni di attività nel customer racing, ben 10 titoli internazionali e la 24 Ore di Daytona.

Uno dei vanti di Lamborghini Squadra Corse è quello di realizzare le proprie vetture da corsa totalmente “in house”, dalla progettazione alla produzione che avviene lungo le stesse linee della Huracán stradale, all’interno della fabbrica di Sant’Agata Bolognese. “Il fatto di costruire le vetture da corsa applicando il medesimo modello della produzione di serie è un valore aggiunto considerevole – commenta Maurizio Reggiani, Chief Technical Officer di Automobili Lamborghini S.p.A -. In questo modo vengono ridotti i tempi di produzione e vengono garantiti i più elevati standard di controllo e qualità, che nel caso di una vettura da competizione si traducono in una maggiore affidabilità in pista.”

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