Monthly Archives: Giugno 2020

Deducibilità dei costi auto, tutto quello che bisogna sapere

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Quando si deve comprare una nuova auto, ci sono due grandi temi che possono influenzare la scelta da parte dell’acquirente, parliamo in particolare della detrazione dell’IVA e della deducibilità dei costi delle vetture. Ci si chiede infatti spesso se è possibile detrarre l’IVA pagata come azienda o come professionista o ancora come ci si deve comportare con i costi di mantenimento dell’auto. Vediamo tutti gli approfondimenti utili.

Le regole generali per la detrazione dell’IVA per le auto nel 2020

L’art. 19-bis1 del D.P.R. 633/72 (testo unico IVA) stabilisce la detraibilità dell’IVA sugli acquisiti di veicoli stradali e sulle relative spese. È in vigore dal 2018 e ritiene che la limitazione della detrazione IVA al 40% riguardi “tutti i veicoli a motore, diversi dai trattori agricoli o forestali, normalmente adibiti al trasporto stradale di persone o beni la cui massa massima autorizzata non supera 3.500 kg e il cui numero di posti a sedere, escluso quello del conducente, non è superiore a otto” che non sono usati solo nell’esercizio dell’attività di impresa o della professione.

Questo cosa significa? Che si può detrarre il 40% dell’IVA sostenuta congiuntamente all’acquisto dell’auto. Questo limite vige in quanto c’è la presunzione che l’autovettura risponda ad un utilizzo promiscuo più che esclusivo, infatti molto spesso l’auto viene impiegata sia ai fini esclusivamente aziendali, che ai fini personali. Per quanto riguarda l’IVA relativa alle prestazioni di servizi, alla manutenzione, alla riparazione, alla custodia e all’acquisto di lubrificanti e carburanti, è ammessa in detrazione nella stessa misura in cui è ammessa anche l’imposta relativa all’acquisto o all’importazione della vettura stessa.

Auto e spese connesse: la detrazione dell’IVA

La detraibilità dell’IVA è:

  • detrazione 100% per veicoli stradali a motore per trasporto di persone o cose (almeno 35 quintali o otto posti oltre al conducente), trattori, veicoli oggetto di produzione o commercio da parte del contribuente o senza i quali non può svolgere l’attività;
  • detrazione 40% per veicoli stradali a motore per trasporto di persone o cose (meno di 35 quintali e con otto posti al massimo).

Esiste anche un caso di indetraibilità totale dell’IVA, per le moto di cilindrata superiore a 350 cc.

Deducibilità dei costi auto: di cosa si tratta

Le regole di deducibilità dei costi auto per imprese e professionisti, variano a seconda del tipo di veicolo e dell’uso che viene fatto per l’esercizio dell’attività.

La Legge di stabilità 2017 ha modificato i limiti di deducibilità, oggi il limite di rilevanza fiscale del noleggio a lungo termine a favore degli agenti di commercio passa da € 3.615,20 a € 5.164,57. Questo significa che gli agenti o rappresentanti di commercio possono dedurre dal proprio reddito il costo dell’acquisto di autovetture e autocaravan fino a 25.822,84 euro al massimo, soglia del 43% più alta di quella che viene riconosciuta a chi usa la stessa tipologia di bene nell’esercizio di imprese, arti e professioni.

Con questa percentuale di beneficio si alza anche il limite di deducibilità dei costi di locazione e di noleggio per autovetture e autocaravan di 1.549,37 euro. Gli agenti o rappresentanti di commercio quindi possono dedurre questi costi fino a 5.164,57 euro. Per quanto riguarda l’esclusione delle auto dal super ammortamento, sono esclusi dall’applicazione dell’agevolazione gli investimenti in:

  • veicoli concessi in uso promiscuo ai dipendenti ex lett. b-bis;
  • veicoli strumentali all’attività d’impresa e di uso pubblico di cui alla lett. a);
  • veicoli a deducibilità limitata di cui ex art. 164, comma 1, lett. b), TUIR,

Per i mezzi a deducibilità limitata, art. 164 comma 1 lettera b), che sono quelli non esclusivamente strumentali, esiste un doppio limite di deducibilità, uno percentuale (20% in generale e 80% per agenti e rappresentanti) e un limite al valore riconosciuto fiscalmente.

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Garanzia auto usata: quando è attiva e come funziona

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Le norme relative alla garanzia di acquisto dei prodotti di consumo in Italia sono inserite all’interno del Codice del Consumo. Nonostante questo, ci sono ancora dei problemi segnalati, soprattutto per quanto riguarda le auto usate. Spesso è difficile infatti far valere la garanzia nel caso si presentino difetti dopo l’acquisto di questi beni. Il nostro consiglio è verificare lo stato dell’auto con cura prima di comprarla e rivolgersi al concessionario che ha venduto la vettura nel caso si presentino dei difetti di conformità: è infatti l’unico responsabile della garanzia.

Come funziona la garanzia legale per le auto usate

Anche per l’acquisto di prodotti usati viene applicata la garanzia legale prevista per la vendita di qualsiasi bene di consumo, in questo caso delle auto usate, acquistate presso i rivenditori di auto o le concessionarie. La Legge prevede, di norma, 2 anni di garanzia dal momento dell’acquisto, per contratto si può decidere anche per un periodo inferiore ma comunque non men di un anno. Il venditore potrebbe anche proporre un periodo più lungo di garanzia, anche se con minori coperture a partire dal secondo anno in poi, rispetto a quelle obbligatorie per Legge.

La garanzia è sempre dovuta, non vi si può rinunciare. Nel caso in cui il venditore preveda accordi diversi o limitazioni, questi sono da considerare nulli. Ricordate inoltre che la garanzia legale è gratuita, non è necessario pagare per poterne beneficiare. Una eventuale garanzia per auto usate ulteriore da parte del venditore può esistere, ma deve comunque ampliare eventualmente i diritti del consumatore previsti dalla garanzia legale, non è possibile in alcun modo limitarli. Nessuno è comunque obbligato ad accettare una garanzia ulteriore rispetto a quella prevista per Legge, soprattutto perché, nella maggior parte dei casi, bisogna pagare una sorta di premio al venditore.

Garanzia per le auto usate: alcuni approfondimenti

Una cosa importante da sapere è che, nei primi sei mesi dall’acquisto della vettura usata, il venditore, in caso di difetti, deve provare che non rientrano nella garanzia, se si tratta di danni causati dall’usura ordinaria dell’auto. Se l’auto usata è stata comprata da un privato, allora non ci si può appoggiare al Codice del Consumo, perché non riguarda la compravendita di vetture tra soggetti privati. Bisogna far valere le norme del Codice Civile, che sottolinea che l’auto non deve presentare vizi occulti e che il venditore non deve tacere eventuali circostanze che potrebbero pregiudicare l’acquisto della macchina usata da parte vostra.

In generazione quindi fate attenzione al concetto di usura del bene in relazione al tempo del pregresso utilizzo, l’auto non è nuova, non tutti i difetti o danni rientrano nella garanzia. Bisogna sempre tener conto della vita e del chilometraggio del mezzo. Se però il venditore pubblicizza l’usato garantito, il consumatore è portato a pensare che l’utilizzo del bene usato sia stato normale oppure che sia stata effettuata una recente revisione; nel caso in cui l’auto poi invece dovesse dare problemi e non essere conforme alle promesse del venditore, allora l’acquirente potrà rivendicare riparazioni o sostituzioni in garanzia e quindi gratuite.

Sarebbe buona norma farsi rilasciare dal venditore dell’usato garantito una dichiarazione che copra qualsiasi difetto futuro, durante il periodo della garanzia legale, indipendentemente da quanto e come è stato usato il veicolo in passato. Ogni difformità grave e la mancanza di qualità essenziale, conosciute dal rivenditore e taciute, danno il diritto alla sostituzione dell’auto o all’annullamento del contratto.

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Auto elettrica, qual è il costo di una ricarica completa?

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Dai dati che vengono forniti dai costruttori di auto elettriche, è possibile sapere che il veicolo a zero emissioni usa e quindi consuma una quantità di elettricità ridotta, sia per le elettriche pure che per le auto ibride plug-in, si parla di circa 0,1-0,2 kWh/km. Quindi, se vogliamo sapere quanto costa percorrere 100 km con questa tipologie di vetture, basta fare i calcoli.

Se ricarichiamo l’auto a casa da una fonte da 220 V, in genere il costo potrebbe essere stimato in circa 0,25 euro/kWh, significa che per ogni km si spendono 0,045 euro e quindi per un tragitto di 100 km la spesa totale potrebbe essere di circa 4,50 euro.

Consumi auto elettrica: confronto con una vettura a benzina

Se possediamo un’auto elettrica dal prezzo di listino di 25.000 euro circa con un’autonomia dichiarata di 160 km, la cui ricarica dura 8 ore e assorbe 16 ampere e vogliamo fare un paragone con una vettura con motorizzazione tradizionale e alimentata a benzina, allora prendiamo ad esempio un modello dal listino di 20.000 euro circa e un consumo medio di 20 km/litro e facciamo un paragone. Se in un anno percorriamo 20.000 km, considerando i costi di oggi della benzina e dell’elettricità, allora possiamo calcolare un risparmio di circa il 45% da parte dell’auto elettrica rispetto a quella a benzina, quindi i 5.000 euro pagati in più per comprare la vettura si ammortizzano in cinque anni circa. Se invece in un anno viaggiamo per soli 10.000 km, allora servirebbero circa 10 anni o poco più per ammortizzare il prezzo di acquisto.

Auto elettrica, quanto si risparmia

Possedere un’auto elettrica non significa risparmiare soltanto nei costi del carburante rispetto a una vettura con motorizzazione a combustione, ma si traduce anche in:

  • motore elettrico quasi quattro volte più efficiente di uno classico, l’efficienza energetica di un propulsore diesel infatti è di circa il 40%, di un motore a benzina meno del 30%, un elettrico invece arriva al 90% di efficienza;
  • l’elettrico può recuperare energia viva durante decelerazioni e frenate, portando ad un risparmio in termini economici che arriva anche al 30%;
  • il motore elettrico inoltre non consuma mai ai semafori o nei momenti di stop e ripartenza nel traffico;
  • infine l’energia elettrica non è soggetta a tasse e accise pesanti come i carburanti.

Auto elettriche, le performance dei veicoli a zero emissioni

Tante auto elettriche oggi, oltre a non produrre emissioni e far risparmiare il denaro del carburante, sono in grado di fornire accelerazioni superiori anche rispetto ai modelli a benzina, oltre a vantare velocità massime elevate. Negli ultimi anni sono state inserite le batterie al piombo-acido con quelle di nuova generazione agli ioni di litio, che hanno una potenza ed una densità di energia maggiori e sono anche di dimensioni minori, oltre che più leggere. Ecco perché le vetture elettriche di oggi vantano accelerazioni più elevate, migliori performance e una maggiore autonomia.

Inoltre, in poche ore i pacchi batterie si ricaricano completamente, le vetture a zero emissioni possono essere tranquillamente lasciate in carica tutta la notte (al pari di uno smartphone) ricaricandosi perfettamente e consumando poca energia. Tanti sono i motivi per cui le auto elettriche oggi sono un settore in grande espansione, insieme ai modelli ibridi. In futuro molto probabilmente inonderanno il mercato, ci aspettiamo di vedere un ampliamento della rete di colonnine di ricarica, oggi ormai strettamente necessario in Italia.

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Omologazione auto modificata, come farla e che cosa serve

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Se sei un amante delle auto speciali, devi sapere che le eventuali modifiche devono essere omologate, se non si vogliono rischiare sequestri o multe salate. Nel caso in cui quindi si ha intenzione di trasformare la propria vettura in maniera profonda, è importante sapere che per la Legge italiana si può fare, basta sapere come muoversi.

Omologazione auto modificata, come fare

La Legge e il Codice della Strada definiscono con questo termine l’omologazione per uso stradale di una vettura molto diversa dall’originale, che presenta delle parti senza il certificato di omologazione, perché trasformate in officina o autonomamente. Quindi non si tratta solo di componenti differenti come cerchi in lega o marmitte certificate da un fabbricante.

Esiste una procedura che permette di omologare anche queste parti, è necessario rivolgersi ad un Centro Tecnico accreditato dal Ministero dei Trasporti, che deve controllare l’auto e le varie trasformazioni, verificando che sia sicura e che tutte le parti possono essere ritenute conformi alla Legge. In seguito è necessario rivolgersi alla Motorizzazione Civile che provvede ai controlli e alla prova pratica della vettura modificata, prima di aggiornare il libretto. Oltre alla certificazione ad unico esemplare, c’è anche una norma che fa parte del Decreto Bersani, secondo la quale, per modificare le caratteristiche di una vettura e aggiungere delle componenti non originali, oggi non serve più l’autorizzazione del costruttore (impossibile da ricevere, tra l’altro).

I tecnici del Ministero hanno la facoltà di chiedere molte prove e carte firmate da specialisti, difficili da ottenere e soprattutto molto costose. Alla fine potrebbero anche decidere di non aggiornare il libretto di circolazione, succede purtroppo molto spesso. L’unica cosa da fare quindi è appoggiarsi alle Leggi della Comunità Europea in ambito di omologazione auto.

È possibile richiedere l’omologazione al TUV , società privata tedesca che fa omologazioni in accordo con il Ministero dei Trasporti. Se i pezzi sostituiti non sono molti, allora la procedura non dovrebbe essere complessa. Se i nuovi elementi sono omologati in Europa, funziona tutto in automatico, senza nuovi collaudi. Questo succede spesso con gli impianti di scarico, gli ammortizzatori, i cerchi in lega. Se invece le modifiche sono tante e soprattutto artigianali, allora la procedura è più complessa, servono anche delle analisi di laboratori tecnici esterni e prove in pista.

Terminati tutti gli esami e i test di valutazione, viene scritta una relazione descrittiva e l’auto viene immatricolata in maniera provvisoria presso un’agenzia specializzata in Germania, inserendo tutte le modifiche autorizzate dal TUV. Il proprietario del mezzo deve quindi pagare il costo della pratica e le tasse, oltre ad avere un’assicurazione che copre il veicolo per poche settimane.

Attraverso il “principio di reciprocità” poi si può fare valere il fatto che, se un’auto può liberamente circolare in un paese membro, allora deve poterlo fare anche in tutti gli altri, e quindi anche in Italia. Per questo è fondamentale procedere ad una nuova immatricolazione della vettura anche nel nostro Paese, per non avere poi nessun tipo di problema. Ci rendiamo conto che non è una delle procedure più semplici, ma dipende dalla passione e dal valore di tutte le modifiche apportate all’auto. Per essere in regola con il Codice della Strada in Italia si possono spendere circa 3.000 euro di tasse e assicurazioni,a cui si devono sommare anche i costi delle prove del TUV o altri laboratori. Effettivamente, in alcuni casi esagerati, si può arrivare ad una spesa totale di 10.000 euro.

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Mascherina in auto: sì o no?

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La mascherina in auto va indossata o no? Dipende dalla situazione: in caso di dubbi è sempre meglio consultare la pagina del Governo relativa alle FAQ (domande frequenti) della Fase 2.

Di seguito troverete tutto quello che c’è da sapere sulla mascherina in auto: quando va indossata e quando invece non c’è bisogno di metterla.

Bisogna indossare la mascherina in auto se nella vettura sono presenti solo persone conviventi?

No.

Si può stare senza mascherina in un’auto insieme a persone non conviventi?

No. Tutti i passeggeri devono indossare la mascherina.

Quante persone non conviventi possono stare nella stessa auto?

Dipende dal numero di posti: una persona su un’auto a due posti, fino a tre persone su un’auto con due file di sedili e fino a cinque persone su un’auto con tre file di sedili.

In parole le persone non conviventi non possono sedersi di fianco al guidatore e possono occupare solo due sedili per ogni altra fila.

Esistono casi in cui persone non conviventi possono stare in un’auto senza mascherina?

Sì, se la vettura è dotata di un separatore fisico in plexiglas tra la fila di sedili anteriore e quella posteriore ed esclusivamente se ci sono sono due persone in auto (il guidatore e un passeggero nella fila dietro).

Quante persone conviventi possono stare nella stessa auto?

Il numero di persone conviventi che possono stare nella stessa auto coincide con il numero di posti a sedere: per i conviventi non sono previste limitazioni.

Posso spostarmi in auto se sono sottoposto a quarantena?

No. Chi è sottoposto alla misura della quarantena essendo risultato positivo al coronavirus non può uscire di casa.

Posso salire in auto con la mascherina se ho sintomi da coronavirus?

No. I soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5° C) devono rimanere presso il proprio domicilio e limitare al massimo i contatti sociali, contattando il proprio medico curante.

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Fare ripartire un’auto ferma da molto tempo: trucchi e consigli

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Avere un’auto ferma da molti anni oppure comprare una vettura storica da collezione che non viene messa in moto da moltissimo tempo significa anche dover trovare il modo giusto per farla ripartire. Vediamo quindi quali sono le informazioni più importanti da sapere e come provvedere autonomamente all’auto.

Auto ferma da parecchio tempo, cosa succede?

Le macchine sono nate per muoversi, i viaggi sono un toccasana per le vetture di ogni tipo, tenerle ferme per molto tempo può invece rivelarsi dannoso. Cosa può succedere? Gli stop prolungati possono provocare ruggine nelle componenti, elementi che grippano, guarnizioni che si seccano e si spaccano. Insomma, l’auto può andare incontro a determinati problemi più o meno difficili da risolvere, a cui a volte si riesce a far fronte da soli, altre invece è necessario l’intervento di un meccanico professionista, con la conseguenza di dover spendere una determinata somma di denaro per i lavori necessari a rimettere l’auto in salute e sicurezza. Più una vettura resta ferma, più diventa delicata.

Macchina ferma da tempo, cosa devo fare?

Dopo aver chiarito che l’auto ha bisogno di muoversi e quali danni può provocare una situazione di fermo prolungato, vediamo anche cosa bisogna sapere se si ha disposizione una macchina e si decide di avviare il motore dopo tanto tempo.

La prima cosa da fare è procurarsi dell’olio motore e provvedere alla sostituzione dello stesso, quello contenuto nell’auto infatti potrebbe essere troppo vecchio e scaduto e non provvedere in maniera perfetta alla sua funzione di ingrassaggio. L’ideale sarebbe quindi andare a cambiarlo completamente e provvedere anche, al tempo stesso, alla sostituzione del relativo filtro. L’olio potrebbe essere sparito dal pistone e essere necessaria una buona lubrificazione manuale delle candele, andando a versarvene una singola goccia, dopo averle svitate. Prima di procedere con l’accensione del motore, il consiglio è quello di far agire l’olio più possibile e passare nel frattempo a controllare altre parti della macchina.

Un consiglio che può essere utile è quello di tenere l’auto in folle o ad una marcia alta, a seconda della pendenza del suolo, e spingerla avanti e indietro per alcune volte, andando quindi a fare un esercizio manuale che può essere paragonato a quello che noi facciamo per sgranchirci le gambe quando stiamo fermi per parecchio tempo, per esempio durante un lungo viaggio o un’intera giornata lavorativa davanti al pc. In questo caso, dopo le prime spinte, potreste sentire differenti rumori di parti metalliche o cigolii vari.

Altro problema che potrebbe presentarsi quando si lascia l’auto spenta e ferma per molto tempo è quello della batteria, che potrebbe scaricarsi, in particolar modo se, prima di lasciare la macchina immobile e inattiva per così tanto tempo, non viene scollegata. Il primo tentativo da fare è caricarla manualmente, per vedere se dà qualche segnale di ripresa. Altrimenti conviene andare a comprarne direttamente una nuova presso un rivenditore autorizzato, quindi un professionista del settore.

Se riuscite a seguire questi piccoli e semplici passaggi, in realtà la vostra auto è pronta per ricominciare a viaggiare senza rischi e problemi. Non dimenticate di controllare le gomme, quando le macchine stanno ferme per tanto tempo, gli pneumatici seccano e soprattutto cambiano forma, quindi potrebbero essere davvero pericolosi e conviene cambiarli. Nel momento in cui il motore riparte, non accelerate a fondo e tenete anzi ferma la vostra auto al mimino per mezz’ora circa.

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Come sta Zanardi

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Alex Zanardi è stato protagonista di un incidente stradale lo scorso venerdì 19 giugno 2020 nei pressi di Pienza (Siena) ed è attualmente ricoverato all’ospedale Santa Maria alle Scotte di Siena.

L’atleta di Castel Maggiore si è scontrato con un camion dopo aver perso il controllo della sua handbike e ha invaso la corsia opposta della statale 146 mentre transitava il mezzo pesante.

Qui troverete tutto quello che c’è da sapere su come sta Alex Zanardi: l’elenco completo dei bollettini medici e degli aggiornamenti clinici dell’Aou Senese.

Come sta Alex Zanardi: il bollettino medico del 19 giugno 2020 relativo alle condizioni cliniche

“È ricoverato in condizioni gravissime al policlinico Santa Maria alle Scotte Alex Zanardi, pilota automobilistico, paraciclista e conduttore televisivo, rimasto coinvolto in un incidente stradale in provincia di Siena. Zanardi è stato trasportato con l’elisoccorso Pegaso ed è atterrato all’ospedale di Siena alle ore 18. È stato subito preso in cura dai professionisti del Pronto Soccorso, valutato in shock room e le sue condizioni sono gravissime per il forte trauma cranico riportato ed è al momento sottoposto ad un delicato intervento di neurochirurgia.”

Come sta Alex Zanardi: l’aggiornamento del bollettino medico del 19 giugno 2020

“In merito alle condizioni cliniche di Alex Zanardi, ricoverato in condizioni gravissime al policlinico Santa Maria alle Scotte a causa di un incidente stradale avvenuto in provincia di Siena, la Direzione Sanitaria dell’Aou Senese informa che l’intervento neurochirurgico e maxillo-facciale a cui è stato sottoposto l’atleta, a causa del grave trauma cranico riportato, è iniziato poco dopo le 19 e si è concluso poco prima delle 22. Il paziente è stato poi trasferito in terapia intensiva, in prognosi riservata. Le sue condizioni di salute sono gravissime.”

Come sta Alex Zanardi: l’aggiornamento clinico del 20 giugno 2020

“In merito alle condizioni cliniche dell’atleta Alex Zanardi, ricoverato dalle ore 18 del 19 giugno in gravissime condizioni al policlinico Santa Maria alle Scotte a seguito di incidente stradale avvenuto in provincia di Siena, la Direzione Sanitaria dell’Aou Senese informa che il paziente, sottoposto ad un delicato intervento neurochirurgico nella serata del 19 giugno, e successivamente trasferito in terapia intensiva, ha parametri emodinamici e metabolici stabili. E’ intubato e supportato da ventilazione artificiale mentre resta grave il quadro neurologico.”

Come sta Alex Zanardi: l’aggiornamento clinico del 21 giugno 2020

“In merito alle condizioni cliniche dell’atleta Alex Zanardi, ricoverato al policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena dal 19 giugno a seguito di incidente stradale, la Direzione Sanitaria informa che il paziente ha trascorso la notte in condizioni di stabilità cardio-respiratoria e metabolica. Le funzioni d’organo sono adeguate. È sempre sedato, intubato e ventilato meccanicamente. Il neuromonitoraggio in corso ha mostrato una certa stabilità ma questo dato va preso con cautela perchè resta grave il quadro neurologico. Le condizioni attuali di stabilità generale ancora non consentono di escludere la possibilità di eventi avversi e, pertanto, il paziente resta sempre in prognosi riservata.”

Come sta Alex Zanardi: l’aggiornamento clinico del 22 giugno 2020

“Rimangono stabili le condizioni cliniche di Alex Zanardi, ricoverato al policlinico Santa Maria alle Scotte dal 19 giugno. La terza notte di degenza in terapia intensiva è trascorsa senza variazioni. Le condizioni cliniche rimangono quindi invariate nei parametri cardio-respiratori e metabolici mentre resta grave il quadro neurologico. Il paziente è sedato, intubato e ventilato meccanicamente e la prognosi è riservata. L’équipe multidisciplinare che lo ha in cura valuterà nei prossimi giorni eventuali azioni diagnostico-terapeutiche da intraprendere.”

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Citroën C5 Aircross: modelli, prezzi, dotazioni e foto

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La Citroën C5 Aircross – nata nel 2018 – è una SUV compatta francese a trazione anteriore sviluppata sullo stesso pianale della Peugeot 308 SW.

In questa guida all’acquisto della Citroën C5 Aircross analizzeremo nel dettaglio tutte le versioni presenti in listino della crossover del Double Chevron, una delle migliori proposte del segmento: prezzimotori, accessori, prestazioni, pregidifetti e chi più ne ha più ne metta.

Le foto della Citroën C5 Aircross

Citroën C5 Aircross: le caratteristiche principali

La Citroën C5 Aircross è una SUV compatta piuttosto ingombrante (4,50 metri) che offre tanto spazio alla testa e alle gambe dei passeggeri posteriori.

Il bagagliaio è immenso in configurazione a cinque posti (580 litri) mentre quando si abbattono i sedili dietro (1.630 litri) esistono rivali ancora più versatili.

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Gli allestimenti della Citroën C5 Aircross

Gli allestimenti della Citroën C5 Aircross sono sette: LiveFeelBusinessFeel PackShineHybrid FeelHybrid Shine.

Citroën C5 Aircross Live

La Citroën C5 Aircross Live – la versione che ci sentiamo di consigliare – ha un prezzo interessante e offre:

  • Accensione automatica dei fari
  • Airbag frontali, laterali e a tendina
  • Alzacristalli elettrici ant. e post.
  • Bluetooth
  • Cerchi in lega 17″ Ellipse
  • Chiusura centralizzata con telecomando
  • Luci diurne a LED con indicatori di direzione anteriori alogeni
  • Climatizzatore automatico bizona
  • Computer di bordo
  • Controllo di stabilità ESP con sistema antipattinamento ASR
  • Fari fendinebbia con funzione Cornering light
  • Fari posteriori a LED effetto 3D
  • Firma laterale cromata a forma di “C”
  • Fissaggi Isofix sul sedile passeggero anteriore e sui due sedili laterali posteriori
  • Freno di stazionamento elettrico
  • Funzione Follow Me Home
  • Funzione Mirror Screen
  • Kit di riparazione pneumatici
  • Indicatore cambio di rapporto
  • Pack Safety 4* €NCAP (Active Safety Brake con funz. Video, allerta rischio collisione, ASL Video – Avviso attivo di superamento delle linee di carreggiata con funz. Video, Coffee Break Alert, regolatore e limitatore di velocità e riconoscimento dei cartelli stradali)
  • Paraurti ant, post., profili laterali e passaruota Nero Matt
  • Plafoniera ant. e post. con luci di lettura anteriori
  • Presa 12 V sulla console centrale e nel bagagliaio
  • Pack Style Silver (profilo prese d’aria anteriori grigio e Profilo Airbump grigio)
  • Radio DAB con comandi al volante, 6 altoparlanti, 2 prese USB (prima e seconda fila)
  • Rilevatore bassa pressione pneumatici
  • Sedile conducente con regolazione lombare
  • Sedile conducente regolabile in altezza
  • Sedili posteriori indipendenti, scorrevoli, inclinabili e ripiegabili
  • Sensori di parcheggio posteriori
  • Sistema Stop & Start
  • Sospensioni PHC (Progressive Hydraulic Cushions)
  • Tergicristallo automatico con sensore pioggia e funzione “Magic Wash”
  • Touch Pad 8″
  • Tunnel centrale con appoggiagomito in TEP con apertura ad ali di farfalla, vano illuminato
  • Volante in pelle regolabile in altezza e profondità con comandi integrati

Citroën C5 Aircross Feel

La Citroën C5 Aircross Feel – accessibile ma povera – costa 1.500 euro più della Live a parità di motore e aggiunge:

  • Cerchi in lega 18″ Swirl
  • Cruscotto digitale 12″
  • Interni misto tessuto/TEP Wild Grey EVO con armonia Nixon Grey
  • Paraurti posteriore Nero Matt con scarichi cromati
  • Retrovisore interno fotocromatico
  • Sedili Citroën Advanced Comfort
  • Sensori di parcheggio anteriori

Citroën C5 Aircross Business

La Citroën C5 Aircross Business – caratterizzata da un prezzo interessante – costa 1.000 euro più della Feel a parità di motore e aggiunge:

  • Citroën Connect Box
  • Citroën Connect Nav DAB
  • Pack Safety 5* €NCAP (Active Safety Brake con Radar 77 GHZ e riconoscimento dei pedoni/ciclisti e sistema di sorveglianza dell’angolo morto attivo SAM)
  • Retrovisori ripiegabili elettricamente
  • Retrocamera Vision 180°

Citroën C5 Aircross Feel Pack

La Citroën C5 Aircross Feel Pack costa 2.000 euro più della Feel a parità di motore e aggiunge:

  • Barre al tetto con Pack Color Silver
  • Citroën Connect Box
  • Citroën Connect Nav DAB
  • Illuminazione d’ambiente a LED
  • Indicatori di direzione anteriori a LED con fari effetto 3D
  • Keyless Access & Start
  • Pack Safety 5* €NCAP
  • Retrovisori ripiegabili elettricamente
  • Retrocamera Vision 180°
  • Vetri posteriori oscurati

Citroën C5 Aircross Shine

La Citroën C5 Aircross Shine – molto ricca – costa 1.500 euro più della Feel Pack a parità di motore e aggiunge:

  • Fari Full LED
  • Griglia superiore della calandra Nero Brillante
  • Interni misto pelle/tessuto Metropolitan Grey con ambiente Grigio Nixon
  • Pack Drive Assist (regolatore di velocità attivo, Driver Attention Alert con funzione video, funzione fari Smart Beam – commutazione automatica dei fari e riconoscimento esteso dei cartelli stradali
  • Pedaliera e poggiapiede in alluminio con soglie porta in acciaio inox
  • Tappetini
  • Vetri anteriori stratificati
  • Regolatore di velocità attivo con funzione Stop & Go (per le versioni con cambio automatico EAT8)
  • Pack Drive Assist con Highway Driver Assist (optional gratuito per le versioni EAT8)

Citroën C5 Aircross Hybrid Feel

La dotazione di serie della Citroën C5 Aircross Hybrid Feel comprende:

  • Accensione automatica dei fari
  • Airbag frontali, laterali e a tendina
  • Alzacristalli elettrici anteriori e posteriori
  • Avvisatore acustico AVAS (Approaching Vehicle Audible System)
  • Barre al tetto con Pack Color Silver
  • Caricatore OBC (On Board Charger) 3 kW monofase
  • Cavo di ricarica T2 per presa domestica
  • Cerchi in lega 18″ Swirl
  • Citroën Connect Box con Citroën Connect Nav DAB
  • Cruscotto digitale 12″
  • Climatizzatore automatico bizona
  • Controllo di stabilità ESP con sistema antipattinamento ASR
  • Fari fendinebbia con funzione Cornering Light
  • Fari posteriori a LED effetto 3D
  • Firma laterale cromata a forma di “C”
  • Fissaggi Isofix sul sedile passeggero anteriore e sui due sedili laterali posteriori
  • Freno di stazionamento elettrico
  • Funzione Follow Me Home
  • Keyless Access & Start
  • Illuminazione d’ambiente a LED
  • Pack Safety 5* €NCAP (Active Safety Brake con Radar 77 GHZ e riconoscimento dei pedoni/ciclisti, allerta rischio collisione, ASL Video – Avviso attivo di superamento delle linee di carreggiata con funz. Video, Coffee Break Alert, regolatore e limitatore di velocità, riconoscimento dei cartelli stradali e sistema di sorveglianza dell’angolo morto attivo SAM)
  • Interni misto tessuto/TEP Wild Grey EVO con armonia Nixon Grey
  • Luci anteriori diurne a LED con indicatori di direzione a LED effetto 3D
  • Paraurti ant., post., profili laterali e passaruota Nero Matt con scarichi cromati
  • Personalizzazioni esterne Hybrid: badge sui parafanghi anteriori e sul portellone posteriore
  • Piano di carico bagagliaio non modulabile
  • Presa 12V sulla console centrale e nel bagagliaio
  • Radio DAB bi-tuner con comandi al volante, Bluetooth, 6 altoparlanti, 2 prese USB (prima e seconda fila)
  • Retrocamera Vision 180°
  • Retrovisore interno fotocromatico “Frameless” con segnalatore luminoso per guida in modalità elettrica
  • Retrovisori ripiegabili elettricamente
  • Rilevatore bassa pressione pneumatici con kit di riparazione pneumatici
  • Sedili Citroën Advanced Comfort
  • Sedile conducente regolabile in altezza con regolazione lombare
  • Sedili posteriori indipendenti, scorrevoli, inclinabili e ripiegabili
  • Selettore modalità di guida (ZEV, Hybrid, Sport)
  • Sensori di parcheggio anteriori e posteriori
  • Sospensioni PHC (Progressive Hydraulic Cushions)
  • Tergicristallo automatico con sensore pioggia e funzione “Magic Wash”
  • Touch Pad 8″ con funzione Mirror Screen
  • Tunnel centrale con appoggiagomito in TEP con apertura ad ali farfalla, vano illuminato
  • Vetri anteriori stratificati
  • Vetri posteriori oscurati
  • Volante in pelle regolabile in altezza e profondità con comandi integrati

Citroën C5 Aircross Hybrid Shine

La Citroën C5 Aircross Hybrid Shine costa 1.500 euro più della Feel e aggiunge:

  • Fari Full LED
  • Griglia superiore della calandra Nero Brillante
  • Interni misto pelle/tessuto Metropolitan Grey con ambiente Grigio Nixon
  • Pack Drive Assist
  • Pedaliera e poggiapiede in alluminio con soglie porta in acciaio inox
  • Tappetini
  • Pack Drive Assist con Highway Driver Assist (optional gratuito)

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Citroën C5 Aircross: modelli e prezzi di listino

Di seguito troverete tutte le caratteristiche delle versioni della Citroën C5 Aircross. La gamma motori della SUV compatta transalpina è composta da cinque unità sovralimentate:

  • un 1.2 turbo tre cilindri benzina PureTech da 131 CV
  • un 1.6 turbo benzina PureTech da 181 CV
  • un 1.6 turbo ibrido plug-in benzina Hybrid da 224 CV
  • un 1.5 turbodiesel BlueHDi da 131 CV
  • un 2.0 turbodiesel BlueHDi da 177 CV

Citroën C5 Aircross PureTech 130 (da 26.750 euro)

La Citroën C5 Aircross PureTech 130 (prezzi fino a 33.750 euro) è la versione “entry-level” della crossover del Double Chevron e ospita sotto il cofano un motore 1.2 turbo tre cilindri benzina PureTech da 131 CV e 230 Nm di coppia.

Citroën C5 Aircross PureTech 180 (36.750 euro)

La Citroën C5 Aircross PureTech 180 – la versione a benzina che ci sentiamo di consigliare – consuma relativamente poco.

Citroën C5 Aircross Hybrid (da 41.900 euro)

La Citroën C5 Aircross Hybrid (prezzi fino a 43.400 euro) è la variante ibrida plug-in – ossia ricaricabile attraverso una presa di corrente – della SUV compatta francese: un mezzo con un’autonomia in modalità elettrica di oltre 50 km. La Sport Utility transalpina è ricca di coppia (360 Nm totali) ma beve parecchio fuori dalla città.

Citroën C5 Aircross BlueHDi 130 (da 28.250 euro)

La Citroën C5 Aircross BlueHDi 130 (prezzi fino a 35.250 euro) è la versione diesel che ci sentiamo di consigliare della crossover d’oltralpe: bassi consumi e un propulsore brioso sotto il cofano.

Citroën C5 Aircross BlueHDi 180 (38.250 euro)

La Citroën C5 Aircross BlueHDi 180 è la variante a gasolio più potente della Sport Utility compatta del Double Chevron: una vettura piacevole da guidare nelle curve in grado di unire prestazioni vivaci e consumi contenuti.

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Citroën C5 Aircross: gli optional

La dotazione di serie della Citroën C5 Aircross Live andrebbe a nostro avviso arricchita con il Pack Safety 5* (850 euro: Active Safety Brake con Radar 77 GHZ e riconoscimento dei pedoni/ciclisti, sistema di sorveglianza dell’angolo morto attivo SAM, retrovisori ripiegabili elettricamente e sensori di parcheggio anteriori).  Questo pacchetto starebbe bene anche sulla Feel (650 euro visto che i sensori anteriori sono già di serie) insieme al Pack City (400 euro, retrocamera Vision 180°).

Sulla versione Shine ci vorrebbero invece il Pack Park Assist 360° (250 euro: Vision 360 e funzione di parcheggio automatico Park Assist) e il tetto in vetro panoramico apribile (1.100 euro, comprende tendina elettrica sequenziale).

Citroën C5 Aircross km 0

Le Citroën C5 Aircross km zero si trovano facilmente nelle concessionarie: bastano 20.000 euro (anziché 26.750) per acquistare la versione “base” PureTech 130 Live.

Citroën C5 Aircross usata

Le Citroën C5 Aircross usate per il momento non sono molto convenienti: quelle con pochi chilometri hanno quotazioni molto simili alle km zero.

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Multe, quali sono quelle che arrivano a casa

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A volte, guidando la propria auto, ci rendiamo conto di aver commesso un’infrazione e quindi restiamo in attesa della punizione che tanto temiamo, in questo ci si aspetta che arrivi la multa a casa. Vediamo quali sono in particolare quelle che arrivano via posta.

Multe a casa: quanti giorni per la notifica?

Il termine è di 90 giorni, anche se ci sono dei casi in cui può variare. Per Legge non può decorrere un periodo di tempo più lungo di questo per la contestazione dell’infrazione, il termine viene calcolato dal momento in cui il trasgressore ha violato il Codice della Strada. Ai fini del rispetto del termine si considera però il momento in cui la Polizia spedisce il verbale, non quello in cui ricevi si riceve a casa, ma quello esatto nel quale viene portato all’ufficio postale per l’invio della raccomandata. Quindi in realtà ai 90 giorni si deve aggiungere anche il tempo necessario al postino per consegnare la posta, tra i 6-7 giorni al massimo.

Quali sono le multe che arrivano a casa?

La regola prevede la possibilità di contestazione immediata per ogni multa, oggi però vi sono in effetti moltissime eccezioni, per questo i termini della questione si sono praticamente capovolti e quindi la maggior parte delle contravvenzioni viene contestata in modalità differita.

Nel Codice della Strada possiamo trovare l’elenco di tutti i casi in cui le multe vengono spedite direttamente all’indirizzo del proprietario dell’auto, non arrivano infatti direttamente al conducente (se dovesse essere un’altra persona) perché gli agenti della Polizia ovviamente non ne conoscono l’identità. Vediamo i casi specifici in cui la multa arriva a casa:

  • vettura che non si arresta quando il semaforo è rosso;
  • auto che viene guidata ad una velocità elevata, tanto che la Polizia non è in grado di raggiungerla senza creare situazioni pericolose per il traffico;
  • conducente dell’auto che effettua un sorpasso vietato e azzardato, anche in questo caso la Polizia evita eventuali inseguimenti pericolosi;
  • la contravvenzione viene accertata con telecamere o altri sistemi che permettono che l’accertamento dell’infrazione stessa avvenga quando l’auto è già lontana. Si parla ad esempio di telecamere sui semafori, telelaser, divieto di sosta “ripreso” dalle telecamere delle auto della Polizia;
  • l’agente accerta la violazione nel momento in cui il proprietario dell’auto è assente, parliamo ad esempio di divieto di sosta, parcheggio in luoghi non autorizzati (strisce gialle, posti per disabili, strisce blu senza pagare). Il conducente trova la multa sull’auto, che viene però anche spedita a casa con indicati i termini di pagamento o per il ricorso;
  • veicoli non autorizzati che accedono in ZTL, centri storici, aree pedonali, piazzole di carico e scarico di merci o altro;
  • eccesso di velocità rilevato con autovelox (di qualsiasi tipologia) o tutor in autostrada. Ricordate che, in questo caso, le rilevazioni che avvengono in città richiedono la contestazione immediata in ogni caso, la multa quindi non potrà mai essere inviata a casa del conducente. Se invece la contravvenzione viene rilevata nelle strade urbane principali a scorrimento ed extraurbane secondarie, è possibile anche la contestazione differita: il Prefetto però deve avere autorizzato, su quel tratto di strada, l’uso degli apparecchi in modalità automatica. Per quanto riguarda invece le multe che si prendono in autostrada e sulle strade extraurbane principali, vale sempre la contestazione differita, anche senza autorizzazioni specifiche da parte del Prefetto.

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Passaggio di proprietà auto tra ex coniugi: cosa dice la legge

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Abbiamo già visto tutto quello che serve per il passaggio di proprietà di un’auto. Sappiamo infatti che, prima di comprare una vettura di seconda mano o vendere la propria usata e di conoscere o fissare il prezzo di vendita, è necessario informarsi su come e dove effettuare il passaggio di proprietà di veicoli, quale procedura burocratica è obbligatoria per Legge e quanto costa la registrazione dell’atto di vendita al Pubblico Registro Automobilistico. Ora vediamo cosa succede se il passaggio di proprietà di un veicolo avviene tra ex coniugi.

Passaggio di proprietà auto tra ex coniugi: i principi giuridici

Il giudice che si occupa del procedimento di separazione o scioglimento di un matrimonio è il soggetto che può decidere a chi assegnare l’eventuale auto o altro veicolo, intestato a uno o entrambi i coniugi, in proprietà esclusiva all’altro coniuge. All’interno della sentenza del Tribunale è obbligatorio individuare la targa e/o il telaio del mezzo in oggetto. La trascrizione degli atti relativi ai procedimenti di separazione e scioglimento del matrimonio non obbliga al pagamento di IPT e imposta di bollo, ma è soggetta al pagamento degli emolumenti PRA e dei diritti Motorizzazione.

Cosa fare nel caso di passaggio di proprietà auto tra ex coniugi

Il coniuge che intesta l’auto, ne deve richiedere il trasferimento della proprietà a suo favore. Per farlo servono differenti documenti:

  • il verbale di separazione omologato, rilasciato in copia conforme dalla Cancelleria del Tribunale;
  • la richiesta presentata con nota libera e firma del richiedente;
  • la carta di circolazione originale, su cui va apposto l’adesivo coi dati del nuovo intestatario, e due fotocopie;
  • documento d’identità del coniuge che deve intestare l’auto e due fotocopie dello stesso. È importante indicare l’esatta residenza, se non coincide con quella riportata sul documento esibito;
  • il codice fiscale dei due coniugi;
  • il documento di proprietà dell’auto, se è in formato cartaceo, certificato di proprietà o foglio complementare, da allegare originale. Se il documento è stato smarrito o rubato, serve la denuncia e ne va richiesto il duplicato. Se invece è in formato digitale, basta solo la ricevuta.

Passaggio di proprietà auto tra ex coniugi: casi particolari

Ci sono dei casi che meritano attenzione:

  • negoziazione assistita, per Legge in questo caso i coniugi possono raggiungere una soluzione consensuale ai fini della separazione personale o di cessazione degli effetti civili del matrimonio. Quanto il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale autorizza l’accordo, è equiparato ai provvedimenti giudiziali che definiscono gli analoghi procedimenti in materia;
  • se il coniuge che si intesta il veicolo è un cittadino italiano residente all’estero iscritto all’AIRE, deve compilare una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà e allegare una fotocopia del documento d’identità, esibito in originale se il cittadino iscritto all’AIRE presenta personalmente il passaggio di proprietà;
  • se il coniuge che si intesta il veicolo è disabile, sono previste agevolazioni da richiedere.

I costi di un passaggio di proprietà auto tra coniugi

Come abbiamo detto, non si paga l’IPT (Imposta Provinciale di Trascrizione) e nemmeno l’imposta di bollo, bisogna versare:

  • 27,00 euro di emolumento PRA;
  • diritti Motorizzazione, con esenzione imposta di bollo.

Il tutto può essere eseguito presso le Unità Territoriali ACI-PRA o una Delegazione dell’Automobile Club o un’Agenzia di pratiche auto o gli Uffici della Motorizzazione. In questi casi va aggiunto il costo per il servizio di intermediazione, variabile in regime di libero mercato.

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