Monthly Archives: Agosto 2016

Citroën DS 21 I.E. (1969): lo squalo moderno

La Citroën DS 21 I.E. – nata nel 1969 – è la prima variante “moderna” della mitica ammiraglia francese. La prima auto francese ad iniezione elettronica di sempre è una sexy macinatrice di chilometri che si trova senza problemi a meno di 20.000 euro.Citroën DS 21 I.E. (1969): le caratteristiche principaliLa Citroën DS 21 I.E. vede la luce nel 1969, anno in cui gli originali fari orientabili vengono omologati anche in Italia. Comodissima nei lunghi viaggi, piacevole da guidare (merito di prestazioni vivaci e di freni potentissimi) e relativamente poco assetata di carburante, presenta un paio di difetti da non sottovalutare: una rumorosità marcata e una scarsa visibilità dovuta al design particolare.Citroën DS 21 I.E. (1969): la tecnicaIl motore montato dalla Citroën DS 21 I.E. è un 2.2 a benzina da 139 CV e 196 Nm di coppia dotato di iniezione elettronica Bosch. Grazie a questo propulsore l’ammiraglia del Double Chevron raggiunge una velocità massima di ben 188 km/h.Nel 1970 debutta in listino un nuovo cambio manuale a cinque marce mentre l’anno seguente entra nell’elenco degli optional una trasmissione automatica a tre rapporti.Citroën DS 21 I.E. (1969): le quotazioniLe quotazioni della Citroën DS 21 I.E. del 1969 – semplice da trovare – recitano 15.000 euro anche se in realtà le cifre si avvicinano maggiormente a quota 20.000 euro.
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Volkswagen: problemi per la produzione in sei fabbriche

Sono circa 28.000 mila i lavoratori coinvolti dalla paralisi della produzione in sei fabbriche Volkswagen in Germania. Si tratta degli stabilimenti dove si producono due delle best seller del marchio di Wolfsburg: la Volkswagen Golf e la Volkswagen Passat. Gli impianti attualmente in stop o in produzione ridotta sono quelli di Emden, Wolfsburg, Zwickau, Kassel, Salzgitter e Braunschweig. Alla base di questo clamoroso ennesimo colpo alla produzione di Volkswagen c’è una disputa del colosso tedesco con due società di fornitori di componenti, ES Automobilguss e Car Trim, che accusano il Gruppo di aver recesso alcuni contratti senza pagare la penale prevista. Ora le due aziende – che non stanno consegnando le forniture – chiedono un indennizzo di 58 e 40 milioni di euro. Il costruttore tedesco ha dichiarato che cercherà di arrivare ad un accordo il più presto possibile, senza indicare, però, quando sarà possibile riprendere la produzione. Secondo uno studio Ubs pubblicato sul quotidiano tedesco Die Welt, lo sciopero dei fornitori potrebbe pesare fino a 100 milioni di euro nelle casse di Volkswagen. La scissione del contratto con ES Automobilguss e Car Trim rientrerebbe in un piano di taglio dei costi deciso daMüller per risollevare i profitti in calo in seguito allo scandalo del Dieselgate.
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Seat Ateca ‘Created in Barcelona’

Per far conoscere la sua ultima arrivata della famiglia ai circa 100.000 viaggiatori che ogni giorno passano per l’aeroporto di Barcellona, Seat ha installato, presso il Terminal 1 dell’aeroporto di El Prat, un’opera d’arte dedicata alla nuova Ateca.Accanto al primo SUV compatto di Martorell è stata realizzata una replica esatta in sabbia, in scala 1:1 della Sport Utility. La scultura, denominata “Created in Barcelona” è stata creata dall’artista Segi Ramirez che vanta un’esperienza di oltre 30 anni nella creazione di sculture di sabbia e riconoscimenti a livello internazionale, come ad esempio il premio al III e IV Concorso di Gran Canaria, il secondo premio al Festival Internazionale della scultura di sabbia e il terzo posto al Festival danese Tranum Strand.Secondo l’artista “El Prat è uno dei 10 aeroporti più frequentati d’Europa ed è quindi il luogo perfetto per presentare la Seat Ateca e , allo stesso tempo mostrare il legame del Marchio con la città di Barcellona”.Susanne Franz, Direttore Marketing Globale Seat ha spiegato che “la creazione vuole trasmettere l’unione tra l’arte e il design di Barcellona attraverso un’opera unica”.L’esposizione della Seat Ateca di Sabbia, per la quale sono state utilizzate ben 26 tonnellate di sabbia rimarrà presso l’Aeroporto di Barcelona, insieme ad un video che mostra il making-of dell’opera, fino alla fine di ottobre.   
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Porsche 911 GT3 RS by DMC

Se la Porsche 911 GT3 RS è la versione più preparata della gran turismo di Zuffenhausen per l’uso in pista, questo tuning firmato DMC aggiunge un tocco di personalizzazione al mix.Disponibile sia per le 911 “normali” che per le varianti GT3 RS, il pacchetto aerodinamico si caratterizza soprattutto per il grosso alettone posteriore – con tanto di stemma di Dusseldorf (sede del tuner DMC) regolabile manualmente su tre diverse posizioni: City, Cruise e Insane.Insieme all’ala posteriore, per le 911 standard il pacchetto prevede anche un cofano motore artigianale realizzato in fibra di carbonio e paraurti anteriore e posteriore presi in prestito direttamente dalla GT3, uno splitter anteriore in carbonio e minigonne laterali. Il diffusore posteriore più sottile migliora la maneggevolezza mentre le ruote HRE rappresentano il tocco finale per questa Porsche 911 GT3 RS firmata DMC.
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Bugatti Chiron: vendute già 200 unità (su 500)

Vendere la Veyron non è stata un’operazione così semplice per Bugatti. La Casa francese ha impiegato circa dieci anni a piazzare tutte le 450 unità della sua penultima supercar.Per la nuova Chiron, però, il destino sembrerebbe diverso. Secondo il marchio transalpino, a soli sei mesi dal suo debutto in anteprima mondiale, la nuova Bugatti Chiron sarebbe stata ordinata da 200 clienti, piazzando così già quasi la metà di tutta la produzione prevista (500 unità).Per pre-ordinare una Chiron, Bugatti chiede un deposito (rimborsabile) di 200.000 euro, neanche il 10% del prezzo totale della gran turismo di lusso (2,4 mln di euro) ma abbastanza, o quasi, per acquistare una supercar tra le più blasonate del momento, tipo la nuova Ferrari 488 GTB (210 mila euro).La produzione della nuova Bugatti Chiron dovrà avanzare a ritmi serrati, visto che secondo le previsioni durerà soltanto 5 anni; il che implica la produzione di un’unità ogni 3,6 giorni.Le prime unità della Chiron saranno pronte entro la fine di quest’anno, gli ultimi della lista dovranno però aspettare fino al 2020… 
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Volvo e Uber: insieme per la guida autonoma

Dopo l’alleanza tra FCA e Google, anche Volvo sceglie il suo partner per lo sviluppo della guida autonoma. La Casa scandinava ha annunciato ieri la partnership ufficiale con il servizio di trasporti internauta Uber che implicherà un investimento congiunto di 300 milioni di dollari (265 milioni di euro).La piattaforma Spa farà da base“Questo implicherà che Uber installerà i suoi sistemi di guida autonoma sui veicoli Volvo che faranno da base al progetto”, ha precisato la firma scandinava nel suo comunicato. I veicoli che Volvo condividerà con Uber per lo sviluppo della guida autonoma saranno quelli basati sulla nuova architettura modulare Spa (da cui sono nate le nuove XC90, S90 e V90).Già in passato Uber e Volvo si erano unite negli Stati Uniti fondando una ‘lobby’ a favore delle auto a guida autonoma, insieme, tra l’altro, ad altri competitors come nel caso di Lyft e Ford, così come del gigante di Mountain View, Google.Guida autonoma: ormai tutti ci credono“Oltre un milione di persone puoiono ogni anno in incidenti stradali. Sono tragedie che le tecnologie di guida autonoma possono aiutare a evitare, però non possiamo farlo da soli. È per questo che la nostra unione con un grande costruttore come Volvo è così importante”, ha dichiarato il presidente di Uber, Travis Kalanick.Da parte sua, Håkan Samuelsson si è congratulato da parte di Volvo per la partnership nascente: “Siamo molto orgogliosi di essere soci di Uber, una delle imprese di tecnologia di punta in tutto il ondo. Questa alleanza pone Volvo al centro della rivoluzione tecnologica dell’industria automovilistica”.Il via ai lavori congiunti tra Volvo e Uber inizierà da una prima flotta sperimentale, fornita dal marchio svedese, composta da 100 XC90 plug-in che entro la fine di quest’anno arriveranno a Pittsburgh ( Pennsylvania) dove, dal 2014, Uber possiede la sua sede per la Ricerca e lo Sviluppo.
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Le 10 migliori auto secondo Jeremy Clarckson

Il giornalista automotive più famoso al mondo? Che ci piaccia o no, secondo molti, è Jeremy Clarkson. Nonostante le sue modalità controverse e la sua irriverenza, l’ex presentatore di Top Gear è probabilmente la voce più influente della stampa specializzata internazionale.Detto questo, sta facendo il giro del mondo la sua recente lista delle migliori auto dello scorso anno, pubblicata sul Sunday Times. Nella top ten, tra scelte più o meno logiche e classici intramontabili, appaiono un paio di sorprese interessanti.Una di queste è la Mazda MX-5 2.0 Sport Recaro Limited Edition. Più che altro questa proposta di Jeremy Clarkson appare ‘strana’ viste le sue manie di potenza, caratteristica che manca alla piccola spider giapponese, se comparata con le altre 9 della lista. Le sue doti dinamiche e la sua agilità, però, la rendono unica nel suo genere, sarà per questo che ha catturato l’attenzione del giornalista inglese. Chissà se la preferisce alla Fiat 124 Spider…Altra sorpresa in classifica è la Vauxhall/Opel Zafira Tourer 1.6 CDTi Tech Line, definita dallo stesso Clarkson “l’auto più comoda al mondo”.A proposito di comodità, Clarkson ha elevato all’Olimpo delle migliori dieci auto un classico scandinavo: la Volvo XC90 D5 AWD, come contraddirlo.Stupisce un po’ anche la preferenza data ad una muscle car americana, la Mustang Fastback 5.0 V8 GT, ma, si sa, con l’ultima generazione della coupé d’Oltreoceano pare che l’Ovale Blu abbia fatto un vero miracolo.Nessuna sorpresa, invece, per le altre nominate come migliori auto dello scorso anno: Alfa Romeo 4C Coupé, Mercedes-AMG GT S, Ford Focus RS, BMW M2, Ferrari 488 GTB e la Lamborghini Aventador. Qualsiasi appassionato di auto sarebbe d’accordo.
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INKA: I test di resistenza di Audi

Quali sono veramente le caratteristiche che fanno di un’auto un prodotto Premium? Alta qualità dei materiali, comfort elevato, design esclusivo, prestazioni e affidabilità. Ma tutte queste caratteristiche non giustificherebbero un prezzo più elevato senza una lunga durata del prodotto. Per questo, per garantire una vita più lunga rispetto ad altre marche, i produttori di auto premium sottopongono a dure prove i loro modelli in fase di pre-produzione.Il testa INKACon più di 40 anni di esperienza nello Sviluppo Tecnico, dal 2002 il Dipartimento Quality Assurance di Audi esegue rigorosamente il test INKA per verificare la resistenza alla corrosione e all’invecchiamento delle sue auto. L’ultimo modello della Casa dei Quattro Anelli a passare queste dure prove è stata la nuova Audi A4, con la quale è stato realizzato il test INKA numero 100. Per ottenere questo traguardo sono stati percorsi oltre un milione di chilometri, eseguite 322.500 ore di prove e 2.800 test su fango e terreni salini. Ma come vengono fatti questi test per simulare virtualmente 12 anni di vita di un’auto in solo diciannove mesi?Le 5 fasi di prova in condizioni ambientali estremeNella prima fase di prove l’auto viene sottoposta a una ‘nebbia’ di acqua salata all’interno di una galleria climatica a 35 gradi centigradi.Dopo, nella seconda fase, l’Audi è esposta a un clima tropicale che raggiunge i 50 gradi mentre l’umidità massima dell’aria raggiunge il 100%.Nella terza fase entrano in gioco 80 lampade ad alta potenza – 1.200 watt ognuna – che riscaldano la carrozzeria fino a 90 gradi simulando una lunga esposizione al sole estivo. In questo modo si verifica la resistenza dei materiali all’interno dell’abitacolo che devono rimanere intatti senza deformarsi o perdere colore.Nella fase seguente vengono simulate le condizioni invernali artiche, a 35 gradi sotto zero. A queste temperature una macchina con quattro presse idrauliche muove l’auto per simulare la torsione e la tensione della carrozzeria e il carico sui supporti del motore.Alla fine, nell’ultima fase dei test INKA, i tester di Ingolstadt guidano le auto su piste speciali fino a percorrere un totale di 12.000 km con ogni veicolo, su fondi fangosi e salati. Dopo tanto stress gli ispettori tedeschi eseguono la revisione dell’auto scomponendola in 600 parti cercando possibili punti deboli… 
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Mondiale F1 2016 – GP Germania a Hockenheim: la fuga di Hamilton

Grazie alla vittoria nel GP di Germania a Hockenheim Lewis Hamilton è andato ufficialmente in fuga nel Mondiale F1 2016. Il pilota britannico della Mercedes ha dominato la gara tedesca – piuttosto noiosa, a dire il vero – beffando al via Nico Rosberg e ora ha ben 19 punti di vantaggio sul compagno di scuderia.La Ferrari – al terzo Gran Premio consecutivo fuori dal podio (evento che non si verificava dalla fine del 2014) – ha profondamente deluso: Sebastian Vettel è arrivato quinto mentre Kimi Räikkönen ha chiuso in sesta posizione.Mondiale F1 2016 – GP Germania a Hockenheim: la gara in cinque punti1) Non fatevi ingannare dal vantaggio ridotto: Lewis Hamilton ha dominato il GP di Germania senza mai cedere. Grazie alla quarta vittoria consecutiva (la sesta nelle ultime sette gare iridate) è sempre più leader del Mondiale F1 2016.2) Nico Rosberg è stato fenomenale a Hockenheim venerdì e sabato ma ha compromesso la propria gara sbagliando la partenza e perdendo il podio a causa dei cinque secondi di penalità rimediati per una manovra scorretta compiuta durante un duello con Verstappen.3) Daniel Ricciardo (secondo) è salito nuovamente sul podio dopo la terza piazza in Ungheria e a Hockenheim si è confermato il miglior pilota del Mondiale F1 2016 tra quelli che non guidano una Mercedes.4) Non abbiamo più parole per descrivere Max Verstappen: il pilota olandese della Red Bull ha conquistato nel GP di Germania il terzo podio nelle ultime quattro gare iridate.5) La Mercedes va in vacanza saldamente in testa al Mondiale F1 2016 con undici vittorie nei primi dodici GP stagionali. Nella storia del Circus non si è mai visto un dominio simile.Mondiale F1 2016 – I risultati del GP di Germania a HockenheimProve libere 1
1 Nico Rosberg (Mercedes) 1:15.517
2 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:15.843
3 Sebastian Vettel (Ferrari)  1:16.667
4 Kimi Räikkönen (Ferrari)  1:16.8525 Max Verstappen (Red Bull) 1:16.927Prove libere 2
1 Nico Rosberg (Mercedes) 1:15.614
2 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:16.008
3 Sebastian Vettel (Ferrari)  1:16.208
4 Max Verstappen (Red Bull) 1:16.4565 Daniel Ricciardo (Red Bull) 1:16.490Prove libere 3
1 Nico Rosberg (Mercedes) 1:15.738
2 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:15.795
3 Daniel Ricciardo (Red Bull) 1:15.837
4 Kimi Räikkönen (Ferrari)  1:15.9025 Sebastian Vettel (Ferrari)  1:16.104Qualifiche
1 Nico Rosberg (Mercedes) 1:14.363
2 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:14.470
3 Daniel Ricciardo (Red Bull) 1:14.726
4 Max Verstappen (Red Bull) 1:14.8345 Kimi Räikkönen (Ferrari)  1:15.142Gara
1 Lewis Hamilton (Mercedes) 1h30:44.200
2 Daniel Ricciardo (Red Bull) + 7,0 s
3 Max Verstappen (Red Bull)  + 13,4 s
4 Nico Rosberg (Mercedes)  + 15,8 s5 Sebastian Vettel (Ferrari)  + 32,6 sLe classifiche del Mondiale F1 2016 dopo il GP di Germania a HockenheimClassifica Mondiale Piloti
1 Lewis Hamilton (Mercedes) 217 punti
2 Nico Rosberg (Mercedes)  198 punti
3 Daniel Ricciardo (Red Bull)  133 punti
4 Kimi Räikkönen (Ferrari)   122 punti5 Sebastian Vettel (Ferrari)   120 puntiClassifica Mondiale Costruttori
1 Mercedes       415 punti
2 Red Bull-TAG Heuer     256 punti
3 Ferrari        242 punti
4 Williams-Mercedes     96 punti5 Force India-Mercedes    81 punti
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F1 – Le foto più belle del GP di Germania 2016 a Hockenheim

La vittoria nel GP di Germania a Hockenheim ha permesso a Lewis Hamilton di consolidare la propria leadership nel Mondiale F1 2016 con la Mercedes.Di seguito troverete una gallery con le foto più belle della gara teutonica: una corsa che ha visto due Red Bull sul podio (2° Daniel Ricciardo e 3° Max Verstappen) per la prima volta nella stagione.
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