Category Archives: Novita

Ford Social Home: un temporary space a Milano dedicato a MasterChef

Si chiama Ford Social Home il temporary space creato a Milano dalla Casa statunitense (presso lo Spazio Bou-tek, in via Maurizio Gonzaga 7) per accogliere tutti i fan di MasterChef Italia.In occasione della sesta edizione di MasterChef Italia Ford non si è accontentata del semplice placement (con la EcoSport official transportation car del programma nonché confessionale dei concorrenti eliminati) ma ha aperto la Ford Social Home nel cuore di Milano con l’obiettivo di elevare il coinvolgimento degli ospiti delle “MasterChef night” ed estendere la partecipazione alle “MasterChef night” ad un pubblico più ampio.Ogni giovedì sera, dal 12 gennaio 2017 fino alla fine del programma (il 9 marzo 2017), foodstar, webstar e influencer si incontreranno per seguire le puntate di MasterChef Italia e commentarle live sui social ma non saranno gli unici ad avere accesso alla Ford Social Home visto che tutti i fan di Ford Italia e di MasterChef Italia potranno richiedere un invito registrandosi su www.fordsocialhome.it. Padrone di casa Francesco Facchinetti, che intratterrà gli ospiti della serata e coinvolgerà i concorrenti eliminati nella puntata precedente in esibizioni di show cooking.Quest’anno, oltre alla partecipazione alla “MasterChef night” del giovedì sera dei concorrenti eliminati nella puntata di MasterChef della settimana precedente, ogni venerdì la Ford Social Home ospiterà il Meet&Greet con gli eliminati della puntata andata in onda la sera precedente. Ma non è tutto: Ford Social Home è anche un contenitore media che funge da piattaforma per lanciare una serie di attività dedicate a audience specifiche ed è uno showroom virtuale che fa vivere ai consumatori l’esperienza Ford a 360°.Ford Social Home è l’evoluzione del format Ford Social Restaurant ideato nel 2016 per la quinta edizione di MasterChef Italia e segue altre due iniziative “food” e “social” realizzate dalla Casa dell’Ovale Blu: nel 2014 – ad esempio – la EcoSport è stata la protagonista di Taste On The Road, una web-series in cui Sonia Peronaci – ex Giallo Zafferano – viaggiava attraverso l’Italia alla scoperta delle tradizioni culinarie del nostro Paese a bordo della piccola SUV statunitense.Nel 2015 sempre la EcoSport è stata protagonista del format Cucina ad alta velocità in cui Ciro Priello (The JackaL) tentava di preparare alcune ricette dentro la Sport Utility “yankee” su un circuito off-road.
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Diselgate, l’EPA pronta ad accusare FCA. Marchionne: “Non siamo come VW”

Lo scandalo Diselgate che ha visto coinvolto il Gruppo Volkswagen potrebbe colpire anche FCA.Le ultime notizie che arrivano dagli Stati Uniti raccontano di EPA – Environmental Protection Agency – pronta ad accusare Fiat Chrysler Automobiles di aver utilizzato un software fraudolento capace di falsare le emissioni di oltre 100.000 veicoli tra SUV e pick-up. Possibile sanzione di 4,63 miliardi di dollariSecondo le indiscrezioni circolate, FCA potrebbe a questo punto andare incontro a sanzioni fino a 4,63 miliardi di dollari. E intanto i titoli del Gruppo hanno immediatamente fatto registrare un crollo vertiginoso, con tanto di sospensione per eccesso di ribasso, sia a Milano che a Wall Street. La replica di FCALa divisione US di FCA ha affermato: “Siamo dispiaciuti che l’EPA abbia deciso di emettere un avviso di violazione relativamente alle tecnologie di controllo delle emissioni impiegate sui motori 3 litri diesel sui veicoli light duty 2014-2016. FCA US intende lavorare con la nuova amministrazione per esporre il proprio caso e risolvere la vicenda in modo leale ed equo e per assicurare all’EPA e ai clienti di FCA US che i veicoli con motorizzazione diesel della società sono in regola con tutti i requisiti richiesti”. Le parole di MarchionneDal canto suo Sergio Marchionne ha replicato, secondo quanto riporta autonews, “Non siamo come VW. Dialoghiamo con l’EPA da più di un anno. Nessuno di quelli che lavorano per noi sarebbe così stupido da manomettere i test”.
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Bentley pronta a ibridizzare tutta la gamma

Bentley Motors ha in programma una semi-elettrificazione per tutta la gamma. Lo ha detto Wolfgang Duerheimer in occasione dell’Automotive News World Congress di Detroit dove ha specificato che non si tratterà di convertire la sua flotta in elettriche ma di passare all’ibrido.Perché se per molti la doppia alimentazione (benzina/elettrico) è un ponte di transizione verso il traguardo ‘zero emissioni’, per Bentley rappresenta invece la soluzione ideale che mette insieme i vantaggi dei due sistemi di propulsione.”PHEV a volte è indicata come una tecnologia di transizione che uscirà dal nostro modo abbastanza presto”, ha detto Duerheimer, “dal mio punto di vista, invece, la tecnologia ibrida plug-in offre il meglio dei due mondi.” E poi ha anche aggiunto “Per coprire lunghe distanze e per farlo da una città all’altra – e percorrere lunghe distanze negli Stati Uniti – credo che il motore a combustione ci seguirà per molto tempo”.Altro discorso, invece, per l’uso urbano dove il funzionamento in modalità EV risolverebbe molti problemi agli automobilisti, tra cui i divieti sempre più estesi per le auto più inquinanti.Di fatto la Casa inglese ha annunciato che già nel 2018 la Bentayga, prima SUV del marchio, verrà proposta con un powertrain ibrido plug-in. La seguirà, poi, la Continental GT (che alla faccia dei consumi e delle emissioni a Detroit si è presentata nella versione più potente di sempre, la Supersports da 710 CV) che verrà equipaggiata con un V6. Niente paura, però, ha precisato Duerheimer, grazie al motore elettrico in appoggio avrà le stesse prestazioni di un V8, con consumi ed emissioni ridotti, s’intende.E l’esperimento che il marchio di Crewe ha provato con proprio con la Bentayga Diesel? Visti i tempi duri che corrono per i motori a gasolio, chissà… (Fonte: Automotive News)
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Hyundai i10 2017: in promozione lancio da 8.950 euro

La piccola city car di Casa Hyundai entra nel 2017 con una versione rinnovata. Il restyling della i10 arriva negli showroom italiani Hyundai con nuove funzioni di sicurezza attiva, sistemi di connettività più avanzati e piccoli ritocchi estetici, tra cui l’inedita Cascading grille anteriore.Viene proposta con quattro diversi allestimenti, Classic, Comfort, Login e Style e tre motorizzazioni, il 1.0 e il 1.2 a benzina o, in alternativa, la soluzione bi-fuel con GPL 1.0.L’offerta speciale di lancio della Hyundai i10 2017 prevede una promozione in caso di rottamazione, con prezzi a partire da 8.950 euro per la versione Classic 1.0 MPI con climatizzatore.Per la i10 Login 1.0 MPI, che rimarrà probabilmente la best seller della gamma ad un prezzo di 9.950 euro, ci sono di serie, oltre al climatizzatore, la radio, il bluetooth, i comandi al volante e il cruise control, abbinati a fendinebbia e alle luci diurne a LED. Il porte aperte per vedere e provare la nuova Hyundai i10 nelle concessionarie italiane è fissato per questo week end, il 14 e 15 gennaio.Per l’occasione Andrea Crespi, Managing Director di Hyundai Company Italy Ha detto: “Quella di  Hyundai i10 è una formula vincente che intendiamo riproporre per confermarne il successo sul mercato nazionale. Grazie ad un design rinnovato, un valido equipaggiamento di serie abbinato a praticità e comfort a bordo, abbiamo conquistato il gradimento di circa 40.000 clienti negli ultimi 3 anni, diventando import leader nel canale privati. Nel 2016 abbiamo raggiunto una quota superiore al 4% nel segmento A, uno dei più competitivi in assoluto, consegnando oltre 13mila esemplari alla clientela. Nel 2017, grazie ad un azzeccato restyling la Hyundai i10 riparte verso nuovi traguardi di tecnologia e sicurezza: in pratica, “Spazio alle emozioni” come sottolineato dalla campagna pubblicitaria di lancio”. 
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Audi: nuovi motori e allestimenti per A4, Q7 e TT

In Casa Audi le prime novità del 2017 arriveranno per la best seller della famiglia, la A4, l’ammiraglia delle Suv, la Q7, e la coupé sportiva TT.Due nuove proposte meccaniche per la A4La berlina, anche nella sua versione familiare A4 Avant, amplia la gamma meccanica con l’arrivo di due nuovi propulsori: il 2.0 TDI quattro da 150 CV (4,2l/100 km e 109g di CO2 per km) che da ora rappresenta la nuova motorizzazione entry level con trazione integrale quattro, e il 2.0 TFSI quattro da 252 CV. Entrambe vengono offerte in abbinamento al cambio manuale a 6 rapporti. Il sistema a trazione integrale con tecnologia ultra adotta inoltre il sistema di gestione predittiva che, ogni 10 millisecondi, analizza i dati sulla dinamica di marcia, le condizioni stradali e il comportamento di guida facendo intervenire la trazione integrale solo quando necessario e riducendo cos’, di conseguenza i consumi.Audi Q7 Sport plusLa SUV grande dei quattro anelli (che presto sarà affiancata dalla variante sportiva Q8), aumenta le possibilità di personalizzazione introducendo in gamma una nuova variante Sport plus che riunisce l’equipaggiamento Business con optional sportivi che strizzano l’occhio alla gamma S Line. Sotto il profilo della sicurezza aggiunge il sistema di ausilio al parcheggio plus con telecamera per retromarcia posteriore, l’Audi Phone Box, l’Audi virtual cockpit, il climatizzatore automatico comfort a 4 zone e il rivestimento in Alcantara con logo S line ai sedili anteriori. L’Audi Q7 Sport Plus è disponibile con le motorizzazioni 3.0 TDI da 218 CV e 3.0 TDI 272 CV.Audi TT 2.0 TDI quattro S tronic da 184 CVE infine arrivano novità anche per la coupé sportiva Audi TT disponibile a partire da ora anche con la motorizzazione Diesel 2.0 TDI da 184 CV abbinata alla trazione integrale quattro e alla trasmissione automatica a doppia frizione S tronic a 6 rapporti. Con questa nuova combinazione sia la TT Coupé che la TT Roadster offrono prestazioni sportive. Con una coppia di 380 Nm, la Coupé accelera da 0 a 100 km/h in 6,7 secondi e raggiunge una velocità massima di 234 km/h, mentre la Roadster accelera da 0 a 100 km/h in 7 secondi e raggiunge una velocità massima di 230 km/h con consumi nel ciclo combinato NEDC rispettivamente di 5,2 litri e 5,4 litri ogni 100 chilometri. Per i clienti più esigenti, poi, la Audi TT è disponibile anche nella versione S line plus, caratterizzata, tra gli altri elementi, dai proiettori a LED, pacchetto S line exterior, cerchi da 19 pollici con logo RS, inserti in lacca lucida nera e pacchetto luci interne a LED.
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Seat: 2016 anno record per Martorell

Il 2016 è stato i miglior anno per la casa spagnola Seat dal 2007, prima della crisi economica. Oltre al successo dei suoi prodotti di punta – Ibiza e Leon – l’arrivo della nuova Seat Ateca ha dato un notevole impulso alle vendite di Martorell.Solo nella seconda metà del 2016 le consegne sono aumentate di un +5,3%, chiudendo l’anno a quota 410.200 auto vendute in tutto il mondo. Nello specifico, il uovo SUV iberico appena arrivato sul mercato ha già risollevato le vendite del marchio di un 2,6% rispetto al 2015, segnando così uno dei migliori risultati di tutto i Gruppo Volkswagen (del quale, tra l’altro, Seat continua ad essere il brand con i volumi di vendita inferiori). Dal lancio della Seat Ateca in estate, ne sono già state vendute un totale 24.200 unità.Il 2017 è l’anno della Arona, e della nuova IbizaAnche la compatta Leon (da cui è derivata la Ateca) continua a fare bene con 165.000 unità vendute nel 2016, l’equivalente di un +3% rispetto al 2015. Per essere arrivata alla fine del suo ciclo di vita, anche la Seat Ibiza – che quest’anno farà il salto generazionale declinandosi anche in un’inedita versione B-SUV, la Arona – continua a difendersi nel competitivo segmento delle piccole con 152.000 auto vendute nel 2016 (-0,9%). Vicina al pensionamento anche la Alhambra, che potrebbe in futuro essere sostituita da una versione più grande, a sette posti, della Ateca.Germania, Spagna e UK i migliori mercati per MartorellGeograficamente parlando l’Europa occidentale continua ad essere la zona di riferimento per Seat con 319.000 unità vendute lo scorso anno (+2,2%). La Germania è il primo mercato SEAT con 90.000 unità vendute nel 2016 (+2,5%), poi c’è la Spagna con 77.000 unità, terzo il Regno Unito dove Seat è cresciuta dello 0,5% lo scorso anno con 47.400 auto consegnate. Seguono Francia e Italia, in crescita. La sorpresa per Seat è arrivata però da paesi pi lontani, come la Turchia, dove il marchio di Martorell è cresciuto del 41,7% (19.700 unità vendute), in Israele ha visto un incremento del 6,2% e in Europa orientale le vendite sono cresciute del 8,2% (con Polonia e Ungheria in testa alla classifica).
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Trump, il Messico e le case automobilistiche: cosa potrebbe cambiare

La scorsa settimana Ford annunciava la cancellazione di 1,6 miliardi di dollari di investimenti destinati ad una nuova fabbrica in Messico. A distanza di poche ore rimbalzava tra i media anche la difesa di General Motors a un altro duro attacco del Tycoon che aveva minacciato di infliggere dazi fino al 35% sulle auto prodotte nel paese confinante e poi rivendute in territorio a Stelle e Strisce. Poco importa se l’Ovale Blu, nel suo tentativo di pace di fronte allo scenario bellico messo in scena dal neo presidente Trump, abbia taciuto su altri 2,5 mln di dollari pronti per gli investimenti messicani.E poi c’è FCA che, ancor prima di esser presa di mira direttamente dall’ex imprenditore, si è affrettata ad informare dei suoi 940 milioni di Euro e 2.000 posti di lavoro già messi in conto per l’industria statunitense. Poco importa, anche in questo caso, che oltre il 95% della produzione messicana dei marchi del Gruppo sia comunque destinata proprio agli USA.Il fatto che lo stesso governo giapponese sia sceso in campo a difendere Toyota, anch’essa nel mirino dei tweet avvelenati di Mr. President, dimostra che la minaccia arrivata dalla Trump Tower di New York va presa sul serio ed è reale, tanto quanto l’imponente delocalizzazione industriale (non solo del settore automotive) in una regione economicamente conveniente come la lingua di terra che unisce le due Americhe. Tanto da diventare il quarto esportatore e il settimo fabbricante di auto al mondo.Ma non si tratta solo di nazionalismo e protezionismo, è anche una questione elettorale. Per la sua elezione Trump deve infatti essere riconoscente alla Rust Belt (cintura di ruggine), regione da cui sono arrivati migliaia di voti, in altre parole Detroit, la culla dell’industria automobilistica statunitense.E in tutto ciò non sono esclusi i marchi stranieri, molti dei quali producono in Messico e vendono negli USA. Il pericolo, infatti, potrebbe arrivare dalla minacciata rinegoziazione del NAFTA, trattato del libero commercio che dal 1994 regola gli scambi tra Stati Uniti, Canada e Messico e che prevede che qualsiasi automobile fabbricata in uno stabilimento messicano e che sia assemblata con almeno il 65% di componenti provenienti dalla regione, non paghi nessun tipo di tassa speciale se venduta negli altri due paesi (USA e Canada).Se a ciò si aggiungono un risparmio nella produzione pari al 40% e una serie di trattati di libero commercio che il Messico ha con 50 paesi, tra cui anche l’Europa, si capisce bene l’invasione messicana da parte dell’industria automobilistica che negli ultimi dieci anni può contare ben 20 miliardi di dollari di investimenti. Dal 2009 al 2015 il Messico è passato a da 1,56 milioni di auto prodotte a 3,56 mln di unità. E l’80% di queste sono dirette all’estero, di cui la maggior parte vanno negli USA (il 77%).Nissan, Honda, Toyota, Chrysler, Fiat, General Motors e da più recente anche Mazda e Audi (che proprio in Messico, a Puebla, ha il secondo impianto industriale del Gruppo VW dopo quello di Wolfsburg), fanno parte della Trump’s list. Senza contare che anche Daimler e BMW hanno intenzione di aggiungersi alla festa a partire, rispettivamente, dal 2017 e dal 2019. E poi non bisogna dimenticare tutti i marchi fornitori che hanno seguito a ruota i grandi marchi automotive accompagnandoli in Messico.Insomma, le conseguenze di una rinegoziazione statunitense non dovrebbero essere poi così catastrofiche, perché l’aumento dei dazi e delle tariffe imposti dal governo americano dovrebbe essere spropositato per poter influire pesantemente su tali volumi di commercio, soprattutto a breve termine. D’altra parte, però, si potrebbero cancellare progetti importanti, come nel caso di Ford. 
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Trump, il Messico e le case automobilistiche: cosa potrebbe cambiare per alcuni marchi

La scorsa settimana Ford annunciava la cancellazione di 1,6 miliardi di dollari di investimenti destinati ad una nuova fabbrica in Messico. A distanza di poche ore rimbalzava tra i media anche la difesa di General Motors a un altro duro attacco del Tycoon che aveva minacciato di infliggere dazi fino al 35% sulle auto prodotte nel paese confinante e poi rivendute in territorio a Stelle e Strisce. Poco importa se l’Ovale Blu, nel suo tentativo di pace di fronte allo scenario bellico messo in scena dal neo presidente Trump, abbia taciuto su altri 2,5 mln di dollari pronti per gli investimenti messicani.E poi c’è FCA che, ancor prima di esser presa di mira direttamente dall’ex imprenditore, si è affrettata ad informare dei suoi 940 milioni di Euro e 2.000 posti di lavoro già messi in conto per l’industria statunitense. Poco importa, anche in questo caso, che oltre il 95% della produzione messicana dei marchi del Gruppo sia comunque destinata proprio agli USA.Il fatto che lo stesso governo giapponese sia sceso in campo a difendere Toyota, anch’essa nel mirino dei tweet avvelenati di Mr. President, dimostra che la minaccia arrivata dalla Trump Tower di New York va presa sul serio ed è reale, tanto quanto l’imponente delocalizzazione industriale (non solo del settore automotive) in una regione economicamente conveniente come la lingua di terra che unisce le due Americhe. Tanto da diventare il quarto esportatore e il settimo fabbricante di auto al mondo.Ma non si tratta solo di nazionalismo e protezionismo, è anche una questione elettorale. Per la sua elezione Trump deve infatti essere riconoscente alla Rust Belt (cintura di ruggine), regione da cui sono arrivati migliaia di voti, in altre parole Detroit, la culla dell’industria automobilistica statunitense.E in tutto ciò non sono esclusi i marchi stranieri, molti dei quali producono in Messico e vendono negli USA. Il pericolo, infatti, potrebbe arrivare dalla minacciata rinegoziazione del NAFTA, trattato del libero commercio che dal 1994 regola gli scambi tra Stati Uniti, Canada e Messico e che prevede che qualsiasi automobile fabbricata in uno stabilimento messicano e che sia assemblata con almeno il 65% di componenti provenienti dalla regione, non paghi nessun tipo di tassa speciale se venduta negli altri due paesi (USA e Canada).Se a ciò si aggiungono un risparmio nella produzione pari al 40% e una serie di trattati di libero commercio che il Messico ha con 50 paesi, tra cui anche l’Europa, si capisce bene l’invasione messicana da parte dell’industria automobilistica che negli ultimi dieci anni può contare ben 20 miliardi di dollari di investimenti. Dal 2009 al 2015 il Messico è passato a da 1,56 milioni di auto prodotte a 3,56 mln di unità. E l’80% di queste sono dirette all’estero, di cui la maggior parte vanno negli USA (il 77%).Nissan, Honda, Toyota, Chrysler, Fiat, General Motors e da più recente anche Mazda e Audi (che proprio in Messico, a Puebla, ha il secondo impianto industriale del Gruppo VW dopo quello di Wolfsburg), fanno parte della Trump’s list. Senza contare che anche Daimler e BMW hanno intenzione di aggiungersi alla festa a partire, rispettivamente, dal 2017 e dal 2019. E poi non bisogna dimenticare tutti i marchi fornitori che hanno seguito a ruota i grandi marchi automotive accompagnandoli in Messico.Insomma, le conseguenze di una rinegoziazione statunitense non dovrebbero essere poi così catastrofiche, perché l’aumento dei dazi e delle tariffe imposti dal governo americano dovrebbe essere spropositato per poter influire pesantemente su tali volumi di commercio, soprattutto a breve termine. D’altra parte, però, si potrebbero cancellare progetti importanti, come nel caso di Ford. 
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Toyota e Ford insieme per mettere fine all’uso dello smartphone durante la guida

L’uso dello smartphone durante la guida è una pratica purtroppo diffusissima. Non bastano leggi, sanzioni e campagne di sensibilizzazione per indurci a riporre il nostro smartphone in un cassettino e prenderlo solo quando si è arrivati a destinazione.Siamo ossessionati da lui e per questo diventiamo un pericolo per noi stessi e per chi ci sta attorno. A tal proposito, Ford Motor Company e Toyota Motor Company hanno costituito lo SmartDeviceLink Consortium: un’organizzazione no-profit per lo sviluppo e la gestione di una piattaforma software open source che si pone l’obiettivo di dare ai consumatori l’opportunità di accedere e controllare le applicazioni dei propri smartphone nei momenti trascorsi al volante.Mazda Motor Corporation, il Gruppo PSA, Fuji Heavy Industries Ltd. (FHI) e Suzuki Motor Corporation sono stati i primi costruttori d’automobili ad aderire al consorzio, mentre Elektrobit, Luxoft, e Xevo i primi fornitori a divenirne parte. Inoltre, Harman, Panasonic, Pioneer e QNX hanno firmato lettere di intenti per l’adesione. Comandi vocali e touchscreen dell’autoSmartDeviceLink fornirà ai consumatori un facile accesso alle applicazioni del proprio smartphone utilizzando, in modo integrato, i comandi vocali e il touchscreen dell’auto. Adottando una piattaforma open source sarà possibile per le case automobilistiche e i fornitori utilizzare uno standard uniforme di riferimento per l’integrazione delle app.Gli sviluppatori ne potranno trarre un notevole vantaggio perché potranno concentrarsi maggiormente sulla creazione di una migliore experience per i clienti, integrando una soluzione unica di connessione per l’utilizzo dell’applicazione da parte di tutti i costruttori d’automobili partecipanti.“Al centro della decisione di Ford di creare SmartDeviceLink vi è la scelta di incoraggiare il percorso dell’innovazione tecnologica, e questo consorzio rappresenta un importante passo verso questo obiettivo”, ha commentato Doug VanDagens, Global Director, Ford Connected Vehicle and Services, e membro del Consiglio del Consorzio. “I consumatori saranno posti al centro, beneficiando di ulteriori app innovative, nate da una maggiore collaborazione tra le aziende e dall’impegno degli sviluppatori”.Grazie a questo nuovo livello di integrazione, gli automobilisti potranno utilizzare le loro applicazioni preferite durante la guida in modo più semplice e comodo. Dal La tecnologia SmartDeviceLink si basa sul contributo di Ford reso attraverso il software AppLink™ per la comunità open source rilasciato nel 2013. Il Ford AppLink è attualmente disponibile su oltre 5 milioni di veicoli a livello globale.
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Promozioni auto gennaio 2017: le occasioni del mese

Il 2017 si è aperto con promozioni auto incredibili: a gennaio, ad esempio, la Nissan ha deciso di offrire 10 anni di garanzia sulla Qashqai.Gli sconti più sostanziosi del mese riguardano soprattutto vetture italiane e modelli appartenenti al segmento delle piccole anche se non mancano vetture di altre nazioni e di altre categorie. Scopriamole insieme.DR dr51.000 euro: è questo lo sconto previsto (da 14.980 a 13.980 euro) per chi intende acquistare una DR DR5 1.6 Style.DS DS3Per tutto il mese di gennaio 2017 la DS DS3 PureTech 82 Performance Line costa 18.082 euro anziché 19.800. L’offerta è abbinata ad un finanziamento (TAN fisso 4,75%, TAEG 6,51%) che comprende un anticipo di 7.000 euro, 35 rate mensili da 149,84 euro e una maxiquota finale da 9.032,19 euro.Fiat PandaLa Fiat Panda “base” – la 1.2 Pop – costa ufficialmente 11.300 euro ma grazie alle promozioni di gennaio 2017 della Casa torinese – valide in caso di permuta o rottamazione – sono sufficienti 8.950 euro per portarsela a casa. La cifra può scendere a 7.950 euro se si aderisce al finanziamento “SuperRottamazione” (TAN fisso 5,95%, TAEG 9,00%): anticipo zero, prima rata a 360 giorni e 61 rate mensili da 174,50 euro.Ford Fiesta4.550 euro (da 14.000 a 9.450 euro): è questo lo sconto previsto (fino al 9 gennaio 2017) per chi intende acquistare una Ford Fiesta “base” (la 1.2 Plus 3 porte) con l’aggiunta del climatizzatore e del Sound System (radio CD MP3, comandi al volante, USB e 6 altoparlanti). La promozione, valida anche senza usato da rottamare e su modelli presenti in stock, può essere abbinata al finanziamento IdeaFord (TAN 3,95%, TAEG 5,97%): anticipo zero, 36 rate da 182,63 euro e una maxiquota finale da 5.180 euro.Lancia YpsilonGrandi promozioni in casa Lancia a gennaio 2017: la Ypsilon meno cara del listino – la 1.2 Silver – costa 9.950 euro anziché 13.350 in caso di permuta o rottamazione e se si aderisce al finanziamento “SuperRottamazione” (TAN fisso 5,95%, TAEG 8,66%, anticipo zero, prima rata a 360 giorni e 61 rate mensili da 194,50 euro) la cifra scende a 8.950 euro.Nissan QashqaiPromozioni pazzesche per la Nissan Qashqai a gennaio 2017: la versione “entry level” della SUV giapponese – la 1.2 DIG-T Visia – costa 19.200 euro anziché 20.830 e viene offerta con una garanzia di ben 10 anni (3 del costruttore più estensione di 7 anni o 150.000 km).Renault ClioC’è tempo solo fino al 10 gennaio 2017 per approfittare delle promozioni sulla Renault Clio che consentono di acquistare con un forte sconto (da 13.350 a 9.950 euro) la versione “entry level” della piccola francese. L’offerta è valida in caso di ritiro di un usato con immatricolazione antecedente al 31/12/2006 o da rottamare e di proprietà del cliente da almeno 6 mesi e può essere abbinata al finanziamento Super Kasko Renault (TAN fisso 5,99%, TAEG 9,20%): anticipo di 2.900 euro e 60 rate da 168,85 euro.Smart fortwoLe promozioni Smart di gennaio 2017 sulla fortwo consentono di acquistare la versione 70 twinamic passion della citycar tedesca con 13.909,42 euro invece di 15.605. L’offerta prevede un finanziamento (TAN fisso 5.95%, TAEG 7,73%) composto da un anticipo di 2.150 euro, da 35 rate mensili da 130 euro e da una maxirata finale di 9.085 euro.Subaru ForesterFino al 31 marzo 2017 chi acquista una Subaru Forester riceverà in omaggio l’estensione di garanzia di 2 anni. La promozione è valida anche per XV e Outback ma non per le flotte.Volkswagen GolfGrazie all’Extra Bonus di 2.000 euro previsto per tutte le Volkswagen Golf a gennaio 2017 la variante meno costosa della compatta di Wolfsburg – la 1.2 TSI 85 CV – costa 16.900 euro anziché 18.900.
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