Category Archives: Novita
MotoGP 2019, Valencia: gli orari tv di gara e qualifiche

Tutto pronto per l’ultimo appuntamento della MotoGP 2019. A Valencia domenica si correrà la gara che di fatto metterà fine alla stagione per proiettare già piloti e team verso il nuovo anno. Che purtroppo, come vi abbiamo raccontato, sarà “orfano” di Jorge Lorenzo, il quale con una conferenza stampa a sorpresa ha annunciato il suo ritiro, mettendo definitivamente fine a tutte le voci che circolavano negli ultimi mesi.
Il majorchino, tra le altre cose, ha ottenuto il maggior numero di successi a Valencia: 4, proprio come quelli di Daniel Pedrosa. L’anno scorso invece il gradino più alto del podio fu di Andrea Dovizioso (seguito da Rins ed Espargaro) e chissà che il pilota Ducati quest’anno non possa chiudere in bellezza la stagione.
Ma gli occhi sono puntati anche e soprattutto su un Vinales che ha ritrovato se stesso e le performance proprio in questa ultima parte di campionato. Come di consueto prove, qualifiche e gara saranno trasmessi su Sky Sport MotoGP e in diretta anche su TV8.
MotoGP 2019, Valencia: gli orari della diretta di Sky e TV8
Venerdì
Ore 8.55 Moto3 – prove libere 1
Ore 9.50 MotoGP – prove libere 1
Ore 10.50 Moto2 – prove libere 1
Ore 13.05 Moto3 – prove libere 2
Ore 14:00 MotoGP – prove libere 2
Ore 15:00 Moto2 – prove libere 2
Ore 16:00 MotoE – qualifiche
Sabato
Ore 8.55 Moto3 – prove libere 3
Ore 9.50 MotoGP – prove libere 3
Ore 10.50 Moto2 – prove libere 3
Ore 12.30 Qualifiche Moto3
Ore 13.30 MotoGP – prove libere 4
Ore 14.10 Qualifiche MotoGP
Ore 15:00 Qualifiche Moto2
Ore 16:15 Gara 1 MotoE
Domenica
Ore 8.40 Warm Up Moto3, Moto2 e MotoGP
Ore 10:05 Gara 2 MotoE
Ore 11:00 Gara Moto3
Ore 12.20 Gara Moto2
Ore 14:00 Gara MotoGP
L’articolo MotoGP 2019, Valencia: gli orari tv di gara e qualifiche proviene da Icon Wheels.
Mercedes SL

La settima generazione della Mercedes SL – nata nel 2011 e sottoposta a un restyling nel 2016 – è l’ultima evoluzione di una delle spider più famose della storia. Una supercar scoperta a trazione posteriore sportiva ed elegante.
Mercedes SL: gli esterni
Nonostante l’età avanzata la settima serie della Mercedes SL conserva uno stile moderno e raffinato contraddistinto da un frontale ispirato a quello della 300 SL degli anni ‘50 e da una coda larga.

Mercedes SL: gli interni
La plancia della Mercedes SL ha un aspetto un po’ datato ma è costruita con grande cura. Il tetto rigido ripiegabile si apre e si chiude in meno di 20 secondi.

Mercedes SL: i motori
La gamma motori della Mercedes SL è composta da due unità sovralimentate:
- un 3.0 V6 biturbo benzina da 367 CV
- un 4.7 V8 biturbo benzina da 455 CV

Mercedes SL: gli allestimenti
Gli allestimenti della Mercedes SL sono due: 400 e 500.
Tutte le Mercedes SL offrono: impianto di scarico Performance AMG, Styling AMG, Dynamic Select (permette di selezionare 5 setup per la dinamica di marcia agendo su motore, sterzo, cambio automatico e sospensioni pneumatiche se presenti), cambio automatico a 9 rapporti 9G-Tronic con leva del cambio automatico Direct Select e comandi al volante, Comand Online (display multimediale a colori ad alta definizione con una diagonale di 7”, navigazione veloce su hard disk per le regioni europee digitalizzate, navigazione 3D con cartografia topografica, edifici 3D foto realistici e rotazioni mappe 3D, visualizzazione di immagini satellitari, sistema di comando vocale Voicetronic per audio, telefono, navigazione, ricerca di brani musicali, interfaccia Bluetooth con funzione vivavoce, funzione di scrittura/lettura di SMS/e-mail e streaming audio Bluetooth per la trasmissione di brani musicali, autoradio con doppio sintonizzatore, lettore CD/DVD, due porte USB nella consolle centrale, slot per schede di memoria SDHC, visualizzazione copertina, DVD video, visualizzatore di immagini per fotografie memorizzate su schede SD o memorie di massa USB, Song Tagging, “Play More Like This” e istruzioni d’uso digitali per la vettura con animazioni), autoradio digitale, climatizzatore automatico bizona Comfortmatic con dispositivo del calore residuo, filtro a carboni attivi e sensore irraggiamento solare, Active Parking Assist (sistema di assistenza al parcheggio, include sensori di parcheggio Parktronic), Brake Assist attivo (il sistema avverte visivamente il guidatore in caso di distanza insufficiente da un veicolo che precede, se rileva un rischio di collisione oltre a emettere un segnale acustico di avvertimento può fornire assistenza in frenata in funzione della situazione e, in mancanza di reazioni da parte del guidatore, ridurre automaticamente la velocità), cofano motore attivo per sicurezza pedoni, luci ambient con la proiezione del logo integrate nei retrovisori esterni, specchietti retrovisori regolabili elettricamente, sistema di controllo della pressione pneumatici RDK, specchio retrovisore interno ed esterno sinistro autoanabbagliante, Speed limit assist (il sistema con l’ausilio di una telecamera legge i cartelli stradali con il limite di velocità e lo visualizza sul display della strumentazione, telecamera posteriore per la retromarcia assistita, fari full LED con Intelligent Light System con ropartizione variabile del vascio luminoso, fari attivi, modalità “strade extraurbane”, modalità “autostrada”, modalità “fendinebbia” ampliata, regolazione dinamica dell’assetto fari e luci di benvenuto blu, tetto rigido ripiegabile in tinta con la vettura e a comando elettroidraulico, funzione Eco Start-Stop, serbatoio del carburante con volume maggiorato (75 l), volante sportivo multifunzione in pelle Nappa con 12 tasti e comandi del cambio color argento, parte inferiore appiattita, copertura dell’airbag in pelle Nappa e mascherina con scritta “Mercedes-Benz” e Live Traffic Information (permette di ricevere informazioni sulla viabilità stradale in tempo reale adattando l’itinerario del navigatore di conseguenza, validità tre anni, rinnovo a pagamento).
Mercedes SL 400
La Mercedes SL 400 offre: cerchi in lega da 18” a 5 doppie razze in argento vanadio con pneumatici ant. 255/40 R18 su 8,5 J x 18 ET35,5, post. 285/35 R18 su 9,5 J x 18 ET47,5, inserti in alluminio su plancia consolle e portiere con rifiniture longitudinali e pelle ecologica/tessuto nero.
Mercedes SL 500
La Mercedes SL 500 offre: cerchi in lega da 19” a 10 razze torniti con finitura a specchio e verniciati in nero lucidato a specchio, con pneumatici ant. 255/35 R19 su 8,5 J x 19, ET35,5, post. 285/30 R19 su 9,5 J x 19 ET47,5, inserti in frassino nero lucido e sedili anteriori riscaldabili elettricamente.

Mercedes SL: gli optional
La dotazione di serie della Mercedes SL andrebbe a nostro avviso arricchita con il pacchetto di sistemi di assistenza alla guida Plus (2.745 euro: controllo della distanza Distronic con Steering Pilot, Brake Assist attivo con funzione di assistenza agli incroci, Blind Spot Assist attivo, sistema antisbandamento attivo e Pre-Safe Plus).
Sulla 400 aggiungeremmo la vernice metallizzata (1.220 euro) mentre sulla 500 ci vorrebbero le sospensioni oleo-pneumatiche attive intelligenti ABC (Active Body Control, 3.599 euro).

Mercedes SL: i prezzi
Motori a benzina
- Mercedes SL 400 108.730 euro
- Mercedes SL 500 127.010 euro
L’articolo Mercedes SL proviene da Icon Wheels.
MotoGP, Jorge Lorenzo saluta tutti: a Valencia la sua ultima gara

Difficilmente tornerà sui suoi passi Jorge Lorenzo, almeno a giudicare dalla serenità con cui ha annunciato al mondo intero, attraverso una conferenza stampa straordinaria, il ritiro dalle competizioni. Quella di domenica a Valencia sarà, dunque, la sua ultima gara in MotoGP.
“Ci sono quattro giorni importanti nella carriera di un pilota: il primo è quando debutti, il secondo è quando vinci la prima gara, il terzo è quando vinci il mondiale, non tutti ci riescono ma io e tanti altri lo abbiamo fatto, e il quarto è quando si annunci il tuo ritiro”, ha esordito così Jorge questo pomeriggio nella sala delle conferenze di Valencia.
Ha poi spiegato che la mancanza di motivazioni, dovuta anche a un feeling mai trovato con la Honda, e il susseguirsi di infortuni hanno influito fortemente sulle sue scelte, a tal punto da fargli prendere questa strada. Ma lo fa serenamente, quasi togliendosi un peso di dosso. Anche Jorge, un po’ come Stoner (anche se le storie sono diverse, i talenti invece enormi in entrambi), non ne può più della pressione della domenica.
Sentiva che non c’erano nemmeno i margini per migliorare su una moto studiata e realizzata – giustamente – su misura per Marquez, che ha uno stile di guida completamente diverso. Non è ancora chiaro cosa farà nel futuro. Per ora – ha detto – si prenderà una vacanza e poi penserà a cosa fare nel nuovo capitolo della sua vita…
L’articolo MotoGP, Jorge Lorenzo saluta tutti: a Valencia la sua ultima gara proviene da Icon Wheels.
Maserati: la Alfieri debutterà a maggio 2020

È dal 2014 che Maserati corteggia i suoi clienti con la promessa della Alfieri. Svelata al Salone di Ginevra di 5 anni fa, la granturismo italiana è ritornata ad apparire nei piani industriali del Gruppo FCA (ora FCA/PSA), con data di arrivo fissata per il 2020. Questa volta senza ritardi, la vedremo su strada il prossimo anno, e Maserati ha rilasciato anche un nuovo tesser con la data precisa dell’unveiling: maggio 2020.
Finita la produzione della GranTurismo, dal prossimo anno la Maserati Alfieri diventerà, così, il punto di riferimento delle sportive del Tridente. Ma il suo arrivo significherà anche un’altra novità importante per la Casa di Modena, un grande passo verso l’elettrificazione.
News
Maserati Zéda: la fine di un ciclo e l’inizio di una nuova Era
Con un esemplare unico speciale la Casa del Tridente celebra la fine della produzione della GranTurismo.
La nuova, attesa, Maserati Alfieri sarà infatti spinta da un powertrain elettrico puro al 100%, con tre unità alimentate dalle batterie agli ioni di litio e trazione integrale. Verrà proposta con due tipi di carrozzerie: coupé e cabrio.
E per dirla tutta fino in fondo, si incaricherà di abbassare le emissioni medie del marchio italiano, coprendo le spalle alle Ghibli, Quattroporte e Levante. Anche se quest’ultime, più avanti, verranno comunque proposte anch’esse con motorizzazioni elettrificate.
Anteprime
Maserati: le novità da qui al 2023
L’offensiva di prodotto del Tridente prevede un’elettrificazione totale della marca
L’articolo Maserati: la Alfieri debutterà a maggio 2020 proviene da Icon Wheels.
Ferrari Roma: la Dolce Vita del Cavallino

La nuova Ferrari Roma, in teoria, dovrebbe rappresentare la versione chiusa, coupé, della Portofino. In realtà è un’auto ben diversa, con un design personalizzato, dimensioni leggermente diverse e una meccanica modificata. La nuova coupé 2+2 entry level della gamma del Cavallino è stata presentata ieri sera nella capitale italiana, come tributo al tricolore. Ancora non è stato specificato quando sbarcherà sul mercato, anche se è molto probabile che lo farà durante il prossimo 2020, con prezzi simili a quelli della sua alter ego a cielo aperto, che parte da 196.000 euro.
Stile Dolce Vita
Tanto per cominciare la nuova Ferrari Portofino sfoggia un look caratteristico che si differenzia radicalmente dalla Portofino. Ispirata agli Anni ’50 e ’60 della Dolce Vita romana, si presenta con linee pulite, passaruota muscolosi, maniglie a scomparsa e un muso che strizza l’occhio ai modelli del passato della storia Ferrari. Completamente inedita è la calandra, su cui è inserita una griglia frontale dalla trama tridimensionale , gruppi ottici ispirati a quelli delle Ferrari Monza e un paraurti ridisegnato, con una parte inferiore dall’aerodinamica molto elaborata. Dietro domina invece l’estrattore in fibra di carbonio da cui fuoriescono i quattro terminali di scarico
Dimensioni
L’architettura della nuova Ferrari Roma, sì, è la stessa della Portofino, il passo rimane quindi invariato a 2.670 mm ma le dimensioni esterne variano sensibilmente. È infatti più lunga di 70 mm (4.656 mm), più bassa di 17 mm e più larga di 44 mm.
Meccanica
Anche sotto la carrozzeria la Ferrari Roma monta lo stesso V8 da 3,9 litri di cilindrata, che in questo caso ha subito per un upgrade con 20 CV in più, per un totale di 620 CV erogati tra i 5.750 e i 7.500 giri, con 760 Nm di coppia tra i 3.000 e i 5.75’0 giri. La trasmissione è invece affidata al nuovissimo cambio a doppia frizione ereditato dalla SF90 Stradale e la trazione è posteriore. Con questo powertrain specifico la Ferrari Roma dichiara uno sprint da 0 a 100 km/h in 3,4 secondi (9,3 secondi per raggiungere i 200 km/h) e una velocità massima superiore a 320 km/h.
Archivio
La Ferrari Portofino debutta in Cina
Il video ufficiale della nuova Supercar del Cavallino
L’articolo Ferrari Roma: la Dolce Vita del Cavallino proviene da Icon Wheels.
Mondiale F1 2019 – GP Brasile a Interlagos: gli orari TV su Sky e TV8

Il GP del Brasile a Interlagos – penultima tappa del Mondiale F1 2019 – sarà trasmesso in diretta su Sky e in differita su TV8 (di seguito troverete gli orari TV).
Con entrambi i titoli già assegnati (Piloti a Lewis Hamilton e Costruttori alla Mercedes) e con il secondo posto iridato già nelle mani di Valtteri Bottas bisognerà seguire la lotta per il “campionato degli umani” tra Charles Leclerc, Max Verstappen e Sebastian Vettel. Per quanto riguarda le scuderie, invece, la Renault deve recuperare 38 punti alla McLaren in due gare se vuole acciuffare il quarto posto: un’impresa tutt’altro che semplice…
F1 2019 – GP Brasile: cosa aspettarsi
Il circuito di Interlagos – sede del GP del Brasile – è un tracciato corto ricco di traffico in pista e molto usurante per gli pneumatici. Partire bene qui è fondamentale: dal 2004 a oggi solo Kimi Räikkönen nel 2007 è stato capace di salire sul gradino più alto del podio della corsa sudamericana senza scattare dalla prima fila.
La pioggia – prevista solo durante le prove libere del venerdì – non dovrebbe incidere sulla gara. Di seguito troverete il calendario del Gran Premio del Brasile, gli orari TV su Sky e TV8 e il nostro pronostico.
F1 2019 – Interlagos, il calendario e gli orari TV su Sky e TV8
Venerdì 15 novembre 2019
| 15:00-16:30 | Prove libere 1 (diretta su Sky Sport F1) |
| 19:00-20:30 | Prove libere 2 (diretta su Sky Sport F1) |
Sabato 16 novembre 2019
| 16:00-17:00 | Prove libere 3 (diretta su Sky Sport F1) |
| 19:00-20:00 | Qualifiche (diretta su Sky Sport F1, differita alle 21:30 su TV8) |
Domenica 17 novembre 2019
| 18:10 | Gara (diretta su Sky Sport, differita alle 21:30 su TV8) |
F1 – I numeri del GP del Brasile
| LUNGHEZZA CIRCUITO | 4.309 m |
| GIRI | 71 |
| RECORD IN PROVA | Lewis Hamilton (Mercedes F1 W09 EQ Power +) – 1’07”281 – 2018 |
| RECORD IN GARA | Valtteri Bottas (Mercedes F1 W09 EQ Power +) – 1’10”540 – 2018 |
| RECORD DISTANZA | Lewis Hamilton (Mercedes F1 W09 EQ Power +) – 1h27’09”066 – 2018 |
F1 – Il pronostico del GP del Brasile 2019

1° Lewis Hamilton (Mercedes)
Impossibile non considerare Lewis Hamilton il favorito del GP del Brasile: il sei volte campione del mondo ha conquistato a Interlagos tre pole, due vittorie negli ultimi tre anni e cinque podi totali.
Il pilota britannico – reduce da quattro podi consecutivi e da sette piazzamenti in “top 3” nelle ultime otto corse – ha già vinto il Mondiale F1 2019 ma sembra tutt’altro che appagato.

2° Valtteri Bottas (Mercedes)
Valtteri Bottas sta terminando la sua migliore stagione di sempre in F1: titolo di vicecampione del mondo in tasca, due successi negli ultimi tre Gran Premi e sei podi negli ultimi sette.
Il driver finlandese non ha mai vinto in Brasile ma qui ha portato a casa una pole position e un secondo posto.

3° Sebastian Vettel (Ferrari)
Sebastian Vettel sta vivendo tanti alti e bassi: nelle ultime cinque gare ha ottenuto una vittoria e due secondi posti ma anche due ritiri.
A Interlagos il pilota tedesco se l’è sempre cavata discretamente: tre vittorie, due pole e cinque podi complessivi.

Da tenere d’occhio: Max Verstappen (Red Bull)
Max Verstappen – reduce da un solo podio negli ultimi quattro GP – ha bisogno di tornare in forma se vuole soffiare il terzo posto nel Mondiale F1 2019 a Leclerc.
I suoi precedenti in Brasile? Una seconda e una terza piazza.

La squadra da seguire: Mercedes
Nelle ultime cinque edizioni del GP del Brasile la Mercedes ha conquistato quattro vittorie e cinque pole position.
La Stella non ha alcuna intenzione di rilassarsi nonostante i Mondiali già vinti: quattro vittorie negli ultimi quattro Gran Premi (tra l’altro con entrambe le monoposto sul podio) e sette corse di seguito con le due frecce d’argento in “top 5”.
Passione F1
L’articolo Mondiale F1 2019 – GP Brasile a Interlagos: gli orari TV su Sky e TV8 proviene da Icon Wheels.
Alfa Romeo 8C Competizione: all’asta un pezzo di storia del Biscione

A Milano AutoClassica, in occasione dell’Asta di Wannenes del 23 novembre prossimo, il lotto principale sarà la speciale Alfa Romeo 8C Competizione, l’unico esemplare verniciato nel colore Maserati Blu Notturno.
L’auto, che fu ordinata da un amico personale di Sergio Marchionne per una scommessa fra i due, rappresenta al meglio i valori di funzionalità e bellezza di una vera gran turismo italiana (lotto 29, stima 240.000 – 400.000 euro).
Nata nel 2007 dalla matita di Wolfgang Egger su espressa volontà di Sergio Marchionne come manifesto mondiale delle straordinarie capacità di design e di tecnica del marchio Alfa Romeo, l’Alfa Romeo 8C Competizione venne realizzata in soli 500 esemplari, i cui ordini si esaurirono in pochi giorni.
Uno dei più cari amici di Sergio Marchionne, acquirente di un esemplare, scommise che se Marchionne fosse riuscito ad acquisire la Opel avrebbe scelto il colore della sua 8C tra i soli tre previsti (Rosso Pastello Micallizato, Nero Micallizato e Giallo Micallizato) in caso contrario avrebbe scelto lui stesso un colore fuori della tavolozza prevista, e così avvenne.
Nel dicembre del 2010, presso il circuito di Balocco, fu consegnato uno splendido ed unico esemplare di Alfa Romeo 8C Competizione, la 176° su 500 prodotte, nel colore Blu Notturno,colore Maserati, con gli interni in pelle pieno fiore di colore nero trapuntati, le pinze dei freni di colore giallo e il set di valigie in coordinato. Quest’auto con il suo esclusivo colore è (insieme all’esemplare acquistato dall’attuale presidente della Ferrari S.p.a. John Elkann che ne possiede una di colore Blu Oceano) una delle uniche due Alfa Romeo 8C Competizione di colore blu, esistenti al mondo.
L’articolo Alfa Romeo 8C Competizione: all’asta un pezzo di storia del Biscione proviene da Icon Wheels.
McLaren Elva: la quarta Ultimate Series

La McLaren Elva è l’ultima sorpresa della Casa di Woking svelata oggi. Si tratta di una speedster ad alte prestazioni che verrà prodotta in una serie limitata di 399 esemplari e che farà parte della McLaren Ultimate Series (P1, Senna e Speedtail).
Un’auto speciale, a dir poco, il cui nome fa omaggio alle McLaren Elva da gara disegnate da Bruce McLaren negli Anni ’60 e che presero parte a competizioni come la IMSA statunitense. Se è possibile il confronto, rappresenta un’alternativa esclusivissima, per pochi, alla Ferrari Monza SP1.
Look unico ed esclusivo
Esteticamente soltanto i gruppi ottici anteriori sono riconducibili al linguaggio stilistico delle McLaren stradali che ben conosciamo, tutto il resto è esclusivo con una silhouette completamente inedita. Le superfici tese esprimono forme organiche che fluiscono verso un posteriore tanto compatto quanto elegante, con tubi di scarico in posizione centrale. Spiccano poi anche le originali prese d’aria del motore o le gobbe dietro ai due posti dei passeggeri.
Abitacolo minimalista
Anche all’interno la nuova McLaren Elva è tanto speciale quanto esclusiva. Priva di parabrezza, regala una sensazione unica di guida a cielo aperto, i sedili sono in fibra di carbonio innestati direttamente nella monoscocca, con una console centrale dominata da uno schermo flottante che fa da interfaccia al sistema di infotainment. L’ambiente dell’abitacolo è minimalista, con pochi pulsanti e un volante semplice ma sportivo.
Un dettaglio degno di nota è il sistema Active Air Management System (AAMS), disegnato per proteggere i passeggeri dal vento. Questa tecnologia canalizza i flussi d’aria che entrano dalla parte frontale e da quella inferiore, indirizzandoli verso una griglia montata sul cofano che li rimbalza direttamente sopra all’abitacolo, formando una bolla di relativa calma per i passeggeri. L’AAMS fa parte del complesso sistema di aerodinamica attiva che gioca un ruolo fondamentale sia nella dinamica della nuova supercar inglese che sul raffreddamento della meccanica dei freni.
Oltre 800 CV a cielo aperto
Il V8 da 4.0 litri ha infatti bisogno di ‘respirare’ al meglio per ottimizzare le sue prestazioni. Eroga una potenza di 815 CV e permette alla Elva di scattare da 0 a 100 km/h in 3 secondi netti (6,7 secondi per raggiungere i 200 km/h). Più veloce anche di una McLaren Senna. Il peso dovrebbe aggirarsi attorno ai mille kg e sia fuori che dentro sarà altamente personalizzabile attraverso l’esperienza e il servizio ai clienti fornito dal dipartimento MSO di McLaren. Il prezzo è ovviamente stellare: 1,69 milioni di euro.
L’articolo McLaren Elva: la quarta Ultimate Series proviene da Icon Wheels.
Le Mans ‘66 – La grande sfida, la storia vera della sfida Ford-Ferrari

In concomitanza con l’uscita nei cinema del film “Le Mans ‘66 – La grande sfida” abbiamo deciso di analizzare nel dettaglio la storia vera della 24 Ore di Le Mans 1966 e del duello Ford–Ferrari.
Scopriamo insieme l’evoluzione di questa rivalità, lo sviluppo della Ford GT40 e il primo successo nella corsa endurance più famosa del mondo di una Casa non europea. Attenzione, però: quello che leggerete saranno spoiler.
24 Ore di Le Mans 1966 – La storia
La storia raccontata nel film “Le Mans ‘66 – La grande sfida” non inizia nel 1966 ma tre anni prima quando la Ford offre 12 milioni di dollari a Enzo Ferrari per acquistare tutta la Casa di Maranello (capace, fino a quel momento, di conquistare sette 24 Ore di Le Mans, nove dei primi undici Mondiali sportprototipi e sei titoli iridati in F1).
Enzo Ferrari vuole vendere ma al tempo stesso rimanere al comando del reparto corse e avere la massima libertà di azione: quando scopre che nel contratto qualsiasi sforamento al budget annuale di 450 milioni di lire dev’essere approvato dalla Casa statunitense fa saltare l’accordo.
Henry Ford II – figlio di Edsel, nipote di Henry Ford nonché amministratore delegato del brand dell’Ovale Blu – decide due giorni dopo il “gran rifiuto” del Drake di fare tutto quanto in suo potere per sconfiggere il Cavallino in pista.

Nasce la GT40
Per realizzare l’auto che dovrà sconfiggere la Ferrari Henry Ford II contatta i più importanti costruttori di vetture da corsa (Eric Broadley della Lola, Colin Chapman della Lotus e John Cooper) e sceglie il primo, che impiega pochi mesi ad allestire i prototipi.
L’1 aprile 1964 appoggia per la prima volta le ruote su un circuito la Ford GT40: la sportiva “yankee”, chiamata così per via dell’altezza di 40 pollici (solo 1,02 metri) e dotata di un motore 5.0 V8, viene affidata al francese Jo Schlesser e al britannico Roy Salvadori, i quali notano seri problemi di affidabilità e di stabilità nei rettilinei. Due mesi più tardi tre esemplari spinti dallo stesso propulsore 4.2 V8 della Lotus capace di vincere l’anno prima la 500 Miglia di Indianapolis con Jim Clark vengono schierati alla 24 Ore di Le Mans ma nessuno di questi riesce a tagliare il traguardo.
Shelby e la Mk II
Dopo le delusioni del 1964 Carroll Shelby (ex pilota – vincitore a Le Mans nel 1959 – e noto anche per aver realizzato la mitica AC Cobra) viene chiamato dalla Ford per gestire il progetto GT40 e sviluppa un’evoluzione della sportiva americana – la Mk II – caratterizzata da numerosi miglioramenti tecnici e da un possente motore 7.0 V8.
La rinnovata coupé di Dearborn si rivela subito l’auto da battere nelle corse di durata e si aggiudica la prima gara del Mondiale Sportprototipi – la 2000 km di Daytona – con il britannico Ken Miles (driver che ha contribuito allo sviluppo del veicolo) e lo statunitense Lloyd Ruby.
Alla 24 Ore di Le Mans 1965 Ford tira fuori l’artiglieria pesante con sei esemplari schierati (due Mk II gestire direttamente dall’Ovale Blu, due con un 5.3 V8 e due con un 4.7 V8) e ottiene la pole position con lo statunitense Phil Hill e il neozelandese Chris Amon ma anche in questa occasione nessuna vettura riesce a transitare sotto la bandiera a scacchi.
Il 1966
La Ford GT40 inizia alla grande il Mondiale Sportprototipi 1966 con due successi di Miles e Ruby alla 24 Ore di Daytona (con una Mk II) e alla 12 Ore di Sebring con una X-1, una specie di variante scoperta della supercar di Detroit.

La 24 Ore di Le Mans 1966
Ford si presenta al via della 24 Ore di Le Mans 1966 con otto esemplari di GT40 Mk II – tutti colorati con tinte presenti nella gamma Mustang – dotati di un motore 7.0 V8 da 482 CV.
Tre vetture sono gestite dal team Shelby (una guidata da un equipaggio neozelandese composto da Bruce McLaren e Amon, una con Miles e un altro neozelandese – Denny Hulme (inserito al posto di Ruby, coinvolto in un incidente aereo poche settimane prima) – e una tutta statunitense con Dan Gurney e Jerry Grant), tre dalla scuderia Holman & Moody (una “all-american” con Ronnie Bucknum e Dick Hutcherson, una con l’americano Mario Andretti e il belga Lucien Bianchi e una con lo statunitense Mark Donohue e l’australiano Paul Hawkins) e altre due del team inglese Alan Mann: una guidata dal britannico Graham Hill e dall’australiano Brian Muir (chiamato al posto dell’americano Dick Thompson, squalificato per aver abbandonato la scena di un grave incidente durante le qualifiche) e l’altra dall’inglese John Whitmore e dall’australiano Frank Gardner.
La Ferrari, imbattuta alla 24 Ore di Le Mans dal 1960, risponde con la 330 P3 – dotata di un motore 4.0 V12 a iniezione da 426 CV – ma la situazione a Maranello non è delle migliori: John Surtees, accusato ingiustamente dal direttore sportivo Eugenio Dragoni di spionaggio industriale, dichiara pubblicamente che il responsabile delle corse del Cavallino farebbe di tutto per veder vincere in F1 un pilota italiano. Enzo Ferrari non può fare altro che cacciare il pilota inglese e mettere al suo posto Ludovico Scarfiotti.
Tre gli esemplari schierati: due gestiti dalla Ferrari (uno con Lorenzo Bandini e il francese Jean Guichet, l’altro con Scarfiotti e il britannico Mike Parkes) e una Spyder del team americano NART guidata dallo statunitense Richie Ginther e dal messicano Pedro Rodríguez.
Nelle qualifiche la Ford domina piazzando quattro GT40 nelle prime quattro posizioni: pole position per Gurney/Grant davanti a Miles/Hulme, Whitmore/Gardner e McLaren/Amon.
Henry Ford II dà il via alla gara che inizia subito in salita per Miles, costretto ad andare ai box al primo giro per chiudere la portiera dopo un contatto con Whitmore. Dopo la prima ora tre GT40 (Gurney, Hill e Bucknum) sono al comando mentre dopo quattro ore di corsa la vettura di Miles/Hulme prende la testa davanti a quella di Gurney e alla Ferrari di Rodríguez.
Alla sesta ora inizia a piovere e la Ferrari di Ginther conquista la vetta davanti alle Ford di Miles e Gurney ma durante la notte le P3 cominciano ad avere problemi di surriscaldamento e quella di Scarfiotti/Parkes abbandona la corsa in seguito a un incidente, seguita all’11° ora dalla Spyder.
A metà gara le Ford GT40 stanno dominando la 24 Ore di Le Mans 1966 con quattro Mk II nelle prime quattro posizioni e con altri tre esemplari in quinta, sesta e ottava piazza. Dal muretto chiedono di andare più piano per preservare i motori ma Miles e Gurney continuano a tirare come degli ossessi.
Alla 17° ora si ritira l’ultima Ferrari 330 P3 (quella di Bandini/Guichet) mentre 60 minuti dopo la Ford di Gurney/Grant abbandona per un problema al radiatore mentre si trova al primo posto in classifica.
In casa Ford si comincia a parlare di ordini di scuderia e viene deciso di assegnare la vittoria alla vettura che si trova al comando all’ultimo pit-stop. L’auto di Miles/Hulme è la prescelta ma McLaren e Henry Ford II propongono di fare un arrivo in parata con le tre GT40 in modo da scattare una foto che simboleggi la superiorità dell’Ovale Blu in terra di Francia.
All’ultima curva passa per primo Miles e si fa raggiungere da McLaren, seguito dalla terza Ford GT40 staccata però di 12 giri. Ken Miles arriva primo per pochi centimetri ma la vittoria viene assegnata a Bruce McLaren e a Chris Amon in quanto – partiti quarti anziché secondi – hanno percorso più strada nell’arco di 24 ore.
Ken Miles – deluso dall’esito finale della corsa, anche per via di tutto il lavoro svolto in fase di sviluppo – continua a lavorare per la Ford e scompare due mesi più tardi – il 17 agosto 1966 sul circuito di Riverside, in California – mentre sta testando l’erede della GT40 Mk II. La Casa dell’Ovale Blu conquisterà la 24 Ore di Le Mans anche nei successivi tre anni chiudendo con quattro trionfi consecutivi, la Ferrari – dopo la cocente sconfitta del 1966 – non vincerà mai più la gara di durata più famosa del mondo.
“Le Mans ’66 – La grande sfida”: i protagonisti
L’articolo Le Mans ‘66 – La grande sfida, la storia vera della sfida Ford-Ferrari proviene da Icon Wheels.
Crash test novembre 2019: tre SUV a 5 stelle

Nella sessione di novembre 2019 dei crash test Euro NCAP tre SUV hanno conquistato cinque stelle: la Mazda CX-30, la Mercedes GLB e la Ford Explorer. Solo quattro stelle, invece, per la Opel Corsa.
La vettura migliore testata questo mese è stata la Mazda CX-30: la SUV compatta giapponese ha ottenuto voti altissimi in quasi tutte le categorie e ha mostrato qualche lieve criticità solo nella protezione del collo dei bambini di 10 anni e nel sistema di mantenimento della corsia.
La Mercedes GLB se l’è cavata egregiamente nello scontro laterale contro la barriera e nel funzionamento della frenata automatica mentre non ha convinto del tutto nella protezione del torace e del collo del conducente (rispettivamente nello scontro laterale contro il palo e nell’urto frontale pieno) e nella salvaguardia del bacino del pedone in caso di urto contro i paraurti.
La Ford Explorer ha conquistato la massima valutazione nelle prove di urto laterale contro la barriera e nella protezione dei bambini a bordo ed è stato inoltre molto apprezzato il sistema che disattiva automaticamente gli airbag in caso di presenza di sistemi di ritenuta per bambini. Migliorabili, invece, la protezione del torace e del femore e la frenata automatica nelle prove con il ciclista.
La Opel Corsa si è fermata a 4 stelle a causa di alcune criticità relative alla protezione del collo e all’assenza del terzo poggiatesta. La piccola tedesca si è comportata bene nell’urto laterale contro la barriera e nella protezione dei bambini a bordo mentre nella frenata automatica sono stati riscontrati alcuni problemi per quanto riguarda gli utenti vulnerabili (pedoni e ciclisti).
L’articolo Crash test novembre 2019: tre SUV a 5 stelle proviene da Icon Wheels.






























