Monthly Archives: Novembre 2017

Infiniti QX50: svelata la prima foto

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In anticipo sul debutto in anteprima mondiale al Salone di Los Angeles 2017 (1-10 dicembre), Infiniti ha svelato le prime fotografie e dati ufficiali della nuova QX50. La nuova generazione del SUV premium giapponese arriva con novità fuori e dentro, oltre a inaugurare una nuova meccanica.

Fedele alla concept car

Esteticamente la nuova Infiniti QX50 non mostra nessuna sorpresa in particolare, visto che resta molto fedele al prototipo che l’aveva anticipata al Salone di Detroit. Il frontale sfoggia nuovi fari esclusivi, nuove prese d’aria e dettagli cromati. La linea laterale è invece dominata dalla nuova cornice cromata che percorre il profilo di tutti i cristalli.

Costruita attorno ad una nuova piattaforma, la Infiniti QX50 aumenta del 23% la rigidità mentre diminuisce considerevolmente in peso grazie all’utilizzo di materiali di ultima generazione. Grandi passi in avanti sono stati fatti anche sotto il profilo tecnologico con l’adozione del sistema ProPilot di Nissan che vanta i più avanzati sistemi di assistenza alla guida.

Nuovo 2.0 VC-T

 

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Una delle più grandi novità della nuova generazione della Infiniti Qx50 si trova però sotto al cofano dove debutta il motore 2.0 VC-T da 272 CV e 380 Nm di coppia massima con sistema di compressione variabile. Questo propulsore a benzina da quattro cilindri promette consumi simili a quelli di un diesel.

La nuova Infiniti QX50 sarà disponibile con trazione anteriore o totale. Con la configurazione 4×4 e con il cambio CVT Xtronic scatta da o a 100 miglia orarie (96 km/h), in 6,3 secondi e raggiunge la velocità massima di 230 km/h.

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Formula E: il team Dragon

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Fondato da Jay Penske, il team Dragon è diventato nel 2013 una delle scuderie che partecipano al campionato FIA Formula E dopo diversi anni di successi nella serie IndyCar in Nord America (dal 2007 al 2014).

Dragon in Formula E: la storia

Il team vanta collettivamente 150 anni di esperienza nel mondo delle corse, con oltre 275 vittorie in gara, 24 vittorie Indy 500 e 17 campionati di serie. Nella stagione inaugurale della Formula E, il Dragon Racing team ha concluso al secondo posto nella classifica costruttori e ha vinto il Gran Premio di Berlino. In totale in Formula E Dragon Racing vanta due vittorie e 8 podi.

Dragon Racing in Formula E: la monoposto

La monoposto Venturi VM200 , realizzata in fibra di carbonio e alluminio, è spinta da un motore elettrico abbinato ad un cambio sequenziale multi speed paddle shift. La batteria da 200 kW è fornita da Williams Advanced Engineering.

Dragon Racing in Formula E: i piloti

Jerome D’Ambrosio

Il belga Jerome D’Ambrosio, fedele al team Dragon per tutte le stagioni della Formula E, vanta due vittorie nel campionato delle elettriche e due pole position. Come la maggior parte di piloti di Formula E ha iniziato la sua carriera nel karting per poi correre nella Formula Renault, nella Formula Renault 3.5, Formula Masters e nella GP2. Nel 2004 è entrato a far parte del programma di sviluppo dei piloti Renault ed è stato promosso pilota ufficiale nel 2010. Un anno dopo ha fatto il suo debutto in Formula 1 con il team Marussia per poi entrare in Lotus, come pilota di riservare nella stagione successiva.

Neel Jani

Lo svizzero Neel Jani, classe 1983, debutta quest’anno nella Formula E. Ha vinto nel 2000 il campionato svizzero Formula Arcobaleno. Ha poi esordito nella Formula Renault per poi proseguire nella Formula Renault 2000, nella Formula Renault Europa, nella Formula Renault V6. Nel 2005 ha ottenuto due vittorie nella GP2. Ha partecipato alla Formula 1 per dei test con la Sauber nel 2003 e 2004, e per la Red Bull nel 2005. Nella stagione 2006 è stato terzo pilota per la Toro Rosso. Nel 2007 è passato alla serie statunitense Champ Car con la scuderia PKV Racing, sempre sponsorizzata dal marchio Red Bull. Sempre nello stesso anno ha partecipato al campionato per nazioni A1 Gran Prix, vincendo il mondiale con la squadra svizzera.MA il suo successo più importante arriva il 19 giugno 2016 quando vince, insieme a Romain Dumas e Marc Lieb la 24 Ore di le Mans al volante di una Porsche 919 Hybrid.

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Skoda produrrà a Mladá Boleslav modelli elettrici dal 2020

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Con l’obiettivo di realizzare entro il 2025 cinque modelli puramente elettrici, il marchio Skoda annuncia che a partire dal 2019 l’impianto di Mladá Boleslav produrrà componentistica elettrica per vari modelli ibridi plug-in del Gruppo.  “Il futuro di Skoda sarà elettrico” commenta Bernhard Maier, Ceo Skoda “Entro il 2025 abbiamo in programma 5 modelli a trazione puramente elettrica, in diversi segmenti. Siamo soddisfatti del fatto che il primo modello elettrico per Skoda sarà prodotto in Repubblica Ceca, questa decisione sottolinea la fiducia che il Gruppo ripone nella capacità del Brand. Sarà un passo decisivo sia per Skoda sia per la Repubblica Ceca quale polo produttivo automotive”.

Skoda Superb plug-in hybrid nel 2019

Skoda Superb plug-in hybrid, il primo modello con trazione elettrificata per la Casa Boema, sarà lanciato nel 2019 e sarà prodotto nell’impianto di Kvasiny. Nel 2020, a Mladá Boleslav sarà prodotto il primo modello puramente elettrico, anticipato quest’anno al Salone di Shanghai dal prototipo VISION E.  L’elettrificazione della gamma e la produzione di componentistica elettrica per i modelli del Gruppo sono tra gli elementi cardine della Strategia 2025 di Skoda. Altre aree fondamentali saranno la digitalizzazione di processi e prodotti, la conquista di nuovi mercati e l’espansione delle aree di business esplorando le potenzialità offerte da nuovi servizi di mobilità.

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Tesla Roadster: una nuova era delle supercar?

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Belli i tempi in cui la Tesla Roadster era una una Lotus con un pacco di batterie. Tra un’Elise e la Tesla cosa avreste scelto? Allora non facevo ancora questo lavoro, e, detto sinceramente, l’idea di ritrovarmi a farlo nell’era delle auto elettriche (per me una gigantesca distopia) mi terrorizzava. Ma i tempi cambiano, e nessuno avrebbe immaginato una tale evoluzione delle auto elettriche in così poco tempo. Era il 2008. Lo stesso anno in cui è stato lanciato l’i-Phone.

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Oggi, a dieci anni anni di distanza, viviamo in un mondo più connesso, più collegato, più high-tech.
Oggi esiste l’iPhone X, ma soprattutto, oggi possiamo vedere le meraviglie delle supercar elettriche. La Tesla Roadster non è più una “macchinetta” con una batteria, ma una hypercar capace di annientare qualsiasi rettilineo e di portarvi da un punto A ad un punto B distanti tra loro 1.000 km. Un’auto elettrica che fulmina lo 0 – 100 km/h in 1,9 secondi non può non essre presa sul serio.

Per un attimo tralasciamo il discorso commerciale dell’azienda (Elon Munsk vedi di far quadrare le cose): dal punto di vista tecnologico quest’auto fa strabuzzare gli occhi.
Se le auto elettriche fino a poco fa erano associate a gente radical chic e a divi di Hollywood con la mania del green, oggi, signori e signore, sono diventate oggetti del desiderio.

Sarà anche vero che un motore V8 benzina che urla come maiale sgozzato è in grado di rizzare qualsiasi pelo umano, ma forse una tale potenza elettrica e istantanea può farci digerire quello che è inevitabile: il progresso.

Diecimila newtonmetri di coppia. Non suona bene? Ecco quanti ne ha la Tesla Roadster. Sono 8.400 Nm in più rispetto ad una Bugatti Chiron, che non è esattamente un’auto fiacca.
Con questo non voglio dire che le auto sportive a benzina non mi piacciono più e che da ora in poi sognerò solo auto che suonano come grosse zanzare. Dico solo che se domani dovessi scegliere tra provare una Tesla Roadster o una Chiron, ci penserei su.

Forse il futuro non mi fa più paura.

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International Pick-Up Award 2018: trionfa (ancora) il Volkswagen Amarok

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Volkswagen Amarok vista dall'altoVolkswagen Amarok vista dall'alto

Volkswagen Amarok tre quarti posterioreVolkswagen Amarok tre quarti posteriore

Volkswagen Amarok logo V6Volkswagen Amarok logo V6

Volkswagen Amarok interniVolkswagen Amarok interni

 

Il Volkswagen Amarok è il re dei pick-up 2018: il veicolo commerciale di Wolfsburg si è aggiudicato per la seconda volta in carriera il premio International Pick-Up Award.

Un riconoscimento – assegnato da alcuni giurati dell’International Van of the Year – che ha visto trionfare in passato il Volkswagen Amarok (nel 2011), il Ford Ranger (nel 2013) e il Nissan Navara (nel 2016).

Il Volkswagen Amarok – disponibile nel nostro Paese esclusivamente nella variante doppia cabina a trazione integrale – ospita sotto il cofano un motore 3.0 turbodiesel TDI V6 in due varianti di potenza: 204 e 224 CV.

Il mondo Volkswagen

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Saleen S7, supercar a stelle e strisce

Saleen S7 giallaSaleen S7 gialla

Saleen S7 arancioSaleen S7 arancio

Saleen S7 interniSaleen S7 interni

Saleen S7 bianca posterioreSaleen S7 bianca posteriore

Saleen S7 grigiaSaleen S7 grigia

Saleen S7 rossaSaleen S7 rossa

 

Saleen S7 grigiaSaleen S7 grigia

Saleen S7: un mostro Made in USA che nel 2001, anno della sua nascita, ha terrorizzato le rivali nella campionato FIA GT, Porsche e Ferrari in primis.
Ma Steve Saleen, un uomo che ha messo mano alle versioni elaborate di Ford Mustang per molto tempo, non ha costruito solo delle S7 da corsa, ma anche degli esemplari stradali.
La Saleen S7 (7 come i litri del suo mostruoso V8) è proprio come dev’essere una supercar: larga due metri, alta uno (o poco più), un look da serial killer e con tante prese d’aria da far invidia ad uno scolapasta. Ha tutta l’aria dell’auto da corsa, e infatti lo è quasi. Anche se dentro troviamo pelle e finiture lussuose, sottopelle c’è uno scheletro racing. Il telaio è in traliccio di tubi in acciaio speciale e la scocca è in fibra di carbonio. L’auto pesa poco più di 1200 kg, e con 575 CV potete immaginare di cos’è capace.

Saleen S7 grigiaSaleen S7 grigia

V8 GROSSO E CATTIVO

Non c’è nulla di tecnologico però nel suo motore: è un V8 di derivazione Ford 7 litri capace di 575 CV e ben 712 Nm di coppia, abbastanza per trainare una nave. Ma la S7 pesa come una piuma, e quindi decolla da 0 a 100 km/h in 3,1 secondi e tocca i 366 km/h.
Successivamente Sallen ha prodotto anche una S7 Twinturbo (con due turbine) in grado di sviluppare 760 CV e 949 Nm di coppia, potete immaginare.

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“COMODA” AUTO DA CORSA

Aperte le portiere a forbice (sempre un bello spettacolo) si scopre un abitacolo quasi raffinato. C’è tanta pelle, molti dettagli in alluminio e buone finiture. Comodità è un’altra cosa, ma la S7 è comunque un’auto pensata per essere guidata. Il sedile del guidatore è spostato verso il centro (quello del passeggero invece è dove lo trovate di solito), così da permettere al guidatore di sentirsi più protagonista. Sterzo e frizione sono più leggeri di quanto ci si aspetti mentre il cambio manuale è preciso e secco.
Ad andature da città la S7 sembra quasi civile, se non fosse per la sua larghezza da campo da calcio. Quando si affonda il piede sul gas invece, la civiltà scompare.
Tanta potenza e tanta coppia non sono necessarie per spingere un peso così contenuto, il risultato è che la Saleen S7 annichilisce i rettilinei con una facilità disarmante.
Il motore però non è mai brusco, e la trazione è davvero tanta; questo grazie anche alle gigantesche Pirelli P Zero Rosso 345/25ZR20 posteriori.
Non ci sono controlli elettronici a farvi da paracadute, quindi bisogna avere manico per spingerla al limite, o almeno molto giudizio.

Saleen S7 interniSaleen S7 interni

CARA MA GIUSTA

Il prezzo nel 2001 era di 550.000 euro, in linea con quello delle concorrenti, che detto così fa un po’ ridere, ma la realtà è che la Ferrari Enzo e la Porsche Carrera GT giravano su queste cifre.

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Formula E: il team Andretti

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Andretti Formula E Team è la scuderia americana di Andretti Autosport creata per gareggiare nel campionato di Formula E organizzato dalla Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA) e guidata dalla leggenda del motorsport Michael Andretti.

Andretti in Formula E: la storia

Nel 2013 il team annuncia ufficialmente la partecipazione della squadra alla stagione inaugurale della Formula E, quella del 2014-2015. A maggio del 2014 viene ufficializzato il contratto con Franck Montagny come pilota titolare e a settembre viene arruolato Charles Piccomo come suo compagno di scuderia. I due dureranno, però, solo un Gran Premio, rimpiazzati rispettivamente da Matthew Brabham e Jean-Eric Vergner. Oggi i piloti della scuderia Andretti per la Formula E sono Robin Frijns e Antonio Felix Da Costa. Nelle prime stagioni della Formula E il Team Andretti non ha vinto nessun Gran Premio anche se è andata a podio 5 volte e ha ottenuto 3 pole position.

Andretti in Formula E: la monoposto e il motore

La monoposto del Team Andretti pesa 880 kg ed è spinta da un motore elettrico da 200 KW alimentato da una batteria da 28 kWh. Scatta da 0 a 100 km/h in 3 secondi e raggiunge la velocità massima di 225 km/h

Andretti in Formula E: i piloti

Antonio Felix Da Costa (Portogallo)

Nato nel 1991 a Lisbona, ha corso con il Team BMW nella DTM e due stagioni con il team Aguri in Formula E, con il quale ha ottenuto una vittoria al Gran Premio di Buenos Aires nella prima stagione.

Kamui Kobayashi (Giappone)

Questo pilota giapponese nato nel 1986 arriva dal FIA World Endurance Championship e dalla Super Formula serie. Debutta quest’anno per la prima volt in Formula E. Nella sua carriera è stato tester e pilota di riserva con Toyota in Formula 1 nelle stagioni 2008 e 2009.

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International Truck of the Year 2018: vince DAF

DAF XF e CF International Truck of the Year 2018DAF XF e CF International Truck of the Year 2018

I camion DAF CF e XF si sono aggiudicati il prestigioso premio International Truck of the Year 2018. Erano 11 anni che la Casa olandese non otteneva questo importante riconoscimento.

I DAF CF e XF sono caratterizzati da una catena cinematica completamente nuova e grazie ai nuovi impianti di post-trattamento compatti, al software sofisticato e ai miglioramenti aerodinamici presentano emissioni di CO2 più contenute rispetto alle serie precedenti.

Camion

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Seat Arona: la B-SUV di Martorell

La Seat Arona è la SUV di segmento B della Casa di Martorell, sorella minore della Ateca e basata sulla piattaforma modulare MQB del Gruppo del Volkswagen. Misura 4,14 cm in lunghezza, 173 cm in larghezza e 154 cm in altezza. Ha un passo di 256 cm mentre la capacità di carico del portabagagli è di 400 litri. La Casa spagnola la propone con tre motorizzazioni a benzina, il 1.0 TSI da 95 o 116 CV e il 1.5 TSI da 150 CV riservato alla versione sportiva FR. Due le opzioni diesel, entrambe rappresentare dal 1.6 TDI: da 95CVo da 115 CV.

News

Seat Arona FR: da 21.470 euro

Per la piccola SUV di Martorell arriva in listino l’allestimento sportivo

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La Ferrari Portofino debutta in Cina

La Ferrari Portofino è la cabriolet 2+2 di Maranello ed è anche il modello più “accessibile” della gamma del Cavallino.Il design della Ferrari Portofino è più proporzionato di quello della California: merito soprattutto della coda più corta. Ora la coupé/cabriolet del Cavallino sembra una coupé “pura” quando si viaggia con il tetto chiuso e niente lascia intendere che in una zona posteriore così raccolta possa trovare spazio il tetto rigido retrattile. Il motore della Ferrari Portofino presentata al Salone di Francoforte 2017 è lo stesso 3.9 V8 a doppia sovralimentazione già visto sulla California T: il propulsore della Rossa ha però beneficiato di un aumento di potenza (da 560 a 600 CV) e di coppia (da 755 a 760 Nm). Raggiunge la velocità massima di oltre 320 km/h e impiega 3,5 secondi per accelerare da 0 a 100 chilometri orari.

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