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Hyundai Tucson N-Line: bella con grinta

Avete presente quegli allestimenti pseudo-sportivi tutto fumo e niente arrosto che pretendono di aumentare la grinta di un’auto solo con qualche personalizzazione estetica?

Non è certo il caso del pack N-Line della Hyundai Tucson, che oltre a regalare un look più cattivo alla seconda generazione del SUV coreano (il modello più venduto in Europa del marchio asiatico) offe due soluzioni che aumentano il piacere di guida: l’assetto più rigido – dell’8% all’anteriore e del 5% al posteriore – e lo sterzo più diretto.

Il Pack N-Line per la Hyundai Tucson è disponibile esclusivamente in abbinamento alla versione XPrime e solo se si acquista il Techno Pack (600 euro: caricatore wireless per smartphone e impianto audio Krell Premium Sound System a 8 canali con sub-woofer e amplificatore esterno). Oppure in abbinata col Safety Pack (1.000 euro: avviso ostacoli in avvicinamento durante le manovre in retromarcia, sistema di assistenza anti-collisione frontale con riconoscimento veicoli e pedoni, sistema di monitoraggio degli angoli ciechi e sistema di rilevamento della stanchezza del conducente).

Insomma l’abbinamento porta il costo a 2.500 o 2.900 euro, ma offre davvero tanto.

I segni di riconoscimento della Tucson N-Line

Un paraurti anteriore ridisegnato e impreziosito da cromature scure, cerchi in lega scuri montati su pneumatici sportivi 245/45 R19, uno spoiler posteriore nero lucido, specchietti retrovisori neri e il logo N-Line sulla fiancata.

Un look grintoso anche dentro, come dimostrano i sedili sportivi N rivestiti in tessuto scamosciato e pelle con cuciture a contrasto rosse (presenti anche sul volante con razze in metallo e sul pomello del cambio in pelle) e la pedaliera in alluminio.

Il tutto senza trascurare in alcun modo il comfort. Qualche esempio? Sedili anteriori riscaldabili e sensori di parcheggio anteriori (che si aggiungono a quelli posteriori e alla retrocamera già presenti nella dotazione di serie).

Ultima, ma non meno importante, la garanzia lunghissima di cinque anni a chilometraggio illimitato perfetta per i macinatori di chilometri che percorrono molta strada per lavoro o per piacere.

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La scheda tecnica
Le prestazioni
Accelerazione 0-100 km/h 11,8 secondi
Autonomia teorica 1.384 km
Velocità massima 180 km/h
Cilindrata 1.598 cc
I consumi
Ciclo combinato 23,8 km/litro
Emissioni di CO2 110g/km

Normale o mild hybrid

La Hyundai Tucson con il Pack N-Line – disponibile a trazione anteriore o integrale e in abbinamento a un cambio manuale a sei marce o a una trasmissione automatica DCT a doppia frizione a sette rapporti – è offerta con due motori 1.6 turbodiesel CRDi da 136 CV: uno “normale” e l’altro mild hybrid 48V.

Quest’ultimo, grazie a una batteria da 48 Volt collegata al tradizionale sistema a 12V tramite un convertitore DC/DC (soluzione che consente di utilizzare parte dell’energia stoccata nel sistema a 48V per stabilizzare l’alimentazione a 12V) e a un generatore MHSG (acronimo di Mild Hybrid Starter Generator) da 12 kW – promette una riduzione dei consumi e delle emissioni fino all’11% (usando come criterio il ciclo NEDC 2.0) e può vantare – tra le altre cose – il recupero dell’energia in frenata o in decelerazione, la funzione start/stop estesa fino a 30 chilometri orari, ripartenze più confortevoli che si sommano a un’accelerazione più pronta ed efficiente e – soprattutto – l’accesso alle zone a traffico limitato, parcheggi gratuiti e possibilità di circolare durante i blocchi del traffico.

Il mezzo ideale, omologato ibrido, per chi non può rinunciare alla convenienza del diesel ma al tempo stesso vuole mettersi al riparo dai limiti alla circolazione che penalizzano spesso le auto con motore a gasolio.

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Suzuki Jimny: così migliora un best-seller

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Suzuki Jimny, reinterpretare un classico. Potrebbe essere il titolo di un saggio di design industriale o di una case history di successo, il modo in cui i giapponesi hanno preso un modello storico ma ormai superato e ne hanno ricavato un fenomeno di vendite, 49 anni dopo.

Ovvio, si sta parlando comunque di una vettura di nicchia – un fuoristrada autentico nell’ingombro di una citycar (3,65 metri di lunghezza, 1,65 di larghezza e 1,72 di altezza) – quindi le vendite non potranno mai essere di massa, però basta guardarsi attorno per capire che la Jimny piace, e molto, anche a chi presumibilmente ha nella rampa del box l’ostacolo più grande da superare.

Suzuki Jimny: un’auto, una filosofia

Vale dunque la pena ripercorrere, anche se solo brevemente, la storia della Jimny. Prima, però, è doveroso dare atto a Suzuki di aver tenuto fede alle tradizioni con caparbietà tutta giapponese. Laddove altre Case avrebbero ripescato il nome, magari qualche elemento di design (la forma di un faro, per esempio), ma avrebbero virato su un crossover a due ruote motrici, con gli inserti nell’abitacolo in tinta con la carrozzeria e lo spoiler da granturismo, Suzuki ha riproposto la stessa formula del 1970, con gli standard qualitativi e di sicurezza di oggi.

Pensate, 50 anni fa il motore aveva una cilindrata che oggi andrebbe stretta a una moto (359 cc), i cilindri erano due e il raffreddamento era ad aria, per 21 CV di potenza. Si capisce che le prestazioni erano modeste, nonostante il peso estremamente contenuto (620 kg circa) del mezzo. Tutto nacque dalla voglia dei giapponesi, una volta conclusa la Seconda Guerra Mondiale, di provare a replicare il fenomeno dei fuoristrada americani ed europei (come ad esempio il Jeep Willys e il Land Rover) ma a modo loro: in scala ridotta.

Così uguale, così diversa

Reinterpretare, dunque. Quando hai per le mani un pezzo di storia come la Suzuki Jimny è un attimo farsi prendere dalla “sindrome del braccino”, dalla paura di osare e, alla fine, giungere a un risultato per nulla soddisfacente. Non è questo il caso del team di lavoro che ha definito la 4×4 nipponica nata nel 2018: da qualunque parte la si guardi si percepisce immediatamente che è una Jimny, anche se volumi e proporzioni sono stati completamente stravolti.

I dati tecnici
Le prestazioni
Potenza 102 CV
Autonomia teorica 588 km
Velocità massima 145 km/h
Cilindrata 1.462 cm3
I consumi
Ciclo combinato 6,8 l/100 km
Emissioni di CO2 154 g/km

Una Jimny più unica che rara

A rendere speciale la nuova Suzuki Jimny è il fatto che di concorrenti dirette non ne ha: le sole tre auto al mondo caratterizzate dalla stessa filosofia sono la Jeep Wrangler, la Land Rover Defender (presto vedremo la nuova generazione) e la Mercedes Classe G. Tutte, però, decisamente più grandi e costose.

A proposito: il listino parte dai 22.900 euro necessari per acquistare la versione dotata di cambio manuale e sale ai 24.400 euro della variante con trasmissione automatica a quattro rapporti (convertitore di coppia). La trazione è rigorosamente integrale (posteriore + anteriore inseribile) è l’unico motore disponibile è un 1.500 quattro cilindri aspirato a benzina da 102 CV.

Il bagagliaio? In configurazione quattro posti offre 85 litri di capacità, non moltissimi a dire la verità; abbattendo gli schienali del sedile posteriore si arriva a 830. Quanto alle prestazioni, la velocità massima è pari a 145 km/h, 140 per la variante automatica.

Ma non è certo con i numeri che ti conquista una macchina come la Suzuki Jimny. La sua forza è la linea, così diversa dalla “solita noia”, che varrebbe la pena valorizzare con colori vivaci come ad esempio il Giallo Kinetic. Ma qui siamo nel campo dei gusti personali.


Primo contatto

Suzuki Jimny: passione off-road

La quarta generazione della Suzukina rimane una delle poche fuoristrada pure sul mercato

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Seat inizia la produzione del nuovo cambio manuale del Gruppo Volkswagen

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Uno dei tre centri produttivi di Seat (Seat Componentes), insieme a Martorell e Barcellona, ha iniziato la produzione di un nuovo componente chiave per il Gruppo Volkswagen. Si tratta della nuova trasmissione manuale, a sei marce, nota con il nome in codice MQ281.

Il nuovo cambio manuale a sei marce – in grado di gestire una coppia massima compresa tra i 200 e i 340 Nm – verrà adottato dai modelli Volkswagen, Audi e Skoda e, quando verranno raggiunti i ritmi di produzione massimi, la fabbrica spagnola sarà in grado di costruirne 450.000 unità all’anno.

Negli ultimi anni Seat Componentes ha lavorato duro per migliorare l’efficienza e incrementare la produttività dello stabilimento. È per questo che i responsabili di questo centro di produzione assicurano che l’assegnazione della produzione della nuova trasmissione è un vero riconoscimento da parte del Gruppo Volkswagen.

 

Precisamente lo stabilimento industriale Seat Componentes si trova nella località El Prat de Llobregat, a due passi da Barcellona. Attualmente in questo stabilimento vengono prodotti componenti in alluminio, ingranaggi e gli assi. Può contare su impianti di fusione, meccanizzazione, montaggio e banchi di prova. Durante lo scorso anno, inoltre, Seat Componentes ha fabbricato 700.000 trasmissioni MQ200, il 56% della cui produzione è stato esportato.

Seat Componentes è una delle nuove installazioni dedicate alla produzione di trasmissioni che il Gruppo Volkswagen ha sparse per il mondo. Da lavoro a 1.000 impiegati e occupa 155.000 metri quadrati. Attualmente la capacità massima di produzione giornaliera è di 3.500 trasmissioni e, grazie all’ottimizzazione delle linee di montaggio il volume giornaliero è stato aumentato di ulteriori 300 unità.

Complessivamente Seat Componentes produrrà un totale di 800.000 trasmissioni all’anno (MQ200 e MQ281). Il primo modello a montare la nuova trasmissione MQ281 sarà la Volkswagen Passat.

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Ducati “25° Anniversario 916”, l’edizione limitata che celebra i 25 anni della 916

Ha scelto Laguna Seca (dove la Superbike ha corso il nono round stagionale) Ducati per presentare al pubblico di appassionati la “25° Anniversario 916”, edizione limitata (500 esemplari) su base Panigale V4 S realizzata per celebrare un quarto di secolo del celebre modello sportivo del marchio bolognese.

D’altronde la Ducati 916 non è stata solo una moto di grande successo commerciale, ma è stata anche estremamente vincente nelle competizioni del Campionato Mondiale Superbike: 120 vittorie, 8 titoli costruttori e 6 titoli piloti, di cui 4 con Carl Fogarty. L’inglese, in sella alle Ducati 916 SBK e 996 SBK, ha conquistato 43 delle 55 gare vinte complessivamente con la Casa bolognese. “King” Carl, insieme alla 916, rappresentano ancora oggi l’accoppiata di maggior successo nella storia delle Rosse di Borgo Panigale in SBK.

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Arriverà in Italia a ottobre a 41.900 euro la “25° Anniversario 916”, arricchita di contenuti tecnici racing derivati dalla Panigale V4 R, come, ad esempio, il telaio “Front Frame” disegnato su specifiche Ducati Corse. Esteticamente si distingue per la livrea dedicata, i cerchi forgiati in magnesio, lo scarico omologato Akrapovič in titanio e la ricca lista di componenti Ducati Performance.

Infine, la presentazione è stata anche l’occasione per ricordare Carlin Dunne, il pilota californiano del team Spider Grips Ducati, recentemente scomparso alla Pikes Peak. Jason Chinnock ha annunciato la decisione di Ducati di “ritirare” dal mercato l’esemplare contrassegnato dal 5, numero che Dunne usava in gara. La moto verrà battuta all’asta e il ricavato sarà destinato alla raccolta fondi per offrire supporto alla madre di Carlin.

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BMW M3 E30: ICONICARS

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La BMW M3 è una pietra miliare dell’automobilismo: ha ispirato ogni singola berlina sportiva prodotta dagli anni ’80 in poi, divenendo un vero e proprio punto di riferimento per ogni competitor.
Come la VW Golf GTI o la Porsche 911, la BMW M3 è sempre stata una sportiva sfruttabile, bilanciata, perfetta per l’utilizzo di tutti i giorni.

La prima M3

La prima BMW M3 è nata nel 1986, dalla base delle Serie3 E30. Il motore 2 litri quattro cilindri era lo stesso della 320is, ma i tecnici della divisione Motorsport “M” lo modificarono aumentandone la cilindrata a 2,3 litri e dotandolo delle 4 valvole per cilindro.

La potenza così passò dai circa 170 Cv (del 2.0 litri) ai 195 CV a 6.750 giri, 200 Cv nella versione non catalizzata. La M3 scattava da 0 a 100 km/h in 6,9 secondi e toccava i 235 km/h di velocità massima.

L’impianto frenante era dotato di 4 dischi autoventilati e ABS, mentre sospensioni, cambio e scatole dello sterzo vennero adattate ad un uso più sportivo.
Esteticamente era un’auto davvero speciale.

Tocchi sportivi ma di classe, con targhette M nei punti giusti, un leggero spoiler posteriore, cerchi in lega dedicati, prese d’aria maggiorate e interni più curati.
La qualità costruttiva era davvero alta, e questo ha fatto sì che il prezzo fosse molto elevato e i tempi di consegna molto lunghi.

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Le evoluzioni

I primi esemplari vennero venduti nel 1987, ma già dall’anno successivo BMW decise di aggiornare la M3. La prima BMW M3 “Evolution” era assai più muscolosa: la potenza del quattro cilindri aumentò a 215 CV mentre la carrozzeria venne modificata con sedili più leggeri e corsaioli, finestrini più sottili, uno splitter anteriore più grande e un alettone posteriore efficace.

L’anno seguente (1989) vennero prodotte anche le versioni cabrio (780 esemplari) equipaggiate con il motore da 200 Cv della prima versione, e una versione più estrema della M3, la Sport Evolution o Evo3, prodotta in soli 600 esemplari.

La BMW M3 Evolution 3, grazie al motore portato alla cilindrata di 2.467 cc e ad altre modifiche, produceva 238 Cv a 7.000 giri. Scattava da 0 a 100 km/h in 6,1 secondi e toccava i 250 km/h.
La versione Sport Evolution era anche dotata di uno splitter anteriore regolabile, di prese d’aria supplementari (montate al posto dei fendinebbia) e di un alettone posteriore maggiorato.

BMW Motorshow In Hong Kong

Credits: HONG KONG, CHINA – AUGUST 02: A BMW M3 car is on display during the BMW Motorshow ‘Joy is timeless’ at Harbour City on August 2, 2018 in Hong Kong, China. BMW Motorshow ‘Joy is timeless’ is held from July 26 to August 5 to celebrate its 50th anniversary of the brand’s arrival in Hong Kong. (Photo by VCG)

75th Member’s Meeting at Goodwood

Credits: CHICHESTER, ENGLAND – MARCH 18: 1980s BMW M3 E30 in the Group A Touring Cars demo during the 75th Member’s Meeting at Goodwood on March 18, 2017 in Chichester, England. (Photo by Michael Cole/Corbis via Getty Images)

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Autovelox e Tutor: dove sono? (15-21 luglio 2019)

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Numerosi Autovelox e Tutor saranno presenti sulle strade e sulle autostrade d’Italia.

Di seguito troverete l’elenco completo di tutte le postazioni fisse e mobili attive nel nostro Paese. Nove i nuovi Tutor installati: due sulla A1 in provincia di Modena, due sulla A4 in Lombardia, uno sulla A8 in provincia di Varese, due sulla A13 in Emilia-Romagna e due sulla A14 (uno nella città metropolitana di Bari e l’altro nella città metropolitana di Bologna).

Autovelox mobili dal 15 al 21 luglio 2019

VALLE D’AOSTA

15/07-21/07 T1 Traforo Monte Bianco AO

PIEMONTE

15/07-21/07 A4 Torino-Trieste TO
15/07-21/07 A4 Torino-Trieste NO
15/07-21/07 A21 Torino-Alessandria-Piacenza-Brescia AL
15/07-21/07 A A26 km 76+500 ADP Rio Anda Nord AL
15/07-21/07 SS32 Ticinese NO
15/07-21/07 SS703 Tangenziale Est Novara NO
15/07-21/07 SP142 del Biellese NO
15/07-21/07 SP229 Lago d’Orta NO
15/07-21/07 SP299 della Valsesia NO
16/07-21/07 A26 Genova Voltri-Gravellona Toce NO
15/07 A6 Torino-Savona CN
15/07 SS34 del lago Maggiore VB
16/07-17/07 SS33 del Sempione VB
16/07 SS231 di Santa Vittoria AT
17/07 A6 Torino-Savona TO
17/07 SP1 delle Grange VC
17/07 SP28 Asti-Alessandria AT
18/07 SP458 Asti-Chivasso AT
18/07 SP54 del Lago di Mergozzo VB
19/07-21/07 SS231 di Santa Vittoria AT
19/07 A6 Torino-Savona CN
19/07 SS33 del Sempione VB
20/07 SS34 del lago Maggiore VB
21/07 SS33 del Sempione VB

LIGURIA

15/07 A15 Parma-La Spezia SP
16/07 A6 Torino-Savona SV
16/07 A12 Genova-Roma GE
17/07 SS1 Aurelia IM
18/07 SP29 del Colle di Cadibona SV
20/07 SS28 del colle di Nava IM
21/07 SS1 Aurelia SP
21/07 SP1 Aurelia GE

LOMBARDIA

15/07 SS36 del lago di Como e dello Spluga LC
15/07 SP671 della Valle Seriana BG
16/07 SS233 Varesina VA
16/07 SS9 via Emilia LO
16/07 SP142 Boltiere-Pontirolo-Treviglio BG
16/07 SP235 di Orzinuovi LO
17/07 SS712 Tangenziale Est di Varese VA
18/07 SS9 via Emilia LO
18/07 SP235 di Orzinuovi LO
19/07 A4 Torino-Trieste BS
19/07 A7 Milano-Genova PV
19/07 A9 Lainate-Chiasso CO
19/07 SS36 del lago di Como e dello Spluga MI
19/07 SS36 dello Spluga SO
19/07 SP10 Padana Inferiore MN
20/07-21/07 SS9 via Emilia LO
20/07-21/07 SP235 di Orzinuovi LO
20/07 SS36 del lago di Como e dello Spluga LC
20/07 SP69 di Santa Caterina VA
21/07 A7 Milano-Genova PV
21/07 SS233 Varesina VA

TRENTINO-ALTO ADIGE

15/07 SS48 delle Dolomiti TN
15/07 SP47 della Valsugana TN
16/07 SS12 del Brennero BZ
16/07 SS45 bis Gardesana Occidentale TN
16/07 SS49 della Val Pusteria BZ
16/07 SP47 della Valsugana TN
17/07 SS43 di Val di Non TN
18/07 SS240 di Loppo e di Val di Ledro TN
19/07 SS48 delle Dolomiti TN
19/07 SP47 della Valsugana TN
20/07 SS242 Val Gardena BZ

VENETO

15/07-21/07 SS53 Postumia TV
15/07-16/07 SS13 Pontebbana TV
15/07-16/07 SR15 Cadore Mare TV
15/07-16/07 SR89 Treviso Mare TV
15/07-16/07 SP100 di Montebelluna TV
15/07 A4 Torino-Trieste VR
15/07 A31 Vicenza-Piovene Rocchette VI
15/07 SR348 Feltrina TV
15/07 SR47 della Valsugana VI
15/07 SP667 di Caerano TV
15/07 SP71 del Ponte della Muda TV
15/07 SC Tangenziale Padova PD
16/07 A4 Torino-Trieste VE
16/07 SS434 Transpolesana RO
16/07 SP248 Schiavonesca Marosticana TV
16/07 SC Tangenziale Sud Vicenza VI
17/07 A4 Torino-Trieste VR
17/07 A4 Torino-Trieste VI
17/07 SP667 di Caerano TV
17/07 SC Tangenziale Padova PD
18/07-19/07 SC Tangenziale Sud Vicenza VI
18/07 A4 Torino-Trieste VE
18/07 SP102 Postumia Romana TV
19/07-21/07 SS13 Pontebbana TV
19/07-21/07 SR15 Cadore Mare TV
19/07-21/07 SR348 Feltrina TV
19/07-21/07 SR89 Treviso Mare TV
19/07-21/07 SP100 di Montebelluna TV
19/07 SR47 della Valsugana VI
19/07 SP248 Schiavonesca Marosticana TV
19/07 SP68 di Istrana TV
19/07 SP71 del Ponte della Muda TV
19/07 SC Tangenziale Sud Vicenza VI
20/07-21/07 A4 Torino-Trieste PD
20/07 A31 Vicenza-Piovene Rocchette VI
20/07 SP19 di Vedelago TV
20/07 SP245 Castellana TV
21/07 SR245 Castellana TV
21/07 SP71 del Ponte della Muda TV
21/07 SC Tangenziale Sud Vicenza VI

FRIULI-VENEZIA GIULIA

15/07-18/07 A4 Torino-Trieste UD
15/07-18/07 A23 Palmanova-Tarvisio UD
15/07 SS13 Pontebbana UD
15/07 SS14 della Venezia Giulia TS
15/07 SS202 Triestina TS
15/07 SS58 della Carniola TS
15/07 SR353 della Bassa Friulana UD
15/07 SP1 del Carso TS
15/07 SP95 di Madrisio UD
16/07 SS14 della Venezia Giulia UD
16/07 SS15 via Flavia TS
16/07 SS352 di Grado UD
16/07 SR252 di Palmanova UD
16/07 SP35 di Opicina TS
16/07 SC viale Miramare TS
17/07 A34 GO
17/07 RA13 A4 Sistiana-Fernetti TS
17/07 RA14 Villa Opicina-Fernetti TS
17/07 SS13 Pontebbana UD
17/07 SR353 della Bassa Friulana UD
17/07 NSA326 Lacotisce Rabuiese TS
18/07-19/07 SS352 di Grado UD
18/07 SS14 della Venezia Giulia UD
18/07 SS14 della Venezia Giulia TS
18/07 SS202 Triestina TS
18/07 SS676 Tangenziale UD
18/07 SP35 di Opicina TS
19/07 RA13 A4 Sistiana-Fernetti TS
19/07 RA14 Villa Opicina-Fernetti TS
19/07 SS56 di Gorizia UD
19/07 SC1 del Carso TS
20/07 A4 Torino-Trieste UD
20/07 A23 Palmanova-Tarvisio UD
20/07 SS13 Pontebbana UD
20/07 SS15 via Flavia TS
20/07 SS202 Triestina TS
20/07 SR353 della Bassa Friulana UD
20/07 SP14 di Muggia TS

EMILIA-ROMAGNA

15/07-20/07 RA08 Ferrara-Porto Garibaldi FE
15/07-20/07 SS16 Adriatica FE
15/07 SS16 Adriatica RA
15/07-20/07 SS309 Romea FE
15/07-17/07 SS63 R Variante Cispadana RE
15/07 SS9 via Emilia FC
15/07-16/07 SP523 Fondovalle PR
15/07 SP Busseto PR
16/07 SS12 Nuova Estense MO
16/07 SS16 Adriatica RN
16/07 SS3 Bis Tiberina FC
16/07 SS72 di San Marino RN
16/07-18/07 SS9 via Emilia BO
16/07-17/07 SS9 via Emilia PR
16/07 SP62 R Variante Cispadana RE
17/07 SS16 Adriatica RA
17/07 SS727 Tang. Forlì FC
17/07 SS Busseto PR
18/07 SS12 var. Mirandola MO
18/07 SS16 Adriatica RN
18/07 SS3 Bis Tiberina FC
18/07 SS72 di San Marino RN
18/07 SP62 R Variante Cispadana RE
19/07 A21 Torino-Alessandria-Piacenza-Brescia PC
19/07-20/07 SS63 R Variante Cispadana RE
19/07 SS67 Tosco Romagnola FC
19/07 SS Busseto PR
19/07 SC Complanare Luigi Einaudi MO
20/07 SS727 Tang. Forlì FC
21/07 SS67 Tosco Romagnola FC
21/07 SP258 Marecchia RN

TOSCANA

15/07-18/07 A1 Milano-Napoli AR
15/07-17/07 A1 Milano-Napoli FI
15/07 A12 Genova-Roma LU
15/07 A15 Parma-La Spezia MS
15/07 RA03 Siena-Firenze SI
15/07 SS1 Aurelia LI
16/07-18/07 A11 Firenze-Pisa Nord PT
16/07-17/07 A12 Genova-Roma LI
16/07 SP/SGC Firenze-Pisa-Livorno LI
17/07-20/07 RA06 Bettolle-Perugia AR
17/07-19/07 A15 Parma-La Spezia MS
18/07 A12 Genova-Roma LU
19/07-20/07 A12 Genova-Roma LI
19/07 SS1 Aurelia LI
19/07 SS223 di Paganico GR
20/07-21/07 A1 Milano-Napoli FI
20/07-21/07 A11 Firenze-Pisa Nord PT
20/07 SS1 Aurelia MS
21/07 A12 Genova-Roma LU
21/07 A15 Parma-La Spezia MS
21/07 SS1 Aurelia LI

MARCHE

15/07-21/07 A14 Bologna-Taranto PU
15/07-21/07 A14 Bologna-Taranto FM
15/07-21/07 RA11 Ascoli-Porto d’Ascoli AP
15/07-21/07 SS16 Adriatica AN
15/07-21/07 SS16 Adriatica PU
15/07-21/07 SS3 Flaminia PU
15/07-21/07 SS73 Bis di Bocca Trabaria PU
15/07-21/07 SS76 della Valle d’Esino AN
15/07-21/07 SP423 Urbinate PU

UMBRIA

16/07-17/07 SS3 Bis Tiberina PG
16/07-17/07 SS E45 Loc. Acquasparta PG

LAZIO

15/07 A A24 Tang.Est/Castel Madama RM
16/07 A A12 Roma-Civitavecchia RM
18/07 SS148 via Pontina LT
18/07-19/07 SR156 dei Monti Lepini FR
20/07 SS Racc. A/1 km 15 loc. Cortona FR
21/07 SS675 Umbro-Laziale VT

ABRUZZO

15/07-21/07 RA Raccordo Autostradale Chieti-Pescata CH
15/07-21/07 SS16 Adriatica CH
15/07-21/07 SS649 di Fondo Valle Alento CH
15/07-21/07 SS650 Fondo valle Trigno CH
15/07-21/07 SS652 di Fondo Valle Sangro CH
15/07-21/07 SS656 Val Pescara e Chieti CH
15/07-21/07 SS714 var. Francavilla al mare CH

MOLISE

15/07-21/07 SS647 Fondo Valle del Biferno CB
15/07 SS650 Trignina IS
20/07 SS158 della Valle del Volturno IS

CAMPANIA

15/07-20/07 A1 Milano-Napoli CE
15/07-20/07 A3 Napoli-Salerno-Reggio Calabria NA
15/07-20/07 A3 Napoli-Salerno-Reggio Calabria SA
15/07-20/07 A16 Napoli-Canosa AV
15/07-20/07 A2 del Mediterraneo SA
15/07-20/07 A30 Napoli-Salerno SA
15/07-20/07 RA02 Salerno-Avellino AV
15/07-20/07 SS268 del Vesuvio NA
15/07-20/07 SS7 Appia CE
15/07-20/07 SS7 Appia Quater via Domitiana CE
15/07-19/07 A30 Napoli-Salerno CE
15/07 RA09 di Benevento BN
15/07 SP430 SA
16/07 SR562 Omingardina SA
17/07 RA09 di Benevento BN
17/07 SS517 Variante Bussentina SA
18/07 SS18 Tirrena Inferiore SA
19/07 SP430 SA
20/07 SS18 Tirrena Inferiore SA

BASILICATA

15/07-20/07 SS407 Basentana MT
17/07 SS658 Potenza-Melfi PZ
18/07-19/07 SS598 di Fondo Valle d’Agri PZ
18/07 RA05 Scalo Sicignano-Potenza PZ
20/07 SS658 Potenza-Melfi PZ

PUGLIA

15/07-21/07 SS379 Egnazia e delle Terme di Torre Canne BR
15/07 SP367 Maglie-Galatina LE
18/07 SS16 Adriatica FG
18/07 SP367 Maglie-Galatina LE
20/07 SS16 Adriatica FG

CALABRIA

19/07-21/07 SS106 Jonica RC
20/07-21/07 SS682 Jonio-Tirreno RC

SICILIA

15/07-21/07 A20 Messina-Catania ME
15/07-21/07 A29 Palermo-Mazara del Vallo TP
15/07-21/07 SS113 Settentrionale Sicula ME
15/07-21/07 SS121 PA
15/07-21/07 SS189 AG
15/07-17/07 SS115 RG
15/07 SS114 Orientale Sicula CT
16/07 A18 Messina-Palermo ME
16/07 A29 Palermo-Mazara del Vallo PA
16/07 SS114 SR
16/07 SS284 CT
17/07-19/07 A19 Palermo-Catania PA
17/07 SS114 Orientale Sicula CT
17/07 SS117 Bis e 4 Turistica EN
17/07 SS417 CT
18/07-20/07 A29 Palermo-Mazara del Vallo PA
18/07 A18 Messina-Palermo ME
18/07 SS114 SR
18/07 SS284 CT
19/07 SS117 Bis e 4 Turistica EN
19/07 SS417 CT
20/07 A18 Messina-Palermo ME
20/07 SS115 RG
21/07 A19 Palermo-Catania PA

SARDEGNA

15/07-20/07 SS131 Dir. Centrale Nuorese NU
15/07 SS131 Carlo Felice OR
15/07 SS131 Dir. Centrale Nuorese SS
17/07 SS729 Sassari-Olbia SS
18/07 SS131 Carlo Felice NU
18/07 SS131 Carlo Felice SS
18/07 SS131 Dir. Centrale Nuorese SS
19/07 SS131 Carlo Felice CA
19/07 SS389 di Buddusò e del Correboi NU
20/07 SS125 Orientale Sarda CA
20/07 SS131 Dir. Centrale Nuorese SS
21/07 SS125 Orientale Sarda NU
21/07 SS131 Carlo Felice CA
21/07 SS291 della Nurra SS

Autovelox fissi in autostrada: dove sono

PIEMONTE

T4 Traforo del Frejus interno galleria (dir. Francia Italia) Bardonecchia (TO)

VENETO

A4 Torino-Trieste km 423+850 (dir. Ovest) Noventa di Piave (VE)
A4 Torino-Trieste km 417+900 (dir. Ovest) Meolo (VE)
A4 Torino-Trieste km 406+950 (dir. Est) Quarto d’Altino (VE)
A4 Torino-Trieste km 417+350 (dir. Est) Meolo (VE)

TOSCANA

A1 Milano-Napoli km 305+500 (dir. Nord) Bagno a Ripoli (FI)
A1 Milano-Napoli km 362+500 (dir. Sud) Civitella in Val di Chiana (AR)
A11 Firenze-Pisa Nord km 35,500 (dir. Ovest) Serravalle Pistoiese (PT)
A12 Livorno-Rosignano km 200+500 (dir. Sud) Rosignano Marittimo (LI)
A15 Parma-La Spezia km 53+000 (dir. Nord) Berceto (PR)

MARCHE

A14 Bologna-Taranto km 154+060 (dir. Sud) Pesaro (PU)
A14 Bologna-Taranto km 254+340 (dir. Nord) Potenza Picena (MC)
A14 Bologna-Taranto km 290+540 (dir. Nord) Campofilone (FM)
RA11 Ascoli-Mare km 03+800 (dir. Est) Ascoli Piceno (AP)

UMBRIA

RA6 Raccordo Autostradale Bettolle-Perugia km 57+050 (dir. Est) Perugia (PG)

CAMPANIA

RA2 Avellino-Salerno km 17+015 (dir. Sud) Montoro (AV)

PUGLIA

A14 Bologna-Taranto km 683+397 (dir. Sud) Bitritto (BA)
A14 Bologna-Taranto km 689+715 (dir. Nord) Sannicandro di Bari (BA)

Autovelox fissi sulle strade statali: dove sono

LOMBARDIA

SS336 dell’Aeroporto di Malpensa km 08+550 (dir. Ovest) Cardano al Campo (VA)
SS336 dell’Aeroporto di Malpensa km 17+680 (dir. Est) Lonate Pozzolo (VA)
SS336 dell’Aeroporto di Malpensa km 32+700 (dir. Ovest) Inveruno (MI)
SS336 dell’Aeroporto di Malpensa km 33+700 (dir. Est) Meseno (MI)

FRIULI VENEZIA GIULIA

SR463 km 49+300 (dir. Sx) San Vito al Tagliamento (PN)
SR463 km 50+225 (dir. Dx) San Vito al Tagliamento (PN)
SR464 km 13+930 (dir. Sx) Spilimbergo (PN)
SR464 km 14+837 (dir. Dx) Spilimbergo (PN)
SR251 km 79+903 (dir. Sx) Claut (PN)
SR251 km 94+596 (dir. Dx) Erto e Casso (PN)

UMBRIA

SS3 bis (Itinerario E45) Terni-Ravenna (SS Tiberina Bis) km 72+500 (dir. Nord) Perugia
SS3 bis (itinerario E45) Terni-Ravenna (SS Tiberina Bis) km 73+500 (dir. Sud) Perugia
SS3 bis (itinerario E45) Terni-Ravenna (SS Tiberina Bis) km 39+750 (dir. Nord) Todi (PG)
SS3 bis (itinerario E45) Terni-Ravenna (SS Tiberina Bis) km 40+800 (dir. Sud) Todi (PG)
SS675 Viterbo-Terni (SS Umbro-Laziale) km 52+120 (dir. Sud) Narni (TR)

MARCHE

SS73 Fano Grosseto km 95+150 (dir. Est) Colli al Metauro (PU)
SS73 Fano Grosseto km 102+550 (dir. Ovest) Cartoceto (PU)
SS77 Foligno-Civitanova Marche (SS della Valle del Chienti) km 88+600 (dir. Est) Corridonia (MC)
SS16 Venezia-Otranto (SS Adriatica) km 294+620 (dir. Nord) Ancona

PUGLIA

SS16 Venezia-Otranto (SS Adriatica) km 609+000 (dir. Nord) Chieuti (FG)

BASILICATA

SS658 Potenza-Melfi km 2+600 (dir. Nord) Potenza

CALABRIA

SS106 Reggio Calabria-Taranto (SS Jonica) km 240+900
Crotone

Tutor: dove sono

A1 Milano-Napoli

Direzione Nord

San Vittore-Cassino
Cassino-Pontecorvo
Colleferro-Valmontone
Allacciamento Racc. Roma Nord per A1-Ponzano Romano
Ponzano Romano-Magliano Sabina
Magliano Sabina-Orte
Firenzuola-Badia
Reggio Emilia-Campegine
Campegine-Parma
Modena Sud Dir Nord-Modena Nord Dir Nord

Direzione Sud

Badia-Firenzuola
Allacciamento A1 per Roma Sud-Colleferro
San Vittore-Caianello
Modena Sud Dir Sud-All A14 A1 N dir Sud

A4 Torino-Trieste

Direzione Ovest

Dalmine Dir Ovest-Capriate Dir Ovest
Capriate Dir Ovest-Cavenago Dir Ovest

A7 Milano-Genova

Direzione Nord

Busalla-Ronco Scrivia
Ronco Scrivia-Isola del Cantone

A8 Milano-Varese

Direzione Nord

Castellanza Dir Nord-Busto Arsizio Dir Nord

A10 Genova-Ventimiglia

Direzione Ovest

Celle Ligure-Albisola

Direzione Est

Albisola-Celle Ligure

A13 Bologna-Padova

Direzione Nord

Bologna Interporto-Altedo
Altedo-Ferrara Sud

Direzione Sud

Ferrara Nord-Ferrara Sud Dir Sud
Ferrara Sud Dir Sud-Altedo Dir Sud

A14 Bologna-Taranto

Direzione Nord

Forlì-Faenza
Faenza-All. Ravenna Sud
Bari Nord Dir Nord-Bitonto Dir Nord
Valle del Rubicone-Cesena

Direzione Sud

Faenza-Forlì
Castel San Pietro Dir Sud-Imola Dir Sud
Cesena-Valle del Rubicone
Valle del Rubicone-Rimini

A16 Napoli-Canosa

Direzione Ovest

Monteforte-Baiano

Direzione Est

Monteforte-Avellino Ovest

A26 Genova-Gravellona Toce

Direzione Nord

Masone-Broglio

Direzione Sud

Masone-Massimorisso

A30 Caserta-Salerno

Direzione Nord

Sarno-Palma Campania

Direzione Sud

Allacciamento A1 per A30-Nola
Sarno-Nocera Pagani

A5 Torino-Monte Bianco

Direzione Francia

Traforo Monte Bianco Sud-Traforo Monte Bianco Nord

Direzione Italia

Traforo Monte Bianco Nord-Traforo Monte Bianco Sud

A56 Tangenziale di Napoli

Direzione Ovest

Camaldoli Dir. Ovest-Vomero Dir. Ovest
Fuorigrotta Dir. Ovest-Agnano Dir. Ovest

Direzione Est

Agnano Dir. Est-Fuorigrotta Dir. Est
Arenella Dir. Est-Capodimonte Dir. Est

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Special Projects: Ferrari svela i segreti del club più esclusivo al mondo

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Possedere la propria Ferrari disegnata e fabbricata su misura è diventata una moda, tra i pochi che possono permettersela. Cavalcando l’onda di questo trend è nato il successo degli Special Project di Ferrari e la tendenza che ha spinto anche altri costruttori a seguire gli stessi passi della Casa di Maranello. Ma questo esclusivo club è stato da sempre avvolto da un alone di mistero. Oggi però Ferrari svela alcune curiosità e segreti del programma Special Project, il club più esclusivo del mondo dei motori.

In una recente intervista concessa da Enrico Galliera alla rivista inglese Autocar, il massimo responsabile delle vendite e del marketing della marca italiana ha svelato alcuni retroscena della divisione speciale Special Project di Ferrari. E il primo è che questo club è ancora più esclusivo di quanto possiate pensare.

Un’élite di 250 devoti al Cavallino Rampante

Solo 250 tra i migliori clienti Ferrari hanno infatti accesso a questa ‘setta’ devota al Cavallino Rampante, un accesso che offre Ferrari come ultimo gradino, il più alto naturalmente, nella gamma e come simbolo di massima esclusività. A ciò si sommano a una produzione di massimo 3 esemplari all’anno, per ognuno dei quali Ferrari dedica circa 3 anni di progettazione e realizzazione. Si tratta di auto uniche, del tipo one-off  pochissime unità come la Ferrari SP3JC, ma ognuna deve rigorosamente rispondere a tutte le esigente del suo cliente: dall’auto perfetta per la pista come la P80/C, fino alla reinterpretazione di un classico della marca come la Ferrari SP275 RW Competizione.

5 anni di attesa per la propria one-off

Ma Galliera ha voluto specificare qualcosa di molto importante e cioè che la domanda di questo tipo di modelli è molto elevata e raggiunge ora come ora una lista di attesa fino a 5 anni per chi ordina oggi un modello personalizzato. Di fatto Ferrari potrebbe anche decidere di ampliare l’offerta per questa divisione speciale, ma si nega a farlo, almeno per il momento, per garantire l’esclusività di questo programma dedicato unicamente ai suoi 250 clienti più fedeli. E per questo Ferrari sta rifiutando non poco richieste di one-off.

La divisione ICONA

Dopotutto Ferrari non vuole neanche sbattere porte in faccia a nessuno, e per questo è nata l’altra divisione ICONA. Uno scalino preliminare all’accesso all’Olimpo delle Ferrari, che si ispira, in tutti i suoi prodotti, ai classici della storia di Maranello, producendo serie limitate a un massimo di 500 unità. Le prime di questa gamma ICONA sono state le SP1 e SP2, i cui esemplari prodotti non ha tardato ad essere tutti venduti. E prossimamente ne vedremo delle nuove.

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Alpine, la storia

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La Alpine ha vissuto due vite: la prima (dal 1955 al 1995) è stata caratterizzata da sportive di serie leggere e potenti e da vittorie di prestigio nel motorsport (il primo Mondiale rally di sempre e una 24 Ore di Le Mans, giusto per citare i successi più importanti) mentre la seconda – iniziata da soli due anni – punta ad essere altrettanto ricca di soddisfazioni.

Scopriamo insieme la storia della Alpine e del suo stretto legame con Renault.

Alpine: la storia

La Alpine viene fondata nel 1955 grazie a Jean Rédélé, un giovane concessionario Renault di Dieppe noto nella zona per i suoi successi come pilota e – soprattutto – per le elaborazioni dei modelli della Régie.

Il nome Alpine è un omaggio al risultato più importante ottenuto in gara da Jean: il secondo posto assoluto al Rallye International des Alpes valido per il campionato europeo.

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A106 e A108

La A106 – la prima Alpine della storia – vede la luce nel 1955: base tecnica derivata dalla Renault 4CV, carrozzeria in vetroresina, un motore 750 quattro cilindri da 22, 30 o 44 CV e – tra gli optional – un innovativo (per l’epoca) cambio manuale a cinque marce.

Tre anni più tardi nasce l’erede A108 – tre motori in gamma (845 da 37 CV, 904 da 53 CV e 1.0 da 70 CV) – ma la vera svolta arriverà nel decennio successivo.

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La Alpine A110

La Alpine più famosa di sempre – la A110 – nasce nel 1961 e inizia ad essere commercializzata ufficialmente nel 1963: nata per rimpiazzare la A108, si distingue per un design più sportivo (opera del nostro Giovanni Michelotti) ma soprattutto per la base tecnica completamente rinnovata, derivata dalla Renault 8. Il motore al lancio è un 1.1 con potenze che arrivano a sfiorare i 100 CV.

Nel 1965 Renault acquista una quota della Alpine e due anni più tardi debuttano sulla A110 le unità 1.3 (potenze fino a 110 CV). Il 1969 – anno di esordio del motore 1.6 (potenze fino a 148 CV) e del radiatore spostato nella parte anteriore – viene inaugurato lo stabilimento di Dieppe.

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Le prime vittorie nei rally

Nel 1970 le Alpine A110 iniziano a vincere rally importanti con l’aiuto di piloti francesi: Jean-Claude Andruet si laurea campione europeo, Jean-Luc Thérier trionfa a Sanremo mentre Bernard Darniche sale sul gradino più alto del podio del Tour de Corse.

Ancora più soddisfacente il 1971. La Alpine si aggiudica infatti il Campionato Internazionale Costruttori (antesignano del WRC) con cinque vittorie: quattro con lo svedese Ove Andersson (Monte Carlo, Sanremo, Austria e Acropoli) e una con Darniche alla Coppa delle Alpi. Nello stesso anno viene svelata l’erede della A110: la A310. Dotata di un motore 1.6 da 126 CV, non conquista il pubblico a causa delle prestazioni deludenti.

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Il primo WRC della storia

Renault entra in possesso della Alpine nel 1972 e introduce sulla A110 un motore 1.8 da 175 CV destinato esclusivamente alle corse.

Grazie a questo propulsore la coupé transalpina si aggiudica il primo Mondiale rally di sempre con sei vittorie, tutte ottenute da driver d’Oltralpe: tre con Thérier (Portogallo, Acropoli e Sanremo) e un successo a testa per Andruet (Monte Carlo), Darniche (Marocco) e Jean-Pierre Nicolas (Tour de Corse).

Tre anni più tardi la A310 viene sottoposta a un restyling e guadagna un propulsore più potente (un 2.7 V6 da 150 CV).

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Credits: 1978 – 24 heures du Mans

La 24 Ore di Le Mans 1978

Nel 1978 Jean Rédélé va in pensione e ottiene dalla Renault la garanzia di conservare i posti di lavoro dei dipendenti Alpine per 15 anni.

Nello stesso anno arriva il trionfo tutto francese alla 24 Ore di Le Mans: vettura (Renault-Alpine A442B), piloti (Jean-Pierre Jaussaud e Didier Pironi) e pneumatici (Michelin) tutti transalpini.

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Il declino

Gli anni ’80 e ’90 sono poveri di soddisfazioni per Alpine, poco attiva nel motorsport e con modelli di serie – la GTA del 1985 e la A610 del 1991 – che faticano a conquistare clienti.

Nel 1995 Alpine termina ufficialmente la produzione.

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La rinascita

Nel 2012 Renault annuncia il ritorno del marchio Alpine e dà il via a una partnership con Caterham per lo sviluppo del brand. La Casa britannica abbandona il progetto due anni più tardi e la Régie prosegue da sola.

Nel 2015 per celebrare i 60 anni di Alpine vengono svelate due concept, la A110-50 e la Celebration, mentre l’anno seguente – in concomitanza con il lancio del prototipo Vision (molto simile a quella che sarà la seconda serie della A110) – tornano le vittorie sportive grazie alla A460, una Oreca 05 (dotata di un motore 4.5 V8 Nissan) rimarchiata. Il team Signatech Alpine si aggiudica il trofeo dedicato ai costruttori LMP2 del Mondiale endurance WEC mentre l’equipaggio composto dal francese Nicolas Lapierre, dallo statunitense Gustavo Menezes e dal monegasco Stéphane Richelmi porta a casa la coppa destinata ai piloti.

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La nuova A110 e le due Le Mans

La nuova Alpine A110 esordisce nel 2017. La seconda serie della sportiva francese presenta forme che ricordano quelle dell’antenata ma offre contenuti tecnici moderni: telaio e carrozzeria quasi interamente in alluminio e un motore 1.8 turbo da 252 CV (portato a 292 CV per la variante “cattiva” S mostrata nel 2019).

Per quanto riguarda le vittorie sportive segnaliamo le due 24 Ore di Le Mans consecutive (nella classe LMP2) conquistate nel 2018 e nel 2019 dalla Alpine A470 (una Oreca 07 rimarchiata con un motore 4.2 V8 Gibson) guidata da due francesi (Lapierre e Pierre Thiriet) e dal brasiliano André Negrão.

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Fonte:

Lamborghini Huracán Performante Spyder

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La Lamborghini Huracán Performante Spyder – nata nel 2018 – è la variante spider della supercar a trazione integrale del Toro.

Lamborghini Huracán Performante Spyder: gli esterni

La Lamborghini Huracán Performante Spyder si distingue dalle varianti “normali” della scoperta di Sant’Agata per un look più aggressivo ispirato – soprattutto nella parte posteriore – alle moto naked e al loro telaio in vista. La capote si apre in 17 secondi fino a una velocità di 50 km/h.

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Lamborghini Huracán Performante Spyder: gli interni

L’abitacolo della Lamborghini Huracán Performante Spyder è costruito con estrema cura e può accogliere due occupanti. Tanta tecnologia a bordo: il sistema ANIMA, ad esempio, permette di scegliere tra tre diverse modalità di guida (Strada, Sport e Corsa).

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Lamborghini Huracán Performante Spyder: il motore

Il motore della Lamborghini Huracán Performante Spyder è un V10 aspirato a benzina:

  • un 5.2 V10 a benzina da 640 CV

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Lamborghini Huracán Performante Spyder: il prezzo

Motore a benzina

  • Lamborghini Huracán Performante Spyder 269.894 euro

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Bentley EXP 100 GT: la gran turismo del futuro

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È innegabile che questo 2019 sarà un anno indimenticabile per Bentley. La Casa di auto di lusso britannica è in piena celebrazione. Compie 100 anni e non sono molti i marchi automobilistici che possono vantare un secolo di storia. Per festeggiare questa ricorrenza il brand di Crewe ha molte sorprese in serbo. Una è stata svelata proprio ieri sera ed è una concept car di una gran turismo futuristica, elettrica e a guida a autonoma.

Si tratta di un prototipo che mostra la visione del futuro della Casa d’Oltremanica verso diversi aspetti, tra cui proprio la guida autonoma. Si chiama Bentley EXP 100 GTG e prende come base i valori e la filosofia classici del brand, unendoli a diverse tecnologie che saranno protagoniste del futuro dell’industria automobilistica. Dall’intelligenza artificiale, passando per la connettività e l’elettrificazione.

Nuovi canoni estetici per la gran turismo del futuro

I tratti estetici che disegnano le linee della Bentley EXP 100 TT non vanno trascurati, visto che anticipano alcune caratteristiche di design che contraddistingueranno le future Bentley. In generale questo prototipo ridefinisce i canoni della gran turismo in vista del 2035 (data in cui la si immagina su strada). La sportività confluisce alla perfezione con il lusso e l’esclusività che tanto caratterizzano le auto della marca inglese.

Le proporzioni si ispirano a diverse altre gran turismo targate Bentley e il risultato è una silhouette innovativa e ultra-moderna che però rimane fedele al DNA britannico. Inoltre Bentley si è affidata all’uso di materiali leggeri come l’alluminio e il carbonio. Misura 5,8 metri in lunghezza e quasi 2,4 metri in larghezza. Le porte del guidatore e del passeggero misurano quasi 2 metri di larghezza e si aprono verso l’alto per facilitare l’accesso all’abitacolo. La carrozzeria è verniciata con la colorazione Compass creata appositamente per questo modello e che si ispira ai colori autunnali.

Lusso, comfort e tanta tecnologia

L’abitacolo della Bentley EXP 100 GT è un tripudio di lusso e artigianalità. I materiali di prima scelta, come legno e pelle, sono stati lavorati con estrema precisione e cura al dettaglio dando una sensazione generale di estremo  lusso e comfort. L’assistente personale di Bentley occupa uno spazio privilegiato nella console centrale e viene visualizzato grazie ad una luce proiettata su uno schermo. I sedili intelligenti biometrici, adattabili su tre diverse forme, possono essere configurati a seconda se il guidatore vuole il controllo del veicolo o se si affida alla guida autonoma. Il sistema di intelligenza artificiale si occupa invece di creare il miglior ambiente possibile per i passeggeri ed è regolabile su 5 diverse modalità: Enhance. Cocoon, Capture, Re-Live e Custumise.

1.500 CV e 0-100 in 2,5 secondi

Rispetto alla parte meccanica la Bentley EXP 100 GT è spinta da un powertrain elettrico composto da quattro motori che erogano una potenza complessiva di 1.500 CV e permettono alla granturismo da quasi sei metri di lunghezza e 1.900 kg di peso, di scattare da 0 a 100 km/h in 2,5 secondi e di raggiungere i 300 km/h. Promette fino a 700 km di autonomia e la batteria può essere ricaricata all’80% in circa 15 minuti.

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