Monthly Archives: Luglio 2021

Che cosa serve per omologare un gancio di traino per roulotte?

title

Credits: iStock

Il gancio da traino è uno strumento molto utile, un accessorio auto che può servire nel caso in cui il veicolo malauguratamente si guasti e lasci l’automobilista a piedi. Quando, per qualsiasi motivo, non si ha intenzione di chiamare il carro attrezzi o non si ha la possibilità di contattare amici o parenti vicini, allora il gancio da traino può essere davvero una salvezza. Grazie a questo accessorio infatti è possibile chiedere ad un altro conducente di aiutarci a portare il veicolo guasto dove si desidera.

Sono tanti i possessori di auto che decidono di montare sulla propria vettura un gancio traino, anche (e forse soprattutto) per potervi attaccare una roulotte o un carrello per il trasporto merci. Ci sono Case auto che includono questo particolare accessorio tra gli optional disponibili da aggiungere, anche se in realtà è più conveniente installarlo in un secondo momento e fare la richiesta di omologazione, costa meno. Vediamo tutto quello che bisogna sapere.

Gancio da traino: come si installa

Una cosa importantissima da sapere e tenere presente è che il gancio da traino non è un accessorio qualsiasi, che può essere installato da chiunque sul proprio veicolo, senza l’aiuto di un esperto. Serve che il lavoro sia eseguito da un professionista, visto che serve per trasportare rimorchi in strada, il compito è molto delicato, quindi l’installazione del gancio non può essere fatta autonomamente. È fondamentale che vi lavori un team di esperti, per certificarne sicurezza e robustezza.

Il Dipartimento dei Trasporti Terrestri (tramite la Motorizzazione Civile) procede al collaudo e all’omologazione del gancio da traino; per non avere problemi è meglio comprare sempre ganci nuovi, evitando accessori di seconda mano. Meglio ancora se si decide di acquistare un gancio realizzato da un’azienda specializzata nel settore e rinomata.

Le tipologie di gancio da traino tra le quali scegliere sono:

  • fisso, elemento sempre visibile quando non c’è il rimorchio;
  • estraibile, quando non serve può essere smontata la parte esterna, diventando invisibile.

Omologazione del gancio da traino: cosa dice la legge

Per poter usare il gancio da traino in auto è necessario che lo stesso sia collaudato e omologato; per far richiesta al Dipartimento Trasporti Terrestri bisogna presentare:

  • modello TT2119 (che si trova presso gli appositi sportelli della Motorizzazione);
  • dichiarazione di montaggio conforme alla normativa rilasciata dall’installatore;
  • scheda tecnica del gancio fornita dall’azienda costruttrice;
  • fotocopia della carta di circolazione;
  • versamenti per gli oneri di pratica: uno da 25 euro e l’altro da 14,62 euro.

L’installazione del gancio da traino deve essere regolarmente riportata sul libretto di circolazione.

Dopo aver presentato tutti i documenti, allora si può prenotare il collaudo alla Motorizzazione, che serve per ricevere il tagliando adesivo da applicare obbligatoriamente sul libretto di circolazione. Se il gancio è quello previsto dalla Casa auto, serve comunque consegnare tutti i documenti, ma non è necessario il collaudo. Anche la compagnia assicurativa deve essere informata dell’aggiunta del gancio da traino all’auto, in alcuni casi infatti cambia il premio annuale.

Attenzione: è fondamentale far installare il gancio da traino da esperti di settore, fare il collaudo e l’omologazione. Innanzitutto perché in caso di controllo da parte delle Forze dell’Ordine o durante la revisione del rimorchio la sanzione altrimenti è molto alta; non dimenticare poi che il gancio montato male può danneggiare cose e persone, risultando pericoloso.

L’articolo Che cosa serve per omologare un gancio di traino per roulotte? proviene da Icon Wheels.

Fonte:

Automobili, consumano più durante l’estate o durante l’inverno?

title

Credits: iStock

Spesso ci si chiede quali sono i consumi reali delle auto in estate e in inverno, che cambiano infatti a seconda delle diverse condizioni di clima. Per questo motivo, di recente sono stati effettuati dei test, che hanno appunto misurato i consumi e le emissioni delle vetture diesel in differenti condizioni di guida, tenendo conto anche dell’utilizzo dell’aria condizionata e del riscaldamento.

Facciamo un focus sulle auto diesel, che oggi sono sempre sotto attacco, soprattutto a causa dell’inquinamento e quindi per ragioni legate all’ambiente e alla sostenibilità. Ci sono però degli automobilisti legati al gasolio, a cui non rinunciano, soprattutto per i costi del carburante, ridotti rispetto a quelli della benzina (che oltretutto in Italia è in continuo aumento). Il diesel non è solo più economico rispetto alla benzina, ma consuma anche meno. In ogni caso, quando si valutano i consumi di un’auto, è bene tenere presente anche le condizioni climatiche.

Quali sono i consumi reali delle vetture diesel

Ci sono degli studi che sono stati effettuati di recente da università e esperti del settore auto, svolti in particolare per poter misurare i consumi reali e le emissioni delle vetture diesel in differenti condizioni di guida e anche tenendo conto di quanto influiscono il riscaldamento e l’aria condizionata, confrontando poi i dati raccolti con quelli di altre auto alimentate a benzina o elettriche.

Le auto sono state analizzate inizialmente sui tragitti percorsi a una temperatura ambiente di 20 gradi col riscaldamento e con il climatizzatore spenti. Sono state prese in considerazione anche le differenti condizioni di marcia tra ciclo urbano, misto e autostrada, velocità costanti e Stop&Go. Per i veicoli diesel oggetto della sperimentazione le emissioni di anidride carbonica, con guida a 20°, senza riscaldamento e nemmeno climatizzatore, sono state di 102 g/km di media; le auto elettriche invece hanno visto emissioni inquinanti decisamente più basse, fino a solo 8 grammi per ogni chilometro percorso dal veicolo. Una cosa che appare molto evidente da questi test è che l’utilizzo del climatizzatore e del riscaldamento in macchina impattano in maniera molto negativa sull’autonomia del mezzo.

Ma quanto limitano l’autonomia (almeno nei modelli che sono stati testati)? Il risultato è significativo, per i motori elettrici l’autonomia si riduce del 15% se si viaggia quando la temperatura esterna è di 30° e con l’aria condizionata accesa. Se la temperatura scende a 10 gradi, l’autonomia delle auto elettriche diminuisce comunque del 15% a causa del riscaldamento acceso.

Cosa possiamo dire per quanto riguarda i prezzi delle auto elettriche

Oltre ai consumi e alle emissioni, che variano a seconda della temperatura esterna al veicolo e al conseguente utilizzo del riscaldamento in macchina oppure dell’aria condizionata, c’è anche un altro fattore da considerare, una variabile che viene messa in evidenza dai vari studi effettuati negli anni dagli esperti del settore. Ci riferiamo al costo d’acquisto di un’auto elettrica che ancora oggi, come ben sappiamo (nonostante la grande diffusione di veicoli di questo tipo) è decisamente più alto rispetto a quello dello stesso modello di veicolo, ma con motorizzazione tradizionale diesel.

C’è da dire chiaramente che ogni variante elettrica di qualsiasi tipologia di auto è ovviamente di gran lunga più ecologica. Attenzione: se si vuole comprare una macchina a zero emissioni è bene quindi considerare il listino, e anche il tempo maggiore che serve per ricaricare la batteria rispetto a quello necessario per fare il pieno di benzina o diesel, oltre alla scarsità di colonnine di ricarica.

L’articolo Automobili, consumano più durante l’estate o durante l’inverno? proviene da Icon Wheels.

Fonte:

Honda CR-V Full Hybrid 2021, la nostra prova

title

IconWheels per Honda

Honda CR-V Full Hybrid 2021, il video della prova su strada


Honda CR-V è una vettura che porta con sé una lunga storia, fatta soprattutto di successi. Ha debuttato nel 1995 ed è, da tempo, uno fra i suv più venduti e apprezzati in tutto il mondo.

Il nuovo CR-V è il primo modello della Casa giapponese a essere dotato dell’avanzata tecnologia Full Hybrid, presentata per la prima volta nel 2019 e oggi disponibile anche sulla citycar Honda Jazz.

La versione in prova è la “Sport Line”, un allestimento ad hoc pensato per il model Year 2021 che si contraddistingue per alcuni dettagli specifici.

Innanzitutto il colore: Platinum White Pearl, una tonalità scelta dai designer del Sol Levante per esaltare al meglio la personalità sportiva di questo suv di medie dimensioni. Frontale pronunciato messo in bella mostra dalla minigonna nero lucida e cromature scure che percorrono un po’ tutte le linee della vettura. E poi i cerchi “total black” da 18″ che enfatizzano ulteriormente il carattere sportivo del nuovo CR-V Full Hybrid. Tonalità scure che si ritrovano anche nell’abitacolo sui pannelli della plancia, nei rivestimenti e sui sedili in pelle nere con la scritta dedicata “Black Edition“.

Al primo colpo d’occhio si nota subito che l’abitacolo è molto ampio, spazioso… Grande, anzi grandissimo: si viaggia comodissimi, che poi, in realtà, è uno dei motivi per cui si compra un suv. Il vano di carico è davvero abbondante e profondo e lo spazio di carico può aumentare in modo considerevole se si abbattono i sedili della seconda fila.

Honda CR-V Full Hybrid è davvero confortevole da guidare. Posizione di guida bella alta, un assetto morbido pensato soprattutto per affrontare i lunghi viaggi in famiglia. Ecco: è una vettura ideale per percorrere tutti i tipi di percorsi, ma certamente, vista la sua vocazione green, dà il meglio di sé non solo in città ma sui percorsi extra urbani, dove si arrivano a percorrere quasi 19 km con un litro di benzina.

Questa versione di Honda CR-V è spinta dal motore benzina 2.0 litri da 145 CV e da quello elettrico con una potenza massima di 184 CV, entrambi abbinati a un rapporto fisso capace di distribuire la coppia in modo molto più fluido, rispetto al cambio tradizione e-CVT.

È davvero silenziosa, anche perché il rumore all’interno dell’abitacolo è stato quasi del tutto eliminato grazie al sistema Active Noise Cancellation.

Lo sterzo è leggero, ideale soprattutto nei tratti cittadini. Gli ingegneri giapponesi hanno poi dato il meglio di sé nella taratura delle sospensioni che assorbono tutto, a vantaggio del comfort di bordo e degli occupanti.

Come sempre, per Honda, fondamentale è la sicurezza: la nuova generazione di CR-V è oggi più sicura, appunto, grazie alla nuova costruzione della carrozzeria e alle tecnologie di ultima generazione “Honda Sensing“: un pacchetto completo di dotazioni di sicurezza attiva, in grado di ridurre al minimo i rischi di incidente alle medie e basse velocità, nel pieno rispetto della filosofia della Casa giapponese: “Sicurezza per tutti”.

Honda CR-V, le più belle immagini

L’articolo Honda CR-V Full Hybrid 2021, la nostra prova proviene da Icon Wheels.

Fonte:

Citroën C5 X: tutto quello che avreste voluto sapere (tranne i prezzi)

title

La Citroën C5 X è una berlina media francese a cinque porte disponibile esclusivamente a trazione anteriore dotata di motori benzina o ibridi plug-in benzina.

Di seguito troverete tutto quello che c’è da sapere (tranne i prezzi, non ancora comunicati) sull’erede della C5.

Citroën C5 X: le dimensioni

La Citroën C5 X è lunga 4,81 metri (come una Kia Sorento), larga 1,87 metri (come una Ssangyong Korando) e alta 1,49 metri (come una Subaru Levorg).

Il passo è di 2,79 metri mentre il bagagliaio ha una capienza di 545 litri che diventano 1.640 quando si abbattono i sedili posteriori.

title

Citroën C5 X: i motori

Citroën non ha ancora comunicato ufficialmente la gamma motori della C5 X: si sa soltanto che non ci saranno propulsori diesel e che le uniche due alimentazioni disponibili saranno benzinaibrido plug-in benzina. Ipotizziamo quindi tre unità sovralimentate:

  • un 1.2 turbo tre cilindri benzina PureTech da 131 CV
  • un 1.6 turbo benzina PureTech da 181 CV
  • un 1.6 turbo ibrido plug-in benzina da 225 CV

title

Citroën C5 X: il design

Non fatevi ingannare dalla lettera “X” e dallo stile che strizza l’occhio al mondo delle SUV: la Citroën C5 X sarà offerta solo a trazione anteriore.

La berlina media transalpina – caratterizzata dall’assetto rialzato e da numerosi elementi presi in prestito dalle crossover (cofano lungo, linea di cintura alta e ruote di grandi dimensioni: 72 cm di diametro e pneumatici da 19″ Tall & Narrow) – può vantare linee fluide e aerodinamiche e fari a LED su tutta la gamma.

title

Citroën C5 X: il ritorno del portellone

Dopo 14 anni una berlina Citroën torna ad avere il portellone posteriore: era dal 2007 – ultimo anno di produzione della prima generazione della C5 – che la Casa del Double Chevron non offriva una “segmento D” a cinque porte.

title

Citroën C5 X: comfort in primo piano

La Citroën C5 X punta a offrire il massimo comfort al guidatore e ai passeggeri: sospensioni Citroën Advanced Comfort, abitacolo spazioso in stile lounge, vetri anteriori e posteriori stratificati e sedili Advanced Comfort. Ma non è tutto: la versione ibrida plug-in benzina porterà al debutto le sospensioni attive.

Per quanto riguarda l’infotainment segnaliamo il nuovo sistema con touchpad da 12″ HD personalizzabile tramite widget come un tablet e impreziosito dal Natural Voice Recognition, quattro prese USB-C e la ricarica wireless per lo smartphone. Ultimo, ma non meno importante, l’Extended Head up Display.

title

Citroën C5 X: gli ADAS

La ricca dotazione di sistemi di assistenza alla guida della Citroën C5 X comprende dispositivi come l’Highway Driver Assist, che associa il cruise control adattivo con funzione Stop & Go al sistema di avviso attivo di superamento involontario della linea di carreggiata. Troviamo inoltre il monitoraggio dell’angolo cieco a lunga portata, il Rear Cross Traffic Alert (che rileva un pericolo vicino durante la retromarcia) e la telecamera 360°.

L’articolo Citroën C5 X: tutto quello che avreste voluto sapere (tranne i prezzi) proviene da Icon Wheels.

Fonte:

Mondiale F1 2021 – GP Gran Bretagna a Silverstone: gli orari TV su Sky e TV8

title

Credits: Edward Berthelot/Getty Images

Il GP di Gran Bretagna a Silverstone – decima tappa del Mondiale F1 2021 – sarà trasmesso in diretta su Sky e in differita su TV8 (di seguito troverete gli orari TV).

La corsa inglese ospiterà le prime qualifiche sprint della storia. In parole povere venerdì 16 luglio alle 19:00 si terranno le qualifiche “normali” che determineranno la griglia della Sprint Race che si disputerà sabato 17 luglio alle 17:30: una “minigara” di 100 km che oltre a stabilire la griglia del Gran Premio di domenica assegnerà tre punti iridati al primo classificato, due punti al secondo e un punto al terzo.

F1 2021 – GP Gran Bretagna: cosa aspettarsi

Il circuito di Silverstone – sede del GP di Gran Bretagna, decima prova del Mondiale F1 2021 – è un tracciato veloce che premia le vetture più performanti. Lewis Hamilton ama molto questa pista e nelle ultime sette edizioni della corsa britannica è salito per sei volte sul gradino più alto del podio. L’ultimo trionfo Red Bull risale invece al 2012.

Partire bene qui è molto importante: dal 2009 a oggi solo Hamilton è stato capace di tagliare per primo il traguardo (nel 2014) senza scattare dalle prime tre posizioni della griglia. Di seguito troverete il calendario del Gran Premio di Gran Bretagna, gli orari TV su SkyTV8 e il nostro pronostico.

F1 Grand Prix of Austria

Credits: Mark Thompson/Getty Images

Celebrity Sighting : Day Three – Paris Fashion Week – Haute Couture Fall/Winter 2021/2022

Credits: Edward Berthelot/Getty Images

F1 Grand Prix of Austria

Credits: Dan Istitene – Formula 1/Formula 1 via Getty Images

F1 Grand Prix of Austria

Credits: Mark Thompson/Getty Images

/

F1 2021 – Silverstone, il calendario e gli orari TV su Sky e TV8
Venerdì 16 luglio 2021
15:30-16:30 Prove libere 1 (diretta su Sky Sport F1)
19:00-20:00 Qualifiche (diretta su Sky Sport F1)
Sabato 17 luglio 2021
13:00-14:00 Prove libere 2 (diretta su Sky Sport F1)
17:30-18:00 Qualifiche Sprint (diretta su Sky Sport F1, differita alle 20:15 su TV8)
Domenica 18 luglio 2021
16:00 Gara (diretta su Sky Sport F1, differita alle 19:00 su TV8)

F1 – I numeri del GP di Gran Bretagna
LUNGHEZZA CIRCUITO 5.891 m
GIRI 52
RECORD IN PROVA Lewis Hamilton (Mercedes F1 W11) – 1’24″303 – 2020
RECORD IN GARA Max Verstappen (Red Bull RB16) – 1’27″097 – 2020
RECORD DISTANZA Max Verstappen (Red Bull RB16) – 1h19’41″996 – 2020

F1 – Il pronostico del GP di Gran Bretagna 2021

title

1° Lewis Hamilton (Mercedes)

Lewis Hamilton ama molto il GP di Gran Bretagna: sette vittorie (di cui sei negli ultimi sette anni), dieci podi complessivi e sette pole position.

Non c’è gara migliore per interrompere la striscia negativa di cinque Gran Premi consecutivi a secco di successi.

title

2° Max Verstappen (Red Bull)

Max Verstappen non ha mai vinto il GP di Gran Bretagna (due secondi posti come miglior risultato) e non ha mai conquistato la prima fila della griglia.

Il leader del Mondiale F1 2021 è reduce da tre trionfi consecutivi ma a Silverstone dovrà soprattutto difendersi.

title

3° Valtteri Bottas (Mercedes)

I precedenti di Valtteri Bottas nel GP di Gran Bretagna? Tre secondi posti e una pole position.

Il pilota finlandese è salito sul podio negli ultimi due appuntamenti del Mondiale F1 2021 e ha tutte le carte in regola per ripetersi e regalare punti preziosi alla Mercedes.

title

Da tenere d’occhio: Sergio Pérez (Red Bull)

Sergio Pérez non è un grande amante di Silverstone: il suo miglior piazzamento su questa pista è un sesto posto nel 2016.

Il driver messicano ha mancato il podio negli ultimi due GP ma può anche vantare sette corse di seguito in “top 6”: il suo obiettivo di domenica sarà portare alla Red Bull più punti possibili.

title

La squadra da seguire: Mercedes

Impossibile non considerare la Mercedes la favorita assoluta del GP di Gran BretagnaSilverstone: otto successi di cui sette negli ultimi otto anni e dieci pole position di cui otto consecutive.

Sarà questa la gara del riscatto per la scuderia tedesca, a secco di vittorie da oltre due mesi? Molto probabile.

L’articolo Mondiale F1 2021 – GP Gran Bretagna a Silverstone: gli orari TV su Sky e TV8 proviene da Icon Wheels.

Fonte:

In moto in due, come comportarsi: le norme del Codice della Strada

title

Credits: iStock

Siamo nel pieno della stagione estiva, le temperature si sono alzate, iniziano le ferie per la maggior parte degli italiani. Tanti partono in auto, alcuni si affidano ai mezzi quali treni e aerei, altri ancora in camper (mezzo molto più usato per le vacanze oggi, soprattutto dallo scorso anno, dopo la pandemia Covid-19). E poi ci sono i soliti centauri, gli appassionati di due ruote, che programmano i loro viaggi in moto. All’articolo 170 del Codice della Strada viene disciplinato il trasporto di persone e di oggetti sui veicoli a motore a due ruote. Vediamo tutto quello che bisogna sapere.

Viaggi in moto in due: braccia e gambe libere

La prima cosa chiarita nel Codice della Strada riguarda la libertà di movimento dei motociclisti. Per legge infatti sui motocicli e sui ciclomotori a due ruote il conducente deve avere il pieno e libero uso delle braccia, delle mani e delle gambe. Altra cosa fondamentale è la postura, il pilota deve stare seduto in posizione corretta e deve reggere il manubrio con entrambe le mani, con una mano sola esclusivamente in caso di necessità, quindi per le opportune manovre oppure quando è necessario fare segnalazioni di svolta e/o cambi direzione. Nessun guidatore può procedere sollevando la ruota anteriore.

Trasporto di altre persone in moto: cosa dice la legge

Sui veicoli cui al comma 1, motocicli e ciclomotori, è vietato il trasporto di minori di 5 anni. Sui ciclomotori inoltre non è possibile per legge trasportare altre persone oltre al conducente, a meno che il posto per il passeggero sia espressamente indicato nel certificato di circolazione e che il conducente abbia un’età superiore a 16 anni.

Su questa tipologia di mezzi a due ruote, un eventuale passeggero trasportato dal conducente deve essere seduto in modo stabile ed equilibrato, nella posizione determinata dalle attrezzature apposite del mezzo stesso (abbiamo visto tra l’altro di recente anche alcuni accorgimenti da tenere presente per la guida quando si trasporta un passeggero, per guidare in tutta sicurezza per se stessi e per gli altri).

Traino di altri mezzi e trasporto di oggetti

I conducenti dei veicoli di cui al comma 1 hanno il divieto di trainare o farsi trainare da altri veicoli. Non è assolutamente possibile inoltre trasportare oggetti se questi non sono solidamente assicurati; non devono oltretutto sporgere lateralmente rispetto all’asse del veicolo o longitudinalmente rispetto alla sagoma dello stesso di oltre 50 centimetri, in questi casi altrimenti impedirebbero o limiterebbero la visibilità al conducente. Entro questi limiti però è possibile, secondo quanto dichiarato dal Codice della Strada, trasportare in moto degli animali, l’importante è che siano assolutamente custoditi in una gabbia apposita o altro contenitore.

Le multe per chi viola le disposizioni all’art. 170 del CdS

I soggetti che guidano la loro moto violando le disposizioni appena descritte rischiano la sanzione amministrativa del pagamento di una somma che va da un minimo di 83 a un massimo di 332 euro.

Chi viola le disposizioni del comma 1-bis (divieto di trasporto di minori di anni 5) rischia la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 165 a 660 euro.

Se le violazioni al comma 1 sono commesse da conducente minore di 16 anni e per le violazioni del comma 2 (trasporto di persone) alla sanzione pecuniaria amministrativa si aggiunge anche il fermo amministrativo del veicolo per 60 giorni. Se durante un biennio un ciclomotore o un motociclo commette per almeno due volte una delle violazioni previste dai commi 1 e 2, il fermo è di 90 giorni.

L’articolo In moto in due, come comportarsi: le norme del Codice della Strada proviene da Icon Wheels.

Fonte:

Che cos’è la polizza atti vandalici e cosa copre nello specifico?

title

Credits: iStock

Parliamo di Rc Auto e di garanzie accessorie, coperture assicurative aggiuntive e facoltative, che servono per salvaguardare il proprio mezzo e la sua integrità. Oggi facciamo un focus sulla polizza contro gli atti vandalici, che copre l’auto da danneggiamenti materiali, riportati in seguito a eventi vandalici. È consigliata soprattutto per chi vive nelle grandi città o in zone soggette a questa tipologia di problematiche.

Cosa copre la polizza atti vandalici

Non deve essere confusa con l’assicurazione contro gli eventi sociopolitici, perché copre contro gli atti vandalici generici, non quelli riconducibili a delle cause specifiche. La copertura atti vandalici garantisce il risarcimento all’assicurato nel caso in cui l’auto subisca danni causati da persone, chiaramente il premio assicurativo aumenta se si aggiunge questa polizza.

L’assicurazione atti vandalici copre i danneggiamenti a seguito di atti vandalici compiuti da gruppi o da singole persone oppure da ignoti. Interessa il rimborso integrale del valore commerciale del mezzo, per eventuale distruzione totale, ma anche le riparazioni da effettuare per episodi di lieve entità. In alcuni casi l’assicurato deve rivolgersi presso l’officina convenzionata con la compagnia assicurativa per effettuare le riparazioni.

Limiti e esclusioni della polizza atti vandalici

Ci sono dei vincoli riportati nel contratto e specificati dalle normative di legge vigenti, che riguardano:

  • franchigia;
  • esclusioni;
  • massimali.

I massimali sono importi di rimborso massimi previsti dalla polizza, oltre i quali l’assicurazione non copre il valore eccedente la soglia decisa. La franchigia invece è il limite minimo entro il quale non scatta la copertura assicurativa. Le esclusioni riguardano i danneggiamenti non provocati da un atto vandalico.

Atti vandalici: come funziona questa polizza

Nel momento in cui si attiva la copertura, al verificarsi dell’evento si può chiedere il risarcimento del danno all’assicurazione, come avviene per qualsiasi tipologia di contratto assicurativo.

Come ottenere il risarcimento:

  • scattare delle foto del veicolo e un video per dimostrare il danno;
  • procedere alla denuncia alle Forze dell’Ordine;
  • fare la richiesta alla propria compagnia di assicurazione, con la copia della denuncia fatta alle autorità.

Cosa bisogna comunicare? Il luogo in cui è avvenuto il danno, il numero della polizza e bisogna consegnare le foto. In genere poi la compagnia assicurativa nomina un perito per la valutazione dell’entità del danno, in base al quale viene riconosciuto il risarcimento.

Garanzia accessoria atti vandalici: i costi

Il costo di questa polizza aggiuntiva viene calcolato in base al valore dell’auto e al rischio di eventi sociali a carattere doloso nella zona di residenza.

Altri fattori che possono influire sul costo:

  • sistemazione notturna del mezzo;
  • tipo di utilizzo;
  • modalità di parcheggio dell’auto nelle ore diurne infrasettimanali.

I documenti richiesti per stipulare la polizza atti vandalici

Servono pochi documenti per la stipula:

Come chiedere il risarcimento

Per fare la richiesta di risarcimento all’assicurazione bisogna mandare immediatamente una comunicazione usando il Servizio Clienti o la Centrale Operativa. In genere bisogna comunicare:

  • dati personali;
  • localizzazione del luogo dove è avvenuto l’incidente;
  • estremi della polizza assicurativa.

Come abbiamo già detto in precedenza, è obbligatorio fare la denuncia alle Forze dell’Ordine e inviarne una copia tramite posta raccomandata o certificata. Attenzione: leggere sempre bene il contratto e informarsi sui vincoli e sulle procedure da seguire perché possono cambiare a seconda della compagnia assicurativa scelta.

L’articolo Che cos’è la polizza atti vandalici e cosa copre nello specifico? proviene da Icon Wheels.

Fonte:

Moto, sabbia e salsedine: come prevenire i danni

title

Credits: iStock

L’estate è arrivata e per molti di voi può essere utile sapere come proteggere la propria moto dalla sabbia, dalla salsedine, dal sole ma anche dalla resina, soprattutto se si viaggia con la propria due ruote anche nelle zone di mare.

La moto infatti è l’ideale per viaggiare; gli itinerari per le due ruote, in Italia e all’estero, sono davvero molti. Quando si parte, soprattutto durante l’estate, la moto ha molti nemici, agenti atmosferici tipici della stagione, che possono però danneggiare il veicolo. Vediamo quindi tutto quello che dobbiamo sapere per proteggere la propria moto.

Raggi del sole: come comportarsi per non rovinare la moto

Se si è in vacanza in moto e si ha la necessità di lasciarla ferma per diverse ore, soprattutto quando si va in spiaggia, e non si ha la disponibilità di un parcheggio coperto, allora è utile proteggerla dal sole. La carrozzeria infatti può scolorirsi, la sella si può rovinare, e lo stesso può succedere ai blocchetti dei comandi. Usare il telo coprimoto è la soluzione più frequente, si può anche sostituire con elementi d’emergenza come asciugamani e lenzuola in cotone. Altrimenti è possibile passare sulla moto dei prodotti appositi come cere e lucidanti che creano un film protettivo dai raggi ultravioletti.

Come proteggere la moto dalla salsedine nelle zone di mare

Anche la salsedine, come i raggi del sole, può rovinare la carrozzeria di auto e moto, come abbiamo già visto. E così, è utile sapere come rimuoverla in tempo per non far arrugginire tutte le parti esposte. Il sale e la salsedine rimasti in superficie possono essere eliminati anche semplicemente lavando la moto con un buon detergente, utilizzando un morbido panno in microfibra in maniera delicata.

Attenzione: pulite bene anche gli angoli più nascosti, per evitare che la moto si rovini. Non usate l’acqua calda o prodotti troppo aggressivi, rischiereste altrimenti di peggiorare la situazione. Se non riuscite invece a eliminare tutta la salsedine così, allora usate acqua fredda e carta abrasiva, smontate le parti incrostate e grattate per bene. Ripassate infine con del sapone neutro. Affidatevi altrimenti ai prodotti specifici per la rimozione di sale e salsedine che potete trovare in commercio.

Sabbia e resina: come proteggere la moto

Primo nemico della moto durante l’estate, soprattutto se si va in vacanza al mare, ma anche al lago, è la sabbia. I granelli sono molto fini e riescono a infilarsi con facilità in ogni angolo, anche il più piccolo. La sabbia però è pericolosa per la moto; il motivo? Può graffiare la carrozzeria, rovinandola.

Il nostro consiglio è quello di usare un’aspirapolvere, anche portatile, per eliminare tutti i granelli alla fine di ogni giornata. Li trovate infatti dappertutto, si insinuano in ogni pertugio, ed è meglio eliminarli subito, giorno per giorno.

Altro problema? La resina. Spesso d’estate infatti, per proteggere la moto dal sole, si decide di parcheggiarla sotto agli alberi, nelle zone d’ombra. Qui però cade spesso la resina, molto appiccicosa e difficile da togliere da qualsiasi superficie.

Vediamo alcuni consigli per riuscire a eliminarla da auto e moto:

  • usare un detergente e un panno appositi per lavare le superfici e poi asciugare per bene;
  • usare degli oli vegetali, come quello d’oliva, per sciogliere le macchie di resina più ostinate;
  • comprare dei prodotti specifici per la rimozione della resina.

L’articolo Moto, sabbia e salsedine: come prevenire i danni proviene da Icon Wheels.

Fonte:

Automobili e pedoni: che cosa dice il Codice della Strada?

title

Credits: iStock

L’articolo 191 del Codice della Strada detta le regole di comportamento dei conducenti di veicoli a motore nei confronti dei pedoni su strada. Vediamo tutto quello che bisogna sapere.

Pedoni e auto: regole per la circolazione stradale

Quando il traffico non è regolato da semafori oppure da agenti di Polizia, allora i conducenti dei veicoli che circolano su strada devono fermarsi quando i pedoni stanno camminando sugli attraversamenti perdonali.

Non è tutto, hanno anche l’obbligo di dare la precedenza, rallentando o fermandosi quando necessario, a tutti i pedoni che si preparano ad attraversare sugli stessi attraversamenti pedonali. È l’obbligo che sussiste anche per tutti i conducenti che svoltano per entrare in un’altra strada al cui ingresso si trova un attraversamento pedonale, quando ai pedoni non è vietato il passaggio.

Sulle strade in cui non sono presenti gli attraversamenti pedonali i conducenti dei veicoli devono dare la possibilità al pedone che ha già iniziato ad attraversare la strada impegnando la carreggiata, di raggiungere il lato opposto in condizioni di sicurezza.

Infine, secondo quanto dettato sempre dall’art. 191, i conducenti hanno l’obbligo di fermarsi quando una persona invalida con capacità motorie ridotte oppure sulla carrozzella, con bastone bianco o cane guida, o con bastone bianco-rosso o comunque riconoscibile appunto come disabile, attraversa la carreggiata o si prepara ad attraversarla; è assolutamente necessario prevenire situazioni di pericolo che possano derivare da comportamenti scorretti o maldestri di bambini o di anziani.

Il comportamento dei pedoni in generale

Vediamo anche come si devono comportare i pedoni, secondo quanto dettato dall’articolo 190 del Codice della Strada.

Innanzitutto hanno l’obbligo di camminare su viali, banchine, marciapiedi e qualsiasi spazio a loro predisposto, altrimenti devono stare sul margine della carreggiata opposto al senso di marcia dei veicoli, per causare il minimo intralcio possibile alla circolazione. Da mezz’ora dopo il tramonto del sole a mezz’ora prima del suo sorgere, i pedoni che circolano sulla carreggiata di strade esterne ai centri abitati senza illuminazione pubblica, devono obbligatoriamente camminare restando su fila unica.

Attraversamenti pedonali

I pedoni devono attraversare sulle strisce, se presenti, oppure usando gli appositi sottopassaggi e soprapassaggi. Se non esistono o sono a più di 100 metri dal punto di attraversamento, allora i pedoni possono attraversare la carreggiata solo in senso perpendicolare, evitando qualsiasi situazione di pericolo.

I pedoni non possono assolutamente attraversare diagonalmente le intersezioni, attraversare le piazze e i larghi al di fuori degli attraversamenti pedonali. È possibile attraversare la carreggiata dove non ci sono attraversamenti pedonali, senza dimenticare però che la precedenza è dei conducenti. È severamente vietato attraversare passando davanti agli autobus, filoveicoli e tram in sosta alle fermate.

La sosta dei pedoni

I pedoni, per legge, come dice l’art. 190, non possono sostare o indugiare sulla carreggiata, casi specifici di necessità. È vietata la sosta in gruppo sui marciapiedi, sulle banchine o presso gli attraversamenti pedonali (causa intralcio della circolazione).

Manifestazioni, allenamenti, giochi non autorizzati sono vietati su marciapiedi e spazi riservati ai pedoni, dove non si possono nemmeno usare tavole, pattini o altri acceleratori di andatura.

Le multe per chi non rispetta il CdS

I soggetti che violano le disposizioni presenti dell’articolo 190 del Codice della Strada rischiano la sanzione ammnistrativa del pagamento di una somma che va da un minimo di 26 a un massimo di 102 euro.

L’articolo Automobili e pedoni: che cosa dice il Codice della Strada? proviene da Icon Wheels.

Fonte:

Mazda MX-5 1.5 (2020): pregi e difetti della spider giapponese

title

La Mazda MX-5 1.5 è la versione “base” della quarta generazione della spider giapponese ma non va sottovalutata: la sportiva asiatica a trazione posteriore è infatti un mezzo divertente rivolto a chi cerca il piacere di guida (e può rinunciare alla praticità). Oggi analizzeremo un esemplare del 2020, facile da trovare usato a poco più di 25.000: scopriamo insieme i suoi pregi e difetti.

I pregi della Mazda MX-5 1.5 del 2020

Abitabilità

I sedili sono solo due ma lo spazio non manca. Solo i più alti possono avere qualche problema.

Finitura

Meglio gli assemblaggi dei materiali utilizzati.

Dotazione di serie

Molto interessante: autoradio Aux Bluetooth DAB USB, cerchi in lega, climatizzatore automatico, cruise control, fari full LED, interni in pelle, navigatore, retrovisori ripiegabili elettricamente, sedili riscaldabili, sensore luci, sensore pioggia, sensori di parcheggio posteriori, telecamera posteriore e vernice metallizzata.

Posto guida

Sedile avvolgente, posizione di seduta bassa e comandi ergonomici: promossa.

Climatizzazione

L’impianto automatico di serie se la cava egregiamente.

Sospensioni

La taratura degli ammortizzatori è rigida ma non esagerata.

Rumorosità

Il propulsore si fa sentire parecchio: giusto così.

Motore

Il 1.5 a benzina da 132 CV e 152 Nm di coppia della Mazda MX-5 “entry level” è un propulsore aspirato che regala le cose migliori sopra i 4.000 giri.

Cambio

La trasmissione manuale a sei marce è quasi perfetta nella rapportatura. L’unica pecca arriva dalla tendenza a impuntarsi (non troppo spesso) nella guida sportiva.

Sterzo

Sensibile e diretto al punto giusto.

Prestazioni

Da vera sportiva: 204 km/h di velocità massima e 8,3 secondi per accelerare da 0 a 100 chilometri orari.

Dotazione di sicurezza

Ricca: airbag frontali e laterali, avviso cambio corsia, frenata automatica, monitoraggio angolo cieco e riconoscimento segnali stradali. Solo quattro le stelle ottenute nei crash test Euro NCAP.

Visibilità

Le dimensioni esterne compatte (solo 3,92 metri di lunghezza), i sensori di parcheggio posteriori e la retrocamera sono di grande aiuto in manovra.

Freni

Potenti ed efficaci in qualsiasi situazione.

Tenuta di strada

Agile nelle curve e abbastanza rassicurante (a patto di non essere dei guidatori alle prime armi).

Prezzo

Da nuova nel 2020 la Mazda MX-5 1.5 costava 33.500 euro, oggi si trova facilmente di seconda mano a 27.000 euro: poco meno di una Fiat 500X 1.3 T4 Sport appena uscita dal concessionario.

Consumo

Davvero niente male: 16,4 km/l dichiarati.

Garanzie

La copertura scadrà nel 2023 (a meno che non siano stati percorsi più di 100.000 km).

I difetti della Mazda MX-5 1.5 del 2020

Capacità bagagliaio

Il vano è piccolo, adatto solo a un single.

Tenuta del valore

Le spider non “tirano” più come un tempo e la variante 2.0 in futuro sarà quella più richiesta sul mercato dell’usato.

L’articolo Mazda MX-5 1.5 (2020): pregi e difetti della spider giapponese proviene da Icon Wheels.

Fonte