Monthly Archives: Giugno 2016

Brabus 850 6.0 Biurbo Cabrio

Non è molto probabile che il proprietario di una Mercedes S 63 AMG Cabrio ricerchi più potenza dal suo V8 5.5 da 585 CV… Ad ogni modo Brabus, per accontentare quei pochi irriducibili senza limiti, propone la nuova 850 6.0 Biurbo Cabrio.L’impressionante cabriolet della Stella viene così reinterpretata secondo la visione del preparatore che la trasforma in un’autentica “belva” della strada con ben 850 CV di potenza a disposizione che la incoronano decappottabile più veloce al mondo.Le modifiche più interessanti si concentrano tutte sulla parte meccanica dove sono state introdotte molte novità che vanno molto al di là di una nuova gestione elettronica.Dopo interventi alla testata, ai cilindri, ai pistoni e l’introduzione di un nuovo albero, la cilindrata passa da 5.5 a 6.0 litri. I due turbo sono completamente nuovi e il sistema di scarico sostituito con uno ancora più performante.Il risultato è una potenza complessiva di 850 CV. Ma non solo, la coppia infatti cresce fino a 1.450 Nm (limitati per sicurezza a 1.150). Tutto questo smanettare sotto al cofano, naturalmente, ha delle conseguenze “brutali” sule prestazioni della Mercedes S 63 AMG Cabrio che ora è in grado di scattare da 0 a 100 km/h in soli 3,5 secondi.Alle modifiche meccaniche si aggiunge anche un kit carrozzeria realizzato integralmente in fibra di carbonio e studiato nel tunnel del vento. Questo si compone di nuovi paraurti anteriori e posteriori, un nuovo spoiler posteriore e un diffusore che integra i quattro terminali di scarico.Brabus propone diversi tipi di cerchi con misure che vanno dai 18 ai 22 pollici mentre le sospensioni sono ribassate di 15 mm. All’interno si può contare su varie tappezzerie personalizzabili a seconda dei gusti dei clienti che possono combinarle con elementi in fibra di carbonio o alluminio.
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Porsche 911 Turbo S by Techart

Techart presenta la nuova elaborazione della Porsche 911 Turbo S di ultima generazione. Dopo un importante upgrade meccanico la potenza del sei cilindri boxer da 3,8 litri viene elevata a 640 CV (+60 CV) e 880 Nm di coppia.Questa modifica, eseguita attraverso la riprogrammazione della centralina, permette alla 911 Turbo S di Techart di scattare da 0 a 100 km/h in 2,7 secondi e di raggiungere la velocità massima di 338 km/h. In modalità normale la super sportiva di Stuttgart modificata dal preparatore di Leonberg occulta le sue doti speciali (in questo caso il motore si limita ai 580 CV originali) ma per spremerla a fondo basta ruotare l’apposito manettino sul volante nella posizione “S” per rendere effettive le modifiche.Queste riguardano principalmente la gestione della  pressione di sovralimentazione e il flusso dei gas nel collettore. Oltre ad offrire un upgrade meccanico anche per la Porsche 911 Carrera S che ne eleva la potenza a 480 CV e 580 Nm, Techart offre anche la possibilità di mettere mano alla carrozzeria di entrambe le versioni della “Noveunouno”, introducendo diverse appendici aerodinamiche.
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Dacia Sandero Hit Edition: una versione speciale per gli amanti della musica

La Dacia Sandero Hit Edition è una versione limitata (100 esemplari) della piccola romena dedicata agli amanti della musica: realizzata sulla base della variante Stepway dCi, si distingue per l’esclusiva personalizzazione creata con la tecnica del car wrapping, per i badge interni ed esterni ma soprattutto per l’impianto audio Focal Music Live da 120W.L’impianto audio Focal Music presente a bordo della Dacia Sandero Hit Edition – dotata di un motore 1.5 turbodiesel da 90 CV e disponibile dal 24 settembre ad un prezzo di 14.500 euro – prevede quattro altoparlanti di cui: due woofer nelle portiere anteriori (in sostituzione alla dotazione di serie) e 2 tweeter supplementari a cupola in alluminio invertita; questa dotazione si aggiunge ai due altoparlanti posteriori di serie.Il car wrapping usato per la Dacia Sandero Hit Edition – realizzato dalla Luxury Skin di Roma – comprende una vernice nera opaca con un’animazione “Equalizer” sulle fiancate. Il tetto a contrasto è in colore Nero Nacrè e non mancano dettagli rossi sulla griglia frontale, sugli specchietti e sullo spoiler posteriore. Ultimi, ma non meno importanti, i vetri posteriori scuri.La dotazione di serie di questa versione limitata della “segmento B” esteuropea comprende anche i cerchi flexwheels da 16”, il climatizzatore manuale, il cruise control, il navigatore Media Nav Evolution, il radar parking posteriore, la ruota di scorta e i vetri elettrici anteriori e posteriori.
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Chevrolet Fleetmaster Station Wagon (1946): la forza del legno

La Chevrolet Fleetmaster Station Wagon – nata nel 1946 – non è la prima familiare “di legno” (l’idea di montare pannelli di questo materiale su un’auto risale infatti a prima della Seconda Guerra Mondiale) e neanche una delle più esclusive ma è sicuramente una delle più affascinanti. Le sue quotazioni recitano 100.000 euro ma si trova abbastanza facilmente negli USA a 80.000 euro: cifre comunque elevate.Chevrolet Fleetmaster Station Wagon (1946): le caratteristiche principaliLa Chevrolet Fleetmaster Station Wagon – variante familiare dell’ammiraglia statunitense – vede ufficialmente la luce il 23 maggio del 1946. Tanto ingombrante (5,27 metri di lunghezza e con un passo di 2,95 metri) quanto spaziosa (otto posti), ha una carrozzeria caratterizzata da vistosi pannelli di legno.Oltre ad essere l’auto più costosa della famiglia Fleetmaster è stata anche quella meno venduta: 800 esemplari prodotti nel primo anno di commercializzazione, 4.912 nel secondo e 10.171 nel 1948. Anche per questo motivo le quotazioni hanno mantenuto valori così elevati. In tre anni di carriera le uniche modifiche estetiche hanno riguardato la mascherina.Chevrolet Fleetmaster Station Wagon (1946): la tecnicaIl motore della Chevrolet Fleetmaster Station Wagon del 1946 è un 3.5 a sei cilindri in linea da 90 CV abbinato ad un cambio manuale a tre marce.Chevrolet Fleetmaster Station Wagon (1946): le quotazioniLe quotazioni della Chevrolet Fleetmaster Station Wagon – uno degli esempi più affascinanti di familiare americana “in legno” – hanno raggiunto livelli esorbitanti: 100.000 euro. In realtà con 80.000 euro si può trovare abbastanza facilmente un esemplare sano.
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Alfa Romeo Giulia: cinque stelle EuroNCAP

L’Alfa Romeo Giulia è l’auto del momento. Fa parlare di sé per il suo fascino, per la sua grinta e per il suo design. E da oggi si dirà di lei che è anche un’auto sicura.Alfa Romeo ha infatti annunciato che la Giulia si è aggiudicata cinque stelle EuroNCAP, risultato raggiunto grazie a due elementi fondamentali: da una parte, l’adozione di numerosi e innovativi dispositivi di sicurezza; dall’altra, l’efficienza di una scocca tanto rigida e resistente quanto leggera, che fa uso esteso di materiali ultra-leggeri quali fibra di carbonio, alluminio e composito di alluminio.Soluzioni tecniche per la sicurezzaFedele alla tradizione Alfa Romeo, la Giulia offre soluzioni tecniche innovative per garantire un comportamento dinamico eccellente che si traduce anche in un’elevata sicurezza di marcia.Tra i contenuti più sofisticati si segnala l’Integrated Brake System (IBS), che riduce sensibilmente  lo spazio di frenata (da 100 km/h a 0 in 38m per Giulia e in 32m per la versione Quadrifoglio), il raffinato schema di sospensioni con tecnologia esclusiva AlfaLink e lo sterzo più diretto del segmento: elementi  che assicurano la massima tenuta di strada e un controllo facile e intuitivo della vettura in ogni  situazione.Infine, nell’ambito dei dispositivi di assistenza alla guida, la nuova Giulia è all’avanguardia. Monta tra gli altri il Forward Collision Warning (FCW), l’Autonomous Emergency Brake (AEB) con funzione di riconoscimento pedone, il Lane Departure Warning (LDW) e il Blind Spot Monitoring (BSM) con funzione di Rear Cross Path Detection, optional, che monitorando tramite sensori l’area attorno alla vettura, assiste il conducente durante i cambi di corsia, durante i sorpassi ed in fase di uscita dai parcheggi monitorando eventuali vetture in avvicinamento.
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BMW M3 e M4: le versioni speciali

In Casa BMW la lettera “M” è un titolo nobiliare che consacra a “super sportive” alcune delle sue auto. Da quel lontano 1985 la marca bavarese continua a far innamorare i suoi clienti con questa gamma. L’ultima ad arrivare è anche la più piccola della famiglia, la compatta M2. Misura meno di 4,5 metri in lunghezza e i suoi 1.450 kg sono spinti dal sei cilindri in linea da 370 CV (0-100 in 4,5 secondi). Vedremo mai una versione ancora più radicale di quest’auto? Magari… d’altronde è una tradizione di Monaco, almeno per la regina delle “M”, la M3. In questi ultimi 26 anni BMW ci ha fatto sognare con le serie esclusive di questa coupé da pista, omologata per l’uso su strada.BMW M4 GTS: la più “speciale” della storiaL’esempio più vicino – e probabilmente il più speciale della storia – è l’impressionante M4 GTS, la versione più radicale della M4 Coupé, che quest’anno ha ricevuto una messa a punto con una chiara impronta “pistaiola”. 500 CV, 305 km/h di velocità massima e una progressione da 0-100 km/h in 3,8 secondi sono i numeri di presentazione. Una dieta al carbonio fa scendere il peso a 1.510 kg e adotta un sistema di iniezione ad acqua che permette di massimizzare le prestazioni del motore. Della BMW M4 GTS ne saranno prodotte solamente 700 unità. Ma ora ritorniamo agli inizi….BMW M3 Sport Evolution: la capostipite delle M “speciali”La mitica M3 nacque nel 1985. 5 anni dopo BMW Motorsport GmbH mise mano a questa sportiva e la trasformò nella prima versione speciale delle “M”, l’M3 Sport Evolution. L’idea era quella di offrire un’auto che rientrasse nel regolamento FIA. In questo caso il motore da 2,3 litri della M3 fu profondamente rivisto e portato a 2,5 litri di cilindrata. La sua potenza era di 238 CV e ne furono prodotte solo 600 unità.BMW M3 GT: come oggi, con il sei cilindri in linea da 3.0lPassarono altri 5 anni e la seconda versione speciale della M3 non tardò ad arrivare. Basata sulla nuova generazione della sportiva tedesca, montava, proprio come oggi, un motore da sei cilindri in linea e 3,0 litri di cilindrata in grado di erogare 295 CV. Con questo powertrain scattava da 0 a 100 in 5,2 secondi. Della M3 GT videro la luce solo 350 esemplari, 50 dei quali con la guida a destra, destinati al mercato d’Oltremanica.BMW M3 CSL: “Coupé, Sports, Lightweight”La terza generazione della M3 fu quella che, tra le prime, diede il via all’uso della fibra di carbonio per risparmiare peso (in totale 180 kg in meno rispetto al modello convenzionale di allora). In questo materiale furono costruiti, ad esempio, il tetto e il supporto del paraurti anteriore della M3 CSL. Da qui i tre aggettivi che la qualificavano “coupé, sportiva, leggera”. Grazie anche al suo propulsore da 3,2 litri da 360 CV (+17CV) l’accelerazione da 0 a100 km/h era coperta in 4,6 secondi (solo 0,5 secondi in più che la M3 attuale).BMW M3 GTS: l’unica con il V8La quarta generazione dell’”ultra berlina” di BMW è la più caratteristica della storia di questa gamma, per una semplice ragione: fu l’unica a montare un motore V8. Su questa versione speciale della M3 GTS, che fu costruita in solo 138 esemplari, aveva una potenza di 450 CV, 30 CV in più rispetto alla versione convenzionale. Tra le caratteristiche che risaltavano aveva una roll-bar di sicurezza al posteriore, sedili sportivi di tipo baquet e una carrozzeria che sfoggiava un paraurti anteriore e un alettone posteriore di dimensioni molto generose. 
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Ford protagonista al Salone dell’Auto di Torino

(Informazione pubblicitaria)L’occasione di ammirare dal vivo le vetture migliori dell’anno non se l’è lasciata scappare nessuno, anche perché la location era delle più gradevoli.Il parco del Valentino ha ospitato la seconda edizione del Salone dell’Auto di Torino e ha visto una massiccia invasione di appassionati – le stime parlano di circa 500mila presenze – che hanno potuto ammirare le vetture, oltre un centinaio, esposte su altrettante pedane, e partecipare ai test drive.Ford è stata tra i protagonisti della kermesse, con le adrenaliniche Performance Car, dall’iconica “muscle car” Mustang alla nuova Focus RS, versione estrema dell’hatchback dell’Ovale Blu. Inoltre, in anteprima nazionale sono state esposte le esclusive interpretazioni Vignale della S-MAX, lo Sport Activity Vehicle, e della nuova Edge, il SUV “full size” di Ford, nello scenario più consono a celebrare la storia e la tradizione del brand Vignale, nato nel 1946 con l’omonima carrozzeria torinese fondata da Alfredo Vignale.Alla guida di una leggenda: MustangAl cinema, in televisione, nei videogame: l’auto per eccellenza è la Mustang, icona di stile, design e prestazioni.Dal 1964 a oggi ne sono stati venduti oltre nove milioni di esemplari e nel 2015 è stata l’auto sportiva più venduta al mondo.Ford la porta in Europa per la prima volta nelle versioni “Fastback” e “Convertible”, con una gamma di motori che include l’EcoBoost 2.3 e il V8 5.0. La GT V8 5.0 ha a disposizione la modalità Launch Control, che permette partenze brucianti massimizzando l’accelerazione, e il Line Lock, un sistema di bloccaggio dei freni anteriori che permette di far girare liberamente le ruote posteriori, per scaldare le gomme.Sensazioni estreme: Focus RSVersione più estrema della celebre “hatchback” Ford, Focus RS si distingue per una ricca gamma di tecnologie innovative, come la trazione integrale sportiva (Ford Performance All-Wheel Drive) con ripartizione dinamica della coppia (Dynamic Torque Vectoring), sviluppata per garantire il massimo controllo anche nelle condizioni più difficili.È la prima RS dotata di selettore delle modalità di guida, tra le quali figurano il Drift Mode e il Launch Control, ed è dotata del più efficiente impianto frenante, con pinze anteriori Brembo, mai montato a bordo di una RS. Un brand storico: VignaleElementi di design e stilemi esclusivi Vignale caratterizzano la silhouette della Ford S-MAX e della nuova Edge, la versione più esclusiva del SUV “full size” Ford, così come gli interni dai motivi esagonali e dai pellami “pieno fiore” con impunture a vista che rivestono sedili e porte.In entrambe le vetture, inoltre, è di serie il SYNC 3, la nuova generazione del sistema di connettività e comandi vocali dell’Ovale Blu, con supporto Apple CarPlay™ e AndroidAuto™, che consente di telefonare, effettuare ricerche sul web, inviare e ricevere messaggi, ascoltare musica e ottenere indicazioni stradali in base al traffico restando concentrati sulla guida.
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Toyota Yaris Platinum Edition

Toyota amplia l’offerta della gamma Yaris proponendo un nuovo allestimento Platinum Edition dedicato ai “fashion and design addicted”.Doppia colorazioneDisponibile con tutte le motorizzazioni della gamma (compresa la variante hybrid), la nuova Toyota Platinum Edition si caratterizza per la doppia colorazione platino e nera, con tetto, montanti e fascia anteriore in piano black, vetri oscurati e cerchi in lega da 16 pollici e dal design dedicato.L’abitacolo si distingue per le personalizzazioni in tinta con i colori della carrozzeria, i sedili in tessuto grigio-nero/platino, mentre plancia, portiere e volante presentano inserti che richiamano anch’essi i colori esterni.Equipaggiamento di serieIl ricco equipaggiamento di serie della nuova Toyota Yaris Platinum Edition offre: tetto, montanti e retrovisori in nero metallizzato, cerchi in lega “Design” da 16 pollici,luci diurne a Led, fendinebbia, vetri posteriori oscurati, volante e pomello del cambio in pelle, cruise control, Toyota Touch 2 con telecamera posteriore, climatizzatore automatico, vetri posteriori elettrici e specchietti retrovisori elettrici.Due pacchetti specialiDisponibili anche due pacchetti opzionali disponibili: il Tech Pack con sensori pioggia e crepuscolare, retrovisore elettrocromatico e Smart Entry e il Toyota Safety Sense con Sistema Pre – Collisione, avviso superamento corsia e abbaglianti automatici.
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BMW Serie 3: la nuova generazione prodotta in Messico

BMW annuncia l’inizio dei lavori per la costruzione del nuovo stabilimento messicano di San Luis Potosì. Questa fabbrica della Casa bavarese in America centrale, il cui investimento è costato un miliardo di dollari, sarà una delle più innovative, moderne e sostenibili del gruppo. Inizierà le attività nel 2019 e seguirà i processi energetici carbon neutral.Ad uscire dalle linee di produzione degli impianti di San Luis Potosì sarà, per prima, la nuova generazione della BMW Serie 3 (attualmente in fase di sviluppo sotto il codice interno G20), la berlina media che vanta, da oltre 40 anni, il titolo di best seller del marchio tedesco.San Luis Potosì conterà su diverse aree di attività per la produzione della carrozzeria, della verniciatura e dell’assemblaggio.Attualmente la produzione BMW è spalmata su 14 paesi con ben 31 impianti in attività, il più grande dei quali si trova a Spartanburg nella Carolina del Sud e per il quale BMW ha in previsione un altro miliardo di euro di investimenti per l’ampliamento del sito industriale.Oliver Zipse, capo della produzione BMW ha assicurato che “tutte le conoscenze e le capacità del Gruppo BMW saranno espresse al massimo in questo nuovo stabilimento in Messico che vogliamo sia il leader per produttività e sostenibilità grazie all’utilizzo di tecnologie innovative”.
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Bugatti Chiron: apparizione dinamica a Le Mans

Dopo il debutto in anteprima mondiale al Salone di Ginevra ad inizio anno, la Bugatti Chiron ha fatto una delle sue prime apparizioni dinamiche questo fine settimana in occasione della 24 Ore di Le Mans. La Casa francese vinse la più famosa delle gare endurance nel 1937 e nel 1939 e quest’anno, con l’erede della Veyron, ha dato prova di forza effettuando un unico giro di pista e facendo registrare la velocità di punta di 380 km/h. In tutto il fine settimana di competizione nessuno ha superato questa soglia, considerando, però, che le vetture in gara sono soggette ai limiti del regolamento.Ad ogni modo la Chiron puntava a stupire ed è scesa in pista con l’attivazione della seconda chiave, quella che permette di spremere al limite il W16 da 1.500 CV e 1.600 Nm di coppia. Sulla carta la nuova Bugatti Chiron promette una velocità massima di 420 km/h, per il momento ancora non dimostrati…
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