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Fernando Alonso saluta la Formula 1

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Credits: Foto: Ansa

Comunicandolo attraverso i suoi canali social, Fernando Alonso ha annunciato ufficialmente che alla fine di questa stagione lascerà la Formula 1.

Il pilota spagnolo ha dichiarato:

“Ho scelto di ritirarmi alcuni mesi fa ed è stata una decisione irreversibile. Vorrei comunque ringraziare sinceramente Chase Carey e Liberty Media per i loro sforzi, nel tentativo di farmi cambiare idea, e tutti coloro che mi hanno contattato in questo periodo”.

Per il momento Fernando Alonso non ha fornito informazioni rispetto al suo futuro professionale. Quest’anno aveva già sperimentato nuovi orizzonti partecipando alla 500 miglia di Indianapolis e alla 24 Ore di Lemans, con tanto di primo gradino del podio all’esordio.

Fernando ha salutato il suo team:

“Ringrazio McLaren, che mi ha dato la possibilità di ampliare i miei orizzonti e correre in altre categorie. Adesso sento di essere un pilota più completo. Dopo 17 meravigliosi anni in questo fantastico sport, per me è tempo di cambiamento, di andare avanti. Mi sono goduto ogni singolo minuto di queste incredibili stagioni e non ringrazierò mai abbastanza tutte le persone che hanno contribuito a renderle così speciali”.

Nella sua carriera in Formula 1 Fernando Alonso ha preso parte a 17 stagioni della serie regina, collezionando 2 titoli di Cmapine del Mondo (2005 e 2006), 32 vittorie, 22 pole position e 97 podi in totale.

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Fonte:

McLaren Special Operations: due inedite per la 720S

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McLaren Special Operations ha presentato le sue due ultime personalizzazioni della 720S, battezzate Pacific Theme e Track Theme. In entrambi i casi si differenziano dal resto della gamma solo per dettagli estetici.

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McLaren 720S Track Theme

La McLaren 720S Track Theme sfoggia una carrozzeria in Anniversary White, tinta basata sullo stesso colore che indossavano le monoposto britanniche di Formula 1 nella decade degli Anni ’90 (quella con lo sponsor Marlboro). I dettagli a contrasto sono in Carbon Black per il tetto, gli specchietti retrovisori e le porte. In alcuni punti specifici, tra cui anche i cerchi, richiamano l’attenzione le linee in Tarroco Orange. Altro dettaglio degno di nota di questa versione è la rifinitura opaca riservata alle componenti in fibra di carbonio, sia fuori che all’interno dell’abitacolo, quest’ultimo rivestito in Alcantara con cuciture a contrasto in McLaren Orange.

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McLaren 720S Pacific Theme

La McLaren 720S Pacific Theme presenta una livrea ancora più caratteristica, con tinta predominante in Cerulean Blue, stesso colore della monoposto di Fernando Alonso. Alcune parti come il tetto, le prese d’aria e le calotte degli specchietti danno un contrasto con le rifiniture in carbonio blu cobalto. La tonalità Blu è ripresa anche all’interno dell’abitacolo, sui sedili e sul volante.

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Foto

McLaren 720S

La seconda generazione della Super Series di Woking

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Jaguar Land Rover: 3 nuovi modelli in arrivo

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La gamma Jaguar Land Rover passerà presto da 13 a 16 modelli. La Casa britannica espanderà la sua proposta aprendosi a nuovi segmenti e sfruttando l’arrivo di una nuova piattaforma modulare.

Nuovo Defender

La new entry più attesa è la nuova generazione del Defender, anticipata dalla concept DC100 (foto in apertura) e che avrà la difficile missione di reinventare l’iconico fuoristrada, così come lo ha fatto Mercedes con la nuova Classe G.

La Modular Longitudinal Platform (MLP)

Le tanto popolari piattaforme modulari sono ancora sconosciute in Casa Jaguar Land Rover, dove attualmente sono 7 i diversi pianali che danno vita ai 13 modelli a listino. Alcuni di nuova generazione, altri più datati. Pe poter accelerare lo sviluppo dei suoi futuri modelli e ridurre i costi di produzione, la firma d’Oltremanica sta mettendo a punto la Modular Longitudinal Platform (MLA). Questa architettura sarà compatibile con diversi tipi di powertrain, comprese le motorizzazioni ibride ed elettriche al 100%.

Una nuova entry level Land Rover

Tra il 2019 e il 2024 Jaguar Land Rover ha confermato il lancio di 3 nuovi modelli tra cui, oltre al rinnovato fuoristrada, ci saranno una nuova entry level Land Rover, che prenderà l’eredità spirituale di quella che fu la Freelander.

… e poi una sorpresa

La terza novità è ancora un mistero, con rumors che parlano di una compatta targata Jaguar da contrapporre alla Mercedes Classe A e all’Audi A3, o di una nuova sportiva da posizionare in gamma al di sotto della F-Type.

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Fonte:

Hyundai Kona 1.0 T-GDI 120 CV Style

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pagella

CITTÀ
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FUORI CITTÀ
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AUTOSTRADA
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VITA A BORDO
7
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PREZZO E COSTI
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SICUREZZA
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verdetto
7.6
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La Hyundai Kona ha personalità da vendere, il giusto spazio a bordo (nonostante la compattezza) ed è ben rifinita. Il motore 1.0 T-GDI tre cilindri turbo benzina da 120 CV è brillante, ma cono una guida poco attenta si dimostra un po’ assetato. Se fate molti km, meglio optare per il diesel. Ricchissimo l’allestimento Style.

L’estate è il momento migliore per riprovare le auto, soprattutto se il contesto è una vacanza al mare. La Hyundai Kona è perfetta per l’occasione: ha il giusto spazio a bordo (nel bagagliaio ci sono stati due trolley, borse da spiaggia, borsoni e teloni vari), ha un buon comfort acustico in autostrada e, soprattutto, ha anche i sedili refrigerabili. L’allestimento Style della nostra Kona, infatti, è veramente completo, e offre tutti i lussi desiderabili (impianto stereo premium incluso) e anche di più. Mi fa sempre un po’ impressione sapere che sotto il cofano c’è solo un “mille”, ma il 1.0 T-GDI tre cilindri turbo da 120 CV, sulla Hyundai Kona, vi leva ogni dubbio sul downsizing.

Lo stile della crossover coreana è molto personale e moderno, con un design dettato dai fari, dalle linee spezzate e dalle bombature scure che fanno un po’ “allroad”. È senza dubbio la Hyundai più personale della gamma. Dentro è più tradizionale, ma curata nelle finiture, e volendo si può personalizzarla a piacimento con dettagli in colori sgargianti.

La gamma motorizzazioni prevede solo potenze da 115 CV in su: si parte dal 1,6 diesel da 115 CV, per poi passare al 1.0 T-GDI benzina della nostra prova da 120 CV, fino ad arrivare al 1.6 turbo benzina da 177 CV, disponibile solo con la trazione integrale.
Noi l’abbiamo provata nell’allestimento Style.

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CITTÀ

In città la Hyundai Kona si muove agile come una citycar. La sua compattezza è un pregio nel traffico e durante i parcheggi, mentre i comandi leggeri (cambio, sterzo e frizione sono morbidissimi) la rendono poco stancante. Il motore tre cilindri turbo offre un buono spunto, ma soprattutto è elastico e pieno ai medi regimi, dove serve. Vibra anche poco per essere un tre cilindri, e questo migliora il comfort non di poco. Insomma: la Hyundai Kona in città si trova davvero a suo agio e non vi fa rimpiangere il cambio automatico.

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FUORI CITTÀ

Guidata in riva al mare la Hyundai Kona si muove con un filo di gas. L’acceleratore è molto sensibile e il piccolo tre cilindri è più reattivo di quanto i dati lascino immaginare (0-100 km/h in 12 secondi non le rendono giustizia). Ma è tra le curve che la Hyundai Kona sorprende davvero: lo sterzo è leggero ma preciso, l’assetto è piuttosto fermo e l’auto è bilanciata e a suo agio anche se messa alla frusta. Una vera sorpresa. Il 1.0 T-GDI turbo da 120 CV poi spinge bene per tutto l’arco del contagiri. Buona anche l’azione del cambio, dagli innesti precisi ma dalla leva un po’ lunga. di contro. L’unico difetto è che quando si guida “allegri” i consumi si alzano notevolmente. Se con una guida attenta, infatti, i consumi si fermano a 17 km/l (nella vita reale), con una guida più energica è facile scendere a 11-12 km/l, senza esagerare.

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AUTOSTRADA

La Hyundai Kona è anche una discreta macina-kilometri: la seduta è comoda e naturale (più da auto che da SUV), i fruscii non infastidiscono e il cruise control adattivo con frenata automatica d’emergenza e mantenimento della corsia (di serie sulla versione Style) aiutano a rilassarsi alla guida. Peccato che il “millino” a velocità di crociera ronzi un po’ (a 130 km/h si viaggia a 3.000 giri). I consumi, invece, si assestano attorno ai 14 km/l.

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VITA A BORDO

La Hyundai Kona “si vive” bene: la posizione di guida è automobilistica, ci sono tanti vani portaoggetti e i materiali sono di buona qualità, soprattutto nella versione Style. Lo stile non è ricercato e fresco come quello degli esterni, ma si percepisce lo sforzo di Hyundai per renderla più giovanile. Buono anche lo spazio per i passeggeri posteriori, nonostante i “soli” 417 cm di lunghezza, mentre il bagagliaio da 361 litri (1143 con i sedili abbattuti) è adeguato ma non da record.

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PREZZO E COSTI

La Hyundai Kona ha un prezzo di partenza di 18.800 euro con il 1.0 T-GDI da 120 CV, e costa 26.050 nell’allestimento Style, che comprende, tra l’altro, sensori di parcheggio anteriori e posteriori, schermo da 8 pollici con navigatore, servizi live gratis per 7 anni, Krell Premium Sound System, frenata automatica d’emergenza, cerchi da 18”, fari FULL LED e Head-Up display.
Il prezzo non è basso, ma l’allestimento è davvero ricchissimo.

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SICUREZZA

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La Hyundai Kona ha un’ottima tenuta di strada e ha un equipaggiamento al top per quanto riguarda i sistemi di sicurezza attivi e passivi.

SCHEDA TECNICA

DIMENSIONI

Lunghezza 417 cm
Altezza 115 cm
Larghezza 180 cm
Bagagliaio 361 – 1143 litri

TECNICA

Motore tre cilindri turbo benzina
Cilindrata 998 cc
Potenza 120 Cv a 6.000 giri
Coppia 170 Nm a 1.700 giri
Trasmissione trazione anteriore, cambio manuale a 6 rapporti

PRESTAZIONI

0-100 Km/h 12,00 secondi
Velocità massima 181 km/h
Consumi 5,4 l/100 km
Prezzo 26.050 euro (Style)

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Fonte:

Enzo Ferrari: le otto sportive di serie degli anni d’oro del Cavallino (1953-1964)

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Tra il 1953 e il 1964 la Ferrari dominò nelle corse (7 Mondiali F1, 10 Mondiali Marche e 7 24 Ore di Le Mans) e realizzò – sempre da costruttore indipendente – capolavori di serie. Undici anni di innocenza a cui seguirono l’accordo saltato (e la guerra) con la Ford, la partnership con la Fiat e la lenta e graduale trasformazione in un colosso industriale e sportivo.

A trent’anni esatti dalla morte di Enzo Ferrari vogliamo ricordare le otto sportive di serie più significative del Cavallino prodotte tra il 1953 e il 1964: un’età dell’oro per Maranello, uno dei punti più alti mai raggiunti dall’automobilismo italiano e mondiale.

Enzo Ferrari: le otto sportive di serie degli anni d’oro del Cavallino (1953-1964)

Ferrari 375 AmericaFerrari 375 America

Ferrari 375 America (1953)

La Ferrari 375 America – presentata al Salone di Parigi 1953 – ospita sotto il cofano un motore 4.5 V12 da 300 CV con tre carburatori e raggiunge una velocità massima di 250 km/h. Tra le peculiarità di questa coupé segnaliamo il passo lunghissimo (2,80 metri).

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Ferrari 250 GT Berlinetta (1956)

La Ferrari 250 GT Berlinetta – nota con la sigla Tour de France in onore della prima gara vinta – nasce nel 1956 come versione destinata alle corse della 250 GT “normale”. Motore 3.0 V12 da 240 CV e 252 km/h di velocità massima.

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Ferrari 410 Superamerica (1956)

La Ferrari 410 Superamerica – nata per rimpiazzare la 375 America – debutta al Salone di Bruxelles del 1956 e monta un raffinato motore 5.0 V12 da 340 CV (bisognerà aspettare il 1979 per vedere un propulsore più grosso di questo su un’auto del Cavallino) che presenta due soluzioni derivate dal mondo delle corse: le due candele d’accensione per cilindro e le bielle ricavate dal pieno.

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Ferrari 250 GT Spider California (1957)

La Ferrari 250 GT Spider California vede la luce nel 1957: destinata principalmente al mercato nordamericano, può vantare una carrozzeria disegnata da Sergio Scaglietti e non da Pininfarina. Dotata di un motore 3.0 V12 da 240 CV, beneficia di numerose modifiche nel 1960: passo corto per migliorare la velocità in curva, carreggiate allargate e quattro elementi telescopici regolabili al posto degli ammortizzatori a leva.

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Ferrari 250 GT SWB (1959)

La Ferrari 250 GT SWB – svelata ufficialmente al Salone di Parigi del 1959 – è una sportiva dalla doppia anima: una coupé utilizzabile tutti i giorni ma anche – con pochissime modifiche (candele più fredde, gomme racing e roll-bar) – capace di vincere nelle corse (tre Tour de France consecutivi). La prima auto del Cavallino di serie a montare i freni a disco ospita sotto il cofano un motore 3.0 V12 in grado di generare da 220 a 280 CV a seconda della configurazione.

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Ferrari 250 GTO (1962)

La Ferrari 250 GTO del 1962 non è solo l’auto del Cavallino più esclusiva di sempre ma anche una delle vetture più sexy della storia. Un mito su quattro ruote, una coupé creata per le corse (tre Mondiali Marche consecutivi) usabile sulle strade normali. Motore 3.0 V12 da circa 300 CV, forme di Sergio Scaglietti e progetto di Giotto Bizzarrini completato da un giovane Mauro Forghieri: il punto più alto mai raggiunto a Maranello…

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Ferrari 250 Le Mans (1963)

La Ferrari 250 Le Mans – l’ultima auto italiana capace di conquistare la 24 Ore di Le Mans (nel lontano 1965) – debutta al Salone di Parigi del 1963: derivata dal prototipo 250 P, dotata di un motore 3.0 V12 (successivamente portato a 3.3) e costruita per dominare tra le GT, viene omologata come prototipo in quanto la Casa di Maranello non riesce a produrre i 100 esemplari richiesti.

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Ferrari 500 Superfast (1964)

La Ferrari 500 Superfast – svelata al Salone di Ginevra del 1964 – è una delle auto del Cavallino più eleganti di sempre: design esterno elegante, interni curatissimi e prestazioni da supercar (motore 5.0 V12 da 400 CV e 280 km/h di velocità massima). L’oggetto dei desideri dei miliardari degli anni ’60.

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Passione Ferrari

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La nuova gamma di biciclette Morgan

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Gli appassionati del marchio britannico sanno bene che si possono acquistare Morgan a tre o quattro ruote. Ma forse non tutti sanno che, da ora, c’è anche una Morgan a due ruote e senza motore, a pedali. La più antica Casa automobilistica d’Oltremanica, insieme alla più vecchia delle marche di bici britanniche, ha presentato una nuova gamma di bici, in piena filosofia Morgan, rigorosamente fatte a mano e anche piuttosto care. Entrambe le due nuove biciclette – dal look classico – della gamma Morgan saranno assemblate nella fabbrica di Pashley a Stratford-upon-Avon, pittoresca località che diede i natali a William Shakespeare e costeranno attorno alle 1.5000 sterline.

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Ford Mustang: la versione Nascar

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In concomitanza con le celebrazioni per il 10milionesimo esemplare della Ford Mustang, la Casa dell’Ovale Blu ha svelato la versione speciale della sua Pony Car che correrà nel campionato Nascar a partire dalla prossima stagione 2019. Sostituirà la Fusion (Mondeo in Europa), che dal 2006 aveva rappresentato la Casa d’Oltreoceano nella Monster Energy Nascar Cup Series.

Un anno chiave per la Mustang dal punto di vista commerciale che, dopo il suo debutto in Europa è diventata per il terzo anno consecutivo l’auto sportiva più venduta al mondo con 125.809 unità vendute nel 2017.

La nuova Ford Mustang Nascar Cup stata sviluppata dal reparto Ford Performance in collaborazione con il team di design della Casa americana e mantiene uno stretto legame estetico con il modello di serie. Il debutto della Mustang nella Nascar avverrà a febbraio del 2019 alla Daytona 500.

News

Ford Mustang, la coupé sportiva più venduta al mondo

È il terzo anno consecutivo secondo i dati elaborati da IHS Markit

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Opel Corsa GSi: arriva in Italia con prezzi da 19.960 euro

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Credits: Opel Corsa GSi

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Credits: Opel Corsa GSi

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Credits: 2018 Opel Corsa GSi auf der Nürburgring-Nordschleife

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Credits: 2018 Opel Corsa GSi auf der Nürburgring-Nordschleife

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Credits: 2018 Opel Corsa GSi

 

GSi è da quest’anno, di nuovo, il simbolo della sportività di Casa Opel. L’allestimento sportivo, dopo essere rientrato nei listini della Insignia (per la prima volta) e dell’Astra, arriva ora anche per la piccola Corsa con prezzi a partire da 19.960 euro (prezzo chiavi in mano IPT esclusa).

Sportiva per tutti i giorni

Dotata di telaio OPC, la nuova Opel Corsa GSi assicura una guida sportiva e dinamica. Sotto il cofano monta il brillante 1.4 turbo da 150 CV con 220 Nm di coppia e promette consumi medi di 6,4-6,1l/100 km. Abbinata a un cambio a sei velocità, con rapporti particolarmente corti, questa potente unità quattro cilindri produce uno spunto eccellente in seconda e terza marcia e raggiunge la coppia massima tra i 3.000 e i 4.500 giri. Accelera da 0 a 100 km/h in 8,9 secondi e impiega 9,9 secondi per passare da 80 a 120 km/h in quinta marcia. La velocità massima è di 207 km/h.

La storia della sigla GSi

Le Opel sportive con la sigla GSi vantano una lunga tradizione. Le prime a dare una scarica di pura adrenalina furono nel 1984 la Manta GSi e la Kadett GSi (con motori 1.8 litri da 115 CV). Quattro anni dopo il motore 2.0 litri DOHC 16 valvole montato sulla Kadett 2.0 GSi 16V generava ben 150 CV. Lo stesso motore fu montato anche sulla prima Astra. Corsa GSi nasce nel 1988 con la Corsa A da 100 CV (adesso un’auto classica molto ricercata). Nel 2012, con la Corsa D, la compatta sportiva si è presa una piccola pausa che è durata fino a oggi.

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Hyundai Motor lancia la campagna #WhatsNext per le donne dell’Arabia Saudita

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Dopo la caduta dello storico divieto che impediva di guidare alle donne in Arabia Saudita, Hyundai Motor Company annuncia il lancio di una campagna e di un programma di Customer Experience indirizzato alle clienti del Medio Oriente.

La campagna #WhatsNext celebra le conquiste ottenute fino ad oggi dalle donne saudite e supporta le loro imprese future, in linea con l’idea di Hyundai di creare una mobilità libera. Nel video della campagna (in basso) Hyundai esprime il suo messaggio di supporto raccontando la storia di una donna che insegue il sogno di diventare fashion designer, regista, maestra e atleta di successo.

La campagna della Casa coreana include anche una collaborazione con tre influencer saudite: l’imprenditrice Bayan Linjawi, la presentatrice radio Shadia Abdulaziz e la stilista Reem Faisal. Tutte e tre sono state invitate a partecipare ad un seminario presso la sede di Hyundai a Seoul lo scorso mese, che includeva una visita allo Hyundai Motorstudio di Goyang e il tutorial di guida per principianti “Let’s Drive”. Le ambassadors condivideranno le loro esperienze Hyundai con le donne saudite e parteciperanno a numerosi altri eventi del brand, compresi nuovi lanci e programmi di scuola guida.

Bayan Abdulazi, Hyundai ambassador, ha dichiarato:

“L’abolizione del divieto di guida sta portando a diversi cambiamenti sociali, che le donne saudite stanno accogliendo a braccia aperte. Non vedo l’ora di vedere anche quali ruoli sociali potranno ricoprire anche le donne in futuro, ora che possono guidare i propri veicoli”.

Inoltre, Hyundai ha pensato a diversi programmi di Customer Experience dedicati alle conducenti saudite, come per esempio il “City Store” a Riyadh, uno showroom digitale ottimizzato per le clienti dove possono sperimentare i prodotti e il brand Hyundai attraverso diversi dispositivi digitali. Hyundai ha previsto di espandere questi showroom in altre città, tra cui Dammam e Jeddah.

La casa automobilistica sta anche aumentando il numero di veicoli disponibili per i test-drive, sviluppando una app ad hoc e istituendo sessioni di tutorial di guida per le donne. Inoltre, sono attivi sei lounge ad uso esclusivo delle donne con uno staff a supporto per facilitare l’accesso ai servizi Hyundai.

Per rispettare la sensibilità culturale dell’Arabia Saudita, tutte le auto vendute localmente avranno pre-installate delle tendine oscuranti sui vetri anteriori. Hyundai ha anche inventato e installato un sistema di rilevazione Abaya, in modo tale che i conducenti non debbano preoccuparsi che il loro abito tradizionale rimanga incastrato nelle portiere della macchina.

Wonhong Cho, Executive Vice President e Chief Marketing Officer di Hyundai Motor, ha dichiarato:

“Abbiamo progettato la nostra campagna sulla base dell’incredibile potenziale che hanno le donne saudite, ora che hanno libertà di muoversi. Hyundai continuerà a sostenere non solo le donne dell’Arabia Saudita, ma tutte le donne del mondo, che stanno diventando uno dei nostri principali e più importanti clienti”.

Hyundai ha anche annunciato una “Saudi Female Customer Care Taskforce” composta da dipendenti donne di diversi dipartimenti che condurranno ricerche di mercato, elaboreranno strategie di marketing e di vendita e studieranno le usanze locali islamiche.

Auto Donna

Al volante di una F-Type per celebrare la revoca del divieto di guida in Arabia Saudita

Jaguar e Aseel hanno celebrato insieme questo memorabile giorno promuovendo il World Driving Day: una giornata mondiale in cui uomini e donne sono stati invitati a festeggiare il diritto alla guida oggi ed in futuro

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Nissan GT-R Nismo ‘Godzilla’ by Fostla

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Il preparatore tedesco Fostla ha presentato un tuning estetico speciale dedicato alla supercar giapponese per eccellenza: la Nissan GT-R. Per un cliente particolarmente esigente, il preparatore di Hannover ha creato una elaboratissima grafica in vinile per la sportiva di Yokohama, che già nella versione originale non passa per nulla inosservata.

Battezzata Godzilla, questa grafica speciale per la Nissan GT-R sfoggia una doppia colorazione in nero e verde cromo.

Ad eccezione di un nuovo impianto di scarico firmato Akrapovic, la meccanica di questa GT-R Nismo rimane inviolata con il V8 biturbo da 3,8 litri e 600 CV di potenza che le permette di sprintare da 0 a 100 km/h in 2,7 secondi.

News

Nissan GT-R NISMO, arriva in Europa a 185.950 euro

Sarà commercializzata a partire dal 1 novembre 

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