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F1 2022: Verstappen re dell’Arabia Saudita con la Red Bull

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Credits: Eric Alonso/Getty Images

Max Verstappen ha vinto il GP dell’Arabia SauditaGedda con la Red Bull: il pilota olandese si è aggiudicato la seconda tappa del Mondiale F1 2022 davanti alle due Ferrari di Charles LeclercCarlos Sainz Jr..

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Credits: ANDREJ ISAKOVIC/AFP via Getty Images

F1 Grand Prix of Saudi Arabia

Credits: Eric Alonso/Getty Images

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Credits: ANDREJ ISAKOVIC/AFP via Getty Images

F1 Grand Prix of Saudi Arabia

Credits: Dan Istitene – Formula 1/Formula 1 via Getty Images

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Credits: ANDREJ ISAKOVIC/AFP via Getty Images

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La corsa mediorientale è stata molto tormentata: durante le prove libere del venerdì un missile yemenita ha colpito un deposito petrolifero situato a 20 km dal circuito mentre ieri Mick Schumacher è stato vittima di un bruttissimo incidente con la sua Haas (fortunatamente senza conseguenze, salvo la mancata partecipazione alla gara di oggi) durante le qualifiche.

Mondiale F1 2022 – GP Arabia Saudita: le pagelle

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Charles Leclerc (Ferrari)

Tutto sommato Charles Leclerc può ritenersi soddisfatto del GP dell’Arabia Saudita Gedda: secondo posto, giro veloce e primato consolidato nel Mondiale F1 2022 davanti al compagno Sainz Jr.

Il pilota monegasco ha guadagnato il primo posto al 16° giro approfittando del pit-stop sfortunato di Pérez e ha mantenuto il primato anche durante la ripartenza post safety-car grazie a un’eccellente strategia su Verstappen. Intorno alla metà della gara ha fatto il possibile per mantenere su Max un vantaggio superiore al secondo (per impedirgli di azionare il DRS) ma è stato tutto vanificato con l’introduzione della Virtual Safety-Car e Charles si è dovuto arrendere all’olandese a pochi giri dalla bandiera a scacchi.

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Max Verstappen (Red Bull)

La prima vittoria stagionale di Max Verstappen ha riscattato la delusione del Bahrein.

Il campione del mondo in carica, partito dalla quarta posizione, ha subito superato Sainz Jr. e si è preso il secondo posto grazie alla sfortuna del compagno Pérez. Da quel momento in poi ha braccato Leclerc per quasi tutto il GP dell’Arabia Saudita riuscendo ad avvicinarsi dopo la Virtual Safety Car e a passarlo pochi giri dopo.

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Carlos Sainz Jr. (Ferrari)

Ancora un podio – il terzo consecutivo – per Carlos Sainz Jr.

Al via della gara di Gedda si è fatto beffare da Verstappen uscendo fuori dalla “top 3” e dopo il cambio gomme in regime di safety-car si è ritrovato Pérez che non gli ha dato la precedenza in uscita dalla pit-lane. Il messicano gli ha ceduto la terza piazza dopo la ripartenza e non prima, impedendogli così di lottare subito con la prima guida della Red Bull.

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Sergio Pérez (Red Bull)

Dopo la pole-position strepitosa di ieri e l’ottima partenza di oggi Sergio Pérez sembrava avviato verso la vittoria nel GP dell’Arabia SauditaGedda e invece per la sesta volta consecutiva è finito fuori dal podio.

Tutto è cambiato al 16° giro quando il pilota messicano ha effettuato il pit-stop e poco dopo Latifi è andato a muro. Il risultato? L’ingresso della safety-car ha avvantaggiato tutti gli altri piloti che sono riusciti a cambiare le gomme in meno tempo e Sergio si è ritrovato terzo. Ma non è tutto: la seconda guida Red Bull è infatti stata costretta a cedere la terza piazza a Sainz Jr. per non aver dato la precedenza in uscita dalla pit-lane al driver spagnolo.

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Ferrari

La Ferrari non ha vinto ma è tutto fuorché triste.

La scuderia di Maranello è riuscita di nuovo a portare due monoposto sul podio e ha incrementato il vantaggio sulla Mercedes (ancora seconda nel Mondiale F1 2022 Costruttori).

Mondiale F1 2022 – I risultati del GP dell’Arabia Saudita

Prove libere 1

1 Charles Leclerc (Ferrari) 1:30.772
2 Max Verstappen (Red Bull) 1:30.888
3 Valtteri Bottas (Alfa Romeo) 1:31.084
4 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:31.139
5 Pierre Gasly (AlphaTauri) 1:31.317

Prove libere 2

1 Charles Leclerc (Ferrari) 1:30.074
2 Max Verstappen (Red Bull) 1:30.214
3 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:30.320
4 Sergio Pérez (Red Bull) 1:30.360
5 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:30.513

Prove libere 3

1 Charles Leclerc (Ferrari) 1:29.735
2 Max Verstappen (Red Bull) 1:29.768
3 Sergio Pérez (Red Bull) 1:29.833
4 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:30.009
5 Valtteri Bottas (Alfa Romeo) 1:30.030

Qualifiche

1 Sergio Pérez (Red Bull) 1:28.200
2 Charles Leclerc (Ferrari) 1:28.225
3 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:28.402
4 Max Verstappen (Red Bull) 1:28.461
5 Esteban Ocon (Alpine) 1:29.068

Le classifiche
La classifica del GP dell’Arabia Saudita 2022
Max Verstappen (Red Bull) 1h24:19.293
Charles Leclerc (Ferrari) + 0,5 s
Carlos Sainz Jr. (Ferrari) + 8,1 s
Sergio Pérez (Red Bull) + 10,8 s
George Russell (Mercedes) + 32,7 s
Classifica Mondiale Piloti
Charles Leclerc (Ferrari) 45 punti
Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 33 punti
Max Verstappen (Red Bull) 25 punti
George Russell (Mercedes) 22 punti
Lewis Hamilton (Mercedes) 16 punti
Classifica Mondiale Costruttori
Ferrari 78 punti
Mercedes 38 punti
Red Bull 37 punti
Alpine-Renault 16 punti
Haas-Ferrari 12 punti

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Come si calcola la pressione corretta per i nostri pneumatici?

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La pressione delle gomme dovrebbe sempre essere tenuta sotto controllo, è fondamentale per viaggiare sicuri in auto. Vediamo come fare i controlli e quando.

L’importanza della pressione delle gomme

Gli pneumatici della macchina dovrebbero sempre esse gonfi – e non solo – anche alla pressione corretta, per assicurare ottime performance, consumi e, soprattutto, sicurezza. Sappiamo che viaggiare con le gomme sgonfie non è assolutamente una buona idea, ma è vero che anche muoversi con gli pneumatici eccessivamente gonfi non è la scelta giusta. I motivi:

  • quando una gomma è sgonfia, aumenta la resistenza del battistrada sul fondo/terreno, e anche semplici manovre e azioni quali accelerazione, frenata e sterzata, possono diventare complesse e si rischia di perdere il controllo dell’auto;
  • per contro, anche uno pneumatico troppo gonfio può essere pericoloso: diminuisce infatti l’aderenza sull’asfalto, i tempi di frenata aumentano e, con essi, anche la possibilità di sbandare.

Attenzione: la pressione delle gomme errata, sia in difetto che in eccesso, porta a consumi di carburante più elevati e ad un’usura eccessiva di battistrada e cerchioni.

Se le gomme sono troppo gonfie, il battistrada si consuma principalmente nella porzione centrale, al contrario – se le gomme sono sgonfie – il rischio è che il cerchione si deformi, visto che l’usura interessa soprattutto i lati del battistrada.

Pressione corretta: a cosa fare attenzione

La pressione ideale delle gomme non esiste, ogni pneumatico è a sé, non possiamo dare numeri validi per tutti. Infatti è importante leggere all’interno del manuale d’uso dell’auto, per poter consultare la tabella in cui viene consigliata la pressione degli pneumatici per quel modello di macchina.

Ricorda comunque che la pressione viene misura in bar, che le gomme anteriori dovrebbero averla più alta rispetto a quelle posteriori (leggermente) e che il livello ottimale in genere è compreso tra i 2 e i 3 bar.

Come si legge la tabella di pressione delle gomme

In genere la tabella, sul manuale, è divisa in quattro differenti aree:

  • la prima indica il modello di auto;
  • poi la potenza del motore;
  • la tipologia della gomma;
  • la pressione ottimale (in bar).

Quando bisogna controllare la pressione delle gomme e come fare

Viaggiare in auto, soprattutto su strade sconnesse, comporta una perdita della pressione delle gomme. Il nostro consiglio è quello di fare un controllo mensile degli pneumatici, fondamentale per avere una pressione sempre ottimale e quindi viaggiare in sicurezza.

Come fare il controllo autonomamente, si tratta di un’operazione semplice, alla portata di tutti:

  • prima di tutto è fondamentale che le gomme siano fredde, perché l’aria al loro interno si espande con il calore e rende difficoltosa o addirittura impossibile una misurazione della pressione precisa e veritiera;
  • leggere sul manuale dell’auto qual è la pressione consigliata per le gomme;
  • svitare il tappo della valvola sullo pneumatico;
  • inserire il manometro sulla valvola, facendo pressione;
  • la lancetta del manometro indica quindi la pressione delle gomme.

Una volta eseguiti questi passaggi, devi gonfiare e sgonfiare man mano, fino a raggiungere la pressione consigliata dalla Casa produttrice e scritta sul manuale dell’auto. Ricordati di fare questo controllo almeno una volta al mese, è fondamentale per la tua sicurezza e degli altri utenti sulla strada. Inoltre, una pressione ottimale ti permette anche di ridurre i consumi.

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Che cos’è una hypercar? La definizione

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L’hypercar è la vera e propria evoluzione del concetto di auto sportiva, che cambia e diventa qualcosa di nuovo, estremamente potente, ma non solo. Vediamo quindi quali modelli di auto intendiamo quando parliamo di hypercar e quali sono le loro caratteristiche dominanti.

Hypercar o supercar? La differenza

Si è sempre parlato di supercar, facendo riferimento – negli anni – a vetture potenti, costose e lussuose, non di certo alla portata di tutti, ma di pochi eletti. Auto in grado di far provare il brivido delle monoposto di Formula 1, o quasi. Oggi però tutto viene portato all’estremo, e lo possiamo vedere in svariati settori: il comparto tecnologico è senza dubbio l’esempio più evidente, che dimostra quanto la velocità stia diventando un fattore talmente notevole, che ci sfugge quasi di mano.

Ed è proprio per questo che si passa dal concetto (e dalla definizione) di supercar a quello di hypercar, ulteriore estremizzazione di quello che abbiamo espresso finora. Le hypercar sono vetture potenti, veloci e anche lussuose e molto costose, che in pochi possono permettersi di comprare. In genere il prezzo è di alcune centinaia di migliaia di euro. Ma queste sono le caratteristiche che, in realtà, possiedono anche le supercar. E quindi, dove sta la differenza?

Quello che è cambiato negli anni e che ha fatto emergere il concetto di hypercar (nonostante i due termini spesso siano usati come sinonimi) riguarda l’ulteriore estremizzazione. Se le supercar possiedono quindi tutte le peculiarità mozzafiato che abbiamo elencato qui sopra, le hypercar vogliono portare all’estremo il concetto, ma in senso opposto.

Ci spieghiamo meglio. Un esempio? Le hypercar potrebbero essere in grado di percorrere almeno 160 km con solo 4 litri di carburante. Si parla sempre di auto costose ed estreme, ma si cerca di portare i consumi ai livelli di un motorino (ove possibile). E come si riesce in quest’opera che pare infattibile? Si può ottenere questo ottimale livello di consumi da una sportiva dalla potenza esagerata puntando su elementi meccanici di alta ingegneria, che giustificano i prezzi di listino altissimi, e puntano sulle scocche, sui motori, sulla leggerezza e su ogni soluzione che può farle volare.

È proprio così che il mercato delle supercar è cambiato e oggi possiamo parlare anche di hypercar, una nuova frontiera di sportive superlusso, destinata solo a chi ha un portafoglio “pieno”.

Quali sono le più famose hypercar oggi sul mercato

Possiamo definire hypercar, e non solo supercar, la meravigliosa e estrema Bugatti Chiron. È la prima che ci viene in mente, con una potenza da urlo di 1.500 cavalli, fornita da un motore 8.0 a 16 cilindri. La sportiva è in grado di viaggiare fino a 420 km/h e costa quasi 3 milioni di euro, il prezzo è proibitivo – per pochi eletti.

Ma anche il mondo delle elettriche entra in quello delle hypercar, e ne è un esempio lampante la Rimac Concept S, in grado di raggiungere i 365 km/h di velocità massima e di scattare da 0 a 300 km/h, addirittura, in soli 13,1 secondi. La potenza? 1.384 cavalli, con un listino di 1.200.000 euro.

E quindi, se generalmente la supercar si riconosce per un aspetto su tutti, è infatti la tipica auto sportiva che presenta un grado di lusso molto elevato, l’hypercar ha quella marcia in più in termini di prestazioni e consumi. Sia le hypercar che le supercar si fanno notare quando passano su strada, presentano uno stile molto personale e accattivante, in genere anche il sound è strepitoso e fa girare chiunque al suo passaggio.

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Estintore per auto: di cosa si tratta e a cosa serve

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L’estintore per auto è un accessorio molto utile da tenere sempre in macchina, infatti lo scoppio di un incendio è un evento imprevedibile, ed essere pronti è sempre buona cosa per la propria sicurezza. Vediamo tutto quello che dobbiamo sapere.

Estintore auto: di che cosa si tratta

È un apparecchio mobile di sicurezza che fa parte del kit di emergenza per auto e che serve per spegnere fuochi che interessano l’auto stessa. È costituito da:

  • valvola, che permette alla sostanza di uscire;
  • serbatoio, che contiene la sostanza estinguente;
  • manichetta, il tubo flessibile che serve a indirizzare la sostanza sulle fiamme, per spegnerle.

L’estintore scelto deve avere una dichiarazione di conformità del produttore e un manuale.

È obbligatorio averlo in auto? Non esiste una legge che lo impone per le auto private, invece per quelle usate per la professione sì. Il D.lgs. 81/08 dice che “il datore deve offrire un sistema di protezione contro gli incendi, che tuteli il lavoratore”. Quindi in macchina bisognerebbe avere un mini estintore per auto, leggero e poco ingombrante.

Dove si tiene l’estintore auto?

Si sconsiglia di tenerlo libero nel bagagliaio, non è possibile raggiungerlo subito in caso di pericolo e potrebbe urtare altri oggetti. Si può eventualmente fissare vicino all’apertura del bagagliaio, altrimenti tenere sotto il sedile del passeggero anteriore o del guidatore, per averlo a portata di mano.

L’estintore si può comprare nei negozi di autoricambi, venduto insieme al supporto per montarlo. Quando hai scelto la posizione per fissarlo, segnala con delle viti sulla plastica dell’abitacolo, mantieni fermo il supporto e inserisci le quattro viti con un avvitatore, senza rovinare il supporto. Infine devi agganciare l’estintore.

Come si usa l’estintore per auto?

In caso di incendio, se vedi delle fiamme uscire dalla tua macchina (dal cofano) allora spostati immediatamente in un luogo sicuro, tipo a bordo strada. Indossa velocemente i guanti, prendi l’estintore e apri il cofano con attenzione. Togli la spoletta di sicurezza dell’estintore, tieni bene l’apparecchio dall’impugnatura e non dal grilletto di erogazione, cercando di non farti prendere dal panico. Azionalo, indirizzando i getti con attenzione, da sinistra a destra, sulla base della fiamma e sopra vento. Dovresti stare a 2-3 metri di distanza.

Attenzione: è necessario sempre chiamare i soccorsi e i Vigili del Fuoco.

Quale estintore per auto scegliere

Sicuramente l’apparecchio scelto deve rispettare i parametri delle direttive CE e soprattutto la norma UNI EN3/7:2004 in materia di estinguenti portatili. Deve inoltre essere stato testato per verificarne il funzionamento e la facilità d’uso.

Per scegliere il giusto estintore bisogna sapere la differenza tra i fuochi da spegnere, che si dividono nelle seguenti classi:

  • A: causati da combustibili fossili (gomma o carta);
  • B: da combustibili liquidi come benzina, solventi;
  • C: da fuoriuscite di gas come metano, idrogeno;
  • D: dai metalli (potassio, zinco e titanio);
  • F: da oli e grassi vegetali o animali;
  • E: da un’apparecchiatura elettrica in tensione.

L’estintore per auto va scelto in base alla classe A, B e C. Sull’etichetta è segnata la classe di incendio, oltre alla capacità estinguente. Non dimenticare inoltre che deve essere leggero e maneggevole. Le dimensioni e il peso dipendono anche dalla tipologia di auto. L’estinguente comunque non deve superare i 5 kg, il peso ideale di un mini estintore per auto è di 2 kg o anche un kg.

Estintore auto: i costi

L’estintore per auto non è molto costoso, in genere il prezzo si aggira tra i 20 e i 40 euro.

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Esistono delle app che possono aiutare con la scelta dell’auto?

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Comprare un’auto nuova non è mai semplice, anzi. I modelli sul mercato sono moltissimi, le tipologie di motorizzazione (con l’avvento delle vetture elettriche ibride) anche, e è fondamentale fare un’accurata analisi del budget che si ha a disposizione. Si tratta comunque di un investimento importante, su cui non si può sbagliare. E per rendere l’operazione più semplice è possibile usare una delle app che servono proprio per scegliere l’auto giusta.

Tutte le app per scegliere quale auto nuova acquistare

Tra le migliori applicazioni troviamo:

  • AutoScout24, che funziona sia per iOS che per Android. Serve per fare compravendita di veicoli e per valutare le offerte. Si tratta del mercato auto online più grande d’Europa, dove ci sono più di 2 milioni e mezzo di veicoli nuovi e usati. Per la ricerca è possibile impostare una serie di caratteristiche e parametri, come il prezzo. È possibile anche scrivere al venditore per sapere informazioni. L’app offre anche il sigillo di garanzia, quando viene applicato su un modello significa che il team ha provato personalmente il mezzo;
  • Quattroruote, sempre per Android e iOS, si riferisce al sito web che sicuramente tutti conoscete, leader nel settore e per tutti gli appassionati di auto. Dall’app è possibile accedere alla rivista e inserire tutti i filtri utili per la ricerca. Si possono selezionare fasce di prezzo, colori, optional ecc… ed è possibile anche salvare gli annunci più interessanti;
  • DriveK, per Android e iOS, si basa sul machine learning. Permette quindi all’utente di trovare l’auto a seconda dei propri gusti e della propria personalità, scegliendo tra circa 50 marchi, più di 500 modelli e oltre 5.000 veicoli. In seguito è possibile affinare la ricerca in base alla tipologia di mezzo, al suo aspetto, al prezzo e ad altre caratteristiche;
  • AutoUncle (Android e iOS), presenta una raccolta di oltre 11 milioni di auto usate proveniente da 1.900 siti web in Europa. Tutto è catalogato in base alla valutazione sul prezzo, per trovare le offerte più convenienti. Le classi di prezzo sono 5: molto cara, cara, super prezzo, ottimo prezzo e buon prezzo. È possibile inoltre avere a disposizione nell’app un assistente di ricerca personale, che avvisa su eventuali variazioni di prezzi o altre informazioni utili all’utente;
  • e infine, ultimo ma assolutamente non per importanza, TrovitAuto (Android e iOS), che aiuta a trovare l’auto perfetta per le proprie esigenze. L’app è in grado di informare l’utente sulle offerte più convenienti. La ricerca viene effettuata per caratteristiche, vengono quindi filtrati tutti i risultati. Ogni utente può scegliere di selezionare differenti parametri, tra cui la città di residenza, la data dell’annuncio, la marca dell’auto che si desidera, il modello, l’anno, i chilometri percorsi, il numero di porte ovviamente anche il prezzo. È possibile poi salvare i modelli che incuriosiscono di più, per affinare in seguito la scelta. Ci sono foto e descrizioni minuziose, per aiutare ogni utente.

Grazie alle app appena suggerite quindi la scelta dell’auto nuova diventa molto più semplice. Si tratta infatti di strumenti utile per poter aiutare l’utente nella scelta e selezione del suo veicolo ideale.

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F1 – Vettel squalificato dal GP d’Ungheria 2021

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Credits: Xavi Bonilla / DPPI

Sebastian Vettel è stato squalificato dal GP d’Ungheria 2021 per aver lasciato la sua Aston Martin senza benzina: secondo il regolamento tutte le monoposto devono avere sempre a disposizione almeno un litro di carburante da poter analizzare per verificare la conformità mentre sulla vettura britannica al termine della corsa dell’Hungaroring erano presenti solo 0,3 litri.

La squalifica di Vettel ha portato parecchi cambiamenti alla classifica del Gran Premio d’Ungheria: in prima posizione c’è sempre Esteban Ocon (Alpine) ma dietro di lui troviamo ora Lewis Hamilton (Mercedes) e Carlos Sainz Jr. (Ferrari). Kimi Räikkönen (Alfa Romeo) è invece passato dall’undicesima alla decima posizione ed è quindi riuscito a conquistare un punto iridato.

Di seguito troverete le nuove classifiche del GP d’Ungheria all’Hungaroring aggiornate in seguito alla squalifica di Vettel: qui invece il resoconto della gara.

La classifica del GP d’Ungheria 2021 di F1 aggiornata a dopo la squalifica di Vettel

  1. Esteban Ocon (Alpine) 2:04:43.199
  2. Lewis Hamilton (Mercedes) + 2,7 s
  3. Carlos Sainz Jr. (Ferrari) + 15,0 s
  4. Fernando Alonso (Alpine) + 15,7 s
  5. Pierre Gasly (AlphaTauri) + 1:03,6 s

La classifica del Mondiale F1 2021 Piloti aggiornata dopo il GP d’Ungheria

  1. Lewis Hamilton (Mercedes) 195 punti
  2. Max Verstappen (Red Bull) 187 punti
  3. Lando Norris (McLaren) 113 punti
  4. Valtteri Bottas (Mercedes) 108 punti
  5. Sergio Pérez (Red Bull) 104 punti

La classifica del Mondiale F1 2021 Costruttori aggiornata dopo il GP d’Ungheria

  1. Mercedes 303 punti
  2. Red Bull-Honda 291 punti
  3. Ferrari 163 punti
  4. McLaren 163 punti
  5. Alpine-Renault 77 punti

 

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F1 2021: Ocon vince in Ungheria con la Alpine grazie (anche) ad Alonso

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Credits: Mark Thompson/Getty Images

Esteban Ocon (Alpine) ha vinto a sorpresa il GP d’Ungheria all’Hungaroring – undicesima prova del Mondiale F1 2021 – riportando una monoposto francese sul gradino più alto del podio dopo 13 anni (Renault prima nel Gran Premio del Giappone 2008 con Fernando Alonso). Era invece dal 1996 – dal trionfo di PanisMonte Carlo con la Ligier – che non si vedeva il successo di un binomio pilota/vettura interamente transalpino.

Il driver d’Oltralpe ha tagliato per primo il traguardo davanti a Sebastian Vettel (Aston Martin) e Lewis Hamilton (Mercedes) in una delle gare più pazze di sempre: colpa di Valtteri Bottas (cinque posizioni di penalità in griglia nel prossimo Gran Premio del Belgio) e della sua frenata ritardata al via che ha messo fuori gioco Pérez rovinando oltretutto la corsa di diversi altri piloti tra cui Verstappen. Una vittoria arrivata grazie anche al lavoro del compagno Alonso, quinto e capace di tenere dietro per diversi giri il sette volte campione del mondo.

F1 Grand Prix of Hungary

Credits: Lars Baron/Getty Images

F1 Grand Prix of Hungary

Credits: Mark Thompson/Getty Images

F1 Grand Prix of Hungary

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F1 Grand Prix of Hungary

Credits: Bryn Lennon/Getty Images

F1 Grand Prix of Hungary

Credits: Lars Baron/Getty Images

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La Ferrari si è dovuta accontentare della quarta piazza con Carlos Sainz Jr. mentre Charles Leclerc è stato costretto al ritiro dopo essere stato centrato alla prima curva da Lance Stroll (anche per lui cinque posizioni di penalità in griglia nel prossimo GP del Belgio).

Mondiale F1 2021 – GP Ungheria: le pagelle

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Lewis Hamilton (Mercedes)

Senza l’errore dei box Mercedes alla ripartenza Lewis Hamilton avrebbe vinto a mani basse il Gran Premio d’Ungheria e invece si è ritrovato da solo in griglia con le gomme da bagnato quando tutti i rivali sono scattati dalla pit-lane con gli pneumatici da asciutto. Dopo un giro ha dovuto effettuare un pit-stop rientrando in pista in ultima (14°) posizione, per tutto il resto della corsa ha tirato come un pazzo tagliando il traguardo al terzo posto (che sarebbe potuto essere addirittura un primo senza l’ottima guida difensiva di Alonso).

Dopo la gara dell’Hungaroring il pilota britannico – grazie al quarto podio negli ultimi cinque GP – ha riconquistato il primato nel Mondiale F1 2021.

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Esteban Ocon (Alpine)

Un successo eroico, quello ottenuto da Esteban Ocon nel GP d’Ungheria 2021.

Il driver francese è stato sicuramente agevolato dall’incidente scatenato da Bottas al via e dalla scelta dei meccanici Mercedes di non cambiare le gomme a Hamilton in occasione della ripartenza dopo la bandiera rossa ma è stato anche bravissimo a mantenere ritmi elevati per tutta la corsa impedendo a Vettel qualsiasi possibilità di sorpasso.

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Max Verstappen (Red Bull)

Max Verstappen ha perso il primo posto nel Mondiale F1 2021: al via del GP d’Ungheria si è ritrovato coinvolto nel patatrac causato da Bottas e nonostante questo è riuscito a conquistare un punto iridato con una Red Bull profondamente danneggiata.

Per la prima volta nella stagione il pilota olandese ha disputato due gare di seguito senza salire sul podio: in entrambe le occasioni senza avere colpe.

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Pierre Gasly (AlphaTauri)

Quinto in qualifica ieri dietro le due Mercedes e le due Red Bull, sesto in gara oggi.

Pierre Gasly ha disputato un buon GP d’Ungheria e ha oltretutto lavorato per i “cugini” della Red Bull soffiando nel finale il giro veloce a Hamilton e togliendogli un punto iridato.

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Mercedes

La Mercedes aveva tutte le carte in regola per conquistare la doppietta nel GP d’Ungheria ma Bottas ha preferito rovinare tutto partendo malissimo e scatenando l’apocalisse alla prima curva per una frenata ritardata. Gli uomini al box, poi, ci hanno messo del loro lasciando Hamilton da solo in griglia alla ripartenza.

Nonostante tutto la Stella è riuscita a salire sul podio e ha riconquistato il primato nel Mondiale F1 2021 Piloti e in quello Costruttori.

Mondiale F1 2021 – I risultati del GP d’Ungheria

Prove libere 1

1 Max Verstappen (Red Bull) 1:17.555
2 Valtteri Bottas (Mercedes) 1:17.616
3 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:17.722
4 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:18.115
5 Pierre Gasly (AlphaTauri) 1:18.181

Prove libere 2

1 Valtteri Bottas (Mercedes) 1:17.012
2 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:17.039
3 Max Verstappen (Red Bull) 1:17.310
4 Esteban Ocon (Alpine) 1:17.759
5 Sergio Pérez (Red Bull) 1:17.824

Prove libere 3

1 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:16.826
2 Max Verstappen (Red Bull) 1:16.914
3 Valtteri Bottas (Mercedes) 1:17.055
4 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:17.497
5 Charles Leclerc (Ferrari) 1:17.520

Qualifiche

1 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:15.419
2 Valtteri Bottas (Mercedes) 1:15.734
3 Max Verstappen (Red Bull) 1:15.840
4 Sergio Pérez (Red Bull) 1:16.421
5 Pierre Gasly (AlphaTauri) 1:16.483

Le classifiche
La classifica del GP d’Ungheria 2021
Esteban Ocon (Alpine) 2h04:43.199
Sebastian Vettel (Aston Martin) + 1,9 s
Lewis Hamilton (Mercedes) + 2,7 s
Carlos Sainz Jr. (Ferrari) + 15,0 s
Fernando Alonso (Alpine) + 15,7 s
Classifica Mondiale Piloti
Lewis Hamilton (Mercedes) 192 punti
Max Verstappen (Red Bull) 186 punti
Lando Norris (McLaren) 113 punti
Valtteri Bottas (Mercedes) 108 punti
Sergio Pérez (Red Bull) 104 punti
Classifica Mondiale Costruttori
Mercedes 300 punti
Red Bull-Honda 290 punti
McLaren-Mercedes 163 punti
Ferrari 160 punti
Alpine-Renault 75 punti

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Promozioni auto agosto 2021: le occasioni del mese

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Il ritorno degli incentivi ha portato nel mese di agosto 2021 promozioni auto molto “succose”.

Gli sconti più interessanti del mese riguardano soprattutto vetture giapponesi e modelli appartenenti al segmento delle SUV piccole, anche se non mancano proposte di altre nazioni e di altre categorie. Scopriamole insieme.

Promozioni auto agosto 2021: le occasioni del mese

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Audi A6 Avant

L’Audi A6 Avant 40 TDI quattro Business Sport costa ufficialmente 66.000 euro ma grazie alle promozioni di agosto 2021 della Casa tedesca bastano 59.452,02 euro per acquistarla. L’offerta comprende l’estensione di garanziaAudi Extended Warranty” di 1 anno/60.000 km ed è valida esclusivamente in caso di adesione al finanziamento Audi Financial Services (TAN fisso 3,74%, TAEG 4,33%): anticipo di 20.661,42 euro, 35 rate da 429 euro e una rata finale da 27.836,57 euro.

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Dacia Sandero

Grazie alle promozioni Dacia di agosto 2021 bastano 8.550 euro (invece di 9.050) per portarsi a casa l’auto meno costosa in commercio: la Sandero Streetway 1.0 Access. Il finanziamento Simply Dacia abbinato (TAN fisso 5,25%, TAEG 8,40%) comprende: anticipo di 2.400 euro, 36 rate da 89,78 euro e una maxirata finale da 4.706 euro.

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DS 7 Crossback

Da 55.200 a 47.200 euro: è questo lo sconto previsto dagli incentivi e dalle promozioni di agosto 2021 sulla DS 7 Crossback E-Tense Grand Chic. L’offerta è valida in caso di rottamazione di un veicolo omologato in una classe inferiore a Euro 6 immatricolato in data anteriore all’1 gennaio 2011 e intestato da almeno 12 mesi.

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Evo 3 Electric

Ad agosto 2021 la Evo 3 Electric costa 26.160 euro anziché 36.600, merito delle promozioni e degli incentivi statali: sconto di 2.440 euro dei concessionari, 6.000 euro di Ecobonus statale (Legge di Bilancio 2019) in caso di rottamazione di veicoli da Euro 0 a Euro 4 intestati da almeno 12 mesi all’acquirente o a suo familiare convivente e 2.000 euro di Ecobonus (Legge di Bilancio 2021) in caso di rottamazione di veicoli di classe inferiore ad Euro 6 con anzianità di almeno 10 anni dalla data di prima immatricolazione. In assenza di rottamazione il prezzo finale scontato è di 30.380 euro.

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Fiat Panda

Le promozioni Fiat di agosto 2021 consentono di acquistare la Panda Hybrid “entry level” con 11.500 euro invece di 14.000. La cifra può scendere a 10.000 euro con gli incentivi statali e a 8.500 euro se si aderisce al finanziamento Contributo Prezzo Be-Hybrid di FCA Bank (TAN fisso 6,85% salvo arrotondamento rata, TAEG 10,09%): anticipo zero, prima rata a 180 giorni e 79 rate mensili da 151,50 euro.

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Lexus NX

La Lexus NX più accessibile in commercio – la Premium – costa ufficialmente 53.000 euro ma grazie alle promozioni di agosto 2021 della Casa giapponese bastano 43.900 euro per acquistarla. L’offerta è valida esclusivamente per vetture disponibili in stock in caso di rottamazionepermuta.

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Mitsubishi Space Star

Per tutto il mese di agosto 2021 sono sufficienti 8.500 euro (invece di 14.110 euro) per acquistare la Mitsubishi Space Star 1.2 Invite Radio. L’offerta – valida esclusivamente in caso di incentivi – va abbinata obbligatoriamente al finanziamento Eco shock (TAN fisso 6,82%, TAEG fisso 9,25%): anticipo zero e 84 rate mensili da 145,50 euro.

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Nissan Qashqai

Lo sconto di 3.350 euro offerto dalle promozioni Nissan di agosto 2021 permette di acquistare la Qashqai 140 CV N-Connecta con 28.150 euro invece di 31.500. L’offerta – valida in caso di rottamazione di un’autovettura usata e di proprietà del cliente da almeno 6 mesi alla data del contratto del veicolo nuovo – può diventare ancora più conveniente (26.950 euro) se si aderisce al finanziamento IntelligentBuy (TAN fisso 4,99%, TAEG 6%): anticipo di 5.300 euro, 36 rate da 269 euro e una maxirata finale da 17.325 euro.

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Renault Captur

Le promozioni Renault di agosto 2021 unite agli incentivi statali permettono di acquistare la Captur GPL Zen con 16.200 euro anziché 21.750 euro. L’offerta – valida in caso di rottamazione di un veicolo usato da Euro 0 a Euro 4 con data di immatricolazione fino al 31/12/2010 e di proprietà del cliente o di uno dei familiari conviventi da almeno dodici mesi – va abbinata obbligatoriamente al finanziamento Renault Easy (TAN fisso 5,25%, TAEG 6,74%): anticipo di 3.000 euro, 36 rate da 148,98 euro e una maxirata finale da 11.527,50 euro.

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Suzuki Ignis

Ad agosto 2021 la Suzuki Ignis Cool costa 13.260 euro invece di 17.200 ed è oltretutto offerta con i primi tre tagliandi di manutenzione ordinaria gratis. L’offerta è valida in caso di accesso agli incentivi statali, con rottamazione di un veicolo immatricolato prima dell’1 gennaio 2011 e fino a Euro 4.

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Graffi sul parabrezza, come faccio a eliminarli in tutta sicurezza?

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Credits: iStock

I graffi sul parabrezza di una vettura testimoniano che l’automobilista ha azionato i tergicristalli nel momento sbagliato: questo errore, commesso spesso anche dai più attenti, provoca dei cerchi antiestetici che la sera si rivelano più pericolosi, in quanto riflettono la luce dei fari e dei lampioni, provocando un disturbo alla visuale del conducente. Eliminare i graffi del parabrezza è un’operazione delicata ma non impossibile: si può effettuare anche usando dei prodotti in commercio, armandosi di tanta pazienza e buona volontà.

Quando è possibile eliminare i graffi sul parabrezza

Se uno o più graffi sul parabrezza attirano lo sguardo del conducente mentre si trova alla guida, significa che il danno è abbastanza esteso e ampio da ripercuotersi negativamente sulla sua vista di sera e quindi ha bisogno di essere riparato. Al contrario dei graffi sulla carrozzeria che possono essere nascosti semplicemente con un po’ di vernice, quelli dei cristalli sono più delicati.

I carrozzieri, la maggior parte delle volte, ritengono che il danno è irreversibile perché abradendo il vetro si andrebbero a creare ulteriori difetti ottici e il cristallo dovrebbe essere sostituito da capo. Di fronte a un intervento troppo costoso, molti automobilisti tendono a tenere il vetro così com’è, senza sostituirlo. Ci sono comunque dei casi in cui si può risolvere il problema anche da soli: tentare non nuoce ma il risultato non è sempre scontato e l’operazione richiede tempo, manualità e prodotti che se usati in maniera corretta sono potenzialmente pericolosi.

Cosa serve per eliminare i graffi dal parabrezza

Per eliminare i graffi dal parabrezza in maniera autonoma servirebbe munirsi dei giusti attrezzi: guanti, mascherina, occhiali protettivi, trapano, una pasta abrasiva di ossido di cerio e un disco di feltro su cui applicarla. L’operazione oltre ad essere complicata, lunga e anche abbastanza costosa per via dei materiali da reperire sul mercato, non è esente da pericoli: alla luce di ciò il consiglio è quello di rivolgersi sempre a professionisti specializzati in grado di eseguire il lavoro perfettamente e azzerare ogni tipo di rischio e preoccupazione.

Sostituire il parabrezza graffiato: quando conviene

Agire in maniera autonoma sul parabrezza di un’auto, senza avere le giuste capacità, oltre ad essere pericoloso può risultare anche controproducente. A questo va aggiunto anche il fatto che il bilancio tra costi e benefici è quasi sempre negativo. Conti alla mano, provare a riparare da soli il parabrezza può costare di più rispetto alla sostituzione integrale di un cristallo su un’utilitaria, magari scegliendone uno non originale. Rivolgendosi a professionisti del settore, inoltre, si ha la certezza che il lavoro venga fatto ad opera d’arte, evitando così ulteriori complicazioni.

Graffi sul parabrezza dell’auto: come prevenirli

Se si parla di manutenzione di una vettura, il motto “prevenire è meglio che curare” vale ancora di più: per evitare graffi al parabrezza e spiacevoli inconvenienti alla guida di notte, basta un semplice controllo settimanale al serbatoio lavavetri. Quando si lascia l’auto parcheggiata in strada, sul vetro può depositarsi praticamente di tutto, dalla polvere ai residui organici, passando per la sabbia: tutte cose che andrebbero pulite manualmente con un panno e un detergente specifico, così da non allungare la vita dei tergicristalli e automaticamente anche quella del parabrezza. I graffi più diffusi, infatti, si formano quando la spazzola del tergicristallo, in assenza di acqua, sposta tante microscopiche particelle abrasive che comprime contro il vetro.

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Mazda MX-5 1.5 (2020): pregi e difetti della spider giapponese

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La Mazda MX-5 1.5 è la versione “base” della quarta generazione della spider giapponese ma non va sottovalutata: la sportiva asiatica a trazione posteriore è infatti un mezzo divertente rivolto a chi cerca il piacere di guida (e può rinunciare alla praticità). Oggi analizzeremo un esemplare del 2020, facile da trovare usato a poco più di 25.000: scopriamo insieme i suoi pregi e difetti.

I pregi della Mazda MX-5 1.5 del 2020

Abitabilità

I sedili sono solo due ma lo spazio non manca. Solo i più alti possono avere qualche problema.

Finitura

Meglio gli assemblaggi dei materiali utilizzati.

Dotazione di serie

Molto interessante: autoradio Aux Bluetooth DAB USB, cerchi in lega, climatizzatore automatico, cruise control, fari full LED, interni in pelle, navigatore, retrovisori ripiegabili elettricamente, sedili riscaldabili, sensore luci, sensore pioggia, sensori di parcheggio posteriori, telecamera posteriore e vernice metallizzata.

Posto guida

Sedile avvolgente, posizione di seduta bassa e comandi ergonomici: promossa.

Climatizzazione

L’impianto automatico di serie se la cava egregiamente.

Sospensioni

La taratura degli ammortizzatori è rigida ma non esagerata.

Rumorosità

Il propulsore si fa sentire parecchio: giusto così.

Motore

Il 1.5 a benzina da 132 CV e 152 Nm di coppia della Mazda MX-5 “entry level” è un propulsore aspirato che regala le cose migliori sopra i 4.000 giri.

Cambio

La trasmissione manuale a sei marce è quasi perfetta nella rapportatura. L’unica pecca arriva dalla tendenza a impuntarsi (non troppo spesso) nella guida sportiva.

Sterzo

Sensibile e diretto al punto giusto.

Prestazioni

Da vera sportiva: 204 km/h di velocità massima e 8,3 secondi per accelerare da 0 a 100 chilometri orari.

Dotazione di sicurezza

Ricca: airbag frontali e laterali, avviso cambio corsia, frenata automatica, monitoraggio angolo cieco e riconoscimento segnali stradali. Solo quattro le stelle ottenute nei crash test Euro NCAP.

Visibilità

Le dimensioni esterne compatte (solo 3,92 metri di lunghezza), i sensori di parcheggio posteriori e la retrocamera sono di grande aiuto in manovra.

Freni

Potenti ed efficaci in qualsiasi situazione.

Tenuta di strada

Agile nelle curve e abbastanza rassicurante (a patto di non essere dei guidatori alle prime armi).

Prezzo

Da nuova nel 2020 la Mazda MX-5 1.5 costava 33.500 euro, oggi si trova facilmente di seconda mano a 27.000 euro: poco meno di una Fiat 500X 1.3 T4 Sport appena uscita dal concessionario.

Consumo

Davvero niente male: 16,4 km/l dichiarati.

Garanzie

La copertura scadrà nel 2023 (a meno che non siano stati percorsi più di 100.000 km).

I difetti della Mazda MX-5 1.5 del 2020

Capacità bagagliaio

Il vano è piccolo, adatto solo a un single.

Tenuta del valore

Le spider non “tirano” più come un tempo e la variante 2.0 in futuro sarà quella più richiesta sul mercato dell’usato.

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