Nuova Opel Crossland: una vettura fedele al proprio DNA

La sostanza non è cambiata: la Crossland rimane fedele al proprio DNA. Suv dalle dimensioni compatte con abitabilità e spazi interni degni di una vettura di categoria superiore.
Questa generazione di Crossland si rifà agli stilemi delle Opel di ultima generazione. Tutta nuova la parte frontale dove spicca il rinnovato logo della Casa tedesca, incorniciato da un motivo allungato di colore nero che arriva a inglobare anche i fari anteriori adattivi full LED. Elemento ripreso anche nella parte posteriore dove spiccano i fari fumé. Inedite anche le protezioni sottoscocca anteriori e posteriori e, la nostra versione in prova, è impreziosita dalla modanatura cromata della portiera.
All’interno lo spazio non manca a tutto vantaggio del confort degli occupanti. Degni di nota i sedili posteriori scorrevoli e reclinabili, disponibili con la suddivisione 60/40. Ottima anche la capacità di carico del bagaglio che arriva – con i sedili posteriori totalmente ripiegati – alla capacità di 1.255 litri.
Tutti gli occupanti possono inoltre beneficiare di sistemi infotainment che arrivano a comprendere la Radio Multimedia IntelliLink con schermo touch a colori da 7 pollici ed il top di gamma Multimedia Navi IntelliLink con schermo touch a colori da 8 pollici, entrambe con accesso USB, comandi al volante e connettività bluetooth. Le unità multimediali sono compatibili anche con Apple CarPlay e Android Auto, offrendo gli esclusivi servizi ‘OpelConnect’ e LIVE Navigation.
Ampia la gamma di motorizzazioni disponibili, sia benzina, sia diesel, tutti con cilindrate comprese fra 1.200 e 1.500 cc. Sia i motori benzina (83 e 130 CV), sia i propulsori diesel (110 e 120 CV) sono Euro 6d. L’esemplare della nostra versione in prova è il 1.500 diesel da 110 CV, abbinato al cambio manuale a 6 marce.
La nuova Opel Crossland può essere richiesta anche con l’allestimento GS Line, che si contraddistingue per nuove molle e ammortizzatori per le sospensioni anteriori McPherson e l’asse posteriore con barra di torsione.
Il tutto a vantaggio di una motricità che può contare sul supporto del sistema adattivo di controllo della trazione Opel IntelliGrip. Anche in presenza della trazione su 2 ruote, il sistema consente motricità ottimale e stabilità su differenti tipi di superfici insidiose, come neve, fango e sabbia.
Non mancano, naturalmente, gli ADAS di ultima generazione, fra cui la frenata automatica d’emergenza con rilevamento vetture e pedoni, il riconoscimento dei segnali stradali e il segnale per il mantenimento della corsia.
La nuova Opel Crossland è già disponibile nelle concessionarie con un prezzo di listino che parte da 20.850 Euro.
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Mazda Mazda3 Sedan: le foto, i dati e i prezzi

La Mazda Mazda3 Sedan – variante con la coda della quarta generazione della compatta giapponese – è ufficialmente in vendita anche in Italia (prezzi da 26.800 euro).
Di seguito troverete tutto quello che c’è da sapere (foto e dati) sulla nuova Mazda Mazda3 a quattro porte, offerta solo a trazione anteriore ed esclusivamente con motori mild hybrid benzina sotto il cofano.
Le foto della Mazda Mazda3 Sedan
Mazda Mazda3 Sedan: il ritorno delle 4 porte
Non è la prima volta che la Mazda Mazda3 a 4 porte arriva nel nostro Paese. Tra il 2010 e il 2013 la seconda serie della “segmento C” nipponica fu disponibile anche con la coda.

Mazda Mazda3 Sedan: cosa cambia rispetto alla 5 porte
La Mazda Mazda3 Sedan è più lunga di 20 cm rispetto alla versione a cinque porte (4,66 metri contro 4,46). La presenza della coda ha permesso di ottenere un bagagliaio più grande: 450 litri che diventano 1.138 quando si abbattono i sedili posteriori.
Nel frontale spicca la calandra con le ali cromate anziché nere e sull’allestimento top di gamma Exclusive è possibile avere la pelle Pure White in alternativa a quella nera.

Mazda Mazda3 Sedan: i motori
La gamma motori della nuova Mazda Mazda3 Sedan è composta da tre unità 2.0 mild hybrid benzina:
- un 2.0 mild hybrid benzina da 122 CV
- un 2.0 mild hybrid benzina da 150 CV
- un 2.0 mild hybrid benzina da 186 CV

Mazda Mazda3 Sedan: gli allestimenti
Gli allestimenti della Mazda Mazda3 Sedan sono tre: Executive, Exceed ed Exclusive.
Mazda Mazda3 Sedan Executive
La dotazione di serie della Mazda Mazda3 Sedan Executive (disponibile solo con il motore 2.0 da 122 CV) comprende:
Esterni
- Paraurti e maniglie esterne in tinta carrozzeria
- Retrovis. est. colore carrozzeria regolabili, riscald. elettr. e automaticamente
- Retrov. est. fotocromatici lato guidatore
- Montanti esterni nero lucido
- Cerchi in lega da 18″
- Fari anteriori Full LED (diurni a LED) adattivi a matrice (ALH)
- Fari anteriori e posteriori con LED signature
- Vetri posteriori scuri
Interni
- Interni in tessuto nero
- Illuminazione abitacolo con luci LED
- Sedile posteriore divisibile 60/40
- Volante multifunzione e pomello cambio rivestiti in pelle
- Cassetto portaoggetti rivestito internamente
Comfort
- Alzacristalli elettrici anteriori e posteriori
- Chiusura centralizzata con telecomando e chiusura automatica in movimento (ADL)
- Mazda Push Button per avviamento/spegnimento motore
- Radio AM/FM, digitale DAB, con comandi al volante, presa USB
- Impianto audio Mazda Harmonic Acoustics con 8 altoparlanti
- MZD Connect con display centrale a grafica TFT a colori da 8,8″, Bluetooth
- Navigatore satellitare integrato in plancia
- Interfacce Apple CarPlay – Android Auto
- HMI Commander
- Climatizzatore automatico bi-zona con sensore umidità
- Sensori luce/pioggia
- Retrovisore interno fotocromatico di tipo Frameless
- Sensori parcheggio anteriori e posteriori
- Smart Key
- Strumentazione con grafica centrale TFT da 7″
- Head Up Display – proiezione informazioni sul parabrezza
- Videocamera posteriore di ausilio al parcheggio
- Antifurto
Tecnologia & Sicurezza
- ABS. EBD, EBA, DSC, TCS, ESS
- G-Vectoring Control Plus (GVC-Plus)
- Freno di stazionamento elettrico con autoinserimento (Auto hold)
- Airbag frontali e laterali (guidatore e passeggero)
- Airbag a tendina anteriori e posteriori
- Airbag anteriori ginocchia
- Attacchi Isofix per i sedili posteriori (2)
- Sistema di assistenza alla partenza in salita (HHL)
- Sensori pressione pneumatici (TPMS)
- Sistema di chiamata di emergenza e-Call
- Sistema intelligente frenata in città (SCBS) con rilevamento pedoni e cicli
- Sistema di monitoraggio angoli ciechi (BSM) con sistema di rilevazione pericolo uscita
- Sistema di mantenimento della carreggiata (Lane-keep Assist System)
- Sistema di controllo automatico fari abbaglianti (HBC)
- Sistema riconoscimento segnali stradali (TSR)
- Sistema rilevazione stanchezza guidatore (DAA)
- Cruise Control Adattativo MRCC (con funzioni Full Speed e Intelligent Speed Assist)
- Sistema intelligente di frenata automatica in autostrada (SBS)
- Kit riparazione pneumatici
- 3 anni di garanzia (o 100.000 km)
Mazda Mazda3 Sedan Exceed
La Mazda Mazda3 Sedan Exceed – disponibile esclusivamente con il motore 2.0 da 150 CV – aggiunge alla dotazione della Executive:
Comfort
- Monitor 360°
- Comandi cambio automatico al volante (versioni AT)
Tecnologia & Sicurezza
- Selettore di guida (versioni benzina AT)
- Sistema di rilevazione pericolo uscita parcheggio anteriore (FCTA)
- Sistema di frenata di emergenza posteriore in uscita parcheggio (RCTB)
- Sistema intelligente frenata in città anche posteriore (Rear SCBS)
- Sistema monitoraggio guidatore con sensore espressione viso
- Funzione Cruise and Traffic System (CTS)
Mazda Mazda3 Sedan Exclusive
La Mazda Mazda3 Sedan Exclusive – disponibile esclusivamente con il motore 2.0 da 186 CV – aggiunge alla dotazione della Exceed:
Esterni
- Cerchi in lega da 18″ cromati
- Tetto apribile elettricamente
Interni
- Rivestimento interni in pelle nera (disponibile anche “White”)
- Sedili anteriori riscaldabili elettricamente
- Sedile guidatore con regolazioni elettriche
- Memorizzazione regolazioni elettriche per sedile guidatore, HUD e retrovisori esterni
Comfort
- Impianto audio Bose Surround Sound System con 12 altoparlanti e amplificatore digitale

Mazda Mazda3 Sedan: i prezzi
Motori mild hybrid benzina
Mazda Mazda3 Sedan 2.0 122 CV 26.800 euro
Mazda Mazda3 Sedan 2.0 150 CV 29.150 euro
Mazda Mazda3 Sedan 2.0 186 CV 33.500 euro
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Telecamere retromarcia: come funzionano e quando è bene installarle

Le telecamere di retromarcia dell’auto sono sistemi che aiutano l’automobilista a parcheggiare e muoversi in sicurezza, senza andare contro a ostacoli poco visibili dall’interno del veicolo. Sono dispositivi essenziali per la sicurezza del guidatore e degli altri utenti, danno un grande supporto nelle manovre. I sensori di parcheggio sono altri elementi che supportano l’azione delle telecamere di retromarcia, emettendo dei suoni che avvertono della presenza di un ostacolo.
Telecamere di retromarcia: diversi modelli
Chiaramente i modelli di telecamere sulle auto possono essere differenti, con caratteristiche particolari come la grandezza dello schermo, la tecnologia di utilizzo, la praticità del sistema stesso. Ci sono vetture che le hanno integrate, in altre invece vengono installate successivamente e sotto certi punti di vista è meglio, perché in questo modo la sostituzione o la riparazione in caso di danneggiamento è più semplice e costa meno rispetto a quella dei sistemi già integrati in auto.
Come funzionano le telecamere di retromarcia?
Le telecamere danno la possibilità di combinare differenti immagini per dare al guidatore una panoramica degli ostacoli che ci sono attorno all’auto durante le manovre. Si attivano automaticamente quando si inserisce la retromarcia, insieme ai sensori di parcheggio anteriori e posteriori. Sul display si vede l’immagine video che aiuta nelle manovre. I sensori invece emettono sempre i suoni in presenza di ostacoli.
Come scegliere la telecamera di retromarcia per auto
Prima di fare una scelta, è importante capire i punti di forza e di debolezza di ogni modello. Ci sono comunque delle caratteristiche comuni da valutare prima dell’acquisto:
- facilità d’installazione e di utilizzo. Ricordate che è un dispositivo che deve migliorare la vita del conducente, non complicarla. Con il manuale di istruzioni solitamente è facile per tutti montare la telecamera rapidamente;
- schermo, tante auto ne hanno uno integrato che supporta la telecamera, ma a volte non sono compatibili con tutti i prodotti, quindi è meglio comprarne uno apposito tra i 4 i 7 pollici di grandezza;
- anche il budget è fondamentale, capire e valutare personalmente quanto si può spendere, ci aiuta a orientarci nella scelta del prodotto ideale.
Vantaggi e svantaggi delle telecamere di retromarcia
Le telecamere di retromarcia sono molto utili nelle manovre perché le rendono più confortevoli e sicure. Raccomandiamo comunque di prestare sempre molta attenzione, soprattutto ai pedoni. Ogni dispositivo infatti ha un angolo cieco che non può essere ripreso dall’obiettivo. La copertura ottimale di rilevamento degli ostacoli è garantita solo grazie alla combinazione tra la telecamera e i sensori di parcheggio.
Le telecamere e i sensori di parcheggio sono disponibili su tanti modelli di auto e aiutano davvero a evitare un gran numero di incidenti. Ci sono anche dei sistemi in grado di proiettare l’immagine dell’auto a 360° dall’alto, offrendo così una percezione migliore degli ostacoli che ci sono intorno alla vettura durante le manovre. Chiaramente il funzionamento è ottimale se le telecamere sono abbinate ai sensori di parcheggio.
Il sistema di frenata automatica d’emergenza, anche in retromarcia, disponibile su alcune vetture, rende l’efficacia di questi sistemi ancora più elevata nell’evitare sinistri e danni anche gravi.
Telecamere di retromarcia: quanto costano
I prezzi di questi dispositivi variano molto in base al modello, possono costare da un minimo di 300 euro fino a superare i 1000 euro. Accade sempre più spesso che questi sistemi vengano inseriti in pacchetti di equipaggiamenti o di allestimenti particolari, che includono differenti tecnologie. Il costo comunque varia a seconda di quanto il sistema è sofisticato e preciso.
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Catene da neve ragno, che cosa sono e per chi sono indicate?

Durante la stagione invernale, nei mesi più freddi dell’anno, caratterizzati da maltempo e forti precipitazioni, molti automobilisti devono fare i conti con le preoccupazioni legate alle condizioni climatiche avverse. Neve, grandine e strade ghiacciate sono disagi all’ordine del giorno nel corso dell’inverno.
Il Codice della strada è molto specifico al riguardo: ogni automobilista è tenuto ad avere a bordo del proprio veicolo le catene da neve o, in alternativa, le gomme termiche. Pur rappresentando una soluzione comoda, le gomme termiche non hanno la stessa efficacia delle catene da neve che sono ideali soprattutto nei tratti in cui le condizioni del manto stradale sono più problematiche.
Sono in molti a preferire le catene alle gomme termiche. Esistono principalmente due tipi di catene da neve: quelle classiche, caratterizzate dalla forma a rombo, e quelle più recenti e più facili da installare, dette a ragno. Vediamo nel dettaglio a cosa servono e come si montano le catene da neve a ragno.
Cosa sono le catene da neve a ragno
Le catene da neve a ragno sono un tipo di catene caratterizzate da una maggiore facilità di montaggio rispetto a quelle tradizionali. Esistono diversi modelli di catene da neve a ragno che presentano alcune differenza da un produttore all’altro, ma il concetto di base resta lo stesso.
Nelle catene da neve a ragno si possono distinguere due parti principali: il sistema di ancoraggio e la catena vera e proprio. Il sistema di ancoraggio si fissa al cerchio e alcuni modelli vengono venduti direttamente con un disco da fissare sul lato esterno dei cerchioni, mentre altri fanno presa sui bulloni. In generale i modelli a ragno delle catene da neve sono dotata di un particolare meccanismo che consente di agganciarsi al sistema di ancoraggio in modo rapido e sicuro.
Come si montano le catene da neve a ragno
A differenza delle catene da neve tradizionali, quelle a ragno non hanno bisogno di essere fissate sul lato interno della ruota, ma si montano direttamente all’esterno. Il sistema di ancoraggio si fissa sulla parte esterna della ruota, mentre la catena vera e propria va fissata al sistema di ancoraggio. Le operazioni per montare le catene da neve a ragno sulle ruote della propria vettura risultano più semplici e più rapide rispetto a quelle delle catene tradizionali.
Per prima cosa si fissa il sistema di ancoraggio alla parte esterna della ruota tramite un adattatore che si va a fissare direttamente sul bullone della ruota. Successivamente si estrae il bullone al quale vanno applicati gli adattatori che mantengono il sistema di ancoraggio: una volta applicati, bisogna reinserire il bullone nella sua posizione originale.
Svolta questa operazione, il bullone e il sistema di ancoraggio resteranno in posizione per tutta la durata dell’inverno, senza bisogno di montare e smontare il tutto. Una volta inseriti i sistemi di ancoraggio, al momento di necessità, non resta che fissare la catena alla base facendo combaciare i punti contrassegnati.
I vantaggi delle catene da neve a ragno
Le catene da neve a ragno presentano anche una lunga serie di vantaggi: il primo è rappresentato dalla praticità di utilizzo, in quanto prevedono un sistema di montaggio semplice, comodo, rapido ed efficace. Il processo di montaggio delle catene, inoltre, fa in modo che la maggior parte dei modelli vada a sistemarsi in maniera quasi automatica, fissando le diverse parti seguendo le istruzioni.
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MotoGP 2020 – Ancora Quartararo, tripletta Yamaha in Andalusia

Ancora Fabio Quartararo: il pilota francese ha vinto (anzi, ha dominato) anche il GP dell’Andalusia a Jerez e ha consolidato la leadership nella MotoGP 2020.
Un weekend da ricordare per la Yamaha: la Casa di Iwata – grazie al secondo posto di Maverick Viñales e alla terza piazza di Valentino Rossi – ha portato a casa una tripletta che mancava da ben sei anni (Australia 2014).
MotoGP 2020 – GP Andalusia: le pagelle

Fabio Quartararo (Yamaha)
Un inizio di stagione strepitoso per Fabio Quartararo, capace di conquistare due vittorie nei primi due appuntamenti della MotoGP 2020 e di ottenere tre podi consecutivi se consideriamo l’ultima corsa del 2019.
Il centauro francese ha dominato – a differenza di domenica scorsa – la gara lasciando le briciole agli avversari e solo nei primi giri ha dovuto difendersi dagli attacchi di Viñales.

Maverick Viñales (Yamaha)
Maverick Viñales ha commesso qualche errore di troppo nella prima parte del GP d’Andalusia ma si è riscattato nel finale superando Rossi.
Il bilancio dopo le prime due corse della MotoGP 2020 può apparire positivo – due secondi posti – ma non è così se si considera il fatto che ha perso due volte su due contro il futuro compagno di squadra Quartararo.

Takaaki Nakagami (Honda)
Il quarto posto nel GP d’Andalusia di Takaaki Nakagami è passato un po’ sotto silenzio ma il pilota giapponese ha ottenuto il miglior piazzamento in carriera nella classe regina.
Una grande prova a Jerez fatta di concretezza e velocità.

Valentino Rossi (Yamaha)
Valentino Rossi è tornato sul podio (evento che non si verificava da aprile 2019) dopo una corsa eccezionale giocata in difesa e caratterizzata da staccate al limite.
Va detto, però, che senza il ritiro di Bagnaia difficilmente sarebbe riuscito a conquistare la “top 3″…

Yamaha
A Jerez abbiamo assistito alla grande festa Yamaha.
La Casa giapponese ha approfittato dell’assenza di Márquez per portare a casa una tripletta che mancava dal lontano 2014. Punti importantissimi per la lotta al titolo iridato.
MotoGP 2020 – I risultati del GP d’Andalusia
Prove libere 1
1 Maverick Viñales (Yamaha) 1:37.063
2 Valentino Rossi (Yamaha) 1:37.205
3 Brad Binder (KTM) 1:37.370
4 Franco Morbidelli (Yamaha) 1:37.416
5 Pol Espargaró (KTM) 1:37.442
Prove libere 2
1 Takaaki Nakagami (Honda) 1:37.715
2 Johann Zarco (Ducati) 1:37.870
3 Pol Espargaró (KTM) 1:37.889
4 Franco Morbidelli (Yamaha) 1:38.010
5 Maverick Viñales (Yamaha) 1:38.107
Prove libere 3
1 Maverick Viñales (Yamaha) 1:36.584
2 Fabio Quartararo (Yamaha) 1:36.643
3 Jack Miller (Ducati) 1:36.710
4 Takaaki Nakagami (Honda) 1:36.842
5 Francesco Bagnaia (Ducati) 1:36.847
Prove libere 4
1 Takaaki Nakagami (Honda) 1:37.514
2 Fabio Quartararo (Yamaha) 1:37.679
3 Pol Espargaró (KTM) 1:37.812
4 Maverick Viñales (Yamaha) 1:37.873
5 Franco Morbidelli (Yamaha) 1:38.040
Qualifiche
1 Fabio Quartararo (Yamaha) 1:37.007
2 Maverick Viñales (Yamaha) 1:37.102
3 Francesco Bagnaia (Ducati) 1:37.176
4 Valentino Rossi (Yamaha) 1:37.342
5 Miguel Oliveira (KTM) 1:37.344
Warm up
1 Fabio Quartararo (Yamaha) 1:37.710
2 Andrea Dovizioso (Ducati) 1:37.824
3 Maverick Viñales (Yamaha) 1:37.848
4 Francesco Bagnaia (Ducati) 1:37.862
5 Takaaki Nakagami (Honda) 1:37.902
Le classifiche
La classifica del GP d’Andalusia 2020
| Fabio Quartararo (Yamaha) | 41:22.666 |
| Maverick Viñales (Yamaha) | + 4,5 s |
| Valentino Rossi (Yamaha) | + 5,5 s |
| Takaaki Nakagami (Honda) | + 6,1 s |
| Joan Mir (Suzuki) | + 7,7 s |
Classifica Mondiale Piloti
| Fabio Quartararo (Yamaha) | 50 punti |
| Maverick Viñales (Yamaha) | 40 punti |
| Andrea Dovizioso (Ducati) | 26 punti |
| Takaaki Nakagami (Honda) | 19 punti |
| Pol Espargaró (KTM) | 19 punti |
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Spedire la propria auto: quali sono le opzioni e le scelte migliori

Spedire un’automobile è una pratica molto più comune di quanto si possa pensare. I motivi per farlo possono essere molteplici: l’acquisto di una vettura in un luogo molto lontano da quello di residenza, il trasferimento definitivo in un’altra città o in un altro Paese, il recupero di una vettura rimasta in panne, la consegna di un’automobile d’epoca o anche la necessità di farsi recapitare un veicolo il prima possibile da parte di un concessionario che deve soddisfare un cliente importante o molto esigente.
Gli esempi non mancano e anche le modalità di spedizione di un’auto sono molteplici. Il mezzo più utilizzato è la bisarca, l’autocarro a due piani specifico proprio per il trasporto delle automobili. In alternativa si può spedire anche con una nave e con un aereo. Una volta il trasporto poteva avvenire addirittura via treno. Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla spedizione di un’automobile: opzioni, scelte migliori, modalità e costi.
Spedire la propria automobile con la bisarca
La bisarca è in assoluto il mezzo più utilizzato per il trasporto di automobili. L’autocarro a due piani, concepito appositamente per trasportare le vetture, rappresenta una soluzione immediata, semplice e con un costo relativamente basso, vista la nascita di diversi servizi online low cost che gestiscono il trasporto dei veicoli. Il prezzo, ovviamente, può variare in base a tutta una serie di fattori. Il chilometraggio incide molto sui costi, così come il luogo di ritiro e di consegna, insieme alla flessibilità delle date. Molto dipende anche dalle condizioni dell’automobile da spedire: trasportare un’auto non funzionante, infatti, porta a costi maggiori.
Spedire un’auto tramite nave
La nave è una valida alternativa al trasporto di veicoli su bisarca, anche se potrebbe avere dei costi leggermente superiori, soprattutto se la destinazione da raggiungere è molto distante dal punto di partenza. Se in molti hanno già provato l’esperienza di imbarcarsi con la propria vettura a bordo di una nave o di un traghetto per raggiungere una località di vacanza, non tutti sanno che è possibile farlo anche senza essere presenti. Il trasporto navale di un’automobile è un’operazione che prevede una gestione burocratica più complessa e impegnativa rispetto a quello con a bordo il proprietario della vettura, in quanto il veicolo viene considerato come una merce. Tante compagnie marittime mettono a disposizione il servizio cargo: in Italia ce ne sono diverse con rotte verso i principali porti del Mediterraneo.
Come spedire l’automobile con l’aereo
Spedire un’auto con l’aereo diventa un’operazione necessaria se la destinazione da raggiungere si trova all’estero, in un Paese lontano o in un altro continente. In termini di tempo, ovviamente, il trasporto via aereo risulta molto vantaggioso. Il costo, per forza di cose, è maggiore rispetto a quello del trasporto stradale o via mare. Spedire l’automobile con l’aereo è consigliato, di norma, solo a chi necessita il trasporto in tempi rapidi senza badare troppo al risparmio. In Italia ci sono diverse compagnie che mettono a disposizione il servizio. Sui costi incidono diversi fattori come il modello, l’anno di fabbricazione, il motore della vettura e anche le dimensioni che servono a calcolare la sporgenza.
Spedizione di un’auto in treno
Al giorno d’oggi non è più possibile spedire un’automobile con il treno, o almeno non in Italia. In passato Trenitalia offriva il trasporto delle vetture ma il servizio non è più disponibile dal 2011. Esistono comunque delle eccezioni. La società svizzera SBB CFF FFS, per esempio, effettua il servizio auto sul treno andata e ritorno da Iselle a Briga, al traforo del Sempione. La compagnia ferroviaria austriaca OBB-Personenverkehr AG, invece, consente di caricare auto e moto alla partenza del treno che percorre la tratta Livorno Centrale-Vienna e ritorno.
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Accessori auto per le vacanze: gli indispensabili per partire sicuri

Nonostante le nostre abitudini di viaggio siano notevolmente cambiate nel corso degli ultimi anni, il “road trip” in auto resta ancora una delle opzioni preferite per le vacanze estive degli italiani. I vantaggi di questa opzione, d’altronde, sono indubbi: ci si può fermare quando e dove si vuole, si può viaggiare “slow” ed è possibile organizzare soste lungo la strada in città o borghi che si vorrebbero visitare. E, se ben organizzate, le vacanze in auto consentono anche di risparmiare rispetto ai viaggi in aereo.
Per viaggiare al meglio, però, è necessario attrezzarsi a dovere, acquistando degli accessori da viaggio che possano tornare utili in macchina. Oggetti che hanno un costo di qualche decina di euro al massimo, ma che renderanno di gran lunga più confortevole il road trip che stiamo per affrontare.
Compressore digitale portatile
Anche se per alcuni potrebbe sembrare una precauzione eccessiva, avere a bordo dell’auto un compressore portatile può essere di grande aiuto nel caso in cui uno degli pneumatici inizi a perdere pressione e non siamo nelle vicinanze di un’area di servizio. Negli ultimi anni, poi, sono stati rilasciati sul mercato dei cosiddetti “compressori digitali” che, grazie alla batteria di cui sono dotati e alla taratura elettronica, consentono di gonfiare lo pneumatico – non solo dell’auto ovviamente, ma anche della bici o della moto – alla pressione preferita.
Adattatore accendisigari-USB
Restano in ambito tecnologico, se così possiamo dire, un accessorio da viaggio che potrebbe tornare utile a noi e a chi si trova con noi in auto è un caricabatterie USB da auto. Questo piccolo dongle si infila nell’accendisigari e, sfruttando l’alimentazione, consente di ricaricare smartphone, tablet, fotocamere digitali e ogni altro dispositivo dotato di batteria (compreso il compressore digitale, ad esempio). Esistono modelli, poi, dotati di due, tre o addirittura quattro ingressi, in modo che sia possibile caricare più dispositivi contemporaneamente senza alcun problema.
Mini kit pronto soccorso
Acqua ossigenata e soluzione fisiologica, garza, termometro, pinze e cerotti. Questi alcuni dei prodotti che è utile avere all’interno di un mini kit di pronto soccorso da tenere sempre in auto con sé, e non solo quando si sta affrontando un viaggio lunghe diverse centinaia di chilometri.
Dash cam
Tornando in ambito hi-tech, una dash cam può essere un accessorio molto utile per una lunga serie di motivi. Questa telecamerina da montare sul parabrezza, infatti, permette di registrare tutto il viaggio in auto, così da poterlo poi scaricare su PC e realizzare un breve video della nostra vacanza. La Dash cam, però, può tornare utile anche nel malaugurato caso rimanessimo coinvolti in un incidente stradale. Le immagini registrate, infatti, potranno essere utilizzate per ricostruire la dinamica e scoprire cosa sia esattamente successo.
Set attrezzi
Quando si sta per affrontare un lungo viaggio in auto è sempre meglio dotarsi di un set di attrezzi, da lasciare nel portabagagli o dove si ritiene più opportuno. In questo modo, se dovessimo fare una piccola riparazione volante o avessimo la necessità di smontare qualcosa non ci troveremo in difficoltà.
Tendine parasole
Chi ha fatto molti viaggi in auto sa quanto possa essere fastidiosa la luce del sole che passa attraverso il finestrino e ci costringe a chiudere gli occhi. Per questo motivo potrebbero tornare molto utili delle tendine parasole che non solo permettono di viaggiare evitando fastidiosi riflessi, ma aiutano anche a mantenere bassa la temperatura interna dell’abitacolo, senza che ci sia bisogno di utilizzare il climatizzatore a temperatura troppo bassa.
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Climatizzatore auto: qual è il momento giusto per farlo controllare?

Come ogni altro componente dell’auto, anche il climatizzatore ha bisogno di essere manutenuto a regola d’arte. E, invece, il più delle volte ci si dimentica che per funzionare al meglio e per evitare di sovraccaricare compressore e motore, il sistema di climatizzazione del veicolo dovrebbe essere regolarmente controllato dal meccanico di fiducia.
Però, mentre tutti (o quasi) sappiamo ogni quanti chilometri deve essere effettuato il tagliando alla macchina oppure ogni quanti chilometri vanno invertiti o sostituiti gli pneumatici, pochi conoscono le “tempistiche” della manutenzione del climatizzatore auto. Se ci venisse chiesto, a bruciapelo, qual è il momento giusto di farlo controllare e quando vanno sostituiti i filtri che purificano l’aria, infatti, difficilmente sapremmo rispondere. E dire, invece, che anche in questo caso le risposte, sono piuttosto semplici.
Manutenzione climatizzatore auto: le differenze
Prima di parlare delle tempistiche, però, è necessario chiarire quali sono le operazioni di manutenzione cui dovremmo sottoporre il sistema di climatizzazione del veicolo. Di fatto, esiste una manutenzione ordinaria del climatizzatore e una straordinaria. La prima prevede la sostituzione del filtro antipolline e degli altri filtri che depurano l’aria utilizzata dal sistema di climatizzazione. La seconda, invece, riguarda il gas utilizzato dal compressore per raffreddare il veicolo che, con il passare del tempo, perde di efficacia e va quindi sostituito.
Come si può facilmente intuire, la prima operazione va effettuata con maggior frequenza, mentre la ricarica del gas del climatizzatore auto può essere fatta con scadenze a “medio-lungo” termine. Scopriamo quando.
Manutenzione ordinaria climatizzatore: ogni quanto controllarlo
Partiamo, dunque, da quella che abbiamo definito come “manutenzione ordinaria” del condizionatore dell’auto. I vari filtri che si occupano della depurazione dell’aria (come il già citato filtro anti-polline) devono essere sostituiti piuttosto frequentemente, in maniera particolare se facciamo un ampio utilizzo dell’aria condizionata. Con il passare del tempo, infatti, i filtri si intasano e, oltre a non svolgere adeguatamente il loro lavoro, finiscono con il sovraccaricare l’intero sistema di condizionamento.
Buona norma vuole che i filtri vadano sostituiti ogni 15 mila chilometri, così da assicurare il perfetto funzionamento del climatizzatore auto. Insomma, più o meno la stessa frequenza con la quale siamo chiamati a fare il tagliando all’auto. Pur non essendoci un’indicazione univoca, il momento migliore per cambiare i filtri del condizionatore è poco prima della fine della primavera (tra maggio e giugno, indicativamente), così che in estate il sistema funzioni al meglio.
Manutenzione straordinaria climatizzatore: quando cambiare gas
La cosiddetta manutenzione straordinaria, invece, non richiede le stesse tempistiche della sostituzione dei filtri. La ricarica del gas del climatizzatore, infatti, dovrebbe essere fatta ogni 60 mila chilometri, ma tutto dipende dall’utilizzo che facciamo dell’auto e dalla frequenza con la quale accendiamo il condizionatore all’interno dell’abitacolo. Diversi fattori, però, possono incidere sulla “longevità” del gas, che potrebbe dover essere cambiato anche prima rispetto alla scadenza ordinaria.
Come ci si accorge che è arrivato il momento di fare la ricarica? Prima di tutto, dalla velocità con cui si raffredda l’abitacolo una volta che è stata accesa l’aria condizionata. Quando non ci sono problemi di sorta, infatti, il sistema impiega qualche minuto al massimo per raggiungere la temperatura perfetta; al contrario, quando il gas sta per terminare o è da sostituire, il processo richiede molto più tempo. Inoltre, quando il gas sta per esaurirsi, dalle bocchette fuoriesce un odore particolarmente sgradevole.
Quando questi sintomi dovessero presentarsi, è il caso di prenotare una “visita” dal proprio meccanico di fiducia (o un’officina specializzata) e procedere con la ricarica del gas del climatizzatore.
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Come funziona un motore diesel

Il motore diesel – nonostante i blocchi del traffico – resta il secondo propulsore più amato dagli italiani dopo quello a benzina (nei primi sei mesi del 2020 oltre un terzo degli automobilisti del Bel Paese ha optato per l’alimentazione a gasolio).
Di seguito scopriremo come funziona un motore diesel a 4 tempi, una guida completa alle quattro fasi di questo ciclo termodinamico.
Come funziona un motore diesel: aspirazione
Il pistone si muove verso il punto morto inferiore. Attraverso le valvole di aspirazione viene aspirata l’aria.
Come funziona un motore diesel: compressione
Il pistone inverte la sua corsa comprimendo l’aria nel cilindro e facendole raggiungere una temperatura altissima.
Come funziona un motore diesel: espansione
La temperatura all’interno della camera di combustione aumenta, gli iniettori immettono nel cilindro il gasolio che a contatto con l’aria incandescente si “accende”. Il pistone viene spinto verso il punto morto inferiore.
Come funziona un motore diesel: scarico
Il pistone inverte nuovamente la sua corsa spostandosi verso il punto morto superiore spinto dalla miscela di gasolio e aria. Inizia la fase di scarico dei gas combusti attraverso le valvole.
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Auto di cortesia: che cos’è, quanto costa e come funziona

Se vi è capitato di lasciare l’auto per più giorni dal meccanico, allora già avrete avuto un’esperienza a riguardo. Se, invece, prevedete di lasciarla per una riparazione più complessa del solito allora magari vorreste sapere che cos’è l’auto di cortesia, come funziona e se l’officina cui vi siete rivolti è tenuta a mettervi a disposizione una macchina sostitutiva con la quale continuare a circolare mentre la vostra è “sotto i ferri”.
Domande a cui non è affatto semplice dare una risposta chiara e univoca. A differenza di quanto si possa pensare, infatti, la concessione dell’auto di cortesia, il più delle volte, è legata alla volontà del titolare dell’officina di riparazioni o dell’autocarrozzeria, che deve dotare la propria attività di un veicolo adatto allo scopo. Ma procediamo con ordine.
Che cos’è l’auto di cortesia
L’auto sostitutiva, o di cortesia, è un veicolo che l’officina o la carrozzeria mette a disposizione dei clienti che attendono che la riparazione della propria macchia. Ovviamente, come vedremo in dettaglio tra poco, non tutte le riparazioni danno diritto all’auto di cortesia: solo i lavori più lunghi e complessi, che potrebbero procurare dei disagi al cliente, danno “diritto” al mezzo sostitutivo.
Come funziona l’auto di cortesia
Come detto, deve essere i titolare dell’officina o dell’autocarrozzeria a decidere se dotare la propria attività di un veicolo da adibire ad auto di cortesia. Infatti, non esiste alcuna norma o legge che imponga ai meccanici o ai carrozzieri di mettere a disposizione dei loro clienti un’auto sostitutiva nel caso in cui la riparazione del veicolo richieda più tempo del normale.
Certo, sempre la legge prevede che se la riparazione dovesse richiedere più di 6 ore il cliente può richiedere l’auto sostitutiva, ma non c’è alcun obbligo per il meccanico o carrozziere a metterne una a disposizione dei propri clienti.
Il consiglio, dunque, è quello di informarsi in precedenza, chiamando l’officina meccanica o l’autocarrozzeria di fiducia e chiedendo al titolare (o al responsabile) se può fornirci un veicolo da utilizzare mentre il nostro viene riparato.
Quanto costa l’auto di cortesia
Resta ora da capire chi paga l’auto sostitutiva che l’officina ci mette a disposizione nel caso in cui le riparazioni dovessero protrarsi per diversi giorni. Anche in questo caso, infatti, non c’è una risposta che valga una volta per tutte.
L’auto sostitutiva, ad esempio, potrebbe essere pagata dal produttore del proprio mezzo nel caso in cui la dovessimo portare a riparare nel periodo di garanzia. Alcuni costruttori, infatti, prevedono particolari clausole nel caso in cui il veicolo dovesse guastarsi nei primi due o tre anni di vita. Tutto quello che si deve fare è verificare tra le clausole del contratto d’acquisto e, nel caso fosse previsto, richiedere l’auto di cortesia all’officina autorizzata.
Potrebbe poi darsi che l’auto di cortesia venga messa a disposizione dalla compagnia assicurativa. Per particolari casistiche. Ad esempio, siamo rimasti coinvolti in un incidente stradale e la colpa del sinistro non è nostra. Così, rivolgendoci a un’officina o una carrozzeria autorizzata, potremmo usufruire gratuitamente del servizio di auto di cortesia.
Nella stragrande maggioranza dei casi, però, l’auto sostitutiva viene pagata direttamente dal cliente in base all’utilizzo che ne fa. Così, se dovesse utilizzarla per due giorni, si pagano due giorni di “affitto”; se la si utilizza per cinque, si pagano cinque giorni, e così via. A questi costi, vanno poi aggiunti quelli del carburante. Insomma, si tratta a tutti gli effetti un’auto a noleggio.
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