F1 2019 – Super Leclerc in Belgio: prima vittoria in carriera

Charles Leclerc ha conquistato la prima vittoria in F1 in carriera aggiudicandosi con la Ferrari il GP del Belgio 2019. Il giovane talento monegasco ha trionfato a Spa-Francorchamps e ha dedicato la vittoria all’amico/collega Anthoine Hubert, scomparso ieri sul circuito belga durante la gara di F2.
Un successo ottenuto abbastanza agevolmente davanti alle due Mercedes di Lewis Hamilton e Valtteri Bottas anche grazie al lavoro di Sebastian Vettel, quarto in seguito a problemi con le gomme ma fondamentale nel tenere dietro il campione del mondo in carica. Erano oltre dieci mesi che la scuderia di Maranello non saliva sul gradino più alto del podio.
Mondiale F1 2019 – GP Belgio: le pagelle

Charles Leclerc (Ferrari)
Charles Leclerc è stato semplicemente perfetto nel GP del Belgio: ha dominato per tutto il weekend (pole position, miglior tempo in due delle tre prove libere e vittoria) e ha portato a casa il primo trionfo in carriera in F1 nel giorno più triste del Mondiale 2019.
Un successo che coincide con il primo Gran Premio della storia conquistato da un pilota del Principato di Monaco: una nazione piccolissima che aveva però già avuto due rappresentanti nel Circus in passato (Louis Chiron e Olivier Beretta).

Sebastian Vettel (Ferrari)
Se dovessimo giudicare il GP del Belgio di Sebastian Vettel solo in base al piazzamento sarebbe normale ritenersi insoddisfatti: un quarto posto e un successo che manca da un anno.
La verità, però, è che il pilota tedesco – capace di conquistare un punto bonus grazie al giro veloce – ha svolto un ottimo lavoro da gregario: impossibilitato a lottare per la vittoria a causa di problemi agli pneumatici, ha permesso al compagno Leclerc di salire sul gradino più alto del podio rallentando per qualche giro Hamilton.

Valtteri Bottas (Mercedes)
Il rinnovo del contratto ha fatto bene a Valtteri Bottas: il driver finlandese – confermato in Mercedes anche per il 2020 – è tornato sul podio dopo due gare a secco di piazzamenti in “top 3”.
Una corsa priva di guizzi ma concreta: esattamente quello che ci si aspetta dalla seconda guida della scuderia più forte del Mondiale F1 2019.

Lewis Hamilton (Mercedes)
Un secondo posto non è mai una delusione ma Lewis Hamilton per tutto il weekend (salvo che negli ultimi giri, con gli pneumatici di Leclerc ormai alla frutta) non è mai riuscito ad andare forte quanto le Ferrari.
Poco male: il leader del Mondiale F1 2019 anche oggi è riuscito ad allungare in classifica su Bottas, Verstappen e Vettel ed è sempre più vicino al sesto titolo iridato.

Ferrari
Un eccellente lavoro di squadra ha permesso alla Ferrari nel GP del Belgio di tornare alla vittoria dopo un digiuno lungo oltre dieci mesi (USA 2018).
Leclerc è stato velocissimo per tutto il weekend e forse sarebbe riuscito a difendersi da Hamilton anche senza l’aiuto del compagno Vettel. Spa-Francorchamps è un circuito favorevole alla Rossa: vedremo un Cavallino così in forma anche domenica prossima a Monza?
Mondiale F1 2019 – I risultati del GP del Belgio
Prove libere 1
1 Sebastian Vettel (Ferrari) 1:44.574
2 Charles Leclerc (Ferrari) 1:44.788
3 Max Verstappen (Red Bull) 1:45.507
4 Alexander Albon (Red Bull) 1:45.584
5 Valtteri Bottas (Mercedes) 1:45.882
Prove libere 2
1 Charles Leclerc (Ferrari) 1:44.123
2 Sebastian Vettel (Ferrari) 1:44.753
3 Valtteri Bottas (Mercedes) 1:44.969
4 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:45.015
5 Sergio Pérez (Racing Point) 1:45.117
Prove libere 3
1 Charles Leclerc (Ferrari) 1:44.206
2 Sebastian Vettel (Ferrari) 1:44.657
3 Valtteri Bottas (Mercedes) 1:44.703
4 Daniel Ricciardo (Renault) 1:44.974
5 Max Verstappen (Red Bull) 1:45.312
Qualifiche
1 Charles Leclerc (Ferrari) 1:42.519
2 Sebastian Vettel (Ferrari) 1:43.267
3 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:43.282
4 Valtteri Bottas (Mercedes) 1:43.415
5 Max Verstappen (Red Bull) 1:43.690
Le classifiche
La classifica del GP del Belgio 2019
| Charles Leclerc (Ferrari) | 1h23:45.710 |
| Lewis Hamilton (Mercedes) | + 1,0 s |
| Valtteri Bottas (Mercedes) | + 12,6 s |
| Sebastian Vettel (Ferrari) | + 26,4 s |
| Alexander Albon (Red Bull) | + 1:21,3 s |
Classifica Mondiale Piloti
| Lewis Hamilton (Mercedes) | 268 punti |
| Valtteri Bottas (Mercedes) | 203 punti |
| Max Verstappen (Red Bull) | 181 punti |
| Sebastian Vettel (Ferrari) | 169 punti |
| Charles Leclerc (Ferrari) | 157 punti |
Classifica Mondiale Costruttori
| Mercedes | 471 punti |
| Ferrari | 326 punti |
| Red Bull-Honda | 254 punti |
| McLaren-Renault | 82 punti |
| Toro Rosso-Honda | 51 punti |
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Dieci SUV racing

Amate le SUV e non volete rinunciare alle prestazioni? In listino è possibile trovare tante Sport Utility “racing” che scattano come supercar.
In questa guida all’acquisto troverete dieci SUV “da corsa” che impiegano meno di 5,5 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h. L’elenco è composto soprattutto da vetture tedesche e da SUV grandi, anche se non mancano crossover piccole e compatte e modelli provenienti da altre nazioni.
Dieci SUV racing

Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio – 96.600 euro
L’Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio è una grande SUV racing dalla doppia anima, una delle più riuscite crossover a benzina di sempre (se non addirittura la migliore).
Un mezzo potentissimo – motore 2.9 V6 biturbo benzina da 510 CV che permette alla Sport Utility del Biscione di accelerare da 0 a 100 km/h in 3,8 secondi – che sa essere incredibilmente comodo nell’uso quotidiano.

Audi SQ2 – 50.750 euro
L’Audi SQ2 – variante sportiva della Q2 (realizzata sullo stesso pianale della A3 Cabrio) – è una piccola (solo 4,21 metri di lunghezza) SUV racing agile nelle curve e con una dotazione di serie completa. Grazie al motore 2.0 turbo benzina da 300 CV la baby crossover sportiva di Ingolstadt accelera da 0 a 100 km/h in 4,8 secondi.
La praticità non è il suo punto di forza (i passeggeri posteriori hanno pochi centimetri a disposizione e il bagagliaio è piccolo) e per quanto riguarda le finiture segnaliamo qualche imprecisione di troppo nelle parti più nascoste della plancia. Niente di preoccupante però, sia chiaro.

BMW X2 xDriveM35i – 56.700 euro
La BMW X2 xDriveM35i è la variante più sportiva della SUV compatta bavarese.
Realizzata sullo stesso pianale di serie 1, serie 2 Active Tourer e X1, ospita sotto il cofano un motore 2.0 turbo benzina da 306 CV che le permette di accelerare da 0 a 100 km/h in cinque secondi netti.

Cupra Ateca – 44.000 euro
La Cupra Ateca è la SUV racing più economica in listino.
Il pianale è condiviso con numerosi altri modelli del Gruppo Volkswagen (Audi A3, Seat Ateca, Skoda Karoq e Volkswagen Golf Variant) e il motore 2.0 turbo benzina da 300 CV le permette di accelerare da 0 a 100 km/h in 5,2 secondi.

Jaguar I-Pace HSE – 96.760 euro
La Jaguar I-Pace HSE è una grande SUV elettrica con un abitacolo molto spazioso (specialmente per le spalle dei passeggeri posteriori).
La crossover ecologica britannica è spinta da due motori a emissioni zero in grado di generare una potenza totale di 400 CV e accelera da 0 a 100 km/h in 4,8 secondi (non in modo brutale, però).

Jeep Grand Cherokee SRT – 93.000 euro
La Jeep Grand Cherokee SRT è una grande SUV racing statunitense che offre tanto spazio alla testa dei passeggeri posteriori.
La quarta generazione della Sport Utility americana ospita sotto il cofano un motore 6.4 V8 a benzina da 468 CV e impiega cinque secondi netti per accelerare da 0 a 100 km/h.

Mercedes EQC 400 4Matic Sport – 76.839 euro
La Mercedes EQC Sport è una grande SUV elettrica rifinita con grande cura ma poco agile nelle curve per via del peso elevato. Qualche fruscio aerodinamico di troppo alle alte velocità.
Dotata di due motori a emissioni zero in grado di generare una potenza totale di 408 CV, scatta da 0 a 100 km/h in 5,1 secondi.

Porsche Macan S – 70.018 euro
La Porsche Macan S è la variante più sportiva della SUV di Zuffenhausen.
Dotata di un motore 3.0 V6 biturbo benzina da 353 CV, dichiara uno “0-100” da 5,3 secondi.

Tesla Model X Performance – 105.380 euro
La Tesla Model X Performance è una SUV elettrica esagerata: la scelta migliore per chi vuole il massimo. Una crossover ecologica e spaziosa (tanti centimetri per i bagagli e le gambe dei passeggeri posteriori) capace di scattare da 0 a 100 km/h in soli 3,6 secondi.
I difetti? Il prezzo alto, le dimensioni esterne ingombranti – 5,03 metri di lunghezza non sono pochi da gestire nei parcheggi – e la dotazione di serie poco personalizzabile.

Volvo XC60 T8 R-design – 75.200 euro
La Volvo XC60 T8 R-Design è la variante ibrida plug-in benzina (ricaricabile attraverso una presa di corrente) della seconda generazione della grande SUV svedese, realizzata sullo stesso pianale di V60, V60 Cross Country e S60.
Sotto il cofano ospita un motore 2.0 a benzina a doppia sovralimentazione (turbo + compressore volumetrico) abbinato a un’unità elettrica in grado di generare una potenza complessiva di 392 CV.
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Skoda Kamiq: spazio al comfort

Conquistare clienti in un segmento affollatissimo come quello delle piccole SUV non è semplice ma la Skoda Kamiq ha tutte le carte in regola per riuscirci. La “baby” Sport Utility ceca a trazione anteriore – realizzata sullo stesso pianale della Scala (con un’altezza dal suolo aumentata di 3,9 cm per un totale di 18,8 cm) – offre infatti molti contenuti che spesso non si trovano neanche su modelli di categoria superiore. Qualche esempio? Le finiture, la silenziosità e lo spazio: il passo (2,65 metri) è addirittura più lungo di quello della sorella maggiore Karoq.
Nel nostro primo contatto abbiamo avuto modo di guidare la versione 1.0 TSI 115 CV nel più ricco allestimento Style. Scopriamo insieme i pregi e i difetti di questa vettura, che arriverà nelle concessionarie a novembre.
Skoda Kamiq: i motori
La gamma motori della Skoda Kamiq è composta da cinque unità sovralimentate: tre TSI a benzina (1.0 tre cilindri da 95 e 116 CV e 1.5 da 150 CV), un 1.0 tre cilindri G-TEC a metano da 90 CV e un 1.6 diesel TDI da 116 CV.

Vivace con garbo
Il motore 1.0 turbo tre cilindri benzina TSI da 116 CV e 200 Nm di coppia montato dalla Skoda Kamiq protagonista del nostro primo contatto – già visto su Scala, Octavia e Karoq – è un piccolo gioiellino in grado di offrire prestazioni vivaci (“0-100” in 9,9 secondi) nel massimo silenzio.
Il tutto con consumi interessanti: raggiungere i 18,9 km/l dichiarati è ovviamente impossibile ma con uno stile di guida tranquillo si può stare sopra quota 15 sfruttando la rapportatura lunga del cambio manuale a sei marce.

Versatile e curata
La Skoda Kamiq è una delle piccole SUV più adatte alle famiglie. I passeggeri posteriori hanno un mare di spazio a disposizione delle gambe (sopra la testa, invece, c’è poca “aria” per i più alti; niente di preoccupante comunque) e il bagagliaio di 400 litri diventa immenso quando si abbattono i sedili posteriori: 1.395 litri e la possibilità – se si acquista lo schienale del passeggero anteriore abbattibile, optional – di trasportare oggetti lunghi fino a 2,44 metri.
Per quanto riguarda le finiture segnaliamo la parte superiore della plancia rivestita in plastica morbida e una maggiore qualità rispetto alle altre “B-SUV” del Gruppo Volkswagen.

Ha tutto di serie
Il prezzo della Kamiq 1.0 TSI 115 CV Style protagonista del nostro primo contatto non è ancora stato annunciato ma è facile immaginare per questa versione – alla luce dei listini Skoda degli altri Paesi che parlano di un sovrapprezzo di circa 1.000 euro rispetto alla Scala a parità di motore e allestimento – cifre leggermente inferiori ai 25.000 euro. La dotazione di serie? Molto ricca: 2 USB Type-C con connettività Apple, 8 altoparlanti, alzacristalli elettrici anteriori e posteriori con sicurezza per bambini, Bluetooth con funzione vivavoce e streaming audio, bracciolo centrale anteriore con vano Jumbo Box, cerchi in lega da 17”, climatizzatore automatico bizona con filtro combinato, sensore umidità e Air Care, cruise control adattivo fino a 210 km/h, fari anteriori Full LED adattivi con indicatori di direzione dinamici, fendinebbia a LED con funzione curvante integrati nei gruppi ottici anteriori, luci posteriori Full LED Crystal Lighting con indicatori di direzione dinamici, navigatore Amundsen con touchscreen da 9,2”, Gesture Control, comandi vocali, SSD da 64 GB e mappe Europa aggiornabili a vita, radio DAB, raschietto per il ghiaccio nel tappo del serbatoio, schienale dei sedili posteriori ribaltabile e divisibile (60/40), sedile conducente regolabile in altezza e sedili anteriori con supporto lombare, sensore luce con attivazione automatica fari, sensori di parcheggio posteriori con frenata di emergenza automatica, specchietto retrovisore interno schermabile automaticamente, Skoda Care Connect (servizi di accesso remoto e infotainment online per 1 anno), SmartLink+ con Android Auto, Apple CarPlay, MirrorLink e accesso di dati di guida tramite Skoda OneApp, specchietti retrovisori esterni regolabili e riscaldabili elettricamente, torcia LED rimovibile nel vano bagagli, vano portaocchiali e vano portaoggetti nella plancia illuminato, vano porta-ombrello nella portiera guidatore con ombrello integrato, Virtual Cockpit (strumentazione digitale personalizzabile con display da 10,2”) e volante multifunzione in pelle con comandi radio e telefono.
Anche la dotazione di sicurezza è completa: 6 airbag con possibilità di disattivare airbag passeggero anteriore, assistente partenze in salita, Driver Activity Assistant (riconoscimento stanchezza conducente), Front Assistant con riconoscimento pedoni e frenata di emergenza, Lane Assistant (mantenimento del veicolo in corsia), monitoraggio pressione pneumatici e sistema di ancoraggio Isofix con TopTether per 3 seggiolini.

Skoda Kamiq: il design
La Skoda Kamiq è una delle piccole SUV più affascinanti in circolazione. Il frontale – impreziosito dai gruppi ottici suddivisi in due parti con le luci di marcia poste al di sopra dei fari – è l’elemento più riuscito ma non va sottovalutato il profilo: l’altezza ridotta del corpo vettura fa sembrare la “baby” crossover di Mladá Boleslav più lunga di quello che è.
La zona posteriore è meno raffinata ma il lettering “Skoda” sul portellone al posto del tradizionale logo della freccia alata regala un tocco di eleganza alla coda.

Skoda Kamiq: le novità in cinque punti
- La prima piccola SUV Skoda
- La prima SUV Skoda a metano
- Il passo più lungo del segmento
- Altezza dal suolo aumentata di 3,9 cm rispetto alla Scala
- Indicatori di direzione dinamici
Scheda tecnica
| Lunghezza | 4,24 metri |
| Larghezza | 1,79 metri |
| Altezza | 1,53 metri |
| Velocità max | 194 km/h |
| Acc. 0-100 km/h | 9,9 secondi |
| Bagagliaio | 400/1.395 litri |
| Caratteristiche motore | 3 cilindri turbo benzina, 999 cc, 116 CV e 200 Nm |
Dove l’abbiamo guidata
Nel nostro primo contatto abbiamo guidato la Skoda Kamiq tra Basilea e Strasburgo in un percorso caratterizzato da tratti autostradali e da misto stretto.
NON TUTTI SANNO CHE – L’aeroporto di Basilea è gestito da Svizzera e Francia: situato interamente su territorio francese, è composto da due moduli distinti e i passeggeri all’arrivo possono scegliere se uscire dal blocco transalpino o da quello elvetico.

Dove vorremmo guidarla
La Skoda Kamiq è una delle piccole SUV più comode in circolazione: una crossover contraddistinta da un eccellente assorbimento delle sospensioni, da un motore silenziosissimo, da un comportamento stradale sincero e rassicurante, da uno sterzo dall’impostazione turistica e da un abitacolo insonorizzato con cura (salvo qualche lieve fruscio aerodinamico alle alte velocità, tipico delle auto di questa categoria) che mostra le cose migliori nei lunghi viaggi.
Chi cerca il piacere di guida può acquistare (optional) l’assetto sportivo Sport Chassis Control – altezza da terra abbassata di 1 cm e due tarature, Normal e Sport, per gli ammortizzatori – ma in questo modo deve rinunciare a uno dei principali punti di forza della Sport Utility di Mladá Boleslav.
| Fiat 500X 1.0 T3 Cross | Ingombrante fuori, poco spaziosa dentro. Prezzo interessante. |
| Ford EcoSport 1.0 EcoBoost 125 CV ST-LIne | Facile da parcheggiare – solo 4,10 metri di lunghezza – e dotata di un motore potente ed elastico (ma con poca coppia e rumorosetto). |
| Jeep Renegade 1.0 T3 Business | Stesso motore della 500X (poco scattante e un po’ troppo assetato di benzina) ma più versatilità. |
| Volkswagen T-Cross 1.0 TSI 115 CV First Edition | Bagagliaio ampio e bassi consumi (il motore è lo stesso della Kamiq). L’abitacolo, però, non è spazioso come quello della rivale ceca. |
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Mercedes GLB 35 AMG: per famiglie sempre di corsa

La Mercedes GLB 35 AMG è la variante più sportiva della versatile SUV media della Stella. Una Sport Utility a trazione integrale decisamente fuori dagli schemi: 306 CV, “0-100” in 5,2 secondi e fino a 7 posti.
Mercedes GLB 35 AMG: il motore
Il motore della Mercedes GLB 35 AMG è lo stesso 2.0 turbo benzina da 306 CV già visto sotto il cofano di classe A e CLA. Un’unità – abbinata a un cambio automatico 8G SPEEDSHIFT AMG a doppia frizione – che permette alla crossover della Stella di raggiungere una velocità massima (autolimitata) di 250 km/h e di accelerare da 0 a 100 chilometri orari in 5,2 secondi. Degna di nota la funzione RACE START di serie, che assicura la massima trazione e la massima accelerazione offrendo un numero di giri alla partenza più elevato insieme a momenti di innesto ottimali.

Mercedes GLB 35 AMG: il piacere di guida
Il piacere di guida a bordo della Mercedes GLB 35 AMG è garantito (oltre che dal motore) dal sistema DYNAMIC SELECT AMG con cinque programmi di marcia – Slippery (per i fondi stradali scivolosi), Comfort (per una guida comoda e attenta ai consumi), Sport, Sport+ e Individual – e dalla regolazione dell’agilità AMG DYNAMICS che permette di modificare parametri importanti per la guida come la ripartizione della coppia nella trazione integrale (dalla pura trazione anteriore a 50:50) o le soglie di regolazione del controllo di stabilità.
Senza dimenticare l’impianto frenante AMG ad alte prestazioni con pinze dei freni color argento e scritta AMG nera per le ruote anteriori: sull’asse anteriore troviamo pinze fisse a 4 pistoncini con dischi da 350 x 34 mm mentre su quello posteriore pinze a pugno a 1 pistoncino con dischi da 330 x 22.

Mercedes GLB 35 AMG: il design
Facile distinguere una 35 AMG da una Mercedes GLB “normale”: mascherina del radiatore specifica AMG, splitter frontale, grembialatura posteriore con le due mascherine circolari dei terminali di scarico singoli e spoiler sul tetto AMG in tinta con la carrozzeria.
Da non sottovalutare, inoltre, i cerchi in lega AMG da 19” (optional fino a 21”) e – tra gli optional – il pacchetto Night AMG: splitter frontale ed elementi decorativi in nero lucido nella grembialatura posteriore e mascherine dei terminali di scarico cromate nere. Dentro spiccano invece i sedili sportivi in pelle sintetica ARTICO/microfibra DINAMICA nera con cucitura decorativa rossa e le cinture di sicurezza rosse.
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MotoGP 2020, il calendario provvisorio

Mentre gran parte dei piloti della MotoGP sono impegnati nei test di Misano in vista dei prossimi appuntamenti in calendario (e anche in vista della prossima stagione), Dorna ha intanto rilasciato un elenco provvisorio dei GP del motomondiale 2020. Si parte dal Qatar, come da tradizione, l’8 di Marzo ma ci sarà una novità assoluta: il 12 luglio, salvo cambi di programma, si correrà in Finlandia. La stagione, invece, si chiuderà il 15 novembre a Valencia.
Calendario MotoGP 2019
08/03 Qatar* Losail International Circuit
22/03 Thailandia Chang International Circuit
05/04 Delle Americhe Circuit of the Americas
19/04 Republica Argentina Termas de Rio Hondo
03/05 Spagna Circuito de Jerez – Ángel Nieto
17/05 Francia Le Mans
31/05 Italia Autodromo del Mugello
07/06 Catalogna Barcelona – Catalunya
21/06 Germania Sachsenring
28/06 Olanda TT Circuit Assen
12/07 Finlandia** KymiRing
09/08 Rep. Ceca*** Automotodrom Brno
16/08 Austria Red Bull Ring-Spielberg
30/08 Gran Bretagna Silverstone
13/09 S.Marino e Riv.di Rimini Misano World Circuit M.Simoncelli
04/10 Aragona MotorLand Aragón
18/10 Giappone Twin Ring Motegi
25/10 Australia Philip Island
01/11 Malesia Sepang International Circuit
15/11 Comunità Valenciana Comunitat Valenciana-Ricardo Tormo
* Gara in notturna
** Soggetto a omologazione FIM
*** In attesa di rinnovo contrattuale
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Mondiale F1 2019 – GP Belgio a Spa-Francorchamps: gli orari TV su Sky e TV8

Il GP del Belgio a Spa-Francorchamps – tredicesima tappa del Mondiale F1 2019 – sarà trasmesso in diretta su Sky e in differita su TV8.
Lewis Hamilton e la Mercedes cercheranno di allungare il vantaggio sui rivali ma dovranno fare i conti con una Ferrari molto adatta a questo tracciato. La Red Bull si presenta con una nuova seconda guida: il thailandese Alexander Albon è stato promosso dalla Toro Rosso mentre il francese Pierre Gasly – fino al GP d’Ungheria compagno di squadra di Max Verstappen – correrà con la scuderia di Faenza.
F1 2019 – GP Belgio: cosa aspettarsi
Il circuito di Spa-Francorchamps – sede del GP del Belgio – è il tracciato più lungo tra quelli presenti nel calendario del Mondiale F1 2019 ed è molto amato dai piloti per via della sua varietà. Quest’anno la gara dovrebbe corrersi con temperature basse.
Un tracciato che premia i driver più talentuosi: negli ultimi dieci anni l’unico “non campione del mondo” a salire sul gradino più alto del podio è stato Daniel Ricciardo nel 2014. Di seguito troverete il calendario del Gran Premio del Belgio, gli orari TV su Sky e TV8 e il nostro pronostico.
F1 2019 – Spa-Francorchamps, il calendario e gli orari TV su Sky e TV8
Venerdì 30 agosto 2019
| Prove libere 1 | 11:00-12:30 (diretta su Sky Sport F1) |
| Prove libere 2 | 15:00-16:30 (diretta su Sky Sport F1) |
Sabato 31 agosto 2019
| Prove libere 3 | 12:00-13:00 (diretta su Sky Sport F1) |
| Qualifiche | 15:00-16:00 (diretta su Sky Sport F1, differita alle 18:00 su TV8) |
Domenica 1 settembre 2019
| Gara | 15:10 (diretta su Sky Sport F1, differita alle 18:00 su TV8) |
F1 – I numeri del GP del Belgio
| LUNGHEZZA CIRCUITO | 7.004 m |
| GIRI | 44 |
| RECORD IN PROVA | Sebastian Vettel (Ferrari SF71H) – 1’41”501 – 2018 |
| RECORD IN GARA | Valtteri Bottas (Mercedes F1 W09 EQ Power +) – 1’46”286 – 2018 |
| RECORD DISTANZA | Kimi Räikkönen (Ferrari F2007) – 1h20’39”066 – 2007 |
F1 – Il pronostico del GP del Belgio 2019

1° Lewis Hamilton (Mercedes)
Lewis Hamilton è il favorito del GP del Belgio: a Spa-Francorchamps ha conquistato tre vittorie, quattro pole position e sette podi totali.
Il leader del Mondiale F1 2019 – reduce da tre successi negli ultimi cinque Gran Premi disputati e sempre a punti da oltre un anno – ha tutte le carte in regola per consolidare il primato in classifica.

2° Sebastian Vettel (Ferrari)
La Ferrari quest’anno sembra molto adatta al circuito di Spa-Francorchamps ma secondo noi Sebastian Vettel – che qui ha portato a casa tre successi, una pole e sei podi complessivi – dovrà accontentarsi di un podio.
Il driver tedesco si è ripreso recentemente (due piazzamenti in “top 3” negli ultimi due GP) ma il suo ultimo trionfo risale proprio al Gran Premio del Belgio di dodici mesi fa.

3° Max Verstappen (Red Bull)
Max Verstappen è olandese ma è nato in Belgio e non ama il circuito di “casa”: il miglior piazzamento è un terzo posto rimediato lo scorso anno.
La prima guida Red Bull è in uno stato di forma impressionante: due successi nelle ultime quattro prove del Mondiale F1 2019 e 21 GP consecutivi in “top 5”. Aspettiamoci una corsa epica.

Da tenere d’occhio: Valtteri Bottas (Mercedes)
Valtteri Bottas ha un disperato bisogno di risollevarsi: è l’unico modo che ha per convincere la Mercedes a offrirgli un sedile anche nel 2020. Per il momento la situazione non è delle migliori: due gare lontane dal podio e una vittoria che manca da oltre quattro mesi.
I precedenti del pilota finlandese nel GP del Belgio, oltretutto, non sono particolarmente brillanti: un terzo posto nel 2014 ai tempi della Williams e mai in prima fila in griglia.

La squadra da seguire: Mercedes
La Mercedes è la scuderia da battere a Spa-Francorchamps: qui le frecce d’argento hanno ottenuto quattro vittorie (tre negli ultimi quattro anni) e non mancano una pole da sei anni.
Il titolo Costruttori è sempre più nelle mani del team tedesco: due successi nelle ultime quattro corse nonostante un periodo non eccezionale.
Passione F1
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Tutte le auto PSA sono Euro 6

Tutte le auto del gruppo PSA (Peugeot, Opel, Citroën, DS e Vauxhall) sono Euro 6 e sono già in vendita.
Ogni modello del colosso francese attualmente in listino è già stato sottoposto ai tre test (test RDE, test EVAP e test ISC) che verranno introdotti a partire dall’1 settembre 2019.
Il test RDE (Real Driving Emissions, emissioni reali su strada) definisce il divario massimo ammissibile tra le emissioni inquinanti (NOx, PN) riscontrate su un veicolo in condizioni di guida reali e quelle misurate con la nuova procedura di omologazione. La richiesta è un coefficiente di 2,1 per le emissioni di ossidi di azoto, l’80% delle automobili del Groupe PSA è già conforme alla fase normativa successiva (Euro 6d-ISC) che entrerà in vigore a gennaio 2020 con un coefficiente di 1+0,43.
Il test EVAP (emissioni EVAPorative) misura la quantità di idrocarburi che evaporano dal sistema di carburante di un veicolo in un lasso di tempo di 48 ore e riguarda fondamentalmente la ventilazione del serbatoio di carburante dei modelli benzina.
Il test ISC (In Service Conformity) prevede che le automobili fino a cinque anni di anzianità in circolazione debbano continuare ad essere conformi a tutte le norme sulle emissioni.
Il mondo Peugeot
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BMW X6 Vantablack: a Francoforte 2019 l’auto più nera del mondo

Al Salone di Francoforte 2019, in programma dal 12 al 22 settembre, BMW presenterà una X6 concept rivestita in Vantablack VBx2, il materiale più nero del mondo (al debutto assoluto su un’automobile).
Vantablack (acronimo di Vertically Aligned Nano Tube Array BLACK) è una sostanza realizzata dall’azienda britannica Surrey NanoSystems formata da nanotubi in carbonio in grado di assorbire quasi totalmente (la prima generazione fino al 99,965%) la luce proiettata su di essa.
La terza generazione della grande SUV coupé BMW X6 – realizzata sullo stesso pianale di serie 5 e X5 – arriverà nelle concessionarie a novembre 2019 con una gamma motori composta da quattro unità sovralimentate: due a benzina (3.0 turbo a sei cilindri in linea da 340 CV e 4.4 V8 biturbo da 530 CV) e due 3.0 diesel a sei cilindri in linea (turbo da 265 CV e quadriturbo da 400 CV).
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Seat Tarraco FR PHEV Concept: il futuro sportivo (e ibrido plug-in) della SUV spagnola

Seat presenterà al Salone di Francoforte 2019 – in programma dal 12 al 22 settembre – la concept Tarraco FR PHEV, una show-car che anticipa due novità che vedremo nel 2020 sulla SUV media spagnola: l’allestimento sportivo FR e la variante ibrida plug-in (ossia ricaricabile attraverso una presa di corrente).
Seat Tarraco FR PHEV Concept: i dati tecnici provvisori
La versione di serie della Seat Tarraco PHEV monterà un motore 1.4 turbo benzina TSI abbinato a un’unità elettrica in grado di generare una potenza complessiva di 245 CV. Le prestazioni? 217 km/h di velocità massima e 7,4 secondi per accelerare da 0 a 100 chilometri orari.
La variante ibrida plug-in della SUV iberica monterà un pacco batteria da 13 kWh e promette un’autonomia a emissioni zero di oltre 50 km.

Seat Tarraco FR: cosa offrirà l’allestimento sportivo
L’allestimento sportivo FR della Seat Tarraco offrirà: passaruota più ampi, spoiler posteriore sportivo, cerchi in lega FR da 19” (optional da 20”), logo posteriore Tarraco inciso con una grafia a mano, nuova vernice Fura Grey, illuminazione coast-to-coast che coinvolge anche la fascia centrale che collega i due gruppi ottici posteriori, pedaliera in alluminio e volante sportivo con logo FR.
Ma non è tutto: la dotazione comprenderà infatti anche accessori non legati al mondo “racing” come il trailer assist (che facilita la guida con un rimorchio), il Parking Heater (che riscalda motore e abitacolo in tempi rapidi), un nuovo sistema di navigazione con schermo da 9,2” e sedili di tipo bucket elettrici con funzione di memorizzazione della posizione di guida per il lato conducente.
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90 Anni di Emozioni: il 4 settembre Ferrari in festa in Piazza Duomo a Milano

90 Anni di Emozioni: è questo il nome dell’evento che si terrà in Piazza Duomo a Milano il 4 settembre 2019 alle 17. Una manifestazione creata da ACI (Automobile Club d’Italia) che vedrà come ospite d’onore la Scuderia Ferrari, nata 90 anni fa.
Nella piazza sarà possibile ammirare vetture del Cavallino di ogni epoca ma il vero spettacolo sarà sul palco, con gli uomini del passato, del presente e del futuro della Rossa.
Qualche esempio? Sebastian Vettel, Kimi Räikkönen, Mario Andretti, Rubens Barrichello, Felipe Massa, Eddie Irvine, Gerhard Berger, Jean Alesi e Charles Leclerc. Senza dimenticare Mattia Binotto (team principal della Scuderia Ferrari), Piero Ferrari (Vicepresidente della Casa di Maranello) e i giovani talenti della Ferrari Driver Academy Mick Schumacher e Giuliano Alesi.
“La Scuderia Ferrari è fatta di unicità”, ha dichiarato Mattia Binotto. “La sua storia, di cui quest’anno ricorrono i 90 anni, è unica, perché è quella di una squadra che è stata capace di eccellere in ogni categoria in cui abbia gareggiato”.
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