Monthly Archives: Maggio 2019

Euro NCAP: tra i nuovi test anche la prima elettrica di Audi

title

Sono state pubblicate oggi, da Euro NCAP, le valutazioni sulla sicurezza di sette new entry del mercato. Tra le SUV compaiono la prima elettrica di Casa Audi, la e tron, la sport utility più piccola della famiglia Volkswagen, la T-Cross, l’ibrida a ruote alte di Lexus, la UX e la nuova Toyota RAV4. Sotto esame anche la nuova generazione della compatta Mazda 3, la Toyota Corolla e la nuova piccola della Losanga francese, la Renault Clio V. Tutte e sette hanno raggiunto il punteggio massimo di cinque stelle rispetto agli ultimi requisiti di test.

Audi e tron (5 stelle)

 

Sicurezza adulti: 91%
sicurezza bambini: 85%
Sicurezza attiva: 71%
Sistemi di assistenza: 76%

Volkswagen T-Cross (5 stelle)

 

Sicurezza adulti: 97%
sicurezza bambini: 86%
Sicurezza attiva: 81%
Sistemi di assistenza: 80%

Lexus UX (5 stelle)

 

Sicurezza adulti: 96%
sicurezza bambini: 85%
Sicurezza attiva: 82%
Sistemi di assistenza: 77%

Toyota RAV4 (5 stelle)

 

Sicurezza adulti: 93%
sicurezza bambini: 87%
Sicurezza attiva: 85%
Sistemi di assistenza: 77%

Toyota Corolla (5 stelle)

 

Sicurezza adulti: 95%
sicurezza bambini: 84%
Sicurezza attiva: 86%
Sistemi di assistenza: 77%

Mazda3 (5 stelle)

 

Sicurezza adulti: 98%
sicurezza bambini: 87%
Sicurezza attiva: 81%
Sistemi di assistenza: 73%

Toyota Corolla (5 stelle)

 

Sicurezza adulti: 95%
sicurezza bambini: 84%
Sicurezza attiva: 86%
Sistemi di assistenza: 77%

L’articolo Euro NCAP: tra i nuovi test anche la prima elettrica di Audi proviene da Icon Wheels.

Fonte

Land Rover Discovery Sport 2020, arriva il restyling

title

La Land Rover Discovery Sport si aggiorna. Da Oltremanica sono arrivate le prime fotografie e informazioni ufficiali del restyling 2020, che in Italia è già ordinabile con prezzi a partire da 39.000 euro. La sport utility dinamica inglese si rinnova con nuove motorizzazioni, ora anche elettrificate, tecnologie più avanzate, soprattutto in tema di connettività, e maggiore sicurezza.

Novità estetiche

 

La nuova Land Rover Discovery Sport 2020 subisce prima di tutto un leggero lifting estetico che coinvolge il frontale e il posteriore, con nuovi gruppi ottici (a LED anche dietro), griglie e paraurti ridisegnati. L’abitacolo si rinnova soprattutto sotto il profilo high-tech, con l’introduzione del nuovo sistema di infotainment Touch Pro con Smart Settings e hot-spot wifi. Completamente nuovi anche i sedili che, grazie alla configurazione modulabile 5+2, consentono fino a 24 differenti combinazioni.

Più sicura

 

Il reparto sicurezza della Discovery Sport 2020 viene potenziato con nuovi sistemi tra cui lo Smart Rear View Monitor con un display al posto del tradizionale specchietto retrovisore centrale. In off-road si potrà inoltre godere del Ground View che proietta nel display centrale le immagini delle telecamere frontali a 180 gradi, permettendo di vedere virtualmente attraverso il cofano. Tra gli altri ‘aiuti’ della guida assistita la Land Rover Discovery 2020 avrà a disposizione anche il Terrain Response 2 a regolazione automatica, il Tow Assist, l’Adaptive Cruise Control con Steering Assist, il Lane Keep Assist, l’Autonomous Emergency Braking e il Driver Condition Monitor.

La gamma motori elettrificata

Sotto il cofano si potrà optare tra le diverse versioni della gamma motori aggiornata, tra cui i nuovi 4 cilindri benzina e diesel della famiglia Ingenium. Particolarmente efficienti e pulite le varianti mild hybrid con sistema a 48V che dichiarano fino a 144g/km di CO2 e consumi medi di 6,9 litri/100 km. In un secondo momento, dopo il lancio, arriverà anche la versione ibrida plug-in.

Più rigida del 30%

Dal punto di vista del telaio, infine, la nuova Land Rover Discovery Sport, che si basa sulla piattaforma PTA aggiornata, aumenta la rigidità strutturale del 13%, mentre le versioni a trazione integrale gioveranno del sistema Driveline Disconnect che esclude l’asse posteriore, quando possibile, in modo da da ridurre i consumi.

L’articolo Land Rover Discovery Sport 2020, arriva il restyling proviene da Icon Wheels.

Fonte

Mondiale F1 2019, GP Monaco a Monte Carlo: gli orari TV su Sky e TV8

title

Credits: Photo by Mark Thompson/Getty Images

Il GP di Monaco a Monte Carlo – sesta tappa del Mondiale F1 2019 – sarà il primo Gran Premio della stagione trasmesso in diretta (oltre che su Sky) in chiaro su TV8. Di seguito troverete gli orari TV.

Nella gara più trendy dell’anno la Mercedes punterà alla sesta doppietta consecutiva anche se va detto che Valtteri Bottas non ama molto questo tracciato.

F1 Grand Prix of Spain

Credits: Photo by Peter J Fox/Getty Images

F1 Grand Prix of Spain

Credits: Photo by Mark Thompson/Getty Images

F1 Grand Prix of Spain

Credits: Photo by Peter J Fox/Getty Images

F1 Grand Prix of Spain

Credits: Photo by Charles Coates/Getty Images

F1 Grand Prix of Spain

Credits: Photo by Peter J Fox/Getty Images

F1 2019 – GP Monaco: cosa aspettarsi

Il circuito di Monte Carlo – sede del GP di Monaco – è il più famoso del Mondiale F1 2019 ma non il più bello. Una pista lenta e stretta nella quale è impossibile sorpassare: nelle ultime dieci edizioni ben sette volte il vincitore è scattato dalla pole position.

Una vittoria qui vale un’intera stagione anche se salire sul gradino più alto del podio nella corsa del Principato porta sfortuna: in questo decennio solo Sebastian Vettel (nel 2011) è stato capace di trionfare a Monte Carlo e di diventare campione del mondo nello stesso anno.

F1 2019 – Monte Carlo, il calendario e gli orari TV su Sky e TV8
Giovedì 23 maggio 2019
11:00-12:30 Prove libere 1 (diretta su Sky Sport F1)
15:00-16:30 Prove libere 2 (diretta su Sky Sport F1)
Sabato 25 maggio 2019
12:00-13:00 Prove libere 3 (diretta su Sky Sport F1)
15:00-16:00 Qualifiche (diretta su Sky Sport F1 e TV8)
Domenica 26 maggio 2019
15:10 Gara (diretta su Sky Sport F1 e TV8)

F1 – I numeri del GP di Monaco
LUNGHEZZA CIRCUITO 3.337 m
GIRI 78
RECORD IN PROVA Daniel Ricciardo (Red Bull RB14) – 1’10”810 – 2018
RECORD IN GARA Max Verstappen (Red Bull RB14) – 1’14”260 – 2018
RECORD DISTANZA Daniel Ricciardo (Red Bull RB14) – 1h42’54”807 – 2018

F1 – Il pronostico del GP di Monaco 2019

title

1° Lewis Hamilton (Mercedes)

Lewis Hamilton è il favorito del GP di Monaco: il campione del mondo in carica può vantare a Monte Carlo due vittorie, una pole position e sei podi totali.

L’attuale leader del Mondiale F1 2019 è reduce da cinque successi negli ultimi sette Gran Premi disputati e ha tutte le carte in regola per continuare a trionfare.

title

2° Sebastian Vettel (Ferrari)

I precedenti di Sebastian Vettel a Monte Carlo sono gli stessi di Hamilton: due vittorie, una pole e sei piazzamenti in “top 3”.

Il presente, però, è ben diverso visto che il pilota tedesco non vince da tredici Gran Premi. Anche stavolta, secondo noi, dovrà accontentarsi di un piazzamento importante.

title

3° Valtteri Bottas (Mercedes)

Valtteri Bottas non ama Monte Carlo: zero podi, zero prime file in griglia e una quarta piazza come miglior piazzamento.

Secondo noi il driver finlandese approfitterà della superiorità tecnica della Mercedes per conquistare l’ennesimo podio: nei primi cinque GP del Mondiale F1 2019 ha ottenuto due vittorie e tre secondi posti.

title

Da tenere d’occhio: Daniel Ricciardo (Renault)

Daniel Ricciardo è in crisi: da quando corre con la Renault è andato una sola volta a punti in cinque corse.

Il riscatto può arrivare sul circuito di Monte Carlo, un tracciato amatissimo dal pilota australiano. Qui il portacolori della Régie ha ottenuto un successo (lo scorso anno), due pole position, tre podi complessivi e cinque piazzamenti consecutivi in “top 5”.

title

La squadra da seguire: Mercedes

La Mercedes non vince il GP di Monaco da due anni ma sarà l’auto da battere.

La Casa tedesca – reduce da sette trionfi consecutivi e da 17 gare di seguito con entrambe le monoposto in “top 5” – ha tutto quello che serve per centrare la sesta doppietta consecutiva e solo lo scarso feeling di Bottas con il Principato potrebbe impedirlo.

L’articolo Mondiale F1 2019, GP Monaco a Monte Carlo: gli orari TV su Sky e TV8 proviene da Icon Wheels.

Fonte

Glossario della guida sportiva: la scorrevolezza

L’articolo Glossario della guida sportiva: la scorrevolezza proviene da Icon Wheels.

Fonte:

SEETROËN: arriva il nuovo modello

title

Dopo il lancio, lo scorso anno, dei SEETROËN che hanno fatto registrare 15.000 ordini nel giro di pochi mesi e oltre 29milioni di visualizzazioni nel web, Citroen lancia un nuovo modello di occhiali contro la cinetosi, o mal d’auto: i SEETROËN S19.

Come il modello precedente, gli occhiali SEETROËN S19 sono stati studiati in collaborazione con la start-up Boarding Ring e lo studio di design 5.5. La montatura è trasparente, più sobria rispetto al modello già noto, nei toni del liquido blu che ricrea la linea dell’orizzonte per risolvere il problema all’origine del malessere.

 

L’esigenza di leggere il proprio smartphone o il tablet è sempre maggiore. La cinetosi tocca grandi e piccoli, in auto ma anche in nave, in bus, … Questa novità 100% INSPIRED BY YOU, al servizio del benessere, è stata lanciata al VivaTech, appuntamento mondiale dell’innovazione, che si è tenuto dal 16 al 18 maggio a Parigi, presso il Paris Expo, Portes de Versailles.

I nuovi occhiali SEETROËN S19 verranno prodotti in serie limitata con 1919 esemplari, in omaggio al centenario della Marca che ricorre quest’anno. I preordini sono già aperti dal 15 maggio, con le prime consegne previste a inizio luglio.

Entrambi i modelli SEETROËN, sul vecchio il nuovo, sono venduti al costo di 99 euro, acquistabili su lifestyle.citroen.com, la boutique Lifestyle della Marca che opera nei seguenti Paesi : Francia, Portogallo, Benelux, Spagna, Italia, Austria, Germania, Paesi Bassi, Gran Bretagna, Irlanda e Polonia. Ordinandoli attraverso il sito Citroën Racing, si possono però far spedire in tutto il mondo.

due modelli Seetroën sono adatti agli adulti e ai bambini oltre i 10 anni (età in cui viene completato lo sviluppo dell’orecchio interno). Gli occhiali non hanno lenti; quindi possono essere condivisi da tutti i membri della famiglia o dai compagni di viaggio, oppure possono essere posizionati sopra ad altri occhiali. Il beneficio si percepisce già dopo 10-12 minuti.


Accessori

SEETROËN, gli occhiali contro il mal d’auto

Ricreano la linea dell’orizzonete per ri-sincronizzare la mente e dare sollievo ai sensi

L’articolo SEETROËN: arriva il nuovo modello proviene da Icon Wheels.

Fonte:

Renault Megane RS Trophy VS Hyundai i30N Performance: Icon Wheels Face OFF

title

Due compatte sportive, due compagne di vita quotidiana che si sentono a loro agio sia per andare a fare la spesa, sia in pista per un trackday. La Renault Megane RS è una delle compatte sportive più durature. È stata la prima del segmento della hatchbacks sportive a trazione anteriore a proporre una dinamica di guida “professionale” con tanto di differenziale autobloccante e un assetto rigido e tagliente. La Trophy è la sua ultima evoluzione, la più cattiva e potente.

La Hyundai i30 N, invece, è l’ultima arrivata; ma non per questo è una sprovveduta. Messa a punto dagli ex uomini della divisione BMW “M”, la i30 N Performance ha le stesse armi delle Renault: trazione anteriore, motore turbo e quasi 300 CV. Quale sarà, sulla carta, la migliore delle due?

In breve
Hyundai i30 N Performance
Motore Quattro cilindri turbo
Cilindrata 1998 cc
Potenza 275 Cv a 6.000 giri
Coppia 253 Nm a 1450 giri
Prezzo 36.400 euro
Renault Megane RS Trophy
Motore Quattro cilindri turbo
Cilindrata 1798 cc
Potenza 300 Cv a 6.000 giri
Coppia 400 Nm a 4.000 giri
Prezzo 41.200 euro

title

Dimensioni

Renault Megane RS Trophy con 436 cm di lunghezza e ben 188 di larghezza (per le sue spalle larghissime) è più lunga e piazzata della Hyundai i30N Performance, lunga 2 cm in meno e più stretta di addirittura 8 cm (180 cm in totale). Anche il passo della Renault è leggermente più lungo, con 267 cm contro i 265 della coreana (la Renault però ha un sistema di 4 ruote sterzanti che “accorcia” virtualmente il passo).

Nonostante le dimensioni maggiori, la Renault pesa meno della Hyundai: 1419 kg contro i 1509 della i30.

Capitolo spazio: la Hyundai vince la prova bagagliaio con una capacità di 395 litri, mentre la Renault arriva a 384 litri.

title

Potenza

Motore quattro cilindri turbo per entrambe: quello della Hyundai è da 1998 cc ed eroga 275 CV a 6.000 giri e 353 Nm a 1450 giri. Il cambio è una manuale a sei rapporti.
La Renault Mègane, invece, monta un più piccolo 1,8 litri (1798 cc) che eroga 300 Cv a 6.000 giri e ben 400 Nm di coppia a 4800 giri.

Quindi la Renault, nonostante il motore più piccolo, eroga più potenza e più coppia (anche se la coppia è ad un regime molto più alto rispetto alla Hyundai). Per lei manuale a 6 rapporti oppure automatico doppia frizione a 7.

title

Prestazioni

Veniamo alla prova di forza: la Renault Megane RS Trophy scatta da 0 a 100 km/h in 5,7 secondi e raggiunge i 260 km/h. La Hyundai, per via del peso maggiore e della potenza inferiore, invece, impiega 6,1 secondi nello 0-100 e raggiunge i 250 km/h di velocità massima.

I numeri però non descrivono il reale comportamento di queste due vetture, e ci vorrebbero una pista e un cronometro per decretare quale sia realmente la più veloce.

2018 – Essais presse Renault MEGANE IV R.S. TROPHY au Portugal

Credits: 2018 – Essais presse Renault MEGANE IV R.S. TROPHY au Portugal

2018 – Essais presse Renault MEGANE IV R.S. TROPHY au Portugal

Credits: 2018 – Essais presse Renault MEGANE IV R.S. TROPHY au Portugal

2018 – Essais presse Renault MEGANE IV R.S. TROPHY au Portugal

Credits: 2018 – Essais presse Renault MEGANE IV R.S. TROPHY au Portugal

2018 – Essais presse Renault MEGANE IV R.S. TROPHY au Portugal

Credits: 2018 – Essais presse Renault MEGANE IV R.S. TROPHY au Portugal

2018 – Essais presse Renault MEGANE IV R.S. TROPHY au Portugal

Credits: 2018 – Essais presse Renault MEGANE IV R.S. TROPHY au Portugal

L’articolo Renault Megane RS Trophy VS Hyundai i30N Performance: Icon Wheels Face OFF proviene da Icon Wheels.

Fonte:

È morto Niki Lauda, mito della F1

title

Credits: Photo by Mark Thompson/Getty Images

Niki Lauda è morto ieri all’età di 70 anni nella sua casa di Vienna (Austria): il pilota austriaco – tre volte campione del mondo di F1 – è stato un protagonista del Circus e la sua vita è stata raccontata nel film “Rush” del 2013.

Azerbaijan F1 Grand Prix

Credits: Photo by Mark Thompson/Getty Images

Malaysia Formula One Grand Prix

Credits: epa06235493 Chairman of Mercedes AMG Petronas Racing Team Niki Lauda is seen at the paddock area ahead of the Malaysian Formula One Grand Prix at the Sepang International Circuit, near Kuala Lumpur, Malaysia, 30 September 2017. The 2017 Formula One Grand Prix of Malaysia will be held on 01 October. EPA/AHMAD YUSNI

Formula 1 – German Grand Prix

Credits: epa05448864 Niki Lauda in the pit lane during the qualifier on the Hockenheimring in Hockenheim, Germany, 30 July 2016. EPA/ULI DECK / POOL

2° Niki Lauda

2° Niki Lauda (Austria)

Nato il 22 febbraio 1949 a Vienna (Austria)

Stagioni in Ferrari: 4 (1974-1977)
Palmares in Ferrari: 57 GP disputati, 2 Mondiali Piloti (1975, 1977), 15 vittorie, 23 pole position, 12 migliori giri, 32 podi

Stagioni: 13 (1971-1979, 1982-1985)
Scuderie: 5 (March, BRM, Ferrari, Brabham, McLaren)
Palmares: 171 GP disputati, 3 Mondiali Piloti (1975, 1977, 1984), 25 vittorie, 24 pole position, 24 migliori giri, 54 podi

Niki Lauda: la biografia

Niki Lauda nasce il 22 febbraio 1949 a Vienna (Austria) e inizia a correre – prima con una Mini e poi con una Formula Vee – grazie a prestiti bancari a causa del mancato sostegno economico da parte della famiglia (una delle più ricche della capitale austriaca).

Inizialmente considerato un “pilota pagante” (grazie ai soldi riesce a comprarsi prima un sedile in F2 e poi addirittura un posto alla March per l’intera stagione 1972), comincia a farsi notare l’anno seguente alla BRM (posto ottenuto sempre grazie ai prestiti): va veloce quanto il compagno svizzero Clay Regazzoni e fornisce consigli utili ai meccanici grazie alle ottime doti da collaudatore.

Gli anni in Ferrari

La svolta per Niki Lauda arriva nel 1974 con la chiamata da parte della Ferrari: il primo anno fa peggio di Regazzoni ma nel 1975 si laurea campione del mondo con cinque successi.

Nel Mondiale F1 1976 – campionato raccontato nel film “Rush” – Niki ha tutte le carte in regola per bissare il titolo iridato ma dopo cinque vittorie nei primi nove GP è vittima di un gravissimo incidente sul circuito tedesco del Nürburgring. Intrappolato tra le lamiere e salvato da diversi piloti (tra cui il nostro Arturo Merzario) viene ricoverato in ospedale con gravissime ustioni al volto e con i polmoni pieni di fumo ma ritorna in pista dopo soli 42 giorni (saltando due Gran Premi) e perde il Mondiale contro James Hunt nell’ultima corsa quando sulla pista giapponese del Fuji decide di ritirarsi sotto la pioggia battente per non rischiare la propria vita.

Lauda diventa campione del mondo per la seconda volta nel 1977 ma prima della fine della stagione abbandona la Scuderia di Maranello in seguito ai rapporti tesi con il team e con il nuovo compagno di squadra, l’argentino Carlos Reutemann.

Il primo ritiro

Niki Lauda passa alla Brabham nel 1978; l’anno seguente abbandona il mondo delle corse e fonda la compagnia aerea Lauda Air.

Il ritorno in F1

Niki torna in F1 nel 1982: ha bisogno di soldi per proseguire la sua nuova attività imprenditoriale e per questo motivo accetta l’offerta della McLaren. Con la scuderia britannica si aggiudica il terzo e ultimo Mondiale – quello del 1984 – con solo mezzo punto sul rivale francese Alain Prost.

Dopo la F1

Niki Lauda abbandona definitivamente la F1 nel 1985, si concentra sulla propria compagnia aerea e negli anni ’90 lavora come consulente nel mondo del Circus. Nel 1999 vende la Lauda Air a Austrian Airlines, nel 2001 e nel 2002 gestisce il team Jaguar e nel 2003 crea un’altra compagnia aerea: la Niki (diventata nel 2018 Laudamotion e da poche settimane Lauda).

Membro del management del team Mercedes dal 2012, subisce un trapianto di polmone nel 2018.

L’articolo È morto Niki Lauda, mito della F1 proviene da Icon Wheels.

Fonte:

BMW 220d xDrive Gran Tourer (2018): pregi e difetti della monovolume tedesca

title

La monovolume perfetta non esiste ma la BMW serie 2 Gran Tourer ci va molto vicino, specialmente nella versione turbodiesel “top” 220d xDrive. Sette posti (non comodissimi, a dire il vero), trazione integrale, cambio automatico e un potente motore turbodiesel da 190 CV: oggi analizzeremo un esemplare del 2018 della MPV bavarese nell’allestimento Sport, introvabile (più facile rintracciare le più ricche Msport) e con quotazioni che superano i 35.000 euro. Scopriamo insieme i suoi pregi e difetti.

I pregi della BMW 220d xDrive Gran Tourer del 2018

Dotazione di serie

La BMW 220d xDrive Gran Tourer Sport è abbastanza completa: autoradio Aux Bluetooth USB, bagagliaio con apertura automatica, cerchi in lega, climatizzatore automatico bizona, cruise control, fari full LED, fendinebbia, sedili posteriori scorrevoli, sensore luci, sensore pioggia e sensori di parcheggio.

Capacità bagagliaio

Il vano è piccolo quando si viaggia in sette, ampio in configurazione a cinque posti e meno sfruttabile di quello delle rivali in modalità due posti.

Posto guida

Sedile comodo e comandi ergonomici (tranne quelli del climatizzatore).

Climatizzazione

L’impianto automatico bizona è potente ed efficace ma i pulsanti sono posizionati troppo in basso.

Sospensioni

La taratura tendente al soft degli ammortizzatori garantisce un buon comfort nei lunghi viaggi.

Rumorosità

Motore silenzioso e abitacolo ottimamente insonorizzato.

Motore

Il 2.0 turbodiesel Euro 6d-Temp della BMW 220d xDrive Gran Tourer è molto potente (190 CV) e genera una coppia di 400 Nm.

Cambio

La trasmissione automatica a 8 rapporti (convertitore di coppia) regala passaggi marcia rapidi e fluidi: difficile trovare di meglio nel segmento.

Sterzo

Sensibile e preciso: l’ideale per chi vuole divertirsi.

Prestazioni

Molto vivaci: 218 km/h di velocità massima e 8 secondi per accelerare da 0 a 100 chilometri orari.

Visibilità

La BMW serie 2 Gran Tourer è facile da parcheggiare: merito delle dimensioni esterne relativamente contenute (4,57 metri di lunghezza) e delle ampie superfici vetrate.

Freni

Potenti.

Tenuta di strada

Incollata all’asfalto e coinvolgente nelle curve: probabilmente la monovolume a 7 posti più divertente di sempre.

Prezzo

Da nuova nel 2018 la BMW 220d xDrive Gran Tourer Sport costava 45.100 euro. Oggi è introvabile (la maggioranza dei clienti ha preferito spendere qualcosa in più per le varianti Msport) e le sue quotazioni recitano 36.000 euro: poco meno di una BMW 216d Gran Tourer Sport appena uscita dal concessionario.

Tenuta del valore

Le monovolume a 7 posti sono sempre molto richieste sul mercato dell’usato, ancora di più se hanno (come nel caso della BMW 220d xDrive Gran Tourer) il cambio automatico, la trazione integrale e un marchio blasonato.

Consumo

Decisamente basso: 20,4 km/l dichiarati.

Garanzie

La copertura globale terminerà nel 2020.

I difetti della BMW 220d xDrive Gran Tourer del 2018

Abitabilità

Lo spazio non è il punto di forza della BMW serie 2 Gran Tourer: i posti sono sette ma quelli della terza fila sono scomodi (stiamo d’altronde parlando di un’auto lunga solo 4,57 metri).

Finitura

Qualche imprecisione di troppo negli assemblaggi.

Dotazione di sicurezza

Airbag frontali, laterali e a tendina, attacchi Isofix e controlli di stabilità e trazione. Tutto il resto si pagava (e si paga ancora) a parte.

L’articolo BMW 220d xDrive Gran Tourer (2018): pregi e difetti della monovolume tedesca proviene da Icon Wheels.

Fonte:

Tofinou 9.7, la barca a vela disegnata da Peugeot

title

Si chiama Tofinou 9.7 la barca a vela alto di gamma del cantiere francese Latitude 46 disegnata da Peugeot (più precisamente da Peugeot Design Lab) e dall’architetto Michele Molino.

“Abbiamo affidato la realizzazione dei progetti della barca all’architetto Michele Molino, che ha disegnato una carena più potente e più larga, promessa di un’esperienza di navigazione intensa e controllata. Questa nuova scocca ha permesso di ripensare il progetto del ponte”, ha dichiarato Christian Iscovici, Direttore del cantiere navale Latitude 46.

Adatta a tutti gli specchi d’acqua grazie al sistema di chiglia a scelta fissa, basculante o sollevabile, sarà presentata ufficialmente al salone Grand Pavois a La Rochelle (in programma dal 18 al 23 settembre 2019) e al Salone Nautico di Parigi 2019 (7-15 dicembre).

Tofinou 9.7 – lunga 9,75 metri – presenta linee eleganti, raffinate e classiche ed è costruita con materiali pregiati come mogano verniciato, acciaio inox e carbonio. Il ponte è stato disegnato da Peugeot Design Lab e gli equpaggiamenti riprogettati sono stati integrati nel design per facilitare l’ergonomia e la fluidità degli spostamenti a bordo. Qualche esempio? Il cockpit integra due touchscreen con i comandi orientati verso il timoniere e protetti dagli spruzzi dell’acqua di mare e il ponte posteriore è ampiamente aperto verso il mare.

L’articolo Tofinou 9.7, la barca a vela disegnata da Peugeot proviene da Icon Wheels.

Fonte:

Bugatti Atlantic, la supercar più rara del mondo

title

Credits: Super rare and valuable 1936 Bugatti Atlantic stands out at the Petersen Automotive Museum in Los Angeles,California. (Photo by Markus Cuff/Corbis via Getty Images)

Bugatti oggi è un brand affermato grazie e soprattutto alla Veyron e al Gruppo Volkswagen. Un’auto da 400 km/h, nell’epoca di internet e dei videogames, fa presto a diventare un’icona.

Ma Bugatti in realtà ha dato luce a molto auto  incredibili, auto come la EB110, negli anni ’90 (ne aveva comprata una anche Schumacher) e, soprattutto, la Bugatti Atlantic del 1936.

title

Credits: A Bugatti 57 S(C) Atlantic of 1938 is shown on April 27, 2011 at the Musee des Arts Decoratifs museum in Paris, during the “L’art de l’Automobile” exhibition, the first ever auto show presented in Europe of American fashion designer Ralph Lauren’s private collection of historical sports cars from the 1930’s to nowadays. Seventeen legendary sports cars will be on display for four months from April 28. AFP PHOTO MEHDI FEDOUACH (Photo credit should read MEHDI FEDOUACH/AFP/Getty Images)

Rara a dir poco

Ideata dal figlio di Ettore Bugatti, Gianoberto Maria Carlo (Soprannominato Jean), l’Atlantic venne prodotta dal 1936 al 1938, in soli 4 esemplari. Un esemplare venne perso durante la Seconda Guerra Mondiale, un altro distrutto in un incidente negli anni ’50.

Oggi ne rimangono solo 2 di esemplari in circolazione, uno dei quali appartiene allo stilista Ralph Lauren, gran collezionista di auto, che la comprò all’asta nel 1988.
Il secondo esemplare rimasto, appartenente a Peter Williamson, venne messo all’asta nel 2010 dopo la sua morte. Un compratore anonimo l’acquistò per 30 milioni di dollari.

title

Credits: PARIS, FRANCE – FEBRUARY 01: A 1936 Bugatti Type 57SC Atlantic is seen at Retromobile 2012 Convention at Parc des Expositions Porte de Versailles on February 1, 2012 in Paris, France. (Photo by Richard Bord/Getty Images)

La prima supercar

La Bugatti Atlantic non solo era bellissima, ma anche incredibilmente veloce per l’epoca.
Il suo motore otto cilindri 3,2 litri erogava 200 CV a 5.500 giri e 300 Nm di coppia a 2.000 giri, una potenza sufficiente a lanciarla a 210 km/h, una velocità altissima per l’epoca.

Il cambio era un manuale a 4 rapporti, la trazione, ovviamente, posteriore.
Ma non solo le prestazioni a renderla la prima supercar della storia. Il corpo dell’Atlantic era in alluminio, i finestrini “a fagiolo” erano bellissimi ma rendevano la visibilità tremenda, mentre suoni e vibrazioni rendevano l’auto terribilmente rumorosa. Tutti elementi da vera supercar.

È considerata una delle auto più sexy di sempre, e per questo ha un posto speciale nell’Olimpo delle supercar.

Motor Sport – 2013 Goodwood Press Day

Credits: 1938 Bugatti Type 57SC Atlantic (chassis 57473) (Photo by Michael Cole/Corbis via Getty Images)

1936 Bugatti Atlantic

Credits: Super rare and valuable 1936 Bugatti Atlantic stands out at the Petersen Automotive Museum in Los Angeles,California. (Photo by Markus Cuff/Corbis via Getty Images)

1936 Bugatti Atlantic

Credits: Super rare and valuable 1936 Bugatti Atlantic stands out at the Petersen Automotive Museum in Los Angeles,California. (Photo by Markus Cuff/Corbis via Getty Images)

1936 Bugatti Atlantic

Credits: Super rare and valuable 1936 Bugatti Atlantic stands out at the Petersen Automotive Museum in Los Angeles,California. (Photo by Markus Cuff/Corbis via Getty Images)

Retromobile 2012 Convention Opening At Porte de Versailles

Credits: PARIS, FRANCE – FEBRUARY 01: A 1936 Bugatti Type 57SC Atlantic is seen at Retromobile 2012 Convention at Parc des Expositions Porte de Versailles on February 1, 2012 in Paris, France. (Photo by Richard Bord/Getty Images)

A Bugatti 57 S(C) Atlantic of 1938  is s

Credits: A Bugatti 57 S(C) Atlantic of 1938 is shown on April 27, 2011 at the Musee des Arts Decoratifs museum in Paris, during the “L’art de l’Automobile” exhibition, the first ever auto show presented in Europe of American fashion designer Ralph Lauren’s private collection of historical sports cars from the 1930’s to nowadays. Seventeen legendary sports cars will be on display for four months from April 28. AFP PHOTO MEHDI FEDOUACH (Photo credit should read MEHDI FEDOUACH/AFP/Getty Images)

L’articolo Bugatti Atlantic, la supercar più rara del mondo proviene da Icon Wheels.

Fonte: