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Jeep Compass: guida all’acquisto

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La seconda generazione della Jeep Compass – nata nel 2017 – è una SUV compatta statunitense disponibile a trazione anteriore o integrale.

In questa guida all’acquisto della Jeep Compass vi mostreremo tutte le versioni presenti in listino della SUV americana: prezzi, motori, accessori, prestazioni, pregi, difetti e chi più ne ha più ne metta.

Jeep Compass: guida all’acquisto

La Jeep Compass è una crossover non molto ingombrante (4,39 metri di lunghezza) caratterizzata da finiture curate.

La praticità non è il suo punto di forza: il bagagliaio è piccolo (438 litri) e l’abitacolo potrebbe essere più spazioso per le gambe e le spalle dei passeggeri posteriori.

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Gli allestimenti della Jeep Compass

Gli allestimenti della Jeep Compass sono sei: Longitude, Business, Night Eagle, Limited, S e Trailhawk.

Jeep Compass Longitude

La Jeep Compass Longitude ha una dotazione di serie un po’ povera: controllo elettronico della stabilità, 6 airbag (frontali, laterali e a tendina), controllo di trazione, Electronic roll mitigation, Full Speed Forward Collision Warning, sistema di ausilio alla partenza in salita (Hill Start Assist), Immobilizer, Lane Keep Assist (funzione Warning e Lane Keeping), poggiatesta anteriori attivi, retronebbia, sistema di frenata antibloccaggio (ABS), TPMS (sensore pressione gomme), fari fendinebbia con funzione cornering, cerchi in lega da 17” con pneumatici 225/60 R17, kit riparazione pneumatici, sensore crepuscolare, chiave con radiocomando a distanza, climatizzatore automatico a 2 zone, comandi al volante, cruise control, freno di stazionamento elettrico, presa ausiliaria da 12V, sensori di parcheggio posteriori, specchietti retrovisori con regolazione elettrica, barre portatutto, gruppo ottico posteriore con LED signature, luci diurne, maniglie esterne in tinta carrozzeria, specchietti retrovisori esterni riscaldati con indicatore di direzione integrato, specchietti retrovisori esterni in tinta carrozzeria, modanatura cromata profilo cristalli anteriore, piano di carico regolabile in altezza, sedile del guidatore regolabile in altezza, sedili posteriori reclinabili 60/40, sedili rivestiti in tessuto, tappetini anteriori e posteriori, volante rivestito in pelle, Bluetooth streaming audio, presa AUX e USB, impianto audio con 6 speakers, quadro strumenti monocromatico da 3,5”, radio DAB, Apple CarPlay, Android Auto e sistema Uconnect con display touch da 7”.

Jeep Compass Business

La Jeep Compass Business – un po’ povera di accessori – costa 1.500 euro più della Longitude a parità di motore e aggiunge: retrocamera Parkview, sistema Uconnect con display touch e navigatore da 8,4”, supporto lombare elettrico e sedili rivestiti in tessuto e tecno-pelle.

Jeep Compass Night Eagle

La Jeep Compass Night Eagle – non molto ricca di accessori – costa 500 euro più della Business a parità di motore e aggiunge: cerchi in lega da 18” Gloss Black, badge Night Eagle, cornice fendinebbia Gloss Black, badge Jeep Gloss Black, badge Compass Gloss Black e modanatura nera profilo cristalli anteriore e posteriori (DLO).

Jeep Compass Limited

La Jeep Compass Limited – la versione che ci sentiamo di consigliare – costa 3.250 euro più della Longitude a parità di motore e aggiunge: barre portatutto con inserto cromato, cornice fendinebbia cromata, cristalli posteriori e lunotto posteriore oscurati, gruppo ottico con fari bi-Xenon HID e LED signature, inserti cromati nel paraurti anteriore, specchietti retrovisori esterni con luci di cortesia, specchietti retrovisori esterni ripiegabili elettricamente, terminale di scarico cromato, fari Smartbeam (abbaglianti automatici), sensore pioggia, specchietto retrovisore interno elettrocromatico, antifurto, TPMS Plus con display (sensore pressione gomme), cerchi in lega da 18” con pneumatici 225/55 R18, sedili posteriori reclinabili 40/20/40, sedili rivestiti in tessuto e pelle, supporto lombare elettrico, quadro strumenti a colori TFT da 7”, sistema Uconnect con display touch e navigatore da 8,4”, Smart Key e Start Button.

Jeep Compass S

La Jeep Compass S costa 3.000 euro più della Longitude a parità di motore e aggiunge: cerchi in lega da 19” Granite Crystal, interni in pelle, portellone posteriore ad apertura e chiusura automatica, badge S, badge Jeep Granite Crystal, badge Compass Granite Crystal, tetto in tinta bicolore, Beats Premium Audio System e Adaptive Cruise Control.

Jeep Compass Trailhawk

La Jeep Compass Trailhawk offre: trazione integrale 4WD Active Drive Low, barre portatutto con inserto grigio satinato, cornice fendinebbia grigio satinato, cristalli posteriori e lunotto posteriore oscurati, gruppo ottico con fari bi-Xenon HID e LED signature, inserti grigio satinati nel paraurti anteriore, specchietti retrovisori esterni con luci di cortesia, specchietti retrovisori esterni ripiegabili elettricamente, sticker cofano nero, fari Smartbeam (abbaglianti automatici), sensore pioggia, specchietto retrovisore interno elettrocromatico, antifurto, TPMS Plus con display (sensore pressione gomme, cerchi in lega da 17” con pneumatici all season 225/60 R17, sedili posteriori reclinabili 40/20/40, sedili rivestiti in tessuto e pelle, supporto lombare elettrico, quadro strumenti a colori TFT da 7”, sistema Uconnect con display touch e navigatore da 8,4”, Smart Key e Start Button.

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Jeep Compass: tutti i modelli in listino

Di seguito troverete tutte le caratteristiche delle versioni della Jeep Compass: la gamma motori della Sport Utility “yankee” è composta da cinque unità sovralimentate (un po’ troppo assetate di carburante):

  • un 1.4 turbo benzina MultiAir da 140 CV
  • un 1.4 turbo benzina MultiAir da 170 CV
  • un 1.6 turbodiesel Multijet II da 120 CV
  • un 2.0 turbodiesel Multijet II da 140 CV
  • un 2.0 turbodiesel Multijet II da 170 CV

Jeep Compass 1.4 MultiAir (da 28.250 euro)

La Jeep Compass 1.4 MultiAir (prezzi fino a 34.500 euro) – la versione a benzina che ci sentiamo di consigliare – monta un motore 1.4 turbo benzina da 140 CV e 230 Nm di coppia.

Jeep Compass 1.4 MultiAir 170 CV (37.750 euro)

La Jeep Compass 1.4 MultiAir 170 CV è una SUV divertente da guidare caratterizzata da un buon comportamento stradale, da un eccellente cambio automatico (convertitore di coppia) a 9 rapporti e da un motore contraddistinto da una cilindrata contenuta che consente di risparmiare sull’assicurazione RC Auto. Un propulsore povero di cavalli e di coppia (250 Nm) non particolarmente silenzioso e poco corposo ai bassi regimi.

Jeep Compass 1.6 Multijet II (da 29.250 euro)

La Jeep Compass 1.6 Multijet II (prezzi fino a 35.500 euro) monta un motore ricco di coppia (320 Nm).

Jeep Compass 2.0 Multijet II (da 33.750 euro)

La Jeep Compass 2.0 Multijet II (prezzi fino a 42.000 euro) è, secondo noi, la versione migliore della SUV statunitense (specialmente se abbinata alla trazione integrale). Motore ricco di coppia (350 Nm), comportamento agile nelle curve ed eccellente in off-road (nel caso della 4WD). Il nostro consiglio è di spendere 2.000 euro in più per l’ottimo cambio automatico.

Jeep Compass 2.0 Multijet II 170 CV (da 41.000 euro)

La Jeep Compass 2.0 Multijet II 170 CV (prezzi fino a 41.500 euro) è una SUV divertente su asfalto ed efficace in fuoristrada dotata di un eccellente cambio automatico. Il motore – un po’ rumorosetto – consuma parecchio (14,5 km/l dichiarati per la variante Trailhawk più adatta all’off-road) ed emette troppa CO2. Il risultato? Al momento dell’acquisto bisogna pagare 1.100 euro di ecotassa (1.600 euro per la Trailhawk).

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Jeep Compass: gli optional

La dotazione di serie delle Jeep Compass Limited e Trailhawk andrebbe a nostro avviso arricchita con due optional fondamentali: il Parking Pack (850 euro: retrocamera, sensori di parcheggio anteriori, Blind Spot Detection, Rear Cross Path Detection e park assist automatico perpendicolare e parallelo) e il Premium Pack (750 euro, portellone posteriore ad apertura e chiusura automatica e cruise control adattivo).

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Peugeot: gli orologi per lui e per lei disegnati dal Peugeot Design Lab

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Il marchio francese Peugeot continua la sua strategia a 360°, puntando su prodotti che vanno anche al di là delle automobili, ma che sono comunque legati ai suoi modelli più iconici. La Casa del Leone ha recentemente introdotto in gamma una collezione di orologi da uomo e da donna ispirati alla nuova ammiraglia 508 e creati dal Laboratorio di Global Brand design del Marchio, il Peugeot Design Lab.

Gli orologi Peugeot per Lui…

 

Per l’uomo, il Peugeot Design Lab ha disegnato tre diversi orologi, dal più sportivo al più elegante. Il primo, il Chrono Peugeot Serie Limitata, è un cronografo numerato con data e con quadrante e cassa in acciaio nero opaco, indici in rilievo, lancette forate, vetro in cristallo minerale e una corona incisa con la tecnica del “guilloché”. È subacqueo fino a 10 ATM e ha un diametro di 43 mm. Il prezzo è 149 euro.

Il secondo, il cronografo con bracciale in pelle nera Peugeot, segue i codici del classicismo senza tempo e dell’eleganza maschile. Con linee sobrie e raffinate e una cassa di 43 mm di diametro, sfoggia un cinturino in pelle nera con impunture a vista, vetro in cristallo minerale, la cassa e la corona in acciaio, indici luminescenti in rilievo e il pionieristico movimento giapponese Seiko SII VD53. Il suo prezzo è di 119 euro.

Il terzo è forse il più significativo. Elegante e moderno, con una cassa di 41 mm, l’orologio con tre lancette in acciaio e carbonio firmato Peugeot ha un bracciale in maglia flessibile e regolabile in acciaio nero. È a tenuta stagna fino a 3 ATM. I suoi indici incisi in rilievo gli conferiscono uno stile unico. Prezzo: 89 euro.

… e per lei

 

Per la donna, il Peugeot Design Lab si è concentrato di più sull’orologio-gioiello per creare la sua collezione, disegnando un oggetto esteticamente molto pulito e al contempo pratico e funzionale. Grazie a queste caratteristiche, il Doppio Braccialetto di Peugeot è adatto a occasioni di grande eleganza, all’uso quotidiano ed è pensato anche per le appassionate della moda più chic.

Quest’orologio ha un duplice cinturino in pelle, vetro in cristallo minerale e lancette forate. La cassa è in metallo e acciaio e misura 38mm di diametro. Esiste in tre diverse combinazioni: cassa dorata, sfera e cinturino nero, cassa metallizzata, sfera e cinturino bianco, cassa metallizzata, sfera grigio argento e cinturino marrone. Il prezzo è contenuto in poco meno di 43 euro.

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Smart: la Fortwo in serie limitata Pureblack

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Mercedes-Benz ha svelato la nuova serie speciale Smart Pureblack. Questa inedita variante della piccola citycar a due posti del brand di Hambach è destinata a diventare un pezzo da collezione per gli appassionati e si caratterizza per il look total black, rimarcato dai dettagli a contrasto in Devil Red.

Viene proposta sia in versione benzina da 90 CV, in soli 150 esemplari, che 100% elettrica, in appena 50 unità.

 

Nello specifico la nuova Smart Fortwo Pureblack è caratterizzata da una livrea total look nero opaco con elementi neri lucidi con dettagli in ‘devil red’ sulla griglia frontale, sui cerchi BRABUS da 16’, sul paraurti anteriore e sul diffusore posteriore.

Lo stesso leitmotive cromatico continua negli interni, con sedili in pelle nera e cuciture rosse a contrasto, volante in pelle sportivo a tre razze e un’esclusiva dotazione di equipaggiamenti che comprende i pacchetti Cool & Media, Led & Sensor e il Comfort Pack con telecamera posteriore. Sulla versione con motore elettrico è di serie anche il caricatore di bordo da 22 kW.

La nuova serie limitata Smart pureblack è disponibile a 24.195 euro nella la versione con motore benzina e 28.695 euro per la EQ fortwo.

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Quando la Porsche correva nei rally

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La Porsche non ha una grande tradizione nei rally ma è riuscita comunque a togliersi qualche soddisfazione con la 911 negli anni ’60 e nei primi anni del Mondiale WRC grazie a team privati. Scopriamo insieme la storia della Casa di Zuffenhausen in questa disciplina.

Porsche e i rally: la storia

Le Porsche iniziano a correre nei rally all’inizio degli anni ’50 e ottengono il primo risultato importante al Rallye del Sestriere del 1953 quando due 356 guidate dai tedeschi Philipp Graf von Berckheim e Heinrich von der Mühle conquistano rispettivamente il secondo e il terzo posto. Nello stesso anno a Travemunde un altro pilota teutonico – Helmut Polensky – arriva terzo.

La prima vittoria assoluta arriva il 6 agosto in Jugoslavia al Rally Adriatico grazie a Jakob Schlissmayer (pilota proveniente dal protettorato della Saar, all’epoca territorio tedesco sotto il controllo francese).

Campione d’Europa

Polensky conquista nel 1953 il primo campionato europeo rally della storia grazie anche ai risultati ottenuti con la Porsche 356 (vittoria al Rallye des Alpes in Francia). La sportiva di Zuffenhausen trionfa anche in Svezia (con Sture Nottorp) e a Lisbona (con Joaquim Filipe Nogueira) con piloti locali.

Gli anni ’50

La Porsche 356 continua a inanellare vittorie nel corso degli anni ’50: nel 1954 lo svedese Carl-Gunnar Hammarlund si aggiudica il Rally di Svezia mentre Polensky sale sul gradino più alto del podio della Liegi-Roma-Liegi, l’anno seguente arriva un altro trionfo in Svezia con il driver locale Allan Borgefors e nel 1956 il tedesco Paul Ernest Strähle conquista il Rally Adriatico.

Il decennio si chiude con due successi alla Liegi-Roma-Liegi conquistati da due piloti francesi: Claude Storez nel 1957 con una 356 Speedster e Robert Buchet due anni dopo.

Le ultime vittorie della 356

Il pilota teutonico Hans-Joachim Walter si aggiudica il titolo europeo 1961 con la Porsche 356 grazie alla vittoria al Rally di Baden-Baden e l’anno seguente porta a casa il Rally di Ginevra. L’ultimo successo importante per la sportiva germanica risale al 1963 quando lo svedese Berndt Jansson vince il Rally di Svezia.

L’intervallo 904

Tra la fine della carriera sportiva della 356 e l’inizio dell’attività della 911 segnaliamo un’altra vittoria importante firmata Porsche: quella ottenuta dallo spagnolo Juan Fernández García al Rally di Spagna con una 904 Carrera GTS.

La 911 inizia a vincere

Nel 1966 la Porsche 911 inizia a farsi notare nei rally: il tedesco Günter Klass regala alla coupé di Zuffenhausen il primo podio grazie al secondo posto al Rally dei Fiori (risultato ripetuto da un altro pilota teutonico – Günther Wallrabenstein – in Austria), la prima vittoria (al Rally della Renania Settentrionale-Vestfalia) e si aggiudica il campionato europeo nella classe G3.

L’anno seguente arriva un doppio titolo continentale: il britannico Vic Elford nella classe G3 con tre successi (Lione-Charbonnieres-Stoccarda, Tulpenrallye nei Paesi Bassi e il Rally di Ginevra) e il polacco Sobiesław Zasada nella classe G1 con due vittorie (in Austria con la 911 e in Polonia con la 912).

Tris a Monte Carlo (e non solo)

Tra il 1968 e il 1970 la Porsche 911 porta a casa tre edizioni consecutive del Rally di Monte Carlo: una con Elford (che nel 1968 – anno in cui il finlandese Pauli Toivonen si laurea campione europeo – conquista altre quattro corse: Germania Est, Wiesbaden, Rally del Danubio in Romania e Ginevra) e due con lo svedese Björn Waldegård.

Il driver scandinavo trionfa anche in Svezia nel 1969 (nello stesso anno Zasada porta a casa il Rally di Polonia) e nel 1970 insieme al Rally d’Austria.

Arriva il Mondiale Rally

Nel 1973 nasce il Mondiale Rally e la Porsche conquista il primo podio iridato grazie al terzo posto del finlandese Leo Kinnunen al 1000 Laghi. L’anno seguente Waldegård arriva secondo al Safari.

Addio ufficiali, benvenuti privati

Intorno alla metà degli anni ’70 Porsche decide di abbandonare i rally per concentrarsi sulle gare endurance ma le sportive di Zuffenhausen riescono comunque a ottenere risultati di un certo peso grazie ai team privati.

Nel 1978 il francese Jean-Pierre Nicolas si aggiudica senza il supporto di una squadra ufficiale nientepopodimeno che il Rally di Monte Carlo, il keniota Vic Preston Jr. termina il Safari in seconda posizione mentre il transalpino Francis Vincent arriva terzo a Sanremo. L’anno successivo il francese Pierre-Louis Moreau termina il Tour de Corse in terza posizione.

Gli anni ’80

Il pilota transalpino Jean-Luc Thérier regala alla Porsche la seconda (e per il momento ultima) vittoria di sempre nel WRC trionfando nel 1980 al Tour de Corse (una corsa che vede in terza posizione un’altra vettura di Zuffenhausen guidata da un altro francese: Alain Coppier). Nello stesso anno lo spagnolo Antonio Zanini si laurea campione europeo grazie anche ai risultati ottenuti con la 911.

Nel 1982 arrivano altri due podi iridati con Thérier (terzo a Monte Carlo) e il francese Bernard Béguin (terzo al Tour de Corse). Quest’ultimo ottiene anche l’ultimo podio di sempre nel WRC del marchio di Stoccarda conquistando la terza piazza al Tour de Corse con la 911 SC RS, tentativo di Gruppo B firmato Porsche.

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Pneumatici lisci: italiani più virtuosi (ma non basta)

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Il rapporto tra gli automobilisti italiani e gli pneumatici è molto burrascoso: diversi nostri connazionali sottovalutano lo stato delle gomme delle loro vetture e partono per le vacanze estive con coperture lisce o non conformi.

Questo è emerso dagli oltre 10.500 controlli effettuati nei mesi di maggio e giugno 2019 dagli agenti della Polizia Stradale e dai dati della campagna Vacanze Sicure di Assogomma e Federpneus. Dove i controlli sono stati ripetuti a distanza di un anno si è registrata una percentuale più bassa di pneumatici lisci ma c’è ancora molto da fare.

“Rispetto al 2011 le non conformità relative ai soli pneumatici dei veicoli controllati sono aumentate sensibilmente. Infatti, a fronte di un veicolo trovato non conforme nel 2011, oggi se ne trovano due e mezzo.”, ha dichiarato Fabio Bertolotti, Direttore di Assogomma. “Il parco auto invecchia ogni anno mentre la corretta manutenzione diminuisce, con il risultato che dai controlli emerge che 1 auto su 5 ha problemi alle gomme. È necessario continuare a diffondere la cultura del pneumatico e questo compete a noi Associazioni della filiera, ma occorre anche effettuare contemporaneamente controlli sulle strade e agevolare le spese di manutenzione dei veicoli, come pure intervenire per il rinnovamento del parco circolante”.

Auto vecchie, pneumatici non conformi

I dati mostrano una correlazione diretta tra l’anzianità del veicolo e il montaggio di pneumatici non conformi: i mezzi controllati con più di dieci anni di età hanno infatti mostrato non conformità complessive quasi doppie rispetto alle vetture con meno di dieci anni di vita.

Gomme sbagliate

Le auto con un equipaggiamento non omogeneo – pneumatici di marche o modelli diversi sullo stesso asse (comportamento sanzionabile), gomme estive sull’asse posteriore e invernali su quello anteriore (comportamento non sanzionabile ma pericoloso per la circolazione e fortemente sconsigliato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) – sono state il 4,5% del totale di quelle analizzate nella campagna Vacanze Sicure.

Ma non è tutto: il 2,7% dei veicoli controllati aveva pneumatici non conformi alla carta di circolazione, il 3,3% è risultato con gomme non omologate e il 4,4% presentava coperture danneggiate visibilmente.

Senza dimenticare l’utilizzo di pneumatici invernali nei mesi estivi: un fenomeno che ha riguardato il 36% dei veicoli fermati (metà di questi con sola marcatura M+S, l’altra metà anche con il pittogramma alpino).

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Maserati GranTurismo

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La Maserati GranTurismo è una supercar a trazione posteriore nata nel 2007 e sottoposta a un restyling nel 2017.

Maserati GranTurismo: gli esterni

Nonostante l’età avanzata la Maserati GranTurismo conserva ancora tanto fascino: merito del design senza tempo firmato Pininfarina.

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Maserati GranTurismo: gli interni

L’abitacolo della Maserati GranTurismo – realizzato con materiali pregiati – può accogliere due (MC) o quattro persone (Sport) a seconda della versione.

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Maserati GranTurismo: il motore

Il motore della Maserati GranTurismo è un V8 aspirato a benzina:

  • un 4.7 V8 a benzina da 460 CV

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Maserati GranTurismo: gli allestimenti

Gli allestimenti della Maserati GranTurismo sono due: Sport e MC.

Maserati GranTurismo Sport

La Maserati GranTurismo Sport offre, tra le altre cose, fari Bi-Xeno con Adaptive Light Control, cerchi in lega Astro Design da 20” e pinze freni Brembo.

Maserati GranTurismo MC

La Maserati GranTurismo MC costa 23.800 euro più della Sport e aggiunge: cofano in fibra di carbonio, splitter anteriore, cornice dei fari personalizzata, minigonne laterali, cerchi in lega Trofeo da 20” e sedili anteriori sportivi in pelle Poltrona Frau e Alcantara.

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Maserati GranTurismo: gli optional

La dotazione di serie della Maserati GranTurismo andrebbe a nostro avviso arricchita con la vernice metallizzata (1.208 euro). Sulla Sport aggiungeremmo le sospensioni attive (2.562 euro).

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Maserati GranTurismo: i prezzi

Motore a benzina

  • Maserati GranTurismo Sport 130.900 euro
  • Maserati GranTurismo MC 154.700 euro

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Fonte:

Immatricolazioni auto luglio 2019: tutti i dati e le classifiche

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Anche a luglio 2019 c’è stato un calo (lieve) delle immatricolazioni auto in Italia: – 0,10% (da 152.949 a 152.800 vetture nuove vendute) rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Tra le “big” i migliori risultati sono arrivati da Dacia (+ 53,01%) e Opel (+ 17,19%).

Di seguito troverete tutti i dati sulle immatricolazioni auto di luglio 2019 in Italia: le classifiche dei 10 modelli più venduti, delle Case più amate e delle 10 vetture più acquistate in base al segmento, all’alimentazione e alla carrozzeria.

Immatricolazioni auto luglio 2019: i 10 modelli più venduti in Italia

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La classifica delle auto più amate dagli italiani a luglio 2019 ha visto parecchie novità: la Fiat Panda è sempre al comando della graduatoria ma dietro la Lancia Ypsilon è salita al secondo posto davanti alla Jeep Renegade e ha scalzato dal podio la Renault Clio.

Per quanto riguarda la “top ten” segnaliamo l’ingresso della Fiat 500X e della Jeep Compass al posto della Renault Captur e della Opel Karl Rocks.

Le 10 auto più vendute in Italia a luglio 2019
Fiat Panda 10.779
Lancia Ypsilon 4.315
Jeep Renegade 4.258
Dacia Sandero 3.907
Fiat 500X 3.276
Citroën C3 3.271
Dacia Duster 3.161
Renault Clio 3.139
Volkswagen T-Roc 3.067
Jeep Compass 2.959

Immatricolazioni auto luglio 2019: la classifica delle Case più amate in Italia

L’unico cambiamento rilevante nella classifica delle Case automobilistiche più amate dagli italiani riguarda il podio: Ford ha soffiato la terza piazza a Renault.

Le Case più vendute in Italia a luglio 2019
Fiat 20.088 (- 24,47%)
Volkswagen 14.395 (+ 11,15%)
Ford 9.511 (- 2,91%)
Renault 9.260 (- 16,95%)
Peugeot 9.101 (+ 13,44%)
Opel 8.494 (+ 17,19%)
Dacia 7.635 (+ 53,01%)
Jeep/Dodge 7.446 (+ 3,10%)
Toyota 6.640 (- 6,40%)
Citroën 6.323 (+ 7,28%)
Audi 6.096 (+ 15,85%)
Mercedes 4.769 (+ 11,09%)
Lancia/Chrysler 4.315 (+ 24,78%)
Hyundai 4.265 (- 0,14%)
Kia 3.987 (- 11,91%)
Suzuki 3.853 (+ 49,46%)
BMW 3.715 (- 9,68%)
Nissan 3.184 (- 23,50%)
Skoda 2.452 (+ 60,47%)
Seat 2.380 (+ 68,91%)
Alfa Romeo 2.171 (- 55,82%)
Smart 2.079 (- 5,97%)
Volvo 1.613 (- 1.59%)
Mini 1.539 (+ 11,93%)
Land Rover 1.406 (+ 36,37%)
Mazda 922 (+ 15,25%)
Jaguar 730 (+ 17,36%)
Porsche 674 (- 17,50%)
Mitsubishi 659 (+ 22,49%)
Honda 620 (- 3,28%)
DR 612 (+ 330,99%)
Lexus 389 (+ 31,86%)
DS 298 (+ 49,75%)
Maserati 252 (- 18,45%)
Subaru 247 (- 16,27%)
Ssangyong 196 (- 2,49%)
Tesla 167 (+ 943,75%)
Mahindra 87 (- 34,09%)
Ferrari 65 (+ 30,00%)
Lamborghini 47 (+ 23,68%)
Great Wall 39
Altre 35 (- 14,63%)
Infiniti 21 (- 58,82%)
Aston Martin 11 (+ 175,00%)
Chevrolet 8 (- 27,27%)
Lada 4 (- 66,67%)

Immatricolazioni auto luglio 2019: top 10 per segmento

Due le novità principali nelle classifiche relative alle immatricolazioni auto di luglio 2019 per segmento.

Nel “segmento B” troviamo al comando la Lancia Ypsilon (che ha tolto il primato alla Renault Clio) mentre nel “segmento F” l’Audi A6 ha soffiato la leadership alla BMW serie 5.

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Le 10 auto più vendute in Italia a luglio 2019 per segmento
Immatricolazioni auto luglio 2019: le 10 “segmento A” più vendute in Italia
Fiat Panda 10.779
Opel Karl Rocks 2.523
Fiat 500 1.822
Smart fortwo 1.629
Volkswagen up! 1.475
Toyota Aygo 1.386
Hyundai i10 1.123
Kia Picanto 1.009
Suzuki Ignis 753
Renault Twingo 558
Immatricolazioni auto luglio 2019: le 10 “segmento B” più vendute in Italia
Lancia Ypsilon 4.315
Dacia Sandero 3.907
Citroën C3 3.271
Renault Clio 3.139
Volkswagen T-Roc 3.067
Peugeot 208 2.765
Renault Captur 2.555
Volkswagen T-Cross 2.521
Ford Fiesta 2.416
Toyota Yaris 2.314
Immatricolazioni auto luglio 2019: le 10 “segmento C” più vendute in Italia
Jeep Renegade 4.258
Fiat 500X 3.276
Dacia Duster 3.161
Jeep Compass 2.959
Ford EcoSport 2.536
Peugeot 3008 1.838
Volkswagen Golf 1.750
Fiat Tipo 1.727
Nissan Qashqai 1.722
Renault Kadjar 1.619
Immatricolazioni auto luglio 2019: le 10 “segmento D” più vendute in Italia
Volkswagen Tiguan 2.095
Ford Kuga 1.277
Alfa Romeo Stelvio 1.048
Audi Q3 1.035
BMW X1 848
Audi A4 825
Land Rover Range Rover Evoque 711
Toyota RAV4 696
Skoda Octavia 571
BMW X3 516
Immatricolazioni auto luglio 2019: le 10 “segmento E” più vendute in Italia
Audi A6 440
Mercedes classe E 299
BMW serie 5 213
BMW X5 190
Land Rover Range Rover Sport 185
Mercedes GLE 181
Jaguar F-Pace 171
Audi Q8 141
Maserati Levante 126
Porsche Cayenne 117
Immatricolazioni auto luglio 2019: le 10 “segmento F” più vendute in Italia
Porsche 911 138
Maserati Ghibli 84
Porsche Panamera 77
Lamborghini Urus 26
Maserati Quattroporte 25
Ferrari Portofino 23
Mercedes GT 22
Ferrari 488 22
Tesla Model S 20
BMW serie 7 19

Immatricolazioni auto luglio 2019: top 10 per alimentazione

Le alimentazioni alternative sono le protagoniste assolute delle immatricolazioni auto di luglio 2019: la Fiat Panda è diventata la vettura più venduta a GPL (ha tolto lo scettro alla Dacia Sandero) mentre tra le ibride segnaliamo il sorpasso della Toyota C-HR ai danni della Toyota Yaris.

Un altro sorpasso – questa volta tra i veicoli a metano – ha permesso alla Seat Arona di conquistare il primato in classifica davanti alla Volkswagen up! mentre per quanto riguarda le elettriche troviamo in prima posizione la Renault Zoe e non più la Tesla Model 3.

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Le 10 auto più vendute in Italia a luglio 2019 per alimentazione
Immatricolazioni auto luglio 2019: i 10 modelli a benzina più venduti in Italia
Fiat Panda 8.043
Lancia Ypsilon 2.558
Opel Karl Rocks 2.523
Citroën C3 2.364
Volkswagen T-Cross 2.246
Peugeot 208 1.816
Volkswagen Polo 1.749
Ford EcoSport 1.744
Volkswagen T-Roc 1.619
Fiat 500 1.489
Immatricolazioni auto luglio 2019: i 10 modelli diesel più venduti in Italia
Jeep Renegade 2.798
Jeep Compass 2.554
Fiat 500X 1.793
Volkswagen Tiguan 1.641
Peugeot 3008 1.533
Nissan Qashqai 1.487
Volkswagen T-Roc 1.448
Renault Captur 1.251
Mercedes classe A 1.125
Fiat Tipo 1.096
Immatricolazioni auto luglio 2019: i 10 modelli a GPL più venduti in Italia
Fiat Panda 2.192
Dacia Duster 2.026
Dacia Sandero 1.866
Lancia Ypsilon 1.658
Opel Corsa 926
Renault Clio 758
Kia Stonic 752
Opel Mokka X 474
Ford Fiesta 408
Renault Twingo 346
Immatricolazioni auto luglio 2019: le 10 ibride più vendute in Italia
Toyota C-HR 1.257
Toyota Yaris 1.211
Toyota Corolla 881
Toyota RAV4 694
Land Rover Range Rover Evoque 667
Suzuki Swift 505
Audi A6 440
Suzuki Ignis 321
Suzuki Baleno 309
Kia Niro 249
Immatricolazioni auto luglio 2019: i 10 modelli a metano più venduti in Italia
Seat Arona 577
Volkswagen up! 465
Fiat Panda 402
Volkswagen Golf 381
Seat Ibiza 370
Skoda Octavia 338
Seat Leon 244
Audi A3 237
Volkswagen Caddy 234
Volkswagen Polo 164
Immatricolazioni auto luglio 2019: le 10 elettriche più vendute in Italia
Renault Zoe 224
Smart fortwo EQ 191
Nissan Leaf 156
Tesla Model 3 132
Smart forfour EQ 83
BMW i3 38
Hyundai Kona EV 23
Tesla Model S 20
Jaguar I-Pace 19
Tesla Model X 15

Immatricolazioni auto luglio 2019: top 10 per carrozzeria

Per quanto riguarda le auto più vendute in Italia a luglio 2019 in base alla carrozzeria segnaliamo ben cinque novità. L’Alfa Romeo Stelvio ha tolto il primo posto tra le fuoristrada alla Jeep Compass e l’Audi A4 Avant è la nuova leader tra le station wagon (classifica prima dominata dalla Fiat Tipo SW).

La più grande sorpresa è arrivata dalle multispazio (con il clamoroso sorpasso della Volkswagen Caddy ai danni della leader storica Fiat Qubo) mentre nella sezione “sportive” troviamo la Smart fortwo cabrio prima tra le scoperte (una graduatoria che vedeva al comando il mese scorso la Fiat 124) e la Porsche 911 davanti a tutti tra le coupé (primato levato alla BMW serie 4).

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Le 10 auto più vendute in Italia a luglio 2019 per carrozzeria
Immatricolazioni auto luglio 2019: le 10 berline più vendute in Italia
Fiat Panda 10.779
Lancia Ypsilon 4.315
Dacia Sandero 3.907
Citroën C3 3.270
Renault Clio 2.887
Peugeot 208 2.765
Opel Karl Rocks 2.523
Ford Fiesta 2.416
Toyota Yaris 2.314
Volkswagen Polo 2.245
Immatricolazioni auto luglio 2019: le 10 crossover più vendute in Italia
Jeep Renegade 3.534
Fiat 500X 3.230
Volkswagen T-Roc 2.879
Dacia Duster 2.823
Renault Captur 2.555
Volkswagen T-Cross 2.521
Ford EcoSport 2.472
Jeep Compass 2.384
Peugeot 2008 2.166
Peugeot 3008 1.838
Immatricolazioni auto luglio 2019: le 10 fuoristrada più vendute in Italia
Alfa Romeo Stelvio 755
Jeep Renegade 724
Land Rover Range Rover Evoque 707
Jeep Compass 575
Suzuki Jimny 555
Volkswagen Tiguan 520
BMW X3 474
Audi Q5 464
Suzuki Vitara 445
Jaguar E-Pace 371
Immatricolazioni auto luglio 2019: le 10 station wagon più vendute in Italia
Audi A4 Avant 804
Skoda Octavia Wagon 557
Toyota Corolla Touring Sports 553
Fiat Tipo SW 503
Volkswagen Passat Variant 480
Peugeot 308 SW 439
Renault Mégane Sporter 405
Audi A6 Avant 385
Ford Focus SW 346
Volkswagen Golf Variant 267
Immatricolazioni auto luglio 2019: le 4 piccole monovolume più vendute in Italia
Fiat 500L 1.539
Hyundai ix20 591
Kia Venga 46
Citroën C3 Picasso 1
Immatricolazioni auto luglio 2019: le 10 monovolume compatte più vendute in Italia
Mercedes classe B 1.008
Renault Scénic 569
BMW serie 2 361
Dacia Lodgy 268
Citroën C4 SpaceTourer 251
Ford C-Max 143
Volkswagen Touran 108
Opel Zafira 60
Kia Carens 1
Nissan Evalia 1
Immatricolazioni auto luglio 2019: le 10 multispazio più vendute in Italia
Volkswagen Caddy 392
Fiat Qubo 344
Dacia Dokker 303
Citroën Berlingo 297
Peugeot Rifter 271
Ford Tourneo Courier 213
Renault Kangoo 164
Opel Combo Life 155
Fiat Doblò 97
Ford Tourneo Connect 50
Immatricolazioni auto luglio 2019: le 10 cabrio e spider più vendute in Italia
Smart fortwo cabrio 193
Abarth 124 137
Fiat 124 120
Mini Cabrio 91
BMW Z4 56
Porsche 911 Cabriolet 53
Mazda MX-5 44
Mercedes classe C Cabrio 32
Porsche 718 Boxster 27
Ferrari Portofino 23
Immatricolazioni auto luglio 2019: le 8 monovolume grandi più vendute in Italia
Mercedes classe V 120
Renault Espace 108
Ford S-Max 68
Peugeot Traveller 49
Volkswagen Multivan 47
Toyota Proace 41
Citroën SpaceTourer 30
Toyota Prius+ 25
Immatricolazioni auto luglio 2019: le 10 coupé più vendute in Italia
Porsche 911 85
Porsche Panamera 77
Mercedes classe E Coupé 44
BMW serie 2 Coupé 43
Audi TT 34
Porsche 718 Cayman 33
Mercedes classe C Coupé 31
Mercedes CLS 27
Audi A7 25
Ford Mustang 22

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André Lefèbvre, il creatore delle più grandi Citroën

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André Lefèbvre è uno dei personaggi più importanti della storia dell’automobilismo: questo geniale tecnico francese ha infatti progettato le tre Citroën più grandi di sempre (Traction Avant, 2CV e DS. Scopriamo insieme la storia di questo ingegnere transalpino (che non ha mai vinto il Rally di Monte Carlo del 1927, come erroneamente riportato da molte fonti).

André Lefèbvre: la biografia

André Lefèbvre nasce il 19 agosto 1894 a Louvres (Francia) e durante la Prima Guerra Mondiale – dopo aver conseguito la laurea in ingegneria aeronautica – viene assunto dalla Voisin per progettare aerei militari: in questa azienda inventa il carrello d’atterraggio a quattro ruote e sviluppa un triplano a quattro motori.

Dagli aerei alle automobili

Al termine del conflitto Voisin si converte alle automobili e Lefèbvre realizza vetture originali e aerodinamiche applicando principi aeronautici nel mondo delle quattro ruote.

Prima Renault, poi Citroën

Nel 1931 André Lefèbvre passa alla Renault ma dopo soli due anni lascia la Régie in seguito a contrasti con la dirigenza e si trasferisce alla Citroën.

La Traction Avant

Le idee innovative di Lefèbvre trovano spazio nella Casa del Double Chevron e il primo prodotto di questa mente geniale è la rivoluzionaria Traction Avant del 1934: trazione anteriore (idea di André), scocca portante e carrozzeria in acciaio.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale

I progetti di André Lefèbvre si interrompono a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale ma già nel 1947 vede la luce il veicolo commerciale Type H basato sulla Traction Avant.

La 2CV

Risale al 1948 il secondo capolavoro firmato Lefèbvre: la 2CV. Una piccola economica e pratica che resta in commercio fino al 1990.

La DS

La Citroën DS del 1955 non è solo la vettura più rivoluzionaria creata da André Lefèbvre ma anche una delle auto più significative del XX secolo. Nata per rimpiazzare la Traction Avant, è un concentrato di design (ancora più aerodinamico) e tecnologia (sospensioni idropneumatiche e freni a disco anteriori, prima auto europea a montarli).

Gli ultimi anni

Lefèbvre rimane semiparalizzato in seguito a un ictus ma continua a lavorare fino alla morte, avvenuta il 4 maggio 1964 a Saint-Germain-en-Laye (Francia).

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Audi e-tron 50 quattro: la entry level in Italia a meno di 75mila euro

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La Casa dei quattro anelli introduce un nuovo step di potenza per la gamma e-tron, la prima elettrica al 100% del Brand di Ingolstadt. L’Audi e-tron 50 quattro, così come la sorella maggiore e-tron 55 quattro, può contare su due motori elettrici che erogano complessivamente fino a 313 CV e 540 Nm di coppia. La batteria da 71 kWh garantisce un’autonomia di oltre 300 chilometri nel ciclo WLTP.

In quanto a prestazioni la nuova entry level della SUV elettrica dei Quattro Anelli scatta da 0 a 100 km/h in 7 secondi, mentre la velocità massima è autolimitata a 190 km/h. In condizioni standard, la sport utility a zero emissioni si avvale del solo motore elettrico posteriore, quando invece il guidatore richiede più potenza di quanta l’unità al retrotreno possa erogare, viene chiamato in causa anche il propulsore anteriore. Ciò avviene predittivamente, prima che la motricità si riduca a causa del fondo a ridotta aderenza, e nella guida impegnata in curva.

 

Batteria, autonomia e ricarica

La batteria dell’Audi e-tron 50 quattro è costituita da 324 celle prismatiche organizzate in 27 moduli e la capacità di 71 kWh le garantisce un’autonomia di oltre 300 chilometri nel ciclo WLTP. La ricarica può essere effettuata con potenze sino a 120 kW a corrente continua attingendo alle colonnine ad alta portata. In alternativa, la batteria può essere ricaricata a corrente alternata (AC) con potenza standard fino a 11 kW – in questo caso sono necessarie circa 7 ore per un “pieno” d’energia – o, optando per un secondo dispositivo di ricarica (disponibile successivamente al lancio), a 22 kW.

Per la ricarica domestica, l’Audi e-tron 50 quattro è dotata di serie del sistema compact con portata fino a 2,3 kW con prese domestiche da 230 Volt e sino a 11 kW con prese trifase da 400 Volt. Un sistema il cui utilizzo è agevolato dall’opzione gratuita a listino Ready for e-tron, sviluppata per il mercato italiano grazie all’accordo tra Audi ed Enel X. A richiesta, dalla primavera 2020, sarà disponibile anche il sistema connect con funzioni di ricarica smart. Sarà così possibile beneficiare della flessibilità delle tariffe dell’energia elettrica, ricaricando la batteria nelle fasce orarie in cui l’energia costa meno, oppure, in abbinamento con un sistema di gestione dell’energia domestica, beneficiare d’ulteriori vantaggi.

In Italia a meno di 75mila euro

Audi e-tron 50 quattro viene costruita nello stabilimento carbon neutral di Bruxelles e sarà disponibile nel corso del quarto trimestre del 2019. In Italia, verrà commercializzata con prezzi a partire da meno di 75.000 euro.

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Lotus Evora GT 2020: solo stelle e strisce per la nuova sportiva di Hethel

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Alla fine dello scorso mese di giugno faceva eco la notizia dell’entrata in scena della nuova Lotus Evora GT. Ad Hethel sembrava che si fossero rimboccati le maniche per sfornare una nuova versione della piccola sportiva inglese, dedicata esclusivamente al mercato nordamericano. Ora da Oltremanica arrivano tutte le info di questo modello così importante per la famiglia britannica, visto che arriverà nelle concessionarie degli Stati Uniti e del Canada per sostituire le attuali Evora 400 ed Evora Sport 410.

La Lotus stradale più potente e veloce Oltreoceano

Di fronte a noi, nella gallery, abbiamo niente meno che la Lotus stradale più potente e veloce che i clienti nordamericani possano attualmente acquistare. Il prezzo di uscita negli States è di 96.950 dollari (87.115 euro al cambio attuale) ed è già acquistabile. La nuova Lotus Evora GT 2020 per gli Stati Uniti è disponibile con due configurazioni per l’abitacolo: biposto o 2+2. E come vedremo più avanti, è possibile scegliere tra una trasmissione manuale, per i puristi che non sanno tenere le mani a posto, o un cambio automatico.

Più aerodinamica e più leggera

Rispetto alle Evora 400 e Sport 410, la nuova GT sfoggia dettagli inediti come i cerchi in lega da 19 pollici all’anteriore e da 20 pollici al posteriore, avvolti da pneumatici Michelin Pilot Sport Cup 2. Il profilo aerodinamico si arricchisce con nuovi dettagli che ne migliorano il rendimento: monta un nuovo labbro frontale e delle piccole lamelle sugli archi delle ruote anteriori. Secondo Hethel la nuova Lotus Evora GT raddoppierebbe il carico aerodinamico rispetto all’uscente Evora 400.

Rispetto a quest’ultima, inoltre, dimagrisce di 32 kg grazie all’uso di più elementi in fibra di carbonio, per un peso complessivo di 1.408 kg. Il responsabile dell’alleggerimento è soprattuto il Carbon Pack che comprende il pannello del tetto, il portellone posteriore, l’estrattore e il pannello frontale tutti realizzati in fibra di carbonio. In optional i clienti yankee potranno richiedere anche il sistema di scarico in titanio che riduce il peso di altri 10 kg.

Abitacolo racing

Lasciando in secondo piano gli esterni, entrando nell’abitacolo ella nuova Lotus Evora GT 2020 si respira subito un’atmosfera genuinamente sportiva. Sfoggia nuovi rivestimenti in Alcantara con cuciture a contrasto, sedili sportivi firmati Sparco e un schermo touch da sette pollici che fa da interfaccia al sistema di info-tainment completo di Bluetooth, Apple CarPlay e Android Auto.

Motore e prestazioni

Sotto pelle la nuova Lotus Evora GT monta il motore V6 da 3,5 litri sovralimentato che sviluppa una potenza complessiva di 422 CV. In abbinamento al cambio manuale a sei marce eroga una coppia di 430 Nm, mentre se si opta per l’automatico a sei rapporti raggiunge i 450 Nm. Sempre con il cambio manuale la Evora GT raggiunge il massimo delle sue prestazioni, con uno sprint da 0 a 100 km/h in 3,8 secondi e una velocità massima di 303 km/h. La frenata è garantita dall’impianto AP Racing con pinze a 4 pistoncini davanti e dietro. Inoltre con il pacchetto delle sospensioni sportivi monta ammortizzatori Bilstein. Peccato che almeno per ora rimanga un’esclusiva solo Oltreoceano.

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