Perdita olio, quali possono essere le cause e come risolvere

Uno dei primi segnali che può farti insospettire e credere che l’auto abbiamo un problema, è il ritrovamento di chiazze d’olio sul pavimento del garage, potrebbe infatti esserci una perdita. Prima di arrivare a qualsiasi conclusione affrettata però considera che le cause della perdita di olio motore possono essere differenti, bisogna capire quali sono e come andare a porvi rimedio.
Perdita olio motore, le principali cause
I motivi per cui l’auto potrebbe perdere l’olio motore sono i seguenti:
- tappo di scarico della coppa dell’olio svitato, allentato o usurato;
- filtro installato in maniera scorretta oppure usurato;
- tappo dell’olio stesso mancante, rotto o allentato.
Perdita olio motore, cosa fare
La prima cosa da fare per capire da dove proviene la perdita è revisionare i componenti essenziali, quindi il tappo dell’olio, quello di scarico e il filtro. Una delle cause più comuni è infatti la rottura della guarnizione di uno di questi. Nel caso in cui invece il motivo della perdita sia da ricercare nel filtro, la causa potrebbe essere un allineamento sbagliato oppure l’usura. Se il problema invece è il tappo di scarico, controllate che sia infilato correttamente e ben chiuso.
Il colore dell’olio, da dove proviene la perdita
Se trovate a terra una chiazza di colore nero o molto scura, allora si tratta di olio già utilizzato e che quindi proviene dalla coppa dell’olio o dal filtro o ancora da un tappo mal posizionato, come abbiamo detto. Se invece l’olio che vedete è ancora chiaro, il problema è da ricercare in cambio, frizione, idroguida o freni. In quest’ultimo caso, troverete dell’unto già a livello delle pinze.
Perdita olio motore, quando potrebbe essere grave
Nei casi descritti sopra, i problemi sono facilmente risolvibili, se invece notate una chiazza scura di grandi dimensioni sul pavimento, allora la motivazione della perdita potrebbe essere più grave, collegata alla coppa, al filtro o alle valvole, ed è importante richiedere una soluzione immediata. Se il filtro dell’olio è intasato o posizionato male, può generare grandi perdite, non riuscendo chiaramente a svolgere la sua azione. Anche la coppa dell’olio potrebbe essere stata installata in modo non corretto.
Il classico fenomeno dell’auto che “mangia olio”
Con questa frase si indicano solitamente quelle vetture che non hanno mai abbastanza olio nel serbatoio, tanto da sembrare appunto che se lo mangino, visto l’eccessivo consumo. Di solito si tratta di macchine che emettono un fumo bianco-azzurro dallo scarico, che indica che i gas di scarico che fuoriescono contengono anche dell’olio bruciato. E che cosa succede? In questo caso si verifica il seguente fenomeno: le fasce raschiaolio che si trovano nei pistoni non riescono più a svolgere la loro funzione e di seguito il liquido lubrificante va a mescolarsi con i gas di scarico. L’olio penetra nella camera di combustione e poi fuoriesce insieme ai fumi, fino al tubo di scappamento. La problematica deve essere risolta.
In conclusione, possiamo dire che qualsiasi problema, a parte la regolazione dei tappi, che si può risolvere benissimo da soli, deve essere visto e risolto dal meccanico. Se hai delle perdite d’olio quindi affida la tua macchina ad un professionista esperto del settore, che possa capire immediatamente la causa della perdita e andare a risolverla con le competenze e gli strumenti giusti. Se la perdita d’olio è di grandi dimensioni e non vedi sulla di strano quando apri il cofano, allora contatta immediatamente un’officina qualificata.
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Jeep Renegade: la tecnologia sigla per sigla

La Jeep Renegade è una delle SUV più amate dagli italiani: la piccola crossover statunitense è un’auto ricca di tecnologia ma non è semplice capire cosa significano tutte le sigle degli accessori presenti a bordo.
Di seguito troverete un glossario con il significato delle sigle degli accessori tecnologici della Sport Utility americana.
Jeep Renegade: la tecnologia sigla per sigla
Active Drive
Active Drive è il sistema di trazione integrale Jeep completamente automatico che consente un passaggio continuo da 2 a 4 ruote motrici a qualsiasi velocità.
Active Drive Low
Active Drive Low è il sistema di trazione integrale Jeep che offre un rapporto di riduzione massimo di 20:1. Rispetto all’Active Drive offre anche il sistema di controllo della velocità in discesa.
Black Line Pack
Il pacchetto Black Line Pack della Jeep Renegade comprende: badge nero lucido, finiture esterne nero lucide, finiture interne nero lucide e cerchio in lega da 18” nero lucido.
Blind spot detection with Rear Cross Path
Il conducente viene avvisato della presenza di un angolo cieco laterale o posteriore con segnali luminosi esterni o con un segnale acustico.
Cavo Mode 2
Il cavo Mode 2 offerto di serie sulle Jeep Renegade PHEV è un cavo di 6 metri con ICCB (in Cable Control Box). Ha un’uscita domestica di tipo schuko che permette di ricaricare il veicolo a casa.
Cavo Mode 3
Il cavo Mode 3 offerto su alcune Jeep Renegade PHEV ha una potenza di ricarica di 7,4 kW e permette di ricaricare la vettura in qualsiasi stazione pubblica in un’ora e 40 minuti.
Easy Wallbox
La Easy Wallbox è una soluzione di ricarica “Plug&Play” esclusiva di FCA. Ha una potenza di ricarica di 2,3 kW che può essere aumentata a 7,4 kW e ricaricata in modalità 3 grazie all’intervento di un elettricista. Inoltre può regolare autonomamente la sua potenza di carica, compatibilmente con quella disponibile in casa.
ESC
Il sistema ESC (Electronic Stability Control) – noto anche come ESP – non è altro che il controllo di stabilità.
Forward Collision Warning Mitigation
Il Forward Collision Warning Mitigation è un sistema anticollisione che avverte e/o assiste il guidatore se ci si sta avvicinando troppo rapidamente a un altro veicolo o a un ostacolo.
Forward Collision Warning Plus
Il Forward Collision Warning Plus è un sistema di frenata assistita.
Function Pack I
Il pacchetto Function Pack I della Jeep Renegade comprende: specchietti retrovisori ripiegabili elettricamente con funzione sbrinamento, Keyless Go, storage sotto il sedile passeggero, Reversible/Waterproof Cargo Storage, controllo remoto dei finestrini tramite chiave e chiusura specchietti retrovisori automatica.
Function Pack II
Il pacchetto Function Pack II della Jeep Renegade comprende: specchietti retrovisori ripiegabili elettricamente con funzione sbrinamento, Keyless Go, sedile posteriore frazionabile 40/20/40, Reversible/Waterproof Cargo Storage, controllo remoto dei finestrini tramite chiave e chiusura specchietti retrovisori automatica.
Function Pack II Trailhawk PHEV
Il pacchetto Function Pack II Trailhawk PHEV comprende: specchietti retrovisori ripiegabili elettricamente con funzione sbrinamento, Keyless Go, sedile posteriore frazionabile 40/20/40, controllo remoto dei finestrini tramite chiave e chiusura specchietti retrovisori automatica.
Hill descent control
L’Hill descent control è il sistema di controllo della velocità in discesa.
Hill Start Assist
L’Hill Start Assist è un sistema di ausilio alla partenza in salita.
Intelligent speed assist
L’Intelligent speed assist adatta la velocità dell’auto al valore proposto dal Traffic sign recognition.
Keyless Go
Grazie a Keyless Go basta tenere il portachiavi in tasca o nel portafogli per aprire la Jeep Renegade tirando la maniglia della portiera anteriore o aprendo il portellone posteriore. Per avviare la vettura è invece sufficiente premere il pulsante Start/Stop tenendo premuto il freno.
Lane departure warning
Il Lane departure warning è un sistema che avvisa in caso di uscita involontaria dalla corsia.
Led Pack
Il pacchetto Led Pack della Jeep Renegade comprende: High beam LED, Low beam LED, DRL LED, fendinebbia LED e luci posteriori LED.
Multijet II
La sigla Multijet II identifica tutti i motori diesel della Jeep Renegade.
Park Assist
Il Park Assist è un sistema di assistenza al parcheggio parallelo e perpendicolare. Una volta individuato uno spazio atto al parcheggio, il dispositivo guida il conducente con istruzioni audio che compaiono anche sulla plancia e controlla il volante mentre il guidatore comanda la posizione del cambio, il freno e l’acceleratore.
Parking Pack
Il pacchetto Parking Pack della Jeep Renegade comprende: Blind Spot Detection with Rear Cross Path, telecamera posteriore e Park Assist parallelo e perpendicolare (entrata/uscita).
PHEV
La sigla PHEV (acronimo di Plug-in Hybrid Electric Vehicle) indica le versioni ibride plug-in della Jeep Renegade.
TFT
TFT (Thin Film Transistor) è una tecnologia applicata ai display LCD: i cristalli liquidi non vengono polarizzati tramite scariche dall’esterno del pannello ma attraverso transistor che operano direttamente sul punto necessario.
TPMS
Il TPMS è il sistema di monitoraggio pressione pneumatici.
Traffic sign recognition
Il sistema Traffic sign recognition della Jeep Renegade rileva e classifica i segnali stradali.
Uconnect
Uconnect è il sistema multimediale Jeep.
Visibility Pack
Il pacchetto Visibility Pack della Jeep Renegade comprende: specchietto interno elettrocromico, automatic headlight activation (dusk/dawn), sensore pioggia e automatic high-beam headlamps.
Winter Pack
Il pacchetto Winter Pack della Jeep Renegade comprende: sedili anteriori riscaldabili, volante riscaldabile, parabrezza con funzione antigelo e tappetini All-Weather.
Winter Pack Trailhawk
Il Winter Pack Trailhawk della Jeep Renegade comprende: sedili anteriori riscaldabili, volante riscaldabile e parabrezza con funzione antigelo.
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Promozioni auto luglio 2020: le occasioni del mese

Le promozioni auto a luglio 2020 – complice la crisi delle immatricolazioni – sono particolarmente succose.
Gli sconti più interessanti del mese riguardano soprattutto vetture tedesche e modelli appartenenti ai segmenti delle piccole e delle SUV piccole e medie, anche se non mancano proposte di altre nazioni e di altre categorie. Scopriamole insieme.
Promozioni auto luglio 2020: le occasioni del mese

Audi A4 Avant
L’Audi A4 Avant 35 TDI Business Advanced costa ufficialmente 47.800 euro ma grazie alle promozioni di luglio 2020 della Casa tedesca sono sufficienti 41.138,66 euro per acquistarla. L’offerta – che comprende anche l’estensione di garanzia per 1 anno/60.000 km e il rimborso delle prime tre rate (se pagate integralmente e con puntualità) è valida solo su vetture in pronta consegna ed esclusivamente se si aderisce al finanziamento Audi Financial Services (TAN 3,19%, TAEG 3,91%): anticipo di 12.658,82 euro, 35 rate da 299 euro e una maxirata finale da 20.684,97 euro.

Citroën C3
Da 13.900 a 9.950 euro: è questo lo sconto previsto dalle promozioni Citroën di luglio 2020 sulla C3 pre-restyling “base” (la PureTech 83 Live).

Fiat Panda
La Fiat Panda è in offerta a luglio 2020: 2.400 euro di sconto che consentono di comprare la versione “base” 1.2 Pop con 9.550 euro invece di 11.950 euro. Una cifra che può scendere a 8.050 euro se si aderisce al finanziamento Contributo Prezzo MiniRata (TAN fisso 6,85% salvo arrotondamento rata, TAEG 9,67%): anticipo zero, prima rata a 180 giorni, 19 rate mensili da 89,83 euro e 72 rate mensili da 142,19 euro.

Jeep Cherokee
10.000 euro (da 45.500 a 35.500 euro): è questo lo sconto previsto dalle promozioni Jeep a luglio 2020 sulla Cherokee “base” (la Longitude a trazione anteriore).

Lancia Ypsilon
A luglio 2020 la Lancia Ypsilon più accessibile in commercio – la Hybrid Silver – costa 12.050 euro anziché 14.450. La cifra può scendere ulteriormente (10.550 euro) se si aderisce al finanziamento Be-Hybrid Contributo Prezzo MiniRata (TAN fisso 6,85% salvo arrotondamento rata, TAEG 9,06%): anticipo zero, 19 rate mensili da 114,83 euro e 72 rate mensili da 182,35 euro.

Lexus NX
Da 52.000 a 44.000 euro: 8.000 euro di sconto previsti dalle promozioni Lexus di luglio 2020 sulla NX “entry level” (la Premium). L’offerta, da prenotare online, è valida su vetture in stock in caso di permuta o rottamazione e può essere abbinata a un finanziamento (TAN fisso 2,99%, TAEG 3,67%): anticipo di 18.500 euro, prima rata a 180 giorni, 42 rate da 266 euro e una maxirata finale da 19.800 euro.

Mahindra KUV100
I 2.000 euro di sconto garantiti dalle promozioni Mahindra di luglio 2020 permettono di acquistare il modello più economico della Casa indiana – la KUV100 K6+ – con 9.990 euro anziché 11.990. Un’offerta rivolta esclusivamente a chi aderisce al finanziamento Formula Vantaggi Mahindra (TAN fisso 6,45%, TAEG 8,72%): anticipo di 949 euro, prima rata a 180 giorni e 72 rate mensili da 172,80 euro.

Jeep Cherokee
10.000 euro (da 45.500 a 35.500 euro): è questo lo sconto previsto dalle promozioni Jeep a luglio 2020 sulla Cherokee “base” (la Longitude a trazione anteriore).

Renault Captur
Le promozioni Renault di luglio 2020 permettono di acquistare la Captur “base” (la TCe 100 CV Life) con 15.750 euro anziché 17.900. L’offerta – valida in caso di ritiro di un veicolo usato con data di immatricolazione a partire dal 01/01/2011 e di proprietà del cliente da almeno sei mesi – si attiva esclusivamente se si aderisce a un finanziamento (TAN fisso 5,25%, TAEG 6,23%) che prevede un anticipo di 2.650 euro e una maxirata finale di 6.821 euro. Per quanto riguarda le rate aderendo alla promozione Renault Restart (non valida in caso di: diritto di recesso esercitato nei 14 giorni dall’erogazione del finanziamento, rimborso anticipato durante la vita del contratto o risoluzione contrattuale/decadenza del beneficio del termine per inadempimento) il TAEG scende a 4,31%: quattro rate iniziali e due finali da 1 euro l’una e 54 rate da 198,92 euro.

Volkswagen T-Roc
La Volkswagen T-Roc meno cara in commercio – la 1.0 TSI – costa ufficialmente 24.600 euro ma grazie alle promozioni di luglio 2020 sono sufficienti 22.130 euro per acquistarla. Un’offerta abbinabile a un finanziamento (TAN fisso 5,99%, TAEG 7,21%): anticipo di 4.400 euro, 35 rate mensili da 199 euro e una maxirata finale da 13.616,59 euro. Ma non è tutto: la Casa di Wolfsburg rimborsa le prime tre rate (a patto che siano state pagate integralmente e con puntualità).
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Camillo Castiglioni: un uomo per tutte le stagioni

La vita di Camillo Castiglioni è un capitolo dimenticato della storia del Novecento. Questo finanziere triestino oggi è noto nel mondo dell’auto per essere stato – per breve tempo – proprietario della BMW ma pochi conoscono tutti i dettagli di uno degli uomini più ricchi e potenti della prima metà del XX secolo.
Scopriamo insieme la storia di Claudio Castiglioni: un uomo che ha attraversato due guerre mondiali facendo affari con gli Asburgo, con Mussolini, con gli americani e con Tito.
Camillo Castiglioni: la biografia
Camillo Castiglioni nasce il 22 ottobre 1879 a Trieste, all’epoca situata nell’Impero austro-ungarico. Figlio di Vittorio Castiglioni (vicerabbino capo della città giuliana e dal 1903 rabbino capo di Roma), decide di non seguire le orme paterne preferendo concentrarsi sulla finanza. Prima lavora come agente di cambio e dopo un breve periodo a Costantinopoli si trasferisce nel 1901 a Vienna.
Protagonista della finanza
All’inizio del XX secolo Castiglioni è già uno dei finanzieri più ricchi e influenti dell’Impero grazie a una fitta rete di contatti (anche con la corte asburgica) e a investimenti riusciti. Nel 1907 viene nominato direttore della Austro-American Rubber, società specializzata nella produzione di gomme per biciclette e automobili, tubi per gas e acqua, zoccoli per cavalli e tessuti per mongolfiere.
Camillo Castiglioni, appassionato di aviazione, fonda l’azienda Mlg e acquista nel 1909 la licenza dei dirigibili semirigidi Lebaudy (da cui deriverà il mezzo militare Lebaudy Autrichien del 1910). Nello stesso anno entra in possesso della maggioranza delle azioni della Austro-Daimler, azienda che ha come direttore tecnico un certo Ferdinand Porsche.
Castiglioni e Porsche volano su Vienna con un dirigibile – l’M.I. – progettato dall’ingegnere austro-tedesco e Camillo diventa ancora più ricco e potente grazie all’ingresso nel consiglio commerciale dell’Imperial regia corona e alle forniture militari agli Asburgo.
Addio all’ebraismo
Camillo Castiglioni lascia l’ebraismo nel 1911 (anno della morte del padre Vittorio), si converte al cristianesimo evangelico e divorzia dalla moglie. L’anno successivo – da consulente della Anglo-Austrian Bank – negozia importanti prestiti internazionali e grazie alle conoscenze investe ingenti somme in Borsa prima dello scoppio della prima guerra balcanica.
La Prima Guerra Mondiale
Nel 1914 Castiglioni entra di prepotenza nell’industria aeronautica: fonda la Deutsche Aero-Gesellschaft e acquista la Hansa-Flugzeug-Werke fissando la sede della società a Lubawka (attualmente in Polonia al confine con la Repubblica Ceca, all’epoca appartenente all’Impero tedesco).
Camillo Castiglioni vorrebbe assumere come responsabile Ernst Heinkel – uno dei più grandi ingegneri di quel periodo – ma al rifiuto di quest’ultimo (che non vuole spostarsi da Brandeburgo sulla Havel, vicino a Berlino) acquista l’azienda per cui lavora (la Brandenburgische Flugzeugwerke), crea la Hansa-Brandenburg e sposta la sede proprio a Brandeburgo sulla Havel.
Durante la Prima Guerra Mondiale la Hansa-Brandenburg diventa il primo produttore tedesco di aeroplani: l’azienda apre numerose fabbriche e concede licenze a società austro-ungariche. Quando gli USA entrano nel conflitto Castiglioni capisce che gli Imperi Centrali stanno perdendo, vende l’azienda e trasferisce i propri averi in Svizzera.
La parentesi BMW
Le strade di Camillo Castiglioni e della BMW si incrociano nel 1918: l’azienda tedesca – fondata solo l’anno prima – si trasforma in una società per azioni e l’imprenditore triestino entra nel capitale per un terzo.
Nel 1919 Castiglioni subentra come unico proprietario della BMW ai soci sfiduciati: la Baviera entra a far parte della Repubblica di Weimar e per questa ragione la società di Monaco non può più costruire aerei (produzione vietata dal Trattato di Versailles). L’attività viene quindi riconvertita alla realizzazione di freni ferroviari per la Knorr-Bremse.
Gli anni ‘20
All’inizio degli anni ‘20 del XX secolo Camillo Castiglioni è uno degli uomini più ricchi e più potenti dell’Europa Centrale: ha scommesso sulla sconfitta dell’Impero austro-ungarico e ha vinto, è presidente della Depositenbank (la cui filiale triestina viene ceduta alla Comit) e acquista aziende in crisi che non sono riuscite a sopravvivere al conflitto. Il finanziere triestino gestisce inoltre le cartiere che riforniscono i giornali di Vienna e diventa lui stesso editore acquistando la Kronos.
Nel 1920 – anno nel quale Castiglioni vende la BMW alla Knorr-Bremse – Trieste passa all’Italia ed è proprio Camillo che aiuta il ministro degli esteri Carlo Sforza a sottoscrivere con il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni il Trattato di Rapallo che porta all’annessione di Gorizia, Trieste, Pola e Zara.
Il ritorno in BMW
L’impero economico di Camillo Castiglioni diventa sempre più esteso: tra il 1920 e il 1923 fonda insieme alla Banca Commerciale Italiana la Società Italiana di Credito, la Banca Ungaro-Italiana di Budapest e la Banca Commerciale Italiana e Rumena di Bucarest.
Proprietario di banche e grande azionista di tante società, acquisisce nel 1921 la maggioranza della fabbrica di aerei Bfw e l’anno seguente riacquista il marchio BMW, la fabbrica, i progetti e parte del personale tra cui l’amministratore Franz Josef Popp. Le due aziende vengono unificate diventando un’unica società impegnata inizialmente nei settori motociclistico e nautico.
La crisi e il teatro
Nel 1922 Camillo Castiglioni si avvicina agli ambienti fascisti ma l’anno seguente una speculazione fallita sul franco francese fa crollare il suo impero economico. Il finanziere triestino ipoteca palazzi, vende opere d’arte e partecipazioni aziendali per pagare i creditori e riesce lentamente a risollevarsi.
Nel 1924 Castiglioni viene nominato Cavaliere di Gran Croce e acquista il Theater in der Josefstadt (il più antico teatro di Vienna): lo ristruttura e ne affida la direzione al drammaturgo Max Reinhardt. Un sostegno economico al mondo dell’arte che prosegue con il rilancio del Festival di Salisburgo attraverso la ristrutturazione della sala concerti del Mozarteum e finanziamenti alla Fondazione Mozart.
Il mondo dell’automobile
Camillo Castiglioni riduce nel 1926 al 40% la propria quota nella BMW ma resta nel consiglio di amministrazione. La Casa bavarese si cimenta nel settore auto acquistando la Automobilwerk Eisenach produttrice della piccola Dixi.
La situazione economica, però, non è delle migliori: Castiglioni intesta la villa alla moglie per sottrarla ai creditori e l’anno seguente – per risollevarsi – va negli USA insieme a Popp e ottiene la licenza per la costruzione e la commercializzazione in tutta Europa (Regno Unito escluso) dei motori aeronautici Pratt & Whitney.
Addio alla BMW
Nel 1929 Camillo Castiglioni viene estromesso dalla BMW e l’azienda teutonica perde un contratto importante per una fornitura di propulsori aeronautici destinati all’Unione Sovietica restando in questo modo troppo dipendente dalle commesse interne.
Gli anni ‘30
Negli anni ‘30 Castiglioni inizia a interessarsi maggiormente all’Italia pur non essendo molto apprezzato nel nostro Paese per via delle origini ebraiche e – soprattutto – per aver prodotto durante il primo conflitto mondiale la quasi totalità degli aerei dei nemici austro-ungarici.
Nel 1935 si trasferisce a Milano dopo aver venduto la propria villa in Austria (che nel 1943 ospiterà la biblioteca di Adolf Hitler) ma tre anni più tardi la sua vita viene sconvolta dall’introduzione delle leggi razziali.
Le leggi razziali e la Seconda Guerra Mondiale
Nonostante la conversione al cristianesimo negli anni ‘10 Camillo Castiglioni è ufficialmente considerato ebreo dalle leggi razziali in quanto figlio di genitori ebrei. L’imprenditore triestino chiede ripetutamente aiuto a Mussolini fornendo prove della sua fedeltà al fascismo già dal 1922 e nel 1939 scrive un memoriale di difesa alla Direzione Generale Demografia e Razza del Ministero dell’Interno ottenendo però un parere negativo.
Nel 1941 Castiglioni si sposta quindi in Svizzera – dove può contare sul sostegno dell’amico fidato Attilio Tamaro (ministro dell’Italia in Svizzera e bisnonno della scrittrice Susanna) e crea una raffineria di petrolio e una fabbrica in grado di ricavare olio e combustibile dai fondi del caffè: un’iniziativa imprenditoriale che fa storcere il naso a troppe persone, in Italia e oltreconfine.
La situazione precipita nel giugno del 1943: Tamaro viene espulso dal Partito Nazionale Fascista per i legami con Castiglioni e Camillo, persona non più desiderata in Svizzera e impossibilitato a trasferirsi negli USA, si rifugia inizialmente in una clinica a Varese prima di nascondersi a San Marino vestito da frate dopo l’8 settembre. I sammarinesi gli salvano la vita, Castiglioni si sdebiterà anni dopo intervenendo per far avere alla Repubblica del Titano un indennizzo dal Regno Unito per il bombardamento del 1944.
Dopo la guerra
Nel 1946 Camillo Castiglioni torna in Italia e lavora come fiduciario per alcune banche statunitensi: cerca di rientrare in possesso dei suoi beni in Svizzera mentre deve rinunciare alle sue proprietà nell’Europa dell’Est confiscate e nazionalizzate dai nuovi regimi comunisti.
Alla fine degli anni ‘40 si impegna attivamente per il ritorno di Trieste all’Italia e costruisce un casinò a San Marino (durato poco tempo a causa delle pressioni del governo italiano).
La vittoria contro Tito e la morte
All’inizio degli anni ‘50 grazie all’intervento di Camillo Castiglioni la Jugoslavia riceve un prestito di 40 milioni di dollari dagli USA. Il finanziere triestino non riceve però l’intera commissione pattuita con Tito, fa causa al governo jugoslavo e la vince: la villa del Consolato di Jugoslavia e tre appartenenti a Roma sempre di proprietà dello Stato balcanico vengono pignorati.
Castiglioni scompare il 18 dicembre 1957 a Roma per un’infezione polmonare.
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La Ducati Panigale V4 rosso fuoco… da Lego Technic!

Amante della Rossa di Borgo Panigale? Fan dei mattoncini Lego? Come resistere, allora, al fascino di una “passione in miniatura”?
Una gioiosa trappola potrebbe essere la replica in mattoncini della Ducati Panigale V4 rosso fuoco, proposta da Lego Technic. Sulla scatola c’è subito un’indicazione tranquillizzante: è un oggetto consigliato a chi ha più di dieci anni; richiede però, oltre alla passione, una pazienza da meccanico di superbike, dovendo mettere insieme per arrivare alla moto finita 646 pezzi! Ma il risultato è appagante, con dettagli di squisita finitura, per un oggettino che misura 32 centimetri di lunghezza, 16 di altezza e 8 di larghezza, quasi da esibire sul comodino. Il prezzo di questa piccola passione? 59,99 euro, negli store Ducati e in quelli Lego.
Per il lancio, Ducati e Lego hanno commissionato all’artista Riccardo Zangelmi una Ducati Panigale V4 realizzata col Lego in scala 1:1, cioè grande quanto l’originale. Numero di mattoncini necessari? 15 mila! Ore di lavoro per la costruzione? 400. Utilizzo di sistemi di progettazione? Nessuno. Un lavoro pazzesco, soprattutto perché è basato sull’incastro dei pezzi, senza ancoraggi o colle. Zangelmi ha confessato che è stata dura. E che ha avuto solo un momento di sconforto. Che a noi motociclisti impegnati col modellino non sarà concesso.
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Jeep Compass 4xe: le versioni, i prezzi e le rivali

La Jeep Compass 4xe sarà ordinabile dal 3 luglio 2020: i prezzi della variante ibrida plug-in benzina della seconda generazione della SUV compatta statunitense partono da 42.650 euro.
Di seguito troverete tutto quello che c’è da sapere sulla Jeep Compass 4xe: le versioni, i prezzi e le rivali della crossover ecologica americana, l’unica della gamma a trazione integrale.
Jeep Compass 4xe: i motori
La gamma motori della Jeep Compass 4xe è composta da due unità 1.3 sovralimentate ibride plug-in benzina:
- un 1.3 turbo ibrido plug-in benzina da 190 CV
- un 1.3 turbo ibrido plug-in benzina da 240 CV
Jeep Compass 4xe: le versioni
Gli allestimenti della Jeep Compass 4xe sono cinque: Business, Business Plus, Limited, S e Trailhawk.
Jeep Compass 4xe Business
La dotazione di serie della Jeep Compass 4xe Business comprende:
Esterni
- Cerchi in lega da 17″
- Barre al tetto
- Gruppo ottico posteriore a LED Signature
- Maniglie esterne in tinta carrozzeria
- Modanatura cromata profilo cristalli
Interni
- Sedili in tessuto ed ecopelle
- Volante in pelle
- Tappetini anteriori e posteriori
- Supporto lombare elettrico
Sicurezza
- 6 airbag (frontali, laterali, a tendina)
- Controllo di trazione
- Electronic roll mitigation
- Full Speed Forward Collision Warning
- Sistema di ausilio alla partenza in salita (Hill Start Assist)
- Lane Keep Assist (funzione Warning e Lane Keeping)
- Poggiatesta anteriori attivi
- Retronebbia
- Monitoraggio pressione pneumatici (TPMS)
- Fendinebbia con funzione cornering
Comfort
- Cruise control
- Clima automatico bi-zona
- Sensori di parcheggio posteriori
- Freno a mano elettrico
- Piano di carico regolabile in altezza
- Sedili posteriori reclinabili 60/40
- Retrocamera Parkview
Tecnologia
- Quadro strumenti 3,5″ TFT
- Sistema Uconnect con display touch e navigatore da 8,4″
- TBM (Uconnect Box & Uconnect Services)
- Radio DAB
- Sistema vivavoce Bluetooth, presa AUX e USB
- 6 altoparlanti
Jeep Compass 4xe Business Plus
La Jeep Compass 4xe Business Plus costa 1.260 euro più della Business e aggiunge:
Comfort
- Park Pack (retrocamera, sensori di parcheggio anteriori, Park Assist automatico perpendicolare e parallelo)
Jeep Compass 4xe Limited
La Jeep Compass 4xe Limited costa 1.750 euro più della Business e aggiunge:
Esterni
- Style Pack 18″ (cerchi in lega da 18″ e cristalli posteriori e lunotto posteriore oscurati)
- Barre al tetto con inserto cromato
- Cornice fendinebbia cromata
- Visibility Pack (specchietti retrovisori esterni con luci di cortesia, fari bi-xenon con Led Signature, abbaglianti automatici)
- Inserti cromati nel paraurti anteriore
- Terminale di scarico cromato
Comfort
- Specchietto retrovisore interno elettrocromatico
- Function Pack (Keyless go, Start Button, specchietti retrovisori esterni riscaldati e ripiegabili elettricamente, antifurto)
Tecnologia
- Quadro strumenti a colori da 7″ TFT configurabile
Jeep Compass 4xe S
La Jeep Compass 4xe S aggiunge alla dotazione della Limited:
Esterni
- Esclusiva estetica S (cerchi in lega da 19″ Granite Crystal, badge S, badge Jeep Granite Crystal, tetto nero, barre al tetto con inserti Granite Crystal, specchietti retrovisori esterni neri)
Interni
- Sedili in pelle Black
- Funzione memory per il sedile guidatore
- Sedili anteriori con regolazione elettrica a 8 vie
- Sedili posteriori reclinabili 40/20/40
Comfort
- Portellone posteriore elettrico
- Park Pack
Jeep Compass 4xe Trailhawk
La Jeep Compass 4xe Trailhawk aggiunge alla dotazione della Business:
Esterni
- Cerchi in lega da 17″
- Fari bi-xenon con LED signature
- Barre portatutto con inserto grigio satinato
- Cornice fendinebbia grigio satinato
- Inserti grigio satinati nel paraurti anteriore
- Sticker cofano nero
Interni
- Sedili rivestiti in tessuto e pelle
Sicurezza
- Antifurto
- TPMS Plus con display
Comfort
- Park Pack
- Fari Smartbeam (abbaglianti automatici)
- Sensore pioggia
- Specchietto retrovisore interno elettrocromatico
- Specchietti retrovisori con luci di cortesia
- Specchietti retrovisori esterni ripiegabili elettricamente
- Sedili posteriori reclinabili 40/20/40
- Supporto lombare elettrico
Tecnologia
- Quadro strumenti a colori da 7″ TFT configurabile
- Schermo Uconnect 8,4″ con Android Auto/Apple CarPlay
- Navigatore
- Radio DAB
- Keyless Go
- Start Button
Jeep Compass 4xe: i prezzi e le rivali
Jeep Compass 4xe 190 CV Business 42.650 euro
Jeep Compass 4xe 190 CV Business Plus 43.910 euro
Jeep Compass 4xe 190 CV Limited 44.400 euro
Jeep Compass 4xe 240 CV S 47.900 euro
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Deflettori per finestrini, che cosa sono e a che cosa servono?

I deflettori sono elementi che vengono installati sull’auto con il compito di parapioggia e paravento per i finestrini; strumenti amatissimi alcuni anni fa, sono ritornati in voga oggi nelle loro versioni più moderne, che si adeguano al design contemporaneo delle auto dei nostri tempi, in linea con i nuovi trend di stile. Si tratta di appendici trasparenti sagomate che vengono applicate a cornice dei cristalli delle macchine. In questo modo, deviano l’aria e fanno in modo che la pioggia e il vento vengano parati dai finestrini.
I deflettori consentono di aprire il finestrino anche mentre piove, per far circolare l’aria, evitando che l’acqua entri nell’abitacolo e bagni le parti interne dell’auto. Si tratta di componenti che, come abbiamo detto, venivano usate soprattutto negli anni Novanta-Duemila. Oggi sono un po’ passati di moda e considerati antiestetici, anche se diversi automobilisti li ritengono ancora molto utili.
Come sono fatti i deflettori dell’auto?
Si tratta di semplici strutture sagomate trasparenti, oggi evolute rispetto a quelle che eravamo abituati a vedere in passato, con un design specifico, in grado di adattarsi anche ai suv e alle auto moderne, oltre che ai camion e ai furgoni. In questo modo i deflettori non vengono più considerati dannosi per l’estetica delle linee di un’auto, soprattutto continuano ad essere una soluzione molto valida per risolvere dei problemi di natura aerodinamica, visto che riescono a deviare il flusso dell’aria, dai fianchi dell’automobile. I deflettori per l’auto sono molto facili da installare e oggi son diventati ormai parte integrante del veicolo, grazie al loro design moderno.
A cosa servono i deflettori delle auto?
Tra i vari “compiti” che assolvono i deflettori c’è anche la capacità di diminuire il rumore dell’aria che sentiamo dall’interno dell’abitacolo dell’auto, nel caso in cui viaggiamo con il finestrino aperto. Sono importanti anche perché consentono il riciclo dell’aria con qualsiasi condizione meteo e precipitazione, anche quando nella vettura c’è un viaggiatore che fuma. Questi strumenti influiscono sull’utilizzo del condizionatore, che diminuisce, provocando un piacevole risparmio nelle spese del carburante.
Deflettori auto, cosa fare se si danneggiano
I deflettori per le auto erano praticamente fondamentali nelle vetture soprattutto negli anni Ottanta, quando non esistevano i condizionatori a bordo e si potevano solo abbassare i finestrini per godere di refrigerio nelle calde giornate estive. La forma dei deflettori è ad orecchie di elefante e serve per deviare il flusso d’aria, lontano dai fianchi dell’automobile. Ma cosa succede se avete i deflettori e uno di questi si rompe a causa di un urto violento o comunque viene danneggiato? Bisogna portare la macchina dal carrozziere e far sostituire l’elemento. Non dimenticate infatti che, nonostante il suo utilizzo sia diminuito moltissimo in questi anni, la sua funzione è molto importante anche sulle auto moderne, dotate di ogni comfort per conducente e passeggeri. La sagoma dei deflettori non è pericolosa al contatto, è ergonomica e realizzata appositamente per la funzione che devono garantire. Questi elementi devono essere omologati e realizzati con materiali appositi e sicuri.
Un metodo per riuscire a prevenire i danni ai deflettori? Controllare periodicamente che siano ben fissati all’auto e posizionati nel modo corretto, potrebbero altrimenti interferire con la corsa del vetro del finestrino e rimanere in qualche modo incastrati, fino a rompersi.
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Mondiale F1 2020 – GP Austria a Spielberg: gli orari TV su Sky e TV8

Il GP d’Austria a Spielberg – prima tappa del Mondiale F1 2020 – rappresenta il ritorno del Circus dopo oltre sette mesi di assenza a causa dell’emergenza coronavirus. Un evento molto atteso che sarà trasmesso in diretta su Sky e in differita su TV8 (di seguito troverete gli orari TV).
Al Red Bull Ring capiremo se anche quest’anno la Mercedes sarà la monoposto da battere o se, al contrario, sarà possibile vedere qualche sorpresa da parte di Ferrari e Red Bull.
F1 2020 – GP Austria: cosa aspettarsi
Il Red Bull Ring – circuito sede del GP d’Austria situato a Spielberg – è un tracciato che privilegia le monoposto curate aerodinamicamente come la Red Bull. Partire bene qui è fondamentale: dal 2002 a oggi il vincitore è sempre scattato dalle prime due file.
Una pista che porta sfortuna a chi riesce a passare per primo sotto la bandiera a scacchi: l’ultimo pilota capace di trionfare a Spielberg e di laurearsi campione del mondo F1 nello stesso anno è stato infatti Michael Schumacher nel lontano 2003. Di seguito troverete il calendario del Gran Premio d’Austria, gli orari TV su Sky e TV8 e il nostro pronostico.
F1 2020 – Spielberg, il calendario e gli orari TV su Sky e TV8
Venerdì 3 luglio 2020
| 11:00-12:30 | Prove libere 1 (diretta su Sky Sport F1) |
| 15:00-16:30 | Prove libere 2 (diretta su Sky Sport F1) |
Sabato 4 luglio 2020
| 12:00-13:00 | Prove libere 3 (diretta su Sky Sport F1) |
| 15:00-16:00 | Qualifiche (diretta su Sky Sport, differita alle 18:00 su TV8) |
Domenica 5 luglio 2020
| 15:10 | Gara (diretta su Sky Sport F1, differita alle 18:00 su TV8) |
F1 – I numeri del GP d’Austria
| LUNGHEZZA CIRCUITO | 4.318 m |
| GIRI | 71 |
| RECORD IN PROVA | Charles Leclerc (Ferrari SF90) – 1’03”003 – 2019 |
| RECORD IN GARA | Kimi Räikkönen (Ferrari SF71H) – 1’06”957 – 2018 |
| RECORD DISTANZA | Valtteri Bottas (Mercedes F1 W08 EQ Power +) – 1h21’48”523 – 2017 |
F1 – Il pronostico del GP d’Austria 2020

1° Lewis Hamilton (Mercedes)
Lewis Hamilton è il favorito del GP d’Austria secondo i bookmaker e anche secondo noi. Il sei volte campione del mondo ha tutte le carte in regola per conquistare il settimo titolo iridato F1 e per eguagliare il record di Schumacher.
Il pilota britannico ha chiuso la scorsa stagione con due vittorie e tre podi totali negli ultimi cinque GP mentre a Spielberg può vantare un successo, tre podi complessivi e due pole position. Va detto, però, che la prima guida Mercedes non termina in “top 3” una corsa al Red Bull Ring da ben quattro anni…

2° Max Verstappen (Red Bull)
Max Verstappen sarà il principale rivale di Hamilton nel Mondiale F1 2020? Molto probabile: la Ferrari (per ora) sembra un passo indietro rispetto a Mercedes e Red Bull.
Il campione olandese – reduce da un finale di stagione pazzesco (una vittoria e tre podi complessivi nelle ultime tre corse del 2019) – ama oltretutto moltissimo il Red Bull Ring, tracciato che ospiterà le prime due tappe del campionato di quest’anno: due successi nelle ultime due edizioni e tre podi totali.

3° Valtteri Bottas (Mercedes)
I precedenti di Valtteri Bottas nel GP d’Austria? Una vittoria, tre podi totali e due pole position.
Il driver finlandese deve confermare i buoni risultati ottenuti lo scorso anno: una stagione terminata con due vittorie e tre podi complessivi negli ultimi cinque Gran Premi.

Da tenere d’occhio: Sebastian Vettel (Ferrari)
Sebastian Vettel non ha mai vinto a Spielberg (solo due podi) e non ha mai conquistato la pole position: ha corso sei volte in Austria senza salire sul gradino più alto del podio (primato negativo condiviso con il GP di Russia).
Il pilota tedesco – all’ultima stagione con la Ferrari – è in crisi di risultati: l’ultimo trionfo in carriera risale infatti allo scorso settembre.

La squadra da seguire: Mercedes
La Mercedes si presenterà al via del GP d’Austria e per tutto il Mondiale F1 2020 con una livrea nera (ancora più sexy di quella grigia) per dire no al razzismo.
La scuderia della Stella non ama molto l’Austria: al Red Bull Ring le frecce d’argento hanno portato a casa quattro successi e quattro pole position ma la vittoria manca dal 2017…
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Immatricolazioni auto giugno 2020: tutti i dati e le classifiche

Anche a giugno 2020 le immatricolazioni auto in Italia hanno fatto registrare un forte calo: – 23,13% (da 172.312 a 132.457 vetture targate) rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Tra le “big” i risultati meno pesanti sono arrivati da Toyota (- 2,52%) e Ford (- 9,84%).
Di seguito troverete tutti i dati sulle immatricolazioni auto in Italia a giugno 2020: le classifiche dei 10 modelli più venduti, delle Case più amate e dei 10 veicoli più acquistati in base al segmento, all’alimentazione e alla carrozzeria.
Immatricolazioni auto giugno 2020: i 10 modelli più venduti in Italia

SUV in crisi? Ben tre crossover (la Volkswagen T-Roc e le Jeep Compass e Renegade) a giugno 2020 sono uscite fuori dalla “top ten” delle immatricolazioni auto di giugno 2020 in Italia, rimpiazzate da tre vetture “normali” (Dacia Sandero, Toyota Yaris e Fiat 500).
La Fiat Panda resta la regina delle vendite, seguita dalla Renault Clio che ha scalzato dal podio la T-Roc.
Le 10 auto più vendute in Italia a giugno 2020
| Fiat Panda | 9.147 |
| Renault Clio | 3.805 |
| Lancia Ypsilon | 3.508 |
| Dacia Sandero | 3.302 |
| Renault Captur | 3.154 |
| Fiat 500X | 3.096 |
| Dacia Duster | 3.024 |
| Toyota Yaris | 2.740 |
| Fiat 500 | 2.739 |
| Citroën C3 | 2.545 |
Immatricolazioni auto giugno 2020: la classifica delle Case più amate in Italia
Renault ha superato Ford e si è presa il terzo posto nella classifica delle immatricolazioni auto di giugno 2020 relativa alle Case. Davanti a lei Fiat (sempre in testa nella graduatoria dei brand più amati dagli italiani) e Volkswagen.
Per quanto riguarda le novità in “top ten” segnaliamo l’ingresso di Audi e l’uscita di Opel.
Le Case più vendute in Italia a giugno 2020
| Fiat | 18.561 (- 20,32%) |
| Volkswagen | 11.431 (- 29,50%) |
| Renault | 9.617 (- 27,01%) |
| Ford | 8.866 (- 9,84%) |
| Toyota | 7.537 (- 2,52%) |
| Peugeot | 7.224 (- 16,60%) |
| Dacia | 6.393 (- 25,07%) |
| Audi | 5.847 (- 12,08%) |
| Citroën | 5.696 (- 22,65%) |
| Jeep/Dodge | 5.373 (- 36,33%) |
| Mercedes | 4.988 (- 12,48%) |
| Opel | 4.817 (- 46,60%) |
| BMW | 4.627 (- 11,12%) |
| Lancia/Chrysler | 3.508 (- 19,36%) |
| Suzuki | 3.301 (- 11,97%) |
| Hyundai | 2.990 (- 35,10%( |
| Kia | 2.989 (- 28,77%) |
| Skoda | 2.555 (- 1,01%) |
| Seat | 2.261 (- 0,18%( |
| Nissan | 2.132 (- 36,98%) |
| Volvo | 1.907 (+ 12,64%) |
| Mini | 1.667 (- 24,98%) |
| Alfa Romeo | 1.525 (- 40,41%) |
| Land Rover | 1.120 (- 27,84%) |
| Mazda | 1.021 (+ 1,19%) |
| Porsche | 693 (+ 8,62%) |
| Honda | 642 (- 17,16%) |
| Lexus | 395 (- 26,85%) |
| DS | 384 (- 23,81%) |
| Tesla | 382 (- 19,24%) |
| Mitsubishi | 342 (- 64,04%) |
| Smart | 317 (- 86,85%) |
| DR | 294 (- 7,84%) |
| Jaguar | 257 (- 62,21%) |
| Subaru | 221 (- 15,33%) |
| Maserati | 144 (- 45,86%) |
| Ssangyong | 118 (- 40,70%) |
| Mahindra | 110 (+ 20,88%) |
| Ferrari | 74 (+ 54,17%) |
| Great Wall | 45 |
| Altre | 40 (- 34,43%) |
| Lamborghini | 39 (- 9,30%) |
| Aston Martin | 5 (- 16,67%) |
| Infiniti | 1 (- 98,04%) |
| Chevrolet | 1 (0,00%) |
Immatricolazioni auto giugno 2020: top 10 per segmento
La classifica delle immatricolazioni auto di giugno 2020 riguardante i segmenti ha visto pochi cambiamenti rispetto al mese scorso: la Renault Clio ha tolto alla Lancia Ypsilon lo scettro del “segmento B” mentre la Fiat 500X è prima nel “segmento C” al posto della Volkswagen T-Roc.

Le 10 auto più vendute in Italia a giugno 2020 per segmento
Immatricolazioni auto giugno 2020: le 10 “segmento A” più vendute in Italia
| Fiat Panda | 9.147 |
| Fiat 500 | 2.739 |
| Toyota Aygo | 1.823 |
| Suzuki Ignis | 980 |
| Volkswagen up! | 825 |
| Hyundai i10 | 822 |
| Kia Picanto | 725 |
| Citroën C1 | 615 |
| Renault Twingo | 452 |
| Peugeot 108 | 423 |
Immatricolazioni auto giugno 2020: le 10 “segmento B” più vendute in Italia
| Renault Clio | 3.805 |
| Lancia Ypsilon | 3.508 |
| Dacia Sandero | 3.302 |
| Renault Captur | 3.154 |
| Toyota Yaris | 2.740 |
| Citroën C3 | 2.545 |
| Opel Corsa | 2.142 |
| Peugeot 208 | 2.076 |
| Ford Puma | 2.023 |
| Peugeot 2008 | 1.993 |
Immatricolazioni auto giugno 2020: le 10 “segmento C” più vendute in Italia
| Fiat 500X | 3.096 |
| Dacia Duster | 3.024 |
| Jeep Compass | 2.471 |
| Jeep Renegade | 2.393 |
| Volkswagen Golf | 2.253 |
| Volkswagen T-Roc | 2.249 |
| Ford EcoSport | 1.639 |
| Audi A3 | 1.481 |
| Mercedes classe A | 1.396 |
| Peugeot 3008 | 1.361 |
Immatricolazioni auto giugno 2020: le 10 “segmento D” più vendute in Italia
| Volkswagen Tiguan | 1.787 |
| Audi Q3 | 1.319 |
| Ford Kuga | 1.249 |
| BMW X1 | 1.118 |
| Toyota RAV4 | 848 |
| Audi A4 | 745 |
| BMW X3 | 705 |
| Alfa Romeo Stelvio | 663 |
| Skoda Octavia | 656 |
| Land Rover Range Rover Evoque | 525 |
Immatricolazioni auto giugno 2020: le 10 “segmento E” più vendute in Italia
| Mercedes GLE | 301 |
| Volvo XC90 | 214 |
| BMW X5 | 203 |
| Audi Q8 | 195 |
| Mercedes classe E | 182 |
| Land Rover Range Rover Sport | 178 |
| Porsche Cayenne | 173 |
| Audi A6 | 171 |
| BMW serie 5 | 133 |
| Jeep Grand Cherokee | 127 |
Immatricolazioni auto giugno 2020: le 10 “segmento F” più vendute in Italia
| Porsche 911 | 188 |
| Maserati Ghibli | 46 |
| Tesla Model X | 33 |
| Tesla Model S | 32 |
| Porsche Panamera | 30 |
| Porsche Taycan | 27 |
| Ferrari 488 | 26 |
| Ferrari Portofino | 25 |
| Lamborghini Urus | 23 |
| Ferrari 812 | 13 |
Immatricolazioni auto giugno 2020: top 10 per alimentazione
Le modifiche nella graduatoria legata all’alimentazione delle immatricolazioni auto in Italia a giugno 2020 hanno coinvolto esclusivamente le auto ecologiche: la Toyota Yaris è stata l’ibrida più venduta nel nostro Paese (il mese scorso in prima posizione c’era la Ford Puma), la Dacia Sandero è la nuova regina delle vetture a GPL dopo che ha soffiato lo scettro alla Duster mentre la classifica dei modelli a metano vede davanti a tutti la Volkswagen Golf e non più la Seat Arona.
Ultime, ma non meno importanti, le auto elettriche: questo mese la più amata tra i veicoli a batterie è stata la Tesla Model 3, che ha tolto il primo posto alla Renault Zoe.

Le 10 auto più vendute in Italia a giugno 2020 per alimentazione
Immatricolazioni auto giugno 2020: i 10 modelli a benzina più venduti in Italia
| Fiat Panda | 6.685 |
| Lancia Ypsilon | 2.193 |
| Citroën C3 | 2.134 |
| Toyota Aygo | 1.823 |
| Fiat 500 | 1.645 |
| Opel Corsa | 1.529 |
| Fiat 500X | 1.529 |
| Renault Clio | 1.435 |
| Volkswagen T-Cross | 1.386 |
| Volkswagen Polo | 1.335 |
Immatricolazioni auto giugno 2020: i 10 modelli diesel più venduti in Italia
| Jeep Compass | 2.058 |
| Renault Clio | 1.663 |
| Fiat 500X | 1.567 |
| Dacia Duster | 1.517 |
| Volkswagen Tiguan | 1.364 |
| Jeep Renegade | 1.348 |
| Volkswagen T-Roc | 1.142 |
| Renault Kadjar | 1.102 |
| Audi Q3 | 1.048 |
| Audi A3 | 1.002 |
Immatricolazioni auto giugno 2020: le 10 ibride più vendute in Italia
| Toyota Yaris | 1.641 |
| Ford Puma | 1.452 |
| Toyota C-HR | 1.142 |
| Fiat Panda | 1.117 |
| Suzuki Ignis | 881 |
| Suzuki Swift | 862 |
| Toyota RAV4 | 848 |
| Fiat 500 | 830 |
| Toyota Corolla | 812 |
| Suzuki Vitara | 493 |
Immatricolazioni auto giugno 2020: i 10 modelli a GPL più venduti in Italia
| Dacia Sandero | 1.795 |
| Renault Captur | 1.305 |
| Dacia Duster | 1.301 |
| Fiat Panda | 1.100 |
| Lancia Ypsilon | 988 |
| Renault Clio | 707 |
| Ford Fiesta | 470 |
| Kia Sportage | 356 |
| Kia Stonic | 271 |
| Fiat 500 | 264 |
Immatricolazioni auto giugno 2020: i 10 modelli a metano più venduti in Italia
| Volkswagen Golf | 525 |
| Seat Arona | 410 |
| Seat Leon | 401 |
| Skoda Octavia | 342 |
| Fiat Panda | 242 |
| Volkswagen Polo | 220 |
| Audi A3 | 215 |
| Skoda Kamiq | 194 |
| Volkswagen up! | 179 |
| Seat Ibiza | 150 |
Immatricolazioni auto giugno 2020: le 10 elettriche più vendute in Italia
| Tesla Model 3 | 317 |
| Renault Zoe | 314 |
| Smart EQ fortwo | 260 |
| Volkswagen e-up! | 235 |
| Peugeot e-2008 | 166 |
| Peugeot e-208 | 158 |
| Opel Corsa-e | 136 |
| Nissan Leaf | 92 |
| Hyundai Kona Electric | 73 |
| Smart EQ forfour | 57 |
Immatricolazioni auto giugno 2020: top 10 per carrozzeria
I cambiamenti nelle immatricolazioni auto di giugno 2020 relative alla carrozzeria hanno coinvolto solo le vetture per famiglie: la Renault Captur è diventata la crossover più amata dagli italiani (il mese scorso davanti a tutte c’era la Volkswagen T-Roc) mentre l’Audi A4 Avant ha soffiato alla Fiat Tipo SW il primato tra le station wagon.
La Volkswagen Caddy ha tolto alla Peugeot Rifter lo scettro di regina delle multispazio e la Opel Zafira Life ha fatto la stessa cosa alla “sorella” Citroën SpaceTourer nella categoria “monovolume grandi“.

Le 10 auto più vendute in Italia a giugno 2020 per carrozzeria
Immatricolazioni auto giugno 2020: le 10 berline più vendute in Italia
| Fiat Panda | 9.147 |
| Renault Clio | 3.802 |
| Lancia Ypsilon | 3.508 |
| Dacia Sandero | 3.302 |
| Toyota Yaris | 2.740 |
| Fiat 500 | 2.739 |
| Citroën C3 | 2.544 |
| Volkswagen Golf | 2.175 |
| Opel Corsa | 2.142 |
| Peugeot 208 | 2.076 |
Immatricolazioni auto giugno 2020: le 10 crossover più vendute in Italia
| Renault Captur | 3.154 |
| Fiat 500X | 3.095 |
| Dacia Duster | 2.669 |
| Volkswagen T-Roc | 2.117 |
| Jeep Renegade | 2.080 |
| Ford Puma | 2.023 |
| Peugeot 2008 | 1.993 |
| Volkswagen T-Cross | 1.741 |
| Jeep Compass | 1.651 |
| Ford EcoSport | 1.639 |
Immatricolazioni auto giugno 2020: le 10 fuoristrada più vendute in Italia
| Jeep Compass | 820 |
| BMW X3 | 650 |
| Alfa Romeo Stelvio | 537 |
| Audi Q5 | 521 |
| Audi Q3 | 500 |
| Land Rover Range Rover Evoque | 482 |
| Suzuki Vitara | 419 |
| BMW X1 | 408 |
| Mercedes GLC | 398 |
| Suzuki Jimny | 375 |
Immatricolazioni auto giugno 2020: le 10 station wagon più vendute in Italia
| Audi A4 Avant | 704 |
| Skoda Octavia Wagon | 649 |
| Ford Focus SW | 516 |
| Toyota Corolla Touring Sports | 451 |
| Peugeot 308 SW | 395 |
| Fiat Tipo SW | 354 |
| BMW serie 3 Touring | 337 |
| Renault Mégane Sporter | 303 |
| Volkswagen Passat Variant | 266 |
| Volvo V60 | 228 |
Immatricolazioni auto giugno 2020: le 3 piccole monovolume più vendute in Italia
| Fiat 500L | 1.843 |
| Hyundai ix20 | 19 |
| Citroën C3 Picasso | 1 |
Immatricolazioni auto giugno 2020: le 8 monovolume compatte più vendute in Italia
| Mercedes classe B | 526 |
| Renault Scénic | 150 |
| Citroën C4 SpaceTourer | 123 |
| BMW serie 2 | 119 |
| Dacia Lodgy | 84 |
| Volkswagen Touran | 65 |
| Peugeot 5008 | 5 |
| Nissan Evalia | 5 |
Immatricolazioni auto giugno 2020: le 10 multispazio più vendute in Italia
| Volkswagen Caddy | 260 |
| Peugeot Rifter | 207 |
| Citroën Berlingo | 177 |
| Dacia Dokker | 104 |
| Renault Kangoo | 98 |
| Opel Combo | 96 |
| Fiat Qubo | 55 |
| Ford Tourneo Courier | 53 |
| Toyota Proace City | 46 |
| Ford Tourneo Connect | 18 |
Immatricolazioni auto giugno 2020: le 10 monovolume grandi più vendute in Italia
| Opel Zafira Life | 159 |
| Mercedes classe V | 103 |
| Ford Galaxy | 67 |
| Toyota Proace | 47 |
| Citroën SpaceTourer | 41 |
| Ford S-Max | 39 |
| Toyota Prius+ | 36 |
| Peugeot Traveller | 33 |
| Renault Espace | 29 |
| Volkswagen Multivan | 17 |
Immatricolazioni auto giugno 2020: le 10 coupé più vendute in Italia
| Porsche 911 | 113 |
| Mercedes classe E Coupé | 41 |
| BMW serie 2 | 32 |
| Porsche Panamera | 30 |
| Mercedes classe C Coupé | 29 |
| Porsche Taycan | 27 |
| Ford Mustang | 19 |
| Ferrari 488 | 18 |
| Mercedes CLS | 18 |
| Audi TT | 17 |
Immatricolazioni auto giugno 2020: le 10 cabrio e spider più vendute in Italia
| Mini Cabrio | 104 |
| Porsche 911 Cabriolet | 75 |
| Smart EQ fortwo cabrio | 45 |
| Mazda MX-5 | 45 |
| Mercedes classe C Cabrio | 35 |
| Porsche 718 Boxster | 31 |
| BMW serie 4 Cabrio | 29 |
| Ferrari Portofino | 25 |
| BMW serie 2 Cabrio | 22 |
| BMW Z4 | 20 |
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La storia delle supercar Koenigsegg

Da quasi vent’anni le supercar Koenigsegg rappresentano un mix perfetto di velocità, design, tecnologia e innovazione. Scopriamo insieme la storia delle esclusive sportive svedesi, le risposte nordiche alla Pagani.

Koenigsegg CC8S (2002)
La Koenigsegg nasce ufficialmente nel 1994 ma bisogna aspettare otto anni prima di vedere la CC8S, la prima vettura di serie della Casa scandinava. Una sportiva esclusiva (sei esemplari prodotti), scenografica – le portiere si aprono ruotando di 90° – ma soprattutto ricca di contenuti.
390 km/h di velocità massima, meno di tre secondi e mezzo per accelerare da 0 a 100 chilometri orari e 32 metri per frenare completamente da 100 km/h: queste le caratteristiche principali della stupefacente targa svedese (il tetto smontabile trova posto nel vano anteriore) a trazione posteriore spinta da un motore 4.7 V8 di origine Ford con compressore volumetrico montato in posizione posteriore/centrale in grado di generare una potenza di 663 CV.
Koenigsegg CCR (2004)
La Koenigsegg CCR del 2004 – prodotta in 14 esemplari – non è altro che un’evoluzione della CC8S: aerodinamica più curata, sospensioni riviste, pneumatici più grandi, freni più potenti e un motore ancora più cattivo (817 CV) grazie alla presenza di due compressori volumetrici.
Il risultato? Oltre 395 km/h di velocità massima e 3,2 secondi sullo “0-100”.
Koenigsegg CCX (2006)
Non fatevi ingannare dal design simile a quello della CCR: la Koenigsegg CCX del 2006 è una supercar completamente nuova. 29 esemplari costruiti per essere venduti anche negli USA e un motore fatto in casa – un 4.7 V8 con due compressori volumetrici da 817 CV – che consente alla sportiva di Ängelholm di superare i 395 km/h di velocità massima e di scattare da 0 a 100 chilometri orari in 3,2 secondi.
Nel 2007 è la volta della CCXR (9 esemplari) in grado di funzionare anche a etanolo: con questa alimentazione l’otto cilindri genera 1.032 CV e regala prestazioni ancora più “mostruose” (oltre 400 km/h di velocità massima e “0-100” in 3,1 secondi). L’anno seguente tocca alle CCX Edition (2 esemplari) e CCXR Edition (4 esemplari), maggiormente orientate verso l’uso in pista e dotate di un motore 4.8 V8 (900 CV per la CCX a benzina e 3 secondi netti sullo “0-100”, 2,9 per la CCXR a etanolo).
L’ultima evoluzione della Koenigsegg CCX è la CCXR Trevita del 2010: due esemplari, carrozzeria in fibra di carbonio bianca e cambio sequenziale con palette al volante. Oltre 410 km/h di velocità massima e 2,9 secondi per scattare da 0 a 100 chilometri orari.
Koenigsegg Agera (2011)
La Koenigsegg Agera nasce nel 2011 e viene prodotta in sette esemplari: grazie al motore 5.0 V8 biturbo da 960 CV la supercar svedese impiega tre secondi per accelerare da 0 a 100 km/h. Un valore che scende a 2,8 secondi sulla Agera R a etanolo (18 esemplari) da 1.139 CV.
La Agera S a benzina del 2013 (cinque esemplari, 1.031 CV e 2,9 secondi sullo “0-100”) è rivolta ai mercati nei quali non è disponibile l’etanolo.
La rivoluzione tecnica per la Koenigsegg arriva con la One:1: la prima auto della storia con 1 MW di potenza (1.000 kW, 1.360 CV). Rapporto peso/potenza 1:1 (da qui il nome della vettura), aerodinamica curatissima e un impianto frenante impressionante.
La Agera RS del 2015 – costruita in 25 esemplari – è invece un mix delle Agera R e S con alcuni elementi presi in prestito dalla One:1. 1.176 CV (con possibilità di salire a 1.000 kW) e 450 kg di downforce a 250 km/h.
La Koenigsegg Agera continua a sorprendere anche a fine carriera: nel 2016 debutta la Final Edition (3 esemplari, in pratica una RS con il motore della One:1) e l’anno seguente una RS diventa l’auto di serie più veloce del mondo raggiungendo i 447,19 km/h.
Koenigsegg Regera (2016)
La Koenigsegg Regera del 2016 non rimpiazza la Agera RS ma la affianca: si tratta infatti di una hypercar ibrida plug-in (motore 5.0 V8 biturbo benzina abbinato a tre propulsori elettrici) lussuosa e tecnologica lontana anni luce dagli altri modelli leggeri ed estremi della Casa scandinava.
Prodotta in 80 esemplari e con una potenza complessiva di 1.500 CV, è priva di cambio: al suo posto una trasmissione in presa diretta che trasferisce motricità direttamente al retrotreno.
Koenigsegg Jesko (2020)
La Koenigsegg Jesko – nome del padre di Christian von Koenigsegg, fondatore del marchio nordico – nasce nel 2020 ed è l’erede della Agera RS.
Un concentrato di emozioni – prodotto in 125 esemplari – spinto da un motore 5.0 V8 biturbo a benzina da 1.298 CV (1.625 a etanolo) caratterizzato da un albero motore piatto. Sorprendente anche il cambio automatico a nove rapporti con ben… sette frizioni.
Koenigsegg Gemera (2020)
La Koenigsegg Gemera – terzo modello della Casa di Ängelholm – è la prima vettura del marchio scandinavo dotata di posti posteriori nonché la prima a trazione integrale.
Una versatile coupé ibrida plug-in costruita in 300 esemplari dotata di un originalissimo motore 2.0 biturbo a tre cilindri in linea privo di alberi a camme abbinato a tre unità elettriche in grado di generare una potenza totale di 1.700 CV quando viaggia a etanolo.
Sportive nella storia
L’articolo La storia delle supercar Koenigsegg proviene da Icon Wheels.

































