Monthly Archives: Febbraio 2017

Bugatti Chiron: sei mesi e 20 persone per produrne una

La super car fatta a mano, in sei mesi, da 20 professionisti. Parliamo della nuova Bugatti Chiron, la meglio detta hyper car francese che già ha fatto parlare molto di sé per i suoi numeri da record e che, a breve, sarà consegnata al primo proprietario (il debutto ufficiale era avvenuto già un anno fa al Salone di Ginevra 2016).Tutti i numeri della Bugatti ChironProdotta a Molsheim (in Francia), la Bugatti Chiron avrà l’arduo compito di sostituire quella che fino ad ora è stata l’emblema del marchio, l’ormai vecchia Veyron. E questi sono i suoi numeri: 1.500 CV di potenza, 1.600 Nm di coppia e un motore da 16 cilindri (che da solo pesa 620 kg). Con questo powertrain la Bugatti Chiron è in grado di scattare da 0 a 100 km/h in 2,5 secondi e raggiunge la bellezza di 420 km/h. Cifre da capogiro, sì. Ma lo sono ancor di più se si aggiungono i numeri della sua produzione.Innanzitutto per costruire una Chiron ci vogliono 6 mesi, sempre che le numerose personalizzazioni individuali non abbiano tempi di realizzazione superiori. A lavorare ad ogni singolo esemplare ci sono 20 persone e i gruppi di lavoro, ognuno nella sua postazione, sono 12. Il processo si riassume nell’impeccabile e meticoloso assemblaggio di 1.800 parti.  Il costo di ogni Bugatti Chiron ammonta a 2,4 milioni di euro (tasse escluse) e ne saranno prodotte soltanto 70 all’anno, per un totale di 500 esemplari che completeranno la gamma. L’auto dei sogni, insomma. 
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Mercedes classe A Next: tanti accessori in più

La Mercedes classe A Next non è un nuovo allestimento della compatta tedesca ma una special edition che arricchisce le già note versioni Executive, Sport e Premium. Scopriamo insieme tutti gli accessori in più e i prezzi.Mercedes classe A Executive NextBastano 600 euro in più per rendere decisamente più completa la dotazione di serie della Mercedes classe A Executive: pacchetto Style (mascherina Matrix nera, cerchi in lega e sedili sportivi in Artico e tessuto) e diverse “chicche” tecnologiche come l’integrazione con lo smartphone, il Remote Online (che consente l’utilizzo di servizi con accesso remoto e di localizzazione come il tracking del veicolo, la chiusura porte e il check dello stato della vettura), la telecamera posteriore e l’Audio 20 CD.Mercedes classe A Sport NextSulla Mercedes classe A Sport Next (899,99 euro più della Sport “normale”) troviamo invece i fari LED High Performance con abbaglianti adattivi, il pacchetto assistenza alla guida con Blind Spot Assist (monitoraggio dell’angolo morto) e sistema anti-sbandamento (segnalazione dell’abbandono involontario della corsia di marcia con vibrazioni al volante). Senza dimenticare la telecamera posteriore, il retrovisore interno ed esterno lato guida antiabbagliamento e i retrovisori ripiegabili elettricamente.Mercedes classe A Premium NextLa Mercedes classe A Premium Next prevede un sovrapprezzo di 1.900 euro rispetto alla Premium, offre gli stessi accessori presenti sulla Sport Next ma può anche vantare il Comand Online (sistema multimediale che permette di gestire navigazione, telefono, dispositivi audio, video e Internet attraverso un display a colori in alta risoluzione da 20,3 cm) e il tetto Panorama.
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Matra Ranch (1977): SUV prima che fosse trendy

La Matra Ranch – prodotta dal 1977 al 1984 – è una SUV che ha anticipato i tempi. In un panorama automobilistico che vedeva una sola fuoristrada comoda (la Range Rover) questa crossover francese a trazione anteriore riuscì a conquistare il pubblico – ma non gli italiani (da noi è impossibile trovarla) – usando le stesse armi delle Sport Utility moderne: design da 4×4 e spazio a volontà. Le sue quotazioni recitano 3.000 euro ma in realtà è impossibile trovare esemplari ben tenuti – in Francia – a meno di 5.000 euro.Matra Ranch (1977): le caratteristiche principaliLa Matra Ranch nasce nel 1977 come risposta economica alla Range Rover. Basata sulla Simca 1100 pick-up (ma più robusta), ha un design molto originale – opera del greco Antonis Volanis (creatore della Bagheera nonché responsabile dello stile della prima Renault Espace) – caratterizzato da una voluminosa zona posteriore con carrozzeria in plastica.I pregi della SUV transalpina? Abitacolo spazioso (era possibile addirittura dormirci dentro), bagagliaio ampio e versatile (lunotto apribile e sportello inferiore con apertura laterale, come la Jeep Wrangler), sospensioni morbide e meccanica robusta. Non altrettanto convincenti lo sterzo (durissimo) e l’accesso ai sedili posteriori (non ci sono le porte dietro).Nonostante le forme da 4×4 la Matra Ranch non va usata in off-road visto che la trazione è anteriore. La sfiziosa variante Grand Raid, però, offre alcuni accessori utili come il differenziale a slittamento limitato e il verricello elettrico anteriore.Matra Ranch (1977): la tecnicaIl motore della Matra Ranch – commercializzata dal 1977 al 1984 – è un 1.4 Simca a benzina da 80 CV abbinato ad un cambio manuale a quattro marce. Un propulsore elastico penalizzato da un’eccessiva rumorosità alle alte velocità.Matra Ranch (1977): le quotazioniLa Matra Ranch – contraddistinta da un design esterno ancora oggi gradevole – è molto difficile da trovare in Italia (all’epoca non fu apprezzata dalle nostre parti). Le sue quotazioni recitano 3.000 euro ma trovare esemplari “sani” a meno di 5.000 euro in Francia è semplicemente impossibile.
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Yenko Supercharged Camaro: oltre 800 CV

Da questa parte dell’oceano siamo abituati a tuner tedeschi che elaborano auto tedesche. Almeno questa è la normalità nella maggior parte dei casi in cui vi parliamo di tuning.Oggi però ci affacciamo Oltreoceano, negli Stati Uniti, per vedere cosa combinano i cugini yankee. La Chevrolet Camaro è la muscle car di Generl Motors che compete direttamente con la Mustang di Ford e la Dodge Chalenger di FCA.Potenza da hyper car Nella sua versione SS, la Camaro monta un poderosissimo V8 da 6.2 litri e 440 CV di potenza ma, secondo Speciality Vehicle Engineering (specialista con sede nel New Jersey), si può fare di più.Come? Ad esempio raddoppiando, quasi, questa potenza. E il kit meccanico appositamente installato eleva la potenza della Chevrolet Camaro SS praticamente al pari di una hyper car: 811 CV e 1010 Nm di coppia. Il risultato è stato ottenuto con l’installazione di un compressore volumetrico maggiorato, un albero a gomiti in acciaio forgiato, pistoni in alluminio e un nuovo sistema di alimentazione. Il tutto per la modica cifra di 40.000 dollari, kit estetico escluso.  
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Jeep Renegade Cresta Run by Garage Italia Customs

Per chi non sapesse cosa sia il Cresta Run, si tratta della famosa pista ghiacciata di St.Moritz dedicata allo sport invernale dello Skeleton. Proprio a questa struttura, in nome della quale nel 1887 nacque il St Moritz Tobogganing Club (SMTC), Garage Italia Customs dedica il suo ultimo lavoro su base Jeep Renegade.Per l’occasione il fuoristrada compatto del Gruppo FCA si veste con una livrea in “gessato” giallo e rosso (i colori istituzionali del SMTC).Tutto reinterpretato anche l’abitacolo della nuova Renegade di Garage Italia Customs che sfoggia materiali di qualità elevata come l’Alcantara® e la pelle Primo Fiore nera per i sedili.Personalizzati anche i dettagli tra cui spiccano le cuciture a contrasto dei colori societari su schienali e seduta con rivestimenti su misura caratterizzati da una lavorazione speciale che riproduce sulla superficie dell’Alcantara® la trama tipica della lana.
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Peugeot a Rétromobile 2017: sotto il segno del 3 (ma non solo)

Peugeot a Rétromobile 2017 – rassegna dedicata alle auto d’epoca in programma a Parigi dall’8 al 12 febbraio – punterà sul numero 3 in omaggio alla 3008.A Expo Porte de Versailles sarà possibile vedere, ad esempio, il quadriciclo Type 3 del 1891 (la prima auto del Leone di serie) e la Roadster 301 CR Grand Luxe del 1943 in prestito dal Club “les amis du Lion”.Tra le altre Peugeot presenti a Rétromobile 2017 segnaliamo la 504 da gara che parteciperà al Tour Auto 2017 e la concept car SR1 del 2010 che ha ispirato il design dei modelli attuali della Casa francese.
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PSA a Rétromobile 2017: Citroën, DS e Peugeot protagoniste a Parigi

Rétromobile 2017 – rassegna dedicata alle auto d’epoca in programma a Parigi (Expo Porte de Versailles) dall’8 al 12 febbraio – vedrà per la prima volta le vetture del Gruppo PSA (Citroën, DS e Peugeot) riunite in un unico spazio di 1.200 m2.Auto storiche selezionate appartenenti ai Club di appassionati affiancheranno alcune concept car de l’Aventure Peugeot Citroën DS. Venti i veicoli presenti: Peugeot punterà sul numero 3 con un quadriciclo Type 3 del 1891 (il primo modello di serie del Leone), “L’Amicale Citroën” Francia (sodalizio che riunisce oltre 10.000 collezionisti transalpini del Double Chevron) presenterà una selezione di veicoli commerciali e non mancheranno le prime Citroën DS 19 dai colori pastello.
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F1 2017 in TV: Rai e Sky, i GP in diretta

Il Mondiale F1 2017 sarà composto da 20 GP (uno in meno rispetto allo scorso anno): chi è abbonato a Sky potrà vedere l’intera stagione in diretta TV mentre la Rai trasmetterà “live” e “free” solo nove gare.Gli spettatori della TV pubblica non potranno più gustarsi dal vivo le tappe iridate in Cina, Azerbaigian, Giappone e Germania (quest’ultima sparita dal calendario) mentre al loro posto arriveranno i GP del Bahrein, dell’Austria e degli USA. Di seguito troverete l’elenco completo dei GP in diretta e in chiaro e la lista delle gare visibili “live” esclusivamente attraverso la “pay TV”.I nove GP del Mondiale F1 2017 in diretta free sulla Rai
3 – GP Bahrein – 16 aprile 2017
6 – GP Monaco – 28 maggio 2017
9 – GP Austria – 9 luglio 2017
11 – GP Ungheria – 30 luglio 2017
13 – GP Italia – 3 settembre 2017
14 – GP Singapore – 17 settembre 2017
17 – GP USA – 22 ottobre 2017
18 – GP Messico – 29 ottobre 201720 – GP Abu Dhabi – 26 novembre 2017Gli undici GP del Mondiale F1 2017 in diretta solo su Sky
1 – GP Australia – 26 marzo 2017
2 – GP Cina – 9 aprile 2017
4 – GP Russia – 30 aprile 2017
5 – GP Spagna – 14 maggio 2017
7 – GP Canada – 11 giugno 2017
8 – GP Azerbaigian – 25 giugno 2017
10 – GP Gran Bretagna – 16 luglio 2017
12 – GP Belgio – 27 agosto 2017
15 – GP Malesia – 1 ottobre 2017
16 – GP Giappone – 8 ottobre 201719 – GP Brasile – 12 novembre 2017
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La breve vita dell’Alfa Romeo Giulia TZ2

La Giulia TZ2 è una delle Alfa Romeo più belle di sempre ma anche quella con la carriera sportiva più breve: nacque nel 1965 ma già alla fine dello stesso anno smise di essere sviluppata dai tecnici del Biscione, maggiormente concentrati sulla Giulia GTA e sulla Tipo 33 per puntare alle vittorie assolute nel turismo e nell’endurance. Scopriamo insieme la storia di questa sexy coupé.Alfa Romeo Giulia TZ2: la storiaL’Alfa Romeo Giulia TZ2 nasce nel 1965 per rimpiazzare la TZ: rispetto all’antenata è più bassa, più larga, più aggressiva nello stile e ancora più leggera. Grazie alla carrozzeria in fibra di vetro anziché in alluminio – realizzata come sempre da Zagato – il peso scende ulteriormente: da 660 a 620 kg.Progettata esclusivamente per le corse (a differenza della TZ), monta un motore 1.6 bialbero derivato da quello della Giulia “normale” ma si distingue per la lubrificazione a carter secco e per il sistema di accensione Twin Spark (due candele per cilindro). I 170 CV di potenza consentono alla sportiva del Biscione di raggiungere una velocità massima di 245 km/h (se dotata di cambio con rapporti allungati).Alfa Romeo Giulia TZ2: le vittorieA causa del motore dalla cilindrata contenuta l’Alfa Romeo Giulia TZ2 deve accontentarsi di portare a casa vittorie di classe. La sexy coupé lombarda debutta in gara il 25 aprile 1965 con il successo di categoria alla 1000 km di Monza con i nostri Roberto Bussinello e Andrea De Adamich (che conquista anche la 1000 km del Nürburgring con “Geki”).La vettura smette di essere sviluppata al termine del 1965: l’Alfa preferisce puntare su auto in grado di regalare vittorie assolute e i tecnici del Biscione si concentrano quindi sulla Giulia GTA nel turismo e sulla Tipo 33 nell’endurance.Nonostante questo è il 1966 l’anno nel quale arrivano le più grandi soddisfazioni (sempre successi di classe) per l’Alfa Romeo Giulia TZ2: “Geki” e lo svizzero Gaston Andrey primi alla 12 Ore di Sebring, De Adamich e Teodoro Zeccoli davanti a tutti i rivali di categoria alla 1000 km di Monza, Enrico Pinto e Nino Todaro trionfatori alla Targa Florio e il gradino più alto del podio al Nürburgring con il belga Lucien Bianchi e il tedesco Herbert Schultze.L’ultima vittoria importante per la sportiva del Biscione risale al 1967 quando il duo belga composto da Serge Trosch e Teddy Pilette regala alla Casa lombarda il terzo trionfo di categoria al Nürburgring.
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Orazio Satta Puliga, una vita per l’Alfa Romeo

Orazio Satta Puliga è uno dei personaggi più importanti della storia dell’Alfa Romeo: in oltre 30 anni di carriera col Biscione (azienda che non ha mai tradito) l’ingegnere torinese ha progettato la 1900 e la Giulietta e ha reso grande la Casa lombarda.Orazio Satta Puliga ha amato l’Alfa Romeo con tutto il suo cuore: è sua la celebre citazione del 1969 che recita “L’Alfa Romeo non è una semplice fabbrica di automobili: le sue auto sono qualcosa di più che automobili costruite in maniera convenzionale. Ci sono molte marche di automobili, e tra esse l’Alfa occupa un posto a parte. È una specie di malattia, l’entusiasmo per un mezzo di trasporto. È un modo di vivere, un modo tutto particolare di concepire un veicolo a motore. Qualcosa che resiste alle definizioni. I suoi elementi sono come quei tratti irrazionali dello spirito umano che non possono essere spiegati con una terminologia logica. Si tratta di sensazioni, di passione, tutte cose che hanno a che fare più con il cuore che con il cervello”. Scopriamo insieme la sua storia.Orazio Satta Puliga, la biografiaOrazio Satta Puliga nasce a Torino il 6 ottobre 1910 e dopo aver conseguito nel 1933 una laurea in ingegneria meccanica presso il Politecnico del capoluogo piemontese ne prende un’altra – in ingegneria aeronautica – nel 1935.Tre anni più tardi, dopo aver svolto il servizio militare, viene assunto all’Alfa Romeo dall’allora responsabile tecnico Wifredo Ricart.I primi progettiNel 1946, al termine della Seconda Guerra Mondiale, Orazio Satta Puliga viene nominato direttore della progettazione Alfa Romeo e abbatte i costi di gestione dell’azienda esternalizzando la produzione dei componenti secondari.Il suo primo capolavoro – l’ammiraglia 1900, la prima Alfa con telaio monoscocca – vede la luce nel 1950 mentre risale all’anno seguente la promozione a direttore centrale del Biscione.La seconda perla progettata da Orazio Satta Puliga è l’Alfa Romeo Giulietta del 1955: il motore della berlina del Biscione è però opera di un altro personaggio fondamentale per la Casa lombarda (Giuseppe Busso).Gli anni ’60Le Alfa Romeo realizzate negli anni ’60 sono frutto del lavoro di squadra di numerosi tecnici ed è quindi difficile affidare la paternità di un progetto ad una sola persona: detto questo sotto la direzione tecnica di Satta Puliga vedono la luce numerosi modelli importanti per il Biscione come la Giulia (1962) e la 1750 (1968).Gli ultimi anniOrazio Satta Puliga viene nominato vice direttore generale Alfa Romeo nel 1969 ma nel 1973 è costretto a lasciare l’azienda a causa di un male incurabile. Scompare a Milano il 22 marzo 1974.
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