Immatricolazioni auto gennaio 2021: tutti i dati e le classifiche

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Ancora un calo importante per le immatricolazioni auto in Italiagennaio 2021: – 14,03% (da 155.867 a 134.001 vetture nuove targate) rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Tra le “big” gli unici risultati positivi sono arrivati da Toyota (+ 18,09%) e BMW (+ 1,85%).

Di seguito troverete tutti i dati sulle immatricolazioni auto in Italia a gennaio 2021: le classifiche dei 10 modelli più venduti, delle Case più amate e dei 10 veicoli più acquistati in base al segmento, all’alimentazione e alla carrozzeria.

Immatricolazioni auto gennaio 2021: i 10 modelli più venduti in Italia

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Anche a gennaio 2021 la Fiat Panda è stata l’auto più venduta in Italia: dietro di lei la Toyota Yaris, che ha soffiato la seconda posizione alla Lancia Ypsilon e ha tolto dal podio la Fiat 500X (sparita addirittura dalla “top ten”).

Per quanto riguarda le prime dieci posizioni segnaliamo gli addii (oltre che della 500X) delle Renault ClioCaptur e della Dacia Sandero. Al loro posto la Opel Corsa, la Peugeot 208, la Volkswagen T-Roc e la Dacia Duster.

Le 10 auto più vendute in Italia a gennaio 2021
Fiat Panda 12.162
Toyota Yaris 4.337
Lancia Ypsilon 4.048
Citroën C3 3.542
Jeep Renegade 3.467
Opel Corsa 3.229
Peugeot 208 3.190
Volkswagen T-Roc 2.992
Dacia Duster 2.749
Fiat 500 2.728

Immatricolazioni auto gennaio 2021: la classifica delle Case più amate in Italia

FiatVolkswagen sono a gennaio 2021 – come nel 2020 – le due Case leader in Italia nelle immatricolazioni auto. Dietro di loro sul gradino più basso del podio troviamo Peugeot e non più Ford.

L’unica modifica nella “top ten” rispetto allo scorso anno è arrivata da BMW, capace di scalzare Dacia dalle prime dieci posizioni della graduatoria.

Le Case più vendute in Italia a gennaio 2021
Fiat 20.191 (- 21,92%)
Volkswagen 11.157 (- 25,78%)
Peugeot 9.184 (- 6,94%)
Ford 8.933 (- 2,04%)
Toyota 8.547 (+ 18,09%)
Citroën 7.121 (- 19,57%)
Renault 6.895 (- 7,24%)
Jeep 5.487 (- 8,53%)
BMW 5.457 (+ 1,85%)
Opel 5.296 (- 32,74%)
Audi 5.184 (+ 3,39%)
Dacia 4.962 (- 12,22%)
Mercedes 4.675 (+ 12,06%)
Lancia/Chrysler 4.047 (- 35,28%)
Hyundai 3.472 (- 5,88%)
Suzuki 3.459 (+ 21,24%)
Kia 3.179 (- 28,72%)
Skoda 2.762 (+ 4,98%)
Nissan 2.442 (- 26,71%)
Seat 1.617 (- 23,55%)
Mini 1.605 (+ 0,38%)
Volvo 1.558 (+ 5,84%)
Mazda 947 (- 22,88%)
Alfa Romeo 935 (- 48,06%)
Land Rover 759 (- 58,37%)
Porsche 615 (- 1,76%)
Lexus 459 (+ 23,72%)
Honda 457 (- 38,24%)
Smart 449 (+ 48,68%)
Altre 411 (+ 981,60%)
DR 367 (+ 18,77%)
Mitsubishi 327 (- 52,33%)
DS 281 (- 54,31%)
Jaguar 173 (- 70,78%)
Subaru 148 (+ 0,68%)
Maserati 141 (+ 2,17%)
Ssangyong 72 (- 60,44%)
Tesla 56 (- 42,86%)
Mahindra 51 (- 67,31%)
Great Wall 50 (+ 150,00%)
Ferrari 46 (- 38,67%)
Lamborghini 20 (- 37,50%)
Aston Martin 7 (+ 16,67%)

Immatricolazioni auto gennaio 2021: top 10 per segmento

La classifica delle immatricolazioni auto in Italiagennaio 2021 relativa ai segmenti vede tre importanti novità rispetto allo scorso anno: il sorpasso della Toyota Yaris sulla Lancia Ypsilon nel segmento B, la Jeep Renegade nuova leader del “C” al posto della Fiat 500X e la Mercedes GLE prima tra le “E” dopo aver superato l’Audi A6.

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Le 10 auto più vendute in Italia a gennaio 2021 per segmento
Immatricolazioni auto gennaio 2021: le 10 “segmento A” più vendute in Italia
Fiat Panda 12.162
Fiat 500 2.728
Toyota Aygo 1.674
Hyundai i10 1.164
Suzuki Ignis 1.160
Citroën C1 1.115
Kia Picanto 992
Peugeot 108 680
Volkswagen up! 658
Smart EQ fortwo 419
Immatricolazioni auto gennaio 2021: le 10 “segmento B” più vendute in Italia
Toyota Yaris 4.337
Lancia Ypsilon 4.048
Citroën C3 3.542
Opel Corsa 3.229
Peugeot 208 3.190
Ford Puma 2.568
Renault Clio 2.447
Peugeot 2008 2.424
Renault Captur 2.379
Volkswagen Polo 2.238
Immatricolazioni auto gennaio 2021: le 10 “segmento C” più vendute in Italia
Jeep Renegade 3.467
Volkswagen T-Roc 2.992
Dacia Duster 2.749
Fiat 500X 2.645
Jeep Compass 2.014
Peugeot 3008 1.910
BMW serie 1 1.699
Ford EcoSport 1.613
Nissan Qashqai 1.274
Hyundai Tucson 1.196
Immatricolazioni auto gennaio 2021: le 10 “segmento D” più vendute in Italia
Volkswagen Tiguan 1.524
Audi Q3 1.392
BMW X1 1.307
Ford Kuga 1.292
Mercedes GLA 919
Skoda Octavia 684
Mercedes GLB 660
Toyota RAV4 613
BMW X3 587
Audi A4 547
Immatricolazioni auto gennaio 2021: le 10 “segmento E” più vendute in Italia
Mercedes GLE 342
Audi A6 322
Mercedes GLE Coupé 256
BMW serie 5 185
BMW X5 162
Porsche Cayenne 149
Mercedes classe E 141
Land Rover Range Rover Sport 126
Audi Q8 121
Maserati Levante 102
Immatricolazioni autogennaio 2021: le 10 “segmento F” più vendute in Italia
Porsche 911 113
Maserati Ghibli 38
Porsche Taycan 29
Mercedes classe S 28
Ferrari F8 26
Jaguar F-Type 24
Porsche Panamera 18
Mercedes GT Coupé 4 15
BMW serie 8 11
Lamborghini Huracán 10

Immatricolazioni auto gennaio 2021: top 10 per alimentazione

gennaio 2021 la Jeep Renegade ha tolto alla Jeep Compass lo scettro di diesel più venduta in Italia. Lo stesso ha fatto la Volvo XC40 alla Renault Captur tra le ibride plug-in e la Seat Arona alla Volkswagen Golf tra le auto a metano.

Un trono per due, invece, nella categoria delle elettriche: la Renault Zoe ha dovuto cedere il primo posto alla Fiat Nuova 500 e alla Smart EQ fortwo.

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Le 10 auto più vendute in Italia a gennaio 2021 per alimentazione
Immatricolazioni auto gennaio 2021: i 10 modelli a benzina più venduti in Italia
Fiat Panda 5.530
Citroën C3 2.932
Opel Corsa 2.395
Peugeot 208 2.383
Volkswagen T-Roc 2.357
Volkswagen T-Cross 1.921
Volkswagen Polo 1.723
Toyota Aygo 1.674
Peugeot 2008 1.393
Fiat 500X 1.319
Immatricolazioni auto gennaio 2021: i 10 modelli diesel più venduti in Italia
Jeep Renegade 1.924
Peugeot 3008 1.521
BMW serie 1 1.392
Fiat 500X 1.326
Jeep Compass 1.234
Audi Q3 1.206
Nissan Qashqai 1.159
Volkswagen Tiguan 1.129
Renault Captur 1.032
Fiat 500L 1.001
Immatricolazioni auto gennaio 2021: le 10 ibride più vendute in Italia
Fiat Panda 5.952
Toyota Yaris 3.447
Lancia Ypsilon 3.257
Fiat 500 1.977
Ford Puma 1.955
Suzuki Swift 1.521
Suzuki Ignis 1.160
Toyota C-HR 1.106
Hyundai Tucson 850
Ford Fiesta 712
Immatricolazioni auto gennaio 2021: i 10 modelli a GPL più venduti in Italia
Dacia Duster 1.929
Dacia Sandero 1.424
Renault Clio 985
Renault Captur 740
Fiat Panda 527
Lancia Ypsilon 461
Kia Sportage 325
Ford Fiesta 303
Kia Stonic 225
Kia Picanto 189
Immatricolazioni auto gennaio 2021: le 10 ibride plug-in più vendute in Italia
Volvo XC40 399
Jeep Compass 356
Jeep Renegade 353
Renault Captur 283
Peugeot 3008 218
Mini Countryman 205
BMW X1 197
Mercedes GLE 193
Ford Kuga 149
Mercedes GLE Coupé 141
Immatricolazioni auto gennaio 2021: i 10 modelli a metano più venduti in Italia
Seat Arona 518
Volkswagen Polo 448
Skoda Kamiq 414
Seat Ibiza 286
Skoda Octavia 255
Volkswagen up! 214
Volkswagen Golf 159
Fiat Panda 153
Audi A3 147
Skoda Scala 54
Immatricolazioni auto gennaio 2021: le 10 elettriche più vendute in Italia
Smart EQ fortwo 419
Fiat Nuova 500 419
Renault Zoe 255
Opel Corsa-e 216
Peugeot e-208 193
Renault Twingo Electric 129
Peugeot e-2008 128
Volkswagen up! 111
Hyundai Kona Electric 91
Citroën ë-C4 75

Immatricolazioni auto gennaio 2021: top 10 per carrozzeria

Un mare di novità nella classifica delle immatricolazioni auto in Italiagennaio 2021 per carrozzeria: per quanto riguarda le vetture rivolte alle famiglie troviamo la Volkswagen T-Roc nuova regina tra le crossover al posto della Fiat 500X e il sorpasso della Jeep Renegade ai danni della Jeep Compass tra le fuoristrada. La Mercedes si è invece fatta soffiare due primati da modelli francesi tra le monovolume con la classe B superata dalla Renault Scénic tra le MPV compatte e la classe V rimpiazzata in vetta dalla Peugeot Traveller tra le MPV grandi.

Grandi cambiamenti anche tra le sportive, con la Porsche 911 sorpassata tra le coupé dalla BMW serie 4 e con la variante Cabriolet non più leader tra le scoperte (al suo posto la Fiat 500).

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Le 10 auto più vendute in Italia a gennaio 2021 per carrozzeria
Immatricolazioni auto gennaio 2021: le 10 berline più vendute in Italia
Fiat Panda 12.162
Toyota Yaris 4.337
Lancia Ypsilon 4.048
Citroën C3 3.542
Opel Corsa 3.229
Peugeot 208 3.190
Fiat 500 2.630
Renault Clio 2.447
Volkswagen Polo 2.238
Dacia Sandero 2.031
Immatricolazioni auto gennaio 2021: le 10 crossover più vendute in Italia
Volkswagen T-Roc 2.828
Jeep Renegade 2.797
Fiat 500X 2.645
Ford Puma 2.568
Dacia Duster 2.449
Peugeot 2008 2.424
Renault Captur 2.379
Volkswagen T-Cross 2.062
Peugeot 3008 1.823
Ford EcoSport 1.613
Immatricolazioni auto gennaio 2021: le 10 fuoristrada più vendute in Italia
Jeep Renegade 670
Jeep Compass 590
BMW X1 576
BMW X3 550
Audi Q3 527
Audi Q5 454
Alfa Romeo Stelvio 421
Mini Countryman 390
Hyundai Tucson 370
Suzuki Vitara 361
Immatricolazioni auto gennaio 2021: le 10 station wagon più vendute in Italia
Skoda Octavia Wagon 619
Ford Focus SW 610
Audi A4 Avant 528
Toyota Corolla Touring Sports 409
BMW serie 3 Touring 349
Volkswagen Passat Variant 343
Audi A6 Avant 302
Fiat Tipo SW 225
Peugeot 308 SW 192
Mercedes CLA Shooting Brake 184
Immatricolazioni auto gennaio 2021: la piccola monovolume più venduta in Italia
Fiat 500L 1.923
Immatricolazioni auto gennaio 2021: le 8 monovolume compatte più vendute in Italia
Renault Scénic 254
Mercedes classe B 198
BMW serie 2 114
Dacia Lodgy 111
Citroën C4 SpaceTourer 99
Volkswagen Touran 44
Peugeot 5008 2
Nissan Evalia 1
Immatricolazioni auto gennaio 2021: le 10 multispazio più vendute in Italia
Peugeot Rifter 152
Dacia Dokker 109
Ford Tourneo Courier 84
Citroën Berlingo 80
Renault Kangoo 76
Toyota Proace City 75
Fiat Qubo 70
Volkswagen Caddy 60
Opel Combo 26
Ford Tourneo Connect 25
Immatricolazioni auto gennaio 2021: le 10 monovolume grandi più vendute in Italia
Peugeot Traveller 68
Renault Espace 51
Citroën SpaceTourer 43
Toyota Proace Verso 40
Opel Zafira Life 37
Ford S-Max 31
Mercedes classe V 23
Toyota Prius+ 9
Ford Galaxy 7
Volkswagen Multivan 6
Immatricolazioni auto gennaio 2021: le 10 coupé più vendute in Italia
BMW serie 4 114
Porsche 911 45
Mercedes classe C Coupé 31
Porsche Taycan 29
Mercedes classe E Coupé 28
Jaguar F-Type 20
Ferrari F8 19
Porsche Panamera 18
Porsche 718 Cayman 16
Mercedes GT Coupé 4 15
Immatricolazioni auto gennaio 2021: le 10 cabrio e spider più vendute in Italia
Fiat 500 98
Porsche 911 Cabriolet 68
BMW Z4 48
Mazda MX-5 44
Mini Cabrio 34
Volkswagen T-Roc Cabriolet 22
Smart EQ fortwo cabrio 15
Porsche 718 Boxster 13
Mercedes classe E Cabrio 13
Lotus Elise 12

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Fonte:

Nissan 370Z Roadster (2011): pregi e difetti della supercar giapponese

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La Nissan 370Z Roadster è una supercar scoperta giapponese rivolta a chi cerca il massimo delle prestazioni e non vuole spendere cifre esagerate.

Oggi analizzeremo un esemplare del 2011 della spider nipponica a trazione posteriore nel più ricco allestimento Lev 2, introvabile e con quotazioni (riferite a modelli tenuti in modo maniacale e con pochi chilometri) che si aggirano intorno ai 25.000 euro. Scopriamo insieme i pregi e i difetti della sportiva del Sol Levante.

I pregi della Nissan 370Z Roadster del 2011

Abitabilità

Due posti secchi (ma comodi).

Finitura

Curatissima: assemblaggi precisi e materiali di buona qualità.

Dotazione di serie

L’allestimento Lev 2 della Nissan 370Z Roadster è completo: autoradio Aux Bluetooth, capote in tela apribile elettricamente, cerchi in lega, climatizzatore, cruise control, differenziale autobloccante, fari bixeno, fendinebbia, interni in pelle e sedili regolabili elettricamente e climatizzati.

Posto guida

Perfetto per chi cerca la sportività: posizione di seduta bassissima e sedile avvolgente.

Climatizzazione

Impianto potente impreziosito da originali bocchette esterne integrate nei pannelli porta.

Motore

Il 3.7 V6 Euro 5 a benzina della Nissan 370Z Roadster genera una potenza di 328 CV, una coppia di 363 Nm e ama molto – essendo aspirato – frequentare la zona rossa del contagiri.

Cambio

La trasmissione manuale a sei marce ha una piacevole leva corta ma tende ad impuntarsi quando si guida in modo aggressivo.

Sterzo

Direttissimo e preciso.

Prestazioni

Notevoli: 250 km/h di velocità massima e 5,5 secondi per accelerare da 0 a 100 chilometri orari.

Dotazione di sicurezza

Buona: airbag frontali, laterali e a tendina, controlli di stabilità e trazione e poggiatesta attivi.

Visibilità

La posizione di seduta rasoterra e il cofano chilometrico non aiutano in manovra ma va detto che stiamo parlando di difetti comuni a tutte le sportive di questa categoria.

Freni

Impressionanti: potenti e mai in affanno.

Tenuta di strada

Agile e coinvolgente: attenti a non esagerare, però…

Prezzo

Da nuova nel 2011 la Nissan 370Z Roadster Lev 2 costava 47.500 euro. Oggi è introvabile (più semplice rintracciare esemplari più recenti) e le sue quotazioni – relative a modelli con pochi chilometri – superano di poco quota 25.000 euro. Poco più di una Renault Captur Blue dCi 115 CV Intens appena uscita dal concessionario.

Consumo

8,9 km/l dichiarati: non male per un V6 così potente.

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I difetti della Nissan 370Z Roadster del 2011

Capacità bagagliaio

Piccolo anche per una coppia: 140 litri.

Sospensioni

Molto rigide: più da sportiva dura e pura che da Gran Turismo.

Rumorosità

Il motore si fa sentire (e questo è un bene) ma avremmo gradito un abitacolo più insonorizzato per avere un briciolo di comfort acustico nell’uso normale.

Tenuta del valore

Penalizzata dall’assenza di un marchio blasonato sul cofano.

Garanzie

La copertura globale e quella sulla verniciatura sono scadute nel 2014. Ancora valida, fino al 2023, la protezione sulla corrosione.

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Fonte:

Peugeot 208: pneumatici All Season optional sulla Active Pack

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La Peugeot 208 Active Pack – la versione più venduta della seconda generazione della piccola francese – è ora ordinabile anche con pneumatici All Season.

Le coperture Goodyear Vector 4 Season Gen-3optional a 200 euro – sono acquistabili direttamente dal concessionario sulle quattro motorizzazioni abbinabili all’allestimento Active Pack: due 1.2 tre cilindri a benzina (aspirato da 75 CV e PureTech turbo da 100 CV), un 1.5 turbodiesel BlueHDi da 102 CV e un’unità elettrica da 136 CV.

Peugeot 208 Active Pack: i prezzi

Motori a benzina

  • Peugeot 208 PureTech 75 Active Pack 17.800 euro
  • Peugeot 208 PureTech 100 Active Pack 19.000 euro
  • Peugeot 208 PureTech 100 EAT8 Active Pack 20.800 euro

Motore diesel

  • Peugeot 208 BlueHDi Active Pack 20.700 euro

Motore elettrico

  • Peugeot e-208 Active Pack 34.650 euro

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Fonte:

Blocco camion 2021: il calendario e le date

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L’elenco dei giorni del 2021 nei quali i camion e i mezzi pesanti oltre le 7,5 tonnellate non potranno circolare (salvo deroghe) fuori dai centri abitati è stato stabilito da un decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Di seguito troverete il calendario completo del divieto di circolazione per i mezzi pesanti disposto dal Ministero e relativo al 2021.

2021: i giorni di divieto per i TIR

Gennaio 2021

Venerdì 1 gennaio 2021 dalle 09:00 alle 22:00
Domenica 3 gennaio 2021 dalle 09:00 alle 22:00
Mercoledì 6 gennaio 2021 dalle 09:00 alle 22:00
Domenica 10 gennaio 2021 dalle 09:00 alle 22:00
Domenica 17 gennaio 2021 dalle 09:00 alle 22:00
Domenica 24 gennaio 2021 dalle 09:00 alle 22:00
Domenica 31 gennaio 2021 dalle 09:00 alle 22:00

Febbraio 2021

Domenica 7 febbraio 2021 dalle 09:00 alle 22:00
Domenica 14 febbraio 2021 dalle 09:00 alle 22:00
Domenica 21 febbraio 2021 dalle 09:00 alle 22:00
Domenica 28 febbraio 2021 dalle 09:00 alle 22:00

Marzo 2021

Domenica 7 marzo 2021 dalle 09:00 alle 22:00
Domenica 14 marzo 2021 dalle 09:00 alle 22:00
Domenica 21 marzo 2021 dalle 09:00 alle 22:00
Domenica 28 marzo 2021 dalle 09:00 alle 22:00

Aprile 2021

Venerdì 2 aprile 2021 dalle 14:00 alle 22:00
Sabato 3 aprile 2021 dalle 09:00 alle 16:00
Domenica 4 aprile 2021 dalle 09:00 alle 22:00
Lunedì 5 aprile 2021 dalle 09:00 alle 22:00
Martedì 6 aprile 2021 dalle 09:00 alle 14:00
Domenica 11 aprile 2021 dalle 09:00 alle 22:00
Domenica 18 aprile 2021 dalle 09:00 alle 22:00
Domenica 25 aprile 2021 dalle 09:00 alle 22:00

Maggio 2021

Sabato 1 maggio 2021 dalle 09:00 alle 22:00
Domenica 2 maggio 2021 dalle 09:00 alle 22:00
Domenica 9 maggio 2021 dalle 09:00 alle 22:00
Domenica 16 maggio 2021 dalle 09:00 alle 22:00
Domenica 23 maggio 2021 dalle 09:00 alle 22:00
Domenica 30 maggio 2021 dalle 09:00 alle 22:00

Giugno 2021

Mercoledì 2 giugno 2021 dalle 07:00 alle 22:00
Domenica 6 giugno 2021 dalle 07:00 alle 22:00
Domenica 13 giugno 2021 dalle 07:00 alle 22:00
Domenica 20 giugno 2021 dalle 07:00 alle 22:00
Domenica 27 giugno 2021 dalle 07:00 alle 22:00

Luglio 2021

Sabato 3 luglio 2021 dalle 08:00 alle 16:00
Domenica 4 luglio 2021 dalle 07:00 alle 22:00
Sabato 10 luglio 2021 dalle 08:00 alle 16:00
Domenica 11 luglio 2021 dalle 07:00 alle 22:00
Sabato 17 luglio 2021 dalle 08:00 alle 16:00
Domenica 18 luglio 2021 dalle 07:00 alle 22:00
Venerdì 23 luglio 2021 dalle 16:00 alle 22:00
Sabato 24 luglio 2021 dalle 08:00 alle 16:00
Domenica 25 luglio 2021 dalle 07:00 alle 22:00
Venerdì 30 luglio 2021 dalle 16:00 alle 22:00
Sabato 31 luglio 2021 dalle 08:00 alle 16:00

Agosto 2021

Domenica 1 agosto 2021 dalle 07:00 alle 22:00
Venerdì 6 agosto 2021 dalle 16:00 alle 22:00
Sabato 7 agosto 2021 dalle 08:00 alle 22:00
Domenica 8 agosto 2021 dalle 07:00 alle 22:00
Venerdì 13 agosto 2021 dalle 16:00 alle 22:00
Sabato 14 agosto 2021 dalle 08:00 alle 22:00
Domenica 15 agosto 2021 dalle 07:00 alle 22:00
Sabato 21 agosto 2021 dalle 08:00 alle 16:00
Domenica 22 agosto 2021 dalle 07:00 alle 22:00
Sabato 28 agosto 2021 dalle 08:00 alle 16:00
Domenica 29 agosto 2021 dalle 07:00 alle 22:00

Settembre 2021

Domenica 5 settembre 2021 dalle 07:00 alle 22:00
Domenica 12 settembre 2021 dalle 07:00 alle 22:00
Domenica 19 settembre 2021 dalle 07:00 alle 22:00
Domenica 26 settembre 2021 dalle 07:00 alle 22:00

Ottobre 2021

Domenica 3 ottobre 2021 dalle 09:00 alle 22:00
Domenica 10 ottobre 2021 dalle 09:00 alle 22:00
Domenica 17 ottobre 2021 dalle 09:00 alle 22:00
Domenica 24 ottobre 2021 dalle 09:00 alle 22:00
Domenica 31 ottobre 2021 dalle 09:00 alle 22:00

Novembre 2021

Lunedì 1 novembre 2021 dalle 09:00 alle 22:00
Domenica 7 novembre 2021 dalle 09:00 alle 22:00
Domenica 14 novembre 2021 dalle 09:00 alle 22:00
Domenica 21 novembre 2021 dalle 09:00 alle 22:00
Domenica 28 novembre 2021 dalle 09:00 alle 22:00

Dicembre 2021

Domenica 5 dicembre 2021 dalle 09:00 alle 22:00
Mercoledì 8 dicembre 2021 dalle 09:00 alle 22:00
Domenica 12 dicembre 2021 dalle 09:00 alle 22:00
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Sabato 25 dicembre 2021 dalle 09:00 alle 22:00
Domenica 26 dicembre 2021 dalle 09:00 alle 22:00

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Auto elettriche, quali fattori ne influenzano efficienza e consumi?

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A quanti è capitato di spulciare le caratteristiche tecniche di un’automobile, di studiare a fondo e confrontare consumi e autonomia, per poi scoprire che raramente corrispondono ai valori indicati dalla casa automobilistica su sito web e opuscoli vari. Certo, grazie ai nuovi test WLTP la situazione è migliorata e i valori di consumo e autonomia dei vari veicoli sono sempre più vicini a quelli reali, ma un minimo di discrepanza. Infatti, per quanto possano essere veritieri, i test non potranno mai tenere in considerazione tutti i fattori che incidono su efficienza e consumi.

Un discorso valido tanto per le auto con motore termico, quando per le auto con motore elettrico. In quest’ultimo caso, se possibile, i fattori che influenzano efficienza e consumi sono ancora maggiori. Ad esempio, l’autonomia di un’auto elettrica è influenzata dalla temperatura esterna molto più di quanto accada con le auto a benzina o diesel. Ma questo è solo uno dei tanti elementi che devono essere tenuti in considerazione quando si vogliono calcolare i consumi di un’auto elettrica. I principali sono quattro: scopriamoli insieme.

Il tragitto

Sembrerà banale dirlo, ma il principale fattore che incide sull’efficienza e i consumi di un’auto elettrica (ma il discorso è valido anche per quelle con motore termico) è la strada che si sceglie di seguire. Maggiore il dislivello che si percorrerà, maggiore il consumo di energia elettrica per mantenere l’auto in movimento. Anche se i sistemi di recupero sono in grado di convertire l’energia dissipata in frenata (in discesa) in carica per le batterie, l’energia impiegata dal motore per scollinare sarà di gran lunga maggiore rispetto a quella necessaria per percorrere un tratto di strada analogo, ma in pianura. Per questo, se programmate una gita fuori porta in montagna, fate bene attenzione a dove potrete fare “il pieno” di elettricità: eviterete così di ritrovarvi con le batterie completamente scariche a metà strada.

Lo stile di guida

Lo stile di guida è un altro fattore da tenere in grande considerazione quando si parla di efficienza e consumi di un’auto elettrica. Se, ad esempio, si ha un piede piuttosto “pesante” e si viaggia sempre a tavoletta, la carica della batteria è destinata a durare molto meno di quanto previsto dai test condotti dal produttore del veicolo. Discorso simile nel caso in cui si ha una guida molto sportiva, caratterizzata da improvvise accelerazioni e decelerazioni drastiche.

Temperatura e meteo

Anche se non tutti ne sono a conoscenza, le batterie agli ioni di litio (come quelle dello smartphone o della fotocamera digitale) funzionano regolarmente in un range di temperatura ben preciso. Se la colonnina di mercurio sale troppo in alto o troppo in basso, la carica scenderà molto rapidamente. In alcuni casi, addirittura, l’autonomia del veicolo potrebbe ridursi drasticamente e potremmo essere costretti a collegare l’auto alla colonnina molto più spesso di quanto preventivato.

Il carico del veicolo

Il quarto e ultimo fatto è il peso. I test delle case automobilistiche vengono effettuate con un carico “standard”, ma se si viaggia con il bagagliaio pieno di oggetti particolarmente pesanti, il powertrain sarà costretto a erogare molta più potenza per mantenere velocità elevate (o anche per ripartire da fermo). Per questo, è sempre consigliabile non esagerare con il carico del veicolo, altrimenti si sarà costretti a programmare qualche sosta in più del solito.

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Gomme, perché è utile misurare lo spessore del battistrada

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Gli pneumatici sono fondamentali perché sono l’unico punto di contatto tra il veicolo e il manto stradale. La parte della gomma che aderisce al terreno è quella che chiamiamo battistrada. Quest’ultimo deve essere abbastanza profondo, per evitare che l’auto perda trazione e che i tempi di frenata del veicolo si allunghino troppo.

È difficile controllare l’auto in caso di pioggia; se le scanalature del battistrada sono basse, è più frequente anche il fenomeno dell’aquaplaning. Attenzione quindi alla misurazione dello spessore del battistrada, per viaggiare sempre in sicurezza.

Spessore del battistrada

Una gomma nuova ha circa 8/9 millimetri di battistrada, che col tempo e l’utilizzo, chiaramente si usura e consuma. Lo pneumatico perde aderenza con una profondità del battistrada inferiore a 1.6 millimetri, in questo caso infatti il controllo del mezzo diminuisce e aumenta invece lo spazio di frenata, la guida può diventare molto pericolosa e oltretutto si rischia anche una multa salata.

Raccomandiamo quindi di controllare regolarmente le gomme dell’auto, oltre a ridurre la velocità quando si percorrono strade bagnate o innevate, in cui le prestazioni di frenata diminuiscono progressivamente e il rischio di aquaplaning aumenta.

Cosa sono gli indicatori di usura del battistrada

Le gomme dell’auto presentano degli indicatori di usura del battistrada, i tasselli, che sono distanziati uniformemente lungo le scanalature principali. Lo pneumatico deve essere sostituito se i tasselli sono a filo con il battistrada, perché non è più idoneo alla guida.

Come misurare lo spessore del battistrada con un calibro

Per misurare lo spessore del battistrada delle gomme, è possibile usare un calibro. Basta inserire la barra della sonda nella scanalatura e portare le due spalle a filo con il battistrada. Per vedere il valore (la misura), controlla ovviamente la parte superiore del tuo strumento, altrimenti puoi anche usare un righellino.

Un’alternativa al calibro? Le monete da un euro. Puoi inserirne una nella scanalatura della gomma; la corona dorata non deve assolutamente sporgere oltre il battistrada, altrimenti significa che bisogna considerare la sostituzione dello pneumatico.

Attenzione: ricorda che il battistrada potrebbe anche consumarsi in maniera non uniforme, soprattutto se la ruota è fuori assetto. Per questo è necessario misurarlo in più punti, concentrandosi ad esempio sulle parti più consumate. Bisogna sempre considerare lo spessore più basso rilevato. Se non hai strumenti idonei alla misurazione oppure non sei sicuro di fare un buon lavoro da solo, allora porta l’auto in un centro di assistenza specializzato.

I danni alle gomme auto

Nel momento in cui misuri lo spessore del battistrada delle gomme, ricordati di controllare che non siano presenti fenomeni di coppettazione o scalloping (frange), dei difetti che provocano la formazione di bordi rialzati o di usura diversa tra la spalla e il centro degli pneumatici. Questi danneggiamenti possono indicare la perdita di assetto o altri problemi all’auto, che deve quindi essere controllata da un professionista.

Attenzione: le gomme non devono presentare dei rigonfiamenti nel battistrada o sul fianco.

Riassumendo:

  • gli indicatori di usura del battistrada sono a distanza uniforme nelle scanalature principali del battistrada. Lo pneumatico deve essere sostituito se questi elementi sono in linea con il livello del battistrada;
  • si può usare anche un profondimetro per misurare il battistrada, inserendo la barra nella scanalatura e premendo le spalle in linea con il battistrada, per poter vedere la misurazione;
  • un altro metodo molto semplice è il controllo della profondità con una moneta da un euro; il bordo dorato non deve uscire dal battistrada, altrimenti significa che è meglio sostituire la gomma, perché la profondità è arrivata sotto i 3 mm.

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Autovelox del rumore, che cosa sono? Esistono in Italia?

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Da molti mesi, anche in Italia, si sente parlare di autovelox del rumore, una dispositivo in grado di misurare i decibel emessi da un veicolo. In qualche nazione europea questo strumento è in fase di sperimentazione da diverso tempo, mentre nel nostro Paese ancora non ce n’è traccia, nonostante sia in ballo una riforma del Codice della strada. Andiamo a scoprire cos’è un autovelox del rumore e cosa si rischia quando si viene rilevati da questo dispositivo.

Cos’è l’autovelox del rumore

L’autovelox del rumore, chiamato anche radar, è un dispositivo che misura i decibel sprigionati da un veicolo: si tratta di un sistema del tutto simile a quello degli autovelox che rilevano la velocità di auto e moto solo che questo è stato concepito e progettato appositamente per il rumore.

L’apparecchio è costituito da quattro microfoni che misurano i decibel dei veicoli ogni decimo di secondo: così facendo riescono a individuare il punto da cui proviene il suono e capire se eccede o no i livelli di rumore consentiti dal Codice della strada.

Come funziona l’autovelox del rumore

Il funzionamento dell’autovelox del rumore è simile a quello degli autovelox tradizionali. Quando passa un veicolo, il dispositivo registra in un computer una scia acustica formata da puntini dietro la sorgente del rumore. Una volta individuata l’auto o la moto che emette un rumore superiore al consentito, la multa scatta in automatico.

L’autovelox del rumore e l’Italia

Nonostante sia stato già testato in alcuni Paesi europei, in Italia ancora non esiste alcun autovelox del rumore. La mancanza di questo dispositivo, comunque, non permette agli utenti della strada di poter emettere rumori senza alcuna conseguenza, sia viaggiando a bordo di un’automobile che di una moto.

Secondo il Codice della strada, infatti, non è consentito né guidare in modo troppo rumoroso, né truccare il sistema silenziatore del motore o della marmitta. Le multe per i trasgressori vanno da un minimo di 42 euro fino a un massimo di 173 euro. Vanno incontro alle stesse sanzioni anche tutti quegli automobilisti che viaggiano con la musica o la radio a un volume troppo alto.

Dove sono stati testati gli autovelox del rumore

Gli autovelox del rumore sono stati testati in via sperimentale in alcuni Paesi europei. In Francia il dispositivo è chiamato Méduse e la sperimentazione è avvenuta sia in città di provincia che nel centro di Parigi. Sul suolo transalpino, l’autovelox del rumore è stato collegato alle telecamere a circuito chiuso delle centrali di polizia, così da inviare automaticamente le multe ai trasgressori. L’obiettivo dei test è quello di eliminare o mitigare l’inquinamento acustico, un elemento ritenuto dannoso per la salute dei cittadini. Alcuni test sono stati effettuati anche in Gran Bretagna, da parte della Segreteria ai Trasporti della città di Londra per aiutare la Polizia sovraccarica di compiti.

Cosa cambia con l’autovelox del rumore

L’introduzione in Italia degli autovelox del rumore aiuterebbe a combattere l’inquinamento acustico, fattore di stress tanto nelle grandi città quanto nei piccoli centri abitati. Il Codice della strada parla chiaro e punisce chi fa troppo rumore a bordo della propria automobile oppure in sella ad una moto o ad uno scooter, a patto che venga individuato e fermato.

Con l’autovelox del rumore, invece, le multe arriverebbero in automatico. Nessun utente della strada potrebbe pensare di passarla liscia, perché il radar acustico è in grado di rilevare in maniera autonoma il rumore in accesso, procedendo a multare i trasgressori. Questo strumento rappresenterebbe un grande aiuto per gli agenti di polizia e per le orecchie dei cittadini che vogliono solo passeggiare, leggere o guardare un film senza essere disturbati da rumori molesti.

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Auto ferma in autostrada: cosa bisogna fare e chi bisogna chiamare

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Ogni automobilista vorrebbe evitare la pessima esperienza di trovarsi con l’auto ferma in autostrada, anche se purtroppo può capitare. In questi casi bisogna sapere cosa fare, senza andare nel panico. Oltre ad avere il problema meccanico infatti è necessario gestire l’emergenza e evitare situazioni di pericolo, quindi bisogna chiedere soccorso immediatamente a chi di dovere.

Chiaramente rimanere fermi in autostrada è più pericoloso per via dell’alta velocità a cui viaggiano tutti i veicoli e per il traffico, condizioni differenti rispetto alla viabilità sulle strade normali. La prima cosa da fare in caso di guasto all’auto in autostrada è senza dubbio accostare e segnalare la presenza della vettura ferma su strada, mettendo il triangolo e indossando il giubbetto. Contattate immediatamente i soccorsi stradali.

Se l’auto è ferma, non tentate di riparazioni improvvisate, potrebbe essere davvero pericoloso, a causa dell’esposizione al traffico autostradale. Sarebbe importante riuscire a raggiungere una piazzola di sosta, che rimane sicuramente più protetta e che offre più spazio per le manovre al soccorritore.

Cosa fare se l’auto si ferma in autostrada

Come abbiamo detto, se l’auto lo consente ed è possibile guidare lentamente, senza creare pericoli per la circolazione, sarebbe bene raggiungere una piazzola di sosta. Altrimenti bisogna fermarsi sulla corsia d’emergenza, accostando il più possibile a destra. Cercate sempre di evitare pericolose posizioni in curva e segnalate la vostra presenza accendendo le quattro frecce. Indossate immediatamente il gilet catarifrangente prima di scendere dal mezzo.

Una volta scesi dall’auto, correte sul lato del guardrail, posizionate il triangolo che, secondo il Codice delle Strada, deve essere collocato ad almeno 100 m dal veicolo. Ricordate che la sosta sulle corsie dell’autostrada è chiaramente vietata (oltre che molto pericolosa) e che l’auto deve quindi essere rimossa quanto prima.

Chiamate il soccorso stradale autorizzato, che ha tutto ciò che serve per gli interventi in autostrada. Se il mezzo ingombra la carreggiata o si possono verificare sinistri o situazioni di pericolo, per esempio per la perdita di pezzi o di olio e simili, allora bisogna avvisare anche la Polizia Stradale, chiamando il 112 o usando le colonnine SOS.

Auto ferma in autostrada per un guasto: cosa fare

Ecco riassunti tutti i passaggi da seguire:

  • accendere le lucidi emergenza (le quattro frecce);
  • spostare l’auto nella corsia d’emergenza o nelle piazzole;
  • indossare il giubbotto catarifrangente;
  • posizionare il triangolo a 100 m dall’auto;
  • se non si può spostare l’auto, allora scendere e spostarsi in un luogo sicuro, facendo attenzione alle altre auto;
  • chiamare il soccorso stradale comunicando la posizione e attendere il suo arrivo.

Chi chiamare in caso di auto in panne in autostrada

Se la vostra auto si ferma in autostrada, è necessario chiamare il pronto intervento meccanico, che manda il carro attrezzi. Attenzione: verificate subito se l’assicurazione comprende anche il servizio di traino, in questo caso il contratto assicurativo indica le istruzioni per ottenere soccorso e i numeri telefonici da chiamare.

Altrimenti si può contattare il soccorso stradale ACI all’803 116. Non fate errori e non fatevi prendere dall’ansia, comunicate la posizione esatta in cui vi trovate fermi in autostrada con un guasto alla macchina. Fate affidamento sui segnali di progressiva ettometrica che potete trovare sul lato sinistro della carreggiata oppure usate il vostro smartphone, inviando le coordinate con il GPS.

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SUV per neopatentati: dieci proposte nuove

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Le SUV sono sempre più numerose in listino ma non è facile trovare in commercio modelli adatti ai neopatentati.

In questa guida all’acquisto troverete dieci proposte benzina, metano, diesel ed elettriche. Queste ultime, spesso, possono essere guidate da chi ha conseguito la licenza di guida da meno di un anno anche se hanno una potenza superiore a 95 CV. Il motivo? La voce P2 della carta di circolazione, che sulle vetture a emissioni zero non indica la potenza totale ma quella erogabilemantenibile per almeno 30 minuti.

L’elenco delle dieci SUV per neopatentati più interessanti in commercio comprende soprattutto piccole Sport Utility e modelli provenienti da Germania e Francia, anche se non mancano crossover medie e proposte di altre nazioni.

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Dacia Duster 1.5 Blue dCi – 15.750 euro

La Dacia Duster 1.5 Blue dCi è la variante diesel “base” della seconda generazione della SUV compatta low-cost rumena. Il motore è lo stesso 1.5 turbodiesel Blue dCi da 95 CV montato dalla Renault Captur presente in questa guida all’acquisto.

Ingombrante fuori e spaziosissima dentro (l’abitacolo – che presenta finiture poco curate – offre un mare di centimetri ai passeggeri posteriori e il bagagliaio è molto sfruttabile quando si abbattono i sedili dietro), può vantare un prezzo bassissimo e una dotazione di serie molto personalizzabile. Va detto, però, che il climatizzatore è optional (510 euro).

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Fiat 500X 1.3 MultiJet Cult – 22.900 euro

.La Fiat 500X 1.3 MultiJet Cult è la variante diesel “entry level” della piccola SUV torinese.

Realizzata sullo stesso pianale della Jeep Renegade, ospita sotto il cofano un motore 1.3 turbodiesel MultiJet da 95 CV.

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Ford Puma 1.0 EcoBoost 95 CV – 21.000 euro

La Ford Puma 1.0 EcoBoost 95 CV è la variante più accessibile della piccola SUV statunitense e non brilla alla voce “dotazione di serie“.

Il silenzioso motore 1.0 turbo tre cilindri EcoBoost a benzina da 95 CV potrebbe offrire una spinta più corposa ai bassi regimi.

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Hyundai Kona Electric 39 kWh – 38.400 euro

La Hyundai Kona Electric 39 kWh – variante elettrica più economica della piccola SUV coreana – è, secondo noi, una delle Sport Utilty per neopatentati più interessanti in circolazione.

Il motore elettrico da 136 CV regala una coppia poderosa.

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Opel Crossland 1.2 Edition – 20.850 euro

La Opel Crossland 1.2 Edition – versione “base” della piccola SUV tedesca – condivide il pianale con le Citroën C4 CactusC3 Aircross.

Agile nelle curve grazie al peso contenuto, monta un motore 1.2 tre cilindri a benzina carente di cavalli (83) e di coppia, poco brioso ai bassi regimi e tutt’altro che scattante (“0-100” in 14,5 secondi).

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Peugeot e-2008 Active – 38.750 euro

La Peugeot e-2008 Active – versione più accessibile della variante elettrica della seconda generazione della piccola SUV francese 2008 – è la proposta più costosa tra quelle analizzate in questa guida all’acquisto.

Poco coinvolgente nel misto a causa del peso elevato dovuto alle batterie e con qualche fruscio aerodinamico di troppo alle alte velocità, si riscatta con un motore elettrico da 136 CV molto vivace: solo 8,5 secondi per scattare da 0 a 100 chilometri orari.

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Renault Captur Blue dCi 95 CV Life – 20.900 euro

La Renault Captur Blue dCi 95 CV Life – versione diesel d’accesso della seconda generazione della piccola SUV francese – monta lo stesso motore 1.5 turbodiesel Blue dCi da 95 CV presente sotto il cofano della Dacia Duster analizzata in questa guida all’acquisto.

Realizzata sullo stesso pianale della Nissan Juke, offre un bagagliaio molto ampio.

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Seat Arona 1.0 TGI Reference – 19.900 euro

La Seat Arona 1.0 TGI Reference è la versione “base” a metano della piccola SUV spagnola e ha un bagagliaio poco sfruttabile a causa della presenza delle bombole di gas.

Realizzata sullo stesso pianale dell’Audi A1 Sportback, ospita sotto il cofano un motore 1.0 turbo tre cilindri TGI a metano da 90 CV (lo stesso montato dalla Skoda Kamiq presente in questa guida all’acquisto).

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Skoda Kamiq 1.0 G-Tec Ambition – 23.140 euro

La Skoda Kamiq 1.0 G-Tec Ambition è la versione a metano più accessibile della piccola SUV ceca.

Bagagliaio piccolo (colpa delle bombole di gas) e, sotto il cofano, lo stesso motore della Seat Arona presente in questa guida all’acquisto: un 1.0 turbo TGI tre cilindri a metano da 90 CV.

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Volkswagen T-Cross 1.6 TDI Urban – 23.650 euro

La Volkswagen T-Cross 1.6 TDI Urban è la versione diesel più accessibile della piccola SUV tedesca sviluppata sullo stesso pianale della Polo.

Piccola fuori – solo 4,11 metri di lunghezza – e anche dentro (i passeggeri posteriori hanno pochi centimetri a disposizione delle spalle e delle gambe), monta un motore 1.6 turbodiesel TDI da 95 CV.

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Auto importate dalla Germania: tutte le informazioni

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Gli italiani che decidono di acquistare auto importate dalla Germania sono parecchi: la maggioranza degli automobilisti lo fa per risparmiare (dalle parti di Berlino e Monaco i prezzi delle vetture tedesche nuove e usate sono tendenzialmente più bassi che da noi) ma c’è anche una minoranza composta da persone che optano per questa soluzione per frodare il fisco, per pagare un’assicurazione RC Auto più bassa e per evitare le multe.

Di seguito troverete tutte le informazioni necessarie – norme, documenti, garanzie e costi – per chi intende acquistare regolarmente una vettura in terra teutonica e utilizzarla senza problemi nel nostro Paese. In fondo all’articolo, invece, analizzeremo il fenomeno dei residenti in Italia che, credendosi più “furbi” degli altri, circolano con targa tedesca: esiste un articolo del Codice della Strada, infatti, che prevede sanzioni a riguardo.

Auto importate dalla Germania: come fare

Per trasferire in Italia un’auto importata dalla Germania occorre immatricolarla all’ufficio provinciale della Motorizzazione Civile e iscriverla al PRA (Pubblico Registro Automobilistico).

Le pratiche burocratiche e amministrative vengono generalmente effettuate da rivenditori specializzati nel mercato parallelo ma per risparmiare qualche euro è possibile provvedere personalmente. Innanzitutto bisogna rivolgersi alla Motorizzazione per le verifiche sull’idoneità della documentazione tecnica e sulla regolarità degli adempimenti fiscali (soprattutto gli obblighi IVA). Dopo le verifiche preliminari presso la Motorizzazione si può richiedere l’immatricolazione e l’iscrizione del veicolo in Italia al PRA per il rilascio dei documenti di circolazione in relazione al tipo di veicolo.

In caso di veicoli nuovi mai immatricolati o immatricolati in Germania con meno di 6.000 km ceduti entro sei mesi dalla data di prima immatricolazione l’imposta sul valore aggiunto va versata in Italia (e quindi non dev’essere presente sulla fattura emessa dal venditore tedesco) mentre per le auto usate la tassa – del 19% – va versata in terra teutonica ed è compresa nel prezzo di acquisto.

Auto importate dalla Germania: i documenti

Per immatricolare alla Motorizzazione e iscrivere al PRA un’auto importata dalla Germania è sufficiente rivolgersi allo Sportello Telematico dell’Automobilista (STA). Qualora non sia possibile utilizzare questo servizio bisogna prima provvedere all’immatricolazione presso la Motorizzazione e poi, entro sessanta giorni dalla data di rilascio della carta di circolazione, iscrivere il mezzo al PRA. Per i veicoli importati dall’Unione Europea dal 15 giugno 2020 viene rilasciato il Documento Unico di circolazione e di proprietà.

I documenti da portare allo STA se il veicolo è nuovo

  • istanza unificata per l’immatricolazione all’Ufficio della Motorizzazione Civile e l’iscrizione al PRA (l’istanza unificata, nelle casistiche previste dallo STA, è anche istanza dell’acquirente al posto del tradizionale atto di vendita
  • fotocopia di un documento d’identità/riconoscimento dell’acquirente (se il documento è redatto in lingua straniera deve essere allegata una traduzione in lingua italiana – tranne i casi in cui esistono esenzioni stabilite da leggi o accordi internazionali – certificata conforme al testo straniero dalla competente rappresentanza diplomatica o consolare, ovvero da un traduttore ufficiale)
  • codice fiscale dell’intestatario
  • dichiarazione di conformità o certificato di conformità europeo con omologazione italiana o certificato di conformità europeo accompagnato dalla dichiarazione di immatricolazione rilasciati dalla Casa costruttrice
  • se l’acquirente è un cittadino extracomunitario residente in Italia: copia del permesso di soggiorno in corso di validità; oppure copia del permesso di soggiorno scaduto con allegata la copia della ricevuta postale attestante l’avvenuta presentazione della richiesta di rinnovo; oppure fotocopia del documento di identità e fotocopia della ricevuta attestante la presentazione dell’istanza di primo rilascio; oppure copia del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo
  • se l’acquirente è un familiare extracomunitario di un cittadino dell’Unione Europea residente in Italia; copia della carta di soggiorno di familiare di un cittadino dell’Unione Europea oppure copia della carta di soggiorno permanente per familiari di cittadini europei nota di richiesta per l’aggiornamento della carta di circolazione

I documenti da portare allo STA se il veicolo è usato

  • istanza unificata per l’immatricolazione all’Ufficio della Motorizzazione Civile e l’iscrizione al PRA. L’istanza unificata, nelle casistiche previste dallo STA, è anche istanza dell’acquirente al posto del tradizionale atto di vendita
  • in alternativa all’istanza dell’acquirente redatta sull’istanza unificata può essere presentata la dichiarazione di vendita autenticata
  • fotocopia di un documento d’identità/riconoscimento dell’acquirente (se il documento è redatto in lingua straniera deve essere allegata una traduzione in lingua italiana, tranne i casi in cui esistono esenzioni stabilite da leggi o accordi internazionali, certificata conforme al testo straniero dalla competente rappresentanza diplomatica o consolare, ovvero da un traduttore ufficiale
  • codice fiscale (se il soggetto è già proprietario all’estero e ciò risulta dalla carta di circolazione estera può essere presentata anche una dichiarazione di proprietà con firma autenticata da un notaio o da un comune o dai titolari o dai dipendenti delegati di un STA
  • carta di circolazione estera e fotocopia della stessa
  • se l’acquirente è un cittadino extracomunitario residente in Italia: copia del permesso di soggiorno in corso di validità; oppure copia del permesso di soggiorno scaduto con allegata la copia della ricevuta postale attestante l’avvenuta presentazione della richiesta di rinnovo; oppure fotocopia del documento di identità e fotocopia della ricevuta attestante la presentazione dell’istanza di primo rilascio; oppure copia del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo
  • se l’acquirente è un familiare extracomunitario di un cittadino dell’Unione Europea residente in Italia: copia della carta di soggiorno di familiare di un cittadino dell’Unione Europea oppure copia della carta di soggiorno permanente per familiari di cittadini europei

Per i veicoli usati provenienti dalla Germania e immatricolati in Germania fino al 31 maggio 2004 deve essere inoltre consegnato l’originale del documento di proprietà (Faharzeugbrief). Per i veicoli usati provenienti della Germania e immatricolati in Germania a partire dall’1 giugno 2004 deve essere consegnata o la copia del Faharzeugbrief o del nuovo documento di proprietà (Zulassungbesheinigungtell II).

I documenti da portare al PRA per richieste di immatricolazione che non possono essere presentate allo STA

  • modello NP2D per l’iscrizione al PRA, su cui indicare il codice fiscale dell’acquirente, con istanza da sottoscrivere a cura dell’intestatario in luogo di titolo di proprietà autenticato (dichiarazione di proprietà dell’interessato o dichiarazione di vendita del veicolo se l’intestatario del veicolo è diverso da quello sulla carta di circolazione estera)
  • fotocopia di un documento d’identità/riconoscimento dell’acquirente (se il documento è redatto in lingua straniera, deve essere allegata una traduzione in lingua italiana, tranne i casi in cui esistono esenzioni stabilite da leggi o accordi internazionali, certificata conforme al testo straniero dalla competente rappresentanza diplomatica o consolare, ovvero da un traduttore ufficiale)
  • dichiarazione sostitutiva di certificazione di residenza dell’acquirente, qualora la residenza non sia riportata sul documento presentato
  • fotocopia della carta di circolazione rilasciata in Italia
  • fotocopia della carta di circolazione estera
  • se l’acquirente è una persona giuridica (società, ente, associazione, etc…): dichiarazione sostitutiva resa dal legale rappresentante per attestare la sede della persona giuridica
  • se l’acquirente è un cittadino extracomunitario residente in Italia: copia del permesso di soggiorno in corso di validità; oppure copia del permesso di soggiorno scaduto con allegata la copia della ricevuta postale attestante l’avvenuta presentazione della richiesta di rinnovo; oppure fotocopia del documento di identità e fotocopia della ricevuta attestante la presentazione dell’istanza di primo rilascio; oppure copia del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo
  • se l’acquirente è un familiare extracomunitario di un cittadino dell’Unione Europea residente in Italia: copia della carta di soggiorno di familiare di un cittadino dell’Unione Europea oppure copia della carta di soggiorno permanente per familiari di cittadini europei

Auto importate dalla Germania: i costi

Chi si accinge ad acquistare un’auto importata dalla Germania deve mettere in conto parecchie spese: quella necessaria per entrare in possesso del mezzo, quella per trasportarlo nel nostro Paese e quelle amministrative. L’IPT (imposta provinciale di trascrizione) è variabile a seconda del tipo di veicolo e della provincia di residenza, gli emolumenti ACI costano 27,00 euro, l’imposta di bollo per iscrizione al PRA 32,00 euro (stessa cifra per il rilascio del Documento Unico, a cui vanno aggiunti i costi per i versamenti postali), i diritti DTT 10,20 euro (più versamenti postali) e i costi per il rilascio delle targhe dipendono dal veicolo e dal tipo di targa.

Se ci si rivolge allo STA di una delegazione dell’ACI o ad un’agenzia di pratiche auto oltre alle cifre precedentemente citate bisogna aggiungere la tariffa del servizio di intermediazione.

Auto importate dalla Germania: il trasporto

In base ad un accordo italo-tedesco entrato in vigore nel 1994 è possibile circolare nel nostro Paese con auto importate dalla Germania e munite di targa tedesca provvisoria (Überführungskennzeichen). Altrimenti si può provvedere al trasporto con rimorchio o immatricolare l’auto nel nostro Paese (a patto di essere già in possesso del contratto di acquisto e di tutti i documenti), assicurarla, andarla a ritirare in terra teutonica e rientrare in Italia al volante della vettura.

Auto importate dalla Germania: la garanzia

Prima di acquistare un’auto importata dalla Germania bisogna informarsi sulla possibilità di far valere la garanzia in Italia. La copertura legale di due anni è valida in tutta Europa ma il venditore tedesco non ha l’obbligo di assumersi le spese del veicolo guasto e può addirittura pretendere che il mezzo sia recapitato presso la sua concessionaria.

Auto importate dalla Germania: i “furbi” della targa tedesca

Come abbiamo visto c’è chi compra auto importate dalla Germania in maniera legale ma ci sono anche i “furbi”: quelli, cioè, che una volta in Italia continuano a circolare con la targa tedesca per frodare il fisco, per risparmiare sull’assicurazione RC Auto (meno cara a quelle latitudini) e per non dover pagare le multe. La legge tedesca, infatti, prevede ad esempio come prova di eccesso di velocità la foto che ritrae in viso il guidatore (che da noi, per via della legge sulla privacy, non può essere scattata).

Secondo l’articolo 132 del Codice della Strada – che regolamenta la circolazione dei veicoli immatricolati negli Stati esteri – i mezzi che hanno già adempiuto alle formalità doganali sono ammessi a circolare in Italia per la durata massima di un anno. Il mancato rispetto della norma composta l’interdizione all’accesso sul territorio nazionale e il pagamento di una sanzione amministrativa da euro 711 a euro 2.842. Se entro il termine di 180 giorni, decorrenti dalla data della violazione, il veicolo non è immatricolato in Italia o non è richiesto il rilascio di un foglio di via per condurlo oltre i transiti di confine, si applica la sanzione accessoria della confisca amministrativa.

Peccato che nell’Unione Europea le formalità doganali non esistano più e per questa ragione è impossibile stabilire quando un veicolo è entrato ufficialmente in Italia. Senza contare che numerose società di leasing con sede in Germania offrono contratti di noleggio ad automobilisti italiani.

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