Monthly Archives: Aprile 2020

Pianali Fiat, i mille usi dello Small

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Il pianale Small, sviluppato da Fiat e General Motors e portato al debutto dalla Grande Punto nel lontano 2005, è ancora oggi utilizzato da molte auto.

Questa piattaforma polivalente – oggi utilizzata da Fiat e Jeep – è stata usata in passato da molte altre vetture firmate Abarth, Alfa Romeo, Opel e Ram.

Scopriamo insieme tutti i modelli commercializzati in Italia che ancora oggi utilizzano il pianale Small.

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Fiat Tipo 4p.

La Fiat Tipo 4p. – nata nel 2015 – è la variante con la coda della seconda generazione della compatta torinese ed è sviluppata sul pianale Small Wide LWB (un’evoluzione dello Small con un passo più lungo). La gamma motori è composta da due unità: un 1.4 a benzina da 95 CV e un 1.6 turbodiesel Mjt da 120 CV.

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Fiat Tipo 5p.

La Fiat Tipo 5p. è una compatta torinese – nata nel 2016 – arrivata alla seconda generazione. Il pianale è lo stesso Small Wide LWB della versione con la coda mentre la gamma motori è più ricca visto che comprende quattro unità: due 1.4 a benzina (aspirato da 95 CV e turbo T-Jet da 120 CV) e due turbodiesel Mjt (1.3 da 95 CV e 1.6 da 120 CV).

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Fiat Tipo SW

La Fiat Tipo SW – nata nel 2016 – è la variante station wagon della seconda generazione della compatta torinese ed è sviluppata sullo stesso pianale Small Wide LWB delle versioni a quattro e a cinque porte. I propulsori sono gli stessi della 5p..

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Fiat 500L

La Fiat 500L è una monovolume torinese nata nel 2012 e sottoposta a un restyling nel 2017. Sviluppata sullo stesso pianale Small Wide LWB della Tipo (ma con un passo più corto di 3 cm), ha una gamma motori composta da tre unità: un 1.4 a benzina da 95 CV e due turbodiesel MJT (1.3 da 95 CV e 1.6 da 120 CV).

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Fiat 500L Wagon

La Fiat 500L Wagon – nata nel 2017 – è una monovolume torinese sviluppata sullo stesso pianale Small Wide LWB della 500L e dotata degli stessi motori.

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Fiat 500X

La Fiat 500X è una piccola SUV a trazione anteriore nata nel 2014 e sottoposta a un restyling nel 2018. Sviluppata sullo stesso pianale Small Wide 4×4 (una variante dello Small Wide LWB visto su Tipo e 500L adatta anche a modelli a trazione integrale) della Jeep Renegade, ha una gamma motori composta da quattro unità sovralimentate: due a benzina (1.0 T3 tre cilindri da 120 CV e 1.3 T4 da 151 CV) e due diesel MultiJet (1.3 da 95 CV e 1.6 da 120 CV).

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Jeep Renegade

La Jeep Renegade è una piccola SUV statunitense nata nel 2014 e sottoposta a un restyling nel 2018. Realizzata sullo stesso pianale Small Wide 4×4 della Fiat 500X e disponibile a trazione anteriore o integrale, ha una gamma motori composta da sei unità sovralimentate: tre a benzina (un 1.0 tre cilindri T3 da 120 CV e due 1.3 T4 da 150 e 179 CV) e tre diesel Mjt (1.6 da 120 CV e 2.0 da 140 e 170 CV).

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Jeep Compass

La seconda generazione della Jeep Compass – nata nel 2017 – è una SUV compatta disponibile a trazione anteriore o integrale realizzata sul pianale Small Wide 4×4 LWB (in poche parole la stessa piattaforma della Renegade e della Fiat 500X ma con un passo più lungo di 7 cm). La gamma motori comprende due unità turbodiesel Mjt: un 1.6 da 120 CV e un 2.0 da 140 CV.

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Autovelox, tutte le app per riuscire ad individuarli

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Gli autovelox sono sistemi di rilevamento della velocità di percorrenza delle auto che viaggiano sulle nostre strade, si dividono in fissi e mobili, ma il risultato è lo stesso: chi supera i limiti imposti dalla Legge rischia una multa salata. Non sempre purtroppo è facile individuare la posizione degli autovelox e quindi si viene colti in flagrante mentre si sfreccia a velocità superiori ai limiti, è importante però rispettare la Legge per la propria sicurezza e quella degli altri utenti della strada; ci sono comunque delle app da scaricare sul proprio smartphone che permettono di individuare gli autovelox, vediamone alcune.

Le migliori app per individuare gli autovelox sulle nostre strade

Vediamo quali sono le app più utilizzate e consigliate:

  • TomTom Autovelox, è gratis e può essere scaricata soltanto su Android. Per funzionare richiede l’accesso alla posizione (GPS). L’app segnala la presenza di autovelox fissi e mobili e anche i tutor e le condizioni del traffico;
  • Autovelox Fissi e Mobili, altra applicazione molto interessante e tra le più usate, è una delle migliori per individuare gli autovelox sulle nostre strade. Questa è disponibile sia per gli utenti Android che iOS, è gratuita per tutti ed è molto comoda per chi viaggia, individua e comunica in maniera esatta la posizione degli autovelox fissi e mobili. E non è tutto, perché il punto di forza di quest’app è che consente di captare anche i semafori con telecamere e i tutor sulle autostrade;
  • Autovelox!, il nome dice tutto. Altra app utilissima per individuare i rilevatori di velocità, disponibile sia per Android che per iOS e gratuita per tutti gli utenti. Oltre a rilevare la presenza degli autovelox offre anche altre funzioni come avvisi vocali, luminosi e acustici, utilizzo in background. Fate attenzione perché alcune opzioni sono disponibili solo per chi acquista la versione Premium a pagamento;
  • Waze ormai lo conosciamo tutti, un altro valido servizio che serve per evitare di incappare in una multa per eccesso di velocità. Come fare? L’app si può scaricare su qualsiasi dispositivo, che sia Android, iOS o Windows. Sulle impostazioni avanzate, dopo aver installato l’app, si trova il tachimetro, basta spostare su ON l’interruttore relativo alle opzioni Visualizza tachimetro e Riproduci suono di avviso: in questo modo è possibile ricevere gli avvisi ogni volta che che si superano i limiti di velocità, fondamentale nel caso ci siano autovelox, per evitare multe anche salatissime;
  • Autovelox Italia, questa è davvero una delle applicazioni più apprezzate dagli utenti, si può scaricare sia su dispositivi Android che iOS ed è particolarmente utile per chi vuole avere sempre con sé un tachimetro affidabile e soprattutto in grado di localizzare gli autovelox, ma che consente anche il perfetto monitoraggio degli eventuali incidenti stradali sul percorso che si deve effettuare e delle condizioni del traffico in tempo reale. L’app ha un’interfaccia molto semplice e intuitiva, in modo che sia di facile utilizzo per tutti. Sulla mappa di Autovelox Italia appaiono anche altre alcune informazioni essenziali che si possono consultare rapidamente, come il nome delle strade su cui si viaggia, la propria velocità di percorrenza, il traffico e molto altro ancora.
  • non dimentichiamo anche Google Maps, impostando una destinazione da raggiungere e avviando la navigazione, il sistema automaticamente segnala la presenza degli autovelox durante il tragitto, con una piccola icona arancione sulla mappa e l’avviso acustico. Aprendo l’anteprima del percorso l’app ci consente di vedere tutti gli autovelox che incontreremo.

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Tolleranza dei limiti di velocità: quali sono? Come non prendere una multa

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I limiti di velocità esistono e vanno rispettati: per ridurre il rischio di incidenti e per evitare di prendere multe.

Quando gli Autovelox calcolano la velocità del trasgressore tengono conto della tolleranza, che consente agli automobilisti di “sgarrare” di qualche km/h senza incorrere in sanzioni.

Cosa si intende con tolleranza?

Secondo il regolamento dell’art. 142 del Codice della Strada le apparecchiature destinate a controllare l’osservanza dei limiti di velocità “devono essere approvate dal Ministero dei lavori pubblici. In sede di approvazione è disposto che per gli accertamenti della velocità, qualunque sia l’apparecchiatura utilizzata, al valore rilevato sia applicata una riduzione pari al 5%, con un minimo di 5 km/h. Nella riduzione è compresa anche la tolleranza strumentale. Non possono essere impiegate, per l’accertamento dell’osservanza dei limiti di velocità, apparecchiature con tolleranza strumentale superiore al 5%”.

Tutti i limiti di velocità in Italia

Strade urbane: 50 km/h

Strade urbane di scorrimento: 70 km/h (il limite di 70 km/h per le strade urbane di scorrimento vale se la strada è stata oggetto di apposita delibera della Giunta Comunale e se esiste apposita segnaletica)

Strade extraurbane secondarie: 90 km/h

Strade extraurbane principali: 110 km/h (una strada extraurbana, per poter avere il limite massimo di velocità di 110 km/h non solo deve rispondere a tutte le caratteristiche strutturali e funzionali indicate dall’art. 2 comma 2, lettera B del Codice, ma deve essere stata oggetto di espressa delibera. In mancanza il limite di velocità è di 90 km/h).

Autostrade: 130 km/h (in caso di precipitazioni atmosferiche di qualsiasi natura, la velocità massima non potrà superare i 110 km/h per le autostrade e 90 km/h per le strade extraurbane principali)

Tolleranze e limiti di velocità: l’elenco completo

Limite di 130 km/h: fino a 136 km/h
Non oltre 10 km/h: fino a 147 km/h
Oltre 10 e non oltre 40 km/h: fino a 178 km/h
Oltre 40 e non oltre 60 km/h: fino a 200 km/h
Oltre 60 km/h: oltre 200 km/h

Limite di 110 km/h: fino a 115 km/h
Non oltre 10 km/h: fino a 126 km/h
Oltre 10 e non oltre 40 km/h: fino a 157 km/h
Oltre 40 e non oltre 60 km/h: fino a 178 km/h
Oltre 60 km/h: oltre 178 km/h

Limite di 90 km/h: fino a 95 km/h
Non oltre 10 km/h: fino a 105 km/h
Oltre 10 e non oltre 40 km/h: fino a 136 km/h
Oltre 40 e non oltre 60 km/h: fino a 157 km/h
Oltre 60 km/h: oltre 157 km/h

Limite di 50 km/h: fino a 55 km/h
Non oltre 10 km/h: fino a 65 km/h
Oltre 10 e non oltre 40 km/h: fino a 95 km/h
Oltre 40 e non oltre 60 km/h: finoa 115 km/h
Oltre 60 km/h: oltre 115 km/h

Tutte le multe per chi supera i limiti di velocità

Non oltre 10 km/h: da euro 42 a euro 173

Oltre 10 km/h e non oltre 40 km/h: da euro 173 a euro 695 e decurtazione di 3 punti sulla patente

Oltre 40 km/h e non oltre 60 km/h: da euro 544 a euro 2.174, decurtazione di 6 punti sulla patente e sospensione della patente di guida da uno a tre mesi

Oltre 60 km/h: da euro 847 a euro 3.389, decurtazione di 10 punti sulla patente e sospensione della patente da sei a dodici mesi. In caso di recidiva in un biennio è disposta la revoca della patente.

Tutte le sanzioni sono aumentate di un terzo se la violazione viene commessa dopo le ore 22 e prima delle ore 7.

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Patente, estensione E: a cosa serve e come ottenerla

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L’estensione E può essere applicata a tutti coloro che hanno una comune patente B, che permette la guida delle autovetture, una patente C e C1, per la guida dei veicoli adibiti al trasporto cose in conto proprio (i camion, con la C1 di minori dimensioni) o anche una patente D e D1, che consente di guidare autoveicoli per trasporto di persone con numero di posti superiori a 9 compreso quello del conducente (autobus), ma solo in uso proprio (con la D1 i minibus, con numero di posti passeggeri superiore a 8 ma inferiore o uguale a 16).

L’integrazione E per le suddette tipologie di patente permette ai conducenti di guidare veicoli con rimorchi e semirimorchi non leggeri, con una massa autorizzata che supera i 750 kg. Vediamo tutto quello che dobbiamo sapere a riguardo.

Estensione E per la patente: a cosa fare attenzione

Per ottenere l’estensione E per la patente è necessario seguire una procedura differente in base alla data in cui si è conseguita la patente di cui si è in possesso. Quindi se la patente B è stata ottenuta dopo il primo dicembre 2013 e le altre patenti C, C1, D e D1 invece dopo il primo marzo 2015, allora l’estensione E si ottiene semplicemente con un esame pratico. L’esaminatore in questo caso verifica solo che il conducente abbia una buona padronanza dei sistemi di frenata e dello sterzo, consapevolezza delle dimensioni e del peso del veicolo e la capacità di controllarlo in curva, di agganciare e sganciare il rimorchio e che sia attento alla sicurezza in strada.

Se invece le varie tipologie di patenti sono state conseguite prima delle due date suddette, allora l’estensione E si può ottenere con le stesse modalità e un esame orale integrativo in cui l’esaminatore fa delle domande che vengono prese da una lista proveniente dal Ministero. Ci sono però due eccezioni importanti da conoscere, chi è in possesso della patente CE e della D allora ha in automatico anche la DE, chi ha la patente DE e C invece deve fare un esame pratico per ottenere la CE.

Estensione E per la patente: quali sono i costi

Dopo aver chiarito quindi perfettamente di cosa si tratta e come si ottiene, resta un’ultima informazione da fornire, ovvero il costo per il conseguimento dell’integrazione E per la patente. Partiamo col dire che non è fisso, infatti sia i costi che le tempistiche per ottenerla variano. La prima cosa da fare ovviamente è l’iscrizione, possibile solo nel caso in cui si disponga delle condizioni mentali e fisiche idonee, accertate con certificato medico, che garantiscono che il conducente possa guidare i veicoli con rimorchio.

Per ottenere l’integrazione E per la patente è necessario seguire una di queste due possibilità, fare un corso di teoria presso l’autoscuola per prepararsi all’esame e poi sostenere un numero di guide che consentano di sviluppare la capacità e la preparazione sufficienti per l’esame di pratica; il tutto per un prezzo variabile tra i 700 e i 1000 euro. Gli interessati potrebbe altrimenti optare per l’opzione meno costosa, ovvero quella che permette di dare l’esame di teoria da privatista, il prezzo è di circa 450 euro, che comprende la parte pratica, le pratiche burocratiche e di iscrizione all’esame. L’età va dai 18 ai 24 anni seconda l’estensione specifica per la patente e arriva fino a 60 anni, si può richiedere anche fino ai 68 anni, ma serve una richiesta specifica.

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Ford Puma: modelli, prezzi, dotazioni e foto

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La seconda generazione della Ford Puma – nata nel 2019 – è molto diversa dalla prima serie: oggi questo nome (utilizzato dalla Casa dell’Ovale Blu a cavallo tra gli anni ‘90 e ‘00 per una coupé compatta) identifica una piccola SUV statunitense a trazione anteriore.

In questa guida all’acquisto della Ford Puma analizzeremo nel dettaglio tutte le versioni presenti in listino della “baby” Sport Utility americana, una delle migliori proposte del segmento: prezzi, motori, accessori, prestazioni, pregi, difetti e chi più ne ha più ne metta.

Le foto della Ford Puma

Ford Puma: le caratteristiche principali

La seconda generazione della Ford Puma è una piccola SUV che presenta alti e bassi alla voce “versatilità”: se è vero che l’abitacolo offre tanti centimetri alle spalle e alle gambe dei passeggeri posteriori è altrettanto vero che i più alti non hanno molto spazio a disposizione della testa.

Il bagagliaio è molto ampio in configurazione a cinque posti ma potrebbe essere più sfruttabile con i sedili dietro abbassati.

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Gli allestimenti della Ford Puma

Gli allestimenti della Ford Puma – un po’ poveri di accessori – sono quattro: Titanium, ST-Line, Titanium X e ST-Line X.

Ford Puma Titanium

La Ford Puma Titanium – la versione che ci sentiamo di consigliare – ha un prezzo interessante e offre:

Quality

  • Alette parasole con illuminazione
  • Cerchi in lega da 17″
  • Console centrale con bracciolo e vano portaoggetti
  • Fari a LED diurni
  • Fari abbaglianti automatici
  • Fari anabbaglianti a LED e automatici
  • Fari posteriori a LED
  • Fold Flat System
  • Ford Megabox
  • Interni in tessuto
  • Luci interne ambiente a LED
  • Retrovisori elettrici, ripiegabili e riscaldabili in tinta carrozzeria e con indicatori di direzione integrati
  • Sedili anteriori con regolazione in altezza e lombare (massaggio)
  • Sedili sportivi
  • Soglia battitacco
  • Tappetini anteriori e posteriori con doppia impuntura
  • Volante ergonomico in pelle regolabile in altezza e profondità

Green

  • Electric Power-Assisted Steering – EPAS (servosterzo elettrico)
  • Indicatore cambio di marcia
  • Start&Stop
  • Tecnologia Mild Hybrid (solo su motorizzazioni MHEV)

Safe

  • 7 airbag (frontale/laterale guidatore e passeggero e a tendina)
  • Anti-lock Braking System – ABS (frenata antibloccaggio)
  • Attacchi di sicurezza Isofix integrati nei sedili posteriori
  • Avvisatore acustico mancato inserimento cinture di sicurezza anteriori
  • Chiamata d’emergenza via modem
  • Chiusura centralizzata con comando a distanza
  • Cinture di sicurezza anteriori regolabili in altezza
  • Cinture di sicurezza posteriori (tre) a tre punti di ancoraggio
  • EBD (ripartitore elettronico della frenata)
  • Emergency Brake Assist – EBA (assistenza alla frenata d’emergenza)
  • ESC (controllo elettronico della stabilità) + TCS (controllo elettronico della trazione)
  • Fari fendinebbia anteriori con funzione cornering
  • Frenata automatica d’emergenza con telecamerea sistema frenata post impact
  • Interruttore PADI – disattivazione airbag passeggero anteriore
  • Kit riparazione pneumatici
  • Lane Departure Warning
  • Lane Keeping Aid (mantenimento corsia)
  • Riconoscimento segnali stradali
  • Selettore modalità di guida (5 modalità)
  • Tyre Pressure Monitoring System (monitoraggio della pressione degli pneumatici)

Smart

  • Alzacristalli anteriori elettrici “one touch” salita e discesa (solo lato conducente)
  • Alzacristalli posteriori elettrici
  • Caricatore wireless per smartphone
  • Climatizzatore a controllo manuale
  • Computer di bordo con schermo da 4,2″ a colori
  • Cruise control con regolatore velocità automatico
  • FordPass Connect (modem)
  • MyKey
  • Sensori di parcheggio posteriori
  • SYNC 3 con radio TouchNav 8″ e 7 speakers + DAB + 2 prese USB + Mirroring Apple CarPlay/Android Auto

Ford Puma ST-Line

La Ford Puma ST-Line – piuttosto cara – costa 1.000 euro più della Titanium a parità di motore e aggiunge:

Quality

  • Pedaliera in alluminio
  • Sospensioni sportive
  • Tubo di scarico cromato

Smart

  • Cruscotto digitale 12,3″
  • Keyless Start

Ford Puma Titanium X

La Ford Puma Titanium X – piuttosto cara – costa 2.000 euro più della Titanium a parità di motore e aggiunge:

Quality

  • Cerchi in lega da 18″
  • Interni in tessuto con sedili ZIP
  • Vetri posteriori oscurati

Safe

  • Tergicristalli automatici

Smart

  • B&O SYNC 3 con radio TouchNav 8″ e 7 speakers + DAB + 2 prese USB + Mirroring Apple CarPlay/Android Auto
  • Climatizzatore a controllo automatico

Ford Puma ST-Line X

La Ford Puma ST-Line X ha un prezzo interessante, costa 2.000 euro più della ST-Line e aggiunge:

Quality

  • Cerchi in lega da 18″
  • Vetri posteriori oscurati
  • Interni in pelle parziale

Safe

  • Tergicristalli automatici

Smart

  • B&O SYNC 3 con radio TouchNav 8″ e 7 speakers + DAB + 2 prese USB + Mirroring Apple CarPlay/Android Auto
  • Climatizzatore a controllo automatico

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Ford Puma: modelli e prezzi di listino

Di seguito troverete tutte le caratteristiche delle versioni della Ford Puma. La gamma motori della piccola SUV “yankee” è composta da quattro unità sovralimentate, tutte scattanti e poco assetate di carburante:

  • un 1.0 tre cilindri turbo benzina EcoBoost da 125 CV
  • un 1.0 tre cilindri turbo mild hybrid benzina EcoBoost da 125 CV
  • un 1.0 tre cilindri turbo mild hybrid benzina EcoBoost da 155 CV
  • un 1.5 turbodiesel EcoBlue da 120 CV

Ford Puma 1.0 EcoBoost (da 22.750 euro)

La Ford Puma 1.0 EcoBoost (prezzi fino a 28.000 euro) monta un motore 1.0 turbo benzina tre cilindri da 125 CV e 170 Nm di coppia.

Ford Puma 1.0 EcoBoost Hybrid 125 CV (da 23.250 euro)

La Ford Puma 1.0 EcoBoost Hybrid 125 CV (prezzi fino a 26.250 euro) – la versione ibrida che ci sentiamo di consigliare – ospita sotto il cofano un propulsore carente di cavalli (125) e di coppia (210 Nm) che si riscatta con una cilindrata contenuta che consente di risparmiare sull’assicurazione RC Auto. Una crossover – rumorosetta a freddo a causa dei tre cilindri – che punta più sul comfort che sul divertimento nelle curve.

Ford Puma 1.0 EcoBoost Hybrid 155 CV (da 25.500 euro)

La Ford Puma 1.0 EcoBoost Hybrid 155 CV (prezzi fino a 27.500 euro) è la versione, per ora, più potente della piccola Sport Utility dell’Ovale Blu e monta un motore 1.0 turbo tre cilindri mild hybrid benzina EcoBoost da 155 CV e 240 Nm di coppia.

Ford Puma 1.5 EcoBlue (da 24.000 euro)

La Ford Puma 1.5 EcoBlue (prezzi fino a 27.000 euro) è spinta da un motore diesel silenzioso e pronto ai bassi regimi.

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Ford Puma: gli optional

La dotazione di serie della Ford Puma andrebbe a nostro avviso arricchita con due optional fondamentali: il Co-Pilot Pack (1.000 euro: Radar & camera Fusion Pre Collision Assist, BLIS con CTA e Active Braking, Intelligent Adaptive Cruise Control con Evasive Steering, Active Park Assist con sensori di parcheggio anteriori e Rear View Camera) e la vernice metallizzata (700 euro).

Sulle versioni TitaniumST-Line ci vorrebbe il Comfort Pack (500 euro: climatizzatore automaticosensore pioggia, specchietto fotocromatico e clacson bitonale) mentre su Titanium X e ST-Line X aggiungeremmo i fari full LED (900 euro).

Ford Puma dimensioni

La seconda generazione della Ford Puma è lunga 4,19 metri, larga 1,81 metri e alta 1,54 metri.

Ford Puma interni

Nell’abitacolo della Ford Puma troviamo una plancia molto simile nel design a quella della Fiesta.

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Fonte:

Nuova Audi A3 Sedan: le foto e i dati

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La nuova Audi A3 Sedan – variante con la coda della quarta generazione della compatta tedesca – arriverà nelle concessionarie italiane nel terzo trimestre 2020. Di seguito troverete le foto e i dati della seconda serie della “cugina” a quattro porte della A3 Sportback.

Nuova Audi A3 Sedan: le dimensioni

La seconda generazione dell’Audi A3 Sedan è lunga 4,50 metri (+ 4 cm rispetto alla prima serie), larga 1,82 metri (+ 2 cm) e alta 1,43 metri (+ 1 cm). Il passo è rimasto invariato – 2,64 metri – così come il bagagliaio (425 litri).

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Audi A3 Sedan: i motori

La gamma motori al lancio della nuova Audi A3 Sedan è composta da tre unità sovralimentate da 150 CV: un 1.4 TFSI a benzina, un 1.4 TFSI MHEV mild hybrid 48V benzina e un 2.0 diesel TDI. Più avanti arriveranno un 1.0 TFSI tre cilindri benzina da 110 CV e un due litri TDI a gasolio da 116 CV.

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Audi A3 Sedan: il design esterno

Il frontale dell’Audi A3 Sedan – uguale a quello della Sportback – è caratterizzato dall’ampia calandra single frame esagonale con griglia a nido d’ape, dalle generose prese d’aria squadrate e (sulle versioni top di gamma) dai proiettori a LED Audi Matrix con luci diurne a elevata digitalizzazione.

Nel profilo spiccano invece la linea di spalla che prosegue in modo rettilineo sino all’estremità del paraurti, le fiancate svasate dall’andamento concavo e il profilo del tetto che dirada verso la coda sin dai montanti centrali come una coupé.

L’aerodinamica della nuova Audi A3 Sedan (Cx di 0,25, 0,04 punti meglio dell’antenata) è molto curata: merito dei retrovisori laterali dal design inedito, del sottoscocca carenato e delle prese d’aria adattive che modificano la portata dei flussi in base alle effettive esigenze di raffreddamento.

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Nuova Audi A3 Sedan: gli interni

L’abitacolo della nuova Audi A3 Sedan offre più spazio alla testa (grazie al ribassamento delle sedute), ai gomiti e alle spalle dei passeggeri posteriori. A bordo della “segmento C” con la coda dei quattro anelli c’è tanta digitalizzazione: display da 10,25” di serie e – in abbinamento al sistema di navigazione MMI plus con MMI touch – l’Audi virtual cockpit da 10,25”. Volendo c’è l’Audi virtual cockpit da 12,3” che consente di optare per differenti layout.

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Audi A3 Sedan: sicurezza e piacere di guida

Il listino degli optional dell’Audi A3 Sedan comprende le sospensioni sportive e, per chi non si accontenta, gli ammortizzatori adattivi a controllo elettronico.

Per quanto riguarda la dotazione di sicurezza tutte le versioni della compatta a quattro porte di Ingolstadt montano l’Audi pre sense front (che previene gli impatti con altri veicoli, pedoni e ciclisti), l’assistente agli ostacoli collisioni avoid assist e l’assistenza al mantenimento della corsia. A richiesta troviamo invece l’assistenza al cambio di corsia, l’avviso di uscita, l’assistente al traffico trasversale posteriore e l’adaptive cruise assist (un cruise control adattivo che mantiene la vettura all’interno della corsia fino a 210 km/h e – in abbinamento al predictive efficiency assistant – frena e accelera la vettura anche senza un’auto antistante in caso di segnalazioni provenienti dal sistema Car-to-X, dal navigatore e dai segnali stradali). Senza dimenticare le telecamere perimetrali, l’assistente al parcheggio e il sistema di ausilio al parcheggio plus.

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Audi A3 Sedan: infotainment e connettività

Il sistema MMI della nuova Audi A3 Sedan si avvale di una nuova main unit: la piattaforma modulare MIB 3 interagisce con la Communication Box che raggruppa tutte le funzioni relative alla connettività e integra l’hotspot WLAN.

La radio digitale DAB+ è di serie mentre tra gli optional spiccano la online radio e la hybrid radio. Per Amazon Alexa bisognerà invece attendere la seconda metà del 2020.

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Rc Auto, confronto preventivi: tutti i consigli utili per risparmiare

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Quando si deve stipulare una nuova polizza Rc Auto o si vuole risparmiare e quindi provare a cambiare compagnia assicurativa, chiaramente il modo migliore per muoversi è richiedere alcuni preventivi alle agenzie, per poi scegliere quello più soddisfacente in termini di rapporto qualità/prezzo. Non esiste infatti la miglior offerta tra tutte, ma quella più adatta in base alle esigenze del cliente. Per poter risparmiare sulla Rc Auto quindi è essenziale fare riferimento alle proprie abitudini e necessità alla guida. Vediamo i consigli per chiedere e confrontare i vari preventivi.

Come richiedere i preventivi per la polizza Rc Auto

La cosa fondamentale per risparmiare sulla Rc Auto è richiedere i preventivi alle compagnie assicurative che conosciamo o che sappiamo possano fare i migliori prezzi. I documenti che servono sono:

  • carta d’identità, per inserire i dati identificativi del contraente;
  • patente di guida;
  • libretto di circolazione, che serve per inserire le informazioni inerenti l’auto, quindi la targa e i dati tecnici.

La posizione assicurativa del contraente è fondamentale, la compagnia deve conoscerla per poter fare una stima più veritiera possibile del prezzo da pagare. È necessario quindi comunicare la classe di merito universale, la scadenza della polizza in vigore e eventuali incidenti. Tutte le informazioni richieste servono chiaramente a stilare un preventivo della polizza veritiero.

Quali dati devono essere inseriti nella richiesta di preventivi

Il primo step per la richiesta di preventivi è senza dubbio compilare la richiesta dei propri dati anagrafici, quindi è necessario inserire le seguenti informazioni inerenti al contraente:

  • genere;
  • persona fisica o giuridica;
  • data e luogo di nascita;
  • indirizzo di residenza;
  • stato civile e eventuale presenza di figli minori;
  • titolo di studio e professione;
  • coincidenza tra contraente e proprietario e/o conducente abituale del veicolo da assicurare
  • età del familiare convivente più giovane e con patente.

Il secondo step invece riguarda i dati del veicolo per il quale si richiede il preventivo della polizza Rc Auto, e quindi:

  • targa, è la prima informazione richiesta;
  • data di prima immatricolazione;
  • anno di acquisto;
  • modello e marca dell’auto;
  • cilindrata e tipo di alimentazione;
  • utilizzo del veicolo, km percorsi e parcheggio abituale (se si ha box o proprietà privata);
  • presenza di antifurto;
  • numero totale veicoli posseduti in famiglia;
  • gancio traino se presente.

Queste informazioni sono indispensabili, quindi è necessario segnalarle con estrema precisione. La cilindrata, l’età dell’auto e la sua potenza concorrono alla determinazione del premio. I dati del contraente e dell’auto incrociati generano il livello di rischio.

L’ultimo step consiste nel comunicare i dati assicurativi, prima di inviare la richiesta di preventivi per Rc Auto; in particolare bisogna segnalare:

  • classe di merito;
  • eventuale Legge Bersani o Rc Auto familiare o altre opzioni;
  • anno della prima polizza stipulata;
  • eventuale presenza di altri conducenti dello stesso veicolo;
  • data di avvio della copertura della polizza;
  • situazione assicurativa (prima assicurazione o già assicurato);
  • eventuali incidenti negli ultimi 5 anni.

È necessario comunicare anche eventuali multe, ritiri o sospensioni patente. Ovviamente in assenza di sinistri stradali si migliora la propria classe di merito. La presenza di familiari conviventi oggi permette di stipulare la Rc Auto familiare, l’evoluzione della Legge Bersani, e di ottenere quindi una CU migliore. Alla fine occorre solo indicare nome e cognome del contraente e un recapito dove ricevere il preventivo.

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Usato diesel: piccole SUV con cambio automatico a trazione anteriore o integrale

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Le piccole SUV diesel non sono il mezzo ideale per gli automobilisti che abitano in zone soggette ai blocchi del traffico ma restano un’ottima soluzione per chi percorre molti chilometri e cerca un veicolo versatile e non troppo ingombrante. Nella “top five” di questo mese – vinta dalla Mini Countryman – abbiamo analizzato cinque proposte con cambio automatico a trazione anteriore o integrale.

La Sport Utility britannica ha superato la tedesca Audi Q2, la francese DS 3 Crossback, la coreana Hyundai Kona e la statunitense Jeep Renegade. Scopriamo insieme la classifica, che prende in considerazione modelli con potenze comprese tra 130 e 150 CV.

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6.8
/10

1° Mini Countryman Cooper D ALL4 aut.

La Mini Countryman Cooper D ALL 4 aut. è una piccola SUV a trazione integrale che punta tutto sulla praticità: ingombrante fuori (4,30 metri non sono pochi da gestire) e spaziosissima dentro, può vantare un bagagliaio ampio e un abitacolo in grado di offrire tanti centimetri alle spalle e alle gambe dei passeggeri posteriori.

Poco agile nelle curve per via del peso elevato, si trova facilmente usata a 27.500 euro.

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6.5
/10

2° Audi Q2 35 TDI S tronic S line edition

L’Audi Q2 35 TDI S tronic S line edition ospita sotto il cofano un motore elastico e scattante: da nuova costava parecchio (38.650 euro) e oggi i pochi esemplari a km zero disponibili superano i 40.000 euro perché iperaccessoriati.

La versatilità non è il punto di forza della piccola SUV a trazione anteriore di Ingolstadt: i passeggeri posteriori hanno pochi centimetri a disposizione delle spalle e della testa e il bagagliaio non è molto sfruttabile in configurazione a due posti.

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6.4
/10

3° DS 3 Crossback BlueHDi 130 Business

La DS 3 Crossback BlueHDi 130 Business è una piccola SUV a trazione anteriore caratterizzata da finiture curate ma anche da una dotazione di serie povera (i fari a LED, gli interni in pelle, il monitoraggio angolo cieco e la telecamera posteriore erano – e sono ancora oggi – optional). Gli unici esemplari usati in circolazione – a prezzi che si aggirano intorno ai 31.000 euro – sono modelli dimostrativi molto accessoriati con pochi chilometri percorsi.

Compatta fuori (solo 4,12 metri di lunghezza) e dentro (il bagagliaio è piccolo e chi si accomoda dietro ha poco spazio nella zona delle gambe), ospita sotto il cofano un motore poco potente (131 CV) con una cilindrata contenuta (1.5) che consente di risparmiare sull’assicurazione RC Auto. Il peso ridotto del corpo vettura incide positivamente sul comportamento stradale e sui consumi.

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6.3
/10

4° Hyundai Kona 1.6 CRDi 136 CV DCT Exellence

La Hyundai Kona 1.6 CRDi 136 CV DCT Exellence ha un eccellente rapporto prezzo/dotazione (fari LED, interni in pelle, monitoraggio angolo cieco e telecamera posteriore erano di serie).

Da nuova la piccola SUV coreana a trazione anteriore (spinta da un motore carente di coppia: 280 Nm) costava 29.900 euro: oggi è introvabile – più semplice rintracciare le varianti 4WD a trazione integrale – e le sue quotazioni sono inferiori a 25.000 euro.

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5.5
/10

5° Jeep Renegade 2.0 Mjt 140 CV S

La Jeep Renegade 2.0 Mjt 140 CV S è una piccola SUV a trazione integrale che presenta diversi punti di forza da non sottovalutare: una posizione di seduta alta che consente di dominare la strada, un abitacolo spazioso nella zona della testa, un’elevata altezza da terra e un eccellente cambio automatico (convertitore di coppia) a 9 rapporti.

Facile da trovare usata a poco più di 28.000 euro, presenta finiture poco curate ed è rumorosetta alle alte velocità. Senza dimenticare i consumi elevati…

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Neopatentati e limitazioni: quali sono e quanto durano

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Tutti coloro che hanno conseguito la patente da meno di tre anni vengono considerati dalla Legge italiana neopatentati e, nel periodo appunto che va dal conseguimento della licenza di guida ai tre anni successivi, sono soggetti a limitazioni specifiche e ben precise, che devono essere rispettate. Il rischio altrimenti è quello di incorrere in sanzioni onerose.

Chi sono i neopatentati

Il neopatentato è colui che ha conseguito la patente di guida da poco tempo, ma vanno specificati alcuni altri dettagli, definirlo così infatti è riduttivo. Il Codice della Strada considera con questo termine coloro che hanno conseguito la patente A o B per la prima volta, chi ha dovuto rifare l’esame per conseguire una nuova patente dopo la revoca , chi consegue patente A anche se in possesso della B e viceversa, militari e stranieri che hanno chiesto la conversione del loro documento. Si tratta di soggetti non “nuovi” alla patente, ma per Legge considerati comunque neopatentati. Come abbiamo già detto, si resta neopatentati per 3 anni, con tutta una serie di divieti e limitazioni e anche di multe molto più severe in caso di infrazioni al Codice.

Neopatentati e limiti di cilindrata

Il Codice della Strada obbliga tutti i neopatentati a guidare autoveicoli che devono rispettare un certo limite per quanto riguarda il rapporto tra peso e potenza e una determinata cilindrata. In particolare, questa categoria di automobilisti può guidare auto che non superano 95 cavalli e 55 kW di potenza per tonnellata di peso. Infrangere questa prima limitazione significa rischiare di pagare una multa da un minimo di 160 euro fino ad un massimo di 641 euro e fino a 8 mesi di sospensione della patente.

Neopatentati e limiti di velocità

Anche la velocità di percorrenza è limitata per tutti coloro che sono definiti per Legge neopatentati. Per tre anni infatti non possono superare i 100 km/h in autostrada e i 90 sulle strade extraurbane principali. Le sanzioni previste nel caso in cui questi limiti non vengano rispettati sono superiori rispetto a quelle che rischia un normale automobilista, oltre alla decurtazione dei punti dalla patente infatti si rischiano fino a 646 euro di multa e la sospensione della patente da 2 a 8 mesi.

Neopatentati e assunzione di alcol

Tutti coloro che hanno la patente da meno di tre anni non possono assolutamente mettersi alla guida dopo aver consumato sostanze alcoliche. La guida in stato di ebbrezza è un comportamento ovviamente pericoloso per chiunque e viene condannato, anche perché purtroppo è una delle maggiori cause di incidenti. Il Codice della Strada prevede come limite massimo un tasso alcolemico nel sangue di 0.5 h/l, per i neopatentati invece vige divieto assoluto di assumere alcolici prima di mettersi al volante.

Neopatentati: i bonus e le eccezioni

Quando un neopatentato commette un’infrazione, la Legge prevede un raddoppiamento dei punti tolti dalla patente e multe più severe, con sospensioni che durano un terzo di più rispetto a quelle tradizionali. C’è da dire però che i neopatentati godono anche di benefici particolari, ad esempio un punto bonus per ogni anno in cui non commettono nessuna infrazione al Codice. Ci sono delle compagnie assicurative che prevedono delle riduzioni sul premio dell’RC Auto per i neopatentati virtuosi. Chi non commette infrazioni che prevedono decurtazione di punti, può anche beneficiare di una riduzione del periodo nel quale non potrebbe guidare veicoli con potenza superiore a 55 kW per tonnellata.

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Revisione bombole metano auto: cos’è e quanto costa

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Le auto a metano si diffondono sempre più, chiaramente è il vantaggio dei bassi consumi a incentivarne l’acquisto da parte degli utenti, una cosa importante da sapere però è che bisogna fare periodicamente la revisione delle bombole. Vediamo in cosa consiste, quando e dove va fatta e i costi.

Auto a metano: quando deve essere effettuata la revisione delle bombole

La prima cosa da fare quando si è in possesso di una vettura a gas è controllare se le bombole sono state omologate secondo la normativa europea R110 ECE/ONU oppure quella nazionale DGM, è importante perché cambiano le tempistiche della revisione. Infatti per le bombole con omologazione DGM, la revisione dell’impianto deve essere effettuata ogni 5 anni, per quelle con omologazione europea invece la prima revisione deve essere fatta al quarto anno e poi ogni due anni, solitamente quando si procede con la revisione della macchina.

Controllando il cartellino GFBM, che viene rilasciato all’installazione di un nuovo impianto, in occasione di ogni collaudo delle bombole, si può sapere il tipo di omologazione. Sul cartellino si trovano infatti tutti i dati quali la capacità, la marca, il numero, la capacità totale e la data di scadenza del collaudo di ogni bombola.

Come si effettua la revisione delle bombole a metano dell’auto

Nel momento in cui si porta l’auto a metano dal meccanico per la revisione, la prima operazione che viene effettuata è la pesatura, in modo da valutare eventuali alleggerimenti che potrebbero avvenire a causa di una corrosione interna alle bombole. Dopo questo primo controllo, si procede con un’ispezione completa interna ed esterna, per poi collaudare usando ultrasuoni e pressione idrostatica a 300 bar. Alla fine di tutti questi interventi, se le bombole superano la revisione, allora vengono punzonate, indicando la data dell’ultima revisione.

Nel caso in cui le bombole di metano dell’auto non dovessero superare la revisione, allora devono essere rottamate e sostituite con bombole nuove, per il cambio non viene addebitato alcun costo all’automobilista. Quando le bombole superano i 20 anni di età allora le norme europee obbligano l’utente alla sostituzione.

Revisione bombole metano auto: quanto costa

La revisione delle bombole di metano della propria auto viene effettuata in uno dei centri specializzati e autorizzati per questa tipologia di intervento, con autorizzazione per Servizi Fondo Bombole Metano. La revisione di queste bombole è gratuita per l’automobilista, infatti il prezzo è incluso in quello del metano al distributore.

L’utente dovrà pagare però i costi di smontaggio, quelli relativi all’installazione delle bombole e delle elettrovalvole e infine anche quelli per il trasporto dall’officina ai depositi di raccolta. Per le auto che devono fare revisione ogni 5 anni, si pagano mediamente 10 euro a bombola, per quelle che invece hanno l’obbligo di revisione biennale, il prezzo varia a seconda dell’auto specifica. I tempi della revisione sono di una settimana circa, il prezzo non include quello delle valvole. Non dimenticate di evitare sempre di viaggiare con le bombole scadute, la sanzione amministrativa in questo caso infatti, come prevede l’articolo 80 del Codice della Strada, è pari a 168 euro. Inoltre, l’automobilista che fa rifornimento senza rispettare la scadenza delle bombole della propria vettura alimentata a metano, rischia anche il ritiro della Carta di Circolazione; per questo motivo e per la vostra e altrui sicurezza, vi raccomandiamo di fare attenzione.

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