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Nissan Navara N-Guard: il lato dark del pick-up giapponese

Nissan Navara N-Guard (LHD)Nissan Navara N-Guard (LHD)

Credits: Nissan Navara N-Guard (LHD)

La nuova versione speciale N-Guard del Nissan Navara regala un tocco dark al pick-up giapponese.

Nissan Navara N-Guard: questione di stile

Il Nissan Navara N-Guard è disponibile in tre colori – grigio, nero e bianco – impreziositi da decorazioni adesive alla base delle portiere che proseguono fino al cassone dietro la ruota posteriore.

Fuori spiccano le finiture nere (per griglia anteriore, profili dei fendinebbia, calotte dei retrovisori, maniglie e paraurti posteriore), le pedane e le barre al tetto in coordinato, i cerchi in lega da 17” neri, gli interni dei fari scuri e i lavafari.

Dentro troviamo invece una dotazione di serie ricca (sensori di parcheggio e tettuccio elettrico con vetro fumé, giusto per citare due accessori) e un abitacolo con sedili in pelle ridisegnati con inserti nella seduta e nello schienale con motivo grigio scuro e giallo abbinato a una doppia impuntura gialla. Una caratteristica che si ripete anche sulle finiture delle portiere e sui tappetini, con un disegno geometrico che richiama gli adesivi esterni.

Il mondo Nissan

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I protagonisti del CIR: Simone Campedelli

Simone CampedelliSimone Campedelli

Simone Campedelli è un protagonista del CIR: scopriamo insieme la storia del pilota romagnolo, impegnato da diversi anni nel campionato italiano rally.

Simone Campedelli: la biografia

Simone Campedelli nasce il 26 luglio 1986 a Cesena e dopo un’importante esperienza con le minimoto passa alle quattro ruote grazie al sostegno del padre, proprietario della Rubicone Corse.

Il debutto nei rally

Campedelli debutta nel mondo dei rally nel 2004 con una Citroën C2 al Rally Ronde del Rubicone, l’anno seguente cambia vettura (prima una Seat Ibiza e poi una Mitsubishi Lancer) e con la berlina giapponese porta a casa il primo podio (3° al Rally Sprint Bianco Azzurro – Rose N’Bowl a San Marino) e due secondi posti (Montefeltro e Kvarnerski in Croazia).

Le prime soddisfazioni

Le prime soddisfazioni per Simone Campedelli arrivano nel 2006: impegnato nel PWRC e nel Trofeo Rally Terra, debutta nel Mondiale con un 29° posto assoluto in Sardegna (seguito da una quattordicesima piazza a Cipro) e ottiene il primo podio in Italia al Conca d’Oro. Senza dimenticare il Memorial Bettega disputato al volante di una Peugeot 206.

La svolta risale al 2007: vittoria nel Trofeo Rally Terra con tre successi (Liburna, San Crispino e Costa Smeralda) e una stagione chiusa con la Toyota Corolla, due tappe del CIR (senza brillare particolarmente) con una Fiat Grande Punto diesel e partecipazioni al Rallylegend (con una Lancia Delta), al Monza Rally Show (con una Porsche Cayman) e al Memorial Bettega (con una Peugeot 307 CC).

Sempre più impegni

Simone Campedelli è sempre più impegnato: nel 2008 continua nel PWRC, corre il Rally Mille Miglia valido per il CIR con una Renault Clio, si aggiudica il Rallylegend con la Delta, affronta nuovamente il Monza Rally Show con la Cayman e il Bettega con la 307 e corre la Ronde del Rubicone con una Abarth Grande Punto. L’anno seguente si concentra sul CIR e gareggia nel Memorial Bettega con una Citroën C4 Coupé.

Nel 2010 disputa il campionato italiano 2 ruote motrici con la Clio e corre il San Crispino valido per il TRT con la Lancer. Al Motor Show partecipa al Trofeo S2000 con la Peugeot 207 e l’anno seguente prende invece parte al CIR con la Citroën DS3.

Il primo “scudettino”

Simone Campedelli si laurea campione italiano 2 ruote motrici nel 2012 grazie a tre vittorie (Adriatico, Targa Florio e San Crispino) e termina in terza posizione il campionato italiano Junior. L’anno seguente partecipa al WRC3, al campionato europeo 2RM, al CIR, al campionato italiano produzione e al Citroën Racing Trophy. Non contento, disputa anche il Tuscan Rewind – Moderno con la Delta.

Cambi di auto

Il 2014 vede Simone guidare tre vetture diverse: la DS3 nel WRC3, la Ford Fiesta nel CIR e la Lancer nel Sibiu Rally Challenge in Romania. Nel 2015 si concentra invece sulle Peugeot: TRT con la 207, auto utilizzata insieme alla 208 nella Coppa ACI.

Nel 2016 Simone Campedelli inizia la stagione con la 208, passa alla Fiesta a GPL e conquista il secondo posto nel Trofeo Italia Rally Asfalto con tre vittorie (Friuli Venezia Giulia, Roma e Due Valli).

Il presente

Campedelli vince il Trofeo Italia Rally Asfalto 2017 con tre vittorie (Ciocco, Salento e Roma) e si aggiudica due tappe del CIR (Ciocco e Roma) che gli consentono di portare a casa il terzo posto nel campionato italiano. Con la Lancer disputa il Liburna.

Nel 2018 Simone Campedelli concentra le proprie forze sul CIR e attualmente si trova in terza posizione dietro ad Andreucci e Scandola.

Passione rally

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Suzuki SV650X, premiata nei Best Bike Awars 2018

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La Suzuki SV650X è stata premiata dalla prestigiosa testata AutoTrader come Best Middleweight nell’ambito dei suoi Best Bike Awards 2018. Il riconoscimento è molto ambito Oltremanica ed è considerato come una certificazione di qualità assoluta dai motociclistici britannici di tutte le fasce d’età. A convincere la giuria, composta da personaggi molto noti in Gran Bretagna, sono state da una parte le rinomate doti dell’affidabile SV650 che fa da base alla SV650X e dall’altra il fascino della nuova veste da cafè racer. Il tutto abbinato a un prezzo competitivo di 6.990 euro franco concessionario.

Promossa a pieni voti

La Suzuki SV650X si è imposta nella categoria delle medie avendo ragione di una concorrenza molto agguerrita. Alle sue spalle ha chiuso infatti una tra le novità dell’anno, la KTM 790 Duke, mentre il terzo gradino del podio della classe Middleweight è occupato dalla classica Ducati Monster 821. Nella sua prova Auto Trader Bikes assegna alla SV650X il massimo dei voti in quattro voci chiave della pagella: design, posizione di guida, affidabilità e costi di gestione. Ottimi sono inoltre i giudizi per le voci guida e maneggevolezza, prestazioni e frenata, garanzia, assistenza e praticità. Quanto basta per farle ottenere senza discussioni una vittoria netta anche su rivali blasonate.

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MotoGP, la benedizione di Papa Francesco prima di Misano

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In vista del GP di Misano della MotoGP 2018, i piloti effettueranno il 5 settembre una visita in Vaticano dove saranno accolti da Papa Francesco. Durante l’incontro i piloti doneranno al Papa i loro caschi e riceveranno la benedizione. È la prima volta che il campionato del mondo sarà ospite del Pontefice che accoglierà alcuni piloti, team manager e Carmelo Ezpeleta, CEO Dorna.

Un evento organizzato con il grande apporto della Federazione Motociclistica Italiana. Incontreranno il Santo Padre, Andrea Iannone (Team Suzuki Ecstar) con team principal Davide Brivio, Danilo Petrucci e Jack Miller e il team manager Alma Pramac Racing Francesco Guidotti. Sarà presente anche Marc Marquez (Repsol Honda), campione del mondo in carica, e il collega di box Dani Pedrosa oltre ad Alex Marquez (EG 0,0 Marc VDS).

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Lexus UX Hybrid alla mostra cinematografica di Venezia

Lexus è per il secondo anno sponsor della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, già entrata nel vivo della 75esima edizione. Per l’occasione Lexus svela il nuovo UX Hybrid in anteprima all’esterno della Lexus Lounge allestita presso la Terrazza Biennale.

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Lexus UX Hybrid alla mostra cinematografica di Venezia

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Lexus è per il secondo anno sponsor della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, già entrata nel vivo della 75esima edizione. Per l’occasione Lexus svela il nuovo UX Hybrid in anteprima all’esterno della Lexus Lounge allestita presso la Terrazza Biennale.

Nuovo Lexus UX Hybrid

Il nuovo Lexus UX Hybrid apre una nuova era per Lexus. Lungo 4 metri e mezzo, andrà a ricoprire un ruolo fondamentale nella gamma andandosi a posizionare tra il modello d’ingresso Lexus CT Hybrid e il best-seller, il SUV compatto Lexus NX Hybrid. Con l’introduzione del nuovo Lexus UX Hybrid Lexus sarà finalmente presente nel mondo dei cross-over premium, un segmento in continua crescita a livello italiano presentandosi con una proposta unica, il primo cross-over compatto Self Charging Hybrid. Il festival del cinema di Venezia sarà la prima tappa di un piano di pre-lancio previsto per i prossimi mesi, fino al lancio ufficiale nel mese di Aprile, che vedrà molte attività in giro per l’Italia per entrare in contatto con il maggior numero di clienti. Sul red carpet, sfilerà in anteprima la nuova berlina Lexus ES Hybrid, il cui lancio ufficiale è previsto per fine anno. Ad accompagnare attori e ospiti ci saranno circa 40 vetture Self Charging Hybrid tra cui Lexus RX L Hybrid, Lexus LS Hybrid, Lexus LC Hybrid, Lexus NX Hybrid.

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Seat, su Ateca e Leon arriva il 1.6 TDI con DSG

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Novità in Casa Seat con i nuovi listini. Il nuovo SUV Ateca sarà disponibile con il nuovo 1.6 TDI 115 CV con DSG a 7 rapporti e avrà una dotazione di serie ancora più ricca. Oltre al Front Assist (già di serie), si aggiungono il Lane Assist e l’High Beam Assist. Per quanto riguarda l’interno della vettura, lo schermo del sistema di infotaiment per la versione Style passa da 5” a 6,5”, con il display del computer di bordo che diventa a colori. Tra le dotazioni a richiesta à stato introdotto a listino il nuovo XCellence Pack, che prevede ACC, Seat Virtual Cockpit, BeatsAudio Sound System, cerchi in lega da 18”, Performance Machined, ruotino di scorta da 18” e top view camera. Infine per quanto riguarda gli allestimenti, la versione Advance disponibile per l’anno 2018 mantiene la stessa configurazione di prodotto anche nel 2019, ma cambia nome in Business.

Novità su Leon

Per quanto riguarda la nuova Leon, sarà disponibile di serie su tutta la gamma il Front Assist, così come sarà disponibile il nuovo 1.6 TDI con cambio DSG anche nella versione FR. Anche in questo caso viene introdotto un unico allestimento Business che comprende, tra le altre cose, il sistema di navigazione con schermo tattile da 8”, Seat Full Link e Seat Full Led, il sistema ACC e i sensori di parcheggio posteriori.

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F1 2018 – GP Italia a Monza: gli orari TV su Sky, TV8 e Rai

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Credits: epa06973866 British Formula One driver Lewis Hamilton of Mercedes AMG GP during the drivers parade ahead of the 2018 Formula One Grand Prix of Belgium, at the Spa-Francorchamps race track near Francorchamps, Belgium, 26 August 2018. EPA/VALDRIN XHEMAJ

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Credits: epa06966842 German Formula One driver Sebastian Vettel of Scuderia Ferrari walks through the paddock at the Spa-Francorchamps race track near Francorchamps, Belgium, 23 August 2018. The 2017 Formula One Grand Prix of Belgium will take place on 26 August. EPA/VALDRIN XHEMAJ

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Credits: epa06969295 Finish Formula One driver Valtteri Bottas of Mercedes AMG GP (L) prepares for the second practice session at the Spa-Francorchamps race track near Francorchamps, Belgium, 24 August 2018. The 2017 Formula One Grand Prix of Belgium will take place on 26 August. EPA/VALDRIN XHEMAJ

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Credits: epa06966774 Finnish Formula One driver Kimi Raikkonen of Scuderia Ferrari (L) signs autographs to his fans in the paddock at the Spa-Francorchamps race track near Francorchamps, Belgium, 23 August 2018. The 2017 Formula One Grand Prix of Belgium will take place on 26 August. EPA/VALDRIN XHEMAJ

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Credits: epa06974966 British Formula One driver Lewis Hamilton of Mercedes AMG GP in action during the 2018 Formula One Grand Prix of Belgium, at the Spa-Francorchamps race track near Francorchamps, Belgium, 26 August 2018. EPA/STEPHANIE LECOCQ

 

Il Mondiale F1 2018 sbarca a Monza per il GP d’Italia: la quattordicesima tappa del campionato del mondo sarà il primo evento stagionale a essere trasmesso in diretta in chiaro nonché l’unico visibile in contemporanea su Sky, TV8 e Rai (di seguito troverete gli orari TV).

La Ferrari e Sebastian Vettel – reduci dalla vittoria in Belgio – sono in forma smagliante ma dovranno fare i conti con Lewis Hamilton e la Mercedes, un’accoppiata praticamente imbattibile sul tracciato lombardo.

F1 2018 – GP Italia: cosa aspettarsi

Il circuito di Monza è il più veloce del Mondiale F1 2018: lunghi rettilinei che avvantaggiano le monoposto più potenti. Partire bene qui è fondamentale: in questo decennio il vincitore è sempre scattato dalla prima fila.

La Ferrari non trionfa a Monza dal 2010 e il fatto che negli ultimi cinque anni chi è salito sul gradino più alto del podio del Gran Premio d’Italia ha poi vinto il Mondiale dovrebbe essere un grande stimolo per tutti. Di seguito troverete il calendario del GP d’Italia, gli orari TV su Sky, TV8 e Rai e il nostro pronostico.

F1 2018 – Monza, il calendario e gli orari TV su Sky, TV8 e Rai

Venerdì 31 agosto 2018

11:00-12:30 Prove libere 1 (diretta su Sky Sport F1 e Rai Sport)
15:00-16:30 Prove libere 2 (diretta su Sky Sport F1 e Rai Sport)

Sabato 1 settembre 2018

12:00-13:00 Prove libere 3 (diretta su Sky Sport F1, TV8 e Rai Sport)
15:00-16:00 Qualifiche (diretta su Sky Sport F1, TV8 e Rai 2)

Domenica 2 settembre 2018

15:10 Gara (diretta su Sky Sport F1, TV8 e Rai 1)

F1 – I numeri del GP d’Italia

LUNGHEZZA: 5.793 m
GIRI: 53

RECORD IN PROVA: Juan Pablo Montoya (Williams FW26) – 1’19”525 – 2004
RECORD IN GARA: Rubens Barrichello (Ferrari F2004) – 1’21”046 -2004
RECORD DISTANZA: Michael Schumacher (Ferrari F2003-GA) – 1h14’19”838 – 2003

F1 – Il pronostico del GP d’Italia 2018

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1° Lewis Hamilton (Mercedes)

Impossibile non considerare Lewis Hamilton il favorito assoluto del GP d’Italia: quattro pole position e tre vittorie negli ultimi quattro anni, sei pole e quattro successi totali.

La Ferrari sembra superiore ma il pilota britannico – reduce da quattro podi conditi da due successi negli ultimi quattro Gran Premi disputati – a nostro avviso potrà fare la differenza.

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2° Sebastian Vettel (Ferrari)

Sebastian Vettel è il favorito del GP d’Italia secondo i bookmaker ma non secondo noi: a Monza ha conquistato tre successi, sei podi complessivi e tre pole position però l’ultimo trionfo in terra italica risale al lontano 2013.

Il driver tedesco della Ferrari è in uno stato di forma impressionante: due vittorie e quattro piazzamenti in “top 3” nelle ultime cinque gare iridate.

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3° Valtteri Bottas (Mercedes)

Valtteri Bottas ha bisogno di risollevarsi dopo un’estate deludente: un solo podio negli ultimi sei GP.

Il pilota finlandese non ha mai vinto a Monza ma lo scorso anno ha terminato il GP d’Italia – molto adatto alle caratteristiche della sua Mercedes – in seconda posizione.

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Da tenere d’occhio: Kimi Räikkönen (Ferrari)

Kimi Räikkönen non ha mai amato Monza: zero vittorie, una pole position e tre podi.

Dopo cinque podi negli ultimi sei GP disputati e un Gran Premio del Belgio rovinato da Hülkenberg sarà difficile per “Iceman” difendere la terza posizione nel Mondiale F1 2018 dagli attacchi di Bottas.

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La squadra da seguire: Mercedes

L’Autodromo di Monza è da sempre terreno di caccia per le Mercedes: dieci partecipazioni, sei vittorie e ben tre doppiette negli ultimi quattro anni.

Un’occasione d’oro per la Stella per consolidare il primato nel campionato del mondo.

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Passione F1

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Auto Sportive Usate – Peugeot RCZ-R

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Fare concorrenza alle coupé tedesche (Audi TT e BMW Z4) non è cosa semplice, se poi l’auto ha la trazione anteriore ed è francese (loro sono più bravi a far le compatte, si sa) è ancora più difficile. Ma la Peugeot RCZ-R ha tante buone qualità, estetiche e dinamiche.
Non fa il verso a nessuna delle rivali, anzi, sfoggia un look originale e moderno, senza essere carico o pesante. Dentro si sta seduti in basso, ma i sedili sono abbastanza comodi anche per la guida di tutti i giorni. Anche gli interni sono curati e sfoggiano materiali belli da vedere e da toccare, ma il design è invecchiato parecchio velocemente.
Ma quello che conta di più è come si guida. La diesel da 163 CV ha “troppo telaio” rispetto alla potenza, ma in compenso consuma poco; mentre la 1.6 THP turbo benzina da 200 CV è un buon compromesso tra prestazioni e fruibilità quotidiana. Il motore spinge con regolarità e rende la RCZ divertente su qualsiasi tipo di strada, ma la vera regina è la versione R.

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RCZ-R

La Peugeot RCZ-R è sempre più rara sulle strade. È passato qualche anno da quando l’ho guidata l’ultima volta, ma tutt’ora rimane in cima alla classifica delle auto a trazione anteriore più arrabbiate che abbia provato. Il motore 1.6 THP da 270 CV ha un po’ di ritardo nella risposta ma, quando il turbo comincia a soffiare, spinge con irruenza fino alla zona rossa con una colonna sonora incazzata quanto la sua erogazione. Il cambio manuale (unica scelta) ha la leva corta e ha innesti – abbastanza – precisi (si poteva fare un po’ meglio); ma è il telaio il vero punto di forza della Peugeot. L’auto è rigida, reattiva, così coesa che sembra stata stretta da una brugola gigante. Il differenziale autobloccante Torsen anteriore sembra prelevato da una macchina da corsa, tant’è tirato. In accelerazione bisogna tenere ben saldo il volante a causa della reazioni di coppia, ma la trazione è monumentale. Lo sterzo è preciso, dal giusto peso e cristallino del comunicare le informazioni che arrivano dall’avantreno; è un’auto che infonde molta fiducia, ma quando la si spreme a fondo comincia a pretendere una guida professionale. Il posteriore tende a scivolare ed è teso e rapido nei suoi spostamenti, ma non nervoso. La RCZ è capace di andature davvero incredibili, questo ritmo forsennato è reso possibile anche dal mostruoso impianto frenante che mostra dischi da 380 mm all’anteriore. Ho visto poche auto di questa categoria frenare con tale potenza, impressionante.

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PREZZI E COSTI

La Peugeot RCZ-R sarà anche dura e pura, ma ad andature tranquille riesce a consumare anche poco (il 1.6 THP è davvero elastico), così i 15-16 km/l diventano a portata.
La versione 1.6 turbo benzina THP da 200 CV, da nuova, costava 30.000, oggi si trova a poco più di 10.000 euro; mentre la R da 270 CV, che da nuova costava più di 40.000 euro, oggi si trova a attorno ai 24.000.

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Fiat 126 (1972): l’erede della 500

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Fiat 126 Personal tre quarti posterioreFiat 126 Personal tre quarti posteriore

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Fiat 126 vista dall'altoFiat 126 vista dall'alto

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La Fiat 126 – nata nel 1972, venduta in Italia fino al 1992 e costruita fino al 2000 – ebbe il duro compito di rimpiazzare la mitica 500. Riuscì a conquistare gli automobilisti italiani grazie al prezzo basso e ai ridotti costi di gestione ma non fece strage di cuori come l’antenata. Oggi bastano circa 3.000 euro per entrare in possesso di un esemplare ben tenuto della citycar torinese: una cifra che scende a quota 2.000 per i modelli prodotti in Polonia.

Fiat 126 (1972): le caratteristiche principali

La Fiat 126 che viene svelata al Salone di Torino 1972 ha un duro compito: sostituire la mitica 500. L’ultima auto della Casa piemontese dotata di motore posteriore è sviluppata sulla stessa base dell’antenata ma si distingue per il design più squadrato (che regala più spazio a bordo), per la scocca più resistente agli urti e per il serbatoio spostato – per ragioni di sicurezza – dal bagagliaio anteriore alla zona sotto i sedili posteriori.

Gli italiani la acquistano in massa per via del prezzo basso e dei ridotti costi di gestione ma non la amano come l’antenata: colpa soprattutto dei numerosi problemi di affidabilità. Non sono pochi gli automobilisti delusi che dopo la 126 abbandoneranno il marchio Fiat.

La Fiat 126 presenta anche altri difetti da non sottovalutare: il bagagliaio anteriore piccolo (problema risolto con l’introduzione del vano posteriore sulla Bis del 1987), lo sterzo poco diretto, il motore rumoroso e fiacco, il cambio con la prima marcia non sincronizzata, l’assenza dei poggiatesta sugli esemplari prodotti fino alla fine degli anni ’70 e il comportamento stradale peggiorato rispetto alla 500 (anche lei “tuttodietro”) per via della differente distribuzione dei pesi.

La gamma della citycar piemontese si arricchisce nel 1976 con il lancio della versione più lussuosa Personal mentre tre anni più tardi la produzione viene spostata in Polonia. In occasione del restyling del 1985 arrivano i paraurti integrali, gli interni rivisti e l’avviamento a chiave mentre due anni dopo – grazie al motore a sogliola – arriva l’attesissimo bagagliaio posteriore (accessibile attraverso un pratico portellone).

La Fiat 126 viene commercializzata in Italia fino al 1992 ma continua la sua carriera all’estero fino al 2000.

Fiat 126 (1972): la tecnica

La Fiat 126 lanciata nel 1972 monta lo stesso motore bicilindrico da 0,6 litri e 23 CV già visto sulla 500 R, sostituito nel 1977 da un più moderno 650 da 24 CV.

La rivoluzione tecnica arriva nel 1987 con il debutto di un propulsore 700 da 25 CV raffreddato ad acqua e montato “a sogliola” in modo da ricavare un bagagliaio posteriore.

Fiat 126 (1972): le quotazioni

Per entrare in possesso di un esemplare ben tenuto della Fiat 126 bisogna sborsare circa 3.000 euro (2.000 per i modelli prodotti – in Polonia – dal 1979).

Il nostro consiglio è quello di puntare sulle vetture costruite in Italia dotate del motore 650, quindi quelle realizzate nel 1977 e nel 1978.

Il mondo Fiat

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