Quando la Toyota corse in F1

IMOLA FORMULA 1IMOLA FORMULA 1

Credits: ======PER ARCHIVIO==========
IMOLA GP FORMULA 1 2002 – TOYOTA: ALLAN MC NISH
GIORGIO BENVENUTI/ANSA

Toyota F1 2004Toyota F1 2004

Toyota F1 2005Toyota F1 2005

Toyota F1 2005 2Toyota F1 2005 2

Toyota F1 2006 2Toyota F1 2006 2

Toyota F1 2006Toyota F1 2006

Toyota F1 2007 2Toyota F1 2007 2

Toyota F1 2007Toyota F1 2007

Toyota F1 2008Toyota F1 2008

Toyota F1 2008 2Toyota F1 2008 2

Toyota F1 2009 2Toyota F1 2009 2

Toyota F1 2009Toyota F1 2009

 

La storia della Toyota in F1 è breve e povera di soddisfazioni: pur avendo a disposizione uno dei budget più alti del Mondiale la scuderia giapponese in 8 anni non è mai stata capace di salire sul gradino più alto del podio.

Scopriamo insieme la storia della Toyota in F1: otto stagioni (dal 2002 al 2009) e tante delusioni.

La storia della Toyota in F1

La storia della Toyota in F1 inizia alla fine del XX secolo quando la Casa giapponese – reduce da due 24 Ore di Le Mans perse nel 1998 e nel 1999 – annuncia la propria intenzione di entrare nel Circus.

Il team nipponico esordisce nel Mondiale F1 2002 con un budget faraonico (il secondo più grande dopo quello Ferrari) e con una coppia di piloti formata dal finlandese Mika Salo e dal debuttante britannico Allan McNish (vincitore a Le Mans quattro anni prima).

La prima monoposto Toyota di sempre – la TF102 – inizia bene la stagione andando a punti al debutto in Australia grazie al sesto posto di Salo ma riesce a ripetere questo piazzamento (sempre grazie al pilota scandinavo) solo in un’altra occasione (in Brasile).

Cambiano i piloti, ma…

Nel 2003 la Toyota sostituisce entrambi i piloti (pensando erroneamente che il problema degli scarsi risultati dipenda dai driver): arrivano il francese Olivier Panis (miglior piazzamento 5° in Germania) e un altro “rookie” (il brasiliano Cristiano da Matta) ma la situazione non cambia.

L’anno seguente la scuderia del Sol Levante continua a deludere: Panis termina in quinta posizione negli USA, in Ungheria da Matta viene rimpiazzato dal connazionale Ricardo Zonta mentre in Giappone è il nostro Jarno Trulli a prendere il posto di Panis.

La migliore stagione

Il 2005 è il migliore anno di sempre per la Toyota in F1: il tedesco Ralf Schumacher sostituisce Zonta, Trulli regala al team asiatico il primo podio di sempre (2° in Malesia) e arrivano altri quattro piazzamenti in “top 3” (Trulli secondo in Bahrein e terzo in Spagna e Schumacher terzo in Ungheria e in Cina) che portano la Toyota al quarto posto nel Mondiale.

Arrivano i V8

Il Mondiale F1 2006 vede diverse novità in casa Toyota: il passaggio dai motori V10 ai V8 e gli pneumatici Bridgestone al posto delle gomme Michelin. Schumacher riesce a regalare l’unico podio stagionale al team (3° in Australia) mentre nel 2007 la scuderia giapponese è a secco di risultati rilevanti.

Gli ultimi anni

Nel 2008 il tedesco Timo Glock prende il posto di Ralf Schumacher e la situazione migliora grazie a due podi: Trulli terzo in Francia e Glock secondo in Ungheria.

Il Mondiale F1 2009 inizia alla grandissima con tre terzi posti nelle prime quattro gare (Trulli in Australia e in Bahrein e Glock in Malesia), poi il crollo. La Toyota si riprende nella seconda metà della stagione grazie a due secondi posti (Glock a Singapore e Trulli in Giappone) ma negli ultimi due GP il driver tedesco – a causa di un incidente durante le qualifiche a Suzuka – deve cedere il sedile al driver giapponese Kamui Kobayashi.

Al termine del campionato 2009 Toyota annuncia a sorpresa il ritiro dal Mondiale F1: una scelta dovuta alla crisi economica globale e alla necessità di far quadrare i conti aziendali.

Il mondo Toyota

prevnext

L’articolo Quando la Toyota corse in F1 proviene da Panoramauto.

Fonte

Dieselgate: i consigli di Volkswagen per…

Volkswagen dieselgateVolkswagen dieselgate

Possedete una Volkswagen coinvolta nel dieselgate (cioè dotata di motori diesel appartenenti alla famiglia EA189)? La Casa di Wolfsburg ha pubblicato sul proprio sito una serie di consigli utili per i proprietari di vetture dotate di propulsori che hanno mostrato discrepanze relative alle emissioni di NOx (ossidi di azoto).

Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere sulle Volkswagen coinvolte nel dieselgate.

Dove bisogna controllare se la propria Volkswagen è coinvolta nel dieselgate?

Per controllare se la propria Volkswagen è coinvolta nel dieselgate bisogna collegarsi al sito ufficiale della Casa tedesca e inserire nell’apposito form il codice telaio.

Dove si trova il codice telaio delle auto Volkswagen?

Il codice telaio delle auto Volkswagen (codice alfanumerico univoco, composto da 17 caratteri) si trova sulla carta di circolazione o sulla parte inferiore del parabrezza.

Bisogna portare subito in officina la propria Volkswagen coinvolta nel dieselgate?

No. Tutte le vetture Volkswagen coinvolte nel dieselgate sono tecnicamente sicure e adatte alla circolazione su strada.

Cosa bisogna fare se la propria Volkswagen è coinvolta nel dieselgate?

Aspettare di essere contattati o, per maggiori informazioni, chiamare il numero verde 800 865 579.

Il richiamo Volkswagen sul dieselgate comporta qualche costo per i clienti?

Nessuno. Volkswagen si assume la piena responsabilità e si farà carico dei costi per tutte le misure necessarie.

Dove si può effettuare l’intervento di manutenzione service riguardante le emissioni di NOx?

Presso tutta la rete di assistenza Volkswagen.

Quali interventi di manutenzione service vengono effettuati per risolvere l’anomalia sulle emissioni di NOx?

L’intervento sul motore 1.6 TDI EA189 dura meno di un’ora e prevede un aggiornamento software e l’installazione di uno stabilizzatore di flusso subito davanti al misuratore di massa d’aria (una retina che stabilizza il vortice d’aria che ha il compito di migliorare la precisione del misuratore di massa d’aria).

L’intervento sul motore 2.0 TDI EA189 dura circa mezz’ora e prevede un aggiornamento software.

Cosa devono fare i clienti che acquistano una Volkswagen usata coinvolta nel dieselgate e non ancora richiamata?

Rivolgersi alla rete Volkswagen.

Il mondo Volkswagen

prevnext

L’articolo Dieselgate: i consigli di Volkswagen per… proviene da Panoramauto.

Fonte:

Secondo Bosch c’è un futuro per i diesel

Bilanz-Pressekonferenz der Robert Bosch GmbH am 25.4.2018 in RenningenBilanz-Pressekonferenz der Robert Bosch GmbH am 25.4.2018 in Renningen

Credits: Bilanz-Pressekonferenz der Robert Bosch GmbH am 25.4.2018 in Renningen

“C’è un futuro per il diesel. Resterà parte integrante delle soluzioni per la mobilità di domani “. Lo ha affermato il CEO di Bosch, Volkmar Denner in occasione della consueta conferenza stampa annuale. Bosch ha infatti conseguito un importante traguardo nella tecnologia diesel: i tecnici Bosch sono riusciti ad abbassare le emissioni NOx fino a un decimo del limite previsto dalla legge. I veicoli utilizzati nei test e dotati dotati di nuove soluzioni tecnologiche emettono già oggi appena 13 milligrammi di NOx per chilometro, una cifra molto inferiore ai 120 milligrammi che saranno consentiti dopo il 2020. Grazie alla perfetta armonizzazione di queste innovazioni l’impatto sulla qualità dell’aria dei motori a gasolio è ancora più contenuta.

Futuro sempre più sostenibile e sicuro

Nonostante la difficile congiuntura economica, per il 2018 Bosch punta a un’ulteriore crescita. Dopo i risultati da record conseguiti nel 2017 e considerando i rischi economici e geopolitici, il gruppo Bosch stima per il 2018 una crescita del fatturato tra il 2 e il 3 percento. “La nostra azienda non ha eguali quando si tratta di coniugare competenza nella connettività, industrializzazione e conoscenza del prodotto” ha dichiarato Volkmar Denner, CEO di Bosch. “Il nostro motto ‘Tecnologia per la vita’ ci spinge a sviluppare le migliori tecnologie possibili per la protezione dell’ambiente. Desideriamo promuovere la mobilità delle persone e, al tempo stesso, migliorare la qualità dell’aria”. Con l’obiettivo di azzerare le emissioni dei veicoli, l’azienda sta facendo cospicui investimenti, puntando alla crescita dell’elettromobilità e al miglioramento del motore a combustione. Inoltre Bosch sta compiendo importanti progressi nella guida autonoma. Già a partire dal 2019, l’azienda prevede di raggiungere un fatturato di due miliardi di euro grazie alla vendita di sistemi di assistenza alla guida. “Più automazione implica maggiore complessità tecnica. In futuro, i nostri clienti avranno necessità di soluzioni all-in-one, non solo di singoli componenti. Si tratta di un altro ambito in cui la nostra competenza nei sistemi rappresenta un punto di forza” ha sottolineato Denner.

L’articolo Secondo Bosch c’è un futuro per i diesel proviene da Panoramauto.

Fonte:

Mercedes-AMG E 53 4MATIC+

mercedes-amg-e-53-4matic-201845968_3mercedes-amg-e-53-4matic-201845968_3

mercedes-amg-e-53-4matic-201845968_2mercedes-amg-e-53-4matic-201845968_2

mercedes-amg-e-53-4matic-201845968_1mercedes-amg-e-53-4matic-201845968_1

mercedes-amg-e-53-4matic-201845968_5mercedes-amg-e-53-4matic-201845968_5

 

La Classe E di Mercedes amplia la gamma motori. L’ultima versione meccanica per l’ammiraglia della Stella è la E 53 4MATIC+, una variante sportiva che, dopo aver debuttato sulla coupé e sulla cabrio, ora arriva anche sotto il cofano della berlina e della station.

Surplus di potenza con l’EQ Boost

Le nuove Mercedes-AMG E 53 4MATIC+ prenderanno il posto delle E 43 4MATIC e lo faranno con il nuovo sistema elettrificato. La base di queste varianti è il sei cilindri in linea da 3.0 litri turbo, da 435 CV e 520 Nm di coppia, affiancato da un sistema EQ Boost che aggiunge un extra di potenza di 22 CV e 250 Nm di coppia.

La trasmissione è affidata al cambio automatico AMG Speedshift TCT 9G a nove rapporti, mentre la trazione è affidata al sistema integrale AMG Performance 4MATIC+. Indipendentemente dalla carrozzeria, la nuova Mercedes-AMG E 53 4MATIC+ è in grado di scattare da 0 a 100 km/h in 4,5 secondi e raggiunge la velocità massima di 250 km/h.

Segni di riconoscimento estetici

Questo allestimento si caratterizza anche per alcuni dettagli estetici specifici come le rifiniture cromate, il cofano leggermente ridisegnato e i cerchi in lega AMG da 20 pollici. All’interno troviamo invece sedili sportivi e cuciture a contrasto in rosso per la tappezzeria.

Insieme a questa nuova meccanica, Mercedes ha presentato anche il nuovo pacchetto SportStyle dedicato a tutta la gamma E.

PanoramautoTV / News

Mercedes Benz Classe E Station Wagon 2017, il video ufficiale

La nuova familiare della Stella

L’articolo Mercedes-AMG E 53 4MATIC+ proviene da Panoramauto.

Fonte:

Vision Mercedes-Maybach Ultimate Luxury

La Vision Mercedes-Maybach Ultimate Luxury è l’ultimo prototipo della Casa tedesca svelato al Salone di Pechino 2018. Con questa concept car Mercedes mette in mostra il massimo del lusso in formato SUV, ma con la coda. Sotto alle linee da limousine “crossoverizzata”, si nasconde un sistema di propulsione elettrico che, dati alla mano, eroga 750 CV di potenza inviati alle 4 ruote. Il motore è alimentato da un pacchetto batterie da 80 kWh che le garantiscono un’autonomia di 322 km con una sola ricarica.

Le novità del Salone di Pechino 2018

prevnext

L’articolo Vision Mercedes-Maybach Ultimate Luxury proviene da Panoramauto.

Fonte:

DS X E-Tense: l’auto nel 2035

DS-X-E-TENSEDS-X-E-TENSE

ds-x-e-tense-02-880x495ds-x-e-tense-02-880x495

ds-x-e-tense-03-1220x686ds-x-e-tense-03-1220x686

ds-x-e-tense-01-1220x686ds-x-e-tense-01-1220x686

 

Con l’obiettivo di immaginare come sarebbe l’auto dei sogni nel 2035, DS ha creato la X E-Tense, un prototipo futurista che anticipa il futuro dell’auto e i passi in avanti che ci separano da questa data.

Linee asimmetriche

Esteticamente la X E-Tense sfoggia linee asimmetriche, con un frontale caratterizzato dai gruppi ottici a forma di ‘D’ e dalla griglia anteriore a forma di diamante. Anche se la firma francese non ha mostrato gli interni della DS X E-Tense, ha annunciato che si accede all’abitacolo attraverso una porta ad apertura ad ala di gabbiano.

Dentro ci sono sedili sportivi in posizione reclinata per mantenere basso il centro di gravità, il volante è una composizione di pelle, legno e metallo e incorpora sensori attivi che monitorano i movimenti del guidatore.

Altri dettagli presenti all’interno della DS X E-Tense sono: la tappezzeria specifica con due tonalità di blu, il pavimento in vetro elettrocromatico, il sistema di climatizzazione con profumi integrati e l’assistente personale IRIS che appare come un ologramma e svolge le funzioni del sistema di infotainment.

1.360 CV per la pista

Il powertrain della DS X E-Tense è 100% elettrico ed è composto da due motori elettrici integrati nelle ruote anteriori che sviluppano una potenza autoregolata in funzione delle aree in cui si sta guidando. Nelle vie pubbliche questa potenza è limitata a 540 CV, mentre in modalità pista il valore sale vertiginosamente fino a 1.360 CV.

Le sospensioni sono state sviluppate da DS Performance, mentre il telaio in fibra di carbonio, la trazione e il controllo della stabilità sono controllati attraverso un avanzato sistema attivo concepito per ottimizzare il rendimento.

Le novità del Salone di Pechino 2018

prevnext

L’articolo DS X E-Tense: l’auto nel 2035 proviene da Panoramauto.

Fonte:

Ducati, nel 2020 un modello con radar e cruise control adattivo

f495397124f90dd8a0926e22e7a907810cf66c00a634df780496241b95a65acf_Ducati Multistrada 950_ARAS_UC65428_Highf495397124f90dd8a0926e22e7a907810cf66c00a634df780496241b95a65acf_Ducati Multistrada 950_ARAS_UC65428_High

Come le auto, anche le moto, seppur con un po’ di comprensibile ritardo, si avviano verso una mobilità sempre più sicura e connessa. La notizia più recente in tal senso arriva da Ducati, la quale sta lavorando da tempo su nuovi sistemi ARAS (Advanced Rider Assistance Systems, ossia dei radar capaci di ricostruire la realtà circostante alla moto, aiutando a prevenire eventuali collisioni con ostacoli o altri veicoli allertando l’utente.

Ducati ha iniziato a lavorare su questo tipo di sistemi già nel 2016, in collaborazione con il Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano. Lo studio ha portato allo sviluppo di un sistema di allerta basato su un radar posteriore, in grado di identificare e segnalare eventuali veicoli posizionati nell’angolo morto (ovvero la parte di carreggiata non visibile né direttamente né tramite lo specchio retrovisore), oppure il sopraggiungere da dietro di veicoli a velocità elevata.

A sottolineare la valenza tecnico-scientifica del progetto di ricerca svolto congiuntamente da personale Ducati, ricercatori e tesisti del Politecnico, nel maggio 2017 è stata depositata una domanda di brevetto inerente agli algoritmi di controllo di tale sistema, mentre a giugno è stata presentata una Pubblicazione Scientifica in occasione del IEEE – Intelligent Vehicles Symposium (IV) a Redondo Beach, California. La Casa motociclistica di Borgo Panigale nel corso del 2017 ha selezionato un partner tecnologico di primo livello per portare in produzione tale sistema, completando il pacchetto con un secondo sensore radar posizionato anteriormente.

Lo scopo di tale dispositivo sarà gestire il cruise control adattivo, permettendo di mantenere una determinata distanza dal veicolo che precede, impostabile dall’utente, e avvisarlo del rischio di impatto frontale in caso di distrazione. Tutti questi sistemi, assieme ad un’evoluta interfaccia utente che sarà in grado di avvertire il pilota di eventuali pericoli, saranno disponibili su una moto di produzione Ducati a partire dal 2020.

L’articolo Ducati, nel 2020 un modello con radar e cruise control adattivo proviene da Panoramauto.

Fonte:

Moto Tour 2018, Aprilia e Moto Guzzi protagoniste dei più importanti raduni

Moto Guzzi V7 IIIMoto Guzzi V7 III

Aprilia e Moto Guzzi dànno l’appuntamento a tutti gli appassionati al Moto Tour 2018, l’evento itinerante che prevede cinque tappe che permetteranno a tutti di toccare con mano e provare le ultime novità della gamma moto. Il Moto Tour 2018 di Aprilia e Moto Guzzi, iniziato nello scorso marzo a Roma, avrà il prossimo appuntamento al Biker Fest di Lignano Sabbiadoro dall’11 al 13 maggio. Le altre tappe saranno The Reunion a Monza il 19 e 20 maggio, il Wheels & Waves a Biarritz, sulla costa atlantica francese, dal 14 al 17 giugno e, ultimo appuntamento, dal 28 giugno al 1° luglio con il Raduno dello Stelvio.

V7 III, ma anche Tuono, Dorsoduro e Shiver

In tutti questi eventi, per tutti gli appassionati amanti della moto italiana, saranno disponibili le serie speciali Moto Guzzi V7 III – dalle Stone, Racer e Special alle nuove Carbon, Milano e Rough – e la custom di media cilindrata V9, nelle due versioni Bobber e Roamer. Aprilia mette su strada tutta la sua sportività e l’avanguardia tecnologica che la distingue grazie alla performante Tuono V4 1100, nelle versioni RR e Factory. La V4 di Noale, che si è imposta come la più straordinaria naked sportiva al mondo, sarà a disposizione insieme alle rinnovate bicilindriche da 900cc Dorsoduro e Shiver. Le iscrizioni potranno essere effettuate in loco durante l’evento presso gli spazi Aprilia e Moto Guzzi, fino ad esaurimento posti. I tester, in possesso di regolare patente di guida e di abbigliamento tecnico, troveranno casco e guanti per la prova qualora ne fossero sprovvisti. I membri delle Community #bearacer club (http://bearacerclub.aprilia.com) e The Clan (http://theclan.motoguzzi.com) – rispettivamente dedicate agli amanti di Aprilia e Moto Guzzi – avranno il privilegio di accedere a servizi e attività speciali solo a loro dedicate, come ad esempio corsi di guida gratuiti, la personalizzazione del proprio casco e gadget esclusivi.

L’articolo Moto Tour 2018, Aprilia e Moto Guzzi protagoniste dei più importanti raduni proviene da Panoramauto.

Fonte:

Seggiolino auto: come scegliere il più sicuro

SeggiolinoSeggiolino

Scegliere il seggiolino auto più sicuro non è semplice: bisogna tener conto di numerosi fattori e prestare attenzione a svariati elementi.

Di seguito troverete una guida completa realizzata da CSI – società del gruppo IMQ e centro di eccellenza nell’attività di testing nel settore automotive – su come scegliere il seggiolino auto più sicuro. Una scelta molto importante, visto che negli ultimi dieci anni in Europa 4.000 “under 14” sono rimasti coinvolti in incidenti d’auto mortali e che i sinistri su quattro ruote sono la causa della metà dei decessi infantili.

Seggiolino auto: cos’è l’omologazione?

I seggiolini auto per legge prima di essere immessi sul mercato devono essere omologati. L’omologazione indica che il seggiolino è stato sottoposto da appositi laboratori riconosciuti dai Ministeri dei trasporti a specifici test necessari per verificare la conformità del prodotto ai requisiti di sicurezza minimi previsti dalle normative europee.

Cosa dice il Codice della Strada sui seggiolini auto?

L’art. 172 del Codice della Strada obbliga all’utilizzo di dispositivi di ritenuta omologati per i bambini di statura inferiore a 150 cm. In caso di mancato rispetto di quest’obbligo si è soggetti a una sanzione che va da 80 euro ad aumentare nei casi previsti dalla legge, oltre alla sospensione della patente da 15 giorni a 2 mesi nel caso di doppia sanzione per la stessa infrazione nell’arco di due anni.

Seggiolini auto: quali sono le normative di riferimento?

Le principali normative di riferimento relative ai seggiolini auto sono quelle stabilite da due regolamenti internazionali: l’UN ECE R44 (e successive revisioni) e il più recente UN ECE R129 (e successive revisioni).

UN ECE R129: la spiegazione nel dettaglio

La nuova normativa europea UN ECE R129 è entrata in vigore nel 2013 ed è rivolta ad aumentare gli standard di sicurezza attraverso tre diverse fasi che riguardano sia i seggiolini con sistema Isofix sia quelli che prevedono l’installazione con cintura di sicurezza.

La prima fase della normativa – che ha introdotto il termine i-Size ed è in vigore dal 2013, riguarda i bambini che non superano i 105 cm di altezza e ridefinisce i criteri di classificazione dei seggiolini, che non si distinguono più a seconda del peso del bambino ma dell’altezza.

Un’altra novità importante riguarda l’obbligo di installazione del seggiolino in senso contrario a quello di marcia fino ai 15 mesi, poiché in caso di impatto frontale le forze vengono distribuite sulla superficie più ampia della schiena, garantendo una maggiore protezione del collo e della testa del bambino.

Il regolamento UN ECE R129 introduce inoltre l’obbligo di un test dinamico che riproduce un impatto laterale con l’intrusione della portiera nel veicolo e l’obbligo di installazione per bambini fino a 100 cm con il sistema Isofix.

La seconda fase della normativa, entrata in vigore nell’estate del 2017, si rivolge ai bambini che vanno dai 100 ai 150 cm di altezza. Non è obbligatorio il sistema Isofix e non permette l’omologazione di seggiolini auto senza schienale.

Come si distingue un seggiolino auto R44 da un R129?

Leggendo l’etichetta. Quella di un seggiolino R44 riporta le seguenti informazioni: marchio azienda, normativa di riferimento, compatibilità con le auto, fascia di peso, marchio di omologazione, numero di omologazione, numero progressivo di produzione (non sempre presente) e numero univoco assegnato al modello specifico di seggiolino, utilizzato per la tracciabilità.

L’etichetta dei seggiolini R129 riporta invece le seguenti informazioni: compatibilità con le auto, classificazione altezza (definisce la fascia di altezza e la massa corporea del bambino), marchio di omologazione europea, numero di omologazione, numero progressivo di produzione (non sempre presente) e numero univoco assegnato al modello specifico di seggiolino, utilizzato per la tracciabilità.

Come si verifica la compatibilità del seggiolino con la propria auto?

Guardando l’etichetta. Le categorie dei seggiolini R44 sono due: Universal (compatibile con tutti i posti auto indicati come Universal e quindi dotati di cintura per adulti a 3 punti) e Semi-Universal (compatibile con tutti i posti auto indicati come Universal).

Le categorie dei seggiolini R129 sono due: i-Size (compatibile con tutti i posti auto indicati come i-Size: include obbligatoriamente il fissaggio con sistema Isofix per seggiolini fino a un’altezza di 100 cm e opzionale per seggiolini con altezza superiore ai 100 cm) e Specific Vehicle (indica che non può esserci compatibilità con tutti i veicoli: può essere presente una lista veicoli che ne indica la compatibilità).

Sui seggiolini R44 e R129 può essere riportata la dicitura Isofix: in questo caso il seggiolino può essere installato con il sistema Isofix solo nelle posizioni auto che hanno l’indicazione Isofix.

Quando va utilizzato il seggiolino auto?

Il seggiolino auto va utilizzato obbligatoriamente per bambini fino ai 150 cm di altezza.

Come va posizionato il seggiolino auto?

Il seggiolino auto dev’essere posizionato in senso contrario di marcia secondo quanto indicato nel manuale d’uso (si consiglia fino ai 15 mesi) e preferibilmente sul sedile posteriore, ricordandosi sempre di attivare il blocco maniglie dell’auto. Se lo si posiziona sul sedile anteriore bisogna ricordarsi di disattivare l’airbag passeggero.

Come va posizionato il bambino sul seggiolino?

Il bambino dev’essere posizionato sul seggiolino in modo da ridurre al minimo eventuali lesioni in caso di urto seguendo quanto riportato nel manuale di istruzioni.

Secondo le ultime revisioni normative della UN ECE 44 (seggiolini omologati dopo febbraio 2017) e la nuova normativa UNI ECE R129 i bambini alti meno di 125 cm che viaggiano su un seggiolino omologato non possono più essere trasportati con un seggiolino senza schienale.

Cosa bisogna fare con i vecchi seggiolini?

Tutti i seggiolini attualmente in circolazione (con la sola esclusione di quelli conformi alle norme più datate come la UN ECE R44 01 e la UN ECE R44 02, in vigore fino a metà anni ’90 e attualmente fuorilegge) possono ancora essere utilizzati.

Info utili

prevnext

L’articolo Seggiolino auto: come scegliere il più sicuro proviene da Panoramauto.

Fonte:

McLaren 570GT MSO Cabbeen Collection

Medium-9162McLaren-570GT-Cabbeen-Collection.01_darkMedium-9162McLaren-570GT-Cabbeen-Collection.01_dark

Medium-9164McLaren-570GT-Cabbeen-Collection.02_darkMedium-9164McLaren-570GT-Cabbeen-Collection.02_dark

Medium-9168McLaren-570GT-Cabbeen-Collection.04Medium-9168McLaren-570GT-Cabbeen-Collection.04

Medium-9169McLaren-570GT-Cabbeen-Collection.05Medium-9169McLaren-570GT-Cabbeen-Collection.05

Medium-9170McLaren-570GT-Cabbeen-Collection.06Medium-9170McLaren-570GT-Cabbeen-Collection.06

Medium-9171McLaren-570GT-Cabbeen-Collection.07Medium-9171McLaren-570GT-Cabbeen-Collection.07

Medium-9172McLaren-570GT-Cabbeen-Collection.08Medium-9172McLaren-570GT-Cabbeen-Collection.08

 

McLaren Special Operations (MSO) e l’imprenditore cinese MrCabbeen, hanno presentato al Salone di Pechino 2018 la nuova 570GT MSO Cabbeen Collection. Si tratta del primo modello su misura sviluppato da MSO che introduce degli elementi di design classici della cultura cinese, grazie alla collaborazione stilistica con la società cinese di abbigliamento e fashion design. Saranno solo cinque le unità disponibili di questa serie speciale.

La livrea in MSO Bespoke Obsidian Black viene impreziosita da due dragoni Speedline Gold disegnati a mano e posti sulle portiere della 570GT MSO Cabbeen Collection. Gli altri dettagli esterni sono rappresentati dai nuovi cerchi GT a 15 raggi, anch’essi in tonalità Gloss Speedline Gold. E poi ci sono i battitacco in carbonio che esaltano l’abitacolo ed il ricamo di dragoni in oro sul tunnel centrale anteriore rivestito in Alcantara.

I dragoni ricamati su ognuna delle cinque vetture sono stati cuciti da Kang Huifang, Direttrice della Commissione dei Ricamatori Professionisti dell’Istituto Cinese per le Arti (Director of the Professional Embroidery Committee of China’s Arts and Crafts Institute) e rinomata per il suo lavoro di custode di questa splendida tradizione dell’arte dei ricami Chao da ben quattro decadi.

Ansar Ali, Managing Director, McLaren Special Operations, ha commentato:

“La McLaren Special Operations è consacrata per offrire ai clienti scelte sviluppate e create su misura che mostrano le quasi illimitate possibilità di personalizzazione. La 570GT MSO Cabbeen Collection generata dalla fusione tra lo stile di design contemporaneo Inglese ed elementi classici di arte Cinese, è stata creata per soddisfare il desiderio dei clienti cinesi per la voglia di individualismo, un ulteriore prova del crescente interesse dei servizi si MSO del mercato Cinese. “

Salone di Ginevra 2016

McLaren 570GT: la versione chic della supercar di Woking

Abitacolo lussuoso, sospensioni ammorbidite e isolamento acustico migliorato, ma non rinuncia alla sportività

L’articolo McLaren 570GT MSO Cabbeen Collection proviene da Panoramauto.

Fonte: