Audi e-tron Sportback: il bello dell’elettrico

L’Audi e-tron Sportback è la variante filante della e-tron, la prima elettrica di sempre della Casa di Ingolstadt. La risposta tedesca alla Tesla Model X (da noi provata qualche giorno fa) è un’ecologica grande SUV a trazione integrale rivolta a chi non può rinunciare alla qualità del brand dei quattro anelli e a chi cerca una crossover sexy ed elegante ma al tempo stesso poco vistosa.
Nel nostro primo contatto abbiamo avuto modo di guidare la versione più esclusiva (e costosa) della grande Sport Utility elettrica teutonica: la 55 S line edition. Scopriamo insieme i suoi pregi e difetti.
Audi e-tron Sportback: la gamma motori
La gamma motori dell’Audi e-tron Sportback è composta da due unità:
- due motori elettrici da 313 CV
- due motori elettrici da 408 CV

Audi e-tron Sportback 55: la tecnica
L’Audi e-tron Sportback protagonista del nostro primo contatto monta due motori elettrici asincroni – uno in corrispondenza di ciascun assale – che erogano una potenza totale di 360 CV e 561 Nm di coppia. Quando si sposta il selettore di marcia da D a S e si preme a fondo il pedale dell’acceleratore si attiva – per otto secondi – la modalità Boost (408 CV e 664 Nm di coppia). La spinta diventa ancora più incisiva – “0-100” in 5,7 secondi – ma non brutale come quella della Tesla Model X Long Range: chi vuole più brio dovrà aspettare la versione S con tre motori capaci di generare una potenza di 503 CV e una coppia di 973 Nm in modalità Boost.

Batteria, autonomia e ricarica
L’Audi e-tron Sportback 55 monta una batteria da 95 kWh (86,5 kWh effettivamente fruibili) pesante 700 kg – 36 moduli di celle con 12 celle pouch ciascuno – e dichiara un’autonomia nel ciclo WLTP di 446 km. Nella realtà, con uno stile di guida normale, si possono percorrere circa 350 km.
Il sistema di recupero dell’energia funziona grazie ai motori elettrici ed è attivo nelle fasi di frenata (fino a 0,3g, oltre contribuiscono anche i freni meccanici) e di rilascio (durante le quali il pilota può impostare il livello di recupero mediante le palette al volante).
L’Audi e-tron Sportback 55 può essere ricaricata in corrente continua (DC) con potenze fino a 150 kW (meno di mezz’ora per passare dal 5 all’80% della batteria e 110 km di autonomia guadagnati in 10 minuti), con corrente alternata su colonnine AC (potenza standard fino a 11 kW o, optando per un secondo charger, a 22 kW) o nel garage di casa con il sistema e-tron compact di serie collegabile a una presa standard (due i cavi elettrici a disposizione: uno per prese domestiche da 230 Volt e l’altro per prese trifase da 400 Volt con potenza sino a 11 kW). Più avanti arriverà tra gli optional il dispositivo e-tron connect che consentirà di ricaricare la vettura con la massima potenza consentita dall’impianto elettrico di casa e dall’auto.
La Casa di Ingolstadt offre inoltre ai clienti l’accesso semplificato a circa 140.000 stazioni in 24 Paesi europei attraverso il servizio Audi e-tron Charging Service utilizzabile con un’unica scheda e un unico contratto di ricarica ed entro la fine dell’anno grazie alla rete Ionity saranno presenti in Europa oltre 400 stazioni HPC (High-Power-Charging). Il costo di quest’ultima soluzione? 0,31 euro per kWh, poco più del Tesla Supercharger (0,30 euro).

Aerodinamica al top
Gli ingegneri Audi hanno lavorato molto sull’aerodinamica della e-tron Sportback ottenendo come risultato finale un Cx di 0,25 e una migliore autonomia (+ 45 chilometri nel ciclo WLTP) rispetto alla e-tron.
Dati indubbiamente interessanti, relativi però solo all’allestimento S line edition (protagonista del nostro primo contatto) con l’aggiunta degli specchietti retrovisivi esterni virtuali, presenti sulla vettura del nostro test e optional a 1.750 euro. Un accessorio a nostro avviso evitabile: al posto dei retrovisori ci sono due telecamere e le immagini riprese vengono trasmesse su due display poco intuitivi – quando si guida l’occhio cerca sempre lo specchio tradizionale all’esterno – situati tra la plancia e la portiera.
Per quanto riguarda le altre versioni dotate di specchietti “standard” l’Audi e-tron Sportback, grazie all’andamento discendente della zona posteriore, percorre 10 chilometri più della e-tron con un “pieno” di energia e quando procede a una velocità compresa tra 48 e 160 km/h viaggia – quando possibile – con la presa d’aria adattiva chiusa per migliorare il deflusso.

Abitacolo e bagagliai
Le linee sportive e aerodinamiche dell’Audi e-tron Sportback riducono lo spazio (- 2 cm a livello della testa rispetto alla e-tron “normale”) in altezza per i passeggeri posteriori. L’abitacolo è costruito con grande cura e la consolle centrale è monopolizzata da due display ergonomici: quello superiore da 10,1” gestisce l’infotainment, la telefonia, la navigazione e le impostazioni speciali mentre quello inferiore da 8,6” si occupa dell’immissione dei testi, delle funzioni comfort e della climatizzazione.
I due bagagliai, con quello posteriore impreziosito da un pratico portellone ad apertura e chiusura elettrica, convincono: 615 litri totali (60 nel vano portaoggetti supplementare sotto il cofano anteriore che contiene gli attrezzi di bordo e il cavo di ricarica mobile) che diventano 1.655 quando si abbattono i sedili dietro.

Audi e-tron Sportback 55: prezzo e dotazione
L’Audi e-tron Sportback 55 S line edition protagonista del nostro primo contatto ha un prezzo alto ma in linea con la concorrenza e adeguato ai contenuti offerti: 95.000 euro (2.300 più della e-tron “normale” a parità di motore e allestimento). La dotazione di serie comprende, tra le altre cose:
Cerchi/pneumatici
- Cerchi in lega di alluminio a 5 razze con design dinamico, con contrasto in grigio, parzialmente lucidi 9 J x 20 con pneumatici 255/50 R 20 109H XL (non è possibile il montaggio delle catene da neve)
- Bulloni antifurto per cerchi con riconoscimento ruota allentata
- Spia di controllo pressione pneumatici
- Kit di riparazione pneumatici
- Attrezzi di bordo
Luce
- Proiettori a LED
- Gruppi ottici posteriori a LED
- Lavafari
Specchietti
- Specchietti retrovisivi esterni regolabili, riscaldabili e ripiegabili elettricamente, schermabili automaticamente da entrambi i lati, con dispositivo bordo marciapiede
- Specchietto retrovisivo interno schermabile automaticamente, senza cornice
- Alloggiamento degli specchietti retrovisivi esterni verniciato in colore carrozzeria
Sistemi di chiusura
- Dispositivo elettronico antiavviamento (immobilizer) integrato nella centralina del motore
- Chiave comfort con sistema di sbloccaggio del portellone vano bagagli mediante sensori (senza Safelock)
- Portellone vano bagagli ad apertura e chiusura elettrica
Sistemi per il tetto e cristalli
- Parabrezza in vetro acustico isolante con vetri atermici
- Alette parasole con specchietto di cortesia illuminato
- Vetri atermici
Ulteriori equipaggiamenti esterni
- Estetica S line (paraurti anteriore con design specifico S, protezione sottoscocca in grigio selenite opaco dal design sportivo, paraurti posteriore con inserto specifico S in grigio selenite opaco e appendice aerodinamica allo spoiler posteriore, paraurti anteriore e posteriore, modanature al passaruota e longarine sottoporta in colore carrozzeria
- Denominazione modello e logo potenza/tecnologia
- Pacchetto esterno lucido (profilo del tetto e modanature esterne alle cornici dei finestrini in alluminio anodizzato)
Sedili
- Sedili anteriori normali (con regolazione manuale dell’altezza e della posizione longitudinale del sedile, dell’inclinazione dello schienale e dell’altezza degli appoggiatesta, nonché regolazione verticale della cintura)
- Sedili anteriori a regolazione manuale
- Appoggiatesta anteriori
- Appoggiabraccia centrale anteriore comfort (regolabile in inclinazione e lunghezza)
- Supporto lombare a 4 vie per sedili anteriori (regolabile elettricamente in senso verticale e orizzontale)
- Schienale del sedile posteriore ribaltabile
Rivestimenti
- Rivestimenti pelle/similpelle
Inserti decorativi
- Inserti in vernice grigio grafite per il cruscotto
- Tasti di comando in nero lucido
Cielo dell’abitacolo
- Cielo dell’abitacolo in tessuto argento luna
Volante ed elementi di comando
- Volante multifunzionale in pelle a razze doppie con bilancieri
Climatizzazione
- Climatizzatore automatico comfort a 2 zone
- Climatizzazione ausiliaria
Sistemi di carico e trasporto
- Piano di copertura del vano bagagli
Ulteriori equipaggiamenti interni
- Pacchetto illuminazione diffusa (in aggiunta alle luci interne di serie: illuminazione diffusa tessuti delle portiere anteriori/posteriori, illuminazione zona portiere dalle maniglie esterne delle portiere anteriori/posteriori e illuminazione diffusa consolle centrale anteriore
- Tappetini anteriori e posteriori
- Listelli sottoporta anteriori e posteriori con inserto in alluminio, illuminati, con logo S anteriore
- Pacchetto non fumatori
- Presa di corrente a 12 Volt nel bagagliaio
Infotainment
- Audi virtual cockpit
- Radio MMI plus con MMI touch response
- Sistema di navigazione MMI plus
- Ricezione radio digitale
- Audi music interface
- Audi music interface nel vano posteriore
- Audi Sound System
- Audi connect Navigazione & Infotainment (3 anni)
- Interfaccia Bluetooth
Sistemi di assistenza
- Avvertimento in caso di abbandono della corsia (lane departure warning)
- Sistema di ausilio al parcheggio plus con visualizzazione perimetrale
- Regolatore di velocità con limitatore di velocità
- Audi pre sense basic
- Audi pre sense front
- Sensore multifunzione e telecamera
Tecnica e sicurezza
- Emergency Call & Service Call Audi connect con comando della vettura e-tron
- Servosterzo progressivo
- Adaptive air suspension sport
- Freni anteriori e posteriori a disco
- Materiale del pronto soccorso con triangolo d’emergenza e giubbotti catarifrangenti
- Clacson bitonale
- Dispositivo per la disattivazione dell’airbag lato passeggero
- Piantone dello sterzo di sicurezza
- Airbag laterali anteriori e sistema di airbag per la testa
- Trasmissione per trazione elettrica (1 rapporto)
- Trazione integrale quattro elettrica
- Sistema di ancoraggio Isofix per i seggiolini dei bambini sul sedile del passeggero anteriore
- Sistema di ancoraggio Isofix e 3° punto di ancoraggio con cinghia Top Tether per i seggiolini dei bambini sul sedile posteriore
- Sistema di ricarica e-tron compact
- Cavo di ricarica pubblico (mode 3) 22 kW
- On board charger 11 kW
Versioni/pacchetti
- Business (appoggiabraccia centrale anteriore comfort, rivestimenti pelle/similpelle, supporto lombare a 4 vie per sedili anteriori, chiave comfort con sistema di sbloccaggio del portellone vano bagagli mediante sensori senza Safelock, Audi music interface nel vano posteriore con 2 USB, pacchetto illuminazione diffusa, tasti di comando in nero lucido, specchietti retrovisivi esterni regolabili, riscaldabili e ripiegabili elettricamente, schermabili automaticamente da entrambi i lati, con dispositivo bordo marciapiede e Audi Premium Care 3 anni fino a 30.000 km

Audi e-tron Sportback: la novità in cinque punti
- Design più sportivo
- Aerodinamica migliorata
- Autonomia aumentata di 10 km
- Peso ridotto di 10 kg
- Altezza ridotta di 1 cm
Scheda tecnica
| Lunghezza | 4,90 metri |
| Larghezza | 1,94 metri |
| Altezza | 1,62 metri |
| Acc. 0-100 km/h | 5,7 s |
| Bagagliaio | 615/1.655 litri |
| Caratteristiche motore | due motori elettrici da 408 CV e 664 Nm di coppia |
| Prezzo | 95.000 euro |
Dove l’abbiamo guidata
Abbiamo guidato l’Audi e-tron Sportback 55 tra i luoghi più conosciuti della sponda bresciana del Lago di Garda: un percorso composto per metà da tratti urbani e per l’altra metà da statali caratterizzate da curve non troppo strette.
Su queste strade la grande SUV elettrica dei quattro anelli si è rivelata una vettura più orientata al comfort che al piacere di guida: merito delle sospensioni pneumatiche sportive Adaptive air suspension sport di serie capaci di adattarsi a qualsiasi situazione. Qualche esempio? La vettura si abbassa di 1,3 cm nelle modalità “dynamic” ed “efficiency” (di 2,6 cm, anche in modalità “Auto”, quando si superano i 140 km/h) e si alza di 3,5 cm in modalità “allroad” e “comfort” e di ben 5 cm in modalità “lift”.
Una crossover comoda e incollata all’asfalto ma con qualche chilo di troppo che penalizza il divertimento (insieme a uno sterzo un po’ troppo leggero e a un impianto frenante discreto).
NON TUTTI SANNO CHE – A Lonato del Garda si trova il circuito South Garda Karting, uno dei più importanti kartodromi del mondo.

Dove vorremmo guidarla
L’Audi e-tron Sportback sarebbe una perfetta macinatrice di chilometri se solo ci fosse una rete capillare di colonnine a disposizione per la ricarica veloce.
In futuro vorremmo attraversare l’Italia in autostrada al volante della grande SUV elettrica tedesca, fermandoci ogni tanto per fare un “rifornimento” rapido senza avere l’ansia di restare a secco di energia e di non trovare prese di corrente. Per il momento possiamo limitarci ad apprezzare le grandi doti di comfort dell’ecologica crossover dei quattro anelli.
Le concorrenti
| Audi e-tron 55 S line edition | Più spaziosa e più economica della e-tron Sportback ma l’autonomia è inferiore. |
| Land Rover Range Rover Sport 2.0 Si4 PHEV SE | Meno ecologica dell’Audi e-tron Sportback in quanto ibrida plug-in benzina ma molto più adatta al fuoristrada. |
| Mercedes GLE 450 EQ-Boost Premium Plus | Ancora meno ecologica dell’Audi e-tron Sportback in quanto mild hybrid benzina. Finiture curatissime. |
| Tesla Model X Long Range | La rivale più agguerrita dell’Audi e-tron Sportback. Più vivace e con più autonomia ma meno bella e meno curata. |
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Multe, le varie modalità di pagamento online

Violare il Codice della Strada significa rischiare di prendere una multa, che deve essere pagata seguendo apposite procedure e nei tempi previsti, per evitare che la sanzione raddoppi o che vengano applicati gli interessi di mora. Ci sono differenti modalità di pagamento di una multa, si può fare online con il proprio pc o il proprio smartphone, al giorno d’oggi è la modalità più utilizzata. Vediamo come procedere.
Quali sono le modalità di pagamento di una multa online?
Se non si ha intenzione di presentare opposizione, una volta presa una multa, va pagata. Il termine previsto in Italia è di 60 giorni dalla notifica, se non si rispetta questo periodo, allora l’importo aumenta. Esistono differenti alternative per pagare una multa, non è necessario per forza andare al Comando della Polizia o fare la fila in posta o in banca, come abbiamo detto, si può fare il saldo anche online. Le modalità sono:
- bonifico bancario online;
- sul sito di Poste Italiane, se il verbale è stato redatto dalla Polizia o dai Carabinieri;
- sul sito del Comune, se la multa è stata fatta dalla Polizia Municipale.
Pagare una multa online sul sito del Comune
Per il pagamento di una multa in attraverso un portale web comunale, è necessario seguire la procedura richiesta e inserire i dati:
- data dell’infrazione (a volte anche orario);
- numero del verbale;
- targa del veicolo multato;
- dati della carta di credito con cui si effettua il pagamento.
Pagare una multa online sul sito di Poste Italiane
In questo caso bisogna avere un account sul sito ufficiale di Poste Italiane o crearlo, seguendo a procedura guidata per la registrazione. Per pagare la multa online poi basta accedere alla pagina riguardante il pagamento dei bollettini, tra le varie voci del menu c’è anche quella “Multe”, con le due opzioni relative all’Arma dei Carabinieri o alla Polizia di Stato.
Prima del pagamento è necessario inserire tutte le proprie generalità e quindi:
- nome e cognome del trasgressore;
- indirizzo, CAP, città e provincia;
- numero del verbale;
- targa del veicolo multato;
- data del verbale;
- codice dell’obbligazione.
Una volta compilato il modulo, si può scegliere la modalità di pagamento.
Pagare una multa con bonifico bancario online
Se si possiede il servizio home banking della propria banca, allora è possibile affidarsi a questa tipologia di pagamento. Il trasgressore accederà semplicemente al proprio conto corrente, selezionerà la voce che permette di fare il versamento per il pagamento della multa dal menu e procederà con il saldo. Ricordate che spesso la data di valuta e quella in cui viene effettuata l’operazione da parte della banca non coincidono, quindi se volete beneficiare dello sconto del 30% previsto per chi paga la multa entro 5 giorni, provvedete subito al versamento.
Altre modalità di pagamento delle multe
Oltre alle procedure online, esistono anche altre modalità “classiche” di pagamento delle multe:
- presso tabaccherie/ricevitorie del lotto convenzionate;
- presso ricevitorie Sisal convenzionate;
- presso uffici postali o in banca;
- presso uffici del corpo di Polizia Municipale del Comune che ha elevato la contravvenzione.
Di solito il verbale contiene tutte le informazioni sulle varie le modalità di pagamento e quindi il cittadino deve solo leggere e scegliere. Il pagamento può essere effettuato in contanti, con bancomat o carta di credito oppure con bonifico postale o bancario.
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Collaudo impianto a gas per auto: quello che bisogna sapere

Tra le operazioni previste dall’articolo 78 del Codice della Strada rientra il collaudo relativo all’installazione di un impianto a gas per auto. La maggior parte delle officine che eseguono l’installazione sono autorizzate anche a effettuare la prova di tenuta a pressione dell’impianto e quindi possono dichiarare di averla eseguita, citando il codice di autorizzazione che viene rilasciato dalla Motorizzazione Civile.
Quando invece l’officina che si occupa dell’installazione non è autorizzata al collaudo, questo e la prova idraulica devono essere eseguiti presso la Motorizzazione Civile pagando la tariffa relativa e compilando il modello apposito denominato TT 2100. I serbatoi GPL e le bombole di metano hanno una scadenza, i primi di 10 anni, i secondi 15. Una volta trascorsi questi periodi quindi devono essere sostituiti, anche in questo caso servono la prova e il collaudo.
Per l’installazione dell’impianto viene emesso un tagliando autoadesivo da applicare sulla carta di circolazione, a seguito della sostituzione del serbatoio o dell’eliminazione dell’impianto invece deve essere emesso un duplicato della carta di circolazione.
Collaudo impianto a gas dell’auto per la prima installazione
Per il collaudo di prima installazione dell’impianto a gas della propria vettura è necessario presentare la seguente documentazione:
- domanda su modello TT 2119 da parte del proprietario del mezzo;
- dichiarazione di installazione eseguita secondo le prescrizioni del MIT e del costruttore, rilasciata da un’officina autorizzata;
- dichiarazione di esecuzione corretta della prova idraulica, se l’installatore è autorizzato a procedere;
- documenti tecnici dell’impianto installato.
Se l’installatore non è autorizzato a effettuare la prova idraulica, quest’ultima deve essere eseguita presso la Motorizzazione insieme al collaudo, i costi sono:
- 25,00 euro su c/c postale 9001 (diritti motorizzazione);
- 16,00 euro su c/c postale 4028 (imposta di bollo);
- 25,00 euro su c/c postale 9001 (tariffa prova idraulica, da versare solo se l’installatore non è autorizzato ad eseguirla per conto della Motorizzazione).
Una volta superato il collaudo, è previsto il rilascio di un tagliando adesivo da apporre sulla carta di circolazione.
Impianto a gas per l’auto, collaudo per eliminazione
Eliminando l’impianto a gas, si ripristinano tutte le caratteristiche di alimentazione che c’erano prima dell’installazione dello stesso. Anche in questo caso serve fare il collaudo, presentando:
- domanda su modello TT 2119 dal proprietario del mezzo;
- attestazioni dei versamenti effettuati si 25,00 euro su c/c postale 9001 e si 32,00 euro su c/c postale 4028;
- dichiarazione dell’officina che ha eliminato l’impianto e ripristinato l’alimentazione originaria a perfetta regola d’arte.
Superato il collaudo è previsto il rilascio di un permesso provvisorio per la circolazione e il successivo ritiro del duplicato della carta di circolazione.
Impianto gas per l’auto, collaudo per sostituzione
Il serbatoio GPL o le bombole di metano devono essere sostituite alla data di scadenza, mentre le altre componenti dell’impianto restano invariate, senza subire alcune modifica. Anche per quest’operazione serve il collaudo e si devono presentare:
- domanda sul modello TT 2119 compilato dal proprietario del veicolo;
- dichiarazione d’installazione a norma rilasciata dall’installatore;
- documentazione tecnica del nuovo serbatoio;
- attestazioni dei versamenti di 25,00 euro su c/c postale 9001 e 16,00 euro su c/c postale 4028.
Una volta superato il collaudo viene rilasciato all’automobilista un tagliando autoadesivo da apporre sulla carta di circolazione.
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Skoda Octavia Scout: il ritorno della wagon SUV

La Skoda Octavia Scout è tornata. La variante della quarta generazione della station wagon ceca (realizzata sullo stesso pianale della Seat Leon) che strizza l’occhio al mondo delle SUV porta in dote alcune novità tecniche importanti: scopriamole insieme.
Il debutto della trazione anteriore
Per la prima volta nella storia la Skoda Octavia Scout è disponibile anche a trazione anteriore e non più solo a trazione integrale.
Un nuovo motore
La gamma motori della nuova Skoda Octavia Scout è composta da sei unità sovralimentate: il propulsore più potente – un nuovo 2.0 TDI da 200 CV – è lo stesso che verrà adottato a breve dalla Volkswagen Golf GTD.
- un 1.5 turbo benzina TSI da 150 CV
- un 2.0 turbo benzina TSI da 190 CV
- un 1.5 turbo mild hybrid benzina e-TEC da 150 CV
- un 2.0 turbodiesel TDI da 115 CV
- un 2.0 turbodiesel TDI da 150 CV
- un 2.0 turbodiesel TDI da 200 CV

Off-road nel look (e non solo)
La Skoda Octavia Scout si distingue dalle varianti “normali” della familiare ceca per l’altezza da terra maggiorata di 1,5 cm, per le protezioni sottoscocca e per il look off-road.
Fuori troviamo paraurti specifici con protezioni in colore alluminio, archi passaruota e minigonne in plastica grezza, cerchi in lega da 18” (optional da 19”) e la tinta argento usata per il diffusore posteriore, i mancorrenti al tetto e i gusci degli specchietti retrovisori. Dentro spiccano invece gli inserti alla base della plancia, i rivestimenti dei sedili in tessuto traspirante ThermoFlux, la pedaliera in metallo e le impunture marroni per volante, bracciolo centrale e plancia.
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Auto elettrica o ibrida? Differenze e quale conviene

Viviamo in un’epoca in cui le auto elettriche e ibride hanno sempre più successo sul mercato, purtroppo ancora spesso hanno prezzi non accessibili a tutti, ma sono la giusta soluzione per risparmiare in termini di denaro e inquinare meno l’aria che respiriamo. Ma è meglio scegliere un’auto elettrica o ibrida? Dipende da molti fattori, ad esempio da quanto usiamo la macchina, che investimento siamo disposti a fare, dove abitiamo. Si tratta di due tipologie di tecnologie a basso impatto ambientale e ecosostenibili, ma la loro utilità dipende dal tipo di esigenze che ha il guidatore.
Sappiamo in ogni caso che entrambe le motorizzazioni sono un’ottima scelta, visto che sono destinate a durare più di tutte e soprattutto hanno un occhio di riguardo per l’ambiente e l’aria che respiriamo, oltre che per il portafogli. Vediamo però quali aspetti valutare prima di comprare un’auto elettrica o ibrida e come fare la scelta in base ai vantaggi di una e dell’altra tipologia.
Vantaggi e svantaggi delle auto ibride
Scegliere un’auto ibrida è sicuramente una decisione più moderata, infatti prevede un motore termico tradizionale accoppiato ad un’unità elettrica. Partiamo dal prezzo, quello delle ibride è più alto rispetto a quello delle auto a benzina, ma scende con gli incentivi statali ed è più conveniente rispetto a quello delle auto elettriche. Per quanto riguarda invece la manutenzione, gli interventi sull’unità elettrica possono alzare il costo dei tagliandi, a livello di inquinamento ovviamente è minore rispetto alle auto esclusivamente a motore termico. Un altro vantaggio è che le auto ibride possono circolare liberamente durante i blocchi del traffico, i loro consumi sono ridotti, perché il motore elettrico mitiga il consumo del carburante. Una pecca è che se la rete dei distributori di benzina è praticamente diffusa ovunque, quella dell’energia elettrica in Italia invece lo è molto meno.
Vantaggi e svantaggi delle auto elettriche
L’auto elettrica è una soluzione più netta ed esclusiva, infatti si muove solo grazie all’energia elettrica accumulata nella batteria e senza alcun altro carburante. Il motore è silenzioso e a zero emissioni. Il prezzo è sicuramente il più alto del settore auto, anche se comunque ci sono gli Ecobonus e gli sgravi fiscali. Per quanto riguarda la manutenzione, il motore elettrico ha meno componenti di quello termico ma la tecnologia è più innovativa, quindi gli interventi sono più costosi. L’auto elettrica non inquina per niente (non devono essere considerate però la produzione di energia elettrica da fonti esauribili come il carbone, la fabbricazione delle batterie con il litio e il cobalto e il loro smaltimento). Le vetture a zero emissioni possono circolare ovunque anche durante i blocchi del traffico.
Auto ibrida o elettrica, quale scegliere?
L’auto ibrida è più conveniente, la via di mezzo tra quelle completamente elettriche e quelle a benzina o diesel. Nelle ibride leggere il motore elettrico è in grado di recuperare energia durante le decelerazioni e frenate e dà una spinta in più al motore termico nei momenti in cui è necessario, in questo modo permette un notevole risparmio di carburante, oltre che una diminuzione delle emissioni inquinanti.
Ci sono anche quelle che chiamiamo plug-in hybrid, in grado addirittura di circolare soltanto in modalità 100% elettrica, ottima soluzione per l’utilizzo urbano. Le auto elettriche in alcune parti d’Italia sono ancora molto rare, sia per il prezzo elevato, che per una rete di ricarica poco estesa sul territorio, troppo limitata.
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Chi è Ralf Brandstätter, il nuovo CEO Volkswagen

Ralf Brandstätter sarà dal prossimo 1 luglio 2020 il nuovo amministratore delegato Volkswagen. L’ingegnere tedesco – attualmente COO (Chief Operating Officer) del marchio teutonico – prenderà il posto di Herbert Diess, il quale resterà leader dell’intero gruppo di Wolfsburg.
Brandstätter avrà il compito di portare avanti lo sviluppo di Volkswagen, un brand che punta a vendere almeno 1,5 milioni di auto elettriche entro il 2025.
Chi è Ralf Brandstätter
Ralf Brandstätter – nato l’8 settembre 1968 a Braunschweig (Germania Ovest) – è entrato nel Gruppo Volkswagen a 25 anni nell’area acquisti dopo aver completato l’apprendistato come meccanico presso la fabbrica Vw della sua città natale e aver conseguito la laurea in ingegneria industriale.
Nel 1998 – dopo una parentesi come assistente presso la segreteria generale del colosso di Wolfsburg – è passato a occuparsi dell’approvvigionamento dei metalli per telai e motori e cinque anni dopo è stato nominato Project manager per i nuovi progetti di veicoli.
Trasferitosi in Spagna nel 2005 per ricoprire il ruolo di responsabile degli acquisti Seat, è diventato tre anni dopo membro del comitato esecutivo del marchio iberico sempre in ambito acquisti. Nel 2010 l’ingegnere di Braunschweig è stato nominato responsabile Procurement Exterieur del Gruppo Volkswagen e due anni più tardi è salito di grado diventando responsabile acquisti nuovi prodotti.
Ralf Brandstätter è diventato nell’ottobre 2015 rappresentante generale del Gruppo Volkswagen e solo due mesi dopo è entrato a far parte del consiglio di amministrazione Volkswagen con responsabilità per gli acquisti. Dall’1 agosto 2018 è COO (Chief Operating Officer) del brand.
Il mondo Volkswagen
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Infiniti Q60 3.0t (2017): pregi e difetti della coupé giapponese

Alla fine dello scorso decennio la seconda generazione della Infiniti Q60 (sportiva giapponese realizzata sullo stesso pianale della Q50) provò, senza successo, a rubare clienti alla Mercedes classe C Coupé.
Scopriamo insieme i pregi e i difetti di un esemplare del 2017 della versione “top” (la 3.0t nel lussuoso allestimento S Sport Tech), facile da trovare a poco più di 35.000 euro.
I pregi della Infiniti Q60 3.0t del 2017
Abitabilità
Chi si accomoda sui due sedili posteriori tocca il tetto con la testa ma ha a disposizione parecchi centimetri nella zona delle spalle e delle gambe.
Finitura
Livelli altissimi. Ai livelli delle tedesche? Forse anche meglio…
Posto guida
Eleganza e sportività: sedile avvolgente, tante regolazioni e comandi ergonomici. L’unica pecca riguarda il freno di stazionamento a pedale.
Climatizzazione
L’impianto automatico bizona se la cava egregiamente ed è anche semplice da gestire.
Sospensioni
Più orientate al comfort che alla sportività: giusto così.
Rumorosità
L’abitacolo è ottimamente insonorizzato.
Sterzo
Lo sterzo elettronico diretto della Infiniti Q60 3.0t non è collegato meccanicamente alle ruote: un comando più diretto che riduce le vibrazioni sul volante dovute alla superficie stradale.
Dotazione di sicurezza
Ricchissima: airbag frontali, laterali e a tendina, attacchi Isofix, avviso uscita involontaria di corsia, controlli di stabilità e trazione, frenata automatica, monitoraggio angolo cieco e riconoscimento segnali stradali.
Visibilità
La coda sporgente, i finestrini piccoli e la particolare forma del montante posteriore non aiutano: per fortuna la telecamera 360° è di serie.
Freni
In linea con quanto offerto dalla concorrenza.
Prezzo
Da nuova nel 2017 la Infiniti Q60 3.0t S Sport Tech costava relativamente poco in rapporto ai contenuti offerti (68.900). Oggi la sportiva nipponica si trova facilmente usata a 36.000 euro: poco meno di una BMW 218i Gran Coupé Sport appena uscita dal concessionario.
Garanzie
La copertura globale scade quest’anno (dipende dal mese di immatricolazione), a patto che la vettura abbia percorso meno di 100.000 km.

I difetti della Infiniti Q60 3.0t del 2017
Dotazione di serie
Ricca ma poco personalizzabile: autoradio Aux Bluetooth CD Mp3 USB, cerchi in lega, climatizzatore automatico bizona, cruise control adattivo, fendinebbia, interni in pelle, navigatore, parcheggio semiautomatico, retrovisori ripiegabili elettricamente, sedili anteriori regolabili in altezza e riscaldabili, sensore luci, sensore pioggia, sensori di parcheggio anteriori e posteriori con telecamera, sospensioni attive, sterzo ad assistenza variabile e telecamera 360°.
Capacità bagagliaio
Il vano non è molto ampio: 342 litri.
Motore
Il 3.0 V6 biturbo benzina Euro 6 della Infiniti Q60 3.0t offre tanti cavalli (405) e un’erogazione eccellente (corposa ai bassi regimi ed efficace in allungo) ma è povero di coppia (475 Nm) e ha una cilindrata elevata che non aiuta chi vuole risparmiare sull’assicurazione RC Auto.
Cambio
La trasmissione automatica (convertitore di coppia) a sette rapporti regala passaggi marcia fluidi ma è poco reattiva quando si cerca la sportività.
Prestazioni
Nel complesso buone ma inferiori alla concorrenza tedesca: 250 km/h di velocità massima e 5 secondi per accelerare da 0 a 100 chilometri orari.
Tenuta di strada
La Infiniti Q60 3.0t è incollata all’asfalto ma il peso elevato penalizza l’agilità nelle curve.
Tenuta del valore
Le quotazioni sono destinate a calare vertiginosamente nei prossimi anni, soprattutto se si considera la recente sparizione del marchio Infiniti dai nostri listini.
Consumo
Alto: 10,6 km/l dichiarati.
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Tutti i codici Porsche

Chi ha detto che le cifre sono fredde e incapaci di trasmettere emozioni? Nel mondo Porsche, ad esempio, i numeri di progetto delle vetture vengono spesso usati dagli appassionati per riconoscere le varie evoluzioni di un modello.
Tre cifre che spesso coincidono con la denominazione ufficiale (come ad esempio la prima automobile di sempre prodotta dalla Casa di Zuffenhausen, la 356) ma non sempre: gli esperti di motori, ad esempio, per parlare della 911 attualmente in commercio usano la sigla 992.
Di seguito troverete una guida completa ai codici Porsche: a quali modelli di serie corrispondono tutti i numeri di progetto della Casa tedesca.
Codici Porsche: la guida completa dei numeri di progetto
Porsche 356
La 356 è la prima Porsche della storia: una sportiva “tutto dietro” (motore e trazione posteriore) prodotta dal 1948 al 1965 e disponibile in tre varianti di carrozzeria (Coupé, Roadster e Speedster).
Porsche 911
La prima generazione della Porsche 911 – prodotta dal 1964 al 1989 – è una sportiva “tutto dietro” (motore e trazione posteriore) disponibile in tre varianti di carrozzeria (Coupé, Targa e Cabriolet).
Porsche 912
La Porsche 912 – prodotta dal 1965 al 1969 – è una variante “economica” della prima serie della 911 Coupé identica nel design ma spinta da motori a quattro cilindri. Nel 1976 questa sigla viene riproposta – solo sul mercato statunitense – in occasione del lancio della 912E, un’altra variante a quattro cilindri della 911.
Volkswagen-Porsche 914
La Volkswagen-Porsche 914 è una sportiva “targa” a motore centrale e trazione posteriore nata dalla collaborazione tra la Casa di Wolfsburg e quella di Zuffenhausen.
Porsche 918
La Porsche 918 Spyder – prodotta dal 2013 al 2015 – è una supercar ibrida plug-in benzina spinta da un motore centrale e dotata della trazione integrale.
Porsche 924
La Porsche 924 è una coupé a trazione posteriore prodotta dal 1976 al 1988.
Porsche 928
La Porsche 928 è una coupé a trazione posteriore prodotta dal 1977 al 1995.
Porsche 92A
La Porsche 92A è la seconda generazione della Cayenne: una grande SUV a trazione integrale prodotta dal 2010 al 2017.
Porsche 930
La Porsche 930 – prodotta dal 1975 al 1989 – è la prima 911 Turbo di sempre: motore posteriore, trazione posteriore e tre varianti di carrozzeria (Coupé, Cabriolet e Targa).
Porsche 944
La Porsche 944 è una sportiva a trazione posteriore prodotta dal 1982 al 1991 e disponibile in due varianti di carrozzeria: Coupé e Cabriolet.
Porsche 959
La Porsche 959 è una supercar a trazione integrale prodotta dal 1986 al 1993. Una coupé spinta da un motore – montato in posizione posteriore – biturbo benzina a sei cilindri contrapposti.
Porsche 95B
La Porsche 95B è la Macan, una SUV media a trazione integrale nata nel 2014.
Porsche 964
La Porsche 964 – prodotta dal 1989 al 1993 – non è altro che la seconda generazione della 911: motore posteriore, trazione posteriore o integrale e tre varianti di carrozzeria (Coupé, Cabriolet e Targa).
Porsche 968
La Porsche 968 è una sportiva a trazione posteriore prodotta dal 1991 al 1995 e offerta in due varianti di carrozzeria (Coupé e Cabriolet).
Porsche 970
La Porsche 970 è la prima generazione della Panamera: una coupé a cinque porte a trazione posteriore o integrale prodotta dal 2009 al 2016.
Porsche 971
La Porsche 971 è la seconda generazione della Panamera: una sportiva a trazione posteriore o integrale nata nel 2016 e disponibile in due varianti di carrozzeria (coupé a cinque porte e station wagon Sport Turismo).
Porsche 980
La Porsche 980 è la Carrera GT: una supercar scoperta a motore (V10) posteriore centrale e trazione posteriore prodotta dal 2003 al 2007.
Porsche 981
La sigla 981 è stata usata da Porsche tra il 2012 e il 2016 per identificare la terza generazione della spider Boxster e la seconda serie della coupé Cayman. Due sportive spinte da un motore centrale e dotate della trazione posteriore.
Porsche 982
La sigla 982 è usata da Porsche dal 2016 per identificare la spider 718 Boxster e la coupé 718 Cayman. Due sportive spinte da un motore centrale e dotate della trazione posteriore.
Porsche 986
La Porsche 986 è la prima generazione della Boxster: una spider a motore centrale e trazione posteriore prodotta dal 1996 al 2004.
Porsche 987
La sigla 987 è stata usata da Porsche tra il 2004 e il 2012 per identificare la seconda generazione della spider Boxster e la prima serie della coupé Cayman. Due sportive spinte da un motore centrale e dotate della trazione posteriore.
Porsche 991
La Porsche 991 è la sesta generazione della 911. Prodotta dal 2011 al 2019 e disponibile a trazione posteriore o integrale, monta un motore posteriore ed è offerta in quattro varianti di carrozzeria: Coupé, Cabriolet, Targa e Speedster.
Porsche 992
La Porsche 992 è la settima generazione della 911. Nata nel 2019 e disponibile a trazione posteriore o integrale, monta un motore posteriore ed è offerta in tre varianti di carrozzeria: Coupé, Cabriolet e Targa.
Porsche 993
La Porsche 993 è l’ultima 911 con motore raffreddato ad aria. La terza generazione della sportiva di Zuffenhausen – prodotta dal 1994 al 1998, dotata (come sempre) di un motore montato posteriormente e disponibile a trazione posteriore o integrale – è offerta in quattro varianti di carrozzeria: Coupé, Targa, Cabriolet e Speedster.
Porsche 996
La Porsche 996 – quarta generazione della 911 – è la prima versione dell’icona di Zuffenhausen con motori (sempre montati in posizione posteriore) raffreddati ad acqua. Prodotta dal 1997 al 2006, è disponibile in tre varianti di carrozzeria: Coupé, Cabriolet e Targa.
Porsche 997
La Porsche 997 è la quinta generazione della 911, prodotta dal 2004 al 2012. Trazione posteriore o integrale, motore posteriore e quattro varianti di carrozzeria: Coupé, Cabriolet, Targa e Speedster.
Porsche 9J1
La Porsche 9J1 è la Taycan, la prima elettrica di serie della Casa di Zuffenhausen. Una coupé a quattro porte a emissioni zero e a trazione integrale nata nel 2019 e spinta da due motori elettrici.
Porsche 9PA
La Porsche 9PA è la prima generazione della Cayenne (la prima SUV della Casa teutonica): una Sport Utility a trazione integrale prodotta dal 2002 al 2010.
Porsche 9Y0
La Porsche 9Y0 è la terza generazione della Cayenne: una grande SUV a trazione integrale nata nel 2017 e disponibile in due varianti di carrozzeria (“normale” e Coupé).
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Auto d’epoca, cos’è e a cosa serve l’assicurazione formula garage

Parliamo di auto d’epoca e di auto storiche e della particolare forma di assicurazione rivolta ai possessori di queste categorie di veicoli, ovvero la formula garage. In Italia il Codice della Strada, all’art.60, spiega la differenza tra le auto storiche e le auto d’epoca, come anche noi abbiamo già visto nei nostri precedenti articoli e come bisogna assicurare questa tipologia di vetture, anche questo argomento lo abbiamo già affrontato. Vediamo adesso quando si parla di formula garage per l’assicurazione.
La definizione di auto d’epoca e auto storiche in Italia
Vediamo qual è la differenza tra auto d’epoca e auto storiche, come è scritto nel Codice della Strada all’articolo 60. La categoria d’epoca include tutti i veicoli che vengono cancellati dal Pubblico Registro Automobilistico e che vengono di conseguenza conservati all’interno di locali pubblici o privati o in musei. L’obiettivo della conservazione di questa particolare categoria di mezzi è salvaguardarne le caratteristiche tecniche originarie. Questo è il motivo per cui le auto d’epoca, per essere considerate tali, non possono in alcun modo subire modifiche, altrimenti perderebbero il loro status.
Un’altra cosa molto importante da sapere sulle auto d’epoca riguarda la loro circolazione su strada, che infatti può avvenire soltanto in presenza di raduni autorizzati e manifestazioni legati appunto a questa categoria speciale di veicoli. Ogni auto d’epoca, infine, deve essere iscritta ad uno specifico elenco istituito presso il Centro Storico del Dipartimento per i Trasporti Terrestri.
Altra tipologia di auto che può beneficiare della formula garage per l’assicurazione è quella delle storiche. Questi veicoli non vengono radiati dal PRA, al contrario delle vetture d’epoca, e devono avere un’età superiore ai 20 anni dalla data della prima immatricolazione. Oltretutto devono essere iscritte ad un registro storico e ottenere il rilascio del Certificato di Rilevanza Storico Collezionistica.
Assicurazione auto d’epoca e storiche: come funziona
Per i possessori di più veicoli d’epoca, l’assicurazione auto prevede anche la formula garage. Innanzitutto chiariamo il fatto che l’assicurazione delle vetture d’epoca, a differenza di quella dei mezzi storici, serve nel caso in cui si partecipi ad una manifestazione autorizzata ed è valida per tutta la sua durata, deve essere richiesta all’Ufficio Provinciale per i Trasporti Terrestri presentando il foglio di via e la targa provvisoria. L’assicurazione per le auto storiche invece segue le normali regole della Rc Auto, l’unica agevolazione è che alcuni registri possiedono convenzioni per i propri iscritti.
Assicurazione auto d’epoca, la formula garage: come funziona
La formula garage è una speciale formula che permette di risparmiare sulla Rc Auto, dedicata solo a chi possiede più di una vettura antica. Chiaramente il risparmio è garantito per chi possiede una vera e propria collezione privata di auto d’epoca, permette infatti di assicurare ad un prezzo vantaggioso l’interno parco veicoli, con una polizza cumulativa (la formula garage) che copre tutte le macchine in possesso di un unico soggetto, in modo unitario. Il contraente che stipula l’assicurazione per le sue vetture quindi può risparmiare parecchio rispetto alla sottoscrizione di differenti polizze per ogni auto.
Ci sono differenti compagnie che adottano la formula garage, è bene informarsi prima e capire anche quanto si andrà a risparmiare scegliendo questa opzione.
La copertura assicurativa per queste due particolari categorie di veicoli, storici e d’epoca, ha una classe di merito fissa, che non prevede il sistema bonus/malus e permette la guida libera, quindi nulla cambia se al volante c’è una persona diversa dall’intestatario. Chi possiede più auto storiche, definito collezionista, può chiedere la formula garage, che conviene di più rispetto alla stipula di differenti polizze singole.
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Tesla Model X: modelli, prezzi, dotazioni e foto

La Tesla Model X – nata nel 2016 – è il modello più esclusivo della Casa statunitense creata da Elon Musk: una grande SUV elettrica a trazione integrale caratterizzata da scenografiche porte posteriori con apertura ad ali di falco.
In questa guida all’acquisto della Tesla Model X analizzeremo nel dettaglio tutte le versioni presenti in listino della crossover californiana a emissioni zero, una delle migliori proposte della categoria: prezzi, motori, accessori, prestazioni, pregi, difetti e chi più ne ha più ne metta.
Le foto della Tesla Model X
Tesla Model X: le caratteristiche principali
La Tesla Model X è una versatile SUV elettrica americana con un abitacolo spaziosissimo che presenta qualche imprecisione di troppo alla voce “finiture” e un bagagliaio ampio.
Agile nelle curve a dispetto delle dimensioni esterne ingombranti (oltre cinque metri di lunghezza), monta una batteria “monstre” da 100 kWh (record tra le vetture a emissioni zero in commercio in Italia condiviso con l’ammiraglia Model S) che garantisce un’eccellente autonomia (507 km per la Long Range).

Tesla Model X: gli allestimenti
Gli allestimenti della Tesla Model X – entrambi molto costosi e poco personalizzabili – sono due: Long Range e Performance.
Tesla Model X Long Range
La dotazione di serie della Tesla Model X Long Range comprende:
- Due motori elettrici (potenza complessiva di 423 CV)
- Trazione integrale
- Sospensioni pneumatiche adattive
- Interni premium (portiere anteriori e posteriori ad apertura automatica, impianto audio premium, sedili anteriori e posteriori riscaldati, volante riscaldato, sbrinatore per tergicristalli e riscaldamento per ugelli, sistema di filraggio aria HEPA, Premium Connectivity 1 anno incluso, Music and media over Bluetooth, apertura automatica del garage basata sulla posizione, fari fendinebbia a LED, parabrezza panoramico con protezione da raggi ultravioletti e infrarossi, specchietti fotocromatici riscaldati regolabili elettricamente, profili di guida personalizzati e ricarica del telefono wireless nella consolle centrale)
- Cerchi in lega da 20″
- Pilota automatico (consente alla vettura di sterzare, accelerare e frenare automaticamente in base alla presenza di altri veicoli e di pedoni nella corsia di marcia)
Tesla Model X Performance
La Tesla Model X Performance aggiunge alla dotazione della Long Range:
- Due motori elettrici (potenza complessiva di 680 CV)
- Modalità Ludicrous
- Design degli interni migliorato con modanatura in fibra di carbonio

Tesla Model X: modelli e prezzi di listino
Di seguito troverete tutte le caratteristiche delle versioni della Tesla Model X. La gamma motori della grande SUV elettrica californiana è composta da due unità potenti, scattanti e – ovviamente – silenziose:
- due motori elettrici da 423 CV
- due motori elettrici da 680 CV
Tesla Model X Long Range (89.990 euro)
La Tesla Model X Long Range è la versione “base” della crossover americana a emissioni zero ma anche quella con più autonomia (507 km), nonché quella che ci sentiamo di consigliare. I due motori elettrici generano una potenza di 423 CV e permettono alla voluminosa Sport Utility “yankee” a batteria di raggiungere una velocità massima di 250 km/h e di accelerare da 0 a 100 chilometri orari in 4,6 secondi.
Tesla Model X Performance (106.990 euro)
La Tesla Model X Performance è la versione più sportiva dell’elegante SUV a stelle e strisce: due motori elettrici da 680 CV, autonomia di 487 km, 261 km/h di velocità massima e uno “0-100” da 2,8 secondi.

Tesla Model X: gli optional
La dotazione di serie della Tesla Model X andrebbe a nostro avviso arricchita con due optional fondamentali: la guida autonoma al massimo potenziale (6.700 euro: funzione Navigazione con Autopilot, guida automatica nella gestione dello svincolo autostradale, inclusi incroci e sorpassi di auto più lente, cambi di corsia automatici durante la guida in autostrada, parcheggio parallelo e perpendicolare, parcheggio e recupero automatico del veicolo) e la vernice metallizzata (1.600 euro).
Tesla Model X usata
Le Tesla Model X usate sono abbastanza facili da trovare: le versioni con batteria da 75 kWh si portano a casa con meno di 70.000 euro.
Tesla Model X interni
L’abitacolo della Tesla Model X – illuminato da un ampio parabrezza panoramico e contraddistinto da un immenso touchscreen da 17″ sulla plancia – è omologato cinque posti: chi non si accontenta può optare per i sette posti (optional a 3.800 euro) o i sei posti (7.000 euro).
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